La pace che non c’è Nonostante gli sforzi di riconciliazione nazionale e la presenza della forza di pace delle Nazioni Unite, numerosi gruppi armati colpiscono ancora oggi le popolazioni, mentre i governi regionali alimentano il conflitto. Il risultato di questa situazione è che vaste aree del paese, in modo particolare nel settore nord-orientale, sono inaccessibili agli operatori umanitari. Nella capitale Kinshasa il debole governo di transizione non è stato in grado di migliorare la devastante situazione in cui versa il paese, mentre le elezioni previste per giugno sono state rinviate di sei mesi. La guerra stringe in una morsa l’Ituri Negli ultimi anni il distretto nord-orientale dell’Ituri è stato l’epicentro delle violenze, con numerose fazioni in lotta per il controllo delle risorse. Al Bon Marché Hospital di Bunia, la città più importante del distretto dell’Ituri, dall’aprile 2003 MSF fornisce cure mediche a 360 gradi, curando in modo particolare l’assistenza chirurgica ai feriti di guerra. A gennaio, nuovi combattimenti hanno costretto decine di migliaia di persone a cercare scampo nelle foreste vicine e ad abbandonare i pochi averi alle milizie locali: circa 80.000 persone si sono rifugiate temporaneamente nel distretto di Djugu, a nord di Bunia. MSF ha effettuato interventi di emergenza in quattro campi sfollati: a Gina e Tche, sugli altipiani, e a Tchomia e Kakwa, sulle rive del lago Albert. Quando nell’area è scoppiato il colera, MSF è stata in grado di riconoscerlo e di tenerlo rapidamente sotto controllo, curando oltre 1.400 persone. Il 2 giugno 2005, mentre si recavano a Gina, due membri dello staff di MSF sono stati rapiti da miliziani armati. MSF ha di conseguenza interrotto i progetti fuori dalla città di Bunia, ma il Bon Marché Hospital ha continuato a erogare tutti i servizi. L’11 giugno, MSF ha ottenuto il rilascio incondizionato dei membri del suo staff. Le comunità dell’area hanno dimostrato un grande sostegno a MSF e si sono mobilitate in modo massiccio per sollecitare il rilascio degli operatori umanitari. Tuttavia, in agosto MSF ha annunciato la chiusura dei progetti fuori dalla città di Bunia come conseguenza diretta del rapimento e dell’insicurezza perdurante nell’area. Violenza sessuale: un’escalation fuori controllo I team di MSF presenti nella RDC sono stati testimoni degli allarmanti livelli di violenza sessuale perpetrata nell’Ituri. In seguito all’escalation delle violenze, migliaia di donne e bambini e alcuni uomini sono stati violentati. Dal giugno 2003, all’ospedale di Bunia sono stati curati per stupro o violenza sessuale 3.500 pazienti. Stupri e gravi violazioni ai danni dei civili continuano inesorabili e oggi MSF non è in grado di curare molte vittime. Sebbene ogni settimana 40 tra ragazze e donne adulte vittime di stupri cerchino l’aiuto di MSF a Bunia, molte altre non sono in grado di raggiungere i centri di cura a causa dei livelli di violenza presenti nell’area. Prosegue l’insicurezza nelle province del Kivu Molte delle persone costrette nel 2003 ad abbandonare le case nell’Ituri, si sono rifugiate a Beni dove i team di MSF forniscono agli sfollati ripari, acqua, fognature e cure sanitarie. Nel corso del 2004, in quest’area, MSF ha effettuato 98.200 visite mediche e curato 150 vittime di violenze sessuali. Anche in queste province del North Kivu, al confine con il Ruanda e l’Uganda, prevale l’insicurezza. A dicembre l’intera popolazione di Kanyabayonga è fuggita dagli scontri tra miliziani e circa 35.000 persone si sono rifugiate al nord, nelle vicine Kayna e Kirumba. MSF cura i bambini affetti da malnutrizione grave e moderata e, dal settembre 2004, cura anche le vittime di violenze sessuali. Dall’inizio del 2005 MSF dà supporto all’ospedale di Kayna che dispone di un reparto chirurgia. I team hanno inoltre organizzato delle cliniche mobili e fatto fronte a emergenze sanitarie quali le epidemie di colera che si sono verificate a Virunga Park, Goma e Buhimba. MSF fornisce inoltre cure sanitarie di base e programmi di alimentazione terapeutica alla popolazione di Walikale e Kitsanga. Le violenze affliggono anche molte zone del South Kivu, dove MSF