PALAZZETTO BRU ZANE CENTRE DE MUSIQUE ROMANTIQUE FRANÇAISE Cartella stampa INDICE 3 Editoriale di Nicole Bru, presidente 4 La Fondation Bru 7 Il Palazzetto Bru Zane 11 Il progetto di restauro 13 I partner del restauro 19Palazzetto Bru Zane Centre de musique romantique française, editoriale di Olivier Lexa, direttore generale 20 Riscoprire la musica romantica francese 23 Un centro di musica romantica a Venezia 24 Le missioni del centro 27 L’équipe del Palazzetto Bru Zane 28 La prima stagione del Palazzetto Bru Zane 29 I festival 32 I partner 34Calendario dei concerti in Italia, in Francia e all’estero Ufficio stampa per l’Italia ❚ Agenzia VIVACE Marta Romano +39 349 58 56 526 [email protected] Ufficio stampa per la Francia ❚ OPUS 64 Valérie Samuel, Arnaud Pain 71 rue Saint-Honoré 75001 Paris Tel: 01 40 26 77 94 - Fax: 01 40 26 44 98 [email protected] [email protected] L a nascita del Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française è il risultato di una serie di coincidenze fortunate e riconducibili agli obiettivi alla base della Fondation Bru: la formazione, la ricerca, il recupero del patrimonio - ovunque esso si trovi - e l’ambiente. Mio marito Jean Bru e io abbiamo sempre amato Venezia, e già vent’anni fa pensavamo occorresse fare qualcosa per contrastare gli effetti del tempo al fine di preservare l’atmosfera incomparabile e lo spirito eterno della Serenissima. Un altro degli ambiti che da sempre ci appassionano è la musica. Quando il Casino Zane fu presentato al Comitato di orientamento della Fondation Bru, la decisione di procedere alla sua acquisizione fu presa in tempi rapidi, con l’obiettivo di farne la sede di un progetto ambizioso. Il suo restauro venne avviato nell’intento di riportarlo al suo stato originario: si trattava di “restituirlo alla sua storia”. Il casino fu voluto nel 1695 dagli Zane, famiglia di melomani, affinché la loro figlia potesse darvi dei recital di violino. Hervé Niquet e la sua infinita passione per la musica hanno rappresentato degli stimoli efficaci nell’aiutarci a elaborare il progetto che è diventato il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française. La creazione di questo centro avrebbe così permesso sia di restituire il luogo a quella che era la sua originaria destinazione, sia di rispondere agli obiettivi della Fondation Bru nel far rivivere i nomi dei compositori e le opere dimenticate - talvolta addirittura scomparse - del grande XIX secolo. Nel corso delle pagine di questo programma scoprirete tutto il lavoro realizzato dall’équipe a partire dal luglio 2007; lavoro che si basa su una ricerca scientifica dinamica, su una diffusione quanto più estesa possibile che arriva a comprendere l’attività di formazione e rapporti di partenariato solidi e fruttuosi. Il restauro del Palazzetto Bru Zane e la creazione del Centre de musique romantique française sono i primi due progetti interamente realizzati dalla Fondation Bru e che ai miei occhi rappresentano il futuro della stessa fondazione che ho creato nel 2005 per perpetuare il nome e la memoria dei fondatori dei laboratori UPSA. Rivolgo un particolare ringraziamento ai membri del Comitato di orientamento per il loro personale coinvolgimento nei progetti della Fondation Bru e a tutti i componenti dell’équipe del Palazzetto Bru Zane, che ci consentono di vivere momenti di grande intensità e ricchezza. «Quando cerco un’altra parola per musica, trovo sempre soltanto la parola Venezia.» (Friedrich Nietzsche) Docteur Nicole Bru, Presidente 3 La Fondation Bru L Dottoressa Nicole Bru a Fondation Bru è nata nel 2005 su iniziativa della dottoressa Nicole Bru con lo scopo di sostenere, accompagnare e, in alcuni casi, semplicemente rendere possibili azioni di mecenatismo in diversi paesi. In tal modo si propone di perpetuare il nome e la memoria dei fondatori dei Laboratori UPSA. Risolutamente impegnata nella lotta contro il dolore, nel sostegno alle giovani donne vittime di abusi sessuali – creazione dell’associazione Docteurs Bru nel 1995 – nell’aiuto alle persone portatrici di handicap – partecipazione all’associazione Handi’Chiens – Nicole Bru ha sempre promosso azioni di mecenatismo sia umanitarie sia culturali in differenti paesi. Ha creato la Fondation Bru per raggruppare tutte le azioni nell’ambito di una stessa struttura e aprirne l’attività alle cause e ai progetti innovativi che hanno bisogno di finanziamenti per concretizzarsi. La Fondation Bru accompagna e sostiene le azioni che la coinvolgono emotivamente e che sono più vicine ai valori che considera come primordiali. Un filo conduttore: l’Uomo e il suo ambiente, che restano al centro di tutte le azioni di mecenatismo promosse dalla Fondazione. «Quello che conta, nella vita, è potere incidere sul corso delle cose!»; è una sfida per Nicole Bru, medico, ricercatrice, imprenditrice. Donna di volontà e di azione, Nicole Bru acquista nel 1971 i laboratori UPSA, grande firma farmaceutica francese. Dà prova di determinazione, grande curiosità e di una vera passione per l’innovazione. La sua brillante carriera la porta a coprire l’incarico di Direttrice della Ricerca prima, Presidente poi, del gruppo UPSA. Durante i cinque anni della sua presidenza, raddoppia la cifra d’affari della società. Dopo la vendita dell’UPSA, fonda il gruppo HALISOL che promuove attività finanziarie e industriali, soprattutto nell’ambito della farmacologia e della biotecnologia. E, ancora una volta, fa più che raddoppiare il valore della società. Dopo il ritiro dal mondo dell’industria, si dedica alla sua passione di pilota di elicotteri e mette il suo insaziabile spirito d’iniziativa a profitto dell’impegno associativo con la creazione dell’Istituto UPSA del Dolore (1993), dell’Associazione Docteurs Bru (1996), della Fondation Bru (2005) e del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française (dicembre 2007). Nicole Bru dota la Fondazione dei mezzi operativi e finanziari necessari alla realizzazione di ogni progetto, la facoltà di prendere decisioni appartiene ad un gruppo collegiale da lei presieduto. 4 LA STRUTTURA DELLA FONDATION BRU La Fondation Bru ha scelto una struttura organizzativa e finanziaria che le consente di essere il più vicino possibile alle cause e alle persone che sostiene. Si affida al lavoro e all’investimento di un’équipe impegnata: il Comitato di orientamento studia e seleziona i progetti da sostenere, li propone e li segue. Michèle Roche, segretario generale della Fondaztion Bru, è responsabile degli aspetti amministrativi e supervisiona le operazioni di realizzazione delle azioni che beneficiano del sostegno della fondazione. Dottoressa Nicole Bru Presidente | Comitato di orientamento Marc Blondeau Jacqueline Delage Laurent Epstein Philippe Lécuyer Christine Morin-Postel Didier Voydeville | Michèle Roche Segretario generale [email protected] I PROGETTI La Fondation Bru pone la propria attenzione a progetti orientati verso la formazione e la ricerca e verso il patrimonio e l’ambiente. Questo approccio interdisciplinare le lascia una grande libertà nella scelta delle iniziative che sostiene. Dopo la creazione nel 2005 della Scuola Centrale di Pechino, primo progetto di grande portata intrapreso dalla Fondation Bru, la dottoressa Nicole Bru dà ancora una volta prova della grande curiosità e dell’apertura di spirito che non l’hanno mai abbandonata durante tutta la sua carriera, finanziando progetti differenti, ma tutti ugualmente importanti come la sensibilizzazione alla scommessa dello sviluppo sostenibile, la promozione del francese all’estero, il sostegno e la cura delle donne e dei bambini in Marocco… Ma non sempre è necessario cercare lontano le cause che necessitano di sostegno: lo testimonia l’attaccamento della fondazione ad alcune associazioni francesi, come Handi’Chiens, Li-Za e CAVEX – Conservatoire des Animaux en Voie d’Extinction. 5 LA FORMAZIONE E LA RICERCA Se da una parte la Fondation Bru si prende cura della formazione e del sostegno dei bambini in condizioni di disagio, dall’altra propone azioni di finanziamento della ricerca sostenendo iniziative in tutto il mondo. ❚ PERMETTERE LA CREAZIONE dell’École Centrale di Pechino per favorire l’ingresso degli studenti cinesi in una rinomata facoltà di ingegneria francese. ❚ SCOLARIZZARE E PROMUOVERE l’alfabetizzazione di donne e bambini a Ouraken, in Marocco. La Fondation Bru ha costruito una scuola elementare e una sala dedicata all’istruzione delle donne. ❚ EDUCARE ATTRAVERSO LO SPORT con il Panathlon Club di Ginevra, per sostenere giovani sportivi e giovani in difficoltà attraverso l’educazione sportiva. ❚ AIUTARE bambini e adolescenti in difficoltà con il sostegno all’Association SOS Enfants Genève. ❚ REALIZZARE la sistemazione degli uffici dell’Aprec all’Ospedale Tenon di Parigi. ❚ PARTECIPARE allo sviluppo dell’Association Handi’Chiens, che educa i cani d’assistenza e d’accompagnamento per bambini e adulti diversamente abili. PATRIMONIO E AMBIENTE Mossa dal desiderio di sensibilizzare gli uomini al loro patrimonio e dunque al loro ambiente la Fonfation Bru si è dedicata con energia a investire in progetti in cui la preservazione dell’eredità culturale, ambientale e animale ha un posto di rilievo. ❚ DIFENDERE IL PATRIMONIO sostenendo il Concert Spirituel, una delle formazioni di riferimento nell’interpretazione della musica barocca su strumenti antichi. Sin dal 1987, data della fondazione dell’ensemble di Hervé Niquet, i dottori Jean e Nicole Bru hanno patrocinato il Concert Spirituel senza esitazione. La Fondation Bru sostiene ormai da sempre l’ensemble, affermando così il suo impegno sul versante del mecenatismo culturale. ❚ PROTEGGERE LE SPECIE IN PERICOLO e permettere che si riproducano, sensibilizzare i giovani alla difesa dell’ambiente, portare avanti un partenariato di ricerca scientifica con il Museum d’Histoire Naturelle di Parigi e con una scuola di veterinari specializzati: sono queste le principali attività del Conservatoire des Animaux en Voie d’Extinction.. ❚ FAR PRENDERE COSCIENZA DEL VALORE DELL’ECOLOGIA con il finanziamento della mostra Vivants, presentata da Yann Arthus-Bertrand e dall’Association GoodPlanet.org. Questa mostra, allestita nel 2007 a Parigi al Quai Branly vicino alla Torre Eiffel e aperta a tutti, consta di 156 pannelli di grande formato che presentano foto di animali e di minacce ambientali. ❚ PROTEGGERE GLI ANIMALI e difenderli attraverso il sostegno dell’Association Li-ZA, presieduta da Dany Saval. PROGETTI RECENTI DELLA FONDATION BRU ❚ Il restauro di un palazzo a Venezia, il Palazzetto Bru Zane situato nel quartiere San Stin. ❚ La creazione del Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française che sarà ospitata nel palazzetto restaurato e inaugurato a partire dall’autunno 2009. 6 Il Palazzetto Bru Zane Venezia, Casino Zane a San Stin Estratto da: Massimo Favilla, Ruggero Rugolo, “Sebastiano Ricci”, Filippo Pedrocco (ed.), Gli Affreschi nei Palazzi e nelle Ville venete dal ‘500 al ’700, Schio: Sassi, 2008, pp. 178-183. Massimo Favilla, Ruggero Rugolo, “Sebastiano Ricci”, Filippo Pedrocco (ed.), Le xvııe siècle, Fresques des palais et villas de Vénétie, Citadelles et Mazenod, 2008. I l 15 maggio 1694 il nobiluomo veneziano Marino Zane saldava allo scultore Giovanni Comin il pagamento di due statue di Bacco e Cerere da collocarsi nel giardino, oggi obliterato da alcune costruzioni, che s’apriva sul retro del suo palazzo dominicale situato nella contrada di San Stin (bmcve, Mss. P.D.c, 1825). La facciata sul rio di Sant’Agostin, rivestita interamente di pietra d’Istria, era stata rimodernata vent’anni prima su incarico di Domenico Zane, zio di Marino, dal celebre architetto Baldassare Longhena (Bassi, 1961; Frank, 2004). Appassionato bibliofilo Domenico, alla sua morte avvenuta nel 1672, lasciò il patrimonio al nipote raccomandandosi di non alienare i libri e le «poche pitture» che aveva raccolto. Questi si impegnò a incrementare la biblioteca e la quadreria tanto che agli inizi degli anni novanta conferì ad Antonio Gaspari, l’architetto più ricercato sulla piazza veneziana in quel torno di tempo, l’incarico di ideare un nuovo edificio da utilizzare appositamente come biblioteca e «casin». Secondo una tradizione affermatasi nel corso del Seicento si decise di innalzare il fabbricato in fondo al giardino dotandolo di un prospetto affacciato sul canale di San Giacomo dall’Orio e di due ingressi indipendenti, in modo da realizzare un luogo intimo e raccolto, materialmente e idealmente separato dagli spazi di rappresentanza e di ufficialità del palazzo. Nel novembre del 1695 presero avvio i lavori di muratura che si conclusero nel maggio del 1697 (Bassi, 1961). Fin dall’inizio si era provveduto a commissionare quattro teste in pietra modellate dallo scultore d’origine tedesca Enrico Merengo da collocare in chiave d’arco sul portone d’acqua e sulla soprastante trifora del piano nobile (bmcve, Mss. P.D.c, 1825, alla data). Nel 1708 la famiglia volle consegnare al pubblico dominio e ai posteri il sembiante della casa dominicale e del nuovo edificio, attraverso la richiesta a Luca Carlevarijs di provvedere «per li rami et intagli per la stampa […], da ponersi con li altri fati da lui delle cose più notabili e di 42 palazzi più cospiqui» all’interno della seconda edizione, non datata, del volume Le fabriche e vedute di Venetia (bmcve, Mss. P.D.c, 1675; cfr. Mauroner, 1945). Marino era uomo pienamente aggiornato sui gusti dell’epoca e volle dotare il «vòlto» del portego a doppia altezza – vano principale