A cura di: Marco Guzzo, U.O. Otorinolaringoiatria , INT Milano Andrea Ferrari, U.O. Pediatria, INT Milano Lorenza Gandola, Dip. di Radioterapia, INT Milano Referenti: Marco Guzzo Tel: 02-23902155 E-mail: [email protected] Andrea Ferrari Tel: 02-23902588 E-mail: [email protected] Versione 1.0 Marzo 2008 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Indice 1.0 Generalità p. 1 1.1 Casistica retrospettiva: esperienza INT Milano 1975-2004 p. 7 2.0 Benigni p. 8 3.0 Maligni p. 8 4.0 Linee guida p. 10 4.1 Campo di applicazione p. 10 4.2 Classificazione p. 10 4.3 Stadiazione delle neoplasie epiteliali maligne p. 10 4.4 Criteri per la diagnosi p. 10 4.5 Terapia p. 11 5.0 Follow-up p. 16 Appendice A p. 17 Classificazione TNM-UICC Sesta Edizione 2002 Appendice B p. 19 Classificazione dei tumori epiteliali delle ghiandole salivari Appendice C p. 21 Grading Appendice D p. 23 Esame macroscopico e campionamento Appendice E p. 24 Centralizzazione 6.0 Bibliografia p. 29 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari TUMORI EPITELIALI DELLE GHIANDOLE SALIVARI 1.0 GENERALITA’ Lesioni infiammatorie e cisti benigne costituiscono la maggior parte delle cause di ingrandimento delle ghiandole salivari in età pediatrica. I tumori pediatrici delle ghiandole salivari sono suddivisi in 2 categorie: Tumori degli ‘infants’ (fino a 12 mesi di età) Tumori delle altre fasce di età pediatriche Tabella 1. I tumori delle ghiandole salivari in età pediatrica. FASCIA DI ETA’ INFANTS Spesso tumori congeniti -Lesioni vascolari benigne (emangioma, linfangioma) Entità morfologiche -Tumori epiteliali della parotide, delle particolari ghiandole salivari minori intraorali e della rinofaringe -Sialoblastoma -‘Salivary gland anlage tumor’ di Dehner ALTRE FASCE DI Stesse lesioni ETA’ PEDIATRICHE dell’adulto ma con -Carcinoma mucoepidermoide, di solito a basso grado, della parotide e della differente ghiandola sottomandibolare predominanza di carcinoma più frequente) tipi istologici -Carcinoma adenoide-cistico Più spesso nella -Carcinoma a cellule acinari parotide -Carcinoma duttale (è il -Adenoma polimorfo -Carcinoma ex-adenoma polimorfo (estremamente raro) I tumori epiteliali delle ghiandole salivari sono complessivamente una patologia poco frequente. Essi rappresentano meno del 3% di tutti i tumori della testa e collo. Meno del 5% di questi si presentano in pazienti sotto il diciottesimo anno d’età. La rarità di questa patologia è ben dimostrata dalle casistiche riportate in letteratura. 1 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari La distribuzione numerica delle neoplasie maligne e benigne sembrerebbe mostrare un progressivo aumento proporzionale all’età (1), in particolare, tutte le serie presentano una concentrazione dei casi oltre i 10 anni. Eccezionale la presenza già alla nascita (1,2, 3) Complessivamente sembra esserci una modesta predilezione per il genere femminile. Le ghiandole salivari maggiori sono interessate nella quasi totalità dei casi ed in particolare la parotide costituisce la sede più tipica (81%) conservando rapporti di sicura preminenza (fino a 1:10) anche con la ghiandola sottomandibolare, che rappresenta la seconda sede in ordine di frequenza. Tabella 2. Neoplasie epiteliali ghiandole salivari. Revisione della letteratura casistiche pediatriche. (Pubblicazioni 1985-2004) Autori anni n. casi casi/anno Maligni Benigni Lach EE (1988) (3) 1928-1986 25 0.4 15 10 (40%) Callender DL (1992) (4) 1944-1987 29 0.7 21 8 (27%) De Cassia Braga Ribeiro K 1953-1997 38 0.9 27 11 (29%) (2002) (5) Shikhani AH (1988) (6) 1955-1985 21 0.7 3 18 (86%) Baker SH (1985) (7) 1956-1981 13 0.5 13 No dati Fonseca I (1991) (2) 1959-1989 24 0.8 7 17 (71%) Orvidas LJ (2000) (8) 1970-1997 43 1.6 16 27 (63%) Rogers DA (1994) (9) 1973-1992 8 0.4 8 No dati Ethunandan M (2002) (10) 1974-1999 12 0.5 3 9 (60%) Kessler A (1994) (11) 1982-1991 15 1.6 8 7 (46%) Serie INT 1975-2004 52 1.8 15 37 (71%) Total 280 136(48. 144 6%) (51.4%) I dati raccolti mostrano globalmente che la prevalenza mediana delle neoplasie maligne è del 48.6 %. Ciò appare sensibilmente maggiore a quella osservata negli adulti (36.8 %) (19). Nella ghiandola parotide la distribuzione degli istotipi benigni e maligni appare praticamente uniforme, (1,2,4,). 