’09/’10
Programma
Venerdì 27 Novembre 2009
Carmen
Giovedì 10 Dicembre 2009
L’anatra all’arancia
Lunedì 11 e Martedì 12 Gennaio 2010
Amleto
Martedì 19 Gennaio 2010
Il piacere dell’onestà
Lunedì 1 Febbraio 2010
Dante legge Albertazzi
Giovedì 11 Febbraio 2010
Italiani si nasce e noi lo nacquimo
Martedì 23 Febbraio 2010
La contessina Mizzi
Mercoledì 10 Marzo 2010
La locandiera
Venerdì 19 Marzo 2010
L’attesa
La Stagione di prosa
La stagione teatrale 2009-2010, giunta alla XX edizione che il Teatro Sociale della nostra città
ospita nella suggestiva cornice del suo palcoscenico, si caratterizza ancora una volta per la varietà
e la qualità delle proposte. L’Amministrazione comunale è sempre stata consapevole che il teatro
costituisce un momento importante della vita culturale di una città, un momento di incontro, di
svago, ma soprattutto di riflessione e di crescita personale e sociale; da ciò deriva la grande attenzione
alla divulgazione nell’intento di coinvolgere sempre più un pubblico già molto presente e qualificato
e che negli anni ha mostrato grande interesse per l’arte dello spettacolo di scena.
Il cartellone propone nove appuntamenti, da novembre a marzo, contraddistinti dalla riconosciuta
bravura degli attori, dalla regia sempre ben curata, da testi di sicuro valore siano essi più legati al
teatro classico o innovativo. Grandi interpreti della scena proiettano lo spettatore dal racconto del
presente alla memoria del passato, dal dramma alla commedia, dal sentimento all’emozione, in un
crescendo di coinvolgimento.
Sperando di essere riusciti a soddisfare ancora una volta le aspettative del pubblico che ci segue con
immutato affetto e vivida coscienza critica, colgo l’occasione per rivolgere sentiti ringraziamenti alla
Commissione Teatro e all’Ufficio cultura che con passione e competenza hanno reso possibile le
scelte e l’organizzazione della programmazione.
Erminia Bongiorno Cheli
Assessore alla Cultura
Presidente dell’Istituzione dei Servizi Culturali
Da Novembre 2009 a Marzo 2010 il teatro Comunale di Castiglione delle Stiviere tornerà
ad essere lo scenario della stagione teatrale. Un cartellone, composto da nove appuntamenti, che
coniuga tradizione ed innovazione con proposte che mirano a dialogare con le diverse tipologie
di spettatori che, sempre più numerosi, hanno dimostrato nelle ultime stagioni di apprezzare le
proposte del palinsesto castiglionese. La drammaturgia del Novecento e i grandi classici, ma anche
il cabaret ed il balletto, senza trascurare il filone della “commedia salottiera” sempre più gradita
al pubblico perché sa accoppiare divertimento e qualità sceniche: questi i nuclei intorno ai quali
è costruita la stagione del nostro Massimo. Le linee guida adottate per le scelte degli spettacoli,
inclini a confermare l’intreccio irrinunciabile fra qualità e varietà delle proposte, in una trasversalità
di approcci che spazia tra contemporaneo e classico, sono quelle che ci hanno guidato sempre in
questi anni di programmazione. La tenuta qualitativa delle proposte, mantenendo inalterate
le condizioni d’accesso per il pubblico, è inoltre una sfida che annualmente si rinnova e si può
vincere solo perseguendo, con tenacia e ostinazione, un ruolo sempre “attivo” nella scelta degli
spettacoli. Scorrendo l’elenco delle proposte saltano subito all’occhio infatti, la gran quantità di
nomi importanti del teatro italiano che calcheranno le assi del palcoscenico del nostro teatro e la
nutrita presenza in cartellone di testi di grandi autori sia ‘classici’ (a cominciare da Dante passando
per Shakespeare e arrivando fino a Goldoni) sia moderni quali Pirandello e il viennese Arthur
Schnitzler fino ad arrivare ad autori contemporanei ma molto noti quali Maurizio Micheli e
Tullio Solenghi. Si esce dal teatro di prosa tout court, invece, con i due spettacoli che segnano
rispettivamente l’inizio e la fine della stagione, a sottolineare una volta di più l’eterogeneità delle
scelte. La serata di inaugurazione è stata infatti affidata ad uno spettacolo di balletto, mentre
per la chiusura è stato scelto uno testo di cabaret. Molti anche quest’anno sono i volti già noti al
pubblico castiglionese, ma numerosi sono anche i ”debuttanti” sul nostro palcoscenico.Tra questi la
danzatrice, show-girl televisiva, presentatrice Rossella Brescia che danzerà nella serata inaugurale,
nei panni di Carmen sulle musiche della più famosa opera di Bizet, per l’occasione modificata
nel tempo e nello spazio. Due veterani invece sono gli attori impegnati nel secondo spettacolo in
cartellone: Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio affronteranno il tema della crisi coniugale nella
famosa piece:“L’anatra all’arancia.”, testo di equivoci e intrecci. Shakespeare e Alessandro Preziosi
che sarà il protagonista del suo Amleto, saranno nostri ospiti per due serate all’inizio del nuovo
anno insieme alla “matricola” per le tavole castiglionesi, ma famosa attrice di teatro Carla Cassola.
