Il cancro si cura o dal cancro si guarisce?

LESSICO
Un pubblico informato
Il cancro si cura
o dal cancro
si guarisce?
I due termini possono sembrare sinonimi ma
non lo sono: per cura si intende la possibilità
di vivere anche molto a lungo, magari grazie
a farmaci e controlli, mentre la guarigione
è l’eliminazione definitiva della malattia.
Sul primo fronte si registrano i progressi maggiori
a cura di
CRISTINA FERRARIO
i cancro si parla
sempre più spesso. In TV, sui
giornali e sul
web, medici e
scienziati ci danno consigli
su come prevenire e affrontare la malattia e ci tengono aggiornati sulle ultime novità
nel campo dei trattamenti,
della prevenzione e della diagnosi precoce. Ma siamo veramente sicuri di capire fino
in fondo il significato di ciò
che ci viene detto? A volte
l’uso di termini troppo tecnici genera confusione e rischia di portare a conclusioni
sbagliate o addirittura di farci
perdere interesse per l’argomento. Il rimedio è semplice:
informarsi! Niente di troppo
complesso, ma solo qualche
chiarimento sul significato
dei termini più comunemente utilizzati quando si parla
di cancro.
D
VENT’ANNI DI PROGRESSI
E DI FARMACI INNOVATIVI
“Il male incurabile”: così
veniva definito il tumore
fino a qualche decennio fa.
“Quando ho iniziato questo
mestiere, alla metà degli anni
Ottanta, c’erano alcuni tipi di
tumore per i quali la diagnosi
corrispondeva a una condanna senza scampo” racconta
Francesco Perrone, direttore
dell’Unità di sperimentazioni
cliniche dell’Istituto nazionale tumori di Napoli. “Anche
le possibilità di rallentare la
crescita della malattia, ridurre i sintomi e migliorare la
qualità di vita erano quasi
inesistenti. Oggi però, grazie
alla ricerca e alle conseguenti
sempre maggiori conoscenze
sulle cause del cancro e sui
meccanismi con cui esso cresce e si propaga nell’organismo, è stata intrapresa la via
che ci sta portando a rendere
il cancro una malattia sempre più curabile, cioè una
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malattia per la quale esistono
terapie efficaci, in grado di tenere sotto controllo i sintomi
permettendo al paziente di
vivere una vita regolare e il
più possibile normale. Nei
tumori del
rene, per
esempio,
sono apparsi sei
nuovi farmaci negli ultimi
dieci anni” continua Perrone.
“Oggi abbiamo, per così dire,
l’imbarazzo della scelta e ancora non sappiamo quale sia
il miglior modo per combinare i farmaci disponibili e ottenere il massimo risultato. Un
problema che avremmo
tanto voluto avere 25 anni
fa!”
Per alcuni tipi di tumore,
però, non ci si ferma alla
cura: i progressi nella ricerca
genetica e
molecolare
e le nuove
tecnologie
permettono in diversi casi
di guarire
dal cancro. In termini pratici
significa che ci si può liberare definitivamente dalla malattia. “Non c’è dubbio che la
chirurgia, quando il tumore è
diagnosticato precocemente
ed è ancora poco esteso, permetta di guarire molti pazienti anche grazie alla gran-
I nuovi farmaci
consentono
ai pazienti
di vivere a lungo
L’ARTICOLO IN BREVE...
l progresso nelle terapie ha reso il cancro curabile,
nel senso che i medici hanno oggi a disposizione diverse possibilità per allungare per tempi molto lunghi
la vita del paziente. Talvolta è possibile anche guarire la
malattia, cioè eliminarla del tutto dall’organismo. Il meglio sarebbe prevenirla con stili di vita adeguati (cioè impedire che compaia) ma in alternativa una grossa mano
viene dalle iniziative di diagnosi precoce di provata utilità.
I
In questo articolo:
cure
guarigione
prevenzione
de raffinatezza delle tecniche
oggi utilizzate in sala operatoria, che risultano sempre
meno mutilanti. Ma risultati
eccellenti in termini di guarigione definitiva si ottengono
anche con le terapie mediche” continua Perrone, “per
esempio nei tumori del testicolo o nei tumori del sangue
e del sistema linfatico che
spesso colpiscono i bambini”.
CONVIVERE CON IL CANCRO
L’utilizzo di farmaci permette a migliaia di persone
di convivere con malattie che
vengono definite “croniche”
come, per esempio, il diabete.
