Nicolo Rossi 3ALS 12/2/13 Seconda Relazione di Biologia Gli stomi delle piante PREPARAZIONE: Luogo: Laboratorio di biologia Scopo: Imparare a riconoscere gli stomi osservandoli al microscopio ed il loro comportamento se immersi in acqua distillata oppure in soluzione zuccherina. Strumenti: 1. Microscopio ottico: con almeno gli ingrandimenti 4X, 10X, 40X. 2. Bisturi 3. Foglia prelevata da una pianta 4. Acqua distillata 5. Soluzione zuccherina: al 10% di saccarosio 6. Vetrini e copri-vetrini Richiami teorici: Per realizzare quest’esperienza è necessario: 1. Conoscere cosa sono gli stomi delle foglie 2. Cos’è e come funziona l’osmosi Nicolo Rossi 3ALS 12/2/13 ESECUZIONE: Preparazione dei campioni da esaminare: Per preparare i campioni bisogna prendere una foglia, da questa si devono rimuovere con il bisturi 2 porzioni di epidermide inferiore ed una di epidermide superiore, facendo in modo di tagliarle il più sottile possibile. Preparazione dei tre vetrini: Innanzitutto bisogna prendere i 3 campioni e posizionarli su vetrini distinti, a questo punto bagnare con una goccia d’acqua distillata (possibilmente usando un contagocce) il vetrino con l’epidermide superiore ed uno di quelli con il campione dell’epidermide inferiore. Osservazione al microscopio: Ora mettiamo i nostri vetrini sotto le lenti del microscopio, cominciando dal vetrino con l’epidermide inferiore in acqua distillata. Inizialmente va usato lo zoom ottico da 4X per poter centrare la foglia, poi si passa al 10X per riuscire a scorgere gli assembramenti più grandi di stomi (realizzando anche uno schizzo di ciò che vediamo), e poi infine a 40X per avere un maggior dettaglio di questi ultimi (realizzando anche qui uno schizzo). Ripetere tutto ciò anche per gli altri vetrini, ma non sono più necessari gli schizzi. Espressione dei risultati: I risultati vanno esposti seguendo le linee guida riportate sulla scheda che regolamenta l’esperienza (che si trova allegata alla relazione). RISULTATI: Dalle nostre osservazioni è risultato che: Gli stomi sono molto più numerosi nell’ epidermide inferiore rispetto a quella superiore dove oltretutto non è stato possibile individuarli. Nell’ epidermide inferiore, con uno zoom a 40X era possibile vedere circa 15 stomi in contemporanea. Osservando gli stomi in acqua distillata è stato possibile vederli aperti, a causa dell’acqua che, per la differenza di concentrazione entrava nelle cellule di guardia gonfiandole. Il contrario invece accadeva con l’epidermide in soluzione zuccherina, dove erano le cellule di guardia a perdere acqua e quindi chiudevano lo stoma. Difatti era possibile notare che le cellule degli stomi aperti essendo turgide risultavano visibilmente più grosse di quelle invece che si trovavano nella soluzione zuccherina L’ Elodea, essendo una pianta acquatica, non ha bisogno di stomi poiché non potrà avere carenza di acqua e quindi non è necessario questo sistema contro la disidratazione