2 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Per quanto riguarda la ghiandola sottomandibolare i risultati sono meno concordanti ma indicano complessivamente una netta prevalenza degli istotipi benigni. Nell’adulto la situazione è assai differente, infatti, nella parotide il rapporto benigni:maligni è di 4:1 mentre nella ghiandola sottomandibolare il rapporto scende ad 1:1. Nei bambini sono stati descritti molti degli istotipi presenti nell’ adulto, tuttavia tra i benigni prevale senza confronti l’adenoma polimorfo (cd. tumore misto) che in molte serie è l’unico rappresentato (prevalenza mediana oltre il 70%). Il più comune tra i maligni è il carcinoma mucoepidermoide (MEC) con prevalenza dal 50 fino al 100% , seguito a distanza dal carcinoma adenoidocistico e dal carcinoma a cellule aciniche. In tutte le serie esaminate il MEC di grado basso o intermedio, complessivamente considerato, raggiunge la quasi totalità dei casi (1-3,5,79). Ciò appare in netto contrasto con l’adulto in cui gli alti gradi rappresentano il 44% dei MEC nella parotide ed il 75% nella sottomandibolare (12) 3 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Tabella 3. Neoplasie epiteliali ghiandole salivari casistiche pediatriche. Distribuzione per sede ed Istotipo °* Autori PAROTIDE SMG n. casi Ben Mal ° * ALTRO Ben Mal Ben Mal 2 Lach EE (1988) (3) 25 5 13 4 - 1 Callender DL (1992) (4) 29 6 18 1 3 1 De Cassia Braga Ribeiro K 38 4 20 5 2 2 5 2 1 (2002) (5) Shikhani AH (1988) (6) 21 14 2 4 1 Baker SH (1985) (7) 13 - 12 - 1 Fonseca I (1991) (2) 24 12 6 3 Rogers DA (1994) (9) 8 - 7 - 1 Orvidas LJ (2000) (8) 43 27 16 ND ND ND ND Ethunandan M (2002) (10) 12 9 3 ND ND ND ND Kessler A (1994) (11) 15 6 6 1 2 Series INT (1975-2004) 52 32 9 4 1 1 5 Total 280 115 112 22 11 7 13 PAROTIDE 227 (81%) 51% 49% SMG 33 (12%) ALTRO 20 Legenda: °B: istotipi benigni; *M: 67% 33% istotipi maligni; SMG: gh. Sottomandibolare; ND: no dati, solo tumori a sede parotidea. Autori n. PAROTIDE SM ALTRA SEDE casi Shikhani AH (1988) 262/4 (6) B° M* B M 111 128 21 2 - - 35** Rev. English literature before 1988 PAROTIDE 239 46% 54% (91%) SMG 23 91% 9% 4 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Legenda: **: 262 casi.con dati disponibili relativi alla sede. 435 neoplasie epiteliali B+M; B°: istotitpi benigni; M*: istotipi maligni; SMG: gh. sottomandibolare Appena un cenno meritano le eccezionali localizzazioni alle ghiandole sottolinguali e salivari minori. Relativamente a queste ultime, la sede più frequente appare il palato duro, ma i numeri troppo limitati ed i dati contrastanti, non permettono di formulare ipotesi relativamente alla distribuzione dei diversi istotipi. La chirurgia esclusiva si conferma il trattamento di scelta in tutte le casistiche esaminate La letteratura appare concorde nell’indicare la parotidectomia superficiale come il “minimo” trattamento sia per le neoplasie benigne sia per le maligne. Resezioni limitate sono coralmente scoraggiate. I dati di Shikhani (6), riportano per i tumori benigni (92% adenoma polimorfo) percentuali di recidive locali del 39.5% e 19.5%, rispettivamente, dopo resezioni limitate o parotidectomia superficiale. Risultati simili anche nel trattamento delle neoplasie maligne (94% MEC) dove per le due tecniche si osservano rispettivamente recidive nel 48.3% vs 30.7%. Risultati non diversi riferiscono de Cassia Braga Ribeiro (5) ed Orvidas (8) dopo trattamenti ottimali, rispettivamente 18.2% e 14.8% le recidive nei tumori benigni e 25.9% e 37.5% nei maligni. Questi dati sono simili a quelli osservati nell’adulto. Anche in una nostra (12) recente revisione dei MEC delle ghiandole salivari maggiori, con casistica comprendente tutte le età, le recidive locali dopo trattamento ottimale sono state del 28%. Il trattamento delle aree linfatiche nelle neoplasie maligne è riservato ai casi con metastasi clinicamente evidenti (4, 5, 11). In tutte le neoplasie originate dalla ghiandola sottomandibolare è indicato lo svuotamento completo della loggia sottomandibolare (11, 13) La rarità di questi tumori rende molto difficile la raccolta di dati relativi ai risultati clinici. La sopravvivenza osservata a 5 anni varia dall’ 81.6%, (5) al 90%, (4) fino a raggiungere il 100% nella serie di Ethunandan (10) ed in quella di Kessler (11) a 2 anni. Solo nella serie di Baker (7), in cui erano presenti solo 3/13 (23%) MEC la sopravvivenza dopo un follow up di oltre 5 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari 10 anni è solo del 50%. E’ possibile ipotizzare che la prognosi buona, generalmente riferita, sia probabilmente legata al basso numero di tumori ad alto grado presenti nel bambino. I nostri dati, coerenti con altri (5,8) suggeriscono che questi carcinomi presentano lo stesso decorso clinico manifestato negli adulti. Infatti, nostri dati precedentemente pubblicati e riferiti a casistica mista (prevalenza adulti) (12) riportano per i MEC a basso grado, una sopravvivenza libera da malattia dopo 5 anni del 97% che ben corrisponde a quella riferita nei bambini. La morbilità post-chirugica appare ancora più difficile da definire. Orvidas (8) riferisce deficit del nervo facciale nel 