Microrganismi Procarioti Eubatteri-Archibatteri Eucarioti Funghi-Protozoi (alghe) Dimensioni ~ 1-10 µm ~ 10-100 µm genoma Nucleoide diffuso Nucleo con membrana Crosoma In genere circolare lineari Trascrizione Traduzione citoplasma Nucleo citoplasma Ribosomi 70S (50+30) 80S (60+40) Strutture interne rare Organelli delimitati da membrane e citoscheletro Mobilità Flagelli di flagellina Flagelli e ciglia di tubulina Mitocondri Assenti Presenti (con rarissime eccezioni) Cloroplasti Assenti (alghe) Parete cellulare Presente (funghi-chitina) Divisione Principalmente schizogonica Mitosi/meiosi (fissione/gemmazione) Steroli in membrana Generalmente assenti colesterolo la forma dei batteri viene spesso riferita a tre modelli principali SFERE SPIRALI BASTONCELLI Ma le variazioni sulle forme essenziali sono moltissime E ci possono essere disposizioni diverse Tetrade Grappolo irregolare Sarcina Diplo- Strepto- I batteri sono molto più piccoli delle cellule eucariotiche le loro dimensioni sono dell’ordine dei µm (in media 1-10) Circa 0,3 µm i più piccoli (micoplasmi) Nanobatteri???! Proteine complessate con sali precipitati! I più grandi.. Epulopiscium fishelsonii (30-520 µm) Thiomargarita namibiensis (≈ 700 µm) Dimensioni: Le dimensioni ridotte dei batteri sono convenienti per lo scambio con l’ambiente esterno r = 1μm r = 2μm superficie (4πr2) = 12,6 μm2 Volume 4/3πr3 = 4,2 μm3 Rapporto area/volume = 3 superficie (4πr2) = 50,3 μm2 Volume 4/3πr3 = 33,5 μm3 Rapporto area/volume = 1,5 C’è il trucco…. Struttura (procariotica) ribosomi (plasmide) pili parete Matrice citoplasmatica (capsula) nucleoide Membrana citoplasmatica (flagello) Diversità strutturale: i procarioti non sono meno organizzati, sono organizzati diversamente PROCARIOTI Archibatteri (Archea) Eubatteri F-met INIZIO DELLA TRADUZIONE Met assenza di istoni DNA istoni peptidoglicano PARETE assenza di peptidoglicano Legami estere LIPIDI DI MEMBRANA Legami etere CITOPLASMA MATRICE 70% = H2O Lipidi, Proteine, Sali CITOSCHELETRO BATTERICO Scoperto relativamente di recente proteine che si assemblano in strutture filamentose in vitro e formano strutture ordinate intracellulari in vivo divisione cellulare determinazione della polarità della cellula, regolazione della forma cellulare ripartizione dei plasmidi… OMOLOGHI DELLA TUBULINA FtsZ :formazione del setto mutanti che non producono FtsZ non formano setti di divisione e danno forme filamentose OMOLOGHI DELL’ACTINA MreB mantenimento della forma non sferica (bastoncelli e spirilli) mutanti di E. coli che non producono MreB diventano di forma sferica ParM : segregazione dei plasmidi Omologo funzionale dei filamenti intermedi CreS: Crescentina (Caulobacter crescentus) Ha domini strutturali simili a quelli delle proteine che costituiscono i filamenti intermedi I mutanti che non la producono perdono la tipica forma ricurva Componenti del citoscheletro esclusivamente procariotici Gruppo “MinD-ParA Min(DCE) posizionamento del setto Formano polimeri elicoidali ParA (ATPasi): posizionamento e segregazione dei plasmidi nelle cellule figlie FtsZ si trova nella quasi totalità dei batteri MreB è presente in tutti i batteri non sferici Crescentin è presente in almeno 1 batterio con morfologia “curva” NUCLEOIDE La regione in cui si addensa è il “nucleoide” o “regione nucleare” A differenza di quello eucariotico, il DNA procariotico è disperso nel citoplasma Nella maggior parte dei casi i batteri hanno un solo cromosoma circolare, ma questo non è sempre vero Vibrio cholerae ha due cromosomi.. Burkholderia cepacia Ne ha tre.. il cromosoma e i plasmidi di Borrelia burgodorferi sono lineari Le dimensioni del cromosoma batterico possono variare ~4 mgb la maggior parte dei batteri (es. E. coli ) S. coelicolor 0,65 mgb Endosimbionti come Buchnera apidicola 0,58 mgb Il più piccolo : Micoplasma genitalium 