Friedrich Wilhelm Nietzsche Rovesciare gli idoli Un maestro del sospetto La crisi dell’umanità europea: La filosofia di Nietzsche si lega alla crisi ideale e culturale di fine Ottocento, segnata dall’avvento del nichilismo come negazione di valori e certezze, e annuncia l’inevitabile decadenza della società. Il nichilismo: Il termine esprime la caduta dei valori tradizionali (religione, morale) e sancisce la consapevolezza della mancanza di senso della vita e della realtà. Al nichilismo si è giunti poiché l’uomo ha creato a mano a mano valori che poi ha fatto cadere progressivamente ma, tuttavia, tale processo di distruzione è “in fieri”. Inoltre questa decadenza attraversa tutta la tradizione occidentale e presenta dei germi già nella cultura greca, anche se solo nell’epoca attuale ha raggiunto il culmine. La trasmutazione dei valori: Nietzsche, in quanto figlio del suo tempo, è consapevole di essere anch’egli un decadente ma dichiara di essere sia fine che inizio: se da un lato è un decadente del secolo che finisce, dall’altro è l’iniziatore del nuovo secolo. Pertanto il filosofo intende distruggere tutti i valori per costruirne di nuovi e attuare in tal modo una trasmutazione di tutti i valori. Le tre fasi del pensiero Nietzschiano Prima fase, l’arte: nella prima fase della filosofia nietzschiana risulta pregnante l’influenza di Schopenhauer e Wagner, gli unici in grado di esprimere una visione tragica e vera dell’esistenza. In questa fase l’arte assume un ruolo fondamentale, in quanto capace di cogliere la realtà profonda delle cose ed esprime il dispiegarsi dello spirito dionisiaco (vitalità, ebbrezza, piacere). A ciò si accompagna una critica serrata nei confronti dello storicismo idealistico e della scienza positivista. Seconda fase, la morte di Dio: nella seconda fase Nietzsche passa col criticare Schopenhauer, accusato di ignorare e mortificare l’individuo, mentre la musica di Wagner viene considerata solo come espressione della decadenza. La scienza positivista viene rivalutata e si apre una critica sprezzante alla metafisica e alla morale: il radicale rifiuto di ogni fondamento ultimo della realtà e il rovesciamento dei valori della morale conducono al nichilismo. Terza fase, l’Oltreuomo: con la terza fase, il nichilismo apre infinite possibilità all’uomo, che diventa Oltreuomo, ossia un essere che ha eliminato qualsiasi legame con la trascendenza e ha accettato il suo destino terreno. In tale prospettiva lo scorrere del tempo e della realtà muta radicalmente: da un moto rettilineo si passa ad un moto circolare, dominato dall’eterno ritorno di ogni cosa. Metodo genealogico, profezia e allegoria Metodo critico e genealogico: nelle prime due fasi la revisione radicale dei sistemi di valori occidentali è compiuta mediante un processo che consente di ricostruire la genesi di ogni aspetto della cultura europea. Il metodo genealogico induce a vedere il mondo come frutto di innumerevoli errori sorti a poco a poco nell’evoluzione degli esseri organici. Tale visione della realtà comporta nuove domande: non più il platonico “che cos’è” ma piuttosto ci si chiede “che cosa significa? E per chi?”: in pratica dietro ogni pensiero di ciascun individuo si cela una visione del mondo ognuna diversa dall’altra. Pertanto, il metodo genealogico fa emergere e mette in evidenza non solo la variabilità storica dei valori che fondano la morale di ogni uomo ma anche il loro carattere mutevole e non oggettivo. Il filosofo profeta: Nietzsche non si limita tuttavia a criticare, ma si impegna a indicare i tratti del nuovo mondo che verrà, ponendosi come il profeta che annuncia l’uomo nuovo. Aforismi e interpretazione: Il linguaggio di Nietzsche e, dunque, del profeta si basa sull’aforisma, un periodo breve capace di “illuminare”. Proprio perché molto breve, l’aforisma non può essere semplicemente letto, ma occorre avviare un processo d’interpretazione, di ermeneutica, in grado di integrare la realtà espressa nell’aforisma al nostro pensiero. Linguaggio profetico e stile allegorico: il linguaggio adeguato alla nuova età è il linguaggio profetico come quello di Zarathustra, nel quale le allegorie alludono a ciò che non può essere detto, poiché l’uomo è ancora ancorato ad un’epoca malata. Il linguaggio profetico intende rompere gli schemi razionali del linguaggio tradizionale e si concentra sull’esposizione di concetti, mediante uno stile allegorico.