9.5% dei casi, e la comparsa di S di Frey nel 47%. Ethunandan (10), riporta, invece, deficit e sindrome nell’8.3% dei casi. In circa la metà (10/21) dei casi di Callander (4) è stata necessaria la sezione di uno o più rami del nervo facciale. Questi dati e la nostra esperienza (14% di lesioni, parziali o globali, del nervo facciale) sembrano confermare un maggiore rischio di morbilità del VII nc nel bambino rispetto all’adulto. Essendo basso nei bambini il numero di tumori ad alto grado sembra giustificato affermare che la lesione del nervo durante l’intervento chirurgico nei giovani pazienti, è più probabile. L’utilizzo della radioterapia post-operatoria per una neoplasia maligna delle ghiandole salivari insorta in età pediatrica deve essere riservato a casi selezionati anche in considerazione delle possibili sequele correlate a questa modalità terapeutica. Trisma, carie dentali, sviluppo asimmetrico dello scheletro facciale e osteoradionecrosi rappresentano i più probabili effetti tardivi da radioterapia in questo sottogruppo di pazienti e la loro comparsa è stata riportata, in alcune casistiche, anche nel 50% dei bambini irradiati (4). In generale, la radioterapia post-operatoria è indicata in caso di neoplasia ad alto grado di malignità, in presenza di residuo post-chirurgico micro o macroscopico, estensione nei tessuti extraghiandolari, coinvolgimento dei linfonodi cervicali o ricaduta locale (20). 6 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari 1.1 CASISTICA RETROSPETTIVA: ESPERIENZA INT Milano 1975-2004 Si tratta di 52 pazienti, 25 femmine e 27 maschi con età mediana di 15 anni (range 4-18 anni). Il 73% (38/52) ha un’ età maggiore o uguale a 10 con una distribuzione molto simile nei due generi. Nella quasi totalità dei casi (90%) la malattia si è presentata come tumefazione non dolente di pertinenza ghiandolare. La durata mediana dei sintomi è stata di 12mesi (range 1-70) sia per i maligni che per i benigni. Le ghiandole salivari maggiori rappresentano complessivamente la sede di insorgenza nel 92% dei casi. In particolare la parotide in 41casi (79%), la ghiandola sottomandibolare in 5 (9.6%); seguono, palato molle-duro e ghiandola sottolinguale con 4 e 2 casi rispettivamente. La distribuzione per sede è mostrata in tabella 4. Tabella 4. Sede di insorgenza Sede MALIGNI BENIGNI Parotide 9 (60%) 32 (86%) Gh. Sottomandibolare 1 4 Gh. Sottolinguale 2 - Palato molle-duro 3 1 Totale 15 37 La distribuzione delle sedi di insorgenza appare sovrapponibile nei due generi. Gli istotipi osservati sono riportati in tabella 5. Tabella 5. Istotipo. Intera serie 52 casi Istotipo n.casi % Localizzazione (%) Parotide SM SL altro Adenoma polimorfo 37 71.2 32 4 - 1 Ca Cell. Aciniche 2 3.8 - 1 1 - Ca Adenoido-cistico 1 1.9 1 - - - Ca Mucoepidermoide 12 23.1 8 - 1 3 Totale 52 100 41 (79) 5 (9.6) 2 (3.8) 4 (7.6) 7 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari 2.0 BENIGNI L’adenoma polimorfo rappresenta l’unico istotipo benigno identificato (37 casi). Le dimensioni mediane all’esordio erano di 2 cm (range 1-4 cm ). Tutti i pazienti sono stati sottoposti a chirurgia. Cinque di 37 ebbero il loro primo trattamento in altra istituzione. La tabella 6 mostra gli interventi eseguiti come primo trattamento ed il numero di recidive osservato per ciascuno suddivisi per istotipo. Sette di 37 pazienti hanno sviluppato una recidiva locale dopo un intervallo mediano di 31 mesi. Le recidive dopo parotidectomia si osservarono nel 4.5 % dei casi mentre dopo enucleazione nel 50%. Le dimensioni dei tumori recidivati erano comprese tra 2 e 3 cm. Tutte le recidive sono state rioperate. Quattro di 7 pazienti hanno sviluppato una seconda recidiva e conseguentemente sono stati nuovamente operati, ma 2/4 non sono mai stati resi liberi da malattia. Globalmente, 35/37 pazienti con neoplasia benigna sono vivi e liberi da malattia al momento della revisione dopo un intervallo mediano di 58 mesi, mentre 2 erano vivi con malattia. 3.0 MALIGNI Il MEC è stato diagnosticato in 12/15 casi ( 80%). Nove di questi erano a basso grado di malignità (83%). Due casi di tumore a cellule aciniche ed un caso di ACC. I dati relativi alla categoria di T ed N sono disponibili in 13 delle 15 neoplasie maligne. Nessun paziente presentava adenopatie clinicamente apprezzabili alla prima diagnosi. Si trattava di quattro T1, cinque T2, tre T4a ed un T3. La tabella 6 mostra gli interventi eseguiti come primo trattamento ed il numero di recidive osservato per ciascuno suddivisi per istotipo. Sette casi ebbero il loro primo intervento in altra istituzione. Il trattamento di N (svuotamento livelli I a III) è stato eseguito contemporaneamente all’intervento su T in 2/9 neoplasie maligne