10 mgb In ogni caso, la lunghezza del cromosoma “rilassato” (circa 1 mm) È di 500-1000 volte superiore a quella della cellula batterica Nel citoplasma il cromosoma è attorcigliato in “superavvolgimenti” In natura il DNA è in genere superavvolto negativamente Questo significa che è avvolto intorno al suo asse, in direzione CONTRARIA a quella della doppia elica destrorsa L’introduzione o l’eliminazione dei giri di superavvolgimento è opera delle “topoisomerasi” Topoisomerasi I rimuovono il superavvolgimento Topoisomerasi II (DNA girasi) Introducono un giro di avvolgimento In natura il DNA è in genere superavvolto negativamente Questo significa che è avvolto intorno al suo asse, in direzione CONTRARIA a quella della doppia elica destrorsa L’introduzione o l’eliminazione dei giri di superavvolgimento è opera delle “topoisomerasi” Topoisomerasi I rimuovono il superavvolgimento Tagliando UN SOLO FILAMENTO E RUOTANDOLO INTORNO ALL’ALTRO Topoisomerasi II (DNA girasi) Introducono un giro di avvolgimento Topoisomerasi II: INTRODUCE un giro di avvolgimento si lega al DNA Lo taglia.. (rottura della DOPPIA ELICA) E lo rilega incrociandolo Il progressivo aumento del grado di superavvolgimento porta al formarsi di una struttura sempre più compatta superavvolto rilassato Il DNA lineare (es. cromosomi eucariotici) Mantiene il superavvolgimento anche in presenza di una rottura grazie alle proteine che vi sono legate Il cromosoma procariotico circolare potrebbe passare allo stato rilassato ad ogni rottura questa eventualità è prevenuta da un tipo di organizzazione In domini di superavvolgimento isolati Una rottura in un filamento non pregiudica lo stato degli altri quando una cellula procariotica si replica rapidamente Vi si possono trovare anche diverse copie del cromosoma e copie incomplete Questo dipende dal particolare modo di replicarsi del cromosoma stesso Oltre al nucleoide, nei batteri possono essere presenti PLASMIDI Circolari, con poche eccezioni Alcuni (CONIUGATIVI) possono promuovere il proprio trasferimento da una cellula all’altra Molecole di DNA a doppio filamento, in grado di replicarsi autonomamente I geni presenti sui plasmidi conferiscono nuove proprietà ai loro ospiti BATTERIOCINE METABOLICHE DI RESISTENZA DI VIRULENZA il citoplasma è molto ricco di RNA Sito di legame con l’aa 3’ 5’ rRNA mRNA, tRNA le specie di RNA sono le stesse che si trovano negli eucarioti Legami idrogeno C i ribosomi batterici misurano circa 15x20 nm e sono formati da due subunita’ G A anticodon 50S = 34 proteine due molecole di RNA 23S e 5S 30 50 Ansa anticodon 30S = 21 proteine una molecola di RNA 16S S= Svedberg (costante di sedimentazione) 70s il numero di ribosomi è particolarmente elevato: in una cellula in crescita attiva l’RNA ribosomale può raggiungere il 15% della massa cellulare Sintesi delle proteine citoplasmatiche Sintesi delle proteine destinate alla secrezione si trovano dispersi nella matrice citoplasmatica o adesi alla membrana mRNA: nei procarioti contiene le “istruzioni” per la sintesi di uno ma anche diversi polipeptidi MONOCISTRONICO POLICISTRONICO Oltre alle regioni non tradotte al 5’ e al 3’ nei messaggeri policistronici possono esserci intervalli tra le ORF nel citoplasma di alcuni procarioti possono essere presenti anche altre strutture INCLUSIONI DI MATERIALI DI RISERVA VESCICOLE GASSOSE ENDOSPORE MAGNETOSOMI CARBOSSISOMI CO2 Le vescicole gassose Permettono ai batteri che le possiedono di galleggiare : sono impermeabili all’acqua e permeabili ai gas Due bottiglie completamente riempite di una sospensione di cianobatteri, che galleggiano Colpendo il tappo con un martello, le vescicole collassano e rilasciano il gas le cellule batteriche affondano La membrana delle vescicole è rigida e formata da due proteine: GvpA e GvpC GvpA è un foglietto beta rigido che forma l’ossatura; GvpC (a-elica) forma nastri che legano l’ossatura La presenza delle vescicole diminuisce la densità della cellula e ne favorisce il galleggiamento Il rapporto percentuale tra le vescicole e il contenuto citoplasmatico determina il grado di galleggiabilità e la posizione delle cellule batteriche Alcuni batteri (es. Cianobatteri) possono modificare la propria posizione collassando le vescicole o producendo una maggior quantità di polimeri densi SOSTANZE DI RISERVA ! *# ! nell’esistenza dei microrganismi abbondanza e carestia si alternano continuamente l’accumulo di sostanze di riserva è un fenomeno molto diffuso Alcune sono molto comuni PHB Gly Glicogeno amido S PO4 poli-βidrossibutirrato (PHB) PHB NO3 S polifosfati Gly PO4 Altre presenti solo in alcune specie e correlate con metabolismi particolari (zolfo, nitrati) amido PHB glicogeno sono riserve di carbonio polimerico -Chiaramente visibile al microscopio ottico -Presente solo nei procarioti -Invisibili al microscopio ottico -Presenti anche negli eucarioti R il poli-β-idrossibutirrato C H C H2 O O E’ un composto lipidico della classe dei poli-β-idrossi-alcanoati (PHA) Le sue inclusioni sono circondate da un monostrato di fosfolipidi CIANOFICINA Unico accumulo di azoto biologico che si conosca Polimero di acido aspartico In cui a ogni residuo ASP è legato un residuo di arginina ASP ASP ASP ARG ARG ARG Molecole lineari di polimeri di unità fosfato Formano la VOLUTINA (granuli metacromatici) volutina I batteri che ossidano lo zolfo lo immagazzinano spesso nel citoplasma Alcuni batteri (Thioploca, Thiomargarita) ossidano lo zolfo usando NO3 al posto dell’ossigeno Ma H2S e NO3 non coesistono nell’ambiente NO3NO3 H2S Immagazzinano NO3 in un vacuolo utilizzando lo zolfo di riserva Immagazzinano S0 nel citoplasma utilizzando il nitrato di riserva •Thiomargarita: cellule in divisione microscopio confocale: il citoplasma (verde) è marginale e contiene granuli di zolfo (bianco). La zona nera al centro è il vacuolo di nitrato I magnetosomi Sono particelle che permettono ai magnetobatteri di orientarsi lungo il campo magnetico terrestre Il loro numero e la loro disposizione variano da specie a specie La disposizione è mantenuta da proteine del citoscheletro simili all’actina formazione del magnetosoma Membrana del magnetosoma (MM) Fe3+ Fe2+ Fe3O4 CARBOSSISOMI inclusioni proteiche presenti in alcuni batteri che fissano CO2 Aggregati cristallini dell’enzima RuBiSco (ribulosio 1,5-difosfato carbossilasi) ENTEROSOMI analoghi dei carbossisomi presenti solo in batteri che NON fissano la CO2 aggregati cristallini di enzimi per l’utilizzo di etanolamina e propanediolo più piccoli e irregolari dei carbossisomi la loro presenza è legata a quella del substrato ENDOSPORE (spore dentro le cellule) Le endospore sono frutto di una divisione cellulare ineguale permettono ad alcune specie di sopravvivere anche molto a lungo in situazioni critiche Non hanno una funzione replicativa ma di sola resistenza nei confronti di: CALORE ESSICCAMENTO INVECCHIAMENTO RAGGI UV DISINFEZIONE Le endospore hanno una struttura caratteristica degli involucri esterni MEMBRANA PLASMATICA PARETE DEL CORE TUNICA PROTEICA CORE ESOSPORIO CORTEX Le endospore sono molto rifrangenti e chiaramente visibili al microscopio ottico La rifrangenza è dovuta al basso contenuto di acqua (10-30% di quello di una cellula vegetativa) Oltre alla maggiore densità, il core sporale Ha un pH minore (1 unità) del normale Contiene acido dipicolinico chelato con ioni Ca2+ (termoresistenza) Contiene SASP (Small Acid Soluble, spore specific Proteins) Che legano e proteggono il DNA C C O O Ca C C O O Il processo di sporulazione Si innesca in condizioni di carenza di nutrienti o altri tipi di stress ambientali o in colture molto affollate VII- rilascio II-Divisione asimmetrica VI- maturazione V- tuniche