Antica Algebra Babilonese L‘algebra babilonese fu probabilmente la più avanzata dell'intero bacino mediterraneo per secoli. I babilonesi sapevano infatti risolvere le equazioni di secondo grado con formule risolutive analoghe a quelle usate oggi. Vi furono, però delle eccezioni relative a particolari equazioni di grado superiore al secondo, ma si trattava di casi particolari e spesso riconducibili al secondo grado. Sino ad alcuni anni fa era opinione corrente che i contenuti delle tavolette matematiche babilonesi, si trovassero ad un notevole livello algebrico. L’algebricità dei problemi babilonesi si ricavava principalmente dal fatto che poteva accadere di trovare la somma di un’area con una lunghezza (x2+x). L’incongruità di una tale operazione fece dedurre che in realtà si usavano nomi geometrici intesi solo come numeri, distaccati da un originale significato geometrico. Lo storico matematico italiano Ettore Bortolotti ( 18661947) dopo la stampa e traduzioni di molte tavolette ad opera di Otto Neugebauer, osservò che, non potendosi attribuire un livello algebrico troppo elevato ad una matematica agli inizi, si doveva pensare Egli affermò che «i problemi babilonesi quasi tutti hanno veste geometrica. Il sommare il volume di un parallelepipedo colla sua superficie di base, che per noi sarebbe un controsenso, in Babilonia significava l’aggiungere al solido un altro strato alto un braccio (cioè l’aumentare di un braccio l’altezza del solido, senza variare la base) e ciò era confacente ai loro sistemi di misura ed al procedimento dei loro calcoli». Una omogeneizzazione la si può trovare esplicita in Omar Khayyam (1048-1131) matematico persiano che parla di numero solido, considerato come altezza di un parallelepipedo con base quadrata di area uguale a uno. La traccia principale del procedimento seguito dall’antica algebra babilonese ha come punto di partenza la geometria e si sviluppa via via in algebra, con un passaggio ottenuto attraverso i meccanismi aritmetici, nati dalla ripetizione dei procedimenti geometrici. Difatti anche se i problemi erano basati inizialmente sulla geometria, si trattava di manipolazioni molto astratte, algoritmi operativi per la soluzione di problemi. I problemi che vedremo nel seguito sono problemi di ‘sapore algebrico’ che hanno influito a formare una mentalità algebrica sempre più esplicita. L’algebra babilonese era retorica, verbale e senza simbolismi, ossia i vari procedimenti erano espressi a parole, le incognite dei problemi erano espresse con termini tratti dalla geometria: uš - lunghezza; sag - larghezza; a-sa - area. Le tappe indicative del passaggio dalla geometria all’algebra della matematica babilonese sono evidenziate dal ritrovamento di tavolette su cui sono incisi: - problemi affrontati con soluzioni geometriche basilari; - problemi affrontati con soluzioni algebriche, marcatamente svincolate dalla geometria; - problemi affrontati con il metodo della ‘falsa posizione’. Liceo Scientifico - Alexis Carrel La nostra conoscenza della matematica babilonese deriva dal ritrovamento, risalente alla metà del XIX secolo, di più di 400 tavolette di argilla scritte in carattere cuneiforme. La maggior parte è datata nell’epoca paleobabilonese dal 1800 al 1600 a.C. e tratta problemi relativi a equazioni e sistemi di primo e secondo grado. Altre tavolette includono tavole di calcolo di inversi, di terne pitagoriche, di moltiplicazione e tavole trigonometriche. piuttosto a linee con uno spessore e superfici con altezze, in modo da rendere omogenei i termini delle operazioni considerate. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala La matematica babilonese faceva uso di un sistema di numerazione posizionale sessagesimale, a base 60. Lo sviluppo di essa probabilmente fu favorito da questo particolare sistema di numerazione. 1 Tavoletta BM 13901,1* Soluzione: Prendi il coefficiente 1 (numero del lato considerato). Prendi la metà di 1. Tu hai 1/2. Moltiplica 1/2 con 1/2 (fa) 1/4. Congiungi 1/4 con 3/4 e (fa) 1 che ha 1 come radice quadrata. 