Raineri racconta i luoghi dell'olio DI ALESSIO O P I N I I l prezzo della qualità va sempre spiegato, soprattutto quando Folio è italiano al 100%. Per questo oltre ai punti vendita, dalle drogherie alla grande distribuzione, l'Antica azienda Raineri di Chiusanico (Imperia), che dal 1910 produce olio di alta qualità certificata, sta ripensando anche il proprio sito internet con notizie relative ai prodotti, alle olive e ai luoghi da dove provengono. «Occorre raccontare il territorio in cui si produce», spiega Pierluigi Rinaldi, titolare dell'Antica azienda Raineri, «solo scoprendo il territorio grazie ai mass media si può capire perché l'olio prodotto da ulivi centenari che crescono sui terrazzamenti liguri è diverso, ha una determinata dolcezza ed è più caro di quello ottenuto, per esempio, nella regione andalusa». Negli anni l'azienda h a allargato 0 suo giro d'affari, divenendo u n a società per azioni nel 1986 e mantenendo sempre alta la qualità dei prodotti. Oggi, nel catalogo Raineri convivono oh prodotti con sole olive taggiasche, ma anche varietà ottenute dalla miscelazione di olive pugliesi, siciliane, calabresi e abruzzesi. Una scelta onerosa, rispetto a chi acquista olive con criteri meni rigidi: «Vendiamo a prezzi alto, perché il 65% occorre per comprare le materie prime», aggiunge Rinaldi. Il mercato di riferimento di Raineri è quello italiano, nella fattispecie «quello delle drogherie e delle gastronomie dove si trovano ancora marchi selezionati e clienti attenti alla qualità, che fanno passaparola quando si fidano del prodotto». Ma Raineri è presente anche nella grande distribuzione, con Coop, a cui fornisce da una decina di anni l'Olio Coop Fior Fiore Extravergine Dop Taggiasca. Un biglietto da visita che ha permesso al marchio di entrare in altre grandi catene «mentre all'estero», continua Rinaldi, «esportiamo il 10-12% della produzione, soprattutto in Germania e Stati Uniti, ma guardiamo con interesse ai mercati emergenti: esportiamo in Brasile, Argentina e Dubai, ma si tratta di piccole quantità». Il problema più rilevante nella comunicazione di un NERi^Kd prodotto millenario come l'olio è la natura stessa del prodotto: «È un condimento, non una bevanda. E il miglior condimento esalta il gusto dei cibi, senza prevaricarlo», spiega Rinaldi. Da qui, la necessità di inserirlo in un contesto che racconti tutti i passaggi della produzione, le proprietà e il suo impiego. In questo, oltre a identificare le persone giuste per promuovere sul campo i prodotti, i nuovi media, da internet ai social network come Facebook, possono essere una soluzione per le aziende piccole e medie, perché il diente in cerca di prodotti di qualità può informarsi, dialogare con i produttori che non possono avere la visibilità dei marchi più esposti, ed eventualmente acquistare attraverso una piattaforma di e-commerce. «In effetti stiamo ripensando il sito (www.olioraineri.com, ndr), per renderlo più vivace e dare più informazioni ai nostri dienti, anche con notizie collegate all'olio», conferma Rinaldi. Ma sullo sfondo resta la mancanza di sistema del settore: «I contatti fra le aziende esistono, ma non c'è una grande spinta alla collaborazione», conclude il titolare dell'Antica azienda Raineri. ©Riproduzione riservata WÈ