intorno al quale si articolano i diversi ambienti del casino secondo la tradizione tipologica veneziana – di un apparato a stucco, la cui esecuzione venne affidata all’artista di origine ticinese Abondio Stazio, vero e proprio virtuoso nel suo campo, affiancato dal meno celebre Andrea Pelli che si occupò anche della decorazione dei «camerini». I compensi elargiti ai due artefici furono puntualmente registrati nel libro dei «Riceveri», dal 15 marzo 1697 al 20 maggio dell’anno successivo, quando Pelli rilasciava quietanza per il saldo dell’ultimo conto di 180 ducati a nome «del mio collega Abondio Statio stucadore» (bmcve, Mss. P.D.c, 1825). Ulteriore testimonianza della sensibilità del committente fu la chiamata del quadraturista bolognese 7 Vincenzo Maria Coronelli, Palazzo Zanne sopra ‘l rio a S. Agostino Luca Carlevarijs, Casino e Biblioteca Zanne a S.Stin, 1703 Ferdinando Fochi, – attivo di lì a qualche anno insieme a Giovanni Antonio Pellegrini sul soffitto della Biblioteca del Santo a Padova – per dipingere con motivi a trompe-l’oeil alcune stanze e la scala. Un lavoro in cui si impegnò a più riprese dal marzo del 1697 fino al saldo dei compensi avvenuto il 5 marzo 1701 (bmcve, Mss. P.D.c, 1825). Ancora oggi alcuni ambienti del palazzetto, ora di proprietà della Fondation Bru di Cologny, mostrano le tracce di tali interventi. A iniziare dal vano della scala, che reca sulla volta un affresco raffigurante il Tempo che rapisce la Verità, raccolto in una rotonda cornice di stucco e accompagnato da decori a finte architetture con grandi conchiglie e vasi di fiori. Sulla parte più alta delle pareti, illusionistiche colonne incorniciano balaustre sulle quali siedono alcuni puttini. Nel riquadro centrale del soffitto del portego si staglia Ercole tra la Gloria e la Virtù e negli angoli della volta medaglioni a monocromo accoppiati raffigurano, Mercurio e Diana, Venere e Nettuno, Giunone e Pan, Ercole e Giove, simboli dei quattro elementi, terra, acqua, aria, fuoco. Questi sono inseriti in cornici di stucco sostenute da leggiadri putti e intrecciate con serti ora di quercia ora d’alloro: il tutto magnificamente modellato, secondo i pagamenti, da Abondio Stazio e Andrea Pelli. Elemento oltremodo singolare nel panorama veneziano appaiono le quattro grandi conchiglie sulle quali sono dipinti ancora putti scherzosi che giocano con un leone e con una tigre. Il vano, a doppia altezza, è interamente circondato da un ballatoio, in origine destinato a ospitare due orchestre, chiuso con una balausta lignea riccamente intagliata, al cui interno si scorgono le iniziali di Marino Zane «M Z». Tali pitture erano state attribuite da Serena Romano (1982) alla mano di Nicolò Bambini, collocandone l’esecuzione verso la fine del XVII secolo, «per la solida plasticità seicentesca», laddove l’artista inventa «tagli e controluce che più che ad ogni altro lo avvicinano a Sebastiano Ricci». Attribuzione pienamente accolta dalla critica successiva e con riserva nel più completo studio monografico dedicato a Bambini (Radassao, 1998). In realtà, una ricevuta datata 31 maggio 1698 di «Giacomo della Gana depentor», relativa ad alcuni lavori effettuati nel soffitto del portego, ci informa che egli veniva compensato per la doratura di un fregio intorno alla cornice di mezzo «del quadro fato per mano del Rici» (bmcve, Mss. P.D.c, 1825). L’Ercole tra la Gloria e la Virtù e, per evidenti affinità stilistiche, i monocromi che lo circondano, i putti nelle conchiglie e il Tempo che rapisce la Verità sono dunque da riferire alla mano di Sebastiano Ricci. L’esecuzione di questo ciclo si colloca a ridosso del 1698, quand’egli era appena rientrato a Venezia dalle sue peregrinazioni tra Parma, Roma e Milano, e si configura come la prima testimonianza documentata, in patria, del suo talento per l’affresco, e l’unica sopravvissuta a Venezia insieme a quella per la cappella della scuola dei Carmini, nella chiesa omonima, realizzata tra il 1708 e il 1709. 8 Affreschi di Sebastiano Ricci (Belluno 1659 – Venezia 1734) Artista di fama internazionale, «ricco di doni di benigna natura» (Zanetti, 1771), Sebastiano Ricci fu, insieme a Giovanni Antonio Pellegrini, il promotore dell’orientamento ‘chiarista’ che introdusse nelle lagune il gusto rococò secondo l’accezione più propriamente veneziana di barocchetto. Gli fu maestro il pittore di origine milanese Federico Cervelli, dal quale apprese in giovane età il colorito fresco e la «facilità di pennello». La sua vastissima produzione spazia dai dipinti da cavalletto all’affresco su grande superficie, a iniziare dalla volta di San Secondo a Parma (1685), passando per palazzo Colonna a Roma (1692), dove fondamentale fu l’esempio di Pietro da Cortona, per San Bernardino alla Ossa a Milano (1694), per la cappella del Santissimo in Santa Giustina a Padova (1700), giungendo allo straordinario esempio di Palazzo Marucelli a Firenze (1707). Richiesto financo alla corte imperiale di Schönbrunn, ammesso all’Accademia di Francia, egli non disdegnò di cimentarsi nella realizzazione degli apparati scenografici per le opere di Georg Friedrich Häendel durante il suo soggiorno londinese del 1712-1716. Ricci fu uomo di grande spirito, dal carattere irrequieto e sanguigno, esperto nella contraffazione dei dipinti di Paolo Veronese che riusciva a spacciare come autentici. La sua maniera trovò riflesso nell’arte di Gaspare Diziani, Francesco Fontebasso, Francesco e Antonio Guardi, fu la causa del virage coloristico e luministico di Giambattista Piazzetta, suscitando altresì una suggestione profonda nel genio inarrivabile di Giambattista Tiepolo (Scarpa, 2006). Per quel che riguarda le prove del casino Zane, risulterebbe ozioso in questa sede stabilire puntuali rimandi con la sua produzione, ma le fisionomie dolci e al contempo icastiche dei personaggi, la scioltezza del disegno, i colori chiari e fluidi, per quanto bisognosi di un urgente intervento che ne restituisca la piena leggibilità, sono già sufficientemente eloquenti. Un restauro eseguito nel 1947 ne compromise alcuni brani, sia nel riquadro centrale della volta che nelle composizioni all’interno delle conchiglie. Il Tempo che rapisce la Verità risulta invece l’episodio che ha meno sofferto, nonostante l’ossidazione dell’originale cromia, e si configura come un esempio particolarmente felice nell’incastro dei corpi sodi e sapientemente modellati da una luce di sottoinsù. Permeato da una garbata ironia, formula costante dell’intero catalogo riccesco, un forzuto Saturno, intento nello sforzo di afferrare la Verità, ha ceduto momentaneamente i suo attributi, la clessidra e il falcetto, a due puttini che li ostentano con quella ‘serietà’ che solo i bambini sanno mettere nei loro giochi. La fanciulla dai biondi capelli, che non si vergogna di mostrare le proprie nudità, poiché «a lungo andare la Verità necessariamente si scopre e apparisce» in quanto «figliuola del Tempo», non ha smesso invece di reggere il Sole e l’Uroboros simbolo di eternità (Ripa, 1630). In questo contesto, le quadrature di Ferdinando Fochi che accompagnano l’allegoria hanno subito i danni maggiori, dovuti con probabilità a un rifacimento della scala avvenuto nel corso dell’Ottocento, senza 9 contare che proprio la facciata verso il giardino, sulla quale si innesta questo vano, venne interamente ricostruita già nel 1709 su disegno dell’architetto Domenico Rossi (bmcve, Mss. P.D.c, 1120, cc. sciolte). Nel lungo riquadro che s’apre sul soffitto del portego la figura di un giovane Ercole, accompagnato dalla Gloria e dalla Virtù che scacciano le creature delle tenebre, esibisce altresì gli attributi dell’Onore: il volto imberbe, il petto scoperto, la corona d’alloro che sta per cingergli il capo, alcuni monili suoi propri (scettro, corona, collari con medaglioni d’oro, offerti da un amorino), la clava in sostituzione dell’asta, parimenti simbolo di forza, e forse un elmo vicino al piede sinistro che solo un restauro potrà rivelare (cfr. Ripa, 1630). La composizione si configura, ad ogni buon conto, come una esaltazione delle nobili virtù del committente, mentre i monocromi posti ai quattro angoli della sala, autentici punti cardinali di questo microcosmo, restituiscono un Olimpo già rivisitato, con Ercole (barbuto, questa volta) accolto a pieno titolo nell’aureo consesso. I putti che s’accampano nelle grandi conchiglie di stucco, impegnati in trastulli innocenti, sembrano alludere alla gioia dell’evento che, calato nella quotidianità e nella cronaca familiare, potrebbe essere accostato alla celebrazione di una non minore promessa di fecondità e quindi di immortalità per la stirpe, dovuta al matrimonio di Vettor Zane, figlio di Marino, con Elena Michiel, celebrato l’8 febbraio 1697 (asve, A.C., reg.VI, c. 228; Aikema, 1997). Buoni auspici che non troveranno seguito dal momento che nel corso di pochi anni la famiglia si estinguerà nel ramo maschile. La Fondation Bru ringrazia le case editrici Sassi e Citadelles et Mazenod che hanno permesso la pubblicazione del testo del libro pubblicato l’autunno scorso in italiano e francese consacrando un capitolo alla storia del Casino Zane. Massimo Favilla e Ruggero Rugolo, due ricercatori in storia dell’arte incontrati durante le riprese video del Palazzetto, lo scorso febbraio, ci hanno riferito che i due affreschi principali erano attribuiti a Sebastiano Ricci, autorevole artista barocco che ha iniziato e concluso la sua carriera a Venezia. I suoi viaggi in Europa gli consentirono di importare il barocco in Inghilterra. Ci hanno inoltre messo a conoscenza del fatto che le quattro mura di una delle sale del palazzetto erano precedentemente decorate con affreschi: informazione che ha consentito a Martina Serafin della società SERES di riportare alla luce alcune pitture attribuite a Fernandino Fochi. La Fondation Bru ringrazia tutti per queste magnifiche scoperte. 10 IL PROGETTO ARCHITETTONICO L a Fondazione Bru ha acquisito il Casino Zane il 10 novembre 2006. Questo palazzo apparteneva all’arciduca Domenico d’Asburgo che l’aveva ereditato dalla zia, l’arciduchessa Margherita, il cui marito, Marchese Francesco Maria Taliani, aveva consolidato e restaurato il Palazzetto nel 1935, l’installazione degli impianti moderni come il riscaldamento centrale e i sanitari appartengono a quest’epoca. Infatti, sotto i fili elettrici sono stati ritrovati dei pezzi di giornale datati a quel periodo. Le aggiunte moderne non hanno in alcun modo compromesso la creazione iniziale e il palazzetto è divenuto una bella dimora privata, dall’elegante facciata laterale al canale fino al giardino privato posto sul retro, all’interno di un tranquillo quartiere caratteristico di Venezia. Mentre il piano terra è tradizionalmente veneziano, il palazzo è imperniato sulla magnifica sala che si eleva su due piani per terminare con il celebre soffitto voltato. Le grandi finestre, poste a ciascuna estremità del salone, prospettano sull’acqua e sul giardino che è uno dei pochi e autentici giardini alla veneziana della città. Il titolo di proprietà sarebbe passato dalla famiglia Zane alla famiglia Pisani, poi alle famiglie Collato e Polcenigo. Gli eredi Polcenigo l’hanno venduto al Marchese Taliani. Il palazzo è posto sotto la tutela del Ministero della Cultura italiana. Nel dicembre 2006, Francesca Luzi Cocco insieme alla Soprintendenza dei Beni Architettonici e Paesaggistici di Venezia e Laguna Arti ha condotto una ricerca storica con l’obiettivo di risparmiare del tempo al momento delle domande di autorizzazione per i lavori. I nomi degli artisti e dei proprietari del Casino Zane appartengono alla storia di Venezia e figurano nei documenti della Biblioteca Collato del Museo Correr, questo permette di proseguire le ricerche sulle origini e sulla lunga vita del Palazzetto. L’architetto Antonio Gaspari, proveniente dalla scuola di Longhena ha avuto carta bianca nella concezione del palazzo e, alla sua morte, il suo assistente Domenico Rossi ha continuato l’opera del maestro concludendola nel 1697. La ricchissima decorazione interna è attribuita al grande artista Abbondio Stazio (il genio del tufo), Sebastiano Ricci e Fernandino Fochi hanno lavorato per gli affreschi, Andrea Brustolon per la balaustra che circonda la grande sala. Insieme hanno riunito le loro competenze in quella rara armonia di spazio, di dimensione, di luce, di decorazione e della magnifica acustica della sala principale che è stata descritta dai musicologi come la Stradivari delle sale da concerto. Questa particolare armonia è stata meticolosamente preservata dai differenti proprietari che si sono succeduti. I restauri previsti hanno dovuto rispettare questo patrimonio storico e valorizzarlo. Anche per la Fondazione Bru il progetto ha avuto una duplice valenza: il restauro nello spirito del tempo e la fondazione di un centro di 11 musica al fine di permettere una restituzione del palazzo alla sua originaria destinazione. Marc Desportes, consigliere tecnico della Fondazione Bru, è di casa a Venezia perché è stato responsabile della preparazione e della realizzazione dei lavori di Palazzo Grassi e dei lavori di Punta della Dogana per la realizzazione del nuovo Centro d’Arte Contemporanea della Fondazione Pinault. È stato un’importante guida per la scelta dell’architetto e per la stima delle opere. Ha continuato la sua missione di consulente durante la realizzazione del restauro. La scelta dell’architetto è stata effettuata attraverso un concorso: i due architetti selezionati dovevano realizzare il proprio progetto