DOCUMENTARIO “LE MARIONETTE DEI COLLA”
L’Associazione Culturale La Catrina, attraverso il brand Catrina Producciones,
in collaborazione con la Fondazione Italia Patria della Bellezza, sta
sviluppando il progetto della realizzazione del documentario “Le marionette
dei Colla”. Per Milano e i milanesi la Compagnia marionettistica Carlo Colla &
Figli rappresenta il mondo della fantasia e l’incanto dell’infanzia, lo stupore, la
meraviglia, il turbinio di emozioni a bocca aperta suscitate dalle sontuose
scenografie e dalle centinaia di marionette che sul palco, oggi come da quasi
200 anni, prendono vita, mosse da fili invisibili e da mani esperte.
Esempio emblematico dell’eccellenza dell’artigianato artistico che fa bella e
grande l’Italia nel mondo, del saper-fare più prezioso tramandato con
l’esempio, la passione e l’immaginazione, ma anche di quel patrimonio
culturale immateriale unico e inimitabile, che rischia di andare perduto se non
tutelato, valorizzato e trasmesso alle nuove generazioni, le marionette dei
Colla sono le protagoniste di un documentario che vuole ripercorrere la storia
e le storie della Compagnia: presente, passato e futuro, Milano e il mondo, i
grandi classici della letteratura per l’infanzia e del teatro d’Opera, le partiture
dei primi del Novecento e le nuove mise-en-scéne.
Mostrando nel dettaglio le fasi più affascinanti della lavorazione artigianale,
dando voce alla passione che muove gli artisti e gli artigiani - dal direttore
artistico Eugenio Monti Colla, ai giovani che lavorano nell’Atelier e nel dietro
le quinte -, proponendo interventi e commenti di protagonisti
internazionalmente noti del teatro e del cinema (Tim Robbins, Tim Burton e
Dario Fo, con i quali sono già in corso contatti in merito), il documentario
intende raccontare tutto il fascino di questa prestigiosa tradizione ad un
pubblico variegato (giovani e adulti, in Italia e all’estero, nei Paesi dove la
Compagnia Colla porta in tour i suoi spettacoli), evitando toni didascalici e
privilegiando una comunicazione dinamica per suggestioni. La narrazione,
affidata a una voce “teatrale” e alternata agli interventi e alle interviste,
conduce gli spettatori alla scoperta del fascino del lavoro nei laboratori, svela
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da un punto di vista interno e inedito l’illusione fantastica della messa in scena
e racconta gli episodi più emblematici della storia della compagnia.
Le riprese del documentario si svolgeranno da novembre 2016 ad aprile
2017, seguendo la Compagnia Colla nella preparazione e messa in scena
delle opere in cartellone, ma senza focalizzare l’attenzione sulla singola
pièce. La post-produzione si concluderà entro giugno 2017.
Il documentario, della durata indicativa di 30/40 minuti, verrà proposto, con il
supporto di una casa di distribuzione internazionale specializzata, alle
principali emittenti televisive italiane ed europee, sia pubbliche sia private,
oltre che al mercato anglosassone nordamericano.
L’Associazione Culturale La Catrina, senza scopo di lucro per statuto,
potendo contare sulla collaborazione organizzativa e il sostegno in termini di
credibilità e d’immagine della Fondazione Italia Patria della Bellezza, intende
destinare il meglio delle proprie competenze e professionalità - autoriali,
registiche, di editing e organizzative - per la realizzazione di un prodotto di
altissima qualità tecnica, mantenendo costi di produzione contenuti. Abbiamo
bisogno di trovare partner che condividano l’entusiasmo per il progetto e che
intendano sostenerlo economicamente perché credono nella sua funzione
educativa e di valorizzazione. Questo importante patrimonio culturale italiano
è stato trascurato negli ultimi anni, soprattutto nel nostro Paese, e oggi
finalmente è oggetto di attenzione grazie all’iniziativa del Comune di Milano,
che ha assegnato alla Compagnia Colla spazi delle Officine Culturali ExAnsaldo dove saranno realizzati il nuovo laboratorio e la scuola delle
marionette.
Naturalmente ai partner sarà garantita la massima visibilità in ogni fase della
realizzazione, sui canali web e social, come pure in ogni comunicazione
istituzionale relativa al documentario (manifesti, volantini, brochure, cartacei e
digitali) e, ovviamente, nel documentario stesso, nei titoli di testa o di coda, a
seconda della misura del sostegno fornito.
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TRATTAMENTO
Il documentario si trova ancora in una fase preliminare di sviluppo, pertanto
modifiche, integrazioni e sostituzioni potranno essere integrate al presente
trattamento, che resta, in ogni caso, la traccia fondamentale del lavoro.
Nel magazzino dell’Atelier Colla migliaia di marionette si stagliano nella
penombra appese a fili appena percettibili. Personaggi di legno dipinto. Volti,
espressioni, barbe e cappelli, vestiti e accessori, connotano e distinguono
l’una dall’altra queste immobili figure, impassibili al passaggio della
telecamera, quasi una versione teatralizzata e occidentale dell’esercito di
terracotta dell’imperatore cinese Qin. Lentamente queste mute figure
cominciano a raccontarsi e a farsi riconoscere, con voci diverse che
recitano brani riconoscibili, tratti dalle più famose favole della tradizione.
Voci sommesse, che si accavallano e svaniscono per evocare ricordi,
emozioni e suggestioni. A questa scena, che apre senza preavviso il
documentario, segue l’intervento di un personaggio noto del mondo del teatro
e della cultura (Dario Fo) con una frase forte ed emblematica sulle marionette.
Di qui si va al titolo.
