Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo

Tu non hai voluto né sacrificio né offerta,
un corpo invece mi hai preparato.
Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato.
Allora ho detto: “Ecco, io vengo
- poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà” .
1
Ebrei 10,5-7
ol messaggio per la quaresima “Rinfrancate i vostri cuori” che papa Francesco ha
consegnato alla Chiesa abbiamo ricevuto una chiave di lettura per questo tempo
propizio del cammino di fede. Papa Francesco ci invita a guarire dalla grande malattia
dell’indifferenza che, come un virus letale, insidia la vita personale e comunitaria,
spirituale e sociale. Il contenuto di quel messaggio ci aiuta realmente a fare un esame di
coscienza approfondito che deve essere immediatamente vissuto nel clima di
un’esperienza di grazia, che è la tangibilità di un Dio “non indifferente” alla vicenda degli
uomini.
Forti di queste prime suggestioni, abbiamo anche bisogno -come Chiesa di Nola- di
incarnare il cammino quaresimale nella nostra esperienza viva. Ci viene in aiuto il
Servizio Diocesano per la Liturgia che, mettendo insieme i temi del Sinodo diocesano si
serve del contenuto della Traccia per il cammino del prossimo Convegno della Chiesa
Italiana di Firenze, per proporci questo sussidio. Quale contenuto del testo troveremo le
cinque tappe del cammino quaresimale, uno schema di proposta per l’esperienza degli
Esercizi Spirituali alla Parrocchia, alcuni suggerimenti e attenzioni da tenere in questo
tempo quaresimale e, infine, una scheda per la Quaresima in famiglia da proporre ai
nuclei familiari per aprirsi all’esperienza della preghiera e della carità.
Sono suggerimenti agili, non dettagliati, proprio nell’intenzione di lasciare larghi margini
di creatività e di fattibilità da modulare secondo la vita e l’identità di ciascuna Comunità
parrocchiale. Sono anche però occasione per portare avanti un cammino insieme,
perché sempre più si viva l’esperienza di una sintonia e armonia.
Nell’augurio reciproco di un cammino quaresimale che porti a tutti noi i segni di una
vera conversione del cuore, viviamo questo tempo certi dell’esperienza della
benedizione di Dio.
Con le parole di papa Francesco “avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e
generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della
globalizzazione dell’indifferenza” condivido con voi l’augurio per una santa quaresima.
Mons. Pasquale D’Onofrio
Vicario Generale
2
Il Compianto di Cristo è uno degli affreschi del
Beato Angelico che decorano il convento di San
Marco a Firenze. Misura 192x166,50 cm e si
tratta di un’opera dipinta con aiuti, in
particolare il cosiddetto maestro della cella 2,
risalente al 1440-1441 circa.
Il Compianto è composto con le figure disposte a
cerchio attorno al corpo morto di Gesù, con le
tre pie donne, san Giovanni Evangelista e, in
piedi a sinistra, san Domenico, che partecipa
misticamente alla scena fornendo un esempio
diretto per la meditazione dei frati. Sullo sfondo
si vede la grotta col sarcofago già pronto, oltre
ad alcuni alberi, dipinti con realismo, e un cielo
scuro. In basso le rocce disegnano un arco che
contribuisce a focalizzare l’attenzione sul centro
della composizione.
L’Angelico si dedicò alla decorazione di San
Marco su incarico di Cosimo de’ Medici, tra il
1438 e il 1445, anno della sua partenza per
Roma, per poi tornarvi negli anni 1450, quando
completò alcuni affreschi e si dedicò alla statura
di codici miniati per il convento stesso.
Molto si è scritto circa l’autografia dell’Angelico
per un complesso di decorazioni di così ampia
portata, realizzato in tempi relativamente brevi.