Oggi anche l’oncologia moderna cerca di cronicizzare la
malattia, soprattutto nei casi
in cui il tumore non può essere eliminato definitivamente. “Si tratta di una prospettiva possibile grazie alla
nuova generazione di farmaci intelligenti, che si prestano
a terapie di lunga durata
anche perché non presentano gli effetti collaterali acuti
della più tradizionale chemioterapia” spiega Perrone.
“Tra gli esempi più recenti, si
possono segnalare i tumori
del polmone caratterizzati da
una particolare mutazione
genetica, che rispondono
molto bene a una terapia con
compresse di gefitinib e che
possono, per diversi mesi,
evitare il ricorso alla chemioterapia”. Anche farmaci
meno innovativi, però, consentono di controllare un tumore avanzato a lungo termine: per esempio la terapia ormonale è in grado di “tenere
a bada” alcuni tipi di tumore
della mammella diagnosticati in stadio già avanzato per
tempi molto lunghi con
pochi effetti collaterali e una
ottima qualità di vita.
PREVENZIONE O DIAGNOSI
PRECOCE?
Franco Berrino, direttore
del Dipartimento di medicina predittiva e per la prevenzione dell’Istituto tumori di
Milano spiega invece cosa si
intende per prevenzione, una
delle parole senza dubbio più
presenti nei discorsi e negli
articoli legati al cancro: “Sintetizzando al massimo, prevenire significa mettere in
atto una serie di strategie e di
comportamenti che permettono di ridurre il rischio di
ammalarsi” afferma l’epidemiologo milanese. “Innanzitutto eliminando il tabacco e
assicurandosi di non essere
esposti a sostanze cancerogene nell’ambiente di lavoro,
come l’amianto o i fumi di
combustione di oli minerali”.
Ci sono però anche regole
più generali che possono aiutarci a diminuire il rischio di
sviluppare tumori le cui
cause ambientali sono solo
parzialmente conosciute: dal
colon al seno, dalla prostata
al fegato, all’ovaio. “Sono regole legate allo stile di vita”
continua Berrino, “ben riassunte nel volume pubblicato
nel 2007 dal Fondo mondiale
per la ricerca sul cancro:
mantenersi snelli, fare almeno mezz’ora al giorno di attività fisica, limitare gli alimenti ad alta densità calorica
e le bevande alcoliche, la
carne rossa e il consumo di
sale, evitare le bevande zuccherate e le carni conservate;
ma soprattutto consumare
quotidianamente cereali integrali, legumi, verdure e
frutta”.
E se la prevenzione serve a
evitare di ammalarsi, la diagnosi precoce permette di
scovare un tumore che già
c’è, ma è ancora nelle sue fasi
iniziali ed è quindi più facile
ECCO PERCHÉ I MEDICI NON DICONO SUBITO
“LEI È GUARITO”
QUANTI ANNI DEVONO
PASSARE?
olti tipi di tumore, anche se completamente
asportati con la chirurgia, possono ricomparire
dopo un tempo variabile e non è ancora possibile
stabilire con certezza dopo quanti anni un paziente
può considerarsi definitivamente guarito. “In linea
di massima, quanto più tempo passa dal primo
intervento chirurgico, tanto minore è il rischio che
la malattia si ripresenti” spiega Francesco Perrone.
“Bisogna però sempre tener conto del fatto che
tumori di diversa origine possono avere
comportamenti diversi”.
Come ci spiega Perrone, trascorsi cinque anni
dall’asportazione completa di un tumore del colon,
per esempio, le probabilità che la malattia si
ripresenti diventano molto basse e di conseguenza,
analizzando la situazione dopo tale lasso di tempo
si può quasi essere ragionevolmente certi che i
risultati siano definitivi. Al contrario, i tumori della
mammella possono ripresentarsi anche a distanza
di oltre 10 anni dal primo intervento e questo
obbliga alla prudenza e a mantenere sempre alta la
guardia anche per periodi molto lunghi.
M
da trattare. “La diagnosi precoce contribuisce in maniera
determinante a rendere curabile (e talvolta guaribile) questa malattia” spiega Berrino.
“Al momento è consigliabile
sottoporsi a Pap-test ogni tre
anni per identificare lesioni
del collo dell’utero ancor
prima che diventino mali-
gne, a una mammografia almeno ogni due anni dopo i
50, a una colonscopia almeno una volta nella vita. È
inoltre molto importante che
questi esami siano eseguiti in
centri qualificati per ridurre
il rischio di risultati falsamente positivi o falsamente
negativi”.
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