Un gradito debutto per il palcoscenico del Comunale è quello di Leo Gullotta che si confronta
nuovamente con la sua terra natale, la Sicilia, e con il suo autore teatrale più rappresentativo,
Luigi Pirandello, in uno dei suoi primi e più famosi drammi:“Il piacere dell’onestà”. Spicca e
assume un rilievo particolare poi la presenza di Giorgio Albertazzi impegnato in una lettura
scenica di Dante.A questa serata impegnata e di altissimo livello seguirà lo spettacolo definito il
più divertente dell’anno, risultato del felice connubio fra Maurizio Michieli e Tullio Solenghi che
vestiranno i panni dei fautori dell’unità italiana in uno spettacolo il cui titolo ricorda il linguaggio
sgrammaticato di Totò:”Italiani si nasce e noi lo nacquimo.”. Un’ opera poco rappresentata,
ma estremamente intrigante e assolutamente ben costruita dell’ austriaco Arthur Schnitzler
accompagnerà il debutto castiglionese di una famosa attrice teatrale: Micaela Esdra. Con il
penultimo spettacolo si ritorna al teatro italiano più tradizionale grazie ad una delle più conosciute
commedie goldoniane;”La locandiera” nell’interpretazione di Elena Bucci.Al cabaret, alla satira
intelligente, toccherà il compito di concludere l’importante cartellone di quest’anno; e sarà il comico
di Zelig Flavio Oreglio con la sua “L’attesa” a donarci “momenti catartici”.
Dopo aver scorso quindi la teoria degli spettacoli, risulta chiaro come ancora una volta la stagione
teatrale castiglionese parli le lingue del grande teatro dove l’aggettivo “grande” può essere associato
non solo a parole come testo, autore, attore o regista, ma alla pluralità delle ispirazioni e delle epoche
di riferimento. Per tutti c’è la possibilità di appassionarsi ai grandi classici della drammaturgia,
divertirsi con i migliori interpreti della commedia o lasciarsi stupire dalle novità in programma.
Si tratta di un palinsesto generoso, anche se mai come quest’anno messo alla prova dalla crisi
economica e dalla precarietà dei bilanci. Fortunatamente anche quest’anno, nonostante le difficoltà,
possiamo formulare a tutti noi un sentito augurio di poter godere nel migliore dei modi della
stagione che va ad iniziare.
ERCOLE PALMIERI
presenta
DANTE
Stefano Sardini
Presidente della Commissione Teatro
ALBERTAZZ
con
ILARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI
musiche MARCO DI GENNARO
s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
direttore di scena FRANCO DI MARINO fonico IACOPO VALENTINI attrezzista GIANLUCA CIOCCOLINI sarta SABRINA SOLIMANDO
assistente di produzione ALESSIA NARDECCHIA direzione amministrativa SONIA CORTESE
amministratore di compagnia ALESSANDRA LIMENTANI
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
Venerdì 27 Novembre
2009
ERCOLE PALMIERI
Giovedì 10 Dicembre 2009
presenta
DANTE
Daniele Cipriani Entertainment
Carmen
ALBERTAZZI
Balletto in due atti di Luciano Cannito
musiche di Georges Bizet e Marco Schiavoni
regia e coreografia di Luciano Cannito
con Rossella Brescia
con
ILARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI (percussioni)
musiche MARCO DI GENNARO
Molise Spettacoli
L’anatra all’arancia
di W. D. Home e M. G. Sauvajon
regia di Ennio Coltorti
con Corrado Tedeschi e Debora Caprioglio
e Mino Manni, Gloria Bellicchi, Gioietta Gentile
s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
direttore di scena FRANCO DI MARINO fonico IACOPO VALENTINI attrezzista GIANLUCA CIOCCOLINI sarta SABRINA SOLIMANDO
assistente di produzione ALESSIA NARDECCHIA direzione amministrativa SONIA CORTESE
amministratore di compagnia ALESSANDRA LIMENTANI
Passione, voluttà, istinto.