III- Protoplasto prespora IV- Parete e cortex La “membrana citoplasmatica” delimita il citoplasma È un punto VITALE per TUTTE le cellule batteriche formata da un doppio strato di fosfolipidi proteine estremità idrofila estremità idrofoba opanoidi OH Gli opanoidi hanno una struttura che ricorda quella degli steroli OH R1 CH3 H3C C CH3 H2C CH H2C Opanoide (diploptene) CH3 H OH CH3 sterolo (colesterolo) a differenza degli eucarioti i batteri NON hanno steroli nella membrana R2 Il principale dei fosfolipidi FOSFATIDIL-SERINA glicerolo acidi grassi O H2 C O C CH2 CH3 CH2 CH3 O H C O C O- H2 Legami estere C O P O O CH2 CH NH2 O Fosfoserina C OH Negli archibatteri R: Idrocarburi a catena ramificata CH3 H2C C C CH2 H H2 C O C R H C O C R O-H2 C O P O O I legami con il glicerolo sono legami ETERE due gruppi (di-eteri) possono unirsi a formare tetra-eteri La lunghezza dei tetraeteri può essere variata tramite la formazione di anelli pentaciclici Nelle membrane possono coesistere di- e tetra- eteri Doppio strato, flessibile Monostrato, rigido La membrana ha diversi ruoli funzionali è una barriera di permeabilità Verso l’esterno (enzimi..) È il luogo dei sistemi di trasporto supporta la disposizione spaziale delle catene respiratorie Verso l’interno (nutrienti) Conserva l’energia prodotta dalla cellula NDH ATP FP FeS QH2 CITs CO Vi si trovano enzimi e trasportatori di biosintesi e sensori per la percezione dell’ambiente I batteri fotosintetici hanno sistemi complessi di membrane interne Nei batteri fotosintetici verdi Batterioclorofille e pigmenti accessori Si trovano nei clorosomi: strutture allungate connesse alla membrana da una placca basale Nei batteri fotosintetici rossi SULFUREI vescicolari esiste un complesso sistema di membrane interne connesse alla membrana citoplasmatica tubulari Che formano i “cromatofori Nei batteri fotosintetici rossi NON SULFUREI Le membrane interne sono sintetizzate solo in anaerobiosi Sono lamellari e connesse alla membrana citoplasmatica CIANOBATTERI Membrane tilacoidi Contengono clorofilla e proteine specifiche per la fotosintesi Altre membrane interne ad assetto lamellare si trovano nei batteri nitrificanti Contengono sistemi di citocromi che agiscono come sito di ossidazione dell’ammoniaca Anche i batteri che ossidano il metano hanno membrane interne simili a quelle dei batteri nitrificanti perpendicolari all’asse della cellula (tipo I) O parallele all’asse della cellula (tipo II) LA MEMBRANA CITOPLASMATICA E’ IL LIMITE TRA IL CITOPLASMA E GLI INVOLUCRI ESTERNI (ENVELOPE) Nella quasi totalità dei casi, la cellula batterica è delimitata da una parete caratteristica delle cellule procariotiche Che ne determina la forma e la protegge dalla lisi osmotica monodermi Parete (peptidoglicano) periplasma Membrana cellulare citoplasma didermi PERIPLASMA Membrana esterna PARETE peptidoglicano Membrana cellulare citoplasma Il principale componente della parete è il peptidoglicano (mureina) formato da due aminozuccheri Legame β (1-4) glucosidico NAM acido acetilmuramico (lactil etere di NAG) NAG N-acetilglucosamina D-Glu DAP(LYS) D-A e da pentapeptidi legati a NAM D-Ala D-Glu e DAP sono aa inusuali D-A NAM e NAG formano catene molto lunghe mediante reazioni di transglicosilazione FORMANDO UN POLIMERO PBP: enzimi bifunzionali di membrana provvedono alla transglicosilazione rimuovono l’ultimo residuo D-Ala e operano la transpeptidazione NAG NAM NAG NAM NAG NAM DAP DAP DAP D-A D-A D-A PBP D-A D-A che rafforza il polimero con legami crociati tra le catene peptidiche tra la D-ala di una catena e l’acido diaminopimelico (o lisina) di un’altra I legami crociati sono possibili grazie alla presenza di COOH H2N – CH COOH H2N – CH CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 CH2 H2N – CH COOH LISINA H2N – CH H AC. DIAMINOPIMELICO questi aminoacidi possiedono