1/2 che tu hai moltiplicato per se stesso, sottrai da 1 e (fa) 1/2 (che) è il (lato del) quadrato. Le operazioni indicate dallo scriba babilonese sono proprio quelle che si farebbero applicando la nostra formula risloutiva x = (1/2)2 + 3/4 – 1/2 all’equazione x2 + x = 3/4. Questa perfetta corrispondenza non che la matematica babilonese avesse nostra formula risolutiva, anche la simbolismo non avrebbe impedito parole. deve far pensare a disposizione la mancanza di un di enunciarla a In realtà è molto probabile che per la risoluzione di questa equazione e di altre equazioni del tipo: x2 + ax = b si eseguisse un metodo geometrico legato alla formazione di un quadrato, detto il metodo del completamento del quadrato. Notiamo che se diamo un significato geometrico anche al problema oltre che alla sua risoluzione, ci si trova nell’incomprensibile condizione di sommare una superficie con un segmento! Ma come abbiamo già anticipato si devono intendere segmenti con uno spessore. Nel caso specifico la somma indicata nel testo deve intendersi quella di un quadrato (x2) con un rettangolo avente una dimensione (x) uguale al lato del quadrato stesso e l’altra uguale all’unità. SOLUZIONE GEOMETRICA ipotizzata da Jens Høyrup: Indicato con x il lato del quadrato ABCD, gli si aggiunga accanto il rettangolo ABFE di dimensioni 1 e x. Il rettangolo DEFC (x2+1x) misura pertanto 3/4 (fig.1). Si divida il segmento AE, lungo 1, per mezzo del punto G e a metà il rettangolo EFBA con il segmento GH (fig.2) e lo si trasporti in modo che GH coincida con BC (fig.3). Per completare il quadrato occorre aggiungere alla figura esagonale EFDGHB il quadrato di lato BH=AG di misura 1/2. Questo quadrato misura 1/4 e il quadrato GIFD ottenuto misura 3/4 + 1/4 = 1 (fig.4). Quindi la radice quadrata di questo quadrato, misura del segmento GD è dunque 1, e il valore x = GD - GA = 1 – 1/2 =1/2 SOLUZIONE ALGEBRICA: x2 + x = 3/4 quindi x2 + x + 1/4 = 3/4 + 1/4 = 1 ovvero Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Testo: La superficie (e il lato) del quadrato ho sommato e fa 3/4. Liceo Scientifico - Alexis Carrel TAV. BM 13901,1* (x + 1/2)2 = 1 passando all’estrazione di radice si ha: x + 1/2 = 1. 2 Tavoletta BM 13901,1* Soluzione: Prendi il coefficiente 1 (numero del lato considerato). Prendi la metà di 1. Tu hai 1/2. Moltiplica 1/2 con 1/2 (fa) 1/4. Congiungi 1/4 con 3/4 e (fa) 1 che ha 1 come radice quadrata. 1/2 che tu hai moltiplicato per se stesso, sottrai da 1 e (fa) 1/2 (che) è il (lato del) quadrato. X2 + 1· x = 3/4 E A D 1 G A H B B X C F 1/2 Fig. 1 A G H D X2 1· X F E G’ B Fig. 2 D C H’ F E Fig. 3 C G H 1/2 I A B G’ 1/2 E Fig. 4 D 2 C H’ F Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Testo: La superficie (e il lato) del quadrato ho sommato e fa 3/4. Liceo Scientifico - Alexis Carrel TAV. BM 13901,1* 3 Tavoletta BM 13901,23* Soluzione: 4 i lati tu prendi. Il reciproco di 4 (è) 1/4 e 1/4 moltiplica per 25/36 e 25/144 tu prendi. 1, il coefficiente, tu vi congiungi e (fa) 169/144 e 13/12 come radice quadrata. 1, il coefficiente che vi hai congiunto togli (e fa 1/2) e 1/12 moltiplica per 2 e (fa) 1/6, il lato (richiesto). La traduzione algebrica del testo del problema 23 è la seguente 4x + x2 = 25/36 SOLUZIONE ALGEBRICA: Le operazioni all’equazione della tavoletta porterebbero x + (x2/4) = 25/144 Si aggiunge 1 ad entrambi i membri in modo da ottenere al primo un quadrato perfetto (i numeri sono scelti in modo che la radice quadrata del secondo membro sia un numero razionale): 1 + x + (x2/4) = 1 + 25/144 = 169/144 ovvero (1 + x/2)2 = 169/144 Estraendo la radice si ha 1 + x/2 = 13/12 = 1 + 1/12 quindi x/2=1/12 da cui x =2 · (1/12) = 1/6. Questa soluzione algebrica appare troppo elaborata, troppo moderna, per essere accettabile. Pertanto ricorriamo alla soluzione geometrica delle operazioni indicate nella tavoletta. SOLUZIONE GEOMETRICA: Dal quadrato ABCD (x2) con i quattro rettangoli di dimensioni 1 e x, si ottiene x2 + 4x = 25/36. Mediante la linea tratteggiata