Università degli Studi di Genova Scuola di Dottorato in Scienze e Tecnologie Biomediche Corso di Dottorato in Neuroscienze Applicate Relazione annuale: (Primo anno – 2007) Bioenergetica del SNC: un nuovo ruolo trofico della guaina mielinica Tutor: Prof. Alessandro Morelli Dottoranda: Dr. Silvia Ravera Sommario ABSTRACT 3 INTRODUZIONE E IPOTESI DI LAVORO 4 IL SISTEMA NERVOSO STRUTTURA DELLA MIELINA DEL SNC FUNZIONI DELLA GUAINA MIELINICA LA PRODUZIONE DI ATP A LIVELLO CELLULARE BIOENERGETICA DEL SNC: IL PUNTO DELLA SITUAZIONE. L’IPOTESI. CARATTERISTICHE DELLE GUAINA MIELINICA CHE SUPPORTANO L’IPOTESI. 4 4 6 7 10 10 11 MATERIALI E METODI 13 MATERIALI ISOLAMENTO DELLA MIELINA DA CERVELLO BOVINO PREPARAZIONE DI OMOGENATO DI MITOCONDRI BOVINI SDS-PAGE E ANALISI MEDIANTE WESTERN BLOT. ANALISI DENSITOMETRICA DEL SEGNALE OTTENUTO CON WESTERN BLOT 13 13 14 14 16 RISULTATI E DISCUSSIONE 17 SCELTA DEL TRATTAMENTO DEI CAMPIONI PRIMA DELL’SDS-PAGE 17 CARATTERIZZAZIONE DEI CAMPIONI 17 RICERCA DI ALCUNE PROTEINE DELL’ATP SINTASI E DELLA CATENA DI TRASPORTO DEGLI ELETTRONI 20 IN FRAZIONI DI MIELINA. CONCLUSIONI 22 BIBLIOGRAFIA 24 2 Abstract Abstract Il SNC è un distretto dell’organismo con un’alta domanda energetica, tanto da consumare il 20% dell’ossigeno e il 25 % del glucosio circolanti, anche se la sua densità mitocondriale è inferiore a quella degli altri organi. Questo fabbisogno energetico è indispensabile per alimentare tutte le funzioni del SNC, prima fra tutte la conduzione degli impulsi nervosi. La conduzione nervosa è resa più veloce ed efficiente grazie alla presenza della guaina mielinica, una miscela di proteine e lipidi. Negli ultimi anni, diversi studi di proteomica hanno evidenziato la presenza di proteine mitocondriali a livello della guaina mielinica: in particolare sono state descritte moltissime proteine appartenenti alla catena di trasporto degli elettroni, proteine che nel complesso servono a produrre ATP. Perciò, con lo scopo di capire se effettivamente la guaina mielinica possa essere la sede di una respirazione cellulare e di conseguenza di una massiccia produzione di ATP, in questo lavoro verrà descritta la ricerca di proteine appartenenti ai complessi respiratori e all’ATP sintasi, in frazioni isolate di mielina, grazie ad analisi con Western Blot. I risultati ottenuti, non solo indicano che nella mielina isolata sono presenti queste proteine, ma che la loro concentrazione aumenta proporzionalmente rispetto all’isolamento del campione, suggerendo quindi un nuovo ruolo trofico per la guaina mielinica. 3 Introduzione Introduzione e Ipotesi di lavoro Il Sistema Nervoso Il Sistema Nervoso è la sede delle facoltà sensoriali e del pensiero e provvede al controllo delle funzioni corporee. Per adempiere a questo complesso ruolo funzionale, questo sistema raccoglie le informazioni di senso da tutto l’organismo e mediante vie nervose le trasmette al midollo spinale e al cervello [1]. Le informazioni così percepite possono tradursi in una risposta motoria o possono essere elaborate in ricordi e pensieri, grazie anche ad un confronto con gli stimoli già acquisiti. Il sistema nervoso adempie così a tre principali funzioni: - Funzione motoria - Funzione sensoriale - Funzione integrativa ( che include i processi della memoria e del pensiero) Il Sistema Nervoso è suddiviso in Sistema Nervoso Centrale (SNC), costituito da encefalo e midollo spinale, e Sistema Nervoso Periferico (SNP), costituito da fibre afferenti ed efferenti che rispettivamente consentono la trasmissione dell’informazione sensoriale al midollo spinale e all’encefalo e l’invio di impulsi motori dal SNC alla periferia [1]. Il tessuto nervoso, sia quello che costituisce il SNC che il SNP, presenta due tipi fondamentali di cellule: 1) Neuroni, cellule deputate alla conduzione nervosa vera e propria. Il neurone è composto da tre parti principali: il corpo cellulare, che contiene tutti gli organuli cellulari, i dendriti, le principali strutture afferenti del neurone e l’assone, la struttura efferente del neurone [1]. 2) Cellule Gliali, cellule deputate al sostegno e al sostentamento del neurone. Nel SNC, in particolare, ne esitono due tipi: Astrociti e Oligodendrociti. Quest’ultimi hanno la funzione di produrre una guaina mielinica intorno all’assone per rendere più efficiente e veloce la conduzione dell’impulso nervoso [1]. Struttura della mielina del SNC La guaina mielinica è costituita da estese propaggini della membrana plasmatica degli oligodendrociti, che si avvolgono a spirale attorno agli assoni dei neuroni del SNC [1]. Ogni oligodendrocita fornisce la mielina per un solo segmento di più assoni e ogni assone è avvolto da 4 Introduzione segmenti mielinici forniti da oligodendrociti diversi [1]. La guaina mielinica non è continua, infatti, lungo l'assone ci sono delle interruzioni della guaina, tra un segmento e l'altro, definite nodi di Ranvier, in cui la membrana assonale eccitabile, ricca di canali per il sodio, è esposta al liquido extracellulare [1]. La mielina, in vivo, ha un contenuto di acqua di circa il 40%. La massa secca è costituita per il 7085% da lipidi e per il restante 15-30% da proteine [2] Non ci sono lipidi specifici della mielina, ma il cerebroside è il lipide più tipico. Le proteine maggiormente rappresentate nella mielina sono la proteina basica della mielina (MBP, 30%), la proteina proteolipidica (PLP, 50%), la 2',3'-nucleotide ciclico3'-fofodiesterasi (CNPasi), e costituenti minori ma di importante significato funzionale, la glicoproteina associata alla mielina (MAG) e la glicoproteina oligodendrocitaria della mielina (MOG) [3]. Al microscopio elettronico (Fig. 1) la mielina appare costituita da strati concentrici di lamelle lipoproteiche che presentano una tipica alternanza