Richiami di Fisica Atomica R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 1 Struttura della materia (I) • I filosofi greci (Empedocle) ipotizzarono che tutte le cose fossero formate da quattro elementi : acqua, terra, fuoco e aria. • Democrito ritiene che suddividendo la materia in pezzettini sempre più piccoli, prima o poi si deve arrivare ad una particella fondamentale, indistruttibile, che chiamò ἄτοµος (indivisibile, in greco antico). Altrimenti, se il processo di divisione potesse andare avanti all’infinito, le cose si dissolverebbero nel nulla. • La teoria di Democrito fu ripresa da Epicuro 100 anni dopo, ma l’atomismo cadde in disgrazia perché in disaccordo con Aristotele e, più tardi, con la religione Cristiana. R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 2 Struttura della materia (II) • • • • • • • Boyle(1627-91); Gay-Lussac (1778-1850) : studio delle proprietà dei gas Proust (1754-1826): proporzioni costanti Lavoisier (1743-94): conservazione della massa Dalton(1766-1844): “pesa” gli atomi Avogadro(1776-1856): molecole Dalton, eseguendo degli esperimenti su delle reazioni chimiche, ed utilizzando i risultati precedenti di altri ricercatori, formula la teoria seguente: – La materia è formata da particelle indivisibili e indistruttibili: gli atomi – Atomi di elementi diversi sono diversi tra loro e hanno masse diverse – I composti sono sostanze pure formate da due o più atomi diversi che si combinano secondo un rapporto definito Avogadro: le reazioni chimiche avvengono tra molecole e non tra atomi. (La molecola è la più piccola aggregazione di atomi di una stessa sostanza) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 3 Struttura della materia (III) • Mendeleyev (1834 - 1907) – Tutte le sostanze possono essere descritte in termini di diverse composizioni di “soli” 105 atomi R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 4 Struttura della materia (IV) • A fine 1800 si pensava che gli atomi fossero indivisibili H il più leggero • Nel 1897, studiando i raggi catodici, J.J. Thomson scoprì che erano costituiti da una particella di carica negativa di massa circa 2000 volte inferiore alla massa dell’atomo di idrogeno: l’elettrone. • La materia è neutra. Da dove viene l’elettrone? L’elettrone deve essere contenuto all’interno dell’atomo. Ma allora nell’atomo devono esistere anche delle cariche positive in modo che l’atomo nel suo complesso sia neutro. L’atomo è stato diviso! • Modello di Thomson dell’atomo. Un panettone di carica positiva dove gli elettroni sono come “l’uva passa”. • Il modello è corretto? Soltanto la verifica sperimentale può dirlo! R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 5 Evidenze sperimentali: elettrone (I) • Raggi catodici • Rapporto e/m : J.J. Thomson Fz = Fe + Fm Fe = qe E Fm = − qe vx B regolando E e B ⇒ Fz = 0 E B si spegne B, nessuna forza lungo x qe E − qe vx B = 0 ⇒ vx = x ( t ) = vx E B 1 2 1 Fz 2 qe E 2 az t = t = t 2 2m 2m detta l la distanza percorsa z (t ) = lungo x e s quella lungo y 2 q E lB lB t= ⇒ s= e E 2m E qe 2 sE = 2 2 = −1.76 × 1011 C/kg me l B R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 6 Evidenze sperimentali: elettrone (II) • Misura della carica e : Millikan mgoccia g = qe E qe = mgoccia g = mgoccia gd E qe = 1.6 × 10−19 C V combinando con i risultati di Thomson me = 9.11×10−31 kg R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 7 Modello atomico di Thomson • Dato che la materia è complessivamente neutra, nell’atomo deve esserci carica positiva oltre agli elettroni • La carica negativa è “discreta” e portata dagli elettroni; la carica positiva è invece distribuita uniformemente in una sfera (r=10-10m) • Gli elettroni si trovano all’interno di tale sfera R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 8 Struttura della materia (V) • Come facciamo per vedere gli atomi? – Gli atomi sono troppo piccoli per essere visti ad occhio nudo – Si “bombardano” con delle particelle più piccole e si osserva come “rimbalzano” quando colpiscono l’atomo. R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 9 Struttura della materia (VI) • Perché accelerare le particelle? Visione con una lampada e gli occhi. Visione con un acceleratore ed un rivelatore di particelle. Aumentando l’energia della particella migliora la risoluzione con la quale si “vede” l’oggetto • Attenzione: se si aumenta molto l’energia del proiettile avviene anche un’altra cosa: si creano nuove particelle (vedi