LA LETTERA: DA INCOGNITA A VARIABILE Luisa Bertazzoli, Rosa Iaderosa, Sergio Vettore, Luciana Bazzini Gruppo di ricerca in Didattica della Matematica, IRRSAE Lombardia. PREMESSA A partire dal giugno 1998, si è svolta, presso l’ IRRSAE Lombardia, un’attività, finalizzata a promuovere innovazioni nell’insegnamento dell’Algebra, che ha coinvolto docenti di scuola media, selezionati in base alle loro biografie professionali ed in modo da coprire tutto il territorio delle provincie lombarde. L'attività si è articolata in tre fasi. 1. In un corso di formazione iniziale Luciana Bazzini e Rosa Iaderosa hanno illustrato ai corsisti le attuali linee di tendenza della ricerca didattica ed hanno presentato vario materiale riguardante esperienze innovative di approccio all'Algebra 2. Successivamente il gruppo di insegnanti ha discusso e rielaborato le proposte e progettato alcune attività da sperimentare nelle classi e ha concordato le modalità con cui affrontare il lavoro; in fase di progettazione è stata dedicata particolare attenzione alla riflessione sui nodi concettuali e didattici e sugli aspetti di continuità/rottura nel passaggio Aritmetica/Algebra 3. Nel corso degli anni scolastici 98 / 99 e 99 / 00 alcuni insegnanti hanno svolto con le proprie classi le attività progettate: durante il lavoro sono stati raccolti protocolli, osservazioni e discussioni, annotazioni puntuali dei comportamenti degli allievi. Il registrazioni di gruppo si è riunito con regolarità per confrontare, studiare, discutere ed interpretare i dati raccolti; si è creato in questo modo un bagaglio comune di esperienze e riflessioni e si sono via via affinate e maggiormente condivise le strategie metodologiche e di ricerca. Sulla scorta delle prime interessanti esperienze, nel secondo anno è stato elaborato un percorso di avvio all’Algebra per la scuola media, articolato in tappe scandite da schede guida, e sono stati definiti alcuni aspetti del progetto. L’itinerario didattico propone un approccio all’algebra precoce, graduale, articolato nel triennio, centrato sulla riflessione, la costruzione del senso di ciò che si apprende, la conquista progressiva di consapevolezza nell’uso del simbolismo algebrico; la fase introduttiva è perciò collocata in prima media. L’itinerario dunque si distingue da quelli tradizionalmente più radicati e diffusi nella pratica didattica in cui ci si avvicina all’algebra in terza, in un arco di tempo piuttosto breve, con percorsi centrati sull’acquisizione di convenzioni formali, di regole, di algoritmi operativi. Il percorso progettato mira all’educazione al pensiero algebrico e perciò alla conquista, prima che di conoscenze e di tecniche, di atteggiamenti, sensibilità, modi di essere che si costruiscono “a piccoli passi”, per graduali tappe di sviluppo. Vengono privilegiate perciò alcune metodologie e strategie di 1 lavoro che appaiono idonee a stimolare la riflessione sui percorsi di insegnamento/apprendimento e a favorire un approccio critico alle conoscenze. L’attenzione è focalizzata sui processi cognitivi piuttosto che sui prodotti, i tentativi, gli errori diventano risorsa generatrice di pensiero. Viene perciò richiesto agli alunni di verbalizzare per esprimere idee e congetture, per giustificare procedimenti, per illustrare ragionamenti; viene promossa l’analisi critica dei percorsi e dei prodotti propri ed altrui, viene dato sistematicamente spazio alle discussioni orchestrate dall’insegnante per confrontare le idee, per far emergere difficoltà, per giungere a costruire conclusioni socialmente condivise. L’ITINERARIO PER LA PRIMA L’itinerario progettato per la classe prima è costituito da varie attività per le quali sono stati presi spunti anche dalla letteratura esistente nell’ambito della ricerca didattica. Esso è caratterizzato dall’introduzione precoce della lettera ed è finalizzato al riconoscimento dei possibili ruoli che la lettera può svolgere ( incognita, numero generalizzato, variabile ) e alla comprensione e all’uso della lettera nelle diverse accezioni. Larga parte del percorso si articola in situazioni che partono dalla lettera come incognita e si aprono alla lettera come variabile. Per favorire questo passaggio si è scelto di affrontare i problemi proposti con un approccio che evidenzi fin dall’inizio gli aspetti relazionali: uno dei fili conduttori del percorso è dunque costituito da attività di lettura e scrittura di relazioni letterali. - La SCHEDA 1 introduce la lettera come valore incognito ed è centrata sulla lettura ed il confronto di scritture letterali riguardanti le operazioni aritmetiche fondamentali nella forma diretta ed inversa. Vengono presentati agli allievi alcuni semplici problemi ( uno di essi è riportato nell’allegato A ), si chiede di analizzarli e poi di individuare