Gli affreschi del piano terra vengono
concordemente attribuiti all’Angelico, mentre
più incerta e discussa è l’attribuzione dei
quarantatre affreschi delle celle e dei tre del
corridoio del primo piano. Se i contemporanei
come frà Giuliano Lapaccini attribuiscono tutti
gli affreschi all’Angelico, oggi, per un mero
calcolo pratico del tempo necessario a un
individuo per portare a termine un’opera del
genere e per studi stilistici che evidenziano tre o
quattro mani diverse, si tende a attribuire
all’Angelico l’intera sovrintendenza della
decorazione ma l’autografia di solo un ristretto
numero di affreschi, mentre i restanti si pensa
che vennero dipinti su suo cartone o nel suo
stile da allievi, tra cui il fiorentino Benozzo
Gozzoli (1420-1497).
L’opera spicca per la cromia tenue e delicata,
accordata su tonalità diverse ma armoniche nel
complesso. La luce, tramite un chiaroscuro
efficace, dà un forte rilievo plastico ai
personaggi, che testimonia l’assimilazione dei
principi scoperti da Masaccio. La collocazione
spaziale,
sebbene
non
eccessivamente
profonda, per non creare una fonte di
distrazione, è ben calibrata e composta con più
punti di fuga, riuscendo a trasmettere la diversa
posizione dei personaggi con efficacia
Questa iconografia1 della cura pietosa del corpo
di Gesù appena deposto dalla croce, con le
donne e Giuseppe di Arimatèa che si raccolgono
attorno a lui disteso, quasi come attorno ad una
mensa, non è raro nella pittura dell’Angelico.
La scena è contemplata, ancora una volta, da
San Domenico, riconoscibile dalla stella che si
staglia purpurea sullo sfondo della sua aureola,
quella stella vista da sua madre al momento
della sua nascita secondo le antiche agiografie,
raccolte dal beato Jacopo da Varagine (12281298) nella sua Leggenda Aurea.
Ha in mano un ramo di gigli, simbolo della
purezza, simbolo che sembra piuttosto rivolto a
Gesù che non alla sua personale scelta di castità,
sebbene essa fosse proverbiale. Perché che cosa
Il Compianto di Cristo si trova nella cella 2 del
corridoio Est, lato esterno, nella fila di celle da
cui si ritiene che sia iniziata la decorazione, e fa
parte di quelle opere dipinte non direttamente
dall’Angelico ma sotto la sua stretta
sorveglianza e con piccoli interventi diretti.
3
è la castità se non la spiritualità di un corpo che
si è speso tutto nel dono di sé?
Gesù ha mostrato l’amore di Dio percorrendo le
strade della Galilea, della Samaria, e della
Giudea, sempre nel dono di un annuncio
infaticabile,
attraverso
l’ascolto
e
la
predicazione, le guarigioni e i miracoli, l’amore
“di viscere” e la capacità di commuoversi, le
veglie in preghiera e i giorni di vicinanza e di
umano-divino sentire di fronte alle vicende
umane. Nella sera del venerdì, vigilia dello
shabbat, “quando già si accendono le prime
luci”, tutto sembra concludersi qui, con il
compianto dei suoi più vicini e le prime cure al
suo corpo senza vita. Al di là di quello che
suggeriscono alcuni esperti in materia, che
sottolineano quanto sia più importante, per
l’Angelico,
“fermare
l’attenzione
dello
spettatore” sulle azioni compiute dai dolenti in
preparazione alle esequie, a noi sembra tanto
più incisiva la scelta di soffermarsi sulla
importanza del corpo, su questa incarnazione di
Gesù ormai giunta al suo capolinea.
BEATO ANGELICO – Giovanni da Fiesole, al secolo
Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa – Roma, 18
febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra’
Angelico, fu un pittore italiano. A vent’anni entrò nel
convento di San Domenico di Fiesole. Tra il 1438 e il
1445 decorò con affreschi il chiostro e le celle del
convento (ora museo) di San Marco a Firenze. Fra il
1445 e il 1448 affrescò nel Vaticano una cappella
distrutta nel 1540 circa, e, forse, anche il ciclo di San
Lorenzo e di Santo Stefano nella cappella di Niccolò V
nello stesso palazzo. Le opere principali: il Giudizio
Universale, l’Incoronazione della Vergine, la
Madonna dei linaioli (1433), la grande Deposizione
dalla Croce (circa 1436) tutte nel museo di San
Marco, il polittico già a San Domenico a Perugia e
ora nella Galleria Nazionale dell’Umbria (1437 ca.).