dopo) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 10 Esperimento di Rutherfod – Geiger • Particelle α prodotte da decadimento radioattivo vengono indirizzate contro una sottile lamina d’oro • Le particelle uscenti vengono raccolte su uno schermo fluorescente e contate in funzione dell’angolo di uscita R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 11 Risultati sperimentali • Particelle α vengono deflesse ad angoli molto maggiori dell’angolo previsto (anche tenendo conto degli scatter multipli) • Particelle α vengono deflesse anche all’indietro (questo implica che gli α urtino contro qualcosa con massa > 4 amu) • I risultati suggeriscono che la carica positiva sia concentrata in una regione di spazio molto minore di quella occupata dall’atomo R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 12 Modello atomico di Rutherford (I) Grandi angoli di diffusione Atomo nucleare • L’atomo nucleare non è stabile (classicamente) • Gli elettroni dovrebbero irraggiare (via acc. centripeta) perdendo energia e con un moto a spirale decadere sul nucleo • Necessità di una teoria quantistica • Gli elettroni devono orbitare intorno al nucleo con energie costanti e discrete (quantizzate) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 13 Modello atomico di Rutherford (II) • • Tutta la massa dell’atomo è concentrata nel nucleo con gli elettroni che ruotano intorno ad esso legati dalla forza elettromagnetica. Il modello planetario dell’atomo spiega i risultati della diffusione delle particelle α • • Dimensioni dell’atomo ~ 10-10 m Dimensioni del nucleo ~ 10-14 m • Gli atomi si distinguono tra loro per il numero di elettroni che hanno • Problema : l’atomo di Rutherford è instabile. Non può esistere. • Soluzione : Meccanica quantistica (1927) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 14 Spettri di emissione • Applichiamo una d.d.p ad un gas a bassa pressione (scarica elettrica) • Il gas emette una luce caratteristica (dipende dal tipo di gas) • L’analisi spettroscopica mostra una serie di righe luminose discrete Serie Balmer Serie Lyman Spettro Assorbimento R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 15 Modello atomico di Bohr (I) • Modello planetario (elettroni orbitano intorno al nucleo, ma non irradiano energia) • La forza di attrazione Coulombiana produce l’accelerazione centripeta. • Ciò definisce l’energia (raggio) di ciascuna orbita permessa. • Le righe spettrali ci dicono quali raggi orbitali sono permessi. • Il calcolo mostra che questo è equivalente a “quantizzare” il momento angolare nh L = mvr = 2π R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 16 Modello atomico di Bohr (II) • Ciascun elettrone che orbita intorno al nucleo possiede una specifica energia En = − 13.6 n2 • Un fotone viene emesso quando un elettrone “salta” da un’orbita ad alta energia ad una a più bassa energia Ei − E f = hν • Per converso, un fotone viene assorbito quando un elettrone “salta” da un’orbita ad bassa energia ad una a più alta energia E f − Ei = hν R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 17 Neutrone • Rutherford scopre il protone nel 1919 • Il nucleo deve avere tanti protoni quanti sono gli elettroni • Il nucleo contiene la massa di tutto l’atomo (mp = 1836 me) – PROBLEMA: Il nucleo sarebbe troppo leggero la massa totale dei protoni è all’incirca la metà della massa dell’atomo – Deve esserci qualcos’altro dentro il nucleo • • • • Ipotesi: particella simile al protone ma senza carica il neutrone Chadwick scopre il neutrone nel 1932 Il nucleo è composto da protoni e neutroni Domanda: Che cosa tiene insieme i protoni dentro il nucleo? La forza elettrostatica respinge i protoni uno dall’altro. • Risposta: la forza forte R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 18 Dualismo onda – particella DeBroglie • Orbite intese come onde stazionarie R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 19 Equazione di Dirac • Nel 1925-27 Schrödinger e Heisemberg formulano la meccanica quantistica per descrivere il comportamento degli elettroni all’interno dell’atomo • L’elettrone viene descritto da una funzione d’onda. Esso si comporta come un’onda (di probabilità) e non più come un punto materiale • La m.q. descrive perfettamente le proprietà delle righe spettrali degli atomi … ma … non soddisfa la teoria della relatività ristretta di Einstein • Nel 1928 Dirac cerca di conciliare la meccanica quantistica con la relatività ristretta (ihγ µ δ µ − mc )ψ = 0 • Va tutto bene, però l’equazione