Scimmie, classe media in crisi

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Venerdì 19 Aprile 2013
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Lo confermano i ricercatori britannici che hanno lavorato su comunità di macachi
Scimmie, classe media in crisi
Le più stressate sono quelle intermedie nella gerarchia
DI
S
MASSIMO GALLI
premuta nel portafogli e penalizzata sul
versante fiscale, per
alcuni rischia addirittura di scomparire, mentre in
Cina gode di ottima salute. È
la classe media, di cui si parla
spesso come del grande malato
provocato da una crisi economica che pare non avere mai fine.
Ma non è soltanto una questione economica: c’è lo stress della vita quotidiana, che a lungo
andare logora. E a risentirne di
più è proprio la fascia intermedia della società.
Ad avvalorare questa tesi è
uno studio condotto dagli scienziati britannici delle università
di Liverpool e Manchester su
comunità di macachi. L’osservazione ha interessato i macachi
di Barberia (una razza senza
coda) che vivono in semilibertà
nella foresta di Trentham, nel
Regno Unito. È stato misurato
il livello di cortisolo, l’ormone
dello stress: la sua presenza aumenta proprio negli esemplari
che appartengono alla fascia
intermedia della gerarchia
sociale. E questo avviene perché la loro posizione costringe
a gestire diversi conflitti alla
volta. Essi, da un lato, aspirano
ai ranghi superiori e, dall’altro,
devono esercitare la loro autorità su chi si trova in posizione
inferiore.
Questo studio fa seguito a
una serie di altre ricerche condotte sui babbuini, secondo cui
gli individui che si trovano in
vetta alla scala gerarchica sono
meno stressati degli altri. Ciò
è direttamente proporzionale
al fatto che la loro autorità sia
fuori discussione. In sostanza,
più comandano e più godono di
buona salute. Un altro studio
dell’università di Harvard, condotto sull’uomo (148 funzionari
del governo e dell’esercito americani), è giunto alla conclusione che, a mano a mano che si
sale verso le leve del comando,
aumenta l’autocontrollo. Viceversa, scendendo, crescono il
tasso di cortisolo nel sangue e
il livello di ansia.
Il neurobiologo Bruce McEwen, dell’università Rockefeller di New York, spiega che a
essere determinanti non sono
tanto i compiti da svolgere,
quanto le condizioni nelle quali vengono portati avanti. Per
esempio, una persona è meno
stressata nella misura in cui
riesce a rilassarsi durante il
tempo libero. Le indagini condotte sui dirigenti evidenziano
che quelli meno a rischio hanno
un numero superiore di subordinati e godono di un’autorità
incontestata.
Un altro elemento centrale
è relativo alla storia persona-
le, soprattutto nei primi anni di
vita. Più un bambino è vissuto
in un ambiente stabile e rassicurante, migliore sarà la sua
autostima e più sarà in grado,
una volta adulto, di mantenere
il controllo in situazioni complicate. Questa migliore resistenza potrebbe anch’essa spiegare
l’accesso a posizioni gerarchiche elevate. Questi risultati
smentiscono la teoria in base
alla quale il livello di stress
dipenderebbe dalla quantità
di cose da fare e dal grado di
responsabilità. Al contrario, le
persone che comandano, nel lavoro o nella vita privata, sono
più serene e meno sensibili al
rifiuto sociale.
Lo stress ha conseguenze
sulla salute delle persone a
lungo termine. Se un incremento occasionale del tasso di
cortisolo permette all’organismo di adattarsi a situazioni
problematiche, la sua presenza cronica provoca una serie
di cambiamenti biologici che
possono sfociare in malattie
come il diabete, i tumori e
le patologie cardiovascolari.
Ecco perché, argomenta McEwen, la medicina deve evolvere. Ora essa ignora i fattori
psicosociali e la storia degli
individui, prendendo in considerazione la malattia in sé,
prescrivendo farmaci e non
ricercando le cause profonde.
Invece bisogna incamminarsi
verso una medicina personalizzata e, nel contempo, far
sì che le politiche sanitarie
puntino alla riduzione dello
stress.