di linee chiare e linee scure, secondo un modello che si ripete ogni 12- 18 nm e che costituisce il cosiddetto periodo [4]. La linea scura che delimita ogni periodo è chiamata linea densa maggiore [4]. Lo spazio compreso tra due linee dense maggiori è costituito da una zona chiara divisa in due da una linea più scura definita linea intraperiodo [4]. L'apposizione delle superfici extracellulari della membrana degli oligodendrociti, forma le linee intraperiodo; l'apposizione delle superfici citoplasmatiche della membrana degli oligodendrociti forma la linea densa maggiore. Figura 1: Immagine al microscopio elettronico di una fibra nervosa mielinizzata 5 Introduzione Studi immunocitochimici hanno evidenziato la localizzazione delle maggiori proteine della mielina [5]: - La PLP è una proteina integrale di membrana, con numerosi domini idrofobici che attraversano il doppio strato lipidico; si localizza nelle linee intraperiodo. - La MBP è una proteina estrinseca, localizzata esclusivamente nella superficie citoplasmatica della membrana, nella linea densa maggiore. Entrambe le proteine sembrano stabilizzare la struttura multilamellare della mielina. - La CNPasi è localizzata prevalentemente nell'interfaccia mielina-assone. - La MAG è una glicoproteina che viene espressa precocemente nei processi periferici delle cellule mielinizzanti; è una componente minore della guaina mielinica compatta matura. Si localizza principalmente sulla faccia della guaina mielinica ad immediato contatto con l'assone. La sua espressione precoce, la localizzazione subcellulare e la somiglianza strutturale con i componenti della superfamiglia delle Immunoglobuline, suggeriscono che abbia un ruolo nelle fasi precoci della mielinizzazione, promuovendo l'adesione tra la cellula mielinizzante e l'assone. - La MOG è stata originariamente identificata come una glicoproteina minore specifica del SNC [6]. Costituisce lo 0.05% del peso totale. Con la microscopia elettronica la MOG è stata localizzata nei processi degli oligodendrociti e nella superficie esterna della guaina mielinica del SNC del ratto adulto [6]. Nei ratti e nei topi, l'espressione di mRNA che codifica per la MOG è massima durante il picco di mielinizzazione, rimane ad alti livelli durante tutto lo sviluppo e si riduce nel periodo di vita successivo. L'espressione tardiva e la localizzazione esterna nella superficie mielinica, suggeriscono che la glicoproteina possa trasdurre il segnale di arresto della mielinizzazione partecipando al mantenimento e al completamento della guaina mielinica. Recenti studi hanno ipotizzato che la MOG possa giocare un importante ruolo nella stabilizzazione dei microtubuli durante i processi di mielinizzazione [7]. Funzioni della guaina mielinica Quando la fibra nervosa viene eccitata in un punto, si creano circuiti di depolarizzazione che si propagano passivamente lungo il decorso dell'assone; con la sola propagazione passiva dell'impulso, il potenziale avrebbe ampiezze diverse, decrescenti dal punto di origine, e si esaurirebbe in un breve spazio. I circuiti di depolarizzazione sono degli anelli di corrente che attraversano la membrana cellulare; se l'ampiezza della corrente in uscita supera un determinato valore soglia, si evoca la produzione attiva di un potenziale d'azione (PdA), mediante apertura di 6 Introduzione canali ionici voltaggio-dipendenti. Con l'attiva evocazione del PdA, l'impulso propagato ha ampiezza costante, essendo generato ex novo in frammenti adiacenti di membrana, e può essere propagato per uno spazio indefinito, ma la velocità di conduzione viene rallentata del tempo necessario a creare attivamente la depolarizzazione di membrana. La guaina mielinica aumenta la resistenza elettrica di membrana e, quindi, aumenta la costante di spazio (distanza alla quale l'ampiezza del potenziale elettrico si riduce ad un terzo del potenziale di partenza); in questo modo il PdA, propagato passivamente lungo gli internodi, rimane sopra alla soglia di depolarizzazione per uno spazio maggiore. Il PdA viene attivamente evocato solo a livello dei nodi di Ranvier, dove la resistenza di membrana è minima, essendo dovuta solo alla resistenza della membrana dell'assone stesso. Tale meccanismo, definito conduzione saltatoria, riduce la velocità di conduzione, riducendo i punti in cui il potenziale deve essere creato ex novo [1]. Le fibre mieliniche hanno quindi una velocità di conduzione maggiore delle fibre prive di guaina mielinica e le lesioni demielinizzanti provocano un rallentamento della conduzione, fino al blocco. Ad esempio, nella Sclerosi Multipla la demielinizzazione causa da principio un rallentamento nella conduzione nervosa e con il progredire della malattia una grave sofferenza assonale [8] che si traduce in sintomi diversi, a seconda delle zone compite dalla malattia [9]. La produzione di ATP a livello cellulare La molecola di Adenosin-trifosfato (ATP) è alla base del mantenimento omeostatico, dello sviluppo e della crescita di un organismo vivente. A livello cellulare, la gran parte della produzione di ATP avviene ad opera di una proteina multimerica chiamata, ATP sintasi, presente nella membrana interna del mitocondrio [10] (Fig.2). F1 Fo Figura 2: Struttura della proteina ATP sintasi 7 Introduzione Questo enzima è costituito da due parti principali, la porzione F1, che presenta diversi domini in grado di formare ATP a partire da ADP e fosfato, e la porzione Fo un canale che attraversa la membrana interna del mitocondrio e che ha funzione di canale per il passaggio dei protoni. Proprio questo passaggio fornisce la “forza protomotrice” per produrre l’ATP [10] (Fig. 3). A B C D Figura 3: Schema della produzione di ATP attraverso l’ATP sintasi. L’ADP e il fosforo si avvicinano alla porzione F1 