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
Archetipo universale della cultura occidentale, Carmen è la felice disperazione di
possedere solo se stessi e la propria libertà.
Siamo a Lampedusa, dopo un viaggio allucinante assieme ad un gruppo di
profughi, sfruttati dallo scafista Escamillo e braccati dalle forze dell’ordine
comandate da Don Josè, sbarca una giovane donna.
Coraggiosa, dal fiero spirito ribelle, Carmen è colpita da un amore travolgente per
Don Josè. L’egoismo ed il basso spessore dell’uomo rende il rapporto noioso e di
routine. Una gabbia di mediocrità nella quale Carmen non può vivere.
La donna fugge dall’angoscia e dalla solitudine, torna tra i suoi amici al campo
profughi, accolta dalle braccia di Escamillo.
Ma quanto le costerà questo atto d’amore e di coraggio?
La forza della musica immortale e l’originale rielaborazione della famosa
opera lirica hanno consentito la traslazione del mito eterno di Carmen in un
emozionante e potente balletto moderno.
Una crisi coniugale. Che provoca infedeltà. E conseguenti scontri, liti, tensioni
insomma niente di nuovo. Ma se questa sgradevole e diffusa situazione viene
a crearsi tra persone civili, allora ecco la novità: niente drammi; ci si incontra, ci
si conosce, si fa amicizia, ci si accorda e tutto può rientrare in un razionale ed
equilibrato “sottocontrollo”.
Ma tutto questo è realmente possibile? Il protagonista de “L’anatra all’arancia”
(raffinato piatto, non a caso riservato alle classi più abbienti) sostiene di sì, tanto
da convincere sua moglie, l’altra protagonista, a far venire il proprio amante per il
week end nella sua bella casa d’uomo di successo. Ma avendo invitato per lo stesso
week end anche la sua segretaria, l’avvenente e disponibile Patty Pat (detta anche
Pretty Pat…), i buoni propositi di armonia e civile accordo, non troveranno facile
applicazione.“L’anatra all’arancia” da decenni continua a divertire platee teatrali
e cinematografiche; è considerato un testo “sempreverde”, forse perché, oltre a essere
una perfetta macchina drammaturgica, vi si ritrovano gli eterni temi dell’amore,
della gelosia, della fedeltà (e dell’infedeltà) nell’ambito del nucleo familiare più
antico e tradizionale: la coppia con figli. Quello però
che lo distingue da altri testi simili, sta soprattutto
nel modo in cui viene messa in scena la competitività
uomo-uomo, donna-donna (e, perché no? uomodonna) nonché l’astuzia e l’energia che si è capaci di
mettere in campo quando si ama e si vuol riuscire, ad
ogni costo, a tenere il compagno/a accanto a sé. [...]
Ennio Coltorti
Lunedì
ERCOLE11
PALMIERIe Martedì 12 Gennaio 2010
Martedì 19 Gennaio 2010
presenta
DANTE
Khora teatro
Amleto
ALBERTAZZI
TEATRINSIEME
Teatro Eliseo
di William Shakespeare
Il piacere dell’onestà
regia di Armando Pugliese
di Luigi Pirandello
con Alessandro Preziosi
regia di Fabio Grossi
con Leo Gullotta
e Martino Duane, Paolo Lorimer, Mirella Mazzeranghi,
Valentina Beotti, Antonio Fermi, Federico Mancini, Vincenzo Versari
con
e Carla Cassola, Ugo Maria Morosi,
Francesco Biscione, Silvio Siravo
ILARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI (percussioni)
musiche MARCO DI GENNARO
s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
direttore di scena FRANCO DI MARINO fonico IACOPO VALENTINI attrezzista GIANLUCA CIOCCOLINI sarta SABRINA SOLIMANDO
assistente di produzione ALESSIA NARDECCHIA direzione amministrativa SONIA CORTESE
amministratore di compagnia ALESSANDRA LIMENTANI
Se parti da un dubbio arriverai ad una certezza.