su una parte del primo piano. Lo studio Zordan è stato scelto per il suo progetto semplice ed elegante che rispetta il carattere e il fascino del Palazzetto. Dall’inizio dei lavori è stata messa in atto un’efficace collaborazione tra i membri della Fondazione Bru e lo Studio Zordan, sia per la scelta dei metodi sia per la selezione delle imprese incaricate del restauro. Dovevano essere messi in opera dei lavori delicati, dal consolidamento dell’edificio alla conservazione dell’acustica esistente, migliorata attraverso l’isolamento necessario ad uno spazio per concerti. Gli scavi sono stati condotti al piano terra dagli archeologi della Sovrintendenza: sono stati così scoperti dei muretti risalenti al XIII secolo, dei frammenti di ceramica, delle monete… 12 I PARTNER dEL RESTAURO Q i di seguito figurano le testimonianze delle società che sono state u incaricate del restauro del palazzetto per descrivere le loro realizzazioni professionali ed esprimere il loro pensiero sulla missione che gli è stata affidata per quest’opera. Tutti i collaboratori di queste società hanno sempre mostrato grande interesse e passione, anche quando durante l’inverno le condizioni di lavoro sono state molto dure, come il restauro delle facciate esterne ed i lavori di restauro nelle stanze senza finestre… Studio ZORDAN Dorsoduro 3458 – 30124 Venezia – Tel : + 39 041 52 42 866 L’attività professionale dello studio si focalizza in particolar modo sui luoghi connessi alla cultura – musei, centri espositivi, gallerie, biblioteche – ed anche sui progetti di piazze e spazi urbani. Lo studio gestisce il progetto globalmente, dalla proposta preliminare sino alla realizzazione dell’opera. La sua grande esperienza nella realizzazione di opere pubbliche ha permesso un vero e proprio sviluppo finalizzato ad assicurare il controllo di progetti complessi nella loro integralità, dallo studio di fattibilità alla direzione dei lavori, passando per l’organizzazione del cantiere. Considerata nella sua globalità ma anche nelle sue specificità, l’opera architettonica è, sin dalle prime elaborazioni, oggetto di una particolare attenzione con l’obiettivo di integrare il progetto architettonico agli impianti e alle strutture esistenti. Allo stesso modo, la base del progetto consiste nel determinare le capacità tecniche attraverso l’utilizzo di differenti materiali e nel ricercare le migliori soluzioni agli specifici problemi che si pongono. Questo aspetto determinante riguarda la realizzazione del progetto architettonico: la capacità di sviluppare ogni specificità senza perdere di vista la globalità del progetto, in un’ottica di formazione permanente e di ricerca culturale. ❚ La realizzazione Sin dalla sua fondazione, il nostro studio si è impegnato in progetti di grande rilievo, sia in termini tecnici sia culturali, realizzati anche con collaborazioni internazionali. Dalla realizzazione del Museo di Arte Moderna di Ca’ Pesaro a Venezia (il nostro primo intervento), fino ai lavori più recenti del Museo della civiltà industria- 13 le a Schio (Vicenza), passando al Museo del Giocattolo a Roma, senza dimenticare il Palazzetto Bru Zane a Venezia, abbiamo sempre perseguito l’obiettivo di realizzare dei progetti complessi che considerino l’insieme delle specifiche variabili che condizionano la costruzione. Allo stesso modo, consideriamo le variabili connesse alla funzione dell’edificio, alla sua manutenzione ed accessibilità, senza dimenticare il contenimento dei costi di funzionamento. Il nostro obiettivo? Una “qualità totale” che perdura nel corso del tempo. Il quadro normativo generale che disciplina i luoghi culturali aperti al pubblico ci ha permesso di acquisire una grande esperienza su tutti i temi, con la possibilità di coordinare le differenti specificità che appartengono a ciascuno di essi. La nostra grande esperienza nel campo della direzione dei lavori e del coordinamento in materia di sicurezza ci permette di considerare, sin della fase del progetto, le migliori soluzioni da adottare durante la realizzazione. Il controllo di ogni aspetto del progetto è determinante per la realizzazione dell’opera al fine di passare dall’idea alla realizzazione architettonica vera a propia. LARES S.r.l. S. Croce nº 521 - 30135 Venezia Tel: (+39) 041 935545 - [email protected] ❚ Presentazione Da quaranta anni, Lares - Lavori di Restauro - S.r.l. si dedica esclusivamente al restauro di opere d’arte in pietra, marmo e cotto, di dipinti murali e su tela, di stucchi, opere di legno policromo ed in metallo, apparati musivi, superfici in maiolica e tessuti. Per svolgere le sue attività, Lares può contare su uomini e donne qualificate e professionali; sin dalla sua creazione, la Società ha lanciato un programma di vasta scala in termini di ricerca e di sperimentazione, con lo scopo di sviluppare delle tecniche sempre più mirate in grado di arrestare il crescente degrado del patrimonio artistico esposto agli agenti inquinanti. L’obiettivo? Combinare tecnologie hi-tech e metodi tradizionali, il tutto rispettando le opere oggetto d’intervento con la finalità di restituirli all’antico splendore. Numerose Sovrintendenze, uffici dell’Unesco e anche importanti fondazioni e centri culturali in Italia e in Europa si sono già affidate e continuano ad affidarsi a Lares. Tra i lavori più importanti, realizzati direttamente con la supervisione delle Sovrintendenze competenti o dell’istituto Centrale del Restauro di Roma, figurano: la Loggia Cornaro a Padova, il Teatro La Fenice a Venezia (Sale Apollinee); il Teatro Olimpico di Vicenza; il Complesso del Prato della Valle a Padova; la Biblioteca Zambeccari a Bologna; la Galleria Vittorio Emanuele II a Milano; l’Arco di Cagrande della Scala a Verona; il Palazzo Bò a Padova; la Chiesa del Redentore a Venezia; il Presbiterio della Chiesa della Salute a Venezia; l’Ex Chiesa di San Domenico a 14 Foligno (Perugia); il Palazzo Liviano, sede dell’Università degli Studi di Padova; il Palazzo Braschi a Roma; i Musei Capitolini a Roma; il Museo Archeologico di Bari; la Cinta Muraria medioevale di Montagnana (Padova); il Palazzo Sagredo a Venezia; le Prigioni del Palazzo dei Dogi a Venezia; il Palazzo Farnese a Piacenza; il Palazzo Carignano a Torino; la Chiesa dei SS. Giovanni e Paolo, la cappella del SS. Nome di Dio a Venezia; il Castello di Miramare a Trieste; lo Scalone d’Oro del Palazzo dei Dogi a Venezia. ❚ Il restauro del Palazzetto Bru Zane a Venezia Il restauro non riguarda solo le strutture portanti, con un radicale intervento di consolidamento e di rifunzionalizzazione, ma anche il sontuoso apparato decorativo interno, con un intervento puramente conservativo. Le opere sono iniziate, infatti, con un risanamento delle fondazioni, realizzato secondo le tradizionali metodologie costruttive veneziane, infiggendo dei pali di legno e ricostruendo delle sottofondazioni in laterizio, senza interferire con il fragile equilibrio delle strutture lagunari. Abbiamo quindi potuto procedere a una minuziosa opera d’integrazione e di consolidamento delle murature originali in laterizio e assicurare la conservazione ed il restauro delle travi, dei solai e della copertura, secondo le tecniche tradizionali di consolidamento, messe in opera da sapienti carpentieri unitamente alle tecniche più moderne di inserimento di carpenteria metallica. Relativamente alla decorazione interna, citiamo l’intervento conservativo realizzato sugli affreschi del grande scalone, ricoperti da vari strati di ridipintura sovrapposti senza dubbio a seguito dei lavori di trasformazione del vano scale; questi strati, in accordo con la Soprintendenza, sono stati delicatamente rimossi per riportare alla luce le pitture originali. Inoltre, in alcuni casi, le decorazioni murali apparivano lacunose e sono state minuziosamente restaurate secondo la tecnica del rigatino. Sono stati inoltre realizzati i restauri conservativi delle travature policrome delle sale del primo piano, delle pavimentazioni marmoree, delle terrazze alla veneziana, degli intonaci originari e degli elementi lapidei delle facciate esterne. 15 SERES S.A.S. Martina Serafin Cannaregio 4887 - 30131 VENISE Tel/fax: (+39) 041 5226456 - [email protected] È nel 1989 che Martina Serafin, restauratrice, ha creato la società Seres. In questo momento una delle imprese più importanti e rinomate tra quelle attive a Venezia. La sua specialità? Il restauro e la conservazione dei materiali lapidei, sia in esterni sia in interni; di dipinti murali (tempere, affreschi, pitture a calce, pitture a olio); di stucchi, intonaci pregiati, stucco marmorino, gessi, soffitti lignei e ceramiche. Tra tutti gli interventi recenti più importanti della società Seres, citiamo i paramenti marmorei nell’atrio della Basilica di San Marco, i dipinti murali di Palazzo Patriarcale, le facciate lapidee della Scoletta di San Rocco e gli stucchi del XVIII secolo della Scuola Grande dei Carmini. Tutti i restauri della società Seres partono da una fase preliminare d’analisi minuziosa delle opere, in termini tecnici, storici ed artistici, finalizzata a comprendere al meglio il percorso storico delle opere da trattare. Una fase che permette di eseguire dei progetti secondo dei metodi appropriati e questo con l’obiettivo di garantire un intervento di qualità impeccabile. Lo scambio permanente con i professionisti del settore – storici, architetti, chimici, ecc. – permette un approccio olistico destinato a considerare le opere e gli interventi nel loro contesto. Per Seres, il rispetto dell’opera, la soddisfazione del committente, la professionalità e la formazione tecnica permanente dei suoi collaboratori rappresentano dei valori fondamentali. L’équipe che è intervenuta sul Palazzetto Bru Zane è costituita da: ❚ Sonia Bagarello : esperta in restauro dei dipinti e soprattutto nella tecnica dell’integrazione a rigatino; è costantemente alla ricerca della perfezione. ❚ Elisa Fregonese: ex-allieva di Martina Serafin e laureanda in Scienze Chimiche per la Conservazione, è specializzata nelle tecniche di indagine diagnostica. ❚ Marina Pollo: con più di venti anni d’esperienza nel settore, è particolarmente conosciuta per la sua competenza nel restauro del marmorino e degli altri stucchi. ❚ Martina Serafin: fondatrice di Seres, incarna lo spirito di questa Società. Opera in numerosi settori del restauro e della conservazione e inoltre svolge attività di docenza alla U.I.A. (Università Internazionale d’Arte di Venezia). ❚ Silvia Troni: esperta nel restauro dei dipinti murali e, particolarmente, negli interventi di consolidamento. È molto apprezzata per la sua dedizione e per le sue grandi capacità organizzative. ❚ Rosa Zuffi: colei che collabora da più tempo con la società Seres. Una persona indispensabile in tutti i cantieri per la sua profonda competenza e per la sua polivalenza. 16 Il restauro del Palazzetto Bru Zane ha catturato tutta l’attenzione dell’equipe Seres: i numerosi manufatti realizzati con differenti tecniche esecutive si sono deteriorati nel corso degli anni, a seguito della cattiva manutenzione dell’edificio. Prima e durante le operazioni di restauro, sono state necessarie delle indagini preliminari per conoscere la stratigrafia pittorica delle opere. Un’operazione condotta in collaborazione con esperti di diagnostica. A seguito di una ricerca approfondita, la scoperta degli affreschi della piccola sala adibita a sala di lettura è stata certamente la più grande soddisfazione dell’équipe che, in quell’istante, ha provato una forte emozione. Un’attività non meno complessa di rifinitura è stata destinata a ricostituire l’armonia iconografica che merita tutta l’importanza storica di questo Palazzetto. Un edificio rimasto troppo lungamente ignorato dal pubblico e snaturato dal tempo e dagli interventi, talvolta infelici, realizzati nel passato. Augusto Capovilla Architecte Giovannino Capovilla & C. S.A.S. Cornici - Arredi - Restauri Santa Croce 853/A, 30135 Venezia (VE) - tel: (+39) 041 5240795 Fondata nel 1890, la società Capovilla, il cui studio è vicino al Palazzetto, ha sempre lavorato nel centro di Venezia. Essa ha sviluppato la sua attività attraverso ogni forma di utilizzo del legno: dalla costruzione dei serramenti alla realizzazione di mobili, dalla decorazione al restauro, compresa la progettazione navale. È una società familiare la cui responsabilità è affidata al figlio minore, Carlo junior, architetto. Ancora oggi l’impresa resta fedele alle sue scelte iniziali: dei progetti caratterizzati da un’esecuzione attenta ai dettagli e da un’accurata lavorazione, essenzialmente artigianale, un’efficace collaborazione con i professionisti, tra i quali Carlo Scarpa, Cappai e Minardis, Valeriano Pastor, Franco Albini, Vittorio Gregotti, Ettore Sottsas… Si possono citare realizzazioni come il Museo Correr (allestimento e serramenti con Carlo Scarpa), la Galleria dell’Accademia (allestimenti con Carlo Scarpa e recente loro restauro), la casa Goldoni, il Palazzo Grimani a Santa Maria Formosa, il Museo del vetro di Murano (i serramenti), la Fondazione Querini Stampalia (restauro del ponte e degli allestimenti di Carlo Scarpa), la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista alle Procuratie Vecchie, la Ca’ Foscari, la Chiesa di San Nicolò dei Mendicoli, Palazzo Gradenigo, Palazzo Mocenigo, Palazzo Morosini… 17 Palazzetto Bru Zane: opere di falegnameria La Fondazione ci ha incaricato del restauro e della ricostruzione di tutte le porte e le finestre interne ed esterne del Palazzetto e questo conformemente ai capitolati di