Dal Mississippi al Po Rassegna internazionale di Musica&Letteratura X EDIZIONE PIACENZA – TRAVO 26/29 GIUGNO 2014 BIOGRAFIE MUSICISTI DAVIDE SPERANZA Giovane armonicista e leader del DAVIDE SPERANZA TRIO, inizia in giovane età a studiare musica e si innamora da subito dell'armonica a bocca. Appena maggiorenne, viene considerato come astro nascente del blues italiano da addetti ai lavori e appassionati. Tanta gavetta e tanti gruppi fino alla fondazione, nel 2006, dell'omonima band con la quale incide il primo e finora unico disco "READY TO LIVE", apprezzato da pubblico e critica. Da quel momento Davide ha suonato e suona tutt'ora in giro per l'Italia e l'Europa, prendendo parte a festival e rassegne anche molto prestigiosi. ELLI DE MON Elli de Mon è la sola onegirlband italiana: chitarra resofonica, grancassa, sonagli, voce e ampli saturato. L'anima folk dei Le-Li, progetto con cui l’artista vicentina ha girato nel recente passato Italia ed Europa e pubblicato 2 dischi e un ep su Garrincha Dischi, viene scossa dal risveglio di quel demone interiore che i toni fiabeschi e giocosi delle canzoni del duo erano riusciti a sopire. Attingendo a piene mani dalla tradizione sciamanica dei lontani incantatori Bessie Smith, Fred McDowell e Son House, Elli combatte i suoi demoni con lo strumento a lei più congeniale: la musica. Un blues nuovo, fatto di slide selvaggi e contaminato da influenze punk (Elisa militava anche negli Almandi- no Quite Deluxe), che racconta la necessità di uscire dall'ombra, lasciandosi dietro le spalle le esperienze più buie, di superare la notte tanto amata dai demoni e di affrontare il timore che l'incertezza del futuro porta con sè. FRANCESCO GAROLFI Francesco Garolfi è tra i più interessanti e raffinati giovani musicisti emergenti. Conosciuto per la sua eleganza e la sua duttilità, ha diviso il palco e registrato, in Italia e all'estero, con artisti internazionali. Laureato con Lode in Lettere e Filosofia, con una Tesi in Psicologia Sociale dedicata alla musica, ha intrapreso un percorso artistico senza barriere che lo ha portato a interpretare la sua composizione "Notte di Stelle" di fronte al Pontefice Benedetto XVI e a 400.000 persone, in occasione del VII Incontro Mondiale delle Famiglie 2012 (diretta Rai ed Eurovisione). Ha vinto a pieni voti il Festival Internazionale/Challenge "Out of the Blue's" a St. Moritz, Svizzera, superando, da solo, band italiane ed europee; ha calcato palchi prestigiosi come l'Auditorium Parco della Musica di Roma, esibendosi in Rassegne e Festival di spicco come l'MTV Day di Genova, l'International Acoustic Guitar Meeting di Sarzana, Folkest di Spilimbergo e comparendo in importanti trasmissioni televisive e radiofoniche nazionali (RAI) e internazionali (CBS, KFFA "King Bisquit Time"). Ha realizzato a suo nome tre album che spaziano dal blues, al rock, alla classica contemporanea e che gli hanno permesso di acquisire stima e credibilità tra gli addetti ai lavori. I suoi dischi The Blues I Feel (2006) e 1968 Odissea nel Rock (2008), concepiti come album jazz per preservare il sapore ruvido e profondo della musica "viva", sono ancora oggi in rotazione negli Stati Uniti e in Europa (Francia, Danimarca, Italia, Polonia). Accolti con entusiasmo dal pubblico, hanno ricevuto brillanti recensioni all'estero (Blues Revue, Blues Wax, Blues Matters!) e in Italia ((Musica e Dischi, Il Mucchio Selvaggio, Folk Bulletin, Jam, Chitarre, Rockol, XL, Il Blues, Rockerilla). Richiesto come sideman per la sua sensibilità e il suo personale approccio artistico, si è distinto come chitarrista e arrangiatore di Piccola Faccia (EMI, 2009), primo disco acustico della cantautrice Cristina Donà (Premio Ciampi, Premio Tenco), la quale lo ha voluto al proprio fianco nel tour teatrale, in promozione (Gargantuà, Rai Uno con il Premio Nobel Dario Fò) e in occasione di altri prestigiosi eventi e registrazioni (Festival della Filosofia di Modena, audio libro La Giornata di Sidi e Karisa). Il suo plurisfaccettato talento gli ha garantito la stima del produttore internazionale Peter Walsh (già collaboratore