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Chirurgia generica
Neoplasie mammarie
La cagna ha due mammelle con 5 capezzoli.
Generalmente si formano su base ormonale, si tende a fare un’ovariectomia preventiva (non efficace) +
predisposizione genetica.
Diagnosi: più precoce è, meglio è. In maggioranza sono benigni adenomi o fibra-cisti. Per stabilire se è benigno
o maligno si fa ago aspirato o istologico. Queste pratiche possono anche essere dannose con disseminazione di
cellule tumurali quindi è meglio prima togliere tumore poi fare l’istologico. I tumori maligni sono in genere
adenocarcinomi.
Anche dal lato clinico capisco se è maligno o no: all’anamnesi la velocità di crescita ci aiuta, se è cresciuto
velocemente magari è cisti, se è benigno si toglie cmq perché può degenerare a maligno. La cute sottostante se è
normale non preoccupa, se è molto adesa però è maligna. Palpazione della massa: se scorre è benigno, se è
attaccato è maligno. Il tessuto maligno produce il TAF (Tumoral Angiogenic Factor) e quindi fa neoangiogenesi
che giustifica l’adesione. La mammella è un annesso cutaneo lineare, fuori dalla fascia propria, avvolto da una
lamina propria.
Vascolarizzazione: arteria pudenda che esce dall’anello inguinale esterno e irrora la parte caudale e arteria
toracica esterna che stacca l’epigastrica craniale che irrora la parte craniale.
Linfonodi: ascellare e inguinale che drenano rispettivamente il tratto toracico (3) e inguinale (2).
Conoscere l’anatomia serve per decidere se fare mastectomia totale o parziale. Le metastasi partono per via
linfatica, i linfonodi sono difficili da palpare a meno che non siano già interessati da metastasi (prognosi infausta
seguirà metastasi polmonare).
La neoplasia può essere localizzata o diffusa. Se è diffusa faccio mastectomia totale, togliendo anche i quattro
linfonodi, quando la neoplasia da vegetante diventa infiltrante la prognosi è infausta (cute raggrinzita e ulcerata) e
porta a morte velocemente. I tumori maligni si hanno soprattutto in età avanzata; nelle cagne giovani sono più
probabilmente fibro-cisti.
Mioglobinuria parossistica
Colpisce soggetti sottoposti a lavoro dopo lungo riposo, cavalli, ma anche cani.
Eziologia: causa predisponente è la carenza vitaminica, di vitamine E e C e alterazioni del metabolismo
glucidico con accumulo muscolare di glicogeno. Quando l’animale inizia il lavoro ha accumulo di lattato nei
muscoli che li altera e ne libera la mioglobina che viene eliminata per via renale con conseguente mioglobinuria.
L’azione sembra legata alla mancata ossidazione e combustione del lattato soprattutto per carenza di vitamina C.
Sintomi: andatura rigida tentennante, barcollamento del treno posteriore e mioglobinuria.
Terapia: riposo, tranquillanti, Ca++ e vitamine C ed E.
Pneumoderma
Raccolta di aria nel sottocute.
Eziopatogenesi: sottocute a contatto con l’aria (per soluzione di continuo della cute o delle mucose con
scollamento); anche in caso di soluzione cutanea o per rottura di pleure o trachea.
Sintomi: tumefazione uniforme, crepitante, indolente, incolore.
Diagnosi differenziale: con gangrena gassosa, dove però riscontriamo algia, calore, risentimento generale.
Trattamento: guarigione spontanea; se no cura causale: chiusura trachea o pleure.
Gangrena gassosa
Grave complicazione di soluzioni di continuo accidentali o chirurgiche, soprattutto nel bovino.
Eziologia: Clostridium chavoei, Clostridium septicum creano necrosi, edema, produzione di gas e risentimento
generale.
Sintomatologia: soluzione di continuo con bordi tumefatti e brunastri, abbondante secrezione icorosa e
schiumosa. La parte è calda, tumefatta, dolente e crepitante.
Trattamento:
1. locale: pulizia della parte e asportazione dei tessuti necrotici, drenaggio e perossido di idrogeno (H2O2);
2. generale: siero antigangrenoso, sulfamidici.
Flemmone
Cellulite microbica necrotizzante, diffusiva, suppurante o meno.
Eziologia: microrganismi che raggiungono sottocute per via linfoematica o diretta (ferite).
Sintomatologia: tumefazione calda e dolente, ipertermia, depressione, anoressia. Se si fanno raccolte purulente
queste possono fistolizzare.
Terapia: trattamento antibiotico generale, eventualmente incidere e drenare.
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