della proteina (Panello A), e prendono contatto con la proteina a livello del sito definito open (Panello B). I protoni passano dalla matrice mitocondriale allo spazio intermembrana attraverso la porzione Fo dell’ATP sintasi (Panello C) e questo trasporto fornisce l’energia necessaria alla produzione di una molecola di ATP (a livello del sito definito Light) che viene rilasciata dal sito Teso (Panello D). I protoni necessari sono il risultato di reazioni di ossido-riduzione che avvengono lungo la catena di trasporto degli elettroni, situata a monte dell’ATP sintasi, sempre a livello della membrana interna del mitocondrio. Riassumendo, i trasportatori di elettroni NADH e FADH2 trasferiscono gli elettroni, accumulati durante la degradazione delle molecole (per glicolisi, ciclo di Krebs, o metabolismo degli acidi grassi), alla catena di trasporto degli elettroni. Quando gli elettroni passano lungo la catena di questi accettori-donatori, scendono a stati di energia progressivamente più bassi e 8 Introduzione l’energia rilasciata in questo processo è usata per pompare ioni H+ attraverso la membrana (dalla matrice allo spazio intermembrana), generando così un gradiente protonico. Alla fine della catena gli elettroni avranno come ultimo accettore l’Ossigeno gassoso, che combinandosi con i protoni presenti nella matrice formerà acqua [11,12] (Fig. 4). Figura 4: Struttura della Catena di Trasporto degli Elettroni. Gli elettroni passano dal complesso 1 e 2 al complesso 3 e poi al complesso 4 permettono l’estrusione dei protoni dallo spazio intermembrana alla matrice mitocondriale, portando alla formazione del gradiente protonico. Quando poi i protoni ritornano allo spazio intermembrana attraverso la porzione Fo dell’ATP sintasi, si forma ATP a partire da ADP e fosfato. Perché però possa avvenire questa produzione devono essere soddisfatti alcuni requisiti: - Presenza di una membrana impermeabile ai protoni, in modo che si possa creare il gradiente protonico. - Grande sviluppo superficiale per far avvenire il trasporto degli elettroni e l’estrusione dei protoni, secondo la teoria chemiosmotica di Mitchell [13]. Nel mitocondrio questa caratteristica è rappresentata dalle creste mitocondriali formate dalla membrana interna. - Presenza di un particolare fosfolipide, la Cardiolipina. Questa molecola è indispensabile per il corretto funzionamento della catena di trasporto degli elettroni; infatti è una componente integrale dei Complessi III e IV, è indispensabile al funzionamento della Citocromo ossidasi, ed è ancorata saldamente al Citocromo c [14]. 9 Introduzione Bioenergetica del SNC: il punto della situazione. Il SNC è un distretto dell’organismo con un’alta domanda energetica. Infatti, nonostante rappresenti solo il 2% del peso dell’organismo, consuma il 20% dell’ossigeno e il 25 % del glucosio totali, circolanti. Facendo un rapporto tra peso e consumo di queste molecole si ottiene che il SNC contribuisce al metabolismo energetico per il 20%, nonostante la densità mitocondriale di questo distretto è molto inferiore a quella degli altri organi (es: fegato) [15]. Nell’ultimo decennio diversi gruppi di ricerca hanno provato ad individuare i meccanismi di approvvigionamento energetico delle cellule nervose. La teroria più accreditata è quella di Magistretti e Pellerin [16] che individuano nell’astrocita il ponte di collegamento tra cellula nervosa e glucosio presente nel sangue. In breve, questi studiosi asseriscono che il glucosio, trasportato dal circola sanguigno al SNC, venga captato dell’astrocita che lo trasforma prima in piruvato e poi in lattato, effettuando la classica fermentazione lattica. Questo prodotto viene poi passato al neurone che, tramite i suoi mitocondri, ritrasforma il lattato in piruvato per poi utilizzarlo attraverso il metabolismo aerobico (Ciclo di Krebs e Catena di trasporto degli elettroni). Se fosse realmente così bisognerebbe prendere in considerazione due problemi: 1) Il cervello presenta una densità mitocondriale rispetto a quella di qualsiasi altro organo: ad esempio, la superficie occupata dai mitocondri in 5µm2 di fegato è pari al 20 % della superficie totale, mentre nel cervello è solo il 6% [15]. Ciò indica che il cervello ha pochissimi mitocondri, ed inoltre questi mostrano creste meno sviluppate. Questo dato, quindi, non giustificherebbe tutto il consumo di ossigeno e glucosio che avviene a livello cerebrale. Inoltre, bisogna anche considerare che i mitocondri non hanno una distribuzione uniforme nel neurone, infatti il corpo cellulare presenta una densità mitocondriale molto più alta di quella dell’assone, dove i mitocondri sono molto rari e presenti solo nella zona paranodale. 2) E’ raro che in una cellula si possano accumulare enormi quantità di lattato, sia perché il pH della cellula scenderebbe al di sotto dei valori compatibili con le attività cellulari, sia perché la lattico deidrogenasi (l’enzima che è in grado di metabolizzare questo composto) è inattivato da grandi quantità di substrato. L’ipotesi. Assodato che il SNC necessita di grandi quantità di energia per generare e sostenere la propagazione dell’impulso nervoso, è necessario capire quali strutture possano fornire l’ATP necessario a questa funzione. Come già accennato il numero di mitocondri presenti nel corpo 10 Introduzione cellulare del neurone e lungo l’assone non sono sufficienti a soddisfare questo fabbisogno. Quindi è necessario ricercare alter strutture in grado di supplire all’ATP mancante. La guaina mielinica è una struttura proteo-lipidica, che avvolgendo l’assone, permette che la conduzione nervosa avvenga più velocemente e in modo più efficace [17]. Quando però gli assoni sono colpiti da malattie demielinizzanti, non solo rallentano la loro velocità di conduzione, ma