di Peter Gabriel, Scott Walker, Simple Minds, Miguel Bosé), di Maud e Garth Hudson (The Band) con cui ha suonato a Woodstock, New York, i complimenti, tra gli altri, di Eric Bibb (punta di diamante del blues contemporaneo), di Gil Dor (chitarrista di Noa), dell’indimenticato Ernesto De Pascale che lo definì "il Ry Cooder italiano" e di Francesco De Gregori (per l'interpretazione strumentale de La Donna Cannone presente nel disco Un Posto Nel Mondo). Le collaborazioni con lo scrittore e giornalista Davide Sapienza per i reading La Stagione di Ognidove e Il Signor Loci, Presumo? (presentati a I Suoni delle Dolomiti, Circolo Letterario di Torino, Trento Film Festival), con i Maxophone (storica band progressive rock di fama mondiale, i cui membri vantano session con Mina, Celentano, Dalla, Bennato, Nannini, Ron, Milva) e con l'armonicista Fabrizio Poggi (con cui arrangia e incide i dischi The Breath of Soul e Mercy e a cui fa da sideman nel progetto di musiche popolari Turututela) hanno evidenziato il suo talento in continua evoluzione, la sua flessibilità e la sua padronanza di molteplici linguaggi musicali. La sua passione per la tradizione e la sua ricerca di nuove soluzioni artistiche lo conducono alla realizzazione di Un Posto Nel Mondo (2012), costituito da 10 brani strumentali originali che lo avvicinano a mondi cinematografici. Il disco, composto, arrangiato, suonato, registrato e prodotto da Francesco Garolfi è stato mixato e masterizzato dall'artista e produttore P.Lion (Happy Children, Dream). La considerazione di artisti di spicco dei panorami pop, rock, blues si manifesta anche nelle due tournée negli Stati Uniti (Mississippi, Arkansas, Tennessee, Texas, New York, New Jersey, Connecticut), nelle aperture per star mondiali (Steve Howe - Yes) e nelle collaborazioni, solo per citarne alcune, con Niccolò Fabi, Massimo Bubola, Eric Bibb, Guy Davis, Otis Taylor, Bob Brozman, Bob Margolin, Ponty Bone (The Clash, Tom Petty & The Heartbreakers, Joe Ely), Rob Paparozzi (The Original Blues Brothers Band, Blood Sweat and Tears), Andy White, Piero Monterisi (PFM, Daniele Silvestri, Max Gazzè), Lightin' Malcolm, Ronnie Jones, Fabio Treves. FRANCESCO PIU Una miscela esplosiva di blues, funky e soul in chiave acustica: questa la formula del sound di Francesco Piu, cantante e chitarrista sardo nato nel 1981. Accompagnando la propria voce con strumenti quali chitarra acustica, dobro, weissenborn, banjo, lap steel e armonica, questo giovane bluesman negli ultimi anni si è ritagliato uno spazio di rilievo nel panorama del blues italiano ed internazionale. Partecipando ad alcuni tra i più importanti festival del genere (IBC Memphis, Cognac Blues Passions, Blues To Bop, Pistoia Blues, Narcao Blues, Magic Blues, Santa Blues de Tenerife, Blues en Bourgogne, Salaise Blues, Milano Jazzin Festival, Trasimeno Blues per citarne alcuni) ha avuto l’onore di aprire concerti per grandi artisti quali John Mayall, Jimmie Vaughan, Robert Cray, Charlie Musselwhite, The Derek Trucks Band, The Fabulous Thunderbirds, Sonny Landreth, Joe Bonamassa, Larry Carlton, Robben Ford, Albert Lee e calcato il palco con artisti del calibro di Tommy Emmanuel, Eric Bibb, Roy Rogers, Guy Davis, Bob Stroger, Andy J.Forest, Sugar Blue, Watermelon Slim, Fabio Treves, Kevin Welch, Van De Sfroos, Sandra Hall, Eugenio Finardi e molti altri. Dopo aver vinto le selezioni nazionali si è esibito nel gennaio 2010 all’INTERNATIONAL BLUES CHALLENGE di Memphis, Tennessee come rappresentante italiano. Ma questo non è l’unico dei riconoscimenti conferiti a Francesco Piu: nel 2003 primo premio al concorso “Blues From Sardinia” al Narcao Blues Festival, nel 2008 primo premio al “Out of the Blue’s” di Samedan (SWI) e nel 2011 si aggiudica il prestigioso “Premio Maria Carta”. Il suo disco d’esordio è “BLUES JOURNEY” (2007) dove suona tutto da solo. Il secondo, “LIVE AT AMIGDALA THEATRE” (2010) in trio, supportato da batteria, percussioni ed armonica, si aggiudica la palma di MIGLIOR CD DEL 2010 alla II ediz. del “Premio Nazionale Radio Trampa” dedicato alle produzioni indipendenti