1. Enunciato provvisorio: “è impossibile operare una trasformazione di calore da un bagno termico a temperatura uniforme che converta interamente il calore in lavoro senza produrre alterazioni nello stato termodinamico di qualche altro corpo” 2. Lemmi: a. “una isoterma e una adiabatica non possono intersecarsi che in un punto” (Se si intersecassero in due punti si potrebbe costruire un ciclo lungo il quale il corpo scambia calore ad una sola temperatura con un bagno termico producendo lavoro ∫pdV) b. “una isoterma e una adiabatica non possono toccarsi senza intersecarsi” (Se fossero tangenti in un punto si potrebbe costruire un ciclo lungo il quale il corpo scambia calore ad una sola temperatura con un bagno termico producendo lavoro ∫pdV) c. “due adiabatiche non possono intersecarsi” (Se potessero intersecarsi si potrebbe costruire un ciclo di due adiabatiche + una isoterma in cui si produce lavoro ∫pdV scambiando calore con un solo bagno termico) d. “in ciascuna porzione infinitesima di una isoterma il calore assorbito da un corpo ha lo stesso segno se la direzione del movimento è la stessa” (In caso contrario si potrebbe scambiare calore nei due versi operando alla stessa temperatura) 3. Enunciati del 2° PT (t1<t2): a. (Carnot) “Se un corpo esegue un ciclo rev. assorbendo q1 a t1 e q2 a t2, q1/q2 = f(t1,t2)” Dato un ciclo di Carnot: • sgn(q1)≠sgn(q2) sennò potremmo produrre lavoro in un ciclo, poi mettere a contatto i due termostati di modo che quello freddo ceda a quello caldo una q pari a quella ceduta al sistema e quindi avremmo prodotto lavoro senza alterare altri sistemi che il termostato caldo. • Se il ciclo viene percorso in verso opposto da un sistema X e da un sistema Y, nXq1X=−nYq1Y. Quindi il termostato freddo resta immodificato, e così pure X e Y dato che nX,Y sono interi. Altrettanto deve allora valere per il termostato caldo oppure avremmo prodotto lavoro perturbando un solo bagno termico. Quindi nXq2X=−nYq2Y. Allora q1X/q2X= q1Y/q2Y indipendente dal corpo. L’unica possibile dipendenza è da t1 e t2, cvd. b. (Kelvin) “Esiste una scala termometrica assoluta definita come q1/q2 = f(t1,t2) = T1/T2 “ • Dati due cicli di Carnot concatenati su tre isoterme t1<t2<t3 è |qi|/|qj| = f(ti,tj) per cui |q1|/|q2| = f(t1,t2) = f(t1,t3)/f(t2,t3). Quindi f(t1,t2) = f(t1,t3)/f(t2,t3) è vera per qualsiasi t3, cosa possibile solo se f(t,t’)=ϕ(t)/ϕ(t’) da cui |q1|/|q2| = ϕ(t1)/ϕ(t2). • Inoltre dato che |q1|<|q2|<|q3| allora ϕ(t1)<ϕ(t2)<ϕ(t3). ϕ(t) è una temperatura empirica come t, e possiamo quindi definire una nuova temperatura T=ϕ(t). T è una temperatura assoluta perché è indipendente da X, cvd. • Ne viene anche che w/q2=(|q2|-|q1|)/|q2|=(T2-T1)/T2 che è il max. rendimento di un ciclo operante tra T2 e T1. c. (Clausius) “dS ≡ (δq/T)rev è un differenziale esatto (S è una funzione di stato“ • In un ciclo di Carnot, lungo le isoterme ∫dq/T=q1,2/T mentre lungo le adiabatiche ∫dq/T=0. Allora ∮dq/T=q1/T+q2/T. Ma q1/q2=−T1/T2 per cui ∮dS=0. Stesso risultato lo si ottiene per qualsiasi ciclo rev. scomponendolo in una sequenza di cicli di Carnot, cvd. • Se il processo è naturale, ∫dS non cambia (S è una funzione di stato!) ma (δq/T)irrev < (δq/T)rev = dS. L’effetto sull’ambiente è quindi diverso. • 1/T è un fattore integrante per δq in un processo reversibile (dS è un differenziale esatto). d. (Clausius) “la variazione di entropia per un sistema adiabaticamente isolato è positiva per un processo naturale e nulla per uno reversibile” Se A→B è spontaneo (adiabatica irrev., qA→B = 0) calcoliamo SA→B supponendo di condurre B→A reversibilmente. Il processo B→A non può essere adiabatico e richiede almeno scambio di calore con un termostato (il ciclo è composto da una adiabatica irrev. + due adiabatiche rev. + una isoterma). Allora qB→A = wA→B − wB→A e qB→A<0 (se fosse >0 avremmo convertito calore in lavoro operando contro un solo termostato mentre convertire lavoro in calore ad una sola temperatura non è vietato). Allora ΔSB→A=qB→A/T<0, cioè ΔSA→B>0.