VERBALE N°33 MARTINA D'AGOSTINO 21/04/16 NIETZSCHE: la fase giovanile, l'arte e l'oltreuomo. Schopenhauer svelando il velo di Maya trova il concetto del niente, l'assenza dell'ente (l'ente è il sinonimo di qualsiasi valore metafisico, razionale, che abbia a che fare con la nozione di verità). Il discorso del niente introduce in filosofia il concetto di nichilismo. Nietzsche fu un grande interprete di Schopenhauer perché lo considerava il suo maestro spirituale e disse di lui che fondò una sorta di nichilismo. Schopenhauer diagnostica che dietro il velo di Maya c'è un principio irrazionale, la volontà di vivere. Nietzsche è quel filosofo che riprende l'eredità di Schopenhauer, ma non lo copia: c'è un momento in cui Nietzsche rifiuta certe idee di Schopenhauer: dice, ad esempio, che ci deve essere un atteggiamento di fronte alla tragicità della vita e prende posizione (a differenza di Schopenhauer). Il nichilismo passivo di Schopenhauer con Nietzsche verrà chiamato nichilismo attivo, perché la base è sempre il nichilismo ma per lui bisogna accettare la vita così com'è, nella sua tragicità. Nietzsche vuole un nuovo atteggiamento che oltrepassi la mediocrità della decadenza (la malattia di coprire la realtà delle cose) dal quale sono stati affetti tutti i filosofi dell'occidente. Per lui tutto è relativo, quindi l'atteggiamento più giusto è quello di accettare la vita. L'uomo è un animale creativo che riesce a costruire anche l'arte e la letteratura e Nietzsche crede, quindi, nella potenza creativa dell'uomo, nonostante la sua fragilità. Il suo atteggiamento si pone su un doppio livello: c'è un atteggiamento decostruttivo (diagnosi), ma ci sarà anche una prognosi (che non c'era in Schopenhauer). I valori che propone Nietzsche erano valori relativi, l'uomo è un individuo immerso in un flusso di cambiamenti e di incognite e tutto ciò che può fare è accettare di petto questa condizione tragica e cavalcare valori relativi. Non bisogna oltrepassare i valori dell'Occidente e l'uomo deve essere Oltreuomo. Il concetto di Superuomo non tratta di dominio o di forza fisica e fu interpretato male dai Nazisti (che videro nel Superuomo una superiorità razziale). La traduzione esatta di Übermensch distrugge la falsa traduzione italiana, infatti significa Oltreuomo. Nietzsche non scrive trattati, nello stile è coerente nel suo pensiero che non può essere inchiodato per sempre su una visione sistematica del trattato e quindi preferisce uno stile che va per aforismi. L'oltre è rispetto all'uomo moderno e va contro i valori che mascherano la precarietà della vita, tutto questo va, infatti, oltrepassato. Nietzsche vede l'uomo borghese moderno che crede nella nuova religione dei tempi: il positivismo, che è una corrente filosofica e culturale che ha a che fare con una fede cieca nel trionfo della scienza a prescindere da tutte le altre componenti umane (creatività, letteratura, musica). Nietzsche è spettatore dell'imperialismo che si sviluppa durante l'Ottocento e si servì di questo per dimostrare come potesse portare all'annullamento dell'uomo, per questo bisognava allontanarsi dai falsi valori che portavano alla morte. Nietzsche credeva molto nell'arte e pensava che potesse essere quello strumento capace di far accettare la bellezza della vita pur nella sua tragicità. Per lui l'arte è una sorta di legittimazione dell'uomo stesso e dice che “L'uomo deve essere opera d'arte di se stesso” e non deve, quindi, appiattirsi nella fredda ragione di una filosofia astratta e sganciata dalle emozioni e dal pathos della vita. Si rifà all'arte tragica con un'accettazione del pathos. Nietzsche non era un filosofo perché non insegnava filosofia ma filologia: era un attento conoscitore della letteratura greca. Sosteneva che la tragedia attica fosse l'unica filosofia degna di questo nome perché non scappava dal dolore della vita ma ne parlava. L'arte tragica è quella più realisticamente legata alla vita perché la accetta in tutte le sue sfaccettature, le altre forme artistiche sono tentativi di fuga dalla realtà costruendo ideali di bellezza eterna. La tragicità può essere anche sinonimo di ricchezza spirituale. Nietzsche nella sua prima fase vuole quindi invitare a prendere l'esempio della tragedia greca come unica forma di accettazione della vita così com'è. Accettando la vita così com'è il vero valore è quello di superare le menzogne e le illusioni e rimanere dentro alla vita. Quando Nietzsche approfondisce lo studio dei Greci tragici nella Nascita della tragedia afferma che i greci non erano malati e che la malattia è venuta dopo. Per Sant'Agostino l'intelletto andava usato per credere a dio, per capire la fede, quindi l'uomo era proiettato verso il mondo dei cieli e della salvezza. Per Nietzsche Dio è morto. Dal Romanticismo si era passati in una decadenza positivistica per cui Nietzsche era già entrato in allarme filosofico: la sua filosofia è anche di denuncia storica, di quelle distorsioni di un atteggiamento metafisico. La prima tappa di Nietzsche è quella in cui dice che l'arte può salvare l'uomo in questo mondo, legandosi allo spirito della terra: il senso della terra è l'aldiquà, non l'aldilà. La prima più famosa e importante metafora di Nietzsche è lo spirito Dionisiaco: Dioniso è il dio del vino, dell'ebrezza. Nella Nascita della tragedia (il primo libro e l'unico in prosa) dice che bisogna prendere dei valori che non è detto che non possano funzionare al tempo in cui ci si trova. Atene importa quindi un dio alternativo, Dioniso, per cui la ragione fa parte della vita ma non esiste solo quella: ci sono anche la creatività, i sentimenti, la passionalità, l'ebrezza, l'irrazionalità, ecc. Il valore Apollineo era quello per cui l'uomo è soltanto ragione e quello Dionisiaco si oppone a queste idee. La creatività stava nell'essere aperti a mille possibilità, non nel drogarsi per essere ispirati. Il borghese è quello che si affida a valori mediocri, piatti, apollinei. Lo spirito dionisiaco è l'accettazione della terra e questo porterà Nietzsche più avanti a scrivere altre cose fin quando arriverà a dire che Dio è morto, l'annuncio, cioè, che la metafisica è morta ed è da rimuovere. Con il concetto di Dio Nietzsche intende ogni valore eterno. Quando dice che Dio è morto non è blasfemo, infatti intravide in uno dei massimi Superuomini della storia Cristo, perché andò contro tutti i valori dogmatici della comunità ebraica. Prima di impazzire Nietzsche scrisse L'anticristo, cioè anticristianesimo, ovvero tutto ciò che era dogmatico. Quando annuncerà la morte di Dio sarà traumatico per la comunità, perché l'umanità non è pronta a cambiare stile di vita o pensare che non esistono valori eterni. Nietzsche, quindi, vuole creare una filosofia dell'avvenire perché sa di essere contro corrente. L'Oltreuomo è il valore che Nietzsche pensa si debba realizzare.