e ottiene lusinghiere recensioni dalla stampa specializzata. Nel 2012 esce “MA-MOO TONES” prodotto da Eric Bibb, che si piazza tra i migliori 10 dischi dell’anno per Buscadero, consacra definitivamente Francesco Piu nella scena blues nazionale e gli apre le porte per esibirsi live in Francia, Spagna, Canada, Norvegia, Svizzera e Germania. A ottobre 2013 si esibisce al club “El Mocambo” di Toronto, sullo stesso palco in cui hanno suonato negli anni artisti leggendari quali Jimi Hendrix, U2, Rolling Stones e Stevie Ray Vaughan. IAN SIEGAL (UK) Ian Siegal, chitarrista e cantante inglese, è uno dei maggiori esponenti di British Blues. Il suo stile è tipicamente roots, ispirato a leggende come Muddy Waters, Bo Diddley e Tom Waits. La sua carriera inizia alla fine degli anni '80, quando lascia il college per andare a fare il musicista di strada in Germania. Dalle strade di Berlino, Siegal è arrivato ai club di Nottingham, poi Londra e da lì è partita la conquista del mondo. Ian Siegal è attivo nella scena blues del Regno Unito da oltre vent'anni, e da una decina di anni il suo lavoro è stato riconosciuto anche a livello europeo e mondiale da quando, cioè, nel 2003 e 2004 è stato scelto come per aprire i concerti europei dell'ex Rolling Stone Bill Wyman, che ha anche invitato Ian a registrare un pezzo per l'album dei suoi Rhythm Kings. A questi tour ne è seguito uno in cui Ian ha suonato in duo con Big Bill Morganfield (figlio di Muddy Waters). Nel corso di questi tour, Ian ha guadagnato un'enorme popolarità. Il suo secondo album, Meat & Potatoes (2005), è stato acclamato dalla critica e si è guadagnato quattro stelle, il massimo, nella classifica blues stilata dalla Penguin. Nel 2007 è uscito Swagger, ancora una volta un successo clamoroso, che si è piazzato al secondo posto nella classifica degli album di quell'anno di Mojo. Ian Siegal da il meglio di sé dal vivo, il modo in cui prende possesso del palco, che sia in solo o con la sua band, non si vede facilmente, non negli artisti viventi, almeno! Sudore, passione, ironia, una chitarra slide infuocata ed una calda voce soul gli hanno garantito un numero sempre crescente di fans (nonché un'orda di ammiratrici). Proprio per rispondere alle richieste dei suoi fans, che da anni chiedevano un album in acustico, alla fine del 2008 ha pubblicato The Dust. Una collezione di pezzi nuovi ed alcuni vecchi brani tra i suoi più amati, The Dust ha scalato velocemente la classifica della HMV e ancora una volta ha raggiunto la seconda posizione in quella di Mojo. L'album successivo, Broadside (2009), ha invece guadagnato la prima posizione nella classifica della rivista. Nel 2011 ha pubblicato The Skinny, un album registrato in Mississippi con Cody Dickinson della North Mississippi Allstars, una band formata da fantastici musicisti blues della zona, tra cui Gary Burnside, Robert Kimbrough and Rodd Bland. Ian è tornato in Mississippi l'anno successivo per collaborare con un altro dream team di leggende locali a cui ha dato il nome di The Mississippi Mudbloods. Insieme a lui e Cody anche Alvin Youngblood Hart. Il risultato di questa collaborazione è Candy Store Kid, uscito nell'ottobre del 2012 e subito arrivato al top della classifica blues di iTunes UK. Candy Store Kid è stato premiato come miglior album del 2013 ai British Blues Awards. Ian Siegal si è ormai affermato come uno dei più originali ed esaltanti talenti sulla scena musicale europea. Anno dopo anno i palchi su cui si esibisce diventano più grandi e prestigiosi, ed il suo pubblico è in costante crescita. NINE BELOW ZERO (UK) Per tre decadi, i Nine Below Zero hanno diffuso un mix esplosivo di blues & rock attraverso numerosi concerti che hanno sempre lasciato gli spettatori entusiasti e soddisfatti. La line-up definitiva della band, stabile da ben 18 anni, che suona con una disciplina che solo l’esperienza e la confidenza può dare, riesce a far vibrare ogni palco e a trasportare il pubblico attraverso un’eccitante viaggio ricco di concerti sold-out in tutta Europa. Dennis Greaves, front-leader della band, canta e suona la