1 Le relazioni La nozione di relazione (e il caso particolare di funzione) è un concetto basilare sia in matematica sia per l’apprendimento degli allievi dai sei ai quattordici anni: si tratta infatti di un concetto unificante che permette di sintetizzare molti altri concetti matematici e condensare varie esperienze didatticamente significative. L’apprendimento di aritmetica e algebra può vedersi come un unico itinerario, che parte con le strutture additive (problemi additivi e sottrattivi), prosegue con quelle moltiplicative (problemi di moltiplicazione e divisione), e giunge a una prima sintesi con le funzioni lineari. Naturalmente il cammino va perseguito con le opportune gradualità e anche con le necessarie attenzioni alle difficoltà che gli allievi incontrano. È necessario avere presente questa unitarietà per evitare da un lato di fornire ai bambini una serie infinita di casi tutti apparentemente diversi tra di loro, dall’altro di addestrare i ragazzi alla manipolazione puramente sintattica di formule avulse da ogni significato. Il cammino continuo dall’aritmetica all’algebra qui delineato non avviene senza ostacoli: l’approccio aritmetico ai problemi è operativo, procedurale, collocato nel tempo; quello algebrico è sistemico, relazionale, a-temporale. D’altra parte, moltissimi sono gli aspetti didattici che possono favorire il superamento di tale discontinuità, soprattutto con un accorto intervento didattico dell’insegnante. Ad es., gli studenti spesso descrivono le regolarità riscontrate a parole piuttosto che con i simboli matematici. Uno scopo dell’istruzione matematica scolastica è di basarsi su questa verbalizzazione e fornire agli studenti un’esperienza sufficiente che li faccia trovare a proprio agio e li aiuti a utilizzare con scioltezza i simboli matematici per rappresentare generalizzazioni. La nozione di incognita appare molto presto nell’insegnamento primario, da quando si propone ai bambini di trovare la soluzione (una soluzione …) di un problema. Non è opportuno, a questo stadio, formalizzare l’idea di incognita. È buona cosa, invece, che la maggior parte dei problemi rimandino a situazioni concrete. Si propongono a volte agli allievi delle vere e proprie equazioni, nelle quali l’incognita appare sotto forma di un punto interrogativo. I primi approcci alle funzioni e alla loro rappresentazione grafica fanno la loro comparsa nella scuola primaria, per esempio sotto forma di un rilevamento di temperature ora dopo ora, o l’altezza di una pianta che cresce giorno per giorno, o sotto forma di una tabella di proporzionalità. Non bisogna certo formalizzare la funzione a questo stadio. Ma queste funzioni che esprimono delle situazioni concrete, preparano bene gli allievi ad incontrare più tardi le funzioni scritte in forma simbolica. Verso la fine della scuola primaria si imparano anche alcune formule che danno lunghezze, aree, o volumi di oggetti geometrici: è meglio insistere, piuttosto che sulle formule e le loro applicazioni, sulla loro costruzione e sull’idea di misura. Un altro esempio di difficoltà concettuale nella comprensione della rappresentazione simbolica di relazioni quantitative riguarda la nozione di uguaglianza. Il segno uguale può essere percepito in modi assai diversi, per es. in modo operativo, cioè come un segnale per calcolare. Prima della scuola secondaria II grado gli studenti devono imparare a considerare il segno di uguale anche come un simbolo di equivalenza e di equilibrio. Le competenze nell’ambito di modelli, funzioni e algebra si sviluppano, dunque, in complessità durante gli anni. In modo analogo, il pensiero degli studenti in questi ambiti dovrebbe evolversi e maturare attraverso una dialettica che prevede il continuo passaggio tra formule, come strumenti di pensiero e formule, come depositi di conoscenza. Sono da evitarsi, perché inutili, gli addestramenti alle pure manipolazioni sintattiche delle formule: gli automatismi necessari non sono infatti moltissimi a questi livelli di età e comunque le ricerche in merito dimostrano che gli addestramenti alla manipolazione delle espressioni (esplicitamente sconsigliati in tutto il curricolo proposto) non sortiscono alcun effetto nella comprensione dei concetti da parte degli allievi e nelle loro capacità di risolvere problemi. 2 Elenco delle attività Scuola primaria Livello scolare Titolo Contesto Collegamenti Esterni 1a classe Gli amici del 5 2a classe Sopra o sotto Classificazione di oggetti in Scienze il pelo dell’acqua base al materiale, alla forma, Tecnologia al volume, al peso, … 3a classe Le ombre Relazioni tra luce, forme, dimensioni di oggetti e la loro ombra. 4a classe Le biciclette VELOX Compra-vendita: Relazione prezzo/quantità. 4a - 5a classe Diversi tra confini uguali Rapporto tra le nozioni di area e perimetro di un poligono. Numeri naturali da 0 a 5. Scienze Scuola secondaria di primo grado Livello scolare Titolo Contesto Collegamenti Esterni 1a classe I figlio del re e il Racconto di due storie Lingua italiana messaggero parallele ed interagenti, in cui il rapporto spazio/tempo gioca un ruolo primario. 2a classe Il numero … di ferro Relazione tra peso e volume di un oggetto. 3a classe Quante camicie usava Diofanto? I numeri interi. Classificazione degli insiemi numerici Gli insiemi numerici. 3a classe Fisica