a sede parotidea. L’indagine istologica ha dimostrato, in entrambi i casi, assenza di metastasi linfonodali. Due pazienti sono stati sottoposti a RT post- 8 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari operatoria, entrambi per neoplasia maligna a sede parotidea: un caso era un MEC T3 (grado intermedio), l’altro un ACC T4a. Tabella 6. Interventi chirurgici per istotipo e Recidive. Intera serie, 52 casi. Tipo intervento T. maligni Recidive (%) T. benigni Recidive (%) Parotidectomia (sup-tot) 8 Parotidectomia allargata 1 Enucleazione 2 (25) 22 1 (4.5) 4 1 (25) 10 5 (50) Scialoadenectomia SM - - 4 - Exeresi 1 - 1 1 (100) Demolizioni palato 1 - - - Totale 15 3 (20) 37 7 (19) Dopo un follow-up mediano di 21 mesi 3 pazienti presentarono una recidiva. Si trattava, alla diagnosi, di un MEC a basso grado T1N0, un MEC basso grado T2N0 ed un carcinoma a cellule aciniche T4aN0. Il primo caso ebbe una recidiva locale, il secondo linfonodale mentre il terzo ebbe un ripresa locale con metastasi a distanza (polmone). I pazienti con recidiva locale e linfonodale furono rioperati e risultarono vivi e liberi da malattia rispettivamente dopo 10 e 90 mesi dalla recidiva. Il paziente portatore di carcinoma a cellule aciniche è deceduto per metastasi polmonari. Globalmente, 14 su 15 pazienti con tumore maligno risultano vivi e liberi da malattia dopo un follow-up mediano di 71 mesi. RISULTATI FUNZIONALI I risultati funzionali dopo chirurgia parotidea sono disponibili in 36/41 pazienti: 5 (14%) hanno presentato un deficit permanente del nervo facciale (parziale o totale) e 7/36 (19.4%) soffrivano di Sindrome di Frey (arrossamento e sudorazione locale della cute parotidea durante l’alimentazione). 9 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari 4.0 LINEE GUIDA 4.1 Campo di applicazione Le raccomandazioni qui riportate si riferiscono alle neoplasie epiteliali maligne e benigne delle ghiandole salivari diagnosticate in soggetti con età inferiore ad anni 18 compresi. 4.2 Classificazione La tipizzazione istologica ed il grading dei tumori epiteliali delle ghiandole salivari è riportata in appendice B e C. 4.3 Stadiazione delle neoplasie epiteliali maligne La classificazione suggerita è quella TNM UICC 2002 Sesta Edizione solo per i tumori delle ghiandole salivari maggiori (parotide, sottomandibolare, sottolinguale). I tumori che derivano dalle ghiandole salivari minori (ghiandole mucosecernenti delle vie aerodigestive superiori) non sono incluse in questa classificazione, bensì nelle loro sedi di origine anatomica, per esempio il labbro. (n.d.r. La classificazione AJCC Sesta edizione 2002 appare sovrapponibile per tutte le categorie.) Le procedure per stabilire la definizione delle categorie T,N ed M sono l’esame clinico e la diagnostica per immagini. (appendice A) 4.4 Criteri per la diagnosi • Ghiandole salivari maggiori Ogni tumefazione ad insorgenza nella regione delle ghiandole salivari maggiori deve essere indagata con ecografia ed eventualmente con RMN. La RMN è indispensabile soprattutto in quei casi in cui la localizzazione appare critica per la pianificazione chirurgica (es. lobo profondo parotideo, tumori extraghiandolari, invasione dell’osso e dei tessuti molli) o per differenziare/confermare le forme di natura vascolare (le più frequenti nei bambini) o flogistica (linfonodale). 10 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari La biopsia incisionale od escissionale deve essere evitata in ragione del rischio consistente di disseminazione locale, anche nelle neoplasie benigne (adenoma polimorfo). Per la rarità delle neoplasie di pertinenza ghiandolare in sede sottomandibolare si raccomanda l’esclusione di ogni altra possibile diagnosi prima di procedere all’intervento chirurgico. • Ghiandole salivari minori Generalmente accessibili per una facile biopsia con oncotomo. TC/RM utile per la pianificazione chirurgica. AGOASPIRATO CON AGO SOTTILE (FNAB, 22 gauge) Non è necessario per le tumefazioni parotidee. Una volta accertata la natura non vascolare della neoplasia (spesso sufficiente l’imaging) la citologica non modifica l’approccio terapeutico che rimane la parotidectomia (spesso superficiale. Vedi oltre) per qualunque istotipo. FNAB può essere indicata in quei casi in cui l’imaging esprime incertezze diagnostiche relative a natura o sede della neoplasia. Utile nelle tumefazioni sottomandibolari e sottolinguali per differenziare le rarissime neoplasie di origine salivare da altre più comuni patologie (linfoadenopatie etc). Nelle sospette lesioni delle ghiandole salivari minori è meglio prediligere la biopsia con oncotomo. 