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
Assunto baconiano che può servire da premessa ad una realizzazione dell’Amleto.
Quale contributo può una regia che non sia meramente esecutiva dare
all’approfondimento di questo testo shakespeariano, cercando di evitare le giacche e
le cravatte come paravento di un’ipotetica modernità?
Noi ci proviamo cercando di evidenziare il “gap culturale” che separa Amleto
e i suoi colleghi di studio (Orazio, Rosencranz, Guildestern) a Vittemberg da
una corte danese tacciata da crapule e bagordi, ed ancora di sottolineare che “il
dubbio Amletico” non è tanto un ondeggiamento dell’animo, quanto piuttosto
la necessità di far corrispondere la vendetta alla certezza della giustizia, e che il
motore che spinge l’evolversi della tragedia è una strenua ed affascinante lotta per
il potere, negato al protagonista non tanto dall’uccisione del padre quanto dall’aver
impalmato da parte dell’assassino, lo zio Claudio, la legittima detentrice di quello
stesso potere, sua madre. Parallelamente evidenziando in Polonio e nella sua
famiglia la sostanza di una cortigianeria anch’essa alle prese con le sue ambizioni
e le sue mosse strategiche, far sì che i personaggi non
si presentino come stereotipi incorniciati da funzioni
ormai consuete nell’immaginario collettivo, ma
presentino qualche curiosità comportamentale che, se
da una parte li rende meno “eroici” , da quell’altra ce
li fa conoscere sotto un altro aspetto e più partecipi di
una dialettica generale, senza la quale la tragedia non
può esistere.
[...] il Piacere dell’Onestà, il cui disegno drammaturgico è tratto dalla novella
Tirocinio del 1905, racconta di Angelo Baldovino, uomo fallito e di dubbia
moralità, che accetta solo per il piacere dell’onestà di sposare Agata, ragazza
di buona famiglia che aspetta un bambino da un uomo maritato, il rispettabile
marchese Fabio Colli. Nella visione pirandelliana, il nostro protagonista
nell’indossare il costume dell’onesto, adotta il colore del diverso, in una fauna di
anime mostruose e la condotta morale del Baldovino diventa da questo momento
inattaccabile e questi si chiude dentro la propria onestà sfidando convenzioni sociali
ed egoismi personali. Una società, immutata nei tempi, da quelli passati a quelli
odierni, che ha paura della diversità, perché essere onesti significa essere diversi, e
che fa di tutto per annichilire l’elemento considerato spurio con tutti i mezzi, anche
quelli più perversi. Messo alle strette nella manovra estrema di farlo contravvenire
alle proprie responsabilità,Angelo Baldovino continua a mantenere intatta la
propria “maschera” di uomo onesto, finendo così per mettere spietatamente a nudo
la disonestà di tutti gli altri. Una pseudo legittima unione, quella che Pirandello
usa per dimostrare come l’essere e l’apparire siano in
realtà categorie senza alcun valore, frutto unicamente
delle convenzioni e del conformismo della società.
Tutta la vicenda, letta oggi con occhi rapportati
alla realtà in cui mi muovo, fa sì d’indurmi a
rappresentarla come una gran bella favola, dove il
“cattivo” prende su di sé l’immagine del buono
e le anime dei così detti “per bene” assumono
l’espressione della bestialità. [...]
Fabio Grossi
ERCOLE PALMIERI
presenta
Lunedì 1 Febbraio 2010
Giovedì 11 Febbraio 2010
DANTE
Dante legge Albertazzi
Romaspettacoli
ALBERTAZZI
con Giorgio Albertazzi
e Ilaria Genatiempo, Federica Michisanti (contrabbasso),
Cristiana Polegri (sax, flauto, voce), Armando Sciommeri (percussioni)
con
LARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI (percussioni)
musiche MARCO DI GENNARO
La Contrada – Teatro Stabile di Trieste e Procope Studio
Italiani si nasce e noi lo nacquimo
di Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
collaborazione ai testi di Marco Presta
consulenza artistica di Michele Mirabella
regia di Marcello Cotugno
con Maurizio Micheli e Tullio Solenghi
s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
Immagino, o forse più esattamente ricordo, l’incontro con il Poeta, anche lui
fiorentino, dalle parti di Piazza della Signoria. In quell’occasione mi ha svelato
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
una serie di segreti soprattutto riguardo al suo rapporto con l’eros e con la donna
angelicata. Parte della confidenza sono alcuni canti della Divina Commedia,
dall’Inferno al Paradiso.