a lungo andare subiscono un danno molto grave ed irreversibile [18], come nel caso della Sclerosi Multipla. Perciò se la mielina avesse solo un ruolo di isolante, la sua mancanza dovrebbe comportare solamente un rallentamento della conduzione nervosa; ma se avesse anche un ruolo di sostegno energetico, si potrebbe giustificare anche il danno assonale. Perciò, in questo progetto si ipotizza che la Guaina Mielinica sia sede della respirazione e della conseguente produzione di ATP, grazie alla presenza dell’intera catena di trasporto degli elettroni e dell’ATP sintasi, indicando un nuovo ruolo trofico della guaina mielinica. Va infine sottolineato che negli ultimi anni, la presenza della catena di trasporto degli elettroni e dell’ATP sintasi in altri distretti cellulari, diversi dai mitocondri, è stata descritta diverse volte [19]. Caratteristiche delle guaina mielinica che supportano l’ipotesi. Molte caratteristiche della guaina mielinica concordano con i requisiti necessari affinché possa avvenire la respirazione cellulare: - Un enorme sviluppo superficiale, considerando che la guaina mielinica si avvolge per più strati intorno all’assone [1]. - La presenza di alcuni componenti della catena di trasporto e dell’ATP sintasi. Nel 2004, Taylor e coll. hanno infatti individuate diverse subunità dell’ATP sintasi e dei complessi respiratori nella guaina mielinica [20], attraverso l’utilizzo della gel elettroforesi bidimensionale. Questi dati sono stati confermati da un altro gruppo, migliorando la tecnica elettroforetica [21]. - L’impermeabilità ai protoni della guaina mielinica [22], un prerequisito fondamentale per la formazione del gradiente protonico, e quindi per la produzione di ATP. - La distribuzione uniforme sulla guaina mielinica di “sub-membrane particles”, strutture visibili con tecniche di microscopia elettronica e freeze-fracture [23,24]. Queste particelle, che non sono ancora state identificate, presentano una dimensione di 8 nm, la stessa della porzione dell’F1 dell’ATP sintasi [24,25]. - La presenza delle cardiolipina nei fosfolipidi che compongono la mielina. Normalmente questa molecola è presente solo nella membrana interna del mitocondrio, in una percentuale che varia dal 10 al 20%, e non fa parte del normale corredo lipidico di altre membrane cellulari. È anche 11 Introduzione interessante segnalare che anticorpi diretti contro la cardiolipina sono prodotti in pazienti affetti da Sclerosi Multipla [26,27]. - La presenza di gap junction, composte da connessine (Cx) 32 e 43 [28], che permettono la diffusione di piccole molecole idrofiliche [29]. Il ruolo di queste strutture non è stato ancora identificato, nonostante siano coinvolte in diverse patologie del sistema nervoso, come la sindrome di Charcot-Marie-Tooth. Diversi studi hanno comunque dimostrato che questi canali permettono il passaggio di molecole contenti adenina; ad esempio, attraverso le Cx 34 l’ATP è trasportato 300 volte meglio di altre molecole idrofiliche [30]. Inoltre, in malattie demielinizzanti, alcuni studi hanno evidenziato che i mitocondri vengono richiamati nella zona di demienilizzazione, coma a voler supplire una funzione svolta in precedenza da altre strutture, per mantenere il livello di energia necessario al corretto funzionamento dell’assone [31]. 12 Materiali e Metodi Materiali e Metodi Materiali Il cervello e il fegato bovini provengono da un macello locale, e sono stati prelevati dopo due ore dalla morte dell’animale. Per questi studi sono stati usati diversi tipi di anticorpi primari: - anti Myelin Basic Protein (MBP) (monoclonale, prodotto in ratto, gentile regalo del Prof. A. Schenone, Università di Genova) - anti Na+/K+ ATPasi (monoclonale, prodotto in topo, SantaCruz Biotechnology Cat. N°: sc-21712) - anti Adenosin Nucleotide Traslocasi (ANT) (policlonale, prodotto in coniglio, SantaCruz - anti subunità alfa e beta dell’F1 dell’ATP sintasi (policlonale, prodotto in coniglio, gentile regalo del Prof. F. Zanotti, Università di Bari) - anti Citocromo c (monoclonale, prodotto in topo, SantaCruz Biotechnology Cat. N°: sc-13561) Biotechnology Cat. N°: sc-11433) - anti Citocromo c Ossidasi (policlonale, prodotto in capra, SantaCruz Biotechnology Cat. N°: sc23983) - anti NADH-ubiquinone Ossido-reduttasi 4L (ND4L) (policlonale, prodotto in coniglio, SantaCruz Biotechnology Cat. N°: sc-20665) Per quanto riguarda invece gli anticorpi secondari sono stati utlizzati: - anti IgG di topo, coniugato con perossidasi (Sigma) -anti IgG di coniglio, coniugato con perossidasi (Sigma) - anti IgG di capra, coniugato con perossidasi (SantaCruz Biotechnology) I pesi molecolari delle proteine sono stati stimati con l’utilizzo di Marker di peso molecolare (Fermentas Life Sciences, Hanover, MD, USA, Cat n° SM#1811). Tute le operazioni sono state condotte a 4°C. Isolamento della Mielina da Cervello Bovino Tutte i passaggi di centrifugazione sono avvenuti utilizzando un rotore Beckman FW-27. I tempi di centrifugazione riportati si riferiscono al periodo di velocità costante e non includono i periodi di accelerazione e decelerazione. Per ottenere una frazione isolata di mielina si è utilizzato il metodo di Norton e Poduslo [32], con alcune modificazioni. Questo metodo prevede una serie di shock osmotici che devono avvenire in 13 Materiali e Metodi frazioni, isolate grazie a gradienti di saccarosio. In breve, 7-8 g di cervello bovino sono stati omogenati utilizzando un Potter teflon/vetro, utilizzando, come tampone di omogeneizzazione, 21 ml di una soluzione composta da 0,32 M Saccarosio e 2mM EGTA, in presenza di inibitori delle proteasi e ampicillina. L’omogenato è stato poi stratificato su 15 ml di una soluzione 0,85 M Saccarosio e 2mM EGTA, in presenza di inibitori delle proteasi e ampicillina. In