due gruppi aminici e possono formare due legami peptidici La struttura del peptidoglicano è leggermente diversa I legami crociati sono formati da ponti peptidici Monodermi In genere ponti di penta-glicina Didermi I legami crociati sono diretti, tra un monomero e l’altro Nei batteri monodermi il peptidoglicano è il 40-80% del peso secco della parete Altri componenti caratteristici sono gli acidi teicoici e teicuronici acidi teicoici : polimeri di glicero o ribitol-fosfato O -O P O Legame β 1,6 O C CH2 COOH D-Glucosio D-Alanina O O C O H OH HNCOCH3 O C H D-Alanina O C OH 2C O P O H H H O OH H O C OH H H OH O 4-N-acetil-D-mannosaminurosil- β-(1- 6)-glucosio O Ribitolo H acidi teicuronici : polimeri di subunità ripetitive, di cui una formata da un acido uronico MONODERMI Acidi teicoici Acidi lipoteicoici peptidoglicano I.M. Porine (di solito assenti nei monodermi) VARIAZIONE SUL TEMA “MONODERMI”: MICOBATTERI Acil-lipidi Acidi micolici arabinogalattano lipoarabinomannano peptidoglicano I.M. Gli Archibatteri hanno struttura monodermica e diversi tipi di parete cellulare Pseudopeptidoglicano Strato spesso di Polisaccaridi/polisaccaridi solfati glicoproteine proteine (strato S) la mancanza di peptidoglicano comporta una mancata tintorialità con la tecnica di Gram (Gram-negativi) Ma la presenza di una sola membrana ne fa dei “Monodermi” come i batteri Gram-positivi pseudopeptidoglicano (pseudomureina) ac. N-acetiltalosaminuronico NAT Glu Legame β (1-3) glucosidico N-acetilglucosamina Stesse struttura e funzione del peptidoglicano LYS Diversa composizione chimica Glu Gli aminoacidi che formano i legami crociati sono “L” LYS Glu NAT il lisozima- che agisce sui legami β-1,4 -è inefficace sulla pseudomureina PRINCIPALI TIPI DI PARETI NEGLI ARCHEOBATTERI Solo strato S Strato S e involucro esterno Solo pseudomureina Metanocondroitina + strato S basale Pseudomureina e strato S superficiale DEINOCOCCO: TRANSIZIONE TRA STRUTTURA MONO- E DI-DERMICA (Carboidrati) Strato S O.M. non c’è LPS Strato chiaro Strato compartimentalizzato Peptidoglicano (strato “bucherellato”) I.M. la “membrana esterna” si trova solo nei batteri didermi fosfolipidi proteine Lipoproteine (OMP) Lipopolisaccaridi (LPS) è più permissiva della membrana citoplasmatica Il principale costituente è il lipolisaccaride (LPS) Catene laterali specifiche “Nucleo” polisaccaridico (core) P Gruppi fosfato P disaccaride Acidi grassi Lipide A La membrana esterna è legata covalentemente al peptidoglicano dalla “lipoproteina di Braun” m.e. peptidoglicano vi si trovano anche le PORINE, piccole proteine a tre subunità, che formano canali per il passaggio di soluti idrofili di basso peso molecolare La membrana esterna e quella interna, nei batteri didermi, delimitano LO SPAZIO PERIPLASMICO m.e. periplasma m.i. Dove si trovano enzimi e proteine che non possono diffondere attraverso le porine Lo spazio periplasmico è gia “esterno” rispetto alla cellula didermica Vi si trovano proteine che svolgono molte funzioni importanti Enzimi idrolitici Proteine che legano i soluti da trasportare nella cellula Proteine coinvolte nella chemiotassi (chemiocettori) Gli Archibatteri hanno diversi tipi di parete cellulare Pseudopeptidoglicano Strato spesso di Polisaccaridi/polisaccaridi solfati glicoprotein e proteine (strato S) la mancanza di peptidoglicano comporta una mancata tintorialità con la tecnica di Gram (Gram-negativi) Ma la presenza di una sola membrana ne fa dei “Monodermi” come i batteri Gram-positivi pseudopeptidoglicano (pseudomureina) Legame β (1-3) glucosidico ac. N-acetiltalosaminuronico NAT Glu LYS LYS Glu NAT Stesse struttura e funzione del peptidoglicano Glu N-acetilglucosamina Diversa composizione chimica Gli aminoacidi che formano i legami crociati sono “L” il lisozima- che agisce sui legami β-1,4 -è inefficace sulla pseudomureina