Il nome della regione deriva da
una parola di origine germanica,
Marca, che significava “confine”.
Durante il Medioevo, Marca era la
denominazione data ai territori
dell’Impero carolingio, sottoposti
al dominio dei marchesi.
POSIZIONE
MARCHE
E CONFINI
Le Marche occupano la fascia
costiera centrorientale della
Penisola italiana. Confinano
a nord con l’Emilia-Romagna
e il Mar Adriatico; ad ovest con
Emilia-Romagna, Toscana e Umbria;
a sud-ovest con il Lazio e a sud con
l’Abruzzo; ad est con il Mar Adriatico.
LO STEMMA
Lo stemma raffigura l’immagine di
un picchio sovrapposto alla lettera
M. Il picchio, secondo una tradizione
storica, era l’uccello sacro dei Piceni,
il popolo insediatosi nell’antichità sul
territorio. Seguendo il volatile
durante il rito della “primavera
sacra” (fenomeno della transumanza),
i Piceni avrebbero scelto questo
territorio per stabilirvisi definitivamente.
Il termine Piceno deriva, infatti, dal
latino picus, ovvero picchio.
Superficie
(kmq)
Popolazione
(ab.)
MARCHE
% su
ITALIA
9 694
3,2%
1 553 063
2,6%
160
198
Densità
(ab./kmq)
Zone altimetriche
la
storia
Durante l’antichità il territorio era abitato dal popolo dei Piceni e dei Galli
Senoni. Successivamente entrò sotto il
dominio dei Romani (III secolo a.C.), e il
territorio venne suddiviso tra le regioni
augustee del Piceno e dell’Umbria.
Un’ulteriore spartizione della regione si
verificò in seguito alle invasioni barbariche: i Bizantini s’insediarono a nord e i
Longobardi a sud. In seguito il territorio
venne donato dai Franchi allo Stato Pontificio, mentre nel X secolo passò sotto
la dinastia degli Ottoni. L’epoca delle Signorie vide alternarsi al potere i Malatesta, i Montefeltro della Rovere, i Chiavelli e i Varano, con la nascita di importanti
centri urbani (Urbino, Pesaro, Fano). Durante il XVII secolo la regione tornò sotto il controllo della Chiesa, fino ad essere annessa al Regno d’Italia nel 1860.
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Per il patrimonio naturalistico della regione: LA NATURA PROTETTA - Pagg. 32-33
I fiumi che scendono dall’Appennino
formano numerose valli parallele,
come i “denti di un pettine”.
Su molti fiumi sono stati costruiti
impianti di sbarramento
(invasi o bacini artificiali)
per l’irrigazione
o la produzione
di energia elettrica.
Il Parco Regionale
della Gola della Rossa
e di Frasassi
è un’area carsica, formata
dai fiumi Esino e Sentino.
Il sistema sotterraneo di
grotte, pozzi e cunicoli
supera i 13 km di sviluppo:
straordinaria la Grotta
Grande del Vento.
Le vie di
comunicazione
(autostrada,
strada statale,
ferrovia)
si concentrano
lungo
il litorale.
Leggere la carta
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Nella pagina a fianco:
facciata del Palazzo Ducale di
Urbino, opera del celebre
architetto Luciano Laurana.
Il Palazzo Ducale, splendida
espressione dell’architettura rinascimentale, fu voluto dal duca Federico di Montefeltro.
I Signori del Rinascimento non
risiedevano più nel castello,
basato sul principio della
difesa militare, ma nel palazzo,
aperto alla circolazione degli
uomini e delle idee.
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Ambiente fisico e clima
Il territorio delle Marche (9 694 kmq) è prevalentemente montuoso
e collinare. L’Appennino umbro-Marchigiano attraversa da nord a
sud la parte occidentale della regione. Il monte più elevato è il
Monte Vettore (2 476 m), situato a sud, nei Monti Sibillini.
Un vasto sistema collinare digrada verso le coste, dove si
concentra una ristretta fascia pianeggiante.
Fiumi e corsi d’acqua hanno formato numerose valli.
I fiumi (il Chienti, l’Aso, il Tronto, il Potenza, l’Esino, il Metauro, il Foglia)
hanno un carattere torrentizio ed una lunghezza limitata (inferiore ai 100 km).
Le coste, basse e sabbiose, si stendono per ben 170 km,
interrotte solo dalla foce dei fiumi.
Il paesaggio è vario: nelle aree montuose e collinari è prevalente la presenza di
boschi e pascoli; lungo la fascia costiera, invece, buona parte della vegetazione
mediterranea è stata sostituita dalle colture introdotte dall’uomo.
Il clima è mite lungo le coste (temperato sublitoraneo),
mentre diventa piuttosto rigido nell’entroterra e sulle catene montuose,
dove sono frequenti le precipitazioni nevose (temperato subcontinentale).