cantiere, ai dettagli esecutivi ed alle campionature messe a disposizione dalla Direzione dei Lavori. Dopo numerosi sopralluoghi e un attento esame delle parti oggetto del nostro intervento in collaborazione con la Direzione lavori, in questo momento, abbiamo restaurato tutte le opere suscettibili di essere recuperate e conservate, attraverso l’uso di materiali e tecniche artigianali che hanno sempre caratterizzato ognuno dei nostri interventi. In particolare: ❚ le antiche porte interne ed il portone d’ingresso, ❚ le vetrate ottagonali assemblate da listelli di piombo, ❚ la costruzione ex novo di tutti i serramenti, porte e finestre che, secondo il progetto, dovevano essere caratterizzate da proprietà altamente «insonorizzanti». Un restauro degli elementi esistenti che garantisse questi requisiti sarebbe stato effettivamente impossibile. Di concerto con la Soprintendenza per i Beni Architettonici ed Ambientali, abbiamo quindi studiato le condizioni richieste e adesso stiamo realizzando in modo del tutto artigianale i nuovi manufatti che, per l’aspetto esteriore, l’utilizzo degli stessi materiali e della stessa ferramenta, la tipologia e la modalità costruttiva, sono identici ai manufatti esistenti, il tutto garantendo i requisiti richiesti dal nostro committente. ❚ I nuovi serramenti delle finestre e delle porte - le finestre sono realizzate in massello di larice come i serramenti attuali e conservano lo stesso disegno. Esse dispongono inoltre di ante a doppi telai accoppiati - il più vicino all’interno per un vetrocamera bassamente emissivo e l’altro, verso l’esterno, per una vetrata ad ottagoni assemblati con il piombo o per un vetro accoppiato; questi battenti sono montati con delle cerniere a bietta in ottone (come all’epoca e oggi cadute in disuso) e sono ugualmente forniti di una doppia guarnizione termo-acustica, invisibile quando le ante sono chiuse. ❚ Le porte del salone e del ballatoio a uno o due ante, da montare nelle cornici in pietra o in quelle di legno esistenti e restaurate, che riproducono esattamente le stesse caratteristiche delle porte di origine, tanto in termini di stile che costruttivi. In collaborazione con dei tecnici acustici e dopo la realizzazione di differenti campionature, abbiamo studiato e realizzato un prototipo che ha superato con successo i test di controllo; le nuove porte sono di uno spessore maggiore di quelle originarie poiché esse contengono molti più strati interni di materiale isolante e sono dotate di una doppia guarnizione posta su tutto il perimetro e di pesanti cerniere, fabbricate appositamente da un fabbro artigiano sull’antico modello esistente nel palazzo. ❚ l Gli scuri che proteggono le finestre sulla parte esterna, presentano le stesse caratteristiche estetiche degli scuri tradizionali. Lo stesso per gli elementi in metallo. Noi abbiamo tuttavia modificato il modello tradizionale quando era prevista una protezione acustica supplementare: le ante sono dunque montate su un telaio con l’inserimento di ulteriori guarnizioni. Sono ugualmente stati oggetto di una nuova costruzione tutti quei manufatti fortemente degradati che non potevano essere restaurati, per esempio i portali esterni del piano terra e della porta d’acqua (porta tipica di Venezia che permette l’accesso diretto ai canali). Questi ultimi saranno ugualmente realizzati con le stesse modalità costruttive delle opere esistenti, conservandone lo stile ed utilizzando, laddove possibile, i vecchi elementi in metallo o sostituendoli con dei nuovi d’acciaio inossidabile. 18 Palazzetto Bru Zane Centre de musique romantique française I l XIX secolo musicale francese si apre con la creazione del Prix de Rome di composizione istituito nel 1803. Il viaggio in Italia diventa allora una delle principali fonti d’ispirazione dei residenti di Villa Medici. La tappa veneziana lascia segni indelebili. Gounod scrive nel 1841: «Non conosco niente di paragonabile in termini di forza e intensità d’effetti. Venezia è una passione, non un amore». Il compositore dedicherà alla Serenissima la sua melodia più nota, scritta su un poema di Musset – uno dei tanti scrittori sedotti dalla città lagunare insieme a Balzac, Chateaubriand, Stendhal, Sand, Maupassant e Proust. Nel 1865 Massenet rivela ad Ambroise Thomas la gioia di aver composto a Venezia delle melodie su poemi di Gautier, mentre nel 1888 Gustave Charpentier dichiara perentorio:«Venezia è la città più bella del mondo». Non è il solo a pensarlo. Appassionata di Venezia, Nicole Bru, che ha svolto una brillante attività nel campo della ricerca, si è lasciata sedurre nel 2006 dal Palazzetto Zane, luogo “musicale” dal fascino discreto dove il silenzio è durato troppo a lungo. Si racconta che Mozart vi abbia suonato durante il suo viaggio a Venezia in occasione del carnevale del 1771. Se così fosse, avrebbe indubbiamente potuto ammirare, nella sala da ballo, l’affresco di Sebastiano Ricci, artista che aveva occasionalmente lavorato anche come scenografo per le opere di Händel a Londra. La Fondation Bru, istituzione internazionale, ha deciso di restaurare l’edificio e di creare il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française. Luogo di ricerca innanzitutto – non tanto perché la ricerca vi predomini quanto perché tutte le attività di promozione derivano da essa – il centro si propone di rispondere alla domanda tutt’oggi insoddisfatta di artisti e specialisti interessati a questo repertorio. Se infatti, da qualche decennio, un lavoro notevole è stato realizzato sulla musica barocca: musicologi e interpreti hanno lavorato insieme dando luogo a riscoperte che hanno riscosso un grande successo di pubblico; il romanticismo francese, soprattutto quello del primo periodo (1780-1830), non ha ancora avuto l’opportunità di catalizzare altrettante energie al suo servizio. Eppure le merita a pieno titolo, ed è proprio ciò che il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française cercherà di dimostrare a partire dal suo primo festival. Il palazzetto non ha comunque la pretesa di tentare l’avventura da solo. Una serie di attività che vanno dalla ricerca e all’edizione, dalla rappresentazione alla registrazione, vedranno la partecipazione di diverse istituzioni internazionali. Il Centro lavora infatti sin dalla sua prima stagione con la Francia, l’Italia, la Spagna, i Paesi Bassi, il Belgio, il Lussemburgo, la Svizzera, la Polonia, la Cina, Taiwan, Singapore, ma anche con americani, inglesi e tedeschi. E sempre nell’ottica della diffusione del repertorio francese. Il lavoro musicologico si svolge in collaborazione con università, conservatori e centri di ricerca; concretizzandosi in convegni, giornate di studio, progetti di digitalizzazione, di catalogazione e di ricerca – tra cui un progetto sulle tecniche scenografiche, che sarà portato avanti nelle stagioni a venire. 19 L’attività editoriale, in collaborazione con Symétrie (Lione), comprende due tipi di pubblicazioni: partiture (edizioni pratiche e critiche) e libri sulla musica (biografie, scritti del XIX secolo, saggi). Ogni anno sarà proposta a Venezia e all’estero una stagione di un centinaio di concerti e spettacoli, scandita da tre momenti forti: due festival tematici in autunno e in primavera e, in inverno, l’appuntamento con il Festival Le salon romantique, dedicato ai giovani interpreti di musica da camera. Un interesse particolare viene dato alle prime edizioni moderne e alle coproduzioni, sia con artisti che si esibiscono su strumenti moderni (è il caso di Sir Colin Davis e l’Orchestre National de France in un concerto al Teatro La Fenice, in programma anche all’Opéra Comique) sia con interpreti che prediligono strumenti d’epoca (Hervé Niquet e Le Concert Spirituel in una coproduzione con il Palais des Beaux-Arts di Bruxelles e il Centre de Musique Baroque de Versailles, in collaborazione con il Théâtre des Champs-Élysées di Parigi). Saranno coinvolti giovani talenti, così come artisti di provenienza teatrale (Juliette Deschamps o Denis Podalydès). Il Palazzetto è inoltre lieto di inaugurare, per la realizzazione dei suoi concerti e spettacoli, dei saldi rapporti di partenariato con l’Opéra Comique di Parigi, con il Conseil général de Moselle (En Terre romantique – Biennale de musique romantique), con l’Ambasciata di Francia in Italia e la Fondazione Nuovi Mecenati (Suona francese). Infine, il Palazzetto Bru Zane collabora ogni anno alla produzione di incisioni con diverse case discografiche impegnate nella riscoperta di opere del romanticismo francese. Questa avventura non avrebbe potuto essere intrapresa senza la passione, la generosità, l’energia, la tenacia e la forza di Nicole Bru. È il frutto di un lavoro di gruppo guidato e stimolato fin dall’inizio dai membri del Comitato di orientamento della Fondation Bru. Olivier Lexa, direttore generale 20 RISCOPRIRE LA MUSICA ROMANTICA FRANCESE IL ROMANTICISMO MUSICALE FRANCESE O L’EPOPEA DEL SENTIMENTO NEL XIX SECOLO «Gluck e Luigi XVI faranno dei nuovi Francesi». Con questa affermazione dagli accenti profetici Voltaire esprimeva, nel 1774, la sensazione diffusa dell’avvento di una nuova era: si stava preparando un profondo cambiamento di gusti e di modi. Ciononostante, la nozione di “romanticismo” non si è imposta – né all’epoca né ai giorni nostri – per caratterizzare la musica francese composta tra il 1780 e il 1830. Sebbene la Nouvelle Héloïse di Rousseau (1760), i Canti di Ossian di Macpherson (1765) o I dolori del giovane Werther di Goethe (1774) annuncino già una nuova sensibilità “preromantica”, bisognerà aspettare la generazione di Berlioz e dei suoi contemporanei perché si affermi, indicandone la Symphonie fantastique (1830) come manifesto, l’esistenza di un “romanticismo” musicale francese. Eppure, soffermandosi sugli scritti dell’inizio del XIX secolo – il periodo dell’Impero e della Restaurazione – ci si accorge che il termine vi è impiegato senza riserve per definire lo stile degli “ultimi classici”, i contemporanei di Beethoven. È il caso di Stendhal, per cui la musica di Haydn è «piena di un’immaginazione romantica», oppure di Hoffmann, quando si esprime su Mozart, o infine di Berlioz che sentenzia: «Gluck è il primo dei romantici». Ad uno sguardo attento, il breve regno di Luigi XVI (1774-1792) porta già in sé le caratteristiche essenziali del XIX secolo: innumerevoli scoperte ed esperimenti - sia aneddotici sia visionari - in tutti i campi dell’arte preparano il gusto del secolo successivo. È realmente esistito un classicismo “alla maniera di Mozart” in Francia? Di fatto, l’orgoglio della “generazione romantica” è già presente in pagine composte ben prima della Rivoluzione. Il teatro lirico rifiuta il meraviglioso e le passioni, elementi tipici del barocco, per immergersi nel cuore del “sentimento”, nozione romantica per eccellenza. Iphigénie en Tauride di Gluck (1779), Les Danaïdes di Salieri (1784) o Œdipe à Colone di Sacchini (1786) si inseriscono e perdurano nel repertorio dell’Opéra come opere fondatrici di una nuova estetica. Al tempo stesso, il vento orchestrale che soffia su Parigi vede nascere le prime ambiziose sinfonie che vanno da Gossec e Méhul a Reber o David. Il virtuosismo dei concerti di Saint-Georges, Kreutzer o Davaux viene presto trasceso da Jadin, Hérold, Liszt e Alkan, mentre i generi più intimisti – romanze, sonate, trii, quartetti – fioriscono nei salotti e fanno la fama di Onslow o Panseron. Tutti aspetti che avvicinano questo periodo di fermento creativo più al futuro che al passato. L’anno 1830 segna una tappa che non è solamente simbolica. Durante la Monarchia di Luglio, il romanticismo – fino ad allora tenuto a bada – produce le sue manifestazioni più eclatanti: citare Hernani di Victor Hugo, La Mort de Sardanapale di Delacroix, Robert le Diable di Meyerbeer, Giselle di Adam et la Symphonie fantastique de Berlioz è certamente riduttivo, ma comunque abbastanza eloquente. Simultaneità singolare e inquietante. Parigi, terra d’accoglienza, diventa il modello dell’Europa. Chopin, 21 Liszt, Paganini, Rossini, Mayerbeer vi incrociano Berlioz, Halévy o Auber. Questa emulazione, unica nella storia musicale, apre al romanticismo nuovi orizzonti. Il grand-opéra francese si presenta come un crogiolo di stili. Lo spettacolo parigino si fa poliedrico, sintesi di melodie italianizzanti, di armonie tedesche, di declamazione, di macchine e balletti alla francese. L’opéra-comique, sua sorella, risponde alle stesse esigenze, coltivando il mezzo carattere nella scrittura di un Boieldieu e la comicità schietta nell’immaginario di Offenbach. Al tempo stesso, coadiuvata dallo sviluppo della manifattura di strumenti (Érard, Sax...), la musica strumentale diventa veicolo di un’espressione fino ad allora inusitata, all’origine di nuove pratiche come il recital solista. Secondo alcuni è addirittura capace di superare la musica scenica nell’evocazione dei sentimenti e delle atmosfere, e deve essere “parlante”. Questa percezione teatrale della musica strumentale sarà all’origine di nuovi generi, come il famoso “poema sinfonico”. Nel 1905 La Mer di Debussy incorona tardivamente un cinquantennio di ricerche in questa direzione: la musica è diventata un’arte “seria”. Lontano dall’idea di un gradevole intrattenimento, vuole essere ascoltata e non si accontenta più di essere solo sentita. Passati gli anni Cinquanta dell’Ottocento, il termine “romanticismo” fa ormai parte del vocabolario musicale. Con Gounod, Saint-Saëns, Massenet e Bizet, un’intera generazione di compositori consolida lo stile, cesella il linguaggio e raffina l’espressione. Faust, Samson & Dalila, Manon e Carmen – il «raggio di luce mediterranea che dissipa la nebbia e l’ideale wagneriano» di cui parla Nietzsche – sono tutti monumenti innalzati alla gloria del gusto nazionale. Al tempo stesso lo statuto del compositore evolve, e ormai anche le donne possono rivendicare la loro appartenenza ad un mondo fino ad allora riservato agli uomini: le musiche di Louise Farrenc, Cucile Chaminade, Augusta Holmès e Pauline Viardot sono interpretate in pubblico e ampiamente pubblicate. Tuttavia, nel 1870, il conflitto franco-tedesco semina l’inquietudine negli animi e scuote l’arte stessa. Stravolto dal simbolismo di un Debussy o dal wagnerismo di un Vincent d’Indy, il post-romanticismo approfitta ancora per qualche tempo del sostegno delle sociétés de concerts, del Conservatorio e dell’Accademia di Belle Arti, irrigidendosi nell’affermazione veemente di uno “stile nazionale” paradossalmente molto influenzato da Wagner e dai suoi compatrioti. All’alba del XX secolo si spegne irrimediabilmente e deve cedere il posto ad una sfaccettata modernità: commuovere e sorprendere, valori tenacemente difesi un secolo prima, richiedono ormai altri linguaggi. Quando l’Europa lacerata sprofonda nel primo conflitto mondiale, è ormai tempo di voltare pagina. 