Scuola Secondaria di I Grado “G. Bearzi” Udine Volpetti Francesca - II B Ricerca di scienze L’EROSIONE (osservando la Sardegna) Erosione L’erosione è l’insieme di processi naturali, fisici e chimici attraverso i quali i suoli e le rocce vengono alterati e asportati. L’erosione è il risultato dell’attività combinata di diversi fattori, tra cui un rilievo particolare hanno la temperatura, l’acqua, il vento. Erosione geologica L’erosione della roccia inizia con lo sgretolamento fisico; nei climi aridi tale sgretolamento è causato dall’intensa esposizione delle superfici rocciose ai raggi solari: se la roccia è costituita da minerali diversi, questi si dilatano con il calore in modo diverso provocando tensioni interne alla roccia (crepe) che causano piccole fratture. Il materiale prodotto dallo sgretolamento può essere portato via dal vento per accumularsi sotto forma di dune, oppure può essere portato via da rare precipitazioni piovose. Nei climi umidi la pioggia contribuisce all’erosione delle rocce sia chimicamente sia meccanicamente. Passando attraverso l’atmosfera l’acqua piovana si arricchisce di anidride carbonica, formando acido carbonico che è in grado di sciogliere alcuni minerali e di decomporne altri: ad esempio, i graniti, si trasformano in materiali argillosi. Questo tipo di erosione viene intensificato dalle alte temperature. Nei climi freddi, è l’azione del gelo a frantumare le rocce: l’acqua piovana che invade le fessure superficiali quando congela tende a espandersi, allargando le fratture stesse. Lo stesso risultato può essere prodotto anche dalla penetrazione di radici vegetali. L’acqua è anche un mezzo di trasporto per i materiali prodotti nel processo di alterazione; i corsi d’acqua – soprattutto quelli montani – sono dotati di una grande capacità di trasporto di materiali. E il materiale trasportato, a sua volta, contribuisce – per attrito – a erodere e approfondire l’alveo del corso d’acqua, finché questo, nel corso del tempo, intaglia una valle con profilo trasversale a V. Anche allo stato di ghiaccio l’acqua è tra i principali fattori di modellamento del territorio: il lento spostamento di un ghiacciaio è anche in grado di intagliare profonde valli, che, a differenza di quelle fluviali, hanno un profilo trasversale a U. QUANDO IL VENTO SI FA SCULTORE È l’erosione a plasmare i graniti della Gallura: piccoli e grandi blocchi arrotondati scavati e scolpiti dai tafoni (lu tavoni, in gallurese) disegnano gli scenari dell’interno e lungo le coste. I primi sono il risultato dell'erosione nel sottosuolo, che agisce sulla naturale fessurazione della roccia (1). L’acqua circola nelle fratture e dissolve e disgrega la roccia formando depositi di detriti (2). Quando i sedimenti vengono asportati dal dilavamento, rimangono solo i massi arrotondati, accatastati gli uni sugli altri (3) e spesso soggetti a ulteriore erosione con un processo di desquamazione, “a pelle di cipolla”. I tafoni si formano invece in ambiente aereo (4): è l’azione combinata del vento e dell’acqua salata a scavare la dura roccia. Il vento accelera l’evaporazione e quindi il deposito di cristalli che, aumentano di volume, disgregano la roccia. Il processo inizia con l’asportazione di un primo cristallo: si crea così una piccolissima nicchia che progressivamente s’ingrandisce verso l’alto. L’erosione di scogliere e spiagge è causata dall’azione delle onde e delle correnti marine. In alcune zone litoranee, l’arretramento della linea di costa dovuto a fenomeni erosivi rappresenta un grave problema ambientale; l’azione delle onde marine, tuttavia, non è generalmente molto incisiva, dato che, per la sua stessa salinità, l’acqua del mare non è in grado di accogliere materiale in soluzione. Un dettaglio del granito della Gallura Un ricovero ricavato in un “tafone”.(roccia scolpita da pioggia e vento) Effetto dell'erosione sulle rocce di Capo d'Orso (SS). Il vento svolge sia un'azione di erosione della superficie delle rocce (erosione eolica) sia una di trasporto delle particelle erose. L'erosione dovuta al vento, tuttavia, non è causata dal vento in sé, ma piuttosto dalle particelle di sabbia, sale o ghiaccio che esso trasporta spesso a notevole velocità. Urtando le rocce, le particelle ne distaccano piccole parti che vengono poi anch'esse trasportate dal vento: si ha così l'abrasione delle rocce. L’erosione modifica progressivamente l’aspetto della superficie terrestre e le forme dei continenti. L’effetto globale dell’erosione dei rilievi fa sì che, in tempi molto lunghi, le terre emerse vengano livellate fino a tendere al livello del mare. Erosione del suolo Senza le attività umane, le perdite di suolo dovute all’erosione verrebbero tendenzialmente compensate dalla nuova formazione di terreno. Le terre vergini sono protette da un manto di vegetazione; quando piove su una superficie erbosa o alberata, una parte dell’acqua evapora prima di raggiungere il terreno. Alberi e vegetazione erbacea ostacolano l’azione del vento, mentre le radici fissano il suolo impedendo che esso sia rimosso dagli agenti atmosferici. L’agricoltura e la silvicoltura, come pure l’edilizia, lo sviluppo industriale e la costruzione di strade, comportando la distruzione parziale o totale di aree boschive, accelerano l’erosione di certi tipi di terreni. L’eccessivo sfruttamento dei pascoli e la pratica delle coltivazioni intensive hanno avuto effetti disastrosi in alcune aree del mondo. Molti storici ritengono che l’erosione del suolo (con la conseguente siccità) sia stata una delle cause che determinarono le migrazioni di alcune popolazioni antiche e, in taluni casi, persino la scomparsa di intere civiltà.