Il clima risente degli effetti dei venti freddi settentrionali (bora e maestrale).
Marche
59
Popolazione
La maggior parte della popolazione (1 553 063 ab.) vive sulle coste e nei principali centri urbani.
Una graduale migrazione dalle montagne e dalle campagne ha determinato il progressivo
spopolamento dell’entroterra in favore dei poli industriali e turistici. Oggi, il 6,5% della popolazione
è costituito da stranieri (prevalentemente dell’Est europeo), grazie ad un’ondata migratoria che ha
subìto un’accelerazione a partire dalla fine degli anni Novanta del Novecento.
Veduta di Ancona
con il porto.
Città
Capoluogo della regione, Ancona (101 424 ab.) è un’attivissima città portuale che sorge in
un’insenatura naturale sul Mar Adriatico (da qui l’origine del suo nome, dal greco ankon, “gomito”).
Rappresenta uno dei principali scali del Mar Adriatico e un polo industriale di primo piano
(con attività nella cantieristica navale, metalmeccanica, chimica, farmaceutica ed alimentare).
Centro amministrativo e commerciale della regione, la città possiede numerosi monumenti di grande
prestigio storico: il Duomo di San Ciriaco, l’Arco di Traiano e i palazzi del Senato, degli Anziani,
Giovanelli-Benincasa e Ferretti.
Gli altri capoluoghi di provincia sono Pesaro (93 488 ab.) e urbino (15 459 ab.), celebre per la
sua Università, Ascoli Piceno (51 629 ab.), Macerata (42 896 ab.), centro amministrativo, che
fu distrutta più volte nel corso della sua storia (da qui il nome Maceriae, i materiali utilizzati per la
sua ricostruzione), e Fermo (37 760 ab.), capoluogo della provincia istituita nel 2004.
Tra gli altri centri, molto noti sono Loreto, sede di un grande e storico santuario mariano, e
Recanati, città del poeta Giacomo Leopardi.
60
Marche
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Economia
L’economia marchigiana è cresciuta notevolmente
negli ultimi decenni. Il merito va alla presenza di
alcune grandi industrie, ma soprattutto alla creazione
di distretti industriali dove si sono concentrate piccole
e medie imprese. Questo modello di organizzazione
della produzione è nato per la prima volta proprio
nelle Marche: per questo si è parlato di modello
economico marchigiano. Dato il suo successo
fu imitato ovunque, anche a livello internazionale.
Attività agricole
Il rilancio dell’agricoltura si basa sullo sviluppo di produzioni
tipiche e di qualità. Le principali colture sono il frumento, la
barbabietola da zucchero, gli ortaggi e la frutta (pesche e albicocche).
La viticoltura rende possibile la produzione di vini di prestigio
nazionale (Sangiovese, Verdicchio, Falerio e Rosso Piceno).
La pesca svolge un ruolo importante, grazie alla presenza di porti
specializzati: San Benedetto del Tronto, tra i più importanti in Italia per
questo settore, Ancona, Fano, Civitanova Marche, Pesaro.
Attività industriali
I principali distretti industriali della
regione hanno sfruttato le competenze
artigianali locali, specializzandosi
in diverse aree di produzione.
Tra di essi spiccano Pesaro e
provincia (mobili), Fabriano (per la
carta e gli elettrodomestici), Fermo
(calzature), Ascoli Piceno (pelletteria),
San Benedetto del Tronto (agroalimentare) e Castelfidardo-Recanati
(strumenti musicali e circuiti stampati).
Pur impiegando quasi il 40%
della forza lavoro regionale, oggi
alcune di queste attività produttive
sono state spostate in Paesi con minor
costo di manodopera
(come l’Albania e la Romania).
I servizi
Quasi il 60% della popolazione attiva lavora nel settore dei
servizi. Il turismo balneare rappresenta il comparto produttivo
principale, grazie a una ininterrotta sequenza di località
turistiche presenti sulle lunghe coste (Senigallia, Gabicce Mare,
Fano, Pesaro, Portonovo, Sirolo, Numana, Porto Recanati
sono le più rinomate).
Molto importanti i percorsi turistici alternativi dell’entroterra:
il turismo religioso (Loreto) e quello naturalistico-culturaleenogastronomico (la Recanati del poeta Giacomo Leopardi,
Jesi, le Grotte di Frasassi, i Monti Sibillini, ecc.).
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Il punto
sulle conoscenze
• A livello economico, che cos’è il cosiddet-
to “modello marchigiano”? Su quale organizzazione produttiva si basa?
• Quali sono i principali distretti industriali?
• Per quale motivo è importante la cittadina
di Loreto?
Marche
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