22 UN CENTRO DI MUSICA ROMANTICA A VENEZIA GLI ITALIANI IN FRANCIA A partire dal regno di Luigi XVI (1774-1792), Parigi diventa il centro della vita musicale europea: soltanto qui le più grandi carriere possono essere coronate. Gli italiani accorrono in massa, favoriti dal gusto di Maria-Antonietta: così a Piccinni, Cambini, Sacchini o Salieri è riservata l’accoglienza migliore. Sulla loro scia si succedono numerose generazioni, sia di compositori (Paisiello, Cherubini, Spontini, Rossini, Donizetti…), sia di interpreti virtuosi (Viotti, Paganini…) sia di cantanti (Zingarelli, Malibran, Colbran, Pasta, Rubini…), tutti trionfano al cospetto di un pubblico conquistato dal bel canto e dal virtuosismo. L’Italia torna ad essere il modello che era stata un secolo prima. I FRANCESI IN ITALIA Incoraggiati dall’espansione napoleonica, gli artisti più importanti attraversano l’Europa. Da San Pietroburgo a Berlino passando per Stoccolma e Londra, i francesi sono ovunque. Una sola destinazione tuttavia monopolizza la loro attenzione: l’Italia. Desiderosi di immergersi nella produzione dei maestri antichi e moderni – da Palestrina a Rossini – i giovani compositori considerano il “voyage d’Italie” una tappa irrinunciabile della loro formazione. Questo approccio è ratificato dalle istituzioni dell’epoca (conservatori e istituti) che lo ufficializzano con la creazione del Prix de Rome di composizione (1803). Nasce il concetto di Scuola nazionale: gli italiani sono così capaci di riscuotere consensi che l’Impero napoleonico esige che i giovani talenti francesi vadano in Italia per apprendere questi nuovi modelli. VENEZIA “ROMANTICA”: IERI E OGGI Gli scambi tra la Francia e l’Italia non sono mai stati così forti quanto all’epoca della nascita del romanticismo. Se Villa Medici è, a Roma, lo scrigno dorato in cui la Francia intende far sbocciare le sue glorie future, Firenze, Napoli o Milano attirano in ugual misura questi spiriti avidi di novità. Venezia, più di ogni altra città, si impone come fonte di ispirazione inesauribile. Il suo passato prestigioso, la sua poesia singolare, colpiscono gli spiriti: tutti, da Hérold, Halévy e Gounod a Massenet, Bizet e Debussy conserveranno della città dei dogi un’immagine indelebile e pregnante. Rileggiamo alcune loro testimonianze: ❚ Louis-Ferdinand Hérold : Lettre à M. Haudebourt (27 febbraio 1821). «Avevo visto Venezia in estate. In questo momento, è tutt’altra cosa. Le maschere corrono da ogni parte; è un rumore, una gioia inconcepibile. Tutti sono spensierati e non si pensa che al divertimento: è il paradiso dell’Europa». 23 ❚ Charles Gounod : Mémoires d’un artiste (1841). «Venezia, gioiosa e triste, luminosa e oscura, rosa e livida, civettuola e sinistra, perenne contrasto, strano accostamento di impressioni opposte: una perla in una sentina. Venezia è un incanto». ❚ Théodore Dubois : Souvenirs de ma vie (estate 1863). «È Venezia soprat- tutto che mi affascinò e mi prese interamente. Che belle serate e notti luminose trascorse in gondola! Che passeggiate attraverso le piccole strade così pittoresche di questa città unica! Non c’è niente di più poetico che sognare al chiaro di luna sul Canal Grande con il solo rumore del remo che colpisce dolcemente l’acqua. Non si vorrebbe mai andare via». ❚ Jules Massenet : Lettre à Ambroise Thomas (26 settembre 1865). «La sera del nostro arrivo c’era la luna piena, così abbiamo passeggiato per tutti i canali con una felicità infinita. Le notti erano ancora molto calde. Vi è qui un’associazione di pittori che si riuniscono, le soirs de lune, e cantano dei cori veneziani, nelle barche, sul Canal Grande. È un effetto incantevole». ❚ Gabriel Pierné : Lettre à ses parents (14 febbraio 1885). «Si sa adesso che sono a Venezia. Siamo arrivati ieri sera alle ore 4.35 e abbiamo appena trascorso una giornata deliziosa. Viva l’Italia, e soprattutto Venezia e Napoli». ❚ Gustave Charpentier : Mémoires (17 agosto 1888). «Al di sopra dei colon- nati e dei portici, la luna colora d’argento i tetti irregolari e le guglie gotiche: nei canali che riflettono il loro bagliore scivolano, rapide, le gondole dalla chiglia nera. E una folla variegata, colorata, scende ponti e banchine, animata, gioiosa, in un grande silenzio che solo attraversa il rumore delle risate e dei richiami. Allah è grande, Maometto è il suo profeta e Venezia è la città più bella del mondo». ❚ Henri Rabaud : Lettre à Max d’Ollone (18 settembre 1895). «Sì, sono a Venezia, e tu capisci che me ne vanto! Città meravigliosa! Tiziano meraviglioso! Veronese meraviglioso! Bellini meraviglioso! San Marco, la piazza, il palazzo, tutto, tutto meraviglioso! Che cosa inaudita è l’interno di San Marco! E tutto, tutto!... Se la storia di Venezia, segnata dall’era gotica, dal Rinascimento e dal Barocco, fu parzialmente riscritta nel XIX secolo, è oggi nuovamente valorizzata da un nuovo dinamismo in tutti i campi della produzione artistica. Punto di svolta degli scambi culturali in Europa e oltre, Venezia si impone come uno dei luoghi più adatti ad accogliere il nuovo progetto della Fondation Bru, il Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française. Situato in un palazzetto (il Casino Zane), acquistato e restaurato per questo intento, il centro ha come missione lo studio, l’edizione e la valorizzazione del repertorio francese romantico (1780-1920), che si radica a livello internazionale e rigenera l’asse franco-italiana così decisiva nel XIX secolo. 24 LE MISSIONI DEL CENTRO ❚ 118 manifestazioni (concerti, spettacoli, convegni) ❚ 27 concerti a Venezia ❚ 44 sale da concerto e luoghi di spettacolo in 10 paesi differenti (Italia, Francia, Svizzera, Spagna, Paesi Bassi, Belgio, Polonia, Cina, Taiwan, Singapore) ❚ Oltre 120 ensemble, direttori d’orchestra e solisti ❚ 88 compositori affrontati attraverso il concerto, l’edizione o l’incisione discografica ❚ Numero dei convegni in un anno: 4 ❚ Numero dei progetti di ricerca in corso: 17 CONCERTI E SPETTACOLI L a principale missione del Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française è la promozione di questo repertorio a livello internazionale. Concerti e spettacoli, nati dell’attività di ricerca e di edizione, scandiscono l’attività del centro durante tutto l’anno. Ogni stagione, il Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française programma un centinaio di concerti suddivisi in tre tempi forti. In autunno e in primavera due festival tematici mettono in luce aspetti differenti del romanticismo (un compositore, uno strumento, un’istituzione…) e consento di ascoltare tutti i generi musicali del XIX secolo: recital, musica da camera e sinfonica, repertorio sacro e profano. In inverno, il Festival Le salon romantique riunisce al Palazzetto Bru Zane una decina d’artisti e di ensemble, interpreti di differenti programmi di musica francese. La totalità di questi concerti beneficia di una diffusione più ampia grazie ad una rete di programmatori internazionali. Fra i partner figurano l’Opéra Comique (produzioni sceniche e concerti), il Conseil général de Moselle (En Terre romantique-Biennale de musique romantique), l’Ambasciata di Francia in Italia (Suona Francese). LA RICERCA La ricerca scientifica rappresenta il fulcro delle attività del Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française. Il suo scopo è duplice: – valorizzare le opere sconosciute di celebri compositori come Bizet, Gounod, Massenet; – riabilitare figure dimenticate come Méhul, Hérold, Onslow, Alkan, Pierné e molti altri. La ricerca musicologia si svolge in collaborazione con conservatori, università e centri di ricerca internazionali. Organizzate in convegni e giornate di studi, le attività scientifiche riguardano la musicolgia e altri campi a lei correlati: la storia dell’arte, l’organologia, la letteratura, le arti della scena… PUBBLICAZIONI Le attività editoriali del Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française si declinano in differenti categorie: 25 Partiture ❚ Numero di partiture pubblicate ogni anno: 20 Le partiture in edizione pratica presentano un testo musicale modernizzato e facilmente accessibile all’interprete. Le edizioni monumentali sono invece corredate di apparati critici e scientifici. Il catalogo delle partiture pubblicato dal Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française comprende i differenti generi di questo periodo: sinfonia, concerto, musica da camera, opera, mélodie, musica sacra… Libri sulla musica ❚ Numero dei libri pubblicati ogni anno: 8 Biografie, corrispondenze, saggi, opere collettive, atti di convegni, testi del XIX secolo e dizionari, danno voce di volta in volta sia ad attori e testimoni della vita artistica dell’epoca sia ai commentatori attuali. Dischi e DVD ❚ Numero delle incisioni discografiche promosse o coprodotte ogni anno10 Ogni anno il Palazzetto Bru Zane collabora alla realizzazione di incisioni in collaborazione con diverse etichette discografiche impegnate nella riscoperta di opere rare del romanticismo francese. 26 L’équipe DEL PALAZZETTO BRU ZANE ❚ Nicole Bru, presidente ❚ Olivier Lexa, direttore generale ❚ Alexandre Dratwicki, direttore scientifico ❚ Benoît Dratwicki, direttore artistico ❚ Lino Gagliotta, amministratore ❚ Rosa Giglio, responsabile della comunicazione e della produzione ❚ Katia Amoroso, responsabile della biglietteria e assistente del direttore ❚ Baptiste Charroing, responsabile della promozione PALAZZETTO BRU ZANE CENTRE DE MUSIQUE ROMANTIQUE FRANÇAISE Contatti: Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française San Polo 2368, Campiello del Forner o del Marangon 30125 Venezia www.bru-zane.com [email protected] 27 LA PRIMA STAGIONE DEL PALAZZETTO BRU ZANE CENTRE DE MUSIQUE ROMANTIQUE FRANÇAISE IL WEEKEND DI INAUGURAZIONE: 3 E 4 OTTOBRE 2009 (VENEZIA) ❚ Sabato 3 ottobre ore 11.00, conferenza stampa ore 13.00, buffet al Palazzetto Bru Zane ore 14.30, recital per la stampa al Palazzetto Bru Zane ore 18.00, cocktail inaugurale al Palazzetto Bru Zane Il weekend inaugurale coincide con l’apertura del primo festival ❚ Sabato 3 ottobre, ore 20.30: Concerto alla Scuola Grande San Giovanni Evangelista CONCERTO KÖLN – Andreas Spering, direzione – Alain Planès, fortepiano Musiche di Haydn, Onslow, Beethoven, Hérold e Jadin (Durata del concerto: 2 ore con intervallo) ❚ Domenica 4 ottobre, ore 15.00 Concerto alla Scuola Scuola Grande San Giovanni Evangelista LES MUSICIENS DU LOUVRE-GRENOBLE – Marc Minkowski, direzione Musiche di Grétry, Gluck e Haydn (Durata del concerto: 2 ore con intervallo) 28 I FESTIVAL LA STAGIONE 2009-2010 Festival Le origini del romanticismo francese 3 ottobre - 7 novembre 2009 Per approccio tematico e oculata programmazione, Le origini del romanticismo francese, prima delle tre rassegne concertistiche promosse dal Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française, in programma dal 3 ottobre al 7 novembre 2009, rivela subito gli intenti stessi del centro: illustrare gli anni francesi a cavallo tra XVIII e XIX secolo (1780-1830), accostando a compositori di chiara fama internazionale altri dimenticati ma di pari levatura. Attraverso una decina di appuntamenti musicali, prestigiosi ospiti ed un convegno dedicato, la rassegna racconterà infatti la nascita della scuola sinfonica transalpina, l’emergere del salon romantique e l’evoluzione dell’arte operistica, spaziando dalle soluzioni pionieristiche di Gluck (che Berlioz definì “il primo dei romantici”) ai capolavori di Salieri, Cherubini, Berlioz e Rossini, fino alle preziose intuizioni di autori quali Boëly, Jadin, Onslow, Hérold, Adam ed Edelmann. Il festival aprirà sabato 3 ottobre con il Concerto Köln, celebre ensemble fondato nel 1985 e diretto da Andreas Spering. Brillantezza esecutiva ed elevati standard interpretativi rendono questa formazione un punto di riferimento assoluto nel panorama musicale odierno. L’ensemble, che vanta più di cinquanta incisioni discografiche e numerosi riconoscimenti internazionali (Grammy Awards, Echo, Diapason d’or, Preis der Deutschen Schallplattenkritik) suonerà pagine di Haydn (l’Ouverture da Le Stagioni), Onslow (Sinfonia n. 1 in la maggiore), Beethoven (Ouverture in do minore, op. 62 dal Coriolan), Hérold (Sinfonia n. 2 in re maggiore) e Jadin (Concerto per pianoforte n. 2 in re minore). Domenica 4 sarà il turno de Les Musiciens du Louvre-Grenoble, orchestra fondata nel 1982 dall’attuale direttore Marc Minkowski e definita dal quotidiano britannico The Guardian “tra le migliori al mondo”. Rinomata anche per le magnifiche e suadenti esibizioni, proporrà al pubblico musiche di Grétry (Ouverture da Le jugement de Midas), Gluck (Suite dal Don Juan) e Haydn (Sinfonia n. 85 in si bemolle maggiore «La Reine» e la Sinfonia n. 88 in sol maggiore). Entrambi i concerti si svolgeranno presso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista. Sabato 7 novembre, il Teatro La Fenice ospiterà invece l’Orchestre National de France, diretta da Sir Colin Davis. Con Sophie Koch (mezzosoprano) e Sabine Toutain (viola), l’orchestra interpreterà alcune tra le pagine più elettrizzanti del compositore francese Berlioz. In scena l’Ouverture «Waverley» (op. 1), Les Nuits d’été (op. 7) e l’Harold en Italie (op. 16), l’opera che, insieme alla Fantastica, consacrò il genere descrittivo della musica a programma. 