Attacco ischemico transitorio (TIA): cosa fare Un attacco ischemico transitorio (TIA) è una patologia neurologica temporanea e transitoria, dunque di natura reversibile, causata da un mancato afflusso di sangue al cervello, il quale, se non trattato immediatamente può causare un’ischemia celebrale. 1. Definizione 2. Cause 3. Sintomi 4. Diagnosi 5. TIA: prevenzione Definizione Un attacco ischemico transitorio può essere provocato dall’ostruzione di un vaso sanguigno per un trombo di sangue che provoca una diminuzione della circolazione sanguigna celebrale. In tali casi si parla di ischemia celebrale o infarto celebrale. Oppure può essere causato anche dalla rottura di un vaso sanguigno all’interno del cervello che provoca un’emorragia Un attacco ischemico transitorio neurologico si prolunga per qualche istante, in generale per un’ora, e può non causare una lesione celebrale ischemica visibile agli esami diagnostici, come alla risonanza magnetica, ad esempio. L’attacco ischemico transitorio sopraggiunge quando la circolazione sanguigna celebrale si blocca e non lascia conseguenze se il trombo scompare. Cause L’attacco ischemico transitorio rappresenta più dell’80% di disturbi ischemici celebrali. Tra essi si possono osservare due tipi: l’attacco vascolare celebrale ischemico trombotico e l’attacco vascolare celebrale ischemico, embolico. Il primo è causato da un trombo di sangue che si forma localmente all’interno di un’arteria celebrale: un ateroma che (stimolato da fattori di rischio quali eccesso di colesterolo, tabacco, ipertensione arteriosa) ostruisce l’arteria celebrale favorendo la formazione di un trombo. Il secondo tipo di attacco vascolare celebrale embolico è causato invece da un trombo che si forma altrove nell’organismo (ad esempio un’arteria che irriga il cuore) il quale migra successivamente nel cervello attraverso la circolazione sanguigna. L’ostruzione transitoria di un vaso celebrale, dunque, può essere provocata da un ateroma o dalla migrazione di un embolo. Circa i due terzi degli attacchi ischemici transitori sono collegati ad una stenosi carotidea e un terzo a disturbi del ritmo cardiaco. Sintomi Un attacco ischemico transitorio si caratterizza per apparire brutalmente e scomparire altrettanto rapidamente senza lasciare conseguenze. L’apparizione di manifestazioni che sembrano non gravi non sono affatto da sottovalutare: difficoltà a muovere uno o due arti dello stesso lato, difficoltà a muovere una metà del viso, difficoltà del linguaggio e di espressione, perdita della vista da un occhio solo, vertigini, formicolio da un lato del corpo. Dinnanzi manifestazioni di questo tipo è bene consultare il medico o chiamare l’ambulanza al 118. Diagnosi Una risonanza magnetica o una TAC consente di verificare il blocco dell’attacco e l’assenza di emorragia celebrale. Allo stesso modo il paziente può essere sottoposto ad un esame elettrocardiogramma (ECG), ad un esame del sangue atto a valutare un eventuale anemia o trombocitopenia, un’ecografia della carotide. TIA: prevenzione La somministrazione di un trattamento anticoagulante, come l’aspirina, consente di prevenire la manifestazione immediata di un attacco ischemico transitorio, per coloro che soffrono di disturbi correlati all'apparato cardiovascolare, quali pazienti che hanno già subito attacchi di cuore, pazienti a rischio, tipo coloro che soffrono di obesità, alcolismo, fumano eccetera. Foto: © Roberto Biasini - 123RF Ce document intitulé « Attacco ischemico transitorio (TIA): cosa fare » issu de Magazine Delle Donne (magazinedelledonne.it) est mis à disposition sous les termes de la licence Creative Commons. Vous pouvez copier, modifier des copies de cette page, dans les conditions fixées par la licence, tant que cette note apparaît clairement.