ha 4 soluzioni, due ad energia positiva e due ad energia negativa Quelle ad energia negativa vengono interpretate come le soluzioni per gli antielettroni (positroni) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 20 Risultati/Limiti modello di Bohr • Bohr ottiene i corretti valori per – l’energia dei livelli e – il raggio dell’atomo di idrogeno • Spiega lo spettro (emiss./assorb.) dell’idrogeno • Tuttavia, non funziona per atomi a più elettroni – Nemmeno per He con 2 elettroni • Il modello di Bohr viola il principio di indeterminazione di Heisenberg? – Sì – No • Il modello di Bohr è semi – classico, in quanto non è possibile specificare contemporaneamente il raggio e l’energia R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 21 Teoria di Schroedinger • Funzione d’onda – probabilità R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 22 Regole quantiche • La soluzione dell’eq. di Schrodinger per l’atomo determina queste regole: La distribuzione degli stati legati è quantizzata, E0 En = − 2 , n = 1, 2,3,K n Il momento angolare è quantizzato (dipende da n), h L = l (l + 1) , ( l = 0,1, 2,K , n − 1) 2π La direzione del momento angolare è quantizzata ( dipende da l ) Lz = ml R. Zei h , ( ml = −l , −l + 1,K , −1, 0,1,K , l − 1, l ) 2π Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 23 Effetto Zeeman (I) • Le righe spettrali si separano quando gli atomi sono soggetti ad un campo magnetico. La separazione tra le righe è proporzionale all’intensità del campo. Alcune non si separano, altre si dividono in 3, altre ancora in 5 ! R. Zei La proporzionalità tra la separazione e B implica l’interazione con una carica in moto: Momento angolare. Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 24 Effetto Zeeman (II) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 25 Spin elettronico (I) • Lo spin elettronico è un secondo tipo di momento angolare nell’atomo. • Lo spin, detto momento angolare intrinseco, ha un momento magnetico associato con esso. • Tale momento magnetico interagisce col campo magnetico atomico e dà un contributo all’energia dell’elettrone. • L’esperimento di Stern e Gerlach mise in evidenza questo momento magnetico “intrinseco” R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 26 Spin elettronico (II) • Quantizzazione dello spin elettronico R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 27 Principio di esclusione di Pauli In un atomo a molti elettroni non possono esistere due elettroni con lo stesso insieme di numeri quantici (n, l, ml, ms). Questa è la spiegazione della tabella periodica! R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 28 Struttura della materia (VII) • • • • …non prendete troppo sul serio l’idea planetaria... Del resto: perché un elettrone non cade nel nucleo? Non c’è spiegazione nella meccanica classica La spiegazione è nel “principio di indeterminazione” della meccanica quantistica, che stabilisce che alcune quantità (coniugate) non sono misurabili simultaneamente con precisione arbitraria; l’incertezza nella misura di grandezze coniugate è tale che il loro prodotto non può essere migliore di una costante (legata alla costante di Plank) ∆ x∆ p ≈ h • Se elettrone e protone in un atomo di idrogeno finissero l’un l’altro, la quantità di moto tenderebbe a crescere fino ad infinito: il raggio dell’idrogeno è un compromesso tra la forza attrattiva e l’energia cinetica imposta dal principio di indeterminazione R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 29 Struttura della materia (VIII) • Nel ‘68 a Stanford si scopre che protoni e neutroni NON sono fondamentali: essi sono composti da combinazioni di QUARK (QUestion mARK) denominati SU e GIU’ (Up/Down), che hanno carica elettrica +2/3 e -1/3 rispetto alla carica dell’elettrone rispettivamente • Ci sono 2 UP ed 1 Down in un protone e viceversa in un neutrone • Particelle non elementari composte da combinazioni di Quark vengono anche definiti Adroni, che si distinguono dai Leptoni (elettrone, muone, tau) che non hanno altri costituenti e non sono sensibili alla Forza Forte R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 30 Zoologia delle particelle Particelle elementari (Fermioni) Particella Massa Particella Massa Elettrone .00054 Muone .11 Particella Massa Tau 1.9 Neutrino <10-8 elettronico Neutrino muonico <.0003 Neutrino Tau <.033 Quark up .0047 Quark charm 1.6 Quark top 189 Quark down .0074 Quark strange .16 Quark bottom 5.2 +antiparticelle (identiche con carica