29 Dal racconto sinfonico si passa poi ad un’atmosfera più intima e raccolta per apprezzare le melodie nate in seno ai salotti romantici francesi, luoghi adatti a custodire le piccole forme strumentali e vocali: sonate, romanze e arie con variazioni vi trovarono, infatti, pubblico attento ed autorevoli esecutori. I concerti di martedì 6 e venerdì 16 ottobre avranno come unico protagonista il fortepiano. Per l’occasione, sul palco, due interpreti d’eccezione: Alain Planès e Christine Schornsheim. L’eleganza del gesto, la padronanza tecnica e una spiccata sensibilità interpretativa, conferiscono ad Alain Planès un ruolo centrale nello scenario pianistico internazionale. Dopo anni di militanza nell’Ensemble Intercontemporain fondato da Pierre Boulez, Planès inizia una lunga carriera da solista coronata da preziosi riconoscimenti e altrettanti plausi. Il pianista di origine francese eseguirà opere di Montgeroult (Studi), Adam (Sonata op. 7 n. 2), Jadin (Sonata op. 4 n. 3), Edelmann (Sonata op. 10 n. 4) e Mozart (Variazioni su un tema di Grétry K. 352). Acclamata da pubblico e critica (Echo, Preis der Deutschen Schallplattenkritik, Diapason d’Or), Christine Schornsheim sorprende per quel tocco trascendentale che si esplica con pregevole disinvoltura. A lei l’arduo compito di animare le partiture pianistiche di Onslow (Air écossais varié pour le piano), Hérold (Sonata op. 3 n. 1) e Boëly (Trente caprices pour le piano op. 3 – Sonata op. 1 n. 1). Sabato 10 ottobre, tre musicisti illustri, Jean-Paul Fouchécourt (tenore), Florence Malgoire (violino) e Olivier Baumont (fortepiano), si uniranno per allietare pubblico e critica con le Suites di Grétry e Dalayrac, le Sonate di Saint-George e le Romanze di Dauvergne, Boieldieu e Hérold. Ampio spazio è riservato anche ai trii e ai quartetti per archi, genere musicale che nella Francia di fine Settecento e inizio Ottocento conquistò larghi consensi. Compositori del calibro di Kreutzer, Jadin e Boëly, già nel periodo della Rivoluzione francese, fissarono difatti le basi del gusto romantico: lirismo melodico, rigore formale, enfasi dei gesti e audacia nello sviluppo. I concerti del Trio AnPaPié (giovedì 8 ottobre) e del Quatuor Mosaïques (sabato 24 ottobre) renderanno omaggio alle intuizioni di questi autori. Costituito da Alice Piérot (violino), Fanny Paccoud (viola) ed Elena Andreyev (violoncello), il Trio AnPaPié suonerà il Trio n. 3 in fa maggiore di Jadin e il Trio in do maggiore (op. 5 n. 2) di Boëly, accostandovi un’opera cameristica di Haydn, il Trio n. 3 in re maggiore (Hob XVI: 42). Il Quatuor Mosaïques, fondato nel 1985 da Erich Höbarth e Andrea Bischof (violini), Anita Mitterer (viola) e Christophe Coin (violoncello) interpreterà invece il Quartetto n. 2 in sol maggiore di Kreutzer, il Quartetto in do maggiore op. 3 n. 1 di Jadin e il Quartetto in la minore op. 27 n. 1 di Boëly. Mercoledì 28 ottobre sarà il turno del Quatuor Diotima - Yun-Peng Zhao, Naaman Sluchin (violini), Franck Chevalier (viola), Pierre Morlet (violoncello) - formazione dedita al repertorio classico e contemporaneo, che illustrerà opere di David (Quartetto n. 4 in mi minore), Onslow (Quartetto in do minore op. 56) e Arriaga (Quartetto n.1 in re minore). Tutte i concerti cameristici, le sonate per pianoforte, i trii e i quartetti, si svolgeranno presso la sala del Palazzetto Bru Zane. 30 Dal salotto romantico si passerà infine al mondo dell’opera. Lunedì 12 ottobre, presso la Scuola Grande San Giovanni Evangelista sarà la volta de Le Cercle de l’Harmonie, formazione francese che in pochi anni ha conquistato ragguardevoli consensi (Timbre de Platine, Diapason d’Or, Preis der Deutschen Schallplattenkritik, 10 de Répertoire) partecipando a prestigiosi festival in giro per il mondo. L’orchestra di Deauville interpreterà le note di quei compositori italiani che occuparono a pieno titolo la scena operistica francese, introducendovi prima la sensibilità internazionale dell’epoca e in seguito l’aurea maestosa propria dell’Impero. In scena andranno estratti delle opere di Salieri (Les Danaïdes), Spontini (La Vestale – Olympie), Cherubini (Médée), Rossini (Le Siège de Corinthe – Guillaume Tell) e Donizetti (La Favorite). Con lo scopo precipuo di indagare gli albori, le influenze e i protagonisti del romanticismo francese, e delineare così un quadro che affronta le diverse declinazioni del fenomeno, il Palazzetto Bru Zane ha voluto inoltre affiancare al festival un convegno internazionale dal titolo Le origini del romanticismo francese: al crocevia tra influenze tedesche e italiane (1780-1830) che si terrà al Palazzetto Bru Zane lunedì 12 e martedì 13. Al dibattito parteciperanno Catherine Cessac (Centre de Musique Baroque de Versailles/CNRS), David Charlton (Royal Holloway), Alexandre Dratwicki (Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française), Florence Gétreau (IRPMF/CNRS), Laura Naudeix (Université catholique d’Angers) e Patrick Taïeb (Université de Rouen). Gli appuntamenti musicali che si terranno a Venezia dal 3 ottobre al 7 novembre fanno parte di una più ampia programmazione internazionale che prevede, oltre ai suddetti concerti, repliche ed eventi in Francia, Spagna, Olanda, Belgio, Polonia, Singapore, Taiwan e Cina. Per ulteriori informazioni si rimanda al calendario di tutti gli appuntamenti a p… o al sito del Palazzetto www.bru-zane.com Le origini del romanticismo francese: ❚ 12 programmi ❚ 35 concerti (di cui 10 a Venezia) ❚ 1 convegno ❚ 28 ensemble, direttori d’orchestra e solisti Concerto Köln, Les Musiciens du Louvre-Grenoble, Le Cercle de l’Harmonie, Le Concert Spirituel, Orchestre national de France, Les Siècles, Marc Minkowski, Jérémie Rhorer, Sir Colin Davis, Hervé Niquet, François-Xavier Roth, Andreas Spering, Sophie Koch, Anna Caterina Antonacci, Mireille Delunsch, Maria Riccarda Wesseling, Jean-Paul Fouchécourt, Sébastien Guèze, Tassis Christoyannis, Judith Van Wanroij, Alain Planès, Florence Malgoire, Olivier Baumont, Christine Schornsheim, Sabine Toutain, Trio AnPaPié, Quatuor Mosaïques, Quatuor Diotima, Juliette Deschamps. 31 i Festival | L a stagione 2009-2010 Festival LE SALON ROMANTIQUE 17-27 febbraio 2010 Si svolgerà dal 17 al 27 febbraio, presso il Palazzetto Bru Zane di Venezia, Le salon romantique, secondo dei tre festival promossi dal Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française per la stagione 20092010. Articolata in sei appuntamenti, la rassegna persegue un duplice obiettivo: diffondere il repertorio francese d’epoca romantica sostenendo al contempo giovani interpreti dalla promettente carriera. Il concerto d’apertura avrà luogo mercoledì 17. Frédéric Rubay - pianista belga e già chef de chant al Centro di Formazione dell’Opéra National de Paris - accompagnerà i soprani Kareen Durand e Katia Vellétaz, voci molto apprezzate nel panorama musicale colto. Il trio darà lustro alle arie e ai duetti di Lecocq, Messager, Chabrier, Isouard, Varney, Donizetti e Offenbach, autori la cui musica risentì favorevolmente della sensibilità parigina ottocentesca. Venerdì 19 sarà il turno del Quatuor Cambini. Dopo anni di militanza in ensemble e orchestre di chiara fama (Les Talens Lyriques, Le Cercle de l’Harmonie, l’Orchestre des Champs-Elysées, l’Ensemble Baroque de Limoges) e numerosi concerti in qualità di solisti, Julien Chauvin (violino), Karine Crocquenoy (violino), Cécile Brossard (viola) e Atsushi Sakai (violoncello) fondano nel 2006 il Quatuor Cambini. La formazione, che prende nome dal violinista e compositore italo-francese vissuto a cavallo tra il XVIII e il XIX secolo, interpreterà partiture di David (Quartetto n. 1 in fa minore), Jadin (Quartetto in si bemolle maggiore op. 1 n. 1) e Cambini (Quartetto in sol minore Libro 18, n. 2). Stéphane Jamin (pianoforte) e Isabelle Druet (mezzosoprano) si esibiranno invece domenica 21. Amanti del repertorio operistico e già noti alla critica per le raffinate capacità interpretative ed una sorprendente padronanza tecnica, affronteranno insieme pagine di Berton, Beauplan, Rossini, Gounod, Saint-Saëns e Bizet. Martedi 23 avrà luogo il quarto concerto della rassegna; protagonisti Mélanie Clapiès (violino) e Patrick Hemmerlé (pianoforte), due giovani musicisti che guideranno il pubblico nel mondo cameristico di Fauré (Sonata per violino e pianoforte n. 1 op. 13), Roussel (Sonata per violino e pianoforte n. 2 op. 28) e Chabrier (Pièces pittoresques e Bourrée fantasque). Giovedì 25 toccherà a Romain Descharmes intonare alcune tra le pagine più suggestive del repertorio pianistico romantico. L’interprete francese, reduce da una fortunata tournée in Giappone, ha già conquistato larghi consensi; cifra caratteristica la sorprendente elasticità con cui spazia dalle atmosfere pianistiche (Primo Premio al Concorso Pianistico Internazionale di Dublino) ad altre orchestrali (vanta collaborazioni con formazioni americane - Midland Symphony Orchestra - cinesi - Shanghai Philarmonic Orchestra – irlandesi - Orchestra Sinfonica Nazionale 32 d’Irlanda - e ancora giapponesi, italiane e inglesi). Descharmes eseguirà opere di Debussy (Études), Fauré (Barcarolle n. 1 in la minore op. 26), Chabrier (Pièces pittoresques) e Dubois (Sonata per pianoforte). Il concerto di chiusura, che si terrà sabato 27, ospiterà infine il trio formato da Stéphanie-Marie Degand (violino) Raphaël Chrétien (violoncello) e Olivier Peyrebrune (pianoforte). Rigore esecutivo, sensibilità timbrica e padronanza tecnica sono i chiari elementi distintivi di una formazione giovane che vanta partecipazioni in festival internazionali e notevoli riconoscimenti da parte della critica. Ascolteremo il Trio per violino, violoncello e pianoforte di Ernest Chausson e il Trio per violino, violoncello e piano n. 3 op. 26 di Edouard Lalo. Accostando alle partiture di compositori noti altre meno conosciute ma di altrettanto interesse, il festival racconterà dunque quel gusto intimo e a tratti incalzante proprio degli ambienti romantici transalpini. Con l’intento di creare poi un circuito atto a far emergere giovani musicisti talentuosi, oltre ai suddetti concerti, il programma completo prevede anche repliche in altre prestigiose sedi internazionali (l’Oriental Art Center di Shanghai, la Reggia di Versailles, l’Opéra Comique di Parigi). Per ulteriori informazioni si rimanda al calendario di tutti gli appuntamenti a p. 40 o al sito della fondazione www.bru-zane.com Tutti gli appuntamenti veneziani si terranno al Palazzo Bru Zane e avranno inizio alle ore 20.30 ❚ 6 programmi - 16 concerti (di cui 6 a Venezia) ❚ 12 ensemble e solisti Isabelle Druet, Kareen Durand, Katia Vellétaz, Stéphanie-Marie Degand, Raphaël Chrétien, Olivier Peyrebrune, Mélanie Clapiès, Patrick Hemmerlé, Romain Descharmes, Frédéric Rubay, Stéphane Jamin, Quatuor Cambini 33 i Festival | L a stagione 2009-2010 Il pianoforte romantico 15 aprile - 19 maggio 2010 11 concerti, 12 pianisti, 28 compositori, 3 quartetti, trii e duetti: questi i numeri de Il pianoforte romantico, il festival che chiude la ricca stagione italiana 2009-2010 promossa dal Palazzetto Bru Zane - Centre de musique romantique française. La rassegna, che si svolgerà a Venezia dall’15 aprile al 19 maggio 2010, esplorerà minuziosamente le diverse tendenze pianistiche del romanticismo francese, spaziando dalle trame concertistiche e sinfoniche alle atmosfere più raccolte delle sonate, dei trii e dei quintetti; tutte forme che in epoca romantica raggiunsero vette espressive di rara bellezza. In Francia, il grande concerto romantico, virtuoso e dal respiro solenne, si svilupperà gradualmente sotto l’egida di autori quali Jadin, Steibel e Hérold. Con Saint-Saëns, Massenet, Dubois o Pierné assumerà poi caratteri colossali. I concerti di sabato 17 aprile e venerdì 14 maggio, che si terranno presso la Scuola Grande San Rocco di Venezia, racconteranno al pubblico uno spaccato dell’evoluzione di questo genere. Ospiti due prestigiose formazioni della scena mitteleuropea: Les Siècles e la Sinfonia Varsovia. Col precipuo intento di unire interpreti talentuosi, di nuova generazione, abili nel padroneggiare strumentazione d’epoche diverse, FrançoisXavier Roth istituisce nel 2003 Les Siècles. L’orchestra da subito prova di sé conquistando pubblico e critica; la loro ultima registrazione (Georges Bizet & Emanuelle Chabrier – Ed. Mirare) è stata premiata recentemente col Diapason D’or. Les Siècles interpreterà musiche di Thomas (Raymond - Ouverture), Dubois (Concerto per pianoforte n. 2 in fa minore), Auber (La Muette de Portici - Ouverture), Fauré (Ballade pour piano et orchestre in fa diesis maggiore op. 19) e Rabaud (La Procession nocturne, poema sinfonico da Nicolas Lenan, op. 6). Fondata nel 1984 per volere del violinista Yehudi Menuhin, la Sinfonia Varsovia gode oggi di una notorietà internazionale: con all’attivo più di 200 incisioni discografiche e riconoscimenti d’ogni tipo, l’orchestra polacca è particolarmente apprezzata tanto per le interpretazioni del repertorio classico quanto per quello contemporaneo. Sotto la direzione di Hervé Niquet, l’orchestra si esibirà in opere di Bizet (Sinfonia in do maggiore), Gounod (Sinfonia n.1 in re maggiore) ed Hérold (Concerti per pianoforte n.2 in mi bemolle maggiore e n.4 in mi minore). Solista al pianoforte il talentuoso Jean-Frédéric Neuburger. Già sul finire del XVIII secolo, il pianoforte diverrà lo strumento principe del salotto romantico: nella sonata con violino dialoga e ne accompagna il canto, nel trio si contrappone al timbro del violoncello e del violino, nel quartetto e nel quintetto si amalgama agli archi ritagliandosi ruoli da solista virtuoso o d’accompagnatore accorto e discreto. Luogo privilegiato di ricerca resterà comunque il quintetto con pianoforte: in 34 esso il compositore riprodurrà infatti le ambizioni in miniatura proprie del concerto sinfonico. A Jean-Frédéric Neuburger e al Quatuor Modigliani (Prix Révélation de la Critique - 2009) l’onere di allietare il pubblico e orientarlo all’ascolto del pensiero cameristico. Il giovane prodigio francese, classe 1986, accompagnato da Philippe Bernhard e Loïc Rio (violini), Laurent Marfaing (viola) e François Kieffer (violoncello), si esibirà giovedi 15 aprile presso il Palazzetto Bru Zane. Reduce da numerose apparizioni nei palchi più prestigiosi del mondo, Neuburger vanta già, nonostante l’età, collaborazioni con orchestre francesi, inglesi, danesi, americane e cinesi. Il programma della serata prevede l’esecuzione integrale del Quintetto in si minore per pianoforte e archi op. 51 di Florent Schmitt: l’opera che, scritta nel 1908, ha contribuito, insieme alla Tragédie de Salomé, ad affermare il talento del compositore francese allievo di Dubois, Fauré e Massenet. Mercoledi 21 aprile il concerto del Trio Talweg. Riunitosi nel 2004 per mano di Sébastien Surel (violino) Sébastien Walnier (violoncello) e Alexander Gurning (pianoforte), il trio ha subito conquistato gli amanti della musica: affiatamento, precisione e spiccate sensibilità timbriche sono infatti gli elementi caratterizzanti di una giovane formazione la cui reputazione cresce di giorno in giorno. Il Trio Talweg proporrà musiche di Thomas (Trio in re maggiore per violino, violoncello e pianoforte, op. 3), Dubois (Trio n. 1 in do minore per violino, violoncello e pianoforte) e Fauré (Trio in re minore per violino, violoncello e pianoforte, op. 120). Venerdi 30 aprile saranno David Violi (pianoforte) e il Quatuor Ardeo ad animare le mura del Palazzetto Bru Zane. Fondato nel 2001 all’interno del Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, il quartetto è oggi formato da Olivia Hughes e Carole Petitdemange (ai violini), da Caroline Donin (alla viola) e Joëlle Martinez (al violoncello). In contrappunto col pianista francese, interpreteranno le partiture di César Franck (Quintetto in fa minore per pianoforte e archi) e del suo allievo Gabriel Pierné (Quintetto in mi minore per pianoforte e archi, op. 41). Il concerto di sabato 8 maggio avrà come protagonisti due famosi interpreti: Mira Glodeanu (violino) e Frédérick Haas (fortepiano). La loro carriera, marcata da un’intensa attività concertistica in qualità di solisti e d‘interpreti in ensemble e orchestre, è oggi ampiamente riconosciuta a livello internazionale. Il duo suonerà opere di Hérold (Sonata n. 2 in la maggiore per violino e pianoforte), Viotti (Sonate in la e in mi bemolle maggiore per violino e pianoforte) e Steibelt (Preludio in mi bemolle maggiore e Sonate in la e in mi bemolle maggiore per violino e pianoforte). Il pianoforte romantico proseguirà mercoledì 12 maggio con la performance di Laurent Martin e del Quatuor Satie. Fondato nel 1999 da interpreti cresciuti in seno al Conservatorio di Lione - Frédérique Aurier e Julie Friez (violini) Patrick Oriol (viola) e Guillaume Lafeuille (violoncello) - il Quatuor Satie accompagnerà l’estroso pianista il cui talento si è manifestato pienamente nell’interpretazione di autori del XIX secolo, tra i quali Charles-Valentin Alkan di cui Martin è tra i maggiori esecutori al mondo. Il programma della serata prevede opere di Gouvy (Quintetto in la maggiore per pianoforte e archi, op. 24) e Castillon (Quintetto in mi bemolle maggiore per pianoforte e archi, op. 1). Idolatrato da un pubblico di intellettuali e intenditori, il pianista del XIX secolo, acquisterà una notorietà mai conosciuta prima: viaggerà per il mondo, si esibirà nelle grandi sale pubbliche e nei salotti prestigiosi delle corti europee. Incarnando la figura dell’eroe romantico, a tratti solitario, darà prova di sé anche attraverso il recital, misurandosi così con virtuosismi trascendentali e parafrasando i grandi successi lirici o sinfonici del momento. 35 L’appuntamento di domenica 18 aprile vedrà protagoniste Lidija e Sanja Bizjak. Pianiste, originarie di Belgrado, perfezionatesi entrambe al conservatorio di Parigi, le due sorelle si esibiscono in duo dal 2002 ottenendo importanti riconoscimenti (tra cui l’ARD di Monaco di Baviera e l’Avant-Scène del CNSMD di Parigi). Per il festival veneziano si esibiranno a quattro mani musicando Ravel (La Valse), Fauré (Dolly, op. 56), Chabrier (Souvenir de Munich e España), Fauré/Messager (Souvenir de Bayreuth) e Chopin (Variations sur un chant national irlandais). Sabato 24 aprile l’ospite sarà Arthur Schoonderwoerd. Pianista e clavicembalista, inizia gli studi musicali presso il conservatorio di Utrecht sotto la guida di Herman Uhlhorn e d’Alexander Warenberg. Nel 1996 riceve da parte del Consiglio d’Europa il titolo Lauréat Juventus. Oggi si esibisce regolarmente come solista e come membro di vari ensemble e conta numerose apparizioni in radio e televisione. In occasione del pianoforte romantico darà voce alle opere di Montgeroult (Studi), Kalkbrenner (24 Preludi, op. 88) e Chopin (Tre Notturni op. 9 – Preludio op. 44). Mercoledì 19 maggio sarà nuovamente un solista ad intrattenere il pubblico musicando pagine del repertorio pianistico francese. L’onere ricadrà questa volta su Bertrand Chamayou, giovane pianista la cui carriera è pennellata già da premi, incisioni e da un’intensa attività concertistica nel mondo. La sua esibizione prevede opere di Saint-Saëns (Studio in forma di valzer, op. 52 n. 6), Fauré (Notturno n. 1 in mi bemolle minore, op. 33), Franck (Preludio, corale e fuga e Preludio, aria e fuga) e Alkan (Preludio e Toccatina in do minore, op. 75). Infine, sabato 15 maggio, due ospiti d’eccezione solcheranno il palco del festival: Salomé Haller (soprano) e Nicolas Krüger (pianoforte). Il duo, reduce da un’incisione premiata col Diapason découverte (Das Leben irdische) e da concerti in sedi europee e orientali, condurrà l’ascoltatore nel mondo ora lirico e ritmato ora drammatico e cupo della melodia. Per l’occasione suonerà Messager (Nouveau Printemps), Chausson (Chanson perpétuelle), Debussy (Chansons de Bilitis e Tre melodie su poesie di François Villon) e Fauré (Cinque melodie di Venezia op. 58 e Notturno n. 6 in re bemolle maggiore op. 63). Gli appuntamenti musicali che si terranno a Venezia dal 15 aprile al 19 maggio fanno parte di una più ampia programmazione internazionale che prevede, oltre ai suddetti concerti, repliche ed eventi unici (Fuori le mura) in Francia, Svizzera e Italia. Per ulteriori informazioni e per consultare il programma completo si rimanda al calendario di tutti gli appuntamenti a p. 40 o al sito del Palazzetto Bru Zane www.bru-zane.com. ❚ 13 programmi – 29 concerti (di cui 11 a Venezia) ❚ 1 convegno ❚ 28 ensemble, direttori d’orchestra e solisti Les Siècles, Sinfonia Varsovia, François-Xavier Roth, Marc Minkowski, Jean- Frédéric Neuburger, Quatuor Modigliani, Trio Talweg, David Violi, Quatuor Ardeo, Mira Glodeanu, Frédérick Haas, Laurent Martin, Quatuor Satie, Lidija e Sanja Bizjak, Arthur Schoonderwoerd, Bertrand Chamayou, Salomé Haller, Nicolas Krüger, Orchestre du Capitole de Toulouse, Tugan Sokhiev, Nicholas Angelich, Orchestre de la Suisse romande, Marek Janowski, Martin Helmchen, Benjamin Righetti. 36 i Festival | L a stagione 2009-2010 SPETTACOLI LIRICI 27 aprile 2009-29 giugno 2010 Gli allestimenti coprodotti nel 2009-2010 dal Palazzetto Bru Zane – Centre de musique romantique française offrono una vasta panoramica del teatro lirico francese durante il XIX secolo. Il romanticismo vi si rivela sotto una luce inedita: accenti struggenti, sentimenti contrastanti, umorismo piccante, lirismo esasperato. Il recital Altre stelle porta alla ribalta i primi compositori romantici, di cui Berlioz e i suoi contemporanei si reclameranno gli eredi: Gluck, Méhul e Cherubini. Tra gli estratti scelti figurano capolavori che hanno fatto storia, come Armide di Gluck (1777) o Médée di Cherubini (1797). Béatrice et Bénédict di Berlioz (1862) è un’opera graziosa in cui il compositore evita coscientemente la magniloquenza e il patetismo tormentato caratteristici del resto della sua produzione lirica. Qualche anno dopo, nel 1867, Ambroise Thomas scrive Mignon, che sarà una delle opere più eseguite del XIX secolo. Fortunio di Messager (1907) e Pelléas et Mélisande di Debussy (1902) aprono al romanticismo le porte del XX secolo. Se il primo si situa sulla scia di Offenbach e di Massenet (da cui prende in prestito il tono e lo stile), il secondo “reinventa” la prosodia francese, come Lully e Gluck avevano fatto rispettivamente alla loro epoca. Debussy conferisce dunque all’opera francese uno spirito di indiscutibile novità. ❚ 5 spettacoli – 35 rappresentazioni ❚ 2 convegni ❚ Con: Orchestre de Paris, Orchestre philharmonique de Radio France, Orchestre Révolutionnaire et Romantique, La Chambre Philharmonique, Les Siècles, Accentus, Les Éléments, Monteverdi Choir, Sir John Eliot Gardiner, Louis Langrée, Emmanuel Krivine, François-Xavier Roth, Anna Caterina Antonacci, Joseph Kaiser, Jean-Sébastien Bou, Jean-François Lapointe, Virginie Pochon, Christine Rice, Allan Clayton, Sandrine Piau, Marie Lenormand, Nicolas Cavallier, Phillip Addis, Karen Vourc’h, Nathalie Stutzmann, Denis Podalydès, Juliette Deschamps, Dan Jemmett, Jean-Louis Benoit, Stéphane Braunschweig… 37 PARTNER PARTNER DELLA STAGIONE Opéra Comique L’Opéra Comique e il Palazzetto Bru Zane hanno scelto di associarsi per promuovere il repertorio francese romantico: il Palazzetto partecipa ogni stagione alla produzione di opere francesi del XIX secolo presentate nel teatro parigino. Accanto alle coproduzioni e facendo eco ai festival veneziani, le due istituzioni propongono programmi originali elaborati in comune e affidati ad artisti di primo piano. Parallelamente a questi concerti e spettacoli verranno organizzati all’Opéra Comique due convegni, i cui atti saranno pubblicati nella collana di libri del Palazzetto Bru Zane (in collaborazione con Symétrie). www.opera-comique.com Centre de Musique Baroque de Versailles Il Palazzetto Bru Zane e il Centre de Musique Baroque de Versailles si sono associati nella comune iniziativa di esplorare il patrimonio musicale francese, scegliendo di valorizzare l’ultima generazione di compositori del XVIII secolo, che furono, per la maggior parte, pionieri del romanticismo: Grétry, Jadin, Montgeroult, Boëly, Cambini... Diversi concerti e un convegno che avrà luogo a Venezia e a Versailles presenteranno la ricchezza di un periodo ancora poco noto, che le due istituzioni intendono promuovere insieme, ciascuna nell’ambito delle proprie missioni. www.cmbv.fr En Terre romantique Biennale de musique romantique – Moselle 2009 Il Conseil général de Moselle, nell’ambito di una nuova politica di promozione culturale, ha scelto di associarsi al Palazzetto Bru Zane per realizzare una biennale di musica romantica che si terrà ogni due anni, a partire dall’autunno 2009, in tutto il territorio del dipartimento. Con il concorso di numerosi partner locali (artisti, formazioni, conservatori, festival, sale da concerto, associazioni e circoscrizioni), questa biennale sarà organizzata dall’istituzione dipartimentale “Moselle Arts Vivants”. Si impegnerà in particolare a valorizzare la ricchezza del repertorio di celebri autori della Mosella (Thomas, Pierné, Charpentier, Schmitt, Gouvy) e accoglierà alcuni concerti programmati a Venezia, nella stagione del Palazzetto Bru Zane. Altre azioni di produzione, diffusione e valorizzazione artistica saranno realizzate tramite una fitta rete di collaborazioni. www.cg57.fr 38 Suona francese Il festival Suona francese, creato nel 2008 dall’Ambassade de France en Italie e dalla Fondazione Nuovi Mecenati, promuove la musica e gli artisti francesi in tutta Italia grazie a una rete di partner, di programmatori e di sale da concerto. Dopo il repertorio contemporaneo (2008) e barocco (2009), Suona francese ha scelto di dedicare l’edizione della primavera 2010 alla musica romantica e svolge una stretta collaborazione con il Palazzetto Bru Zane in occasione della stagione d’apertura di quest’ultimo. PARTNER DELLA RICERCA Conservatoire de musique de Genève – Haute école de musique Il Conservatoire de musique de Genève e