4.5 Terapia La terapia delle neoplasie di origine salivare è sempre chirurgica qualora tecnicamente possibile. CHIRURGIA Ghiandola parotide: A scopo tassonomico sono definiti i classici interventi descritti in letteratura: • Parotidectomia superficiale: prevede l’asportazione dell’intero lobo ghiandolare superficiale rispetto il VII nc. 11 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari • Parotidectomia totale: prevede l’asportazione, in un tempo, del lobo ghiandolare superficiale e del lobo profondo (parafaringeo), in genere mediante divaricazione dei rami del VII nc. • Parotidectomia allargata (totale o superficiale): prevede l’estensione della resezione alla cute e/o tessuti molli periparotidei Ognuna di queste può prevedere il sacrificio del VII nc (N.facciale) in toto oppure di uno o più dei suoi rami. • Enucleazione-enucleoresezione della neoplasia. Si tratta della asportazione del nodulo neoplastico “sgusciandolo” dal restante parenchima ghiandolare. Il piano di clivaggio è rappresentato dalla capsula o “pseudo-capsula” della neoplasia. Il trattamento di scelta deve essere sempre la parotidectomia superficiale o totale in relazione alla sede della neoplasia. Ciò vale per gli istotipi maligni ed anche per quelli benigni Il risparmio del nervo facciale (tronco e rami) deve essere sempre ricercato quando non direttamente infiltrato dalla neoplasia. La ricostruzione immediata delle lesioni del n. facciale con tecnica microchirurgica deve essere sempre presa in considerazione. La parotidectomia allargata potrà essere indicata per garantire una adeguata rimozione della neoplasia nei casi avanzati (rari). Interventi di enucleazione-enucleoresezione vanno evitati per la elevata probabilità di ledere accidentalmente il nervo facciale e per la frequenza delle recidiva locale. Anche la cd. Parotidectomia superficiale o totale “parziale”, come descritta da Leverstein (14) non sembra scevra dai medesimi rischi. La tecnica chirurgica deve tenere conto della anatomia particolare del giovane paziente. Stazioni linfonodali: Nei rarissimi casi N+ è indicato lo svuotamento linfonodale dei livelli I, II, III. Nei casi N0 non è mai indicato lo svuotamento cd “profilattico”. Ghiandola sottomandibolare: Gli interventi decritti sono: • Enucleazione-enucleoresezione della neoplasia (vedi sopra) 12 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari • Scialectomia sottomandibolare: asportazione della sola ghiandola sottomandibolare. • Svuotamento della loggia sottomandibolare (compresa la ghiandola): asportazione della ghiandola in blocco con il restante contenuto (tessuto adiposo e linfonodi dei livelli Ib secondo Robbins) della loggia sottomandibolare (15). • Resezioni allargate a mandibola-tessuti molli circostanti Per tutti gli istotipi appare indicato lo svuotamento della loggia sottomandibolare. Per ragioni simili a quelle già descritte sopra, non sono raccomandati interventi di enucleoresezione. Stazioni linfonodali: Nei rarissimi casi N+ è indicato lo svuotamento linfonodale dei livelli I, II, III. Nei casi N0, l’asportazione del I livello linfonodale contemporaneo all’intervento su T conferisce un incremento dell’accuratezza diagnostica a basso costo biologico. Le resezioni allargate possono essere indicate per garantire un’adeguata rimozione della neoplasia nei casi avanzati (rari). Ghiandole salivari minori e ghiandola sotto linguale: L’approccio chirurgico alle neoplasie maligne varia ovviamente in relazione alla sede di insorgenza. Complessivamente non è differente rispetto a quello utilizzato per il carcinoma spinocellulare. Nelle forme benigne sono suggerite resezioni conservative ma complete. TRATTAMENTO DEL PEZZO OPERATORIO • Il pezzo operatorio deve essere inviato al servizio di Anatomia Patologica integro cioè non esplorato dal chirurgo. Questa raccomandazione scoraggia le sezioni della neoplasia dopo aver staccato il pezzo operatorio. L’indicazione mira ad evitare che i rapporti della neoplasia con i tessuti circostanti o i veri margini chirurgici possano essere alterati da artefatti. • In caso di necessità, è opportuno che il chirurgo esamini insieme al patologo il pezzo operatorio (es.: orientamento, margini particolari, richieste particolari). • Il materiale dovrà essere trattato dal patologo seguendo le raccomandazioni in appendice D. 13 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari ESAME ESTEMPORANEO AL CONGELATORE Non è previsto l’esame estemporaneo al congelatore per l’accertamento dell’istotipo. RADIOTERAPIA Le linee guida per il trattamento radiante delle neoplasie maligne delle ghiandole salivari in età pediatrica, considerata la rarità dei casi in questa fascia di età, non sono state, fino al momento attuale, standardizzate e fanno riferimento, di necessità, all’esperienza maturata in ambito