G.A.
direttore di scena FRANCO DI MARINO fonico IACOPO VALENTINI attrezzista GIANLUCA CIOCCOLINI sarta SABRINA SOLIMANDO
assistente di produzione ALESSIA NARDECCHIA direzione amministrativa SONIA CORTESE
amministratore di compagnia ALESSANDRA LIMENTANI
Albertazzi “canta” la Divina Commedia, raccontandoci di Dante, un Dante
nuovo, familiare, uomo. Ci racconta di Francesca da Rimini, secondo Albertazzi,
il vero amore del Poeta fiorentino, del suo rapporto complicato con Beatrice, della
passione per l’ardore alla conoscenza di Ulisse, senza mancare di citare aneddoti
divertenti su Dante di Flaiano e altri. E attraverso Dante Albertazzi ci racconta di
sé, dei suoi amori, dei suoi incontri, di quella professoressa del liceo, che forse è stata
la sirena che lo ha ammaliato d’amore per la poesia.
E poi i versi di Eliot e ancora tutto quanto è necessario per conoscere fino in fondo
ERCOLE PALMIERI
il suo rapporto con Dantepresenta
e, magari, un po’ di Dante
stesso. Lo spettacolo ha raccolto ovunque consensi
profondi e entusiasti, per la sua vivacità e intensità.
L’attore fiorentino non si risparmia, come sempre, per
la gioia del pubblico e, sicuramente, la sua.
DANTE
L’Italia sta per festeggiare i 150 anni della sua Unità. Quale miglior occasione
per riflettere sugli aspetti del nostro costume e del nostro carattere nazionale
che, malgrado il passare dei secoli, non sembrano cambiati e puntualmente si
ripropongono. E, dato che l’ironia è di tutte le riflessioni la più acuta ed efficace,
e il teatro il luogo perfetto per significare la propria identità, qualcuno, Micheli e
Solenghi, con la complicità di due amici, di buone riletture, di sfiziose canzoni,
propongono “Italiani si nasce”. E postillano “e noi lo nacquimo”, implicito
omaggio al genere del varietà teatrale che, stagionato almeno quanto “l’Unità
Nazionale”, rimane a tutt’oggi una ispirazione irresistibile. L’azzardo non è
quello della rievocazione nostalgica, bensì del raccontare con l’occhio critico di oggi
il carattere degli italiani nel tempo. E così, in una piazza italiana, ai piedi dei
due monumenti di Garibaldi e di Vittorio Emanuele II°, una compagnia teatrale
comincia a raccontare una storia d’Italia che si dipana a partire dai lombi supremi,
quelli di Adamo, con la creazione (molto fa pensare che Adamo ed Eva fossero
Italiani….ante litteram, serpente compreso). Per poi passare ad alcuni protagonisti
altolocati della storia (Leonardo, Colombo, Galilei,
Cavour, Casanova) ma anche alle più umili comparse
(due cristiani che stanno per essere sbranati dai
leoni del Colosseo, italiani anche loro, infatti, a furia
di piccoli espedienti, rimandano l’esecuzione fino
all’arrivo dell’immancabile indulto...). Scopriremo
così che tutti sono accomunati dallo stesso irresistibile
denominatore comune: l’Italianità. [...]