FEG si ottiene il poligono tratteggiato di misura x + x2/4 = 25/144 (fig1). Infine 1 + x + (x2/4) = (1 + x/2)2 risulta essere il quadrato GEFH di misura 169/144 (fig.2). La radice quadrata fornisce il valore del lato del quadrato GE = 1 + x/2 = 13/12 da cui x/2 = 13/12 – 1 = 1/12 x = 2· (1/12) = 1/6 ________________________________________________ In questo problema n. 23 della tavoletta BM 13901, possiamo trovare applicato un procedimento diverso dal problema n. 1 che ritroviamo nella stessa tavoletta applicato al caso particolare x2 + 4x = b (con b valore assegnato), cioè al problema di determinare il lato di un quadrato di cui si conosce la somma tra la sua area e il suo perimetro. Osserviamo che questa tipologia di problema “area più perimetro” di un quadrato si ritrova in molti altri autori: nel Liber mensorationum di Abu Bakr (800 d.C.) con b=140; nella Geometria dello Pseudo-Erone con b=896; nel Liber Embadorum di Savasorda (XII sec.) con b=77; Leonardo Pisano pone b=140 e ripete le stesse operazioni di Savarsorda, dopo aver risolto aggiunge significativamente: “…e così avviene in tutti quei casi nei quali un numero è uguale ad un quadrato ed a radici (b=x2+ax) o un quadrato è uguale a radici e numero (x2=ax+b)”; nel Trattato d’Abaco di Piero Della Francesca: “Egli è un quadrato che la sua superficie, gionta coi suoi quattro lati, fa 140. Domando che è il suo lato.” La giustificazione geometrica che utilizza segue la traccia del problema n. 1 della tavoletta BM 13901. Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: Su una superficie. Quattro lati e una superficie ho sommato e (fa) 25/36. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. BM 13901,23* 4 Tavoletta BM 13901,23* Soluzione: 4 i lati tu prendi. Il reciproco di 4 (è) 1/4 e 1/4 moltiplica per 25/36 e 25/144 tu prendi. 1, il coefficiente, tu vi congiungi e (fa) 169/144 e 13/12 come radice quadrata. 1, il coefficiente che vi hai congiunto togli (e fa 1/2) e 1/12 moltiplica per 2 e (fa) 1/6, il lato (richiesto). X2 + 4· x = 25/36 X F H A D X2 G B F 1 X/2 X E 1 1 1 C X/2 1 X Fig. 1 Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: Su una superficie. Quattro lati e una superficie ho sommato e (fa) 25/36. G 4 Fig. 2 X2/4 E Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. BM 13901,23* 5 Tavoletta YBC 6967 Operazioni della tavoletta: 7/2 = 3 + 1/2; ( 3 + 1/2 )2 = 12 + 1/4; 12 + 1/4 +60 = 72 + 1/4; 72 + 1/4 = 8 + 1/2; 8 + 1/2 + 3 + 1/2 = 12; 8 + 1/2 – (3 + 1/2) = 5. Occorre notare che si può ridurre un’equazione di secondo grado del tipo x2 – ax = b ovvero x(x - a) = b ponendo y=(x-a) prodotto”: in un sistema “differenza e x-y = a xy = b Un esempio di sistema “differenza e prodotto” si trova nella tavoletta YBC 6967 risalente all’antica matematica babilonese (1800 a.C.). SOLUZIONE GEOMETRICA: Si costruisca il rettangolo ABCD di base AB=x e altezza AD=y (con x>y).di misura uguale a 60. Sul lato AB si prenda il punto E tale che sia AE=AD=y e si costruisca il quadrato AEFD (y2) (fig.1). EB=(x-y)=7 e, prendendo il punto di mezzo H di EB, i segmenti EH e HB misurano entrambi 7/2. I due rettangoli FEHG e GHBC sono equivalenti e si sposti il secondo in modo che il lato HG coincida con AE. L’esagono ottenuto equivale al rettangolo di partenza ABCD e ha quindi area di misura uguale a 60 (fig.2). Aggiungendo il quadrato ECIH di misura (7/2)2 si ottiene il (completamento del) quadrato DBIG di area di misura uguale a 60+(7/2)2=72+1/4 (fig.3). Il lato DG di tale quadrato è quindi uguale alla radice quadrata di questo valore che è uguale a 8+1/2. Si ha infine x=DC=DG+GC=8+1/2+7/2=12 e di conseguenza y=DF=DC-FC=12-7=5. SOLUZIONE ALGEBRICA: Il sistema è il seguente: x-y = 7 xy = 60 La soluzione algebrica ripercorre passo dopo passo quella geometrica e le operazioni della tavoletta: (x-y)/2=7/2=3+1/2; [(x-y)/2]2=12+1/4; [(x+y)/2]2=[(x-y)/2]2+xy=72+1/4; (x+y)/2= 72+1/4 = 8+1/2; (x+y)/2+(x-y)/2=x=(8+1/2)+(3+1/2)=12; (x+y)/2-(x-y)/2=y=(8+1/2)-(3+1/2)=5. ________________________________________________ Ritroviamo questo tipo di problema nel Trattato d’Abaco di Piero della Francesca e nella Summa di Luca Pacioli. Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: (L’area è 60), la base supera l’altezza di 7; quanto sono base e altezza? Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. YBC 6967 6 Tavoletta YBC 6967 Operazioni della tavoletta: 7/2 = 3 + 1/2; ( 3 + 1/2 )2 = 12 + 1/4; 12 + 1/4 +60 = 72 + 1/4; 72 + 1/4 = 8 + 1/2; 8 + 1/2 + 3 + 1/2 = 12; 8 + 1/2 – (3 + 1/2) = 5. x-y = 7 xy = 60 D F G C F D G Y E A H 7/2 E A B 7/2 H 7/2 C B X Fig. 1 Fig. 2 F D E A B C Fig. 3 G H I Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: (L’area è 60), la base supera l’altezza di 7; quanto sono base e altezza? Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. YBC 6967 7 Tavoletta BM 34568,9* TAV. BM 34568,9* Liceo Scientifico - Alexis Carrel Operazioni della tavoletta: 14 · 14 = 196; 48 · 4 = 192; 196 - 192 = 4; 4 = 2; 14 - 2 = 12; 12/2 = 6 (larghezza); 2 + 6 = 8 (lunghezza). Occorre notare che si può ridurre un’equazione di secondo grado del tipo ax - x2 = b ovvero x(a - x) = b ponendo y=(a-x) in un sistema “somma e prodotto”: x+y = a xy = b Un esempio di sistema “somma e prodotto” si trova nella tavoletta BM 34568,9* risalente al periodo Seleucida (dal 311 a.C.). Questa usuale procedura la vedremo applicata anche nell’antica tavoletta AO 8862,1*, nella tavoletta BM 13901,12* e nella tavoletta Susa IX,3*. SOLUZIONE ALGEBRICA – SOLUZIONE GEOMETRICA: (x-y) = 4 = 2 (misura del lato del quadrato interno); (x+y) - (x-y) = 2y = 14 - 2 = 12; 2y/2 = y = 6 (la larghezza); (x-y) + y = x = 2 + 6 = 8 (la lunghezza). x+y y x-y x+y x Il sistema è il seguente: x-y x+y = 14 xy = 48 La soluzione algebrica ripercorre passo dopo passo quella geometrica e le operazioni della tavoletta: (x+y)2 = 14 ·14 = 196 (area del quadrato di lato x+y); 4xy = 4·48 = 192; (area dei quattro rettangoli di dimensioni x e y) (x+y)2 – 4xy = (x – y)2= 4 (area del quadrato interno di lato x – y); y x ________________________________________________ In altre tavolette si trova un diverso modo di affrontare il sistema “somma e prodotto “, ciò dipende dall’interpretazione geometrica che sottende la soluzione. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Testo: Ho sommato lunghezza e larghezza (e fa) 14, e 48 (è) la superficie (del rettangolo) 8 Textes Mathematiques de Suse IX, 3 Questo testo risale al primo periodo babilonese e testimonia l’influenza di Babilonia oltre le sue frontiere, difatti questo testo è redatto in babilonese scientifico. Indicando con x e y rispettivamente la lunghezza e la larghezza, si tratta di risolvere il seguente sistema: xy+x+y=1 y+1/17(3x+4y)=1/2 Queste condizioni vengono trasformate con grande abilità nel sistema “somma e prodotto “ e risolto in modo diverso da quello visto nella tavoletta BM 34568,9*. Senza seguire passo passo il testo che fornisce le varie operazioni della tavoletta, seguiamo questa trasformazione del sistema iniziale nel sistema somma e prodotto con il nostro simbolismo. xy+x+y+1=1+1 17y+3x+4y=17/2 (x+1)(y+1)=2 3x+21y=17/2 (x+1)(y+1)=2 3(x+1)+21(y+1)=17/2+24 3(x+1)·21(y+1)=2·63 3(x+1)+21(y+1)=32+1/2 Testo: …32+1/2 tu trovi. (Ec)co quello che cercavi: 3 (volte) la lunghezza con 21 volte (la larghezza) addiziona; 3 (volte) la lunghezza moltiplica (con 21 volte la larghezza) e moltiplica ancora per il 2 della superficie e trovi 126. Ponendo le nuove variabili: X=3(x+1) Y=21(y+1) avente per soluzioni proprio i valori X e Y. Quindi applicando la formula ridotta risolutiva dell’equazione ausiliaria otterremmo le soluzioni: X,Y=32,5/2+/- (32,5/2)2-126 si giunge a risolvere il seguente sistema somma e prodotto nelle variabili X e Y: XY=126 X+Y=32+1/2 Si potrebbe passare all’equazione ausiliaria: t2-(32+1/2)t+126=0 Le operazioni eseguite nella tavoletta sono proprio la descrizione dell’applicazione di questa formula. Ma si ipotizza un significato geometrico che sottenda i passaggi delle operazioni presenti nella tavoletta piuttosto che l’applicazione della formula risolutiva, Anche in questo caso la costruzione geometrica si basa sulla costruzione di un quadrato. Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: Faccio la somma de (la superficie) la lunghezza e la larghezza: (fa) 1, la superficie. (Ho fatto) 3 volte la lunghezza e 4 volte la larghezza e addiziono la sua (diciassettesima parte) alla larghezza (e fa) 1/2. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala III Problema del IX testo dei Textes Mathematiques de Suse 9 Textes Mathematiques de Suse IX, 3 D F x+y=s xy=p la cui formula risolutiva è data da: x,y=(s/2)+/- (s/2)2-p B COSTRUZIONE GEOMETRICA: G A C F Per costruire geometricamente tale formula occorre considerare il rettangolo ABCD di misure x e y. A D B F’ C’ D’ A B G F C Si prolunghi il lato AD, dalla parte di D, di un segmento DE=y e si consideri il punto medio F di AE. A F D y E B C’ B C I segmenti AF e FD misurano rispettivamente (x+y)/2 e (x-y)/2. Da F si mandi il segmento FG (parallelo ad AB) e si ponga il rettangolo FGCD di dimensioni y e (x-y)/2 nella posizione BC’D’F’. F’ D’ G H Poiché AF=AC’=(x+y)/2=s/2 completando la figura con l’aggiunta del quadrato F’D’HG di area uguale a [(x-y)/2]2 che è equivalente alla differenza tra il quadrato di lato AF di area [(s/2)2] e l’esagono GFAC’D’F’ equivalente al rettangolo iniziale ABCD di area p, si ha: x=AF+FD=C’H+BC’=(s/2)+ (s/2)2-p Liceo Scientifico - Alexis Carrel A Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Osserviamo questa ricostruzione geometrica come caso generale del sistema: y=C’D’=C’H-D’H=(s/2)- (s/2)2-p 10 Tavoletta AO 8862,1* Operazioni della tavoletta: 27 + 183 = 210; 2 + 27 = 29; 29 : 2 = 14,5; 14,5 · 14,5 = 210, 25; 210,25 – 210 = 0,25; 0,25 = 0,5; 14,5 + 0,5 = 15 (la lunghezza); 14,5 - 0,5 = 14 (la larghezza); 15 · 12 = 180 (la superficie). La tavoletta AO 8862,1* è considerata una delle più antiche e per risolvere il problema si utilizza il metodo somma e prodotto che abbiamo già visto. Il sistema associato è il seguente: La somma 183+27 rappresenta la misura dell’area del rettangolo di base x e altezza y+2 nel quale la somma delle due dimensioni x e y+2 è dunque 27+2=29. A xy+(x-y)=183 x+y=27 D y COSTRUZIONE GEOMETRICA: Siano il rettangolo ABCD di dimensioni BC=x e AB=y, e i due segmenti con lunghezze (x-y) e (x+y) e larghezza unitaria la cui somma fornisce la striscia di base x e altezza 2. x A D y B C x-y x+y Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: Lunghezza e larghezza. Ho moltiplicato lunghezza e larghezza e ho fatto una superficie. Di nuovo ho aggiunto alla superficie quanto la lunghezza supera la larghezza e (fa) 183. Lunghezza e larghezza si aggiungano e (fa) 27. Quanto (è) lunghezza e larghezza e la superficie? x B C 1 1 Ci siamo ricondotti al caso di un sistema somma e prodotto con le nuove variabili da determinare X=x e Y=y+2: XY=210 X+Y=29 Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. AO 8862,1* 11 Considerare dunque la somma tra una superficie e una lunghezza avvalora l’ipotesi di lunghezze dotate di uno spessore. xy+(x-y)=183 x+y=27 Sembra più probabile un procedimento geometrico piuttosto che un livello algebrico tanto sviluppato da aver già reso superficie, lato, termini tecnici ormai distaccati dall’originario significato. al sistema: XY=210 X+Y=29 Il metodo utilizzato per risolvere il sistema è la formula risolutiva ridotta associata all’equazione di secondo grado: t2-29t+210=0 Questo è confermato dalla operazioni della tavoletta: 27 + 183 = 210; X+Y=210 2 + 27 = 29; XY=29 29 : 2 = 14,5; s/2 14,5 · 14,5 = 210, 25; (s/2)2 210,25 – 210 = 0,25; (s/2)2 – p 0,25 = 0,5; (s/2)2 – p 14,5 + 0,5 = 15 (la lunghezza); X=x=s/2 + (s/2)2 – p 14,5 - 0,5 = 14 (la larghezza); Y=s/2 - (s/2)2 - p 14 – 2 = 12 (la larghezza) y=Y-2 15 · 12 = 180 (la superficie). xy Ottenuti i risultati, lo scriba babilonese li verifica, mostrando la somma della superficie (180) con la differenza delle soluzioni (15-12=3) dà proprio 183 scrivendo infine: «183 è la superficie» E’ molto