adulto pur tenendo presente il peso maggiore, in termini di qualità di vita, che le sequele dei trattamenti oncologici hanno nel giovane paziente (21). Radioterapia post-operatoria Indicazioni • radicalità chirurgica non ottenuta o marginale. Il giudizio è istologico ma anche chirurgico intraoperatorio. La dissezione del nervo facciale da una neoplasia che gli è in stretta prossimità (ma senza infiltrarlo) è sicuramente una dissezione marginale ma in caso di neoplasie a basso grado e non voluminose non costituisce da sola indicazione a RT. L’asportazione di neoplasia maligna (anche basso grado) in multipli frammenti costituisce, invece, indicazione categorica a RT. • neoplasie in stadio avanzato (T3-T4) (Appendice A) • caratteristiche istologiche aggressive quali invasione perineurale, vascolare o linfatica. Si tratta di eventualità rara in età pediatrica. • invasione delle strutture scheletriche • dopo ricaduta locale. Quando possibile tecnicamente, le ricadute locali o su N devono essere trattate con chirurgia. Sulla base delle indicazioni istologiche ragionevolmente in ed intraoperatorie considerazione la RT potrà essere seguendo i presa criteri precedentemente enunciati. 14 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Dose La dose totale consigliata è di 56-60 Gy all’estensione del tumore primitivo, somministrata con un frazionamento convenzionale di 1.8-2 Gy per frazione in base anche all’entità del volume irradiato. In caso di residuo macroscopico post-chirurgico è raccomandabile una sovradose di 10-14 Gy. Note tecniche Allo scopo di ridurre la dose agli organi e tessuti normali circostanti, si ritiene indispensabile l’elaborazione di un piano di trattamento computerizzato dopo acquisizione di immagini TAC del volume d’interesse. L’utilizzo di tecniche conformazionali tridimensionali per lo studio della distribuzione e la somministrazione della dose di radioterapia è raccomandata. Per il trattamento verranno utilizzati fasci di fotoni di alta energia eventualmente associati a fasci di elettroni. Radioterapia esclusiva Un trattamento radiante esclusivo può essere preso in considerazione nei rari casi di neoplasia non resecabile o con metastasi a distanza alla diagnosi. In questo sottogruppo, la dose totale consigliata è di 66-70 Gy, somministrata con frazionamento convenzionale. Irradiazione dei linfonodi del collo Considerata la rarità dell’interessamento linfonodale latero-cervicale nelle casistiche pediatriche, non si ritiene indicata di routine un’irradiazione elettiva del collo nei pazienti clinicamente negativi. In caso di positività clinico-patologica dei linfonodi del collo, le indicazioni e le modalità di un eventuale trattamento radiante post-operatorio vanno discusse con il Centro di riferimento. CHEMIOTERAPIA La chemioterapia continua ad avere un ruolo secondario nel trattamento delle neoplasie delle ghiandole salivari: viene in genere indicata nei tumori ad alto grado di malignità plurirecidivati e nei casi metastatici, spesso però con un significato solo palliativo. Il regime chemioterapico storicamente più utilizzato è lo schema CAP (ciclofosfamide, adriamicina, cisplatino), al quale è stato aggiunto anche il 5-fluorouracile (FACP); anche i taxani sono farmaci considerati di una certa 15 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari efficacia. Sono in corso studi clinici volti a indagare il possibile ruolo di imatinib mesilato (Glivec) nei casi che esprimono c-kit, di cetuximab (Erbitux), anticorpo monoclonale diretto contro il recettore di epidermal growth factor, e di antiandrogeni nei casi di carcinoma duttale con recettori positivi (22-29). 5.0 IL FOLLOW UP Il razionale per la pianificazione dei controlli si fonda sulla possibilità di intercettare le riprese loco-regionali in fase precoce, guadagnando la possibilità di un trattamento chirurgico di recupero efficace. In letteratura non si ritrovano indicazioni esplicite. Possono comunque essere dedotte alcune osservazioni utili a supporto delle raccomandazioni che seguiranno: • Le neoplasie maligne sono generalmente poco aggressive e gli eventi sfavorevoli tendono ad esaurirsi con poche eccezioni entro i 5 anni successivi alla diagnosi (picco entro i primi 2) • Le neoplasie benigne presentano storie cliniche lunghe con recidive non rare oltre i 5 anni (circa l’80% dei pazienti entro 7 anni) Tutte le neoplasie maligne dovrebbero essere seguite con controlli clinici/strumentali (vedi) ogni 4 mesi per i primi 2 anni e mezzo. Poi ogni 6 mesi sino a 5 anni. Ghiandole salivari maggiori: • Visita ORL • Ecografia completa delle stazioni linfonodale del collo • TC/RM quando presenza di sospetto ecografico. Ghiandole minori: • Visita ORL • TC/RM quando