Legami intermolecolari Ogni sostanza è formata da un enorme quantità di atomi, i quali sono legati tra di loro attraverso dei legami intramolecolari per formare delle molecole; quest’ultime a loro volta interagiscono le une con le altre, per restare unite, grazie all’instaurazione delle forze intermolecolari che, seconda della loro entità, caratterizzano le sostanze determinando il loro stato di aggregazione e di conseguenza molte loro peculiari proprietà. Anche se le forze intermolecolari sono interazioni di natura elettromagnetica che coinvolgono una bassa energia, rispetto ai legami chimici intramolecolari, esse influenzano in modo davvero significativo le sostanze che ci circondano, in particolare quelle sotto forma di liquidi e solidi. Questi ultimi sono stati fisici di aggregazione della materia che si distinguono a livello microscopico per la diversa libertà di movimento delle molecole che li costituiscono, determinata appunto dalle forze intermolecolari che legano, a seconda dell’energia termica posseduta dalla sostanza, con minore o maggiore energia le molecole, quindi limitando in minor o maggior parte il loro movimento. Nelle sostanze liquide gli atomi sono liberi di muoversi gli uni rispetto a gli altri, restando comunque legati; mentre nello stato solido ciò non è possibile perché le posizioni degli atomi sono fisse, dunque è possibile solo un movimento vibratorio degli atomi. Tutto ciò ad esempio non accade nello stato gassoso, in quanto le molecole sono divise da enormi distanze e le interazioni intermolecolari, anche nel caso in cui si instaurassero, sarebbero talmente deboli da poter essere trascurate; dunque gli atomi allo stato gassoso sono liberi di fluire. Dunque le diverse proprietà di solidi e liquidi rispetto ai gas si riconducono all’esistenza delle forze di interazione. Per esempio a livello macroscopico i liquidi assumono la forma del loro contenitore perché, differentemente dai solidi, non hanno forma propria, ma entrambi non sono comprimibili dato che in essi gli atomi sono già molto vicini tra loro, al contrario dei gas che sono assolutamente comprimibili. Ovviamente queste proprietà cambiano al variare della temperatura, poiché sappiamo che aumentando la temperatura le particelle aumentano anche la loro energia cinetica, vale a dire l’energia di movimento, in tal modo le molecole avrebbero abbastanza energia per rompere i legami intermolecolari e cambiando di conseguenza lo stato di aggregazione della sostanza facendole assumere delle nuove proprietà. Altre manifestazioni delle forze intermolecolari osservabili quotidianamente sono la tensione superficiale e viscosità. La prima è legata alla tendenza dei liquidi ad assumere la forma che renda il più possibile minima l’area superficiale, ciò fa sì che essi oppongono una certa resistenza alla penetrazione. Dal punto di vista molecolare i liquidi sono composti da molecole più interne che interagisco a 360° con altre molecole simili, e molecole più esterne, che interagiscono solo con le molecole al loro di sotto e dunque sono soggette aduna forza netta differente che crea una tensione in superficie; ciò spiega ad esempio perché alcuni insetti riescono a galleggiare sull’acqua anche avendo una densità maggiore. Inoltre, come è facile intuire, la tenzone superficiale cresce all’aumentare dell’entità delle forze. La viscosità, invece, è la resistenza dei liquidi allo scorrimento, dunque anche in questo caso al crescere dell’entità delle forze intermolecolari la libertà di movimento dei fluidi diminuirà, creando così un ostacolo allo scorrimento e facendo aumentare la viscosità. Abbiamo largamente parlato degli effetti delle forze intermolecolari sulle sostanze, quindi dell’aspetto più macroscopico, ora esaminiamo sotto l’aspetto microscopico le diverse tipologie di forze esistenti tra le molecole. Si conoscono tre tipi di legami intermolecolari: · il legame a idrogeno · le forze di van der Waals, che comprendono due grandi categorie: - interazioni dipolo-dipolo -forze di London La natura e l’intensità delle forze intermolecolari dipendono dalle caratteristiche strutturali delle singole molecole; dipendono, cioè, sia dalla polarità dei legami interni alla molecola sia dalla geometria della molecola stessa. Infatti, dire che un composto ha legami covalenti polari non significa affermare che la molecola è polare. La polarità di una molecola dipende, come detto, anche dalla sua geometria, grazie alla quale le polarità dei legami possono annullarsi a vicenda oppure sommarsi. Un dipolo è un sistema che ha due poli elettrici con carica uguale ma di segno opposto, separati da una certa distanza d. Un dipolo elettrico ha un momento di dipolare μ definito da: μ=q.D dove : q è la carica dei due poli e d è la distanza. Una molecola è polare se la somma dei momenti di dipolo di tutti i suoi legami è diversa da zero. Le molecole polari che hanno un momento di dipolo complessivo diverso da zero si dicono dipoli permanenti. I legami elettrostatici tra dipoli permanenti sono chiamati forze diolo-dipolo. Le interazioni dipolo-dipolo sono attrazioni elettrostatiche che si originano tra le parti parzialmente positive (δ+) e le parti parzialmente negative (δ-) di molecole polari contigue. Le molecole tendono a orientarsi in modo che le parti δ- di un dipolo siano vicine a quelle δ+ del dipolo adiacente. Le sostanze con molecole polari possiedono, perciò, punti di fusione e di ebollizione più alti rispetto alle sostanze costituite da molecole non polari: per questo motivo sono spesso liquide o solide a temperatura ambiente, quando l'agitazione termica non e molto elevata. Le forze di London si esercitano fra tutte le molecole e hanno però un ruolo significativo soltanto quando fra le molecole non agiscono altre forze di attrazione più intense. Per un istante, una zona della molecola può essere più positiva (o più negativa) di un'altra. Questo potrebbe favorire l'instaurarsi di deboli forze di attrazione fra le molecole. Soltanto se la temperatura e sufficientemente bassa, ovvero se l'agitazione termica delle molecole e molto ridotta, queste forze sono in grado di tenere unite le molecole l'una all'altra, permettendo la formazione del liquido e del solido. Si forma tra molecole che contengono un atomo di H legato ad un altro atomo più elettronegativo e di piccole dimensioni (tipo O, N, F). Il legame in queste molecole e covalente-polare, con polarità accentuata. Caratteristiche del legame idrogeno · molto più debole (circa 1/10) di un legame covalente o ionico · ha vita breve (nell’H2O dura circa 1/100.000.000.000 di secondo) · si spezza ma si riforma rapidamente · complessivamente, pero, i legami H hanno una forza considerevole e riescono a tenere unite le molecole di H2O in condizioni normali di temperatura e pressione. Tutte queste tipologie di legami intermolecolari sono, seppur nella loro diversità, dei legami molto deboli che nonostante tutto influenzano il mondo che ci circonda senza neppure che noi ce ne accorgiamo.