Alla ricerca di una visione unitaria dell’universo naturale… Temodinamica (Clausius e ThomsonKelvin) Teoria cinetica dei gas (Clausius, Maxwell, Boltzmann, Einstein, Gibbs) Una discrepanza tra termodinamica e teoria statistica del calore: il valore delle grandezze termodinamiche del sistema anche all’equilibrio è soggetto a fluttuazioni irregolari (pur essendo molto rare le fluttuazioni molto grandi). Ammettendo queste fluttuazioni Einstein arriva a spiegare sia il moto browniano sia la natura corpuscolare della luce. Che cos’è il moto browniano e cosa ha in comune con la luce? Il botanico Robert Brown aveva osservato nel 1828 che il polline nell’acqua si divideva in corpuscoli che si muovevano in modo assai irregolare. Nel corso dell’Ottocento si era tentato senza successo di spiegare i moti browniani sulla base della luce incidente sulla soluzione, delle dimensioni delle particelle sospese nell’acqua e della viscosità. Einstein punta a dimostrare che la presenza dei moti browniani è riferibile all’esistenza di atomi di dimensioni finite che urtano sui corpuscoli di polline in sospensione nel fluido, ed è spiegabile quindi sulla base delle fluttuazioni della pressione previste dalla teoria cinetica. La sorprendente conclusione di Einstein è che il numero di Avogadro, cioè il numero di molecole contenute in una opportuna quantità di sostanza, può essere ricavato semplicemente misurando con un microscopio gli spostamenti medi dei corpuscoli in sospensione. Una prova decisiva a favore dell’esistenza degli atomi. …e la luce? Supponiamo – scrive Einstein – che i corpuscoli in sospensione siano elettricamente carichi, allora essi emettono e assorbono radiazione; il problema del corpo nero di Planck può allora essere così riformulato: i corpuscoli sono gli oscillatori elementari costituenti le pareti e il “fluido” nel quale sono immersi è il campo di radiazione elettromagnetica della cavità. Se si tratta il sistema complessivo secondo i dettami della teoria statistica del calore e si accetta l’ipotesi di Planck della quantizzazione dell’energia emessa e assorbita dai corpuscoli, si deve concludere che anche la radiazione si comporta come se fosse composta da particelle, le cui fluttuazioni di energia e pressione sono responsabili dei moti dei corpuscoli. Dalla teoria statistica ai quanti di luce! È il cammino che Einstein seguirà anche nei successivi contributi alla teoria dei quanti. Secondo il modello di Thomson • • • Aumentando l'energia aumenta la risoluzione. Le particelle possono comportarsi come onde la cui lunghezza d’onda va come l’inverso dell’energia: più piccola è la lunghezza d’onda (più alta è l’energia) maggiore è la risoluzione. E = mc2 Una particella di massa m può essere “creata” solo se si dispone di abbastanza energia. Gli acceleratori si basano su questi due fondamentali caratteri (quantistico e relativistico) degli “oggetti” microfisici e, allo stesso tempo, permettono una loro verifica.