La stupenda serie degli affreschi del convento di San
Marco, caratterizzata da un’eccezionale semplicità,
chiarezza delle forme e sapienza coloristica, culmina
nella grande Crocefissione della sala del Capitolo.
La qualifica di beato attribuitagli dalla tradizione gli
è stata ufficialmente riconosciuta da Papa Giovanni
Paolo II il 2 ottobre 1982 anche se, già dopo la sua
morte, era stato chiamato Beato Angelico sia per
l’emozionante religiosità di tutte le sue opere che per
le sue personali doti di umanità e umiltà.
Si narra inoltre che l’Angelico dipingesse in ginocchio
non prendendo mai in mano il pennello senza aver
prima recitato una preghiera e nell’atto di dipingere i
crocifissi o il volto sofferente di Gesù durante la
Passione, il suo animo fosse colmo di intensa
commozione. Era “humanissimo e molto sobrio”,
semplice nei suoi costumi e nel suo modo di fare e
pensare “humilissimo e modesto”. Per l’arte non
abbandonò mai la sua vocazione ed era solito dire
che “chi fa cose di Cristo, con Cristo deve star
sempre”.
La fine di questa parabola del Gesù storico ci
lascia sempre un poco “sgomenti”, come del
resto ci accade ogni volta che ci muore una
persona cara: che ne è della sua voce, del suo
sguardo, della forza e del carisma che esercitava
sugli altri, che ne è di questa presenza che dava
tanto coraggio? Che ne è del mistero del suo
passaggio su questa terra?
Il venerdì ed il sabato santo vanno trascorsi
nella consapevolezza di questa assenza, che
viene a dare valore ad ogni lutto, ad ogni nostro
umano cordoglio di fronte alla morte: ed è
proprio da questa vicenda che inizia il nostro
vero cammino di fede.
1
http://www.cenacoloitalia.it/fermarsi_ripartire/CompiantodiCri
stomortoBeatoAngelico.html
4

La divisione in cinque tappe
del tempo quaresimale.
Seconda Domenica di Quaresima
Per la nostra assemblea e per ciascuno di noi,
perché in questo cammino sinodale, l’ascolto
quotidiano delle parole e della opere di Gesù,
trasfiguri le nostre povere vite in capolavoro di
comunione.
Preghiamo.
Prima settimana: La Parola.
Centri Ascolto della Parola, Lectio Divina…
Seconda settimana: La Conversione.
Celebrazione Penitenziale…
Terza Settimana: L’Eucaristia.
Adorazione Eucaristica prolungata
Visita agli Ammalati…
Terza Domenica di Quaresima
Per la nostra comunità, perché accolga il dono
dello Spirito, sorgente per un rinnovato
impegno di conversione e grazie all’esperienza
del Sinodo diocesano sia riconosciuta come il
vero luogo di incontro con l’umanità del Cristo.
Preghiamo.
Quarta Settimana: Gli Esercizi Spirituali
alla Parrocchia.
Quinta Settimana: La Testimonianza.
È in preparazione un sussidio per la Via
Crucis. Sarà pubblicato sul sito della Diocesi.
Quarta Domenica di Quaresima
Per la Chiesa di Nola, perché diventi sempre più
luogo di perdono e di riconciliazione e, grazie al
Sinodo diocesano, sperimenti un’autentica vita
di comunione annunciando sempre che l’unica
salvezza del mondo è la croce di Cristo.
Preghiamo.
   

Intenzioni per la Preghiera Universale
In questo tempo di Sinodo Diocesano si
propongono alcune intenzioni da aggiungere
a quelle preparate dalla Comunità per la
celebrazione domenicale.
Quinta Domenica di Quaresima
Per la nostra Chiesa di Nola in cammino
sinodale, perché sia credibile testimone di
Cristo, il crocifisso-risorto che vive per sempre. E
porti frutti abbondanti di vita, gioia, libertà.
