La Banda. Una breve storia

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Il Corpo Musicale di Villasanta. Una storia in
sintesi
Nel 1885 i Fratelli Montgolfier attraversavano la Manica sul pallone e
Luigi Pasteur metteva a punto il suo vaccino antirabbico. Manfredo
Camperio si era appena dimesso dalla direzione della sua rivista
“L’Esploratore” per sfortunate vicende africane e Umberto Notari, che
aveva sette anni, non immaginava di certo lo scalpore che avrebbero
suscitato in tutta Italia i suoi libri ed i suoi contatti con i Futuristi di
Marinetti nei primi anni del Novecento.
A Villa San Fiorano c’era il colera ed il Comune aveva stanziato la somma
di Lire 357,00 per l’acquisto di letti di ferro e materassi per il ricovero dei
malati, più Lire 7,00 per il loro trasporto da Milano a mezzo del cavallante
Villa Ambrogio. Il compito di seguire tutta la vicenda era stato affidato al
medico condotto Dottor Ettore Bancolini.
In quello stesso anno fu fondata da un gruppo di appassionati la Società
Filarmonica Villa San Fiorano – La Santa con prima sede nella “Curt di
Mort”. Il sodalizio era stato voluto e sostenuto dal Sindaco Lorenzo Daelli
che ne fu anche il primo Presidente. Fu anche stabilito che
l’Amministrazione Comunale desse un contributo per il sostentamento
dell’attività. Per inciso, visto che l’aiuto del Comune verso la Banda è una
tradizione ormai secolare, io approfitto dell’occasione per ringraziare
questa Amministrazione e tutte le precedenti per quanto è stato fatto in
nostro favore in tutti questi anni.
Questo fu l’inizio. Prima però di illustrare al Consiglio Comunale una
breve storia del Corpo Musicale desidero compiere un “excursus” sul ruolo
che le Bande hanno avuto in Italia a partire dai primi anni dell’800. Devo
questa parte del mio discorso alla passione ed alla competenza del Maestro
Carlo Zappa, nostro stimatissimo Direttore e amico, che stasera non può
essere presente perché impegnato all’Opera di Vienna ad assistere al
Flauto Magico di Mozart, per ora in qualità di spettatore, in futuro non si
sa mai.
Il termine “banda” ha origine antica col significato di segno, stendardo
distintivo di corpi militari che si riunivano sotto la stessa insegna (da qui
anche il termine bandiera). Le prime formazioni di musicisti che si
riunivano per suonare si trovano infatti in un esclusivo ambito militare.
Questa situazione fu tipica del Medioevo e dei secoli immediatamente
successivi.
I primi decenni del 1800 videro però la nascita anche di bande civili, i cui
musicanti all’inizio erano composti perlopiù da ex soldati o ufficiali di
fanteria e cavalleria con funzione sia di esecutori che di insegnanti. La loro
esperienza musicale veniva quindi messa a disposizione dell’intera
collettività.
La Banda ha per questo motivo rivestito un ruolo di estrema importanza
nella storia della musica italiana. Questo suono itinerante ha da sempre
attratto ed entusiasmato la gente comune e quando la banda si spogliò del
tutto del suo aspetto esclusivamente militare, divenne nella realtà sociale la
più importante espressione musicale destinata ad essere fruita da tutti.
Pensiamo ad esempio al ruolo che ha avuto nell’800 nel divulgare il
grande repertorio operistico italiano, quando la stragrande maggioranza
della gente non poteva certo andare a teatro, la radio non c’era, ed aveva
l’occasione di ascoltare le sinfonie e le arie di maggiore successo solo col
tramite della Banda.
Secondo una statistica del Ministero della Pubblica Istruzione, redatta fra il
1871 ed il 1872, l’attività bandistica risultava la più diffusa su tutto il
territorio nazionale rispetto ad altri istituti e società musicali quali
orchestre, cori, fanfare. Le cifre parlavano di ben 1927 bande in attività, un
numero veramente impressionante per i tempi.
Oggi, agli albori del XXI secolo, le bande in Italia sono circa 5000, a
dimostrazione del crescente interesse che questo tipo di associazionismo
sta vivendo, in particolare tra le nuove generazioni. A fianco delle bande
che vantano una gloriosa tradizione secolare, essendo spesso tra le
associazioni più antiche di un paese, si vedono nascere continuamente
nuove realtà.
La banda offre la meravigliosa occasione di vivere l’esperienza di fare
musica insieme, nel senso di condivisione delle emozioni, del piacere sia
fisico che intellettuale. Quindi la musica non é soltanto arte e cultura, e
questo è ovvio, ma anche e soprattutto socialità.