probabile, che ad un certo punto, dopo molti esercizi dello stesso tipo, si sia raggiunto proprio tale risultato formale. Sarà questa la strada percorsa per giungere dalla geometria all’algebra: nella ripetizione di molti esercizi dello stesso tipo, quei termini geometrici acquistano il significato di semplici dati del problema o di incognite da determinare e, allo stesso modo, il procedimento risolutivo perde il suo significato geometrico per ridursi ad una pratica di calcolo e, dunque, ad una sorta di formula risolutiva che è stata indicata come ricetta di calcoli. Allo stesso modo si esprime Ettore Bortolotti anche se il suo riferimento è ai matematici sumeri: «Non sapevano d’Algebra, quegli antichi savi, né scrivevano equazioni, ma avevano tuttavia riconosciuto l’esistenza di una vasta categoria di problemi aritmetici, che tutti potevano essere risolti In uno stesso procedimento di calcolo; quello stesso che noi ricaviamo dalla risoluzione delle equazioni algebriche del secondo grado e che essi deducevano dalla soluzione del problema geometrico di trovare i lati di un rettangolo di area data, essendo nota la somma o la differenza dei lati medesimi. L’aver saputo risolvere con formula generale questo problema, e trovare quei sagaci accorgimenti che si riscontrano nella riduzione a forma canonica dei problemi, è indizio certo di un alto grado di civiltà, che fa supporre un lunghissimo periodo anteriore di iniziazione». Nei problemi esaminati è difficile trovare un significato pratico: si tratta in realtà di una pura esercitazione e questa circostanza non è priva di importanza nella trasformazione algebrica di questi problemi. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Si è passati dal sistema: Liceo Scientifico - Alexis Carrel Tavoletta AO 8862,1* 12 Tavoletta BM 13901,12* Operazioni della tavoletta: 1300/2= 650; 650 · 650 = 422500; 600 · 600 = 360000; 422500 - 360000 = 62500; 62500= 250; 650+250 = 900; 900 = 30 (la lunghezza x); 650 - 250 = 400; 400 = 20 (la larghezza y). Nella tavoletta BM 13901, uno dei documenti più importanti della matematica preellenica, si trovavano 24 problemi, di cui 19 leggibili, e tutti prendono in esame uno o più quadrati, legandoli tra loro e con i corrispondenti lati in vari modi. Uno dei problemi più significativi è il n.12. Traducendo simbolicamente il problema si ha il seguente sistema: x2+y2=1300 xy=600 Per risolvere questo problema, il matematico babilonese mostra chiaramente di uscire dalla geometria e di trovarsi in un ambiente ormai algebrico. Infatti lo scriba, come si vedrà dai suoi calcoli, trasforma il problema in un problema somma e prodotto nelle incognite x2 e y2, elevando al quadrato la seconda relazione. 1300/2= 650 650 · 650 = 422500 600 · 600 = 360000 422500 - 360000 = 62500 62500= 250 650+250 = 900 900 = 30 650 - 250 = 400 400 = 20 Tenuto conto dell’abilità geometrica dei matematici babilonesi, sarebbe stato facile seguire un procedimento geometrico per risolvere il problema posto. Aver scelto la strada indicata dai calcoli della tavoletta mostra non solo lo svincolo dell’algebra dalla geometria, ma anche la volontà di farlo. Per giustificare quanto affermato si consideri il seguente quadrato: x2+y2=1300 x2y2=360000 In questo caso tale relazione non ha un significato geometrico! Possiamo dunque affermare che, aver risolto numerosi problemi senza una corrispondenza pratica, aver via via estrapolato i calcoli dal loro significato geometrico per giungere ad una regola di calcolo, deve aver contribuito in maniera determinante alla piena consapevolezza algebrica. Jens Høyrup scrive: «Questa è una delle grandi tappe della storia della matematica, una delle più grandi». s/2 (s/2)2 p (s/2)2 - p (s/2)2 - p x2=s/2+ (s/2)2 - p x y2=s/2- (s/2)2 - p y x2 xy xy y2 C’ D’ Dai dati del problema questo quadrato (x2+y2+2xy) misura 1300+2· 600=2500. La misura del lato di questo quadrato (x+y) è uguale alla radice quadrata del numero ottenuto ed è quindi 50. Il problema si è ridotto al sistema facilmente risolubile per via geometrica x+y=50 xy=600 Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: La superficie dei due miei quadrati ho sommato e (fa) 1300; (il lato) dei miei due quadrati ho moltiplicato e (fa) 600. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. BM 13901, 12* 13 Tavoletta BM 13901,10* Falsa Posizione Operazioni della tavoletta: Scrivi 7 e 6. Moltiplica 7 con 7 (e fa) 49; moltiplica 6 con 6 (e fa) 36. Somma 36 con 49 (fa) 85. Il divisore di 85 non è separato (il valore 85 non è multiplo di 21,25). Che cosa devo prendere (moltiplicandolo per 85) per avere 21,25? Fa 0,25 la cui radice quadrata è 0,5. Moltiplica 0,5 per 7 (e fa) 3,5, il (lato) del primo quadrato. Moltiplica 0,5 per 6 (e fa) 3, il lato del secondo quadrato. Per osservare il problema e i calcoli indicati siano x e y i lati dei due quadrati. Si tratta di risolvere il sistema: x2+y2=21,25 y=x-(1/7)x Per risolvere il sistema lo scriba utilizza una risoluzione svincolata dall’aspetto geometrico: il metodo della falsa posizione. Abbiamo osservato tavolette che utilizzavano soluzioni di spirito algebrico fondati sull’aspetto geometrico. Il metodo della falsa posizione che in seguito verrà ripreso da altre civiltà ed anche importato da Leonardo Pisano in Europa, evidenzia un abbandono esplicito dell’origine geometrica dei problemi di secondo grado, emergendo così il predominio esclusivo dell’algebra. RISOLUZIONE PER FALSA POSIZIONE: x2+y2=a y=(m/n)x Supponendo x=n, la falsa posizione, valore scelto nella maniera più opportuna, si ottiene y=m. Se n2+m2 è diverso da a si determina il numero c c=a/(n2+m2) ed è tale che: Da cui si ha: c(n2+m2)=cn2+ cm2=a x= n2c = n c y= m2c = m c Liceo Scientifico - Alexis Carrel Testo: Ho sommato le superfici dei due miei quadrati (e fa) 21,25. Un lato supera l’altro di un settimo di questi. Supponendo x=7 (falsa posizione) si ha y=6 e la somma dei corrispondenti quadrati dà 62+72=85 (anziché 21,25). Si divide 21,25 per 85 e si ottiene 0,25. Si esegue la radice quadrata di 0,25 e si ottiene 0,5. E’ questo il numero per il quale devono essere moltiplicati i numeri supposti (falsi) dei due lati per ottenere i valori veri. x=7· 0,5=3,5 y=6· 0,5=3 Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala TAV. BM 13901, 10* 14 Questo libro è famoso perché è da esso che l’Occidente venne principalmente a conoscenza dell’algebra. Molto complesso è stabilire la posizione di Al-Khuwarizmi nello sviluppo dell’algebra, specialmente per quanto riguarda le fonti cui lui ha attinto. Al-Khuwarizmi nella sua opera fa una prima esposizione teorica dei numeri che verranno utilizzati ed enumera poi sei tipi di equazioni trattate con le relative operazioni da eseguire per la loro risoluzione che giustifica con costruzioni geometriche. Dopo questa parte teorica mostra l’applicazione dell’algebra a vari problemi di eredità, lasciti, divisioni commerci ed anche nella misura dei campi, scavi di canali ed altri casi geometria. Al-Khuwarizmi partecipa alla Casa del sapere a Bagdad, centro di cultura volto alla raccolta e alla traduzione di opere letterarie e scientifiche. Bagdad si trova in una zona ove confluiscono le strade di comunicazione di vari popoli. E’ probabile che da varie parti, persiane, indiane, greche, Al-Khuwarizmi abbia potuto conoscere svariati risultati matematici e algebrici in particolare, che poi ha cercato di esporre in forma sistematica. Nelle opere di Al-Khuwarizmi si trova la numerazione indiana che è una sicura indicazione dei contatti che egli ebbe con tale matematica. Riguardo alla conoscenza della matematica babilonese, essa è senza dubbio presente nell’opera di Al-Khuwarizmi per le giustificazioni geometriche che egli pone dopo aver enunciato i procedimenti atti a risolvere le equazioni di secondo grado. Infatti queste giustificazioni, che solitamente vengono prese a testimonianza dell’influenza della geometria greca sulla matematica araba, appaiono invece proprio identiche a quelle utilizzate nelle soluzioni babilonesi. In questa opera Al-Khuwarizmi si