chitarra meglio ora che in qualunque altro momento della sua carriera, dietro di lui la possente sezione ritmica che, costituita daBrian Bethell (basso) e Brendan O'Neill (batteria) è irruente come una tempesta, segue l'inconfondibile armonica di Mark Feltham, membro fondatore della band con Dennis che, allontanatosi nel 2001 per motivi di salute, è di nuovo sul palco con i Nine Below Zero. Con ben 6 album registrati per le etichette A&M, Warner Music ed EMI, tra il 1979 e il 1995, e quattro album e due DVD con la propria etichetta, la Zed Records, hanno attirato l’attenzione dei media e della critica ritagliandosi una propria nicchia sulla scena musicale. Ora con il nuovo lavoro It’s Never Too Late, la band annuncia l’intenzione di non voler allontanarsi dalla scene. Composto da 12 brani originali registrati al 45 RPM Studios di Londra, in questo album i NBZ, con il produttore Glenn Tilbrook, sono riusciti a catturare qualcosa che di solito sfugge al processo in studio: l'energia e la sensazione di uno spettacolo live. 1997-1978 Formati da Dennis Greaves nel 1977 nel South London con il nome di “Stans Blues Band” si guadagnano il loro posto nel circuito londinese solo due anni dopo affollando, con un travolgente Blues e R&B, compiacenti sedi come Dingwalls, The Music Machine e The Rock Garden. La scena musicale è dominata dal punk, ma la band non ha intenzione di cedere alla moda corrente e si conquista credibilità a suon di concerti anche nel resto d’Europa. Gente del calibro di Canned Heat, Dr Feelgood e The Blues Band offrono loro sostegno e stima, aumentandone la reputazione fino a che, col passare del tempo, diventa chiaro che le loro energetiche performance a base di cover sono solo il punto di partenza per emergere con un proprio distintivo sound, un sound dove lo spirito punk lascia, nonostante tutto, un effetto benefico e delle profonde tracce. 1979-1980 L’occasione arriva verso la fine del 1979 quando il musicista Mickey Modern, assistendo ad un loro show al “Thomas A Beckett”, decide immediatamente di occuparsi del management, con alle spalle una propria carriera discografica, vede in loro l’opportunità di poter essere creativo in un modo nuovo ed eccitante. Il primo passo è il cambio del nome: la “Stans Blues Band” diventa “Nine Below Zero”, un nome che incontra da subito i favori di Dennis e la sua inclinazione al blues; subito dopo viene realizzata in studio una demo di quattro tracce che si concretizza, l’anno seguente, nel Pack Fair e Square EP, che, supportato dall’etichetta A&M Records, vende più di 3000 copie e segna l’inizio di una grande carriera. La richiesta aumenta talmente tanto che i musicisti sono costretti ad abbandonare i loro abituali lavori per dedicarsi completamente alla musica, ma è nel 1980 che la band pone una pietra miliare nella propria storia registrando il primo album Live at the Marquee, che ha il merito di catturare la vivida ed eccitante realtà della band di questo periodo e che è ancora oggi richiesto in tutta Europa. 1981-1990 Dopo soli tre mesi, i NBZ si esibiscono all’Hammersmith Odeon con Alexis Korner come special guest. Il resto dell’anno è speso in un’interminabile tour che si ferma solo nel gennaio 1981 per le sessioni di registrazione del loro secondo album (il primo in studio) Don’t point your finger, seguito poi da 11+11 e Third Degree, che è probabilmente il più sottovalutato di tutti gli album. Prodotto da Simon Boswell, che è una figura influente per l’evoluzione della band, l’album non ha i risultati sperati, la band ha uno sbandamento, e i singoli musicisti entrano nell’orbita di altre band in studio o dal vivo fino al 1990 quando, in occasione del loro decimo anniversario, viene organizzato un concerto al Town and Country Club, un pretesto nonché una prova per la band per verificare se può ancora “scalare la vetta”. Il concerto ha un grande successo, anche grazie l’arrivo nella band di Gerry McAvoy e Brendan O’Neill che, lasciato Rory Gallagher e intenzionati a concentrarsi su progetti solisti, vengono ingaggiati da Dennis; il sound si riempie della stessa energia e fervore che riempiva le menti del loro passato e così il viaggio continua. 