seguito è stato centrifugato a 75000 g per 30 min. Dopo la centrifugazione tra le due soluzioni di Saccarosio si è formata una frazione di Mielina, definita cruda, perché ancora non propriamente isolata. Questa frazione è stata prelevata e risospesa in acqua mQ, e questa sospensione è stata nuovamente centrifugata a 75000 g per 15 min. Il sovranatante è poi stato scartato il pellet è stato risospeso in acqua mQ e centrifugato a 12000 g per 10 min. Il sovranatante (che appare lattiginoso) è stato eliminato e il pellet è stato conservato a –80°C. Preparazione di Omogenato di Mitocondri Bovini 10 g di fegato bovino sono stati omogenati con il sistema di Potter–Elvehjem, utilizzando 20 ml di tampone per omogenati (0,25 M Saccarosio, 5 mM HEPES, 1mM EDTA pH 7,2). Per rimuovere i nuclei dall’omogenato di fegato così ottenuto, si è centrifugato il campione a 500 g per 10 min, in una centrifuga Haereus. Il sovranatante così ottenuto è stato ricentrifugato a 20000 g per 20 min e il pellet ottenuto è stato risospeso e conservato a -80°C. La determinazione della concentrazione proteica dei campioni è avvenuta con Metodo di Bradford, utilizzando la BSA (Bovine Serum Albumine) per la curva di taratura. SDS-PAGE e Analisi mediante Western Blot. L’elettroforesi in presenza di SDS (SDS-PAGE) è stata condotta seguendo il metodo di Laemmli [33], apportando piccole modificazioni. L’elettroforesi è stata eseguita con l’apparato Mini Protean III (BioRad), in cui entrambi i lati del gel sono immersi nel tampone di corsa. Il gel utilizzato per separare le proteine è stato preparato formando un gradiente compreso tra l’8 e il 16% p/v di Acrilammide; il gel conteneva 0.1% p/v di SDS e aveva pH 8.8. Al contrario lo Stacking gel aveva una concentrazione al 4,8% di Acrilammide p/v ed aveva un pH di 6.8. Per ogni campione caricato nel gel sono stati utilizzati 15 µg di proteine totali. Inizialmente, per migliorare la risoluzione del Pattern proteico del campione, le varie frazioni di tessuto nervoso sono state tratta in diversi modi: 14 Materiali e Metodi - Semplice aggiunta di Sample Buffer (SB), contenente 40% p/v di Saccarosio, 8% p/v di SDS, 125 mM Tris-HCl (pH 6.8) e 1.25% v/v di beta-mercaptoetanolo, 0,008% di Blu di Bromofenolo). - Aggiunta di 2% di CHAPS oltre al SB - Aggiunta di 2% di SDS oltre al SB - Precipitazione delle proteine in Etanolo assoluto, e aggiunta di SB. In breve, 15 µg di campione sono stati miscelati con 200 µl di Etanolo e lasciati over night a -20°C. Il campione è stato poi centrifugato a 14000 rpm per 2 minuti ed il pellet ottenuto è stato risospeso in acqua mQ). - Precipitazione delle proteine in 6% di Acido Tricloroacetico (TCA) [34], aggiunta di SB. In breve, 15 µg di campione sono stati addizionati con 135 µl di TCA al 6% e, dopo agitazione, sono stati lasciati 30 sec a -20°C. Il campione è stato poi centrifugato a 14000 rpm per 2 minuti e il pellet ottenuto è stato risospeso in acqua mQ addizionata con Tris HCl pH8 4mM finale per riportare alla neutralità il pH. Infine è stato aggiunto il SB. - Precipitazione delle proteine in 6% di Acido Tricloroacetico (TCA) [34], con aggiunta di SB contenente DTT al posto del beta-mercaptoetanolo. Dopo la preparazione del campione descritta nel punto precedente sono stati aggiunti 12 µl di una soluzione contenente: 8% p/v di SDS, 125 mM Tris-HCl (pH 6.8) e 1.25% v/v di DTT, e dopo15 minuti, il campione è stato bollito per 5 minuti e sono stati aggiunti 4 µl di una soluzione contenente: 40% p/v di Saccarosio e 0,008% di Blu di Bromofenolo. Dopo l’aggiunta delle varie miscele denaturanti i campioni sono stati bolliti per cinque minuti e poi caricati nel gel. La corsa del gel è avvenuta sempre a 70 mA e a 4°C; la corsa veniva fermata quando la traccia del Blu di Bromofenolo arrivava al fondo del gel. Il tampone di corsa era composto da: 0.05 M Tris (pH 8.0); 0.4 M Glicina; 1.8 mM EDTA, e 0.1% SDS. Per visualizzare il pattern proteico direttamente su gel si è utilizzata la colorazione del Coomassie Colloidale [35]. I campioni separati per gel elettroforesi sono stati trasferiti su una membrana di nitrocellulosa (NC), con la tecnica dell’elettroblotting, a 400 mA per 1 ora a 4°C, utilizzando un tampone composto da: 50 mM Tris, 380 mM Glicina e 20% Metanolo. Dopo il trasferimento la nitrocellulosa è stata colorata con Rosso Ponceau, decolorata con PBS e saturata con latte magro al 5% in PBS, over night in agitazione. Dopo la saturazione e un breve lavaggio in PBS, la NC è stata incubata con uno dei diversi anticorpi primari, diluiti in PBS, come descritto nella tabella sottostante (Tabella 1), per 1 h in agitazione. Al termine dell’incubazione, sono stati eseguiti tre lavaggi da 5 minuti ciascuno 15 Materiali e Metodi con PBSt 0,15%. Dopo la NC è stata incubata con l’anticorpo secondario appropriato, diluito in PBS, per 1 h a temperatura ambiente in agitazione. Infine la NC è stata lavata nuovamente per tre volte con PBSt 0.15 e sviluppata con il sistema dell’ECL. Il segnale emesso è stato autoradiografato utilizzando le lastre Hyperfilm ECL (Amersham Pharmacia Biothech). Tipo di Anticorpo Diluizione Primari Anti MBP 1:400 Anti Na+/K+ ATPase 1:400 Anti ANT 1:400 Anti subunità alfa e beta dell’F1 dell’ATPsintasi 1:5000 Anti Citocromo c 1:400 Anti Citocromo c Ossidasi 1:200 Anti NADH-ubiquinone Ossido-reduttasi 1:200 Secondari Anti IgG di topo 1:7500 Anti IgG di coniglio 1:5000 Anti IgG di capra 1:7500 Tabella 1: Elenco degli anticorpi, utilizzati per l’analisi in Western Blot Analisi Densitometrica del Segnale ottenuto con Western Blot L’analisi densitometrica è stata condotta utilizzando il programma Image J 31v (http://rsb.info.nih.gov/ij/). Ogni banda è stata convertita in un segnale densitometrico, calcolandone l’intensità rispetto allo sfondo. Il segnale della singola banda, ottenuta in WB, è stato comparato con il segnale ottenuto dall’intero pattern proteico colorato con Coomassie Colloidale [36]. I risultati sono poi stati espressi come Densità Ottiche Relative (R.O.D.). 