Martedì 23 Febbraio 2010
Mercoledì 10 Marzo 2010
ERCOLE PALMIERI
presenta
DANTE
Associazione Culturale Gianni Santuccio
La contessina Mizzi
ovvero Un giorno in famiglia
CTB Teatro Stabile di Brescia
in collaborazione con Compagnia le Belle Bandiere
ALBERTAZZI
La locandiera
di Carlo Goldoni
di Arthur Schnitzler
progetto di Elena Bucci e Marco Sgrosso
regia di Walter Pagliaro
con Elena Bucci, Marco Sgrosso, Daniela Alfonso, Maurizio Cardillo,
con Micaela Esdra, Roberto Bisacco, Claudio Puglisi, Martina Carpi,
con
ILARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI (percussioni
)
Gaetano
Diego Florio, Giampiero Mannoni, Giovanni Scacchetti e Ilario
Grieco
musiche MARCO DI GENNARO s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
FRANCO DI MARINO
IACOPO VALENTINI
GIANLUCA CIOCCOLINI
SABRINA SOLIMANDO
Arthur Schnitzler scrisse la commedia in un atto La contessina Mizzi ovvero Un
ALESSIA NARDECCHIA
SONIA CORTESE
ALESSANDRA LIMENTANI
giorno in famiglia fra il giugno 1906 e l’aprile 1907. L’attenzione dell’autore è
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
rivolta in quest’opera al mondo dell’aristocrazia e al rigido codice delle convenzioni
che ne regolano e snaturano l’esistenza. La doppia morale, condannabile nel
mondo borghese, è giustificata dalla ferrea e ipocrita legge del decoro in quello
aristocratico. L’ironia della commedia è tutta nel sottotitolo “un giorno in famiglia”
allude a un pacifico incontro che produrrà in realtà delle rivelazioni disgreganti
per una famiglia che aveva fino allora vissuto apparentemente tranquilla sulla
menzogna, conservando il bon ton e la contenance imposti dalle convenienze di
classe. La tematica dell’autore viennese si è mossa sin dagli esordi, sia in campo
narrativo sia teatrale, fra i due poli di amore e morte, ma con una particolare
attenzione all’analisi psicologica e critico-sociale. Non è certo la prima volta che
Schnitzler introduce, nella narrativa e nel teatro, personaggi e ambienti aristocratici.
Tuttavia La contessina Mizzi, che Otto Brahm, il grande direttore teatrale
berlinese, aveva subito definito «un piccolo-grande lavoro, divertente e malizioso»,
assume un particolare posto nel teatro di Schnitzler.
La struttura, che potrebbe sulle prime inquadrarsi
nel genere della commedia di costume a lieto fine,
nasconde invece, sotto l’apparente aspetto della
leggerezza e del savoir vivre, una situazione di falsità
e di amarezza che rivelano l’intento dell’autore di
articolare una feroce satira storico-sociale, accanto a
una acuta e umana riflessione psicologico esistenziale
di un particolare e ben determinato ambiente. [...]
direttore di scena
Giuseppe Farese
fonico
attrezzista
assistente di produzione
direzione amministrativa
amministratore di compagnia
sarta
Collella, Nicoletta Fabbri, Roberto Marinelli
[...] Nella spettacolarità di un intreccio ad orologeria che contrappone senza mezzi
termini una vivace guerra dei sessi, condita al tempo stesso da una feroce ironia sui
contrasti sociali e sul mutare di tempi e convenienze, capitano di questa zattera ed
instancabile folletto che provvede a lustrarne il piccolo ma solido ponte, è proprio
la locandiera. Con intelligenza, civetteria e determinazione, Mirandolina intesse
una sottile trama di gesti che confortano grandi paure attraverso la soddisfazione
di semplici bisogni quotidiani, quasi fosse una settecentesca – ma quanto
contemporanea! - vestale di un tempio dedicato alla ricostruzione di personalità
danneggiate, nell’illusione di poter ricreare un ordine del mondo a partire dal luogo
da lei animato e abitato. Il suo servire ha la dignità e l’incedere di una regina senza
titoli, tranne quello che le deriva dalla coscienza del suo ruolo e dallo sguardo lucido
e vigile su quanto la circonda. La sua vocazione è quella di soddisfare i bisogni
secondari, in modo che quelli primari, nella loro drammatica evidenza, balzino
agli occhi degli avventori, che già sentono dentro di sé l’urgenza di adattarsi ad
un mondo che cambia. E l’ostinata, lucidissima misoginia del Cavaliere - che
riassume il dictat moralistico dell’autore e di esso si
nutre - è destinata a sbriciolarsi inesorabilmente per
celebrare il trionfo della “barbara crudeltà” di una
donna moderna, un’affascinante impresaria la cui
grazia è freddo mestiere e che alla resa dei conti sceglie
una sana concretezza al vacuo baluginìo dei lustrini
in disfacimento. [...] In questa locanda, ristrutturata
ma non troppo, i riti che si consumano servono a
prepararsi al cambiamento, alla coscienza di sè, ad un
andare avanti nonostante qualsiasi naufragio.