1991-1993 Nel 1991, realizzano l’album On the Road Again, poco prima che Mark, per problemi di salute, sia costretto a lasciare la band e venga sostituito dall’armonicista Alan Glen che conta collaborazioni con B.B King, Johnny Winter e Albert Collins ed è vincitore del premio Hohner Harmonica Player of the Year nel 1985. L’attività live continua, arriva l’album Off the Hook per la China Records, ed il supporto al tour europeo di Sting del 1993. 1994-1996 Ma è l’anno seguente che segna un periodo intenso per la band. Eric Clapton li invita ad affiancarlo in ben dodici concerti alla Royal Albert Hall, dove Sting, che è tra il pubblico, rimanendone molto impressionato, li ingaggia per la sua etichetta Panagea Records, distribuita dalla A&M e Ray Davies, da tempo loro grande fan, li ingaggia per il suo UK tour che comprende anche un’esibizione alla Wembley Arena; seguono numerose esibizioni attraverso l’America e il Canada con Allanah Miles ed Alvin Lee, nel 1996 calcano gli stage di parecchi festival europei compreso il prestigioso Colne British Blues Festival e, sempre nello stesso anno, realizzano Ice Station Zero. 1997-1999 Nel 1997 la band fonda la propria casa discografica, la Zed Records, con la quale arriva Coversun. album ben accolto dalla stampa e dalla critica. L’anno seguente si apre con un tour in Bangladesh per il British Council, dove i NBZ adempiono molto bene al compito di ambasciatori e rappresentanti del blues creandosi una schiera di nuovi amici e fans e contemporaneamente iniziano a lavorare sul nuovo disco Refrigerator e su un singolo per il National Curry Day con l’artista indiano Bappi Lahri. Dopo una trattativa con la A&M viene ristampato, per la prima volta su Cd nel 1999, Live at the Marquee e, successivamente,Don't Point Your Finger (2000) e Third Degree (2001) completando così la riedizione su Cd della loro completa discografia. 2000-2003 Nel 2000 terminano Refrigerator, un album di ben 11 originali tracce acclamate dalla critica e che li trascina in un estenuante annuale tour culminante nella celebrazione del loro 20° anniversario al “The Thomas Beckett” club dove la loro carriera è iniziata. Il 2001 vede anche il definitivo e atteso rientro di Mark nella line-up ufficiale e finalmente riuniti, I NBZ si immergono completamente nella loro attività musicale, lavorano ininterrottamente per i successivi diciassette mesi fino alla realizzazione del DVD On The Road Again (2002) che è la testimonianza di ben due ore di concerto live registrato a Wilbarston. Con l’idea di realizzare un disco acustico, la band realizza Chilled, prodotto da Stephen Smith e con la speciale presenza di ospiti come Paul McCartney e Robbie McIntosh, chitarrista dei Pretenders, è uno straordinario album in chiave insolitamente acustica per questa band caposcuola del rock-blues. 2004 Il 2004 segna un’altra grande svolta. I NBZ realizzano il loro sogno di suonare ai più grandi festivals europei, partecipando al Pistoia Blues Festival, dove hanno l’opportunità di conoscere John Mayall, Alvin Lee e Steve Winwood e al Bangol Blues Festival in Francia. Ma un altro progetto deve essere completato prima del 2005, un vero Cd blues dove la band si inginocchia ad alcuni grandi artisti blues tanto amati, Hat’s Off, con il quale, grazie anche al contributo di Ben Waters e Pete Wingfield si esibiscono per tutta l’Europa e in Serbia, Slovenia, Macedonia e Croazia portando il blues in luoghi da sempre isolati a causa di un’economia depressa e di una lunga e amara guerra. I NBZ, ormai diventati una band internazionale, in occasione del 30° anniversario, producono il CD/DVD Both Sides Of che, registrato al “The Rheghed” di Cumbria (UK,) è un prodotto live risultato dell’intensivo tour appena concluso seguito, nel 2007, dal CD/DVD Bring it Home,testimonianza di ben due concerti acustici al Rheged di Lancaster UK. 2005-2010 L’anno seguente inizia con un evento speciale, la band riceve l’invito per aprire un concerto per il leggendario Chuck Berry al The 100 Club di Oxford Street, a cui seguiranno partecipazioni ad altri importanti festival incluso The Colne British Blues Festival,ma è con It’s Never Too Late(2010) che segnano un altro punto nella loro carriera, la prima collezione di brani originali dopo The Refrigerator. 