16 Risultati e Discussione Risultati e Discussione Scelta del trattamento dei campioni prima dell’SDS-PAGE Innanzitutto era necessario capire quale metodo fosse più adatto per il trattamento del campione prima della corsa elettroforetica. In Figura 5 è riportato un gel colorato con Blu di Coomassie Colloidale, che mostra il pattern proteico dei campioni di omogenato di cervello bovino trattati con le diverse procedure: lane1, semplice aggiunta di SB; lane 2, aggiunta di 2% di CHAPS e SB; lane 3, aggiunta di 2% di SDS e SB; lane 4, precipitazione delle proteine in 6% di TCA e aggiunta di SB; lane 5, precipitazione delle proteine in 6% di TCA e aggiunta di SB con DTT; lane 6, precipitazione delle proteine in Etanolo assoluto, e aggiunta di SB. 1 2 3 4 5 6 Figura 5: Gel colorato in Coomassie Colloidale che mostra il pattern proteico dell’omogenato di cervello bovino trattato in diversi modi prima della corsa elettroforetica Questo studio si è reso necessario perché i campioni derivati da tessuto nervoso hanno una percentuale di lipidi molto alta che disturba la separazione delle proteine durante la corsa elettroforetica. Come si può osservare dalla Figura 5 i lane migliori appaiono il 4 e il 5 ovvero i campioni trattati con TCA, tra i due poi il migliore è risultato quello trattato con SB con DTT. Perciò per il resto delle analisi con WB è stato utilizzato questo trattamento per tutti i campioni. Caratterizzazione dei campioni Durante le nostre analisi sono stati utilizzati quattro tipi di campioni: Mitocondri di Fegato Bovino, Omogenato di Cervello Bovino, Mielina Cruda e Mielina Isolata. 17 Risultati e Discussione In Figura 6 è riportato il pattern proteico di questi campioni visualizzato su un gel colorato con Coomassie Colloidale. Lane1, Mitocondri; lane 2, Omogenato di cervello bovino; lane 3, mielina cruda; lane 4, mielina isolata; lane 5, standard di peso molecolare. 66 kDa 45 kDa 21 kDa 16 kDa 1 2 3 4 5 Figura 6: Pattern proteico dei campioni utilizzati per l’analisi in Western Blot. Osservando i lane 2,3,4 si può notare che il pattern proteico appare sempre più pulito mano a mano che si isola la mielina. Per caratterizzare questi campioni si sono eseguiti alcuni WB con proteine marker-specifici per i diversi tipi di campione, come mostrato in Figura 7 A, B e C. Per analizzare il grado di purezza delle varie frazioni derivate dal cervello bovino, è stato utilizzato un anticorpo diretto contro la MBP. MBP 6 5 20 kDa 18 kDa Mit Omog Mielina Mielina Cervello Cruda Isolata R.O.D. 4 (Relative 3 Optical Density) 2 20 kDa 18 kDa 1 0 Mit Omog Cervello Mielina Cruda Mielina Isolata Figura 7 A: Analisi in WB con Anticorpo anti MBP. L’immagine a sx rappresenta il segnale autoradiografato sulla lastra. Il grafico a dx mostra l’analisi densitometrica del segnale ottenuto. Queste immagini sono il risultato di 5 esperimenti. Come si può vedere sia dalla lastra che dall’analisi densitometrica, il segnale è completamente assente nel lane del mitocondrio, che in questo caso rappresentava il nostro controllo negativo, ed aumenta progressivamente mano a mano che la mielina viene isolata, fino a raggiungere il massimo 18 Risultati e Discussione nel lane 4. Questo dimostra che il metodo utilizzato ha permesso effettivamente di arricchire sempre di più il campione in mielina. Per analizzare ancora meglio il grado di purezza della frazione di mielina isolata abbiamo testato la presenza di Na+/K+ ATPasi. Infatti, secondo Norton e Poduslo [32], mano a mano che la mielina viene isolata, i livelli di questa proteina calano, fino a scomparire del tutto nella frazione pura. Perciò è stata condotta un’analisi in WB con un anticorpo diretto contro la Na+/K+ ATPasi. 6 Na+/K + ATPasi 5 110 kDa Mit. Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata R.O.D. 4 (Relative 3 Optical Density) 2 Na/K ATP 1 0 Mit Brain Homog. Partial Isolated Myelin Isolated Myelin Figura 7 B: Analisi in WB con Anticorpo anti Na+/K+ ATPasi. L’immagine a sx rappresenta il segnale autoradiografato sulla lastra. Il grafico a dx mostra l’analisi densitometrica del segnale ottenuto. Queste immagini sono il risultato di 5 esperimenti. Come si può notare dalla figura 7B il segnale è molto evidente sia nel lane del mitocondri che in quello dell’omogenato di cervello, mentre comincia a diminuire nella frazione di Mielina Cruda, per essere completamente assente nella frazione della Mielina Isolata. La presenza di Na+/K+ ATPasi non indica solo che la mielina che si è ottenuta è scarsamente isolata, ma è anche indice di presenza di altre membrane derivate dal plasmalemma, di cui questa proteina è un marker. Perciò il fatto che il campione di Mielina isolata non presenti il segnale in WB, indica che l’isolamento della frazione è avvenuto correttamente e che non ci sono contaminazioni dovute ad altre tipi di membrana. Infine per verificare l’assenza di contaminazioni mitocondriali si sono analizzati i campioni con un anticorpo anti ANT, un marker tipico dei mitocondri che ha la funzione di trasportare l’ATP, appena prodotto, fuori dal mitocondrio. Come mostrato nella figura sottostante, il segnale di questa proteina è presente solo nel lane del mitocondrio, usato come controllo positivo. Per cui, grazie a questo dato, si può escludere la contaminazione da mitocondri delle frazioni di mielina. È necessario invece un discorso a parte per quanto riguarda l’omogenato di cervello bovino; infatti, in questo campione si sarebbe dovuto ottenere un segnale, seppure blando, verso l’ANT, ma 19 Risultati e Discussione probabilmente questa proteina è così poco rappresentata nel campione che non è stato possibile rilevarla. Questo risultato ancora una volta conferma il dato che, nel cervello, la popolazione mitocondriale è piuttosto esigua, nonostante sia un organo ad alta richiesta energetica. 