presenza di sospetto clinico NB: Se Ca adenoidocistico-o altro ca ad alto grado, pianificare un Rx torace ogni anno. Le neoplasie benigne operate in modo completo dovrebbero prevedere un controllo clinico/strumentale (vedi) ogni 6 mesi per i primi 4 anni. Poi annuale per ulteriori 3 anni. • Visita ORL • Ecografia locale (ghiandole salivari maggiori) • TC/RM quando presenza di sospetto clinico 16 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari APPENDICE A CLASSIFICAZIONE TNM - UICC Sesta Edizione 2002 T Tumore primitivo TX Tumore primitivo non definibile T0 Tumore primitivo non evidenziabile T1 Tumore di dimensione massima inferiore a 2 cm senza estensione extraparenchimale* T2 Tumore di dimensione massima compresa fra 2 e 4 cm senza estensione extraparenchimale* T3 Tumore di dimensione massima superiore a 4 cm con estensione extraparenchimale* T4a Tumore che invade la cute, la mandibola, il canale uditivo o il nervo facciale T4b Tumore che invade la base del cranio, le lamine pterigoidee o ingloba l’arteria carotide Nota: * Estensione extraparenchimale significa evidenza clinica o macroscopica di invasione di tessuti molli o nervi, eccetto quelli classificati come T4a e T4b. L’invasione dimostrabile solo microscopicamente non costituisce un’estensione extraparenchimale a scopo classificativo. N Linfonodi regionali (si intendono quelli cervicali) NX Linfonodi regionali non valutabili N0 Linfonodi regionali liberi da metastasi N1 Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima inferiore a 3 cm N2 Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima fra 3 e 6 cm; in più linfonodi omolaterali, bilaterali o controlaterali, nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm N2a Metastasi in un solo linfonodo omolaterale di dimensione massima fra 3 e 6 cm N2b Metastasi in linfonodi omolaterali, nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm. N2c Metastasi in linfonodi bilaterali o controlaterali nessuno dei quali abbia dimensione massima superiore a 6 cm. N3 Metastasi in qualsiasi linfonodo di dimensione massima superiore a 6 cm. 17 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari M Metastasi a distanza MX Metastasi a distanza non accertabili M0 Metastasi a distanza assenti M1 Metastasi a distanza presenti Raggruppamento per stadi Stadio I T1 N0 M0 Stadio II T2 N0 M0 Stadio III T3 N0 M0 T1 N1 M0 T2 N1 M0 T3 N1 M0 Stadio IVA T1 N2 M0 T2 N2 M0 T3 N2 M0 T4a N0-N1-N2 M0 Stadio IVB T4b ogni T Stadio IVC Ogni T ogni N M0 N3 M0 Ogni N M1 18 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari APPENDICE B CLASSIFICAZIONE DEI TUMORI EPITELIALI DELLE GHIANDOLE SALIVARI Seifert G and Sobin LH, 1991(18); Ellis GL and Auclair PL, 1996 (19) TUMORI EPITELIALI BENIGNI Tumore misto (adenoma polimorfo) Mioepitelioma Tumore di Warthin Adenoma a cellule basali Adenoma canalicolare Oncocitoma Papillomi duttali Sialoadenoma papillifero Papilloma duttale invertito Papilloma intraduttale Linfoadenomi e adenomi sebacei Sialoblastoma TUMORI EPITELIALI MALIGNI Carcinoma mucoepidermoide Adenocarcinoma Adenocarcinoma a cellule aciniche Carcinoma adenoide cistico Adenocarcinoma polimorfo a basso grado Tumori misti maligni Carcinoma in tumore misto Carcinosacoma Tumore misto metastatizzante Carcinoma spinocellulare Adenocarcinoma a cellule basali Carcinoma epiteliale-mioepiteliale Adenocarcinoma a cellule chiare Cistoadenocarcinoma Carcinoma indifferenziato Carcinoma indifferenziato piccole cellule 19 a TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari Carcinoma indifferenziato grandi cellule Carcinoma linfoepiteliale Carcinoma oncocitico Carcinoma dei dotti salivari Adenocarcinoma sebaceo e linfoadenocarcinoma Carcinoma mioepiteliale Carcinoma adenosquamoso Adenocarcinoma mucinoso 20 a TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari APPENDICE C GRADING Per questi istotipi la classificazione di per sé determina il grado: - o o - CARCINOMI A BASSO GRADO: • Adenocarcinoma a cellule aciniche • Adenocarcinoma a cellule basali • Adenocarcinoma polimorfo a basso grado CARCINOMI AD ALTO GRADO: • Carcinoma dei dotti salivari • Carcinoma spinocellulare primitivo • Carcinoma indifferenziato Per i seguenti istotipi sono applicati sistemi di gradazione specifici: o ADENOCARCINOMA, NAS: Valutazione di caratteristiche citoarchitetturali o CARCINOMA ADENOIDE CISTICO: Grado intermedio vs alto grado: • Pattern di crescita cribriforme-tubulare vs >30% solido o CARCINOMA MUCOEPIDERMOIDE: Presenza/assenza di caratteristiche di crescita e citoarchitetturali: 21 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari PARAMETRO PUNTEGGIO Componente intracistica <20% +2 Presenza di invasione neurale +2 Presenza di necrosi +3 