2011-2012 La fine del 2011 vede il ritiro dalla band di Gerry MacAvoy che decidere di intraprendere la carriera da solista, al suo posto troviamo Brian Bethell, che, avendo già suonato nell'album Third Degree, è il miglior sostituto. Nel 2012, la band, così rinnovata, è pronta a portare la propria musica in Germania, Svizzera e Austria. Lo stesso anno vede l’inizio di una collaborazione con Glenn Tillbrook, leader e chitarrista della band inglese Squeeze, nonché grande compositore responsabile di grandi hits famose in tutto il mondo come “Tempted”, “Hourglass”, “Cool For Cats” e “Up The Junction”; con lui realizzano un album, The Co-Operative, composto da brani originali, strumentali e cover a cui seguono alcuni concerti. Come dice la band stessa "non è, né un album di Glenn Tillbrook, né un album dei Nine Below Zero ma è una collaborazione!" Da ricordare anche il concerto all’Islington Assembly Hall di novembre per il 30° anniversario dell’album The Third Degree dove la band si esibisce con l’originale formazione. 2013 Il 2013 si apre con la riedizione di uno dei loro migliori album nonché l'album dell'esordio, Live at Marquee, con il quale si esibiranno in tour in tutta Europa e per il quale stanno ricevendo ancora acclamazioni dalla critica. Dopo una ricerca tra gli archivi della Universal Music, vengono trovati dei master originali di brani inediti realizzati nelle due serate del luglio 1980 al The Marquee i quali, per ragioni teniche (il vinile aveva delle limitazioni) non erano state inclusi nell’album che però, con la riedizione, si presenta con 7 tracce bonus oltre al classico album, rare foto e un DVD che include riprese mai viste del concerto. Ma mentre la band si sta preparando ad un nuova tourneè per la promozione della riedizione, laUniversal stà per rilanciare Don't Point your Finger e Third Degree integrate da altre tracce inedite; Don't Point your Finger avrà infatti una traccia live tratta dal concerto dell’ottobre 1981 al Granary di Bristol e Third Degree un brano tratto da un Cd mai prodotto realizzato con Glyn Johns nell’estate del 1982. Non è ancora iniziato l’anno che hanno già in programma un tour in Scozia, la partecipazione a giugno al Rory Gallagher Festival di Ballyshannon in Irlanda, alcuni concerti con Glenn Tilbrook e una nuova collaborazione con Ben Waters, uno dei migliori pianisti boogie woogie e Blues dei nostri tempi esibitosi con The Rolling Stones e recentemente con il Charlie Watts Jazz Trio al Jools Holland Later Show. Verso la fine dell’anno viene pubblicato A To Zed - The Very Best Of, una raccolta dei migliori brani dal 1997 ad oggi, ben 20 tracce che includono un nuovo singolo di Natale “I Don't Want The Blues For Christmas” e due precedenti tracce realizzate per “It’s Never too late” ma mai registrate, “Love Supreme” e “Eye Candy”. Denny Graves dice” Molte persone non capiscono che i brani tradizionali natalizi rimangono nel tempo. I Beatles, così come Sonny Boy Williamson, Lightnin' Hopkins e Leadbelly hanno realizzato Christmas song. Quello che abbiamo fatto è stato tenere viva la tradizione donando ai fans del Blues qualcosa di speciale per Natale.” 2014 Ben 35 anni dopo la loro nascita i Nine Below Zero sono pronti per immergersi in un impegnativo 2014, dopo aver realizzato A to Zed, Universal si prepara al rilancio di Don't Point your Finger e Third Degree. Aprono l’anno con un piccolo tour con il pianista Ben Waters, che vede un diverso show settato sul nuovo line-up, segue la partecipazione come special guest alla tourneè in UK dei The Stranglers e, a supporto dell’uscita delle due riedizioni, stanno organizzando un tour in UK con la classica formazione. La solita sequenza di festival estivi non sarà altro che la ciliegina sulla torta che renderà veramente speciale questo 35° anniversario. Line-up Dennis