Codice strumento: 21 PILA A COLONNA DI VOLTA Tipo di scheda Livello di ricerca Codice regione STS Catalogazione 20 Ente schedatore A.R.P.S.- O.N.L.U.S. Associazione per il recupero del patrimonio Scientifico Localizzazione geografico amministrativa Stato Provincia Comune Italia CA Cagliari Collocazione specifica LICEO GINNASIO STATALE “G.M.DETTORI” Riferimento pianta istituto: piano secondo corridoio centrale vetrina A Condizione Giuridica Proprietà Liceo Ginnasio Statale “G.M.Dettori” Dati di inventariazione Sullo strumento non è presente il numero d’inventario Registro inventario Gabinetto di Fisica con elenco materiale esistente sino al 20 ottobre 1934, aggiornato al 15 febbraio 1935, comprensivo delle variazioni sino al I semestre 1940: n°inventario vecchio 229, nuovo 2697 “Pila di Volta con 50 dischi” quantità uno £ 20.00 Registro cronologico delle operazioni inventariali aggiornato al 1 marzo 1936: n°inventario 2697 “Pila di Volta con 50 dischi” quantità uno, £ 20.00 Registro inventario aggiornato al 31 dicembre 1960 n°inventario 8071” Pila di Volta a colonna” quantità 1 £ 2000 Registro inventario aggiornato al 27marzo 1980 n°d’ordine 427, n°inventario 8071” Pila di Volta a colonna” quantità 1 £ 30 condizione buona Responsabilità: ideata da Alessandro Volta Costruttore: non firmato Categoria: Elettricità e magnetismo Campo di applicazione: generatore di corrente elettrica Data di costruzione: ultimo quarto XIX secolo Materia e tecnica: legno, ottone, rame, zinco, ferro Misure: altezza telaio di legno 348 mm, altezza massima 454 mm, diametro base 96 mm Stato di conservazione: buono Indicazioni specifiche: la parte superiore del telaio di legno presenta una spaccatura. Alcuni dischi rame-zinco sono staccati, mancano alcuni panni. Descrizione ed uso: La pila consiste in una serie di coppie di dischi di rame e zinco, saldati fra di loro, sovrapposte e separate, l’una dall’altra, da dei dischi di panno nero imbevuti di sostanza acidulata. La coppia rame-zinco - sostanza acidulata, è definita coppia elettromotrice galvanica; dove per coppia elettromotrice s’intende la riunione di corpi diversi in contatto, che genera una corrente elettrica mediante una differenza di stato elettrico continua nei medesimi; galvanica per distinguerla da altre coppie elettromotrici, in cui la differenza di stato elettrico è prodotta senza l’intervento di liquidi, ma mediante il calore, le coppie termoelettriche. Le coppie di dischi, per essere isolate da terra, sono collocate dentro un’intelaiatura di legno con base circolare, su cui sono avvitate quattro colonne di legno, che rappresentano gli appoggi dei dischi, i quali sono tenuti insieme da una vite d’ottone con pomello, che passa attraverso il telaio superiore di legno. Per avere un maggiore isolamento si verniciava il legno con gomma lacca. A causa della sua forma, fu chiamata Pila a colonna. Nell’esemplare qui descritto le coppie rame-zinco sono 26 e sono separate da 24 dischi di panno nero, ne manca uno. Queste 26 coppie che sopra e sotto terminano con un disco di rame, con foro laterale, per il passaggio dell’elettrodo, a sua volta poggiano su due dischi di legno, al di sotto dei quali, vi sono 22 coppie di dischi rame-zinco, privi dei dischi di panno nero. Per impedire l’ossidazione e stabilire meglio i contatti si saldano assieme il rame e lo zinco, in modo da formare delle coppie separate da dischi di panno. I dischi alle estremità - zinco superiormente e rame inferiormentesono inutili, infatti, prendono per contatto, parte dell’elettricità dal disco a cui sono saldati e non hanno sensibile azione sulla FEM, la quale è generata soprattutto dal contatto tra liquido e metallo. Se si sopprimono, sostituendo ad essi come nell’esemplare qui descritto, dei dischi semplici, rame sopra e zinco sotto, si ottiene la pila costruita nel modo più giusto, con il disco di rame superiore che rappresenta il polo positivo, e il disco di zinco inferiore il polo negativo. Il segno dei poli non dipende dal metallo con cui termina la pila, ma dall’ordine con il quale si susseguono i metalli ed il liquido. Solitamente i poli erano uno di rame e uno di zinco, ma potevano essere costituiti anche da un metallo solo, come in questo caso, che fungeva meglio come conduttore. La pila costruita da Volta aveva il polo positivo all’ultimo disco di zinco, e il polo negativo all’ultimo disco di rame, perché egli attribuiva lo sviluppo dell’elettricità al contatto dei due metalli diversi rame e zinco, anziché al contatto degli stessi con l’acqua acidula. Perciò ciascuna coppia elettromotrice, secondo Volta, era costituita da due dischi, rame e zinco a contatto fra loro, e per assicurare meglio questo contatto li saldava assieme. All’acqua acidulata attribuiva il compito di trasmettere l’elettricità da una coppia alla successiva, evitando il contatto di ciascun disco di zinco con il rame da entrambe le facce, che secondo Volta, avrebbe distrutto l’effetto del contatto precedente. In realtà, senza l’acqua acidulata e la trasformazione chimica che ne deriva, il solo contatto tra i due metalli genera un’elettricità statica nei medesimi, ma non una corrente, che ha bisogno che lo stato elettrico sia continuamente rinnovato nei corpi a contatto. La distribuzione dell’elettricità nella pila di Volta è diversa a seconda che sia in comunicazione con il suolo attraverso il rame o lo zinco, oppure sia isolata. 