MONNEZZA! Scheda didattica TRAMA: In scena due personaggi che hanno scelto una vita simile, ma per motivi diversi: uno scrittore clochard, in perenne e attenta osservazione della vita e delle abitudini dell’uomo e uno, acrobata prestigiatore. Alla magia dell’acrobata e alla sua lievità nell’affrontare la vita fanno da contraltare la concretezza e l’amarezza dell’altro. Lo scrittore denuncia come il consumismo esasperata, di cui un tempo anche lui era promotore, sia il principio di un circolo perverso che sta massacrando la società odierna. L’acrobata cerca di restituirgli il sorriso prospettandogli alternative di vita, con il riuso dei materiali e ipotesi di riciclo, sottolineando la genialità di famosi artisti che proprio dai rifiuti hanno trovato la fonte di ispirazione e spesso anche le materie prime delle loro opere. Un terzo personaggio c’è, ma non compare mai sulla scena pur essendo sempre presente con le sue luminose citazioni ed esempi di strada e di vita… Ciascuno dei tre personaggi offre una propria percezione del problema dei rifiuti, ma anche una comunità d’ intenti su come affrontarlo…attraverso suggestioni, emozioni e trasformazioni. temi prevalenti: Consumismo, spreco, sperpero delle risorse, raccolta differenziata, riciclo dei materiali e riuso delle eccedenze. tecniche e linguaggi: Teatro d’attore, acrobatica e immagini in video. possibili percorsi didattici: Scopo dello spettacolo è far riflettere sull’urgenza di mettere riparo e fine ai danni enormi che comportamenti irresponsabili hanno arrecato e continuano ad arrecare all’ambiente e a chi lo vive. Perciò, a partire da Monnezza! è possibile: - riflettere sulla enorme quantità di rifiuti che soffoca umani, fauna e flora, che avvelena terra e acqua e che potrebbe non esistere se i ricchi del pianeta imparassero a consumare il necessario; - rendersi conto di quanto cibo finisce nella spazzatura direttamente dai banchi dei supermercati, senza neanche passare per la nostra tavola; - prendere atto che, schiavi della logica consumistica, ci si precipita a comprare “una vantaggiosissima offerta” senza neanche chiedersi se ve ne sia reale necessità; - stimolare la riduzione dei consumi; - capire ’importanza della differenziazione dei rifiuti (un piccolo sforzo che consente il riciclo dei materiali e la diminuzione della quantità di spazzatura, fondamento di una economia sostenibile); - approfondire la conoscenza delle buone pratiche adottate da alcune Municipalità e raccomandarle. ulteriori percorsi: Per un approfondimento più articolato, si possono seguire percorsi informati alla “filosofia delle 4R”: Riduzione, Riciclo, Riutilizzo, Recupero. Ciascuno di essi, complementari tra loro, può promuovere basilari norme di comportamento: • Riduzione: L’enorme quantità di rifiuti è diretta conseguenza di un consumismo sfrenato, che potrebbe essere contenuto e perfino eliminato con piccoli accorgimenti, quali: - bere acqua del rubinetto, anziché comprare quella confezionata nelle bottiglie di plastica; - usare i fogli di carta da entrambi i lati e per la “brutta copia” riutilizzare quelli già stampati da un solo lato; - portarsi la merenda preparata a casa, anziché acquistare • • • merendine preconfezionate; - acquistare prodotti ricaricabili (penne, saponi concentrati da diluire, ecc) e apparecchi con pile ricaricabili o, meglio ancora, che sfruttino l’energia solare; - usare per la spesa sacchetti di carta o di tela anziché quelli di plastica; - preferire prodotti con imballaggi essenziali: alcune confezioni sono necessarie e indispensabili (quelle per alimenti), ma altre sono inutili; - chiedersi se si ha davvero bisogno di un certo prodotto o se, invece, lo si desidera solo perché influenzati dalla pubblicità… Riciclo: I rifiuti possono diventare una risorsa fondamentale per un futuro sostenibile, qualora siano attentamente differenziati per tipologia; solo così si può procedere al loro riciclo. In molte città sono in fase di sperimentazione (in alcune sono già realtà) nuove funzionali modalità di raccolta differenziata: - isole ecologiche - isole ecologiche a scomparsa - raccolta porta a porta si può quindi accennare ad esse, sottolineando che per la loro riuscita è necessaria una buona collaborazione tra organismi pubblici preposti e cittadini Si può far presente l’esistenza di rifiuti pericolosi, come pile, correttore liquido, barattoli di vernice, detergenti chimici e medicinali scaduti: questa tipologia di prodotti presentano sull’etichetta l’avvertenza “non disperdere nell’ambiente dopo l’uso”. Vanno smaltiti in appositi contenitori. Riutilizzo: E’ possibile riparare gli oggetti anziché buttarli via. In alcuni paesi, latte, acqua e altri liquidi si vendono in vuoti a rendere che vengono riutilizzati più volte. I vestiti smessi possono essere impiegati come canovacci e stracci al posto dei rotoli asciugatutto, oppure, se ancora in buono stato, donati ad associazioni che li distribuiscono a persone meno fortunate. Facendo ricorso alla fantasia, si possono assemblare oggetti destinati al macero, trovando per loro nuovi usi. A tal riguardo può essere interessante richiamare i nomi di grandi artisti, quali Picasso, César o Arman, che, ispirati proprio dai rifiuti, li hanno fatti entrare nei musei invece di gettarli nella spazzatura. Recupero: Nel recupero, però, i rifiuti vengono trasformati in materiale diverso da quello originario; nel riciclo la materia resta la medesima. Un esempio di recupero è la creazione di compost, terriccio fertilizzante ricavabile dagli scarti di cibo. Si tratta di un processo molto semplice e chi possiede un giardino può utilizzare compost al posto di fertilizzanti chimici; per la trasformazione del materiale organico (con l’aggiunta anche di foglie, rami, etc…) basta seguire poche semplice regole: - rimescolare i rifiuti e farli arieggiare per facilitare l’attività di microrganismi; - controllarne l’umidità: deve essere imbevuto come una spugna, ma senza che si sbricioli. - dopo 6 - 12 mesi il processo è completo: il compost avrà un colore scuro, un aspetto omogeneo e un odore gradevole. A quel punto lo si può utilizzare in giardino mescolandone un terzo con due terzi di terra.