“…e al suo fianco le donne di Gerusalemme”
Il corso di Istruzione in Età
Adulta nella Casa
Circondariale Femminile di
Pozzuoli, sede associata
del CPIA Napoli Provincia 1
della dirigente prof.
Francesca Napolitano, ha
messo in scena il giorno 11
aprile 2017 la pièce
teatrale "...e al suo fianco
le donne di
Gerusalemme".
Affascinante è stata l’idea
di far raccontare alle
donne la Passione e la
Resurrezione di Cristo attraverso Il Pianto della Madonna di Jacopone da Todi,
espressione altissima della tradizione delle Laudi duecentesche; e
contemporaneamente attingere alle parole dolenti del Poema della croce di una
delle più grandi poetesse italiane, Alda Merini con un commento musicale che ha
spaziato da Mozart a P.Gabriel a sonorità antiche.
Due piani di lettura per
rappresentare i sentimenti
più terreni di Maria,
soltanto madre, soltanto
donna, che vive e sopporta il
dolore più immenso e
innaturale. Ancora una sfida
per le docenti Apa,
Caccavale, Cicala, D'Emilio,
Lucignano, Minale e
Schiavone: attraversare le
vie del dolore e ripercorrere
le croci di ognuna.
Che senso ha il dolore
umano. Dolore scelto,
inflitto, subito, soffocato… E la morte.
Che senso ha vivere e poi morire. Interrogativi pressanti che accompagnano da
sempre il procedere di ogni uomo, che non si accontenta di sopravvivere alle insidie
delle stagioni e degli anni ma ha bisogno di darsi un senso. E' l’incontro con l’altro la
chiave di lettura nel percorso
pedagogico. L’altro è la famiglia, un
compagno di vita, l’amico e il nemico,
la fede, ma anche se stessi, il sé
consapevole, ricostruito o da
ricostruire.
La performance, introdotta dal
percorso fotografico "Le 14 stazioni
dell'anima" di Fausta Minale, ha
coinvolto 13 donne recluse che
hanno interpretato la Madonna, il Nunzio, Pilato, Maddalena e le donne di
Gerusalemme. Maurizio De Martino ha dato voce e corpo ad un commovente Gesù.
L'artista Vincenzo Aulitto ha realizzato una toccante Action Painting della
Crocifissione in una scenografia essenziale ed evocativa.
Le donne in scena sono state lungamente applaudite da un pubblico profondamente
commosso, tra cui il Vescovo della Diocesi, il Cappellano della struttura, autorità
del Comune di Pozzuoli e dell'USR,
docenti universitari, rappresentanti
della stampa e del mondo artistico e
musicale.
La Scuola ha affrontato, attraverso un
progetto cauto e ragionato durato tre
mesi, il tema coraggioso del dolore
che, se donato come quello della
madre che partorisce il figlio, o del
seme che si disfa nella terra per
generare una nuova pianta, può dare
un nuovo senso anche al dolore della reclusione.
E alla fine di questo viaggio, la speranza si è vestita di bianco.
le docenti della Scuola nella CCF di Pozzuoli
.