Fin qui il Maestro Zappa. Ritorniamo ora alla storia della nostra Banda.
Dopo la sua fondazione seppe farsi da subito valere in una serie di
concorsi bandistici importanti, il che rese il sodalizio uno dei più rinomati
dell’intera Lombardia. Nel 1920 fu cambiato il nome e la Società
Filarmonica divenne il Corpo Musicale Villa S. Fiorano – La Santa per poi
diventare, dopo il 1929, il Corpo Musicale di Villasanta.
Lo sviluppo era continuo. Già negli anni 30 l’organico della banda era di
circa 60 elementi e la sede originaria non bastava più. Nel 1935, a
cinquant’anni dalla fondazione, fu così iniziata la costruzione della nuova
sede in via Verdi fortemente voluta dal Presidente pro-tempore Alessandro
Cereda, il titolare dell’omonimo calzaturificio. La sede, inaugurata il 30
maggio 1937, fu costruita praticamente dagli stessi musicisti nei giorni
festivi e rispondeva in pieno alle necessità di quei tempi. Per far fronte
all’impegno finanziario, fu anche organizzata una lotteria: il biglietto
costava 1 lira e l’invito a sottoscrivere era così formulato:
“A tutti è noto oramai quanta parte abbia la Musica nella vita del paese, e
certamente il buon popolo di Villasanta proverà un intimo senso di
compiacimento e di orgoglio nell'apprendere che la nostra vecchia
Istituzione si appresta finalmente ad inaugurare una sede degna delle
proprie tradizioni. Fedeli e tenaci continuatori di un'Opera grande e utile,
lasciataci in retaggio dai nostri vecchi Fondatori, ci permettiamo sperare
che la S.V. non mancherà di rispondere al presente invito e che vorrà
riservarci la prova della sua cortese amicizia.”
L’attività proseguì fino al 15 dicembre 1943 quando, per ovvii motivi, il
Consiglio Direttivo ne dichiara la sospensione per un tempo indeterminato.
Un mese dopo, il 26 gennaio 1944, i locali della sede vengono requisiti per
ospitare le famiglie bombardate di Milano.
Dopo la guerra l’attività riprende in pieno. Cambiano i Maestri ma il
livello artistico è sempre molto alto. La benevola disponibilità della
Famiglia Camperio (la Sciura Eleonora) consentì anche di eseguire
qualche concerto nel cortile della Villa prima dell’utilizzo che divenne
usuale del Cinema Lux. La fine degli anni 40 viene caratterizzata anche da
un’importante iniziativa cioè l’istituzione di un Corso di insegnamento
musicale “allo scopo di creare un gruppo di elementi allievi affidando la
direzione al vice-maestro Paolo Pioltelli il quale seguirà le direttive che gli
verranno impartite dal sig. Maestro”. Sembra di vedere l'odierna Banda
Domani!
Negli anni 50 e 60 la Banda riprese ben presto il posto che le spettava tra
le bande più importanti e rinomate della zona.
Un curioso avvenimento. Nel 1965 si stava girando all'interno
dell'Autodromo di Monza il film "Grand Prix" di John Frankenheimer,
film che vinse anche tre premi Oscar. Si era reso necessario, per una scena,
l'intervento di una banda e il regista scelse proprio il Corpo Musicale di
Villasanta.
Gli ultimi anni 60 furono però caratterizzati da una crisi di partecipazione
ed anche di direzione musicale che portò la Banda ad avere nel 1970 non
più di 18 elementi in organico.
Il nuovo Presidente Enrico Erba svolse però proprio in quel difficile
periodo un ruolo fondamentale per la stessa sopravvivenza della Banda.
Riorganizzò il sodalizio, gli diede fiducia, presentava anche i concerti al
Cinema Lux con la sua inimitabile “verve”. Ma soprattutto sventò un
tentativo di abbattimento della sede con conseguente controversia
giudiziaria risolta alla fine a nostro favore, che in caso contrario avrebbe
comportato la fine della Banda stessa.
Il passaggio delle consegne al successivo grandissimo Presidente
Giancarlo Locati, che peraltro aveva già contribuito alla salvezza della
sede con Erba, segnò la rinascita completa della Banda. Il nuovo Maestro
Provvidenziale, che tutti ancora ricordiamo, rinnovò il repertorio, furono
acquistati nuovi strumenti, furono rinnovate le divise. La Scuola Allievi
sfornava in continuità nuovi musicisti che entravano nell’organico. Molti
di essi adesso ne sono le colonne. Il successivo Presidente Teruzzi ebbe il
merito di mantenere alto il livello artistico raggiunto e soprattutto nel 1997
invitò Carlo Zappa, nato e cresciuto a Villasanta, a dirigere la Banda con
gli splendidi risultati, mai ottenuti prima, che tutti ci riconoscono.