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Previsto un milione di vacanzieri in più nel corso dell’anno Facendo concorrenza al colosso Netflix
Il mare della Grecia
Amazon lancia
torna a calamitare turisti le serie tv online
DI
A
mazon trasmetterà
le serie tv online in
streaming, senza la
necessità di scaricarle. E questo grazie a un
accordo siglato con la casa cinematografica Warner Bros,
ETTORE BIANCHI
L
e prenotazioni turistiche
per la Grecia sono in forte
ripresa. È un segnale di
speranza per la martoriata nazione ellenica, alle prese con
la crisi economica e sociale più
grave della sua storia. Quest’anno
gli addetti ai lavori prevedono un
milione di visitatori in più rispetto al 2012. In particolare, dall’Inghilterra e dalla Germania, i due
mercati più consistenti per gli arrivi, trainati da chi ama il sole e
il mare, stanno affluendo prenotazioni che
registrano incrementi a doppia cifra.
I ricavi, se queste stime saranno confermate, dovrebbero crescere di circa un miliardo di euro. Una boccata d’ossigeno che
si tradurrebbe in crescita, maggiori entrate
fiscali e decine di migliaia di posti di lavoro supplementari. L’anno scorso il turismo,
che pesa per circa il 17% del pil e copre un
quinto dell’occupazione, ha visto affluire 16
milioni di turisti, per una spesa complessiva
di 10 miliardi di euro. Nel 2013 i visitatori
dovrebbero salire a 17 milioni.
L’unica incognita, che proprio un anno fa
bloccò il turismo, riguarda eventuali disordini sociali. Come ammette un funzionario
di governo di Atene, è l’unica cosa in grado
di uccidere l’economia greca in questo momento.
Le prime prenotazioni dei tedeschi mostrano un aumento del 15% e quelle dei
tour operator britannici evidenziano un
+20%. Anche i fl ussi da Mosca e dintorni
sono previsti in crescita: quello dei russi è
L’isola di Paros
un segmento ancora limitato ma in notevole
sviluppo. Le compagnie aeree si sono adeguate. Ryanair ha aggiunto undici rotte e
500 mila posti per il territorio ellenico. Il
vettore più importante del paese, Aegean
Airlines, ha optato per 29 nuove rotte internazionali. In generale, alcuni operatori
riportano numeri che non si vedevano dal
2009. Per questo l’ottimismo comincia a prevalere nel settore.
A facilitare la ripresa di consensi sono i
prezzi più bassi e la mancanza di notizie negative provenienti da Atene: niente proteste
di piazza e violenza, il rientro dell’allarmismo relativo all’abbandono dell’eurozona.
Anche nel centro della capitale l’atmosfera
è diversa rispetto a un anno fa, quando molti
negozi non riuscivano più a tirare avanti.
Alcuni venditori di souvenir hanno aumentato le loro forniture del 50% perché si pensa
a un afflusso maggiore di stranieri. Anche se
è ancora presto per cantare vittoria, il 2013
potrebbe davvero essere un buon anno.
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programma per adolescenti
One Tree Hill, la serie medica Nip Tuck e The Sarah
Connor Chronicles 1 and 2
(ispirato a Terminator). In
tutto si tratta di 18 mila video che saranno accessibili,
oltre che su
personal computer, sulla tavoletta Kindle
Fire, sulla console Xbox 360
di Microsoft e
sulla Playstation 3 di Sony.
Quello dei
video online è
un mercato in
forte sviluppo.
Lovefilm sostiene di aveI personaggi di The West Wing
re 2 milioni
con l’obiettivo di fare concor- di abbonati in cinque paesi:
renza al gigante Netflix, for- Regno Unito, Germania,
te di 27 milioni di abbonati Svezia, Danimarca, Norvegia. Per il momento gli Stati
in tutto il mondo.
Lo strumento nelle mani Uniti sono stati accantonati,
della società fondata da Jeff in quanto la rivale Netfl ix
Bezos si chiama Lovefi lm, vi si è già insediata. Meglio,
una piattaforma di video a quindi, puntare su altre rerichiesta che d’ora in avanti altà che permettono di crevedrà la sua offerta notevol- scere più in fretta. Questo
mente arricchita di contenu- accordo con Warner Bros fa
ti. Tra le serie televisive fa- seguito ad altri due già atmose figurano The West Wing tivi: uno riguardante i film e
(più conosciuta, nella versio- l’altro gli spettacoli popolari
ne italiana, con il titolo Tutti della tv americana.
gli uomini del Presidente), il
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