tra alcune espressioni proposte quelle che traducono in modo corretto le informazioni del problema. - La SCHEDA 2 è centrata sulle relazioni in ambito geometrico. Vengono assegnate alcune istruzioni da interpretare per disegnare un rettangolo corrispondente, viene poi richiesto di mettere in formula la relazione tra le dimensioni del rettangolo disegnato - La SCHEDA 3 introduce la lettera come variabile assegnando in forma letterale le informazioni sulla base e l’altezza di vari rettangoli. Richiede la riflessione sulle lettere, sulle espressioni letterali, sul loro variare al variare del valore attribuito alla lettera, sul contemporaneo variare delle figure ottenute - La SCHEDA 4 ( allegato B ) è centrata sul riconoscimento e la gestione dei diversi ruoli della lettera e chiede di ragionare con le lettere e sulle lettere. 2 Nell’analisi dei protocolli e delle osservazioni degli allievi ci siamo soffermati soprattutto su alcuni aspetti: • il ruolo giocato dalla rappresentazione iconica e geometrica come facilitatore della comprensione e come “sostegno visivo” della scrittura di espressioni letterali, come mediatore potenzialmente efficace ma non privo di insidie, utile o addirittura necessario ma certamente non sempre sufficiente • la lettura e la scrittura di relazioni: quali tra le espressioni vengono più facilmente interpretate nella lettura, quali “stili” vengono privilegiati nella scrittura, quanto e come giocano l’interpretazione “procedurale” e quella “relazionale” di una stessa espressione • il rapporto Aritmetica/Algebra: quali sono, dove si fanno sentire maggiormente gli effetti della consuetudine aritmetica nel primo approccio all’Algebra, fino a che punto gli allievi sono in grado di gestire i due codici in modo che essi concorrano al pensiero con reciproco aiuto • la duplicità processo-oggetto delle espressioni algebriche: fino a che punto gli allievi sono in grado di “vedere” le scritture letterali come oggetti, quando e come riescono ad esercitare il necessario controllo “fine” del significato delle scritture, quando e come sanno confrontare, porre in relazione le espressioni letterali. Questioni importanti, nodali, sulle quali però in questa sede non possiamo soffermarci adeguatamente. GLI ALUNNI DI FRONTE ALLA LETTERA Riflettendo sui protocolli degli allievi e sulle registrazioni di discussioni in classe, vogliamo focalizzare l’attenzione su uno degli aspetti centrali del percorso: le reazioni degli alunni di fronte alla lettera. Come è noto ed è puntualmente emerso nel corso della nostra attività con le classi, i ragazzi incontrano difficoltà e compiono errori, di varia natura, quando sono chiamati ad operare con le lettere e a gestire le scritture letterali. Tuttavia ci sembra che gli allievi accettino con facilità la lettera quando essa rappresenta un numero incognito La discussione sulla scheda 1 Insegnante “Cosa indica la a?” Andrea “il risultato” Massimo “no….in alcune era dentro nell’operazione” Giuliano “la a non era il risultato…lo nascondeva il risultato e dovevi trovartelo tu” 3 trovartelo tu” Edoardo “ la a è il numero da trovare… nel tre la a sono i topi ma se io te li davo e ti chiedevo le gabbie, la a diventava le gabbie…. è sempre quello che non sai” Alice “io non ho capito perché i topi non li chiamano t, le ore o… poteva aiutare” Marta “ ma cosa cambiava?…t …a…è un modo di dire” La discussione sul quesito a) della scheda 4 Brunella “Per trovare t devi fare il contrario di quello che ti dicono nel settore…c’è più 2, tu fai meno… 6 – 2 …trovi 4 cioè t” Insegnante “ Ma se allora vi dico che ci sono 12 grani in B, sapete dirmi che valore è stato scelto per t?” Emanuele “ Certo…è come prima…Adesso devi pensare da dove devi partire se vuoi arrivare a 12 raddoppiando” Insegnante “E se vi dico che t è 10, sapete dirmi quanti grani mettere nei settori?” Luisa “ Fai le operazioni……. Segui le istruzioni… è molto più facile…… non devi più scoprire niente” Insegnante “Quali istruzioni?” Andrea “ t , che sarà un numero, più 2….. poi lo raddoppi…..poi gli togli due grani….. poi ne prendi metà….. sempre di quel t ” Michele “ t può variare….però una volta che lo decidi è quello per tutte le regole dei settori” A partire dall’idea della lettera come incognita, numero da trovare procedendo a ritroso, gli allievi mettono in moto una riflessione più profonda sul significato e sulla molteplicità di ruoli della lettera, colgono la diversità tra le situazioni in cui t è incognita e quelle in cui t ha valore noto, sanno riconoscere t come numero generico, come “cosa che varia”, maturano la consapevolezza che il valore di t nei quattro settori della stessa tavola deve mantenersi costante. La risposta di Nicholas al quesito c) 4 La discussione sul quesito c) Stefano “ t può essere qualsiasi numero, ci posso mettere tutti i numeri” Francesco “ tanti…… non proprio tutti….per A vanno bene tutti ma gli altri…..” Emanuele “ 1 non si può” Angelo “ Per me si può…..in A ce ne vanno 3” Emanuele “ Certo…ma C e D?