Diplomazia indiana per il Nepal
Mercoledì 19 Aprile 2006 01:00
Karan Singh, inviato speciale del governo indiano sara' ricevuto da re Gyanendra e dai leader
di un'opposizione che chiede con insistenza l'abdicazione del controverso monarca.
Il Nepal è uno stato di circa 140,800 Kmq posizionato tra India e Cina, occupato per la maggior
parte del suo territorio dalla catena montuosa dell’Himalaya ed è l’unico stato in cui la religione
ufficiale è l’ Induismo. All’interno della sua popolazione - quasi 28 milioni di abitanti - vi sono
circa dieci gruppi etnici e la sua economia è tra le più povere al mondo. E’ una monarchia
costituzionale con capitale Kathmandu e il suo territorio è suddiviso in 14 distretti amministrativi.
L’attuale sovrano è re Gyanendra Bir Bikram Shah (creduto l’incarnazione del dio Vishnu)
assiso al trono il 4 giugno 2001 dopo la morte del re Birendra Bir Bikram Shah Dev, in seguito a
un sanguinoso eccidio accaduto il 1 giugno in cui persero la vita numerosi componenti della
famiglia reale e di cui si ritiene autore il nipote di Gyanendra, re Dipenda Bir Bikram Shah
anch’egli deceduto nel medesimo episodio e incoronato re subito dopo il fatto mentre ancora
lottava tra la vita e la morte.
La svolta nella monarchia nepalese avvenne nel 1951 quando venne interrotta la secolare
tradizione di ereditarietà del premierato e si diede luogo a un sistema di governo più
democratico che nel 1990 promulgò la sua prima carta costituzionale.Nel 1996 i ribelli maosti
lanciarono alla monarchia nepalese una sfida armata che, tra innumerevoli morti da entrambi le
parti, è ancora in essere. Il 4 ottobre 2002 re Gyanendra sospese le attività del parlamento e sciolse il governo, dando
una sterzata autoritaria alla propria reggenza “per estrarre con la forza necessaria la spina
rossa nel fianco del paese”. Prachanda e i maoisti proseguirono la loro lotta armata senza
tregua contro il sistema nepalese, radicandosi soprattutto nelle zone rurali dove godevano di
certo sostegno. Dopo la rottura della tregua (27 agosto 2003), vi fu nel paese un’escalation di
violenze perpetrate da entrambe le parti che fece salire a più di novemila le vittime dall’inizio del
conflitto.
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Il 4 novembre 2003 il premier Surya Bahadur Thapa creò un corpo paramilitare con lo scopo di
proteggere i villaggi ma che in realtà costituivano milizie volontarie anti-maoisti, acuendo così la
già assai precaria situazione dei diritti civili nel paese. A Thapa successe Sher Bahadur Deuba,
già prepensionato per inettitudine dal re Gyanendra nell’Ottobre del 2002, a cui vennero date
come priorità assolute l’indizione e lo svolgimento delle elezioni parlamentari e la ripresa delle
trattative di pace.
Deuba nella sua azione di governo cercò il più possibile di scrollarsi di dosso l’immagine di “bur
attino del re
” che gli era stata attribuita, ma il 1° febbraio 2005, re Gyanendra, dichiarò lo stato di
emergenza e depose il governo (mettendo peraltro agli arresti lo stesso Deuba, solo di recente
scarcerato, e gli altri esponenti di governo) sospendendo le più elementari libertà democratiche.
Si configurò un vero e proprio colpo di stato, unanimemente criticato sia a livello interno che a
livello internazionale, che terminò il 30 aprile 2005 quando lo stato di emergenza non venne
rinnovato dal sovrano. Il 3 settembre 2005 i ribelli maoisti dichiararono unilateralmente una
tregua di tre mesi al fine dichiarato di voler aiutare le forze politiche nepalesi e le Nazioni Unite,
il cui intervento era stato più volte richiesto, per trovare una soluzione al conflitto. In un clima di
fortissima tensione a seguito di manifestazioni di piazza e scontri, si tennero l’8 febbraio 2006 le
elezioni amministrative i cui risultai vennero giudicati poco credibili dalla comunità
internazionale in quanto non ritenuti “spontanei” per forzature da entrambe le parti in lotta.
Da 15 giorni il paese è attraversato da moltitudinarie manifestazioni di protesta e la popolazione
della capitale Kathmandu è allo stremo a causa delle due settimane di sciopero generale. Il re
ha imposto il coprifuoco e centinaia di manifestanti vengono quotidianamente arrestati, tra cui
numerosi membri delle ONG che operano nel Paese.
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Decine di migliaia di profughi nepalesi hanno già raggiunto il confine indo-nepalese percorrendo
fino a 1400 km di viaggio: fuggono in India, verso luoghi sicuri. Molti di loro vengono dai villaggi
himalayani o sono di origine indiana, e vivono nella parte sud del Nepal. Per poter tornare a
guadagnarsi da vivere sono fuggiti in India. Il governo di Delhi teme, se la situazione dovesse
precipitare in Nepal, un esodo di massa verso i propri territorri. Singh è popolarmente
conosciuto come Jamai, lo sposo, di Kathmandu, poichè è sposato con la principessa Yasho
Rajya Lakshmi
, nipote dell'ultimo Maharaja che fu governatore ereditario del Nepal.
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