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25/01/2011 - PAG. 63
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ALTA LANGA. APPELLO DI UN NUOVO COMITATO
“Ghiri danneggiano
i nostri noccioleti
Ci servono tutele”
I ghiri, piccoli roditori, sono molto voraci e ghiotti di nocciole
Animale protetto
I coltivatori
vorrebbero
dichiararlo nocivo
Si è costituito a Niella Belbo
un Comitato Langa e Alta
Langa per la tutela del patrimonio individuale e collettivo
dei prodotti agricoli, che vengono distrutti da animali selvatici fuori controllo. Il comitato è formato da proprietari
di aziende agricole, costretti
a subire danni alle proprie
colture senza potersi difendere dagli animali e ottenendo,
quando viene concesso, un risarcimento nettamente inferiore al valore di mercato.
«Un problema grave, che
da anni flagella la nostra economia» dice il neopresidente
Giuseppe Molinari, puntando il dito contro i cinghiali e
soprattutto contro i ghiri
che agiscono indisturbati
nei noccioleti. «Il ghiro - spiega il presidente - è un animale selvatico protetto da dodici anni. Il nostro obiettivo è
riuscire a far comprendere
il reale danno che esso provoca sulle nostre colture, dichiarandolo nocivo».
Un censimento in grado
di quantificare il numero di
questi roditori sulle colline
di Langa è praticamente impossibile. Ma si può invece
calcolare il danno che ognuno di essi provoca ogni estate, quando si accanisce su
nocciole, noci, castagne e al-
PAGINA AD USO ESCLUSIVO DEL DESTINATARIO
tri frutti. «Un ghiro - spiegano
dal comitato - in un’ora fa cadere a terra da 20 a 25 grappoli di nocciole non ancora mature, contenenti in media una
sessantina di frutti. Questo
dato va moltiplicato per le
“otto ore di lavoro” di questo
roditore notturno, con il risultato che al mattino avremo
circa 480 nocciole abbattute
da un solo animale».
Se poi moltiplichiamo il numero per i due mesi che precedono il tempo della raccolta,
arriviamo a oltre trentamila
nocciole danneggiate da un solo ghiro in tutta la stagione, pari a circa 60 chili. «Una cifra
considerevole - dice Molinari -,
Frutti distrutti
anche dai cinghiali
«Si trovi presto
una soluzione»
che corrisponde a un danno altrettanto gravoso per ogni coltivatore costretto ad ospitare
nei suoi terreni un esercito di
ghiri, senza poter fare nulla
per contrastarli». E senza contare i danni che arrivano dai
cinghiali e da altri animali selvatici come tassi, volpi, ratti,
ghiandaie e corvidi.
Il Comitato chiede provvedimenti rapidi, rivolgendosi
prima di tutto alla Comunità
montana Alta Langa: «C’è bisogno di un’azione rapida e
concreta, a salvaguardia del
nostro territorio: con questi
animali dobbiamo arrivare a
un connubio che sia degno
[R. F.]
dell’uomo civile».
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