GREAVES – chitarra e voce Mark FELTHAM – armonica e voce Brian BETHELL – basso e voce Brendan O’NEILL – batteria e voce SUPER CHIKAN (USA) Originario di Clarksdale, Mississippi, James "Super Chikan" Johnson è un musicista, artista e creatore di chitarre, nipote del grande Big Jack Johnson. Il suo sound è una versione elettrica e moderna di quel Delta Blues delle origini. Ha trascorso l'infanzia spostandosi da zona a zona, sempre restando nei pressi dello sconfinato Delta del Mississippi, e lavorando nelle fattorie dei suoi genitori. La sua passione per i polli, suoi amici d'infanzia con cui racconta spesso di aver fatto lunghi monologhi, gli regalato il soprannome di Chikan Boy, da cui ha tratto ispirazione per il suo nome d'arte. James ha avuto per le mani il primo strumento fin da bambino, una sorta diddley bow piuttosto rudimentale composto da una tavola di legno e del fil di ferro. Nonostante il mezzo tecnicamente non proprio ineccepibile, Chikan Boy trova il modo di perfezionare il suono che il suo strumento poteva produrre, e quando finalmente a tredici anni riceve la sua prima chitarra, un modello acustico sono solo due corde raccattato in un negozio dell'Esercito della Salvezza, ha già le idee piuttosto chiare su come farle fare quello che ha in testa. Raggiunta la maggiore età, Super Chikan inizia a lavorare come camionista e nelle lunghe attese tra un carico e l'altro scrive musica. I commenti entusiastici di amici e conoscenti (e famigliari) lo convincono ad entrare in studio a registrare delle demo, a cui seguono i primi concerti con musicisti locali. Ma Super Chikan si accorge presto che la sua strada è un'altra, e preferisce suonare da solo la sua musica, piuttosto che uniformarsi agli altri della sua band. Nel 1997 esce il suo album d'esordio, Blues Come Home to Roost, influenzato da musicisti come Muddy Waters, John Lee Hooker, e Chuck Berry. Negli anni successivi escono What You See, 2000, Shoot That Thang,2001, Chikan Supe, 2005, Sum Mo Chikan, 2008, e Chikadelic, 2009, vincitore del titolo di Miglior Album di Traditional ai Blues Music Awards del 2010. Welcome To Sunny Bluesville, l'ultimo album di Super Chikan, è stato registrato al XM/Sirius Satellite Radio's state-of-the-art studio di Washington e contiene brani in solo ed altri in cui suona con la sua band, The Fighting Cocks. Indipendentemente dalla sua carriera internazionale, nell'area di Clarksdale, Super Chikan è principalmente conosciuto per essere di casa al blues club Ground Zero, di proprietà di Morgan Freeman, suo fan numero uno. Super Chikan ha suonato nei festival di tutto il mondo: Africa, Islanda, Giappone, UK, Danimarca, Canada, Messico, Finlandia, Francia, Italia, olanda, , Norvegia, Polonia, Russia e Svizzera, e si è esibito anche per il presidente degli Stati Uniti. VIEUX FARKA TOURÉ (Mali) Spesso definito “Il Jimi Hendrix del Sahara”, Boureima "Vieux" Farka Touré è nato in Mali, a Niafunké, nel 1981; Vieux è figlio del leggendario chitarrista maliano Ali Farka Touré, scomparso nel 2006. Discendente da una storica tribù di guerrieri, quest'ultimo per diventare un musicista si oppose al volere della sua famiglia. Quando Vieux era poco più che un ragazzino, aveva già le idee molto chiare sul fatto che anche lui sarebbe diventato un musicista. Conscio delle difficoltà incontrate nella sua carriera, il padre però tento di dissuaderlo cercando di farlo ritornare alla tradizione, cioè di farlo diventare un guerriero. Fortunatamente, con l'aiuto del suo amico e maestro, Vieux convinse il padre, poco prima che questi venisse a mancare, a dargli la sua benedizione per la carriera di musicista, che ormai aveva deciso di intraprendere. Il suo primo approccio con la musica avvenne al Mali's Institut National des Arts, dove Vieux approccio la batteria, ma ben presto la abbandonò in favore della chitarra, che già suonava da diversi anni. Nello stesso periodo in cui Vieux iniziò le registrazioni per il suo album, a suo padre Ali fu diagnosticato il cancro. I due riuscirono comunque a registrare un paio di pezzi insieme, che sono poi sono stati