Preghiamo
Mercoledì delle Ceneri
Per la nostra Chiesa Diocesana: perché
attraverso il Sinodo, dia vita ad esperienze forti
di comunione, di condivisione della Parola di Dio
e della vita di ognuno.
Preghiamo.
Domenica delle Palme
Per la nostra comunità e per ciascuno di noi
perché in questo tempo di Sinodo, maturiamo la
capacità di spendere e offrire la nostra vita per i
fratelli e di essere testimoni della carità che non
verrà mai meno.
Preghiamo
Prima Domenica di Quaresima
Per la nostra Chiesa di Nola che vive il cammino
Sinodale, perché, in questo tempo di Quaresima
testimoni la verità di Cristo con il coraggio,
frutto dell’ascolto della Parola.
Preghiamo.
5

Una proposta per gli Esercizi Spirituali
alla Parrocchia.
Sera
Meditazione
Vespri e Benedizione Eucaristica
È desiderio del Vescovo offrire alle parrocchie,
una proposta per vivere, durante la prossima
Quaresima, l’esperienza degli Esercizi Spirituali
parrocchiali
Il tema degli Esercizi Spirituali
Alla luce della Traccia che il Comitato
preparatorio ha proposto per accompagnare il
cammino verso il 5° Convegno ecclesiale
nazionale (Firenze 9-13 novembre 2015), sul
tema ”In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, si
propone di meditare le “quattro forme vissute
e incarnate” di umanesimo, che costituiscono il
frutto delle narrazioni e delle testimonianze
delle Chiese locali: «Quale figura dell’umano
scaturisce dalla narrazione del cammino delle
comunità? Essa è disegnata da linee comuni,
preziose. […] È possibile riconoscerne quattro: un
umanesimo che è in ascolto; concreto; plurale;
d’interiorità e trascendenza» (Traccia, pp. 13-20)
Gli Esercizi Spirituali sono sempre un momento
forte nella vita di un credente, noi li proponiamo
a tutti, con una formula che vuole inserirsi nella
vita quotidiana. Chiediamo di rinunciare a tutto
ciò che è possibile mettere da parte in questi
giorni: impegni e divertimenti, chiacchierate con
amici e hobby, letture e divagazioni…,
mantenendo solo le responsabilità di lavoro e di
famiglia; così ci si potrà dedicare all’ascolto della
Parola di Dio e alla meditazione personale.
Sembra giusto dare qualche indicazione perché
l’esperienza possa essere ben condotta e
portare frutti per la vita delle persone che vi
parteciperanno.
LUNEDÌ
Un umanesimo in ascolto
Sal 19; Sal 116; Mt 9,35-38;
Lc 10,21-25; Gv 4,1-42
1. Fondamentale è il clima che si crea già al
momento dell’ingresso in Chiesa, favorendo
un vivo senso di comunione e di
partecipazione.
MARTEDÌ
Un umanesimo concreto
2Re 4, 1-7; Dt 8,2-10;
Lc 9,11-17; Fil 4,10-19
2. È importante il momento introduttivo con il
quale si aiutano i fedeli a disporre l’animo al
silenzio e all’ascolto del Signore.
MERCOLEDÌ
Un umanesimo plurale e integrale
1Re 17,1-16; Mt 15,21-28;
Lc 4,16-30; Lc 10,25-37; Lc 17,11-19
3. Il momento della riflessione personale può
essere vissuto anche nella forma
dell’Adorazione del SS. Sacramento o della
Venerazione della Santa Croce.
GIOVEDÌ
Un umanesimo di interiorità e trascendenza
1Re 19,3-15; Mt 16,13-21;
Mc 1,33-38; Fil 2,1-11
4. A conclusione è bene offrire qualche
suggerimento che aiuti a rispondere con
generosità alla Parola ascoltata.