opposta) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 31 Forze fondamentali • Forte Elettromagnetica Gravitazionale Debole Ad oggi tutte le interazioni sembrano ricondursi a 4 forze fondamentali: – Interazione Elettromagnetica – Interazione Gravitazionale – Interazione Nucleare Forte – Interazione Nucleare Debole R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 32 Numero e peso atomico • Z = numero atomico • A = numero di massa • N = numero di neutroni A=Z +N • notazione A Z X • Peso atomico : riferito all’isotopo 12 del carbonio indicato con 12C Unità di misura in SI : 1 unità di massa atomica (a.m.u.) = 1 dalton = 1.66 10-24 g R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 33 Atomi ed isotopi • ISOTOPI: atomi dello stesso elemento, con uguale numero di protoni ma con differente numero di neutroni 12C 6 6 (98.9%) protoni (z) neutroni (n) 13C 6 7 (1.1%) stabile 14C 6 8 radioattivo elettroni (z) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 34 Isotopi (I) 1 H, 2 H 1 1 14 N 7 e 31H Idrogeno Deuterio e 157N 16 O, 17 O 8 8 e 188O 206 Pb, 207 Pb, 208 Pb 82 82 82 12 C, 13 C 6 6 R. Zei e 146C Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 35 Isotopi (II) • Nell’intervallo dei numeri atomici da 1 (H) a 83 (Bi) ci sono nuclidi stabili di tutte le masse ad eccezione per Z = 5 ed 8 (numeri magici) • La stabilità del nucleo è caratterizzata da alcune importanti regole: – Regola di simmetria se numero atomico piccolo P = N; se numero atomico > 20 il rapporto N/Z >>1 (la repulsione elettrostatica fra i protoni cresce con Z e quindi per mantenere la stabilità del nucleo bisogna che intervengano un numero maggiore di neutroni) – Regola pari – dispari i nuclidi stabili di numero atomico pari sono più abbondanti dei nuclidi stabili di numero atomico dispari R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 36 Radioattività N150 A = 140 A 130 linea N=Z 15 0 120 110 U 100 A 90 = 0 10 80 • Avviene quando : – nuclei con troppi protoni (Z>92) – nuclei con troppi neutroni – nuclei con pochi neutroni – nuclei con troppa energia = 0 20 • Radioattività = trasformazione spontanea o indotta (cioè radioattività naturale o artificiale) dei nuclei con emissione di radiazione : – corpuscolare particelle – elettromagnetica energia Pb 70 60 50 A 40 = 50 30 20 A 10 = 20 Z Fe 0 10 2030 40 506070 80 90100 R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 37 Nuclei isotoni, isobari, isotopi ISOTOPI : uguale Z (linea verticale) ISOBARI : uguale A (linea obliqua) ISOTONI : uguale N (linea orizzontale) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 38 Nuclei stabili ed instabili • In natura esistono circa 270 nuclei stabili • In laboratorio si sono prodotti artificialmente circa 1500 nuclei instabili • Come si spiega intuitivamente l’eventuale instabilità? – I nucleoni sono in continuo movimento e si scambiano continuamente energia. A seguito di questi casuali scambi di energia, può accadere che qualche nucleone acquisti energia cinetica sufficiente a sfuggire dal nucleo. Per far questo, bisogna che l’energia acquistata sia sufficiente a vincere la barriera di potenziale nucleare generata dall’interazione nucleare forte • Nei nuclei stabili, a causa dell’energia di legame molto alta (= barriera di potenziale negativo molto profonda) tale processo non può avvenire • Nei nuclei instabili invece questo processo può avvenire casualmente con una certa probabilità R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 39 Decadimenti (I) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 40 Decadimenti (II) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 41 Decadimenti (III) R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 42 Legge del decadimento radioattivo • Il numero di atomi che decade in un tempo dt è proporzionale al numero di atomi presenti dN(t) = N(t + dt) – N(t) = − λN(t)dt • Tale caratteristica viene descritta tramite una relazione esponenziale N(t) = N 0 e − λt = N 0e − t τ λ = costante di decadimento τ = vita media R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 43 Tempo di dimezzamento • Si preferisce spesso enunciare il tempo di dimezzamento, piuttosto che la vita media o la costante di decadimento • Il tempo di dimezzamento è il tempo necessario perché il numero di atomi si dimezzi, quindi N (T1/ 2 ) = N 0 / 2 = N 0 e −T1 / 2 / τ −T1 / 2 / τ 1/ 2 = e ln(1 / 2) = − ln 2 = −T1/ 2 / τ T1/ 2 = τ ⋅ ln 2 = 0.69314718 τ R. Zei Fisica Applicata ai Beni Culturali Slide 44