CONTACI
7 – 8 OTTOBRE 2011
BIELLA
MODULO DI ADESIONE PROGETTO
TITOLO DEL PROGETTO:
“GRUPPO PERSEFONE” PERCORSO PER L’ELABORAZIONE DEL LUTTO
ONCOLOGICO ATTRAVERSO IL SOSTEGNO PSICOLOGICO E L’ARTETERAPIA
RIFERIMENTI DEL PROGETTO:
Responsabili:
- Luisa Fiorina, psiconcologa e psicoterapeuta, Hospice “Edo ed Elvo Tempia”, Gattinara;
- Giovanna Pepe Diaz, arteterapeuta, Fondo Edo Tempia, Biella;
- Giorgio Delzanno, responsabile S.S.v.D. “Cure Palliative – Hospice” Asl Vc.
Nome della struttura:
Asl Vc – S.S.v.D. “Cure Palliative – Hospice”; Hospice “Edo ed Elvo Tempia”, Gattinara.
Indirizzo della struttura:
C.so Vercelli, 159 – 13045 Gattinara (VC)
tel: 0163822260
fax: 0163822306
mail: [email protected]
AREA TEMATICA: 4
DESCRIZIONE DEL PROGETTO:
“L’ultima volta che la vide non sapeva
che era l’ultima volta che la vedeva. Perché?
Perché queste cose non si sanno mai.
Allora non fu gentile per quell’ultima volta?
Sì, ma non a sufficienza per l’eternità.”
(Vivian Lamarque)
Si è scelto di chiamare il gruppo con il nome della divinità della mitologia greca Persefone, che
divenne regina degli inferi, in quanto, dal punto di vista simbolico, essa rappresenta sia la rinascita,
il proseguire della vita, la primavera, sia la presa di coscienza delle parti più profonde di noi stessi.
PREMESSA
“Morire è una fase del vivere, la fase terminale. Dopo c’è la morte.” (F. Campione)
Il modo in cui la famiglia è toccata dalla consapevolezza di un imminente lutto può lasciare
delle conseguenze spesso gravi e durature. A volte il finis vitae può portare un membro della
famiglia ad esplicitare una richiesta di aiuto sia per le ripercussioni della terminalità, sia per
problematiche preesistenti all'evento malattia.
Il lutto è una dimensione dell’esistenza che da sempre coinvolge nel più profondo l’essere
umano, portando un carico di sofferenze interiori a volte insuperabile. Le persone che vivono il
lutto sperimentano spesso vissuti di solitudine, di isolamento dagli amici e dalla vita sociale, hanno
pensieri negativi, sensi di colpa, rimpianti, si allontanano dalla vita e restano imprigionati nel
passato.
Premessa importante è considerare la reazione al lutto come un evento naturale e fisiologico, e
pertanto non va ostacolata l’espressione nè l’elaborazione dei pensieri e delle emozioni, seppur
intense, ma deve venir offerto uno spazio relazionale in cui accogliere tali vissuti. La finalità
primaria del gruppo è la condivisione tra i partecipanti della condizione del momento, delle reazioni
e delle esperienze personali. Attraverso il confronto dei vissuti di ciascuno si scorge un’intima
somiglianza dei problemi da affrontare e il conforto di non essere da soli nel cercare di superarli. In
un’ottica di integrazione, con l’obiettivo di facilitare l’elaborazione del lutto e della perdita, il
progetto si propone di offrire due strumenti di espressione dei propri vissuti, attraverso i canali del
verbale e non-verbale.
METODOLOGIA
Il gruppo viene condotto dalla psiconcologa e dall’arteterapeuta, la cui presenza si alterna
settimanalmente. I due professionisti assumono un ruolo di catalizzatori e promotori del confronto
in un’ottica di sostegno reciproco tra i partecipanti. Prima di entrare nel gruppo ciascun partecipante
effettua un colloquio conoscitivo con le figure professionali di riferimento, durante il quale, oltre a
presentare l’attività e le modalità degli incontri, viene vagliata la motivazione a prendervi parte.
Il modello teorico a cui si fa riferimento valuta il lutto come la rottura di un legame con una
persona significativa e considera come tale definitiva separazione possa mettere in pericolo la
sopravvivenza di chi rimane, il suo benessere e i suoi progetti per il futuro. All’interno di una
cornice narrativo-costruttivista, dove ogni individuo tende a spiegarsi e ad attribuire significati alle
proprie esperienze affinché queste possano trovare un senso all’interno della propria storia
personale, un evento grave come un lutto, a volte, può far perdere coerenza alla propria narrazione e
la sofferenza che si prova diventa pervasiva all’intera esistenza. L’opportunità che viene offerta
attraverso il Gruppo Persefone è di aiutare a sopportare il dolore della separazione (B. Raphael) e di
poterlo integrare nella propria vita attribuendovi un nuovo significato, di crescita, di ricostruzione.
All’interno del gruppo di lavoro di arteterapia la comunicazione è facilitata dal medium artistico
e le immagini diventano codice condiviso, per questo gli incontri si svolgono attorno ad un unico
piano di lavoro per favorire un senso di continuità e sentirsi compagni di una stessa esperienza.
Infatti, attorno al tavolo ci si può “isolare” nel proprio lavoro e, allo stesso tempo, all’interno del
cerchio “simbolico” creato, avere un contatto visivo immediato con l’altro. Al termine di ciascun
incontro, c’è un momento di riflessione in cui viene data voce all’oggetto creato: ciò che l’elaborato
esprime attraverso colori, forma e dimensione viene tradotto in comunicazione verbale, che svela
significati e consente l’attribuzione di senso avviando un processo trasformativo consolidato anche
grazie agli approfondimenti che emergeranno nello spazio del sostegno psicologico. Attraverso
l’utilizzo del materiale artistico, il processo creativo si costituisce come elemento fondamentale, in
quanto permette di esternare l’espressione di quegli aspetti e quegli elementi che il paziente stesso
prova difficoltà ad accettare e che potrebbero faticare ad emergere.
PROGRAMMA
Il gruppo partirà in autunno con una durata compresa tra i 6/8 mesi. Gli incontri saranno
settimanali e la conduzione sarà alternata tra la psiconcologa e l’arteterapeuta. Durante il percorso
saranno previsti momenti di raccordo in cui saranno presenti entrambe le professioniste con
l’obiettivo di mantenere un filo conduttore comune ed integrare le due modalità espressive adottate.
DESTINATARI
Si rivolge a persone i cui familiari sono stati seguiti dalla Struttura di Cure Palliative ed Hospice
dell’Asl di Vercelli.
OBIETTIVI DEL PROGETTO:
Il Gruppo Persefone nasce con la funzione di creare uno spazio protetto e libero dal giudizio,
dove le persone possano condividere le proprie difficoltà con chi sta sperimentando il medesimo
travaglio e pertanto le può comprendere.
In sintesi, gli obiettivi sono:
- continuità assistenziale e sostegno alla famiglia successivi alla perdita del proprio caro;
- trasformare i vissuti di perdita integrandoli nel proprio cammino esistenziale;
- favorire modalità comunicative parallele a quelle verbali;
- dare forma e significato alle proprie emozioni;
- condividere esperienze ed emozioni all’interno del gruppo rompendo il senso di isolamento e
solitudine dovuto al vissuto di perdita.
IL MIO PROGETTO E’ INNOVATIVO PER:
- colori, emozioni e parole;
- dalla perdita alla presenza interiorizzata;
- percorso multidisciplinare.