Elena Bucci e Marco Sgrosso
PALMIERI
Venerdì 19ERCOLE
Marzo
2010
presenta
DANTE
Catartica – Faustini Produzioni
L’attesa
di e con Flavio Oreglio
ALBERTAZZI
collaborazione ai testi e regia di Renato Sarti
collaborazione a testi e musiche
delle canzoni Dario Canossi e Luca Bonaffini
con
ILARIA GENATIEMPO s FEDERICA MICHISANTI (contrabasso) s CRISTIANA POLEGRI (sax – flauto – voce) s ARMANDO SCIOMMERI (percussioni)
musiche MARCO DI GENNARO
s costumi GRAZIELLA PERA s luci MARCO PALMIERI
FRANCO DI MARINO
IACOPO VALENTINI
CIOCCOLINI
SABRINA SOLIMANDO
L’attesa di un funerale è sempre un brutto momento,
ma se l’evento
che GIANLUCA
ci aspetta
ALESSIA NARDECCHIA
SONIA CORTESE
ALESSANDRA LIMENTANI
è la celebrazione delle esequie della ragione e della razionalità, la circostanza
organizzazione e produzione esecutiva TANIA CORSARO
diventa drammatica. Mentre passano le ore, i pensieri si fanno incalzanti e il
dubbio diventa atroce: sono morte davvero? O vogliono solo farcelo credere? Ma
soprattutto, a chi giova il loro eventuale annientamento? Ci si accorge ben presto
che la soluzione del rebus non è né facile né a portata di mano, e questa presa di
coscienza avviene proprio mentre incalza la necessità di trovare una soluzione in
tempi rapidi per l’urgenza di prendere delle decisioni importanti tra le quali quella
di fermare il carro funebre….
Il lavoro teatrale mette in scena i contenuti della trilogia editoriale “Siamo una
massa di ignoranti. Parliamone” edita da Bompiani, sottolineando l’attualità
dei tre grandi temi di scienza, filosofia e religione; materia, quest’ultima, con
cui Oreglio coraggiosamente si cimenta, mettendo in scena uno “spettacolare
ragionamento” sulla conversione di Saulo di Tarso (che segna teatralmente
buona parte del secondo tempo) e centrando allo stesso tempo l’obiettivo del
“divertimento pensante”, presupposto della filosofia
di spettacolo dell’artista. Sorta di cura omeopatica
dell’eccesso di esposizione acritica al mezzo televisivo
e tragicamente comico – o comicamente tragico -, lo
spettacolo teatrale non si limita allo “sghignazzo
terapeutico” ma smuove nello spettatore i sentimenti
per una ripresa della propria consapevolezza,
premessa di un dignitoso riscatto, di una sana
ribellione e di una rivoluzione pacifica.
direttore di scena
fonico
attrezzista
assistente di produzione
direzione amministrativa
amministratore di compagnia
sarta
Diritto di prelazione
Agli acquirenti degli abbonamenti alla Stagione Teatrale 2009/2010 di
Tipo A, sarà garantito il diritto di prelazione per l’acquisto dell’abbonamento per la Stagione Teatrale 2010/2011. Per esercitare questo diritto sarà obbligatorio presentare la tessera dell’abbonamento acquistato
per la Stagione Teatrale 2009/2010.
Biglietti
I biglietti potranno essere acquistati presso il botteghino del Teatro
Sociale nei cinque giorni antecedenti lo spettacolo dalle ore 17.00
alle ore 19.00 e il giorno dello spettacolo, sempre presso il botteghino del Teatro, dalle ore 17.00 alle ore 19.00 e dalle ore 20.30 alle ore
21.00. Dal quarto giorno antecedente lo spettacolo si accetteranno anche prenotazioni telefoniche negli orari di apertura della biglietteria
(0376.671283). I biglietti così prenotati dovranno essere ritirati entro
le ore 20.45 della sera dello spettacolo. I biglietti che non saranno ritirati entro tale orario verranno venduti e la prenotazione sarà considerata annullata.
Il giorno dello spettacolo alle ore 21.00 i posti di ogni ordine non occupati e i palchi completamente liberi verranno messi in vendita.
Non sarà consentito l’ingresso in platea a spettacolo iniziato.
Altre informazioni
La direzione si riserva il diritto di apportare in caso di necessità eventuali modifiche al programma.
È vietato introdurre in sala macchine fotografiche, apparecchi di registrazione audio video e telefoni cellulari.