Dati questi sviluppi, la necessità di una nuova sede fu subito evidente
all’inizio degli anni 2000. Ci siamo dati da fare, il Comune come sempre
ci ha aiutato in maniera decisiva e adesso abbiamo una nuova sede che
tutti ci invidiano e che, con il suo utilizzo continuo, sta diventando un polo
di riferimento musicale non solo per Villasanta. Utilizziamo i locali per
ogni genere di musica: per banda naturalmente e poi classica, da camera,
folkloristica, jazz , rock e fra poco con la realizzazione dell’Auditorium
tramite un adeguato impianto audio-visivo anche operistica e sinfonica. Gli
impegni sono sempre tanti (il nostro Bilancio gestisce un ammontare di
circa 50.000 € all’anno) ma, come sempre, più gli impegni sono gravosi
più i nostri sforzi sono tenaci.
Per venire al momento attuale, l’organico è composto da circa 40 elementi
e la Scuola Allievi, che prepara i giovani ad entrare nell’organico stesso,
conta 35 partecipanti, con in più la sezione Propedeutica dedicata ai
bambini dai 4 anni in su con 16 elementi. Devo dire che l’insegnamento,
grazie all’impiego di insegnanti sempre più qualificati, vede oggi un
livello artistico qualitativamente superiore a quello di alcuni decenni fa.
Ne sono prova i ragazzi che vengono ammessi presso i Conservatori di
Musica, noi ne abbiamo già tre ed uno anzi è già diplomato e può fregiarsi
del titolo di Professore d’Orchestra. Riflettiamo anche sul fatto che molti
strumentisti che hanno mosso i primi passi con la banda, li abbiamo poi
visti tra le fila delle più importanti orchestre sinfoniche nazionali ed
europee. In fondo (si parva licet) anche Giuseppe Verdi cominciò la sua
carriera dirigendo la Banda di Busseto.
Per finire, riprendendo un concetto già espresso dal Maestro Zappa voglio
sottolineare in particolare il ruolo del Corpo Musicale di Villasanta come
iniziativa carica di valore sociale per il nostro piccolo paese.
La Banda è sempre stata presente sulla scena nei momenti più significativi,
dalla festa patronale a ricorrenze, eventi, cerimonie religiose, cortei,
inaugurazioni e, a volte, anche funerali. Dunque essa oltre che
rappresentare un importante luogo di incontro e di aggregazione, è simbolo
di valorizzazione delle tradizioni e delle risorse del nostro paese,
proponendosi, nel nome della musica, come punto di riferimento e filo
conduttore della storia di Villasanta.
La presenza inoltre della Banda ha inciso sul territorio assolvendo alla
funzione di conoscenza, di maturazione e di crescita della cultura musicale
sia “attiva” (come musicisti) che “passiva” (come ascoltatori) nel mondo
giovanile. Entrare a far parte del Corpo Musicale è una splendida
avventura per tanti giovani che si accostano alla musica. A maggior
ragione se il suo livello tecnico è, grazie alla nostra tradizione, altamente
professionale, come hanno dimostrato gli ultimi concerti tenuti a Monza
all’Arengario e alla Villa Reale, il cui successo ha fatto dire a qualcuno
che la nostra non è una Banda ma un’Orchestra.
L’affascinante storia che ho brevemente sintetizzato, sottolineando la
continuità con chi ci ha preceduto, è uno scrigno ricco di presenze ed un
patrimonio di energie e di passioni che va conservato e valorizzato.
Chiudo attingendo ancora dagli appunti che il Maestro Zappa ha preparato
per noi. Egli scrive: “Voglio in questa occasione esprimere la mia
gratitudine e l’onore di far parte del Corpo Musicale di Villasanta, con il
quale iniziai a studiare tromba nel 1978, vedendomi diciannove anni dopo
prenderne le redini musicali. Nonostante la mia professione mi porti a
dirigere complessi sinfonici anche all’estero, per me il suono, l’antico
suono della Banda, rimane sempre il più bello e ricco di emozioni”.
Sono Presidente del Corpo Musicale di Villasanta da 12 anni e voglio
semplicemente associarmi anch’io a queste dichiarazioni.
Ringrazio il Sindaco, l’Assessore alla Cultura, la Giunta, il Consiglio
Comunale e tutti i presenti per l’attenzione prestata alle mie parole.
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