Indice mitotico > 4/10HPF +3 Anaplasia +4 GRADO SCORE TOTALE A basso grado 0-4 Di grado intermedio 5-6 Ad alto grado 7 o più o CARCINOMA IN TUMORE MISTO: Grading secondo il metodo più adatto al tipo di componente carcinomatosa 22 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari APPENDICE D ESAME MACROSCOPICO E CAMPIONAMENTO - Descrivere, pesare e misurare il pezzo operatorio - Indicare dove necessario il margine di resezione in china - Campionare la neoplasia ed il suo rapporto con i margini di resezione e le strutture adiacenti - Campionare i linfonodi divisi per sedi - Campionare ogni altra struttura compresa nel pezzo operatorio REFERTAZIONE - Istotipo - Grado, ove necessario - Invasione vascolare - Invasione perineurale - Necrosi - Invasione delle strutture adiacenti - Stato dei margini di resezione - Stato dei linfonodi - Stato di ogni altra struttura compresa nel pezzo operatorio 23 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari APPENDICE E CENTRALIZZAZIONE - Modulo per la privacy compilato, se non previsto implicitamente dal protocollo (vedi Allegato 1) - Inviare ogni notizia utile riguardo eventuali altre malattie o neoplasie del paziente, esami istologici precedenti, precedente terapia chirurgica/chemioterapia/radioterapia - Inviare un set di preparati rappresentativi colorati con EE (verranno trattenuti) + 10 sezioni in bianco per immunocitochimica di un repere rappresentativo - Inviare copia dell’esame istologico riportante: - i dati identificativi del paziente con la data di nascita - tipo di intervento - materiale in esame - descrizione macroscopica - sede dei prelievi - corrispondenza fra vetrini e sede dei prelievi Inviare il materiale al seguente indirizzo, indicando nella lettera di accompagnamento che si tratta di ‘CENTRALIZZAZIONE PROTOCOLLO TREP’ e specificando l’indirizzo del patologo (eventuale telefono, fax, indirizzo email) a cui va inviata la risposta: dott.ssa Paola Collini Dipartimento di Anatomia Patologica Istituto Nazionale Tumori Via Venezian 1 20133 Milano tel. 02-2390-3214 fax 02-2390e-mail [email protected] 24 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari ALGORITMO TRATTAMENTO TUMORI EPITELIALI GHIANDOLA PAROTIDE Tumefazione della regione parotidea ECO e/o RMN DIAGNOSI INCERTA PER SEDE e/ o ETIOLOGIA FNAB DIAGNOSI CERTA Patologia extra ghiandolare Neoplasia vascolare Patologia flogistica Neoplasia della ghiandola Operabile Non operabile RT / CT PAROTIDECTOMIA SUPERFICIALE O TOTALE 25 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari ALGORITMO TRATTAMENTO TUMORI EPITELIALI GHIANDOLA SOTTOMANDIBOLARE Neoplasia vascolare Patologia flogistica Tumefazione della regione sottomandibolare ECO e/o RMN FNAB Neoplasia della ghiandola Operabile SVUOTAMENTO LOGGIA SOTTOMANDIBOLARE Patologia extra ghiandolare Non operabile RT / CT 26 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari LOGGIA PAROTIDEA Legenda. 1: parotide; 2: A carotide esterna; 3: n. facciale; 4: V giugulare esterna; 5: V giugulare interna; 6: A carotide interna; 7: processo stiloideo; 8: tonsilla palatina; 9: corpo vertebrale; 10: m pterigoideo interno; 11 ramo della mandibola; 12: m prevertebrali; 13: dotto di Stesone; 14: prolungamento faringeo della parotide; 15: ventre post. m digastrico; 16: m sternocleidomastoideo; A: lobo ghiandolare superficiale; B: lobo ghiandolare profondo. 27 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari LOGGIA PAROTIDEA Legenda. 1: m. sternocleidomastoideo; 2: n.grande auricolare 3: n. auricolo-temporale (III nc); 4-5: A e V temporale superficiale; 6: processo temporale dello zigomatico; 7: A traversa della faccia; 8: m. massetere; 9: dotto di Stenone; 10: m. platisma ribaltato. N.B. Si prega di inviare le schede di registrazione e quelle diagnostico terapeutiche (allegate alla fine del protocollo) per ciascun caso registrato al Centro raccolta dati: Dr. Gianluca De Salvo Servizio sperimentazioni cliniche e biostatistica – IOV-IRCCS via Gattamelata, 64 – 35128 Padova Tel: 049/8215704 – Fax: 049/8215706 Si ricorda che i medici referenti per questa neoplasia sono il dr. Ferrari e il dr. Guzzo (vedi frontespizio linea guida). Referente Anat.Pat.: Dott.ssa Collini (Milano) Per qualsiasi informazione contattare la Data Manager dello studio: Sig.ra Mancini Elisa Clinica Chirurgica Pediatrica Dipartimento di Pediatria Azienda Ospedaliera di Padova Via Giustiniani, 3 – 35128 Padova e-mail: [email protected] Tel: 049/8218045 Fax: 049/8211781 28 TREP – Tumori epiteliali delle ghiandole salivari 6.0 BIBLIOGRAFIA essenziale 1. Seifert G et al Epithelial salivary gland tumors in children and adolescents ORL 48:137-149;1986 2. 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