0,9 ANT 0,8 0,7 33 kDa Mit Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata 0,6 R.O.D. (Relative 0,5 Optical 0,4 Density) 0,3 ANT 0,2 0,1 0 Mit Omog Cervello Mielina Cruda Mielina Isolata Figura 7 C: Analisi in WB con Anticorpo anti ANT. L’immagine a sx rappresenta il segnale autoradiografato sulla lastra. Il grafico a dx mostra l’analisi densitometrica del segnale ottenuto. Queste immagini sono il risultato di 5 esperimenti. Ricerca di alcune proteine dell’ATP sintasi e della Catena di Trasporto degli Elettroni in frazioni di Mielina. Dopo aver caratterizzato il campione, si è passati all’analisi, con WB, della presenza di alcune proteine deputate alla respirazione cellulare. In particolare, l’attenzione è stata focalizzata su quattro proteine: 1) subunità alfa e beta dell’F1 dell’ATP sintasi 2) Citocromo c (proteina di collegamento tra il complesso 3 il complesso 4) 3) Citocromo c Ossidasi (Complesso 4 della catena respiratoria) 4) NADH-ubiquinone Ossido-reduttasi, ND4L (Complesso 1 della catena respiratoria) I risultati sono riportati nella Figura 6 A,B,C e D. Come si noterà non solo tutte e quattro le proteine sono presenti nel lane della frazione di Mielina Pura (lane 4), ma i segnali ottenuti sono anche più intensi rispetto a quelli dell’omogenato di cervello e della frazione di Mielina Cruda. Questo non solo conferma i dati dell’analisi in 2DPAGE, ma dimostra che queste proteine non dipendono da una contaminazione mitocondriale del campione. Infatti, se tutto dipendesse da una banale contaminazione, il segnale dovrebbe diminuire mano a mano che la mielina viene purificata, proprio perché durante i vari passaggi si eliminano sempre di più i contaminanti. Al contrario, il segnale riscontrato aumenta sempre di più con l’isolamento del campione, portando quindi all’ipotesi che queste proteine siano effettivamente residenti sulla guaina mielinica. 20 Risultati e Discussione Inoltre, in alcuni casi i segnali riscontrati nel lane della Mielina Isolata hanno un’intensità maggiore rispetto a quelli del lane dei mitocondri. Ciò dimostra, ancora una volta, che la presenza di queste proteine non è dovuta ad una contaminazione, ma che potrebbe avere un significato biologico ben preciso: fornire energia all’assone. 6 A 5 α/β ATP Syntyhase 56.28 kDa 54.55 kDa Mit Omog Mielina Cervello Cruda R.O.D. 4 (Relative 3 Optical Density) 2 Mielina Isolata a ATPsynth. b ATPsynth. 1 0 Mit B 11.7 kDa Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata 2,5 Cytocrhome c Mit Omog. Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata 2 R.O.D. (Relative 1,5 Optical 1 Density) 0,5 Cit c 0 Mit Omog. Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata C Cytocrhome c Oxidase 14 20 kDa Mit Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata 12 R.O.D. 10 (Relative 8 Optical 6 Density) 4 Cit c Oxidase 2 0 Mit Omog Mielina Mielina Cervello Cruda Isolata D ND4L 10 39 kDa 35 kDa Mit Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata 8 R.O.D. (Relative Optical Density) 6 4 Banda A (Mw :) 39 kDa 2 Banda B (Mw :) 35 kDa 0 Mit Omog Mielina Cervello Cruda Mielina Isolata Figura 8 (A;B;C;D): : Analisi in WB con Anticorpo anti α/β ATP Synthase, Cytochrome c, Cytochrome c Oxidase and ND4L. Le immagini a sx rappresentano il segnale autoradiografato sulla lastra. I grafici a dx mostrano l’analisi densitometrica del segnale ottenuto. Queste immagini sono il risultato di 5 esperimenti. 21 Conclusioni Conclusioni In questo lavoro sono state condotte una serie di analisi tramite Western Blot, per individuare la presenza di alcune proteine della catena di trasporto degli elettroni in frazioni isolate di mielina. La presenza delle subunità alfa e beta dell’ATP sintasi, dell’enzima Citocromo c ossidasi, del Citocromo c e di alcune proteine del complesso NADH-ubiquinone Ossidoreduttasi, suggeriscono che la mielina possa essere sede di respirazione cellulare. Inoltre, non solo è stata identificata la presenza di queste proteine nella guaina mielinica, ma il segnale ottenuto aumenta parallelamente con l’isolamento della mielina, indicando che i segnali identificati non sono imputabili a contaminazioni mitocondriali del preparato, ma ad una vera presenza di queste proteine nella guaina. Del resto la contaminazione mitocondriale era già stata esclusa analizzando il campione con un marker mitocondriale, l’ANT, che risultava del tutto assente nel campione. Perciò, considerando che: 1) la densità mitocondriale nel SNC è talmente bassa da non giustificare tutto il consumo di glucosio ed ossigeno necessario alla produzione di energia 2) in caso di perdita di mielina, nella zona interessata vi è un richiamo di mitocondri, quasi a voler supplire ad una funzione mancante si può ipotizzare che la mielina sia sede della respirazione cellulare, per supportare energeticamente la conduzione nervosa, suggerendo un nuovo ruolo trofico per la guaina mielinica. 22 Progetti Futuri Progetti Futuri 1) Analisi immunoistochimiche per verificare la localizzazione delle proteine mitocondriali a livello della guaina mielinica. 