inseriti nell'album di debutto di Vieux: i primi passi del giovane musicista e le ultime note del vecchio leone, che fino alla fine continuò a suonare quegli stessi brani agli amici che si recarono a fargli visita, esprimendo ogni volta grandissimo orgoglio per il figlio. Nel 2007, su etichetta World Village, esce il suo primo album, “Vieux Farka Touré”; come già era avvenuto per Ali, anche Viuex aderisce alla campagna “Fight Malaria” ed il 10% dei proventi dell'album vanno in beneficenza. L'album di debutto di Vieux è chiaramente un tributo alla vita e alla musica del padre scomparso, del quale segue la tradizione musicale, riprendendone sonorità ma allo stesso tempo ridando una nuova veste, molto più moderna, alla musica dell'Africa Occidentale che così tanto e profondamente ha dato l'impronta alla musica che sta al di là dell'Atlantico: il blues. All'album partecipa anche il musicista, il più grande suonatore mondiale di Kora, Toumani Diabaté. L'album include anche “Courage”, la traccia che è stata inserita nella colonna sonora del film “The First Grader”, diretto dal regista Justin Chadwick, struggente e bellissima storia (vera) di Kimani Maruge, un kenyota che si iscrisse alla prima elementare nel 2003 all'età di 84 anni, quando cioè il governo del Kenya annunciò che l'istruzione elementare sarebbe stata gratuita e per tutti. Il suo secondo album, Fondo on Six Degrees, datato 2009, mostrà chiaramente quanto Viuex sia cresciuto, e quanto lavoro abbia fatto per trovare la sua strada, che lo porta in parte ad allontanarsi dal passato. Quello che è emerge è un sound molto personale, per quanto non rinneghi le sue radici, e la sua vicinanza al padre, la sua musica si sporca di rock, ritmi sudamericani e suggestioni di altre zone dell'Africa. Fondo on Six Degrees viene acclamato dalla critica mondiale e Viuex sale alla ribalta come musicista originale, riuscendo nel non facile intendo di uscire dall'ombra di un padre tanto importante. Nel giugno del 2010 è tra gli artisti che si esibiscono all'opening act dei Mondiali di Calcio in Sud Africa. Nello stesso mese esce il suo album dal vivo, intitolato semplicemente LIVE. Le sue performances live sono estremamente energiche, il pubblico nei suoi show è tirato in mezzo sia dalle sue doti di showman, che dalla particolare destrezza alla chitarra. Anche se Viuex parla ben otto lingue, quello che colpisce di lui è il carisma che emana, che non ha alcun bisogno di parole per essere percepito. Nel 2011 esce il suo terzo album da studio, “The Secret”, il cui titolo esprime l'intenzione di Vieux di mettere l'ascoltatore a parte dei segreti del blues. Prodotto dal chitarrista Eric Krasno (Soulive Trio), all'album hanno partecipato anche il cantautore sudafricano Dave Matthews, una star mondiale, leader e fondatore della Dave Matthews Band, il chitarrista elettrico americano Dereck Trucks ed il chitarrista jazz John Scofield. La traccia che da il titolo all'album, inoltre, è stata registrata da Vieux con il padre Ali prima che questi venisse a mancare. Con l'uscita di “The Secret”, Viuex Farka Touré si è definitivamente guadagnato il suo posto tra i più raffinati e talentuosi musicisti. Nel 2012, Vieux pubblica “The Tel Aviv Session”. L'album fa parte del progetto The Touré-Raichel Collective intrapreso con il cantautore Idan Raichel, uno dei maggiori musicisti israeliani. L'album è stato acclamato dalla critica e dai fans, ed è stato definito “uno dei più bei lavori di collaborazione tra stili e culture di sempre”, qualcosa che a molti ha ricordato il leggendario Talking Timbuktu, l'album realizzato da Ali Farka Touré con Ry Cooder. Nel 2013 è uscito l'ultimo album di Viuex, “Mon Pays”, un omaggio alla sua terra martoriata dai recenti drammi, tra colpi di stato e guerre civile, che hanno coinvolti milioni di civili. In “Mon Pays”, Viuex celebra la bellezza, la storia e la cultura antichissime della sua terra. Prevalentemente acustico, l'album fa parte del progetto Future and Peace, che coinvolge numerosi altri musicisti ed è stato accolto dalla critica mondiale con grande entusiasmo.