Immerso nel fascino e nella suggestione dell’Atelier, circondato dalle sue
marionette, Eugenio Monti Colla, direttore artistico della Compagnia e
discendente della famiglia di marionettisti, racconta la storia delle
marionette Colla. Istrione e carismatico, classe 1939 ma con l’entusiasmo di
un ragazzo, introduce lo spettatore nel mondo del teatro di figura, spiegando
cosa sia e cosa sia stata la marionetta e raccontando il ruolo centrale della
sua famiglia nella prestigiosa tradizione artigiana e artistica italiana. Il suo
racconto, alternato a frasi flash e citazioni, voce narrante e interviste di
personaggi noti del mondo del teatro, del cinema e della cultura
internazionale (Dario Fo, Tim Robbins, Tim Burton), rivela per suggestioni il
senso e il valore del teatro delle marionette, emblematico esempio di arte
popolare e di eccellenza italiana che sta scomparendo e che va valorizzata.
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La storia della Compagnia si ripercorre – sulle immagini delle messe in scena,
su video e foto di archivio, sui volti degli intervistati in location sempre coerenti
– rievocando storie e avvenimenti che da soli danno la misura del ruolo
fondamentale giocato nella cultura e nell’identità milanese e italiana degli
ultimi due secoli.
C’è la Storia con la “s” maiuscola, con la battaglia di Solferino, messa in
scena dalla Compagnia Colla all’indomani del drammatico evento: in
un’epoca che non conosceva i mezzi di comunicazione di massa, i Colla, al
tempo girovaghi, si incontrano con i testimoni oculari della vicenda,
raccolgono da essi racconti di prima mano e narrano con le loro marionette,
vestite delle divise originali, il tragico scontro tra l’esercito austriaco e quello
franco-piemontese, nei teatri di tutta Italia.
C’è la storia del costume di una Milano borghese e imprenditoriale che
nei primi anni del Novecento, uscita dal Teatro alla Scala, entrava nella
“piccola Scala” del Teatro Gerolamo per assistere alle altrettanto grandiose
rappresentazioni della Compagnia Colla: le favole dei classici della letteratura
per l’infanzia, ma anche melodrammi, balletti, riviste, poemi epici e
cavallereschi, le grandi pièces lirico-teatrali. I grandi marchi dell’imprenditoria
univano i loro nomi a quello dei Colla, sui programmi di sala, sui siparietti
pubblicitari che calavano a ogni intervallo e persino negli spettacoli pubblicitari
appositamente allestiti.
C’è la storia della cultura e dell’arte, delle incursioni nel cinema e nella
musica, delle commistioni tra cultura alta e cultura popolare, dei molti
personaggi illustri che si univano al pubblico per assistere agli spettacoli dei
Colla, entusiasti del loro saper fare spettacolo: da Gordon Craig a Strawinsky,
da Simone Weil a Luchino Visconti, da Macario a Paolo Poli, da Filippo
Crivelli a Giancarlo Menotti.
Ma il Teatro delle marionette Colla è al contempo arte e artigianato. Lo
raccontano agli spettatori le parole e i gesti degli artigiani che lavorano nelle
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sale del laboratorio, nella maggior parte essi stessi marionettisti. Gli uomini e
le donne che danno vita e voce alle figure sul palco, infatti, sono anche i
creatori della magia che precede la messa in scena e i custodi del patrimonio
del saper fare artigiano tramandato nell’Atelier Colla. La loro conoscenza
profonda delle esigenze sceniche li rende capaci di portare la tecnica
artigiana ai massimi risultati espressivi e artistici. Scultori, falegnami,
parrucchieri, costumisti, scenografi, senza bisogno di eccedere in dettagli
didascalici, raccontano agli spettatori il lavoro lungo e complesso, che parte,
come nella migliore tradizione delle fiabe, da un pezzo di legno. Dal legno
prendono vita i piccoli volti, intagliati e dipinti per attribuire carattere e identità,
e i corpi snodati, vestiti di abiti preziosi, realizzati con cura e sapienza, con
tessuti pregiati, spesso antichi, merletti e ricami. Altre stanze con altri artigiani
mostrano come nasce l’illusione prospettica delle scene nelle quali si
muovono le marionette, eredità del Teatro Barocco, con i bozzetti sviluppati
secondo le esigenze registiche e del testo, con i fondali e le quinte dipinti a
mano, con la tecnica di raffigurazione nella quale è esaltata la prospettiva per
regalare allo spettatore l’incanto illusorio di ambienti immensi. Al lavoro di
creazione si affianca quello costante e meticoloso di conservazione e restauro
degli oltre 30mila pezzi che conta la collezione della Compagnia Colla.
L’artigiano marionettista, terminata l’impresa creativa del lavoro in
laboratorio, porta la marionetta che sul palcoscenico.
E proprio sulle assi del palco, negli allestimenti e nelle mise-en-scéne riprese
nell’arco di una intera stagione teatrale, a Milano come in tournée, si chiude il
documentario, con un ultimo intervento di Eugenio Monti Colla. Il regista che
dirige dentro e fuori dalla scena decine di marionettisti e centinaia di
marionette per ogni rappresentazione – dalle grandi opere liriche, ai balletti
più grandiosi, dalla prosa classica e contemporanea, alla Commedia Latina e
alla Commedia dell’Arte, dalle favole della tradizione europea alle suggestioni
orientali – spiega agli spettatori che cosa rende questa un’espressione
artistica unica ed emblematica. Incantatore per professione e vocazione, il
Maestro svela i segreti del teatro di figura, raccontando tutte le difficoltà del
compito di dover far recitare marionette e non attori in carne e ossa, di dover
dirigere protagonisti e comparse sostenuti e mossi da fili, di dover orchestrare
voci, musiche e testi espressamente realizzati e adattati per questa forma di
teatro.
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