2) Imaging con sonde fluorescenti specifiche per proteine mitocondriali, in grado di condurre una respirazione cellulare (Es: Mitotracker) 3) Dosaggi enzimatici per stimare la sintesi di ATP nella frazione isolata di Mielina 23 Bibliografia Bibliografia [1] Guyton A.C. Neuroscienze. Basi di neuroanatomia e neurofisiologia. Cap 3, Ed. Piccin-Nuova Libraria, 1996. [2] Kursula P. The current status of structural studies on proteins of the myelin sheath. Int J Mol Med. 2001;8(5):475-9. [3] Tzakos AG, Troganis A, Theodorou V, Tselios T, Svarnas C, Matsoukas J, Apostolopoulos V, Gerothanassis IP. Structure and function of the myelin proteins: current status and perspectives in relation to multiple sclerosis. Curr Med Chem. 2005;12(13):1569-87. [4] Finean J.B. Electron Microscopy of the Myelin. Proc R Soc Med. 1961; 54(1): 19–26. [5] Brunner C, Lassmann H, Waehneldt TV, Matthieu JM, Linington. Differential ultrastructural localization of myelin basic protein, myelin/oligodendroglial glycoprotein, and 2',3'-cyclic nucleotide 3'-phosphodiesterase in the CNS of adult rats. J Neurochem. 1989;52(1):296-304. [6] Linington C, Bradl M, Lassmann H, Brunner C, Vass K. Augmentation of demyelination in rat acute allergic encephalomyelitis by circulating mouse monoclonal antibodies directed against a myelin/oligodendrocyte glycoprotein. Am J Pathol. 1988;130(3):443-54. [7] Johns TG, Bernard CC. The structure and function of myelin oligodendrocyte glycoprotein. J Neurochem. 1999;72(1):1-9. [8] Martin R, McFarland HF. Immunological aspects of experimental allergic encephalomyelitis and multiple sclerosis. Crit Rev Clin Lab Sci. 1995;32(2):121-82. [9] www.aism.it [10] Boyer PD. The ATP synthase: a splendid molecular machine. Annu Rev Biochem. 1997;66:717-49. 24 Bibliografia [11] Alberts B, Johnson A, Lewis J, Raff M, Roberts K, Walter P. Molecular Biology of the Cell 4th edition. Ed. Francis & Taylor 2002. [12] Boyer PD, Cross RL, Momsen W. A new concept for energy coupling in oxidative phosphorylation based on a molecular explanation of the oxygen exchange reactions. Proc Natl Acad Sci U S A. 1973, 70:2837-39. [13] Mitchell P. Chemiosmotic coupling in oxidative and photosynthetic phosphorylation. Biol. Rev. Cambridge Phil Soc 1966; 41: 445-502. [14] Basova LV, Kurnikov IV, Wang L, Ritov VB, Belikova NA, Vlasova II, Pacheco AA, Winnica DE, Peterson J, Bayir H, Waldeck DH, Kagan VE. Cardiolipin switch in mitochondria: shutting off the reduction of cytochrome c and turning on the peroxidase activity. Biochemistry. 2007;20;46(11):3423-34. [15] Veltri KL, Espiritu M, Singh G. Distinct genomic copy number in mitochondria of different mammalian organs. J Cell Physiol. 1990;143(1):160-4. [16] Pellerin L, Magistretti PJ. How to balance the brain energy budget while spending glucose differently. J. Physiol. 2003, 546:325. [17] Kursula P. The current status of structural studies on proteins of the myelin sheath. Int J Mol Med. 2001;8(5):475-9. [18] Smith KJ. Pathophysiology of multiple sclerosis. Rev Prat. 2006; 56:1299-303. [19] Chi SL, Pizzo SV. Cell surface F1Fo ATP synthase: a new paradigm? Ann Med. 2006;38(6):429-38. [20] Taylor CM, Marta CB, Claycomb RJ, Han DK, Rasband MN, Coetzee T, Pfeiffer SE. Proteomic mapping provides powerful insights into functional myelin biology. PNAS 2004;101;4643-4648. 25 Bibliografia [21] Vanrobaeys F, Van Coster R, Dhondt G, Devreese B, Van Beeumen J.Profiling of myelin proteins by 2D-gel electrophoresis and multidimensional liquid chromatography coupled to MALDI TOF-TOF mass spectrometry. J Proteome Res. 2005 Nov-Dec;4(6):2283-93. [22] Diaz RS, Monreal J. Unusual Low Proton Permeability of Liposomes Prepared from the Endogenous Myelin Lipids. Journal of Neurochemistry, 1994; 62:2022:2029. [23] Martinez AM, Canavarro S. Early myelin breakdown following sural nerve crush: a freeze fracture study. Braz J Med Biol Res. 2000, 33:1477-82. [24] da Silva PP, Miller RG. Membrane particles on fracture faces of frozen myelin. Proc Natl Acad Sci U S A. 1975, 72:4046-50 [25] Gabriel G, Thomas PK, King RH, Stolinski C, Breathnach AS. Freeze-fracture observations on human peripheral nerve.J Anat. 1986;146:153-66. [26] Garg N, Weinstock-Guttman B, Bhasi K, Locke J, Ramanathan M. An association between autoreactive antibodies and anti-interferon-beta antibodies in multiple sclerosis. Mult Scler. 2007 Aug;13(7):895-9. [27] Roussel V, Yi F, Jauberteau MO, Couderq C, Lacombe C, Michelet V, Gil R, Couratier P, Vallat JM, Preud'homme JL. Prevalence and clinical significance of anti-phospholipid antibodies in multiple sclerosis: a study of 89 patients J Autoimmun. 2000 May;14(3):259-65. [28] White TW, Paul DL. Genetic deases and gene knockouts reveal diverse connexin functions. Annu Rev Physiol. 1999, 61:283-310. [29] Balice- Gordon RJ, Bone LJ, Scherer SS Functional gap junctions in the schwann cell myelin sheath. J Cell Biol. 1998;142(4):1095-104. [30] Goldberg GS, Moreno AP, Lampe PD. Gap junctions between cell expressing commexin 43 or 32 show inverse permselectivity to adenosine and ATP. J Biol Chem. 2002, 277:36725-30. 26 Bibliografia [31] Mutsaers SE, Carroll WM.Focal accumulation of intra-axonal mitochondria in demyelination of the cat optic nerve. Acta Neuropathol. 1998 Aug;96(2):139-43. [32] Norton WT, Poduslo SE. Myelination in rat brain: method of myelin isolation. J. Neurochem. 1973, 21:749-757. [33] Laemmli UK. Cleavage of structural proteins during the assembly of the head of bacteriophage T4.Nature. 1970 Aug 15;227(5259):680-5. [34] Panfoli I, Musante L, Morelli A, Thellung S, Cupello A. Ca(2+)-ATPase pump forms and an endogenous inhibitor in bovine brain synaptosomes. Neurochem Res. 1997 Mar;22(3):297-304. [35] Candiano G, Bruschi M, Musante L, Santucci L, Ghiggeri GM, Carnemolla B, Orecchia P, Zardi L, Righetti PG. Blue silver: a very sensitive colloidal Coomassie G-250 staining for proteome analysis. Electrophoresis. 2004 May;25(9):1327-33. [36] Ravera S, Calzia D, Panfoli I, Pepe IM, Morelli A. Simultaneous detection of molecular weight and activity of adenylate kinases after electrophoretic separation. Electrophoresis. 2007 Feb;28(3):291-300. 27