fornisce servizi sanitari primari, supporto ospedaliero e svolge programmi di alimentazione terapeutica nelle città di Shabunda, Baraka e Fizi. Nel North Kivu, MSF opera anche nel Rutshuru Hospital. Katanga: violenze e mancanza di cure MSF concentra la propria attività nelle cure sanitarie per gli sfollati della provincia sud-orientale del Katanga, dove gli scontri tra gruppi armati, tra cui le milizie e l’esercito congolese riunito (FARDC), continuano a provocare distruzioni. Essendo operativa in una decina di città, MSF fornisce un’ampia gamma di servizi tra i quali cure sanitarie primarie e secondarie, cura per la malnutrizione, chirurgia d’emergenza, cure sanitarie mobili, trattamento a lungo termine della tubercolosi (TB) e assistenza alle vittime di violenze sessuali. Ad agosto 2005, MSF ha avviato un nuovo progetto a Mukubu quando la ripresa delle ostilità ha causato lo sfollamento di 15.000 persone. HIV/AIDS: oltre un milione di casi UNAIDS stima che in tutto il paese vi siano 1.1 milioni di congolesi affetti da HIV/AIDS e per molti è impossibile o molto difficile avere accesso a cure sanitarie adeguate. Bukavu, South Kivu, dall’ultima ondata di violenze nel giugno 2004, gode di un periodo di relativa calma. Qui MSF fornisce farmaci anti-retrovirali (ARV) gratuiti a circa 500 persone che hanno contratto il virus. Quasi 160.000 persone nella capitale Kinshasa hanno l’HIV/AIDS e solo poche tra queste hanno accesso alle cure. MSF fornisce la terapia ARV a oltre 1.300 pazienti e tiene sotto controllo circa 3.000 pazienti che si trovano a uno stadio meno avanzato della malattia. All’inizio del 2005 MSF ha avviato un nuovo progetto con l’obiettivo di curare i cosiddetti lavoratori sessuali affetti da HIV/AIDS. La cura delle malattie a trasmissione sessuale è stata inoltre integrata nei progetti relativi alle cure sanitarie di base in tutto il paese e in un centro specializzato a Kisangani. MSF gestisce inoltre cliniche specializzate nella cura delle malattie a trasmissione sessuale a Kitchanga, North Kivu, e Bukavu, South Kivu. La risposta alle epidemie e alle calamità Nove anni fa MSF ha creato il Congo Emergency Team, in grado di fornire soccorso in caso di emergenze improvvise. Oggi team come questo fanno base a Kinshasa, Kisangani, Lubumbashi e Mbandaka e rispondono prontamente in caso di epidemie di morbillo, pertosse, peste e colera. Forniscono inoltre assistenza agli sfollati e alle persone colpite da calamità naturali. Morire di morbillo Migliaia di persone muoiono a causa di malattie curabili come la malaria e il morbillo o a causa di cure sanitarie inadeguate. Malattie non mortali possono diventare fatali quando il centro sanitario più vicino è molto distante. La malattia del sonno, o tripanosomiasi africana, era stata praticamente debellata negli anni Cinquanta, ma oggi è tornata più forte che mai perché non viene fatto quasi nulla per tenere sotto controllo gli insetti che la trasmettono. Per cercare di ridurre la diffusione della malattia, MSF ha aperto una nuovo progetto di diagnosi e cura a Isangi, una delle aree più colpite. Nella provincia di Equateur, MSF dà supporto alle cliniche in nove zone sanitarie che coprono 800.000 persone. Alla fine del 2004, un team ha concluso una campagna di vaccinazione contro il morbillo per oltre 600.000 bambini al di sotto dei 15 anni. Ci è voluto oltre un anno per concludere la campagna, perché molti villaggi erano raggiungibili unicamente con la canoa. Background Dall’inizio della guerra civile, nel 1998, si stima che nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) siano morte milioni di persone: alcune sono morte per le violenze subite, ma la stragrande maggioranza ha perso la vita a causa di malattie prevenibili come la malaria e il morbillo. MSF lavora nella Repubblica Democratica del Congo dal 1985. Attualmente, nella RDC lavorano 223 persone dello staff internazionale di MSF e 2.133 dello staff nazionale, all’interno di progetti medici e chirurgici a Kinshasa e nelle province di Equateur, Eastern, North Kivu, South Kivu (2) e Katanga. TUTTE LE ATTIVITÀ DI MSF NELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA DEL CONGO