1) Se comunica con il suolo attraverso lo zinco, questo acquista lo stato elettrico 0, e il resto della pila ha elettricità positiva crescente con il numero delle coppie; 2) Se comunica con il suolo attraverso il rame, questo acquista lo stato elettrico 0 e il resto della pila ha elettricità negativa crescente con il numero delle coppie; 3) Se la pila è isolata, che il caso più comune, allora ha lo stato neutro al centro, e a partire dal centro verso l’estremità rame, l’elettricità è positiva, con tensione crescente da una coppia alla successiva, invece dal centro verso l’estremità zinco, l’elettricità è negativa crescente da una coppia alla successiva. In tutti e tre i casi, la differenza elettrica fra i due poli è costante per un numero costante di coppie. La tensione elettrica, che è la tendenza dell’elettricità accumulata all’estremità di svilupparsi e vincere gli ostacoli che si oppongono alla sua diffusione, cresce con l’aumentare delle coppie di dischi, mentre la quantità di elettricità sviluppata cresce con l’aumentare delle dimensioni dei dischi, e della conducibilità del liquido interposto, la tensione è indipendente dalla natura del liquido. Finché i poli non sono uniti tra loro, non si nota nessun fenomeno, ma chiudendo il circuito, collegando i poli con due elettrodi o reofori, cioè con due fili metallici fissati ai poli della pila, si ha un passaggio di corrente continua, con un massimo di elettricità positiva sul disco superiore, e negativa sul disco inferiore. La pila di Volta con questa disposizione a colonna aveva un inconveniente che Volta notò; il liquido dei dischi di panno, schiacciati dalle coppie metalliche, colava all’esterno e creava dei conduttori tra le varie coppie, diminuendo l’effetto della pila, per cui cambiò la disposizione e ideò la pila a corona di tazze. Iscrizioni: assenti Stemmi, emblemi, marchi: assenti Fonti e documenti di riferimento Riferimenti fotografici Percorso immagine Numero d’ordine Immagini digitali Annotazioni: Questo modello di Pila fu ideato da Alessandro Volta (1745-1827) nel 1800, che ha dato vita ad un nuovo settore della fisica l’elettricità dinamica. Alla fine del 700, nel mondo scientifico si accese una violenta polemica sulla natura dell’elettricità, in seguito agli esperimenti di Galvani sulle zampe di rana.Il Galvani aveva notato che ogni volta che con un arco metallico si mettevano in comunicazione muscoli e nervi di una rana scuoiata e uccisa di recente, si ottenevano delle contrazioni. Galvani credette di aver scoperto l’elettricità animale. Nel 1791, Alessandro Volta, professore all’Università di Pavia, non credette all’ipotesi di Galvani, ed eseguì degli esperimenti ed osservò che le zampe di rana si contraevano solo se venivano poste in contatto con due metalli diversi, per Volta l’origine della scarica elettrica era nella diversità dei metalli. Iniziò la polemica e il mondo scientifico si divise tra Galvaniani e Voltiani. Nel 1799, Volta per dimostrare la sua teoria costruì una pila con dischi di rame e di zinco separati da cuscinetti umidi, toccò le due estremità della pila e avvertì la scossa elettrica. Il Volta, il 20 marzo 1800 scrisse a Joseph Banks (1743-1820) presidente della Royal Society di Londra, una lettera in cui annunciava la sua scoperta, e parlava di organo elettrico artificiale, in seguito lo definì apparato elettromotore, ma si deve ai francesi il conio del termine piliere, da cui in seguito derivò pila voltaica. Il Volta con la sua scoperta raggiunse il culmine della celebrità, tanto che Napoleone Bonaparte lo invitò a Parigi per farsi spiegare il funzionamento della pila. L’incontro avvenne il 7 novembre 1801. Bibliografia: Biblioteca Liceo G.M.Dettori G.Miller “Trattato Elementare di Fisica-Chimica” Tipografia Fratelli Bertola - Piacenza 1869, pag.487, fig.210 F.Marco “ElementI dI Fisica per Licei, Istituti Tecnici,Scuole Tecniche e Magistrali” Volume II – Magnetismo ed Elettricità, Ditta G.B.Paravia e Comp. Torino-Roma-Milano-Firenze 1883, pag.134, fig.69 F. Reuleaux “Le Grandi Scoperte e Le Loro Applicazioni – Le Forze della natura e Modo di Utilizzarle” Volume I, Unione Tipografico - Editrice – TORINO 1886, pag.521, fig.452 E.Villari ”Lezioni di Fisica Sperimentale” parte seconda:magnetismo ed elettricità, Società Cooperativa Tipografica Napoli, 1902, pag.1-7,figg.1 Biblioteca privata G.Basso “Sunti dI Fisica Sperimentale” raccolti da Dondona Leopoldo alle lezioni fatte nella R.Università di Torino dal chiarissimo professore G.Basso, pag. 499, Tav. XVI, fig. 331 A.Ganot ”Trattato Elementare di Fisica e Meteorologia” Edizione in Italiano, pag. 563, figg.619-621 Compilatore della scheda Ruolo Lingua Data di compilazione Marrocu Graziella Estensore Italiano 2002