il Palazzetto Bru Zane coordinano insieme un progetto di ricerca intitolato I materiali d’orchestra: dal documento alla pratica. Il progetto si svolge in due tappe: la catalogazione dettagliata delle collezioni ginevrine dei materiali d’orchestra (che vanno dalla fine del XVIII all’inizio del XX secolo), seguita dallo studio di questo fondo documentario nell’ottica della musicologia applicata. Il lavoro permetterà di utilizzare le partiture in ambito didattico. Convegni e giornate di studio porteranno, a lungo termine, alla pubblicazione di testi che trattano delle pratiche musicali dell’epoca. www.cmusge.ch PARTNER DELL’ATTIVITÀ EDITORIALE Symétrie Fondata nel 1999 da due musicisti del Conservatoire national supérieur de musique de Lyon, Symétrie è una delle rare case editrici musicali francofone a pubblicare partiture, libri e riviste dedicati alla musica classica. La collana Perpetuum mobile propone biografie e corrispondenze di compositori e musicisti, volumi collettivi, saggi e dizionari; le pubblicazioni specialistiche (L’Orgue, Tempus perfectum) o didattiche (Comment jouer,…) affiancano opere scientifiche e tecniche dedicate alla voce e libri per il grande pubblico (libri d’arte, libri-CD, romanzi e racconti). Symétrie considera fondamentale svolgere il lavoro editoriale in stretta collaborazione con autori e compositori, per garantire la qualità, sia scientifica che estetica, delle sue pubblicazioni. Symétrie utilizza a questo scopo le tecniche di produzione più avanzate associate alla migliore tradizione editoriale. www.symetrie.com PARTNER MEDIA un événement 39 CALENDARIO DEI CONCERTI IN ITALIA IN FRANCIA E ALL’ESTERO I Festival A p r ile 20 0 9 «Le origini del 27 aprile Théâtre des Champs-Élysées (Parigi, Francia) romanticismo francese» 30 aprile Théâtre des Champs-Élysées (Parigi, Francia) «Le salon romantique» maggio 20 0 9 «Il pianoforte romantico» 30 maggio Spettacoli lirici Giugno 20 0 9 6 giugno Oriental Art Center (Shangai, Cina) Forbidden City Hall (Beijing, Cina) agosto 20 0 9 23 agosto Manoir de Villers (Villers, Francia) settemb re 20 0 9 12 settembre Besançon (Francia) ottob re 20 0 9 2 ottobre Collégiale Saint-Rémy (Fénétrange, Francia) 3 ottobre Château de Manderen (Manderen, Francia) 3 ottobre Scuola Grande San Giovanni Evangelista (Venezia, Italia) 4 ottobre Scuola Grande San Giovanni Evangelista (Venezia, Italia) 4 ottobre Salon impérial de la gare (Metz, Francia) 4 ottobre Château de Versailles (Versailles, Francia) 4 ottobre Château de Versailles (Versailles, Francia) 4 ottobre Château de Versailles (Versailles, Francia) 6 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 8 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 8 ottobre Opéra de Dijon (Dijon, Francia) 9 ottobre Arsenal (Metz, Francia) 10 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 10 ottobre Château de Versailles (Versailles, Francia) 10 ottobre Auditorio Miguel Delibes (Valladolid, Espagne) 10 ottobre Adagio (Thionville, Francia) 10 ottobre La Courroie (Avignon, Francia) 12 ottobre Scuola Grande San Giovanni Evangelista (Venezia, Italia) 12 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 13 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 16 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 17 ottobre Centre de Musique Baroque de Versailles (Francia) 17 ottobre Arsenal (Metz, Francia) 18 ottobre Théâtre des Champs-Élysées (Parigi, Francia) 19 ottobre Palais des Beaux-Arts (Bruxelles, Belgio) 24 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 28 ottobre Poznan (Polonia) 28 ottobre Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) novemb re 20 0 9 5 novembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 6 novembre Théâtre de l’Alliance française (Singapore) 7 novembre Teatro La Fenice (Venezia, Italia) 11 novembre National Chiao Tung University (Hsinchu, Taiwan) 12 novembre China Medical University (Taichung, Taiwan) 14 novembre Wei Wu Ying Center for the Arts (Kaohiung, Taiwan) Novembre Salle Jiaozi (Chengdu, Cina) Novembre Conservatoire (Shenyang, Cina) 40 Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Descharmes Debussy, Chabrier, Dubois Descharmes Debussy, Chabrier, Dubois Druet / Jamin Berton, Rossini, Gounod, Bizet Descharmes Debussy, Chabrier, Dubois Concerto Köln / Planès / Spering Jadin, Onslow, Hérold Quatuor Ardeo / Violi Franck, Pierné Concerto Köln / Planès / Spering Jadin, Onslow, Hérold Les Musiciens du Louvre-Grenoble / Minkowski Haydn, Gluck, Cherubini Durand / Vellétaz / Rubay Offenbach, Lecocq, Varney Trio AnPaPié Boëly, Jadin, Haydn Fouchécourt / Malgoire / Baumont Dauvergne, Boieldieu, Grétry Quatuor Cambini Cambini, Jadin, David Planès Adam, Jadin, Mozart Trio AnPaPié Boëly, Jadin, Haydn Le Cercle de l’Harmonie/Delunsch / Wesseling / Rhorer Salieri, Cherubini, Spontini Les Musiciens du Louvre-Grenoble / Minkowski Haydn, Gluck, Cherubini Fouchécourt / Malgoire / Baumont Dauvergne, Boieldieu, Grétry Planès Adam, Jadin, Mozart Le Cercle de l’Harmonie / Delunsch / Wesseling / Rhorer Salieri, Cherubini, Spontini Trio Talweg Thomas, Dubois, Fauré Trio AnPaPié Boëly, Jadin, Haydn Le Cercle de l’Harmonie / Delunsch / Wesseling / Rhorer Salieri, Cherubini, Spontini Convegno Le origini del romanticismo Convegno Le origini del romanticismo Schornsheim Onslow, Boëly, Hérold Convegno Le origini del romanticismo Quatuor Mosaïques Kreutzer, Jadin, Boëly Le Concert Spirituel / Les Chantres du CMBV / Niquet Andromaque (Grétry) Le Concert Spirituel / Les Chantres du CMBV / Niquet Andromaque (Grétry) Quatuor Mosaïques Kreutzer, Jadin, Boëly Trio AnPaPié Boëly, Jadin, Haydn Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Orchestre national de France / Koch / Toutain/Davis Berlioz Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Orchestre national de France / Koch / Toutain/Davis Berlioz Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David Quatuor Diotima Arriaga, Onslow, David 41 dicembre 20 0 9 10 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 12 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 14 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 16 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 16 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 18 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 18 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 20 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) 20 dicembre Opéra Comique (Parigi, Francia) gennaio 2010 10 gennaio Opéra Théâtre de Besançon (Besançon, Francia) febbr aio 2010 12 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) 12 febbraio Salle Malesherbes (Maggiosons Laffitte, Francia) 13 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) 17 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 19 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 21 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 23 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 24 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) 24 febbraio Victoria Hall (Genève, Svizzera) 25 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 25 febbraio Victoria Hall (Genève, Svizzera) 26 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) 26 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) 27 febbraio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 28 febbraio Chapelle du Méjan (Arles, Francia) 28 febbraio Opéra Comique (Parigi, Francia) ma r zo 2010 2 marzo Opéra Comique (Parigi, Francia) 2 marzo Grand Théâtre de Provence (Aix, Francia) 2 marzo Opéra Comique (Parigi, Francia) 4 marzo Opéra Comique (Parigi, Francia) 4 marzo Opéra Comique (Parigi, Francia) 6 marzo Opéra Comique (Parigi, Francia) 30 marzo Grand Théâtre de Provence (Aix, Francia) ap r ile 2010 1 aprile Grand Théâtre de Provence (Aix, Francia) 8 aprile Halle aux grains (Tolosa, Francia) 8 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 9 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 10 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 12 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 14 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 15 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 15 aprile Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 16 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 17 aprile Scuola Grande San Rocco (Venezia, Italia) 18 aprile Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 18 aprile Opéra Comique (Parigi, Francia) 21 aprile Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 21 aprile Accademia Nazionale di Santa Cecilia (Roma, Italia) 24 aprile Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 27 aprile Théâtre de Nîmes (Nîmes, Francia) 29 aprile Théâtre de Nîmes (Nîmes, Francia) 30 aprile Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 42 Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Haller / Krüger Fauré, Debussy, Chausson Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Haller / Krüger Fauré, Debussy, Chausson Orchestre de Paris / Podalydès / Langrée Fortunio (Messager) Haller / Krüger Fauré, Debussy, Chausson Quatuor Cambini Cambini, Jadin, David Convegno La modernità francese Les Siècles / Wagner / Roth Auber, Thomas, Dubois, Fauré Convegno La modernità francese Durand / Vellétaz / Rubay Offenbach, Lecocq, Varney Quatuor Cambini Cambini, Jadin, David Druet / Jamin Berton, Rossini, Gounod, Bizet Clapiès / Hemmerlé Fauré, Chabrier, Roussel La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) Orchestre de la Suisse romande / Helmchen / Righetti / Janowski D’Indy, Saint-Saëns, Ravel Descharmes Debussy, Chabrier, Dubois Orchestre de la Suisse romande / Helmchen / Righetti / Janowski D’Indy, Saint-Saëns, Ravel La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) Druet / Jamin Berton, Rossini, Gounod, Bizet Degand / Chrétien / Peyrebrune Lalo, Chausson Chamayou Franck, Fauré, Alkan La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) Chamayou Franck, Fauré, Alkan Druet / Jamin Berton, Rossini, Gounod, Bizet La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) Druet / Jamin Berton, Rossini, Gounod, Bizet La Chambre Philharmonique / Jemmett / Krivine Béatrice et Bénédict (Berlioz) Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Orchestre du Capitole de Toulouse / Angelich / Sokhiev Saint-Saëns, Bizet Convegno L’art officiel Convegno L’art officiel Orchestre philharmonique de Radio France / Benoit / Roth Mignon (Thomas) Orchestre philharmonique de Radio France / Benoit / Roth Mignon (Thomas) Orchestre philharmonique de Radio France / Benoit / Roth Mignon (Thomas) Les Siècles / Wagner / Roth Auber, Thomas, Dubois, Fauré Quatuor Modigliani / Neuburger Schmitt Orchestre philharmonique de Radio France / Benoit / Roth Mignon (Thomas) Les Siècles / Wagner / Roth Auber, Thomas, Dubois, Fauré Lidija et Sanja Bizjak Chopin, Messager, Ravel Orchestre philharmonique de Radio France / Benoit / Roth Mignon (Thomas) Trio Talweg Thomas, Dubois, Fauré Les Siècles / Wagner / Roth Auber, Thomas, Dubois, Fauré Schoonderwoerd Chopin, Kalkbrenner Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Quatuor Ardeo / Violi Franck, Pierné 43 maggio 2010 6 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 7 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 8 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 12 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 12 maggio Het Muziektheater (Amsterdam, Paesi Bassi) 13 maggio Accademia Filarmonica Romana (Roma, Italia) 14 maggio Het Muziektheater (Amsterdam, Paesi Bassi) 14 maggio Scuola Grande San Rocco (Venezia, Italia) 15 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 15 maggio Het Muziektheater (Amsterdam, Paesi Bassi) 19 maggio Palazzetto Bru Zane (Venezia, Italia) 22 maggio Salle du Parlement (Besançon, Francia) maggio Nantes (Francia) giugno 2010 8 giugno Théâtre de Caen (Caen, Francia) 11 giugno Opéra de Lille (Lille, Francia) 14 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 16 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 18 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 22 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 24 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 27 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) 29 giugno Opéra Comique (Parigi, Francia) juillet 2010 29 juillet Chiesa di Escoutoux (Thiers, Francia) agosto 2010 Agosto 44 Cathédrale de Rouen (Rouen, Francia) Convegno Il concerto per pianoforte Convegno Il concerto per pianoforte Glodeanu / Haas Steibelt, Viotti, Hérold Quatuor Satie / Martin Gouvy, Castillon Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Sinfonia Varsovia / Neuburger / Niquet Hérold, Bizet, Gounod Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Sinfonia Varsovia / Neuburger / Niquet Hérold, Bizet, Gounod Haller / Krüger Fauré, Debussy, Chausson Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Chamayou Franck, Fauré, Alkan Schoonderwoerd Chopin, Kalkbrenner Glodeanu/Haas Steibelt, Viotti, Hérold Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Les Siècles / Antonacci / Deschamps / Roth Altre Stelle Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Orchestre rév. et rom. / Monteverdi Choir / Braunschweig / Gardiner Pelléas et Mélisande (Debussy) Quatuor Satie / Martin Gouvy, Castillon Les Siècles / Wagner / Roth Auber, Thomas, Dubois, Fauré 45 Palazzetto Bru Zane Centre de musique romantique française San Polo 2368, Campiello del Forner o del Marangon 30125 Venise www.bru-zane.com [email protected]