5 Marzo 2005
Weekend
TEATRO
di Giuseppe Pennisi
I
l teatro astrae la realtà. Il
teatro in musica la astrae ancora di più perché porta lo
spettatore in un mondo dove, invece di parlare, si canta. In questo quadro le marionette portano l’astrazione al suo apice, sono più teatro del teatro e più lirica della lirica. Una fortunata
commedia di Rosso di San Secondo era intitolata Marionette,
che passione!. Lontani da quei
tempi, seppure di grande fascino, sono pochi gli spettacoli di
marionette ancora in giro per l’Italia. Basta recarsi a Praga o a
Giacarta per assistere a code di
spettatori per un Don Giovanni
mozartiano per piccoli personaggi in legno o opere indonesiane per burattini. In Italia restano i Fratelli Colla, milanesissimi cultori di un’arte sopraffatta dal
cinema, dalla
televisione e
dal dvd. Per
decenni, a cavallo tra il
XIX e XX secolo, il loro
Teatro San
Gerolamo
(chiuso del
1957) è stato
La Scala di
chi non poteva permettersi il costo del
biglietto per
entrare nel
tempio della
lirica. Per lustri, Ghiringhelli li
ha fatti operare a «La Piccola
Scala». La tournée invernaleprimaverile delle marionette dura quest’anno fino a maggio, per
riprendere, con due produzioni,
in giugno-luglio, al Festival di
Spoleto.
È in scena ora Aida, opera di
Giuseppe Verdi su cui grava la
maledizione di essere considerata un «colossal» da circo in cui
l’apparizione del cammello è più
importante di ciò che avviene
nella fossa dell’orchestra e lo
strillo (ove non l’urlo) importa
più dei «legati» e dei «diminuendo».
In realtà Aida è un’opera quasi
intimista (con qualche limitata
concessione all’«evento», apertura del canale di Suez e inaugurazione del Teatro del Cairo,
per cui era stata commissionata) in cui Verdi incorporò alcune delle principali lezioni della
«musica dell’avvenire» wagneriana quali l’integrità del continuo orchestrale.
Nel 2001-2003, Franco Zeffirelli colse questo aspetto centrale,
allestendo una mini-Aida al Teatro di Bussetto (una platea di 66
65
M I L A N O F I N A N Z A X I I I Personal
Marionette,
la lirica è mini
Weekend
LIBRI
J.M. Coetzee,
Elizabeth Costello
È in tournée un’intensa
Aida dei Fratelli Colla
romanzo
posti e pochi di più nei palchi)
e portandola in giro in piccoli
palcoscenici di mezzo mondo.
Quella dei Fratelli Colla è ancora più mini: non mancano,
però, cavalli, cammelli, dromedari e anche elefanti, nonché 300
Alcune immagini dello spettacolo
itinerante di marionette dei
Fratelli Colla. Nella prima
immagine Aida. Sotto: Radames
e Aida, il tempio di Fhta
e infine la
prima scena
dell’opera.
La parte
musicale è
una registrazione del
1949
marionette in scena (quasi tante quante le comparse all’Arena
di Verona). È un’Aida ridotta anche nel testo: parti recitate si alternano a arie, duetti, concertati e balletti per uno spettacolo
di circa due ore con un sorprendente «lieto fine»: un terremoto fa crollare il tempio, la reggia dei Faraoni e la tomba dove
Aida e Radames sono stati sepolti e i nostri eroi veleggiano
sul Nilo verso le etiopiche «foreste imbalsamate».
La parte musicale?
Una registrazione
del 1949 (con i limiti
delle tecniche dell’epoca): l’allora 82nne
Arturo Toscanini dirige l’orchestra Rca
con uno dei migliori
Radames della storia
del disco (Richard
Tucker), un Giuseppe Valdengo in gran
forma nel ruolo di
Amonasro, una Herva Nelli (Aida) di-
Cosa leggere
il fine
settimana
Einaudi,
192 pagine,
17 euro
L
a protagonista di Elizabeth Costello,
l’ultimo libro dell’autore sudafricano
J.M. Coetzee (Nobel 2003 per la letteratura), è un’anziana scrittrice australiana.
Divenuta celebre con un romanzo nel quale
dà voce a Marion Bloom (moglie del Leopold
Bloom dell’Ulisse di Joyce), la donna viene
invitata a tenere conferenze in tutto il mondo. Diviso in sei lezioni, il testo di Coetzee
parla di letteratura, del ruolo dello scrittore
oggi, e lo fa attraverso la figura di Elizabeth: un personaggio che in fondo non ha
certezze e spesso dubita delle proprie convinzioni. Ben tradotto da Maria Baiocchi,
Elizabeth Costello si apprezza soprattutto
per la profondità della riflessione e per la
caratterizzazione psicologica della protagonista. Tra le opere di Coetzee, da ricordare
La vita degli animali (Adelphi, 2000), dove
compariva già il personaggio di Elizabeth
Manuel De Sica
La visita notturna
L
a Madonna, Sharahzad e Lady Diana;
un pittore che rimane imprigionato nel
suo quadro; un compositore che ritocca
un dipinto per amore; un uomo mascherato
che vuole farsi la plastica facciale per non essere più il perfetto sosia di un politico. Sono solo alcuni dei protagonisti di La visita notturna
di Manuel De Sica, pubblicato da Avagliano:
22 racconti brevi nei quali storia e contemporaneità, sogno e realtà si intrecciano e si
confondono. Personaggi teneri e crudeli, situazioni grottesche e surreali, popolano i testi dell’autore, dominati da un’atmosfera onirica.
Musicista e compositore di fama internazionale, figlio del celebre regista Vittorio e presidente dell’Associazione per il restauro delle opere
del padre, Manuel De Sica ha esordito in letteratura nel 1996 con Il mio diavolo custode
(Edizioni Associate)
romanzo
Avagliano Editore,
102 pagine, 11 euro
Joyce Carol Oates,
Stupro
romanzo
Altri spettacoli della tournée
delle marionette Colla
AIDA Lucca, 6 e 7 maggio
LA LAMPADA DI ALADINO
Gallarate, dal 19 al 22 febbraio
MICHELE STROGOFF Milano, Piccolo Teatro, dal 19 al
30 aprile
gnitosa e una Eva Gustavson
(Amneris) un po’ dimessa. È consigliato l’uso dei binocoli per vedere come in «Celeste Aida» le
labbra della marionetta Radames passano dal si bemolle in
pianissimo a un «forte» e come
quelle dell’Amonasro di legno mimano il legato in «Tu al Re». (riproduzione riservata)
Bompiani,
187 pagine, 15 euro
È
la sera del 4 luglio 1996, a Niagara Falls.
Mentre attraversano il parco, Teena Maguire e la figlia dodicenne Bethel vengono aggredite da un gruppo di giovani.La donna,
vittima di un brutale stupro, viene poi lasciata
in fin di vita sul pavimento di una rimessa per
le barche. La ragazzina riesce a nascondersi.
Madre e figlia saranno costrette ad affrontare
l’ostilità della gente e l’umiliazione di un’udienza nella quale la vittima diventa la colpevole.
Sarà John Dromoor, il poliziotto giunto per primo sul luogo del crimine, a vendicare Teena.
Stupro, di Joyce Carol Oates, coinvolge il lettore con la sua prosa dura e limpida, la caratterizzazione dei personaggi e degli ambienti. Un
romanzo che lascia col fiato sospeso. Da ricordare, della stessa autrice, Una famiglia americana e Un giorno ti porterò laggiù.
a cura di Martina Cossia Castiglioni