……………non ti lasciano mica spezzare i chicchi” Sara “Se metto 1 non posso né sottrarre né dividere per 2” Francesco “ lo 0 e l’ 1 creano problemi nei quadrati C e D” Insegnante “ Può andar bene t = 3 ?” Francesco “No…non posso dividere per 2….mi diventa decimale” Stefano “ t dev’essere per forza un numero pari…. è per il quadrato D…” La risposta di Francesco al quesito e) Gli alunni percepiscono che la lettera varia, però non si “muove” con totale libertà, ma all’interno di un dominio i cui confini sono delimitati dalle condizioni imposte dalle scritture e dal problema, condizioni che vanno considerate non una per una, ma nel loro insieme. 5 Naturalmente la conquista della capacità di mantenere il controllo sul significato complessivo delle espressioni letterali e di valutare la legittimità di alcuni interventi sulle scritture in relazione alle condizioni del problema e del quesito non è facile e non è automatica. Anche qui sono emerse infatti numerose difficoltà che hanno richiesto un’attenta analisi. La risposta di Ambra al quesito f) La risposta di Fabio al quesito f) La risposta di Stefano al quesito f) 6 Operando sull’incognita per tentativi e riflessioni, con procedimenti che sanno sfruttare gli errori come risorsa per orientare la ricerca, gli allievi mettono in moto qualcosa che va oltre l'incognita: la possibilità di sostituire alla lettera dei valori numerici e così di generare i valori ( determinati valori ) della formula che contiene la lettera stessa A conclusione del lavoro Sanja “ Comunque c’è un legame tra il totale dei chicchi e t….. più è t… più tanti chicchi” Insegnante “ Proviamo ad assegnare a t qualche valore e a determinare il totale dei chicchi?” Emanuele “ 4…2…8… li abbiamo già” L’insegnante prepara allora una tabella alla lavagna e chiede di completarla con i primi tre casi e poi di continuare proponendo altri valori di t T Chicchi in A Chicchi in B Chicchi in C Chicchi in D Totale Insegnante “ Cosa notate?” Elisa “I totali sono un po’ pari e un po’ dispari ” Brunella “Sono della tabellina del 3 ” Ilaria “Più che altro del 9” Insegnante “ Proviamo ad esprimere i totali come prodotti con un fattore uguale a 9. Cosa notate?” Stefano “ La metà di t!…. moltiplichi per 9 e ottieni il totale” Michele “ Se moltiplichiamo per 4,5 il valore di t troviamo i chicchi totali” Facendo variare il valore attribuito alla lettera, esplorando vari casi, organizzandoli attraverso la tabulazione, gli allievi pongono le scritture “in relazione” con la lettera, intuiscono cioè che c’è un legame tra i valori della lettera e quelli assunti dalle espressioni letterali, anzi dall’insieme delle scritture letterali , e percepiscono che c’è una regolarità anche nel modo in cui i valori assunti dalle scritture variano. Siamo di fronte ad uno stadio più evoluto: una visione “dinamica” della lettera “che varia” porta i ragazzi a “vedere” le scritture letterali che variano come ingranaggi concatenati mossi dallo stesso motore, la lettera da cui dipendono. 7 CONCLUSIONE Abbiamo presentato il percorso dell’attività “per flash”, per episodi significativi, attraverso i suoi “momenti d’oro” di crescita, di evoluzione, di balzi cognitivi “in avanti”. Non intendiamo tuttavia sostenere che è stato un percorso lineare, semplice, di facile percorrenza. Al contrario, il cammino è stato faticoso, irto di ostacoli, ha presentato anche “momenti bui”, critici, di instabilità, di ritorno “indietro”. E’ stato naturalmente molto interessante anche esaminare gli errori di percorso e le difficoltà, che sono documentati nel materiale che stiamo elaborando. Resta comunque il fatto che in un processo ricco di spunti per la riflessione ed il ragionamento, il percorso dall’incognita alla variabile, dalle scritture/procedura alle scritture/relazioni, è possibile per i ragazzi di prima media. Si può dire che Riteniamo però che le “intuizioni felici” non sono di tutti i ragazzi. Questo è certamente vero. la riflessione collettiva sui processi, la valutazione dei prodotti di ciascuno come spunto di ragionamento per tutti, il confronto e l’interazione delle idee, la discussione si siano rivelate metodologie efficaci per diffondere e condividere la progressiva conquista di consapevolezza. Riferimenti - Arzarello F, Bazzini L., Chiappini G. L'algebra come strumento di pensiero Progetto TID, Quad. n.6, 1994 - Bazzini L., Iaderosa R., Approccio all'Algebra, Franco Angeli, MI, 2000 - Usiskin Z., Conceptions of school algebra and uses of variables in Coxford A.F. (Ed.) The ideas of Algebra k-12, 1988 Yearbook, NCTM, Reston, Va. 8