aritmetizza l’algebra gettando le basi al calcolo algebrico dei polinomi. E probabile anche che Al-Khuwarizmi conobbe l’algebra indiana per il fatto che il suo lavoro appare una sistemazione schematica di un processo in parte evoluto. La stessa struttura dell’opera si ritrova in molti testi medievali dedicati all’algebra. La strada algebrica tracciata da Al-Khuwarizmi è la seguente: 1. si accenna ai numeri che verranno considerati; 2. si presentano i sei tipi di equazioni di primo grado che verranno affrontate; 3. si mostra una prima semplice teoria dei polinomi; 4. si dimostrano le regole applicate con procedimenti geometrici. Questa ultima sezione dell’opera è importante perché testimonia il legame della matematica di AlKhuwarizmi con la matematica babilonese. Liceo Scientifico - Alexis Carrel L’algebra araba ha inizio con il persiano Mohamemed ibn Musa (800 d.C.) e con la sua famosa opera Al-Kitah al muhtasar fi isab al jabr wa-l muqabale ( il libro dei calcoli di trasporto e riduzione) ed è da questo titolo che l’algebra cominciò a chiamarsi…algebra. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Al-Jabr di Al-Khuwarizmi 15 Egli elenca le operazioni che consentono di ottenere la soluzione, ma giustifica successivamente il procedimento indicato con la costruzione di un opportuno quadrato. In Al-Khuwarizmi come era accaduto anche per i matematici indiani, l’algebra diventa oggetto di studio e non solo semplice procedimento di calcolo. Egli considera i seguenti sei casi di equazioni anche se solo gli ultimi tre sono vere e proprie equazioni di secondo grado con una suddivisione che si trasmetterà identica per secoli. 1. 2. 3. 4. 5. «Quadrati sono uguali a radici» (ax2=bx) «Quadrati uguali a numeri» (ax2=b) «Radici uguali a numeri» (ax=b) «Radici e quadrati uguali a numeri» (ax+bx2=c) «Quadrati e numeri sono uguali a radici» (ax2+ b=cx) 6. «Radici e numeri sono uguali a quadrati» (ax+b=cx2) Osserviamo un esempio che egli propone del quarto caso: x2+10x=39 «La soluzione è la seguente: dimezza (il numero del) le radici, che nel presente caso diventano cinque. Moltiplica queste per se stesse, il prodotto è venticinque; aggiungi questo a trentanove e la somma è sessantaquattro. Ora di questo (64) prendi la radice (quadrata) che è otto e sottrai a questa la metà, cinque, delle radici. Rimane tre che è il quadrato (cercato). E il quadrato è nove». Costruito il quadrato di lato uguale all’incognita e diviso per 4 il coefficiente del termine di primo grado, egli applica ad ogni lato del quadrato il rettangolo di altezza uguale a tale quarto. La figura che si ottiene risulta essere di area uguale a 39 (=x2+4(10/4)x), per cui completando il quadrato con l’aggiunta di altri quattro quadrati ciascuno di area uguale a (10/4)2 si ha il quadrato completo di area 39+25=64. Il lato di base di questo quadrato uguale a x+2· (10/4) è uguale a 8 e quindi x= 8-2· (5/2)=3 x X2 X 10/4 La seconda giustificazione ricalca la prima, però in questo caso, il coefficiente del termine di primo grado si divide per 2 e si applicano a due lati consecutivi del quadrato di lato uguale a x, due rettangoli aventi l’ulteriore misura uguale a tale metà. 10/2 X2 X Come si nota non è che la lettura della formula risolutiva: x= (10/2)2+39 -10/2 COSTRUZIONI GEOMETRICHE: Al-Khuwarizmi pone due costruzioni geometriche per giustificare le operazioni indicate, entrambe di assai probabile derivazione babilonese da potersi applicare a qualsiasi equazione dello stesso tipo: x2 +ax=b. Completata la figura con il quadrato di lato uguale a 10/2=5, esso risulta di misura 39+25 e dal suo lato uguale ad 8 si ottiene x=8-5=3. Queste due ricostruzioni della formula risolutiva sono proprio le stesse di quelle utilizzate per le risoluzioni dei problemi babilonesi. Liceo Scientifico - Alexis Carrel Nell’Algebra di Al-Khuwarizmi si vede l’importante risultato che le equazioni di secondo grado potevano avere anche due soluzioni. Open Day - 2015 Al-giabr wa-l-muqabala Le equazioni di secondo grado di Al-Khuwarizmi 16