Salvatene prò rettore a Tirana - Federazione Trentina della

Salvatene prò rettore a Tirana
Dopo l'insegnamento a Trento e Roma, il nuovo incarico dell'ex assessore
di Sandra Mattei
TRENTO. Si divideva tra l'Università di Trento e quella
Pontificia Salesiana di Roma. Ora ha assunto anche l'incarico di prò rettore a Tirana. Tiziano Salvaterra, 54 anni, già assessore all'Istruzione ed animatore della cooperativa L'Ancora, ha accettato l'ulteriore incarico all'università Nostra Signora del Buon Consiglio. «Mi hanno
chiesto di dare una mano», dice l'instancabile docente.
Salvaterra, come è nata
la collaborazione con l'Università di Tirana?
Ho sempre avuto un particolare interesse per i Paesi
dell'Europa dell'Est ed ho tenuto seminari e attività formativa in Romania, in Serbia e a Tirana, dove insegno
Economia. Sono stato anche
nel cda della Fondazione che
gestisce l'università Pontificia Salesiana, dalla quale dipende quella
Tirana.
# | J Vado in Albania di
Quando Ruggero ValentiwOm nello stesso
ni, a capo deltempo di Roma
la Fondazione,
ha
Le distanze le abbiamo chiestomidi dare una manella nostra testa
no, ho accettato volentieri.
L'ateneo
Come conè convenzionato cilia le sue
attività di
con quelli italiani
docente in
univerPuntiamo a far nascere tre
sità diverse, quella di
talenti e imprenditori
animatore
culturale
ed ora quella di prorettore?
Per arrivare a Tirana ci
metto lo stesso tempo che impiego per arrivare a Roma.
In quattro ore parto da casa
mia (a Tione, ndr.) e sono all'università. Le distanze ce le
abbiamo noi in testa. Al giorno d'oggi, bisogna aver la
mentalità aperta, questi Paesi sono il futuro dell'Europa
II
e io ho sempre lavorato per
creare ponti tra le nostre zone di montagna, per sviluppare talenti e creare possibilità di lavoro per i giovani.
Che disciplina insegna e
in che lingua?
Insegno Economia a Tirana, Ricerca di mercato a
Trento e Scienze della comunicazione a Roma. All'Università di Tirana si consegue
la doppia laurea e i professori sono per due terzi italiani
e per un terzo albanesi, ma
tutti conoscono l'inglese e l'italiano. Ai 1.500 studenti
iscritti insegniamo in italiano, abbiamo inoltre convenzioni con altre università, la
Cattolica, Tor Vergata e con
queste istituzioni tutti gli studenti possono svolgere stage.
Quali prospettive hanno
i giovani laureati albanesi?
Tra l'Italia e l'Albania da
anni ci sono costanti rapporti economici e culturali. Io
cerco di occuparmi di tutti e
due, anche se è bene distinguere i due fronti. Per quanto riguarda l'università, la
nostra filosofia è aiutarli a diventare imprenditori: le discipline che si insegnano
puntano sulla medicina,
odontoiatria, farmacia, fisioterapia e infermieristica, e
sull'economia. L'Albania è
uno dei prossimi stati che entreranno nell'Unione europea ed ha un'economia in
espansione. Per questo può
essere un buon terreno di sviluppo anche per l'economia
delle nostre valli. Sul fronte
sociale, poi, ho creato all'interno della cooperativa
L'Ancora, una struttura chiamata "Orizzonte giovani"
che punta alla formazione,
perché anche qui l'emergenza occupazionale è un problema.
Come giudica le proteste
di questi ultimi giorni in
Albania: c'è pericolo di golpe?
Sono arrivato in Italia giovedì sera (il giorno prima dei
morti di cui è accusata la
guardia repubblicana, ndr.),
ma la protesta di questi giorni è sempre stata civile e non
c'era ragione di sparare. Per
la settimana prossima è annunciata una manifestazione
pacifica, non penso ci sia il rischio di un'involuzione autoritaria. Piuttosto c'è una situazione bloccata, perché ci
sono due partiti contrapposti
che hanno lo stesso peso e
un piccolo partito, che rappresenta il 2% degli elettori,
che fa l'ago della bilancia, il
cui leader si è dovuto dimettere per tangenti. Insomma,
è una democrazia giovane,
con una popolazione giovane, alla quale bisogna garantire un futuro. L'importante
è far capire che c'è un'alternativa a quella di migrare in
Italia con l'illusione della ricchezza facile: il loro futuro è
il turismo e la tecnologia.