VENERDÌ
“Volto di Cristo, Volto dell’Uomo”
La Via Crucis
Mattino
Meditazione / Celebrazione Eucaristica
Adorazione personale
Ora media
   
Pomeriggio
Disponibilità per le Confessioni e colloqui
6
 Valorizzazione del “Venerdì” come giorno
per contemplare il Signore crocifisso con la
pia pratica della Via crucis quale momento di
preghiera dell’intera comunità.
Nel pio esercizio della Via Crucis
confluiscono pure varie espressioni
caratteristiche della spiritualità cristiana:
la concezione della vita come cammino o
pellegrinaggio;
come
passaggio,
attraverso il mistero della Croce,
dall’esilio terreno alla patria celeste; il
desiderio di conformarsi profondamente
alla Passione di Cristo; le esigenze della
sequela Christi, per cui il discepolo deve
camminare dietro il Maestro, portando
quotidianamente la propria croce (cf. Lc
9, 23). Uno svolgimento sapiente della
Via Crucis, in cui parola, silenzio, canto,
incedere processionale e sostare
riflessivo si alternino in modo equilibrato
contribuisce al conseguimento dei frutti
spirituali del pio esercizio (Direttorio su
Tuttavia il battesimo è anche aggregazione
alla Chiesa e inserimento nel suo cammino
(Cf RICA, Introduzione Generale, 4). L’anno
liturgico è l’espressione di questo cammino
ecclesiale e il contesto entro il quale si
svolgono «tutti gli itinerari catecumenali
propri delle diverse età della vita umana» (cf
RICA, Present. CEI, 2; cf anche RdC 116). «Il
modo più ordinario per seguire un itinerario
di fede è di condividere il cammino della
Chiesa nell’anno liturgico... Assumere il
dinamismo proprio dell’anno liturgico
significa vivere in comunione con tutta la
Chiesa» (CEI, L’iniziazione cristiana, Nota 3,
36). Ora il battesimo, unitamente agli altri
due
sacramenti
dell’iniziazione
(Confermazione e prima partecipazione
all’Eucaristia), per il loro stretto e
fondamentale rapporto con il mistero
pasquale, trovano la loro più significativa
collocazione nella Veglia pasquale, come
attesta l’antica tradizione liturgica della
Chiesa, oppure, se vi sono difficoltà, nel
tempo pasquale (cf RICA 55 e 58). Nel corso
dell’anno, soprattutto per quanto riguarda i
bambini, per i quali la tradizione della Chiesa
non ama procrastinare troppo questo
sacramento (cf CDC 867), le norme
raccomandano che il battesimo sia celebrato
in domenica, Pasqua settimanale (cf RBB 9;
CDC 856).
La Quaresima è il tempo della preparazione
che dispone tutti i fedeli, senza distinzione,
«alla celebrazione del mistero pasquale, in
cui i sacramenti dell’iniziazione vengono
inseriti» (RICA 21). «Solo per gravi necessità
pastorali… è consentito di scegliere, oltre al
periodo dell’iniziazione (= riti preparatori)
che si svolge abitualmente in Quaresima, un
altro tempo e particolarmente il tempo
pasquale per celebrare i sacramenti
dell’iniziazione» (RICA 58). Da questo testo si
evince che, eccetto il caso di grave necessità
(da intendersi anche di carattere pastorale e
non solo in pericolo di morte; cf RBB 8), la
Quaresima non è affatto il tempo
opportuno per celebrare il battesimo se si
vuole dare ad esso pienezza di senso nel
giusto contesto ecclesiale.
pietà popolare e liturgia, 131-135).
Si invitano, altresì, le parrocchie della
stessa Città a celebrare insieme la via
Crucis. È opportuno evitare di pregare la Via
Crucis di domenica poiché è il giorno del
Signore Risorto.
   

Il tempo quaresimale è anche l’occasione
propizia per incontrare la gente dove vive.
Nella relazione con il territorio si vive il
mandato di Cristo, che raccomandò ai suoi
discepoli «In qualunque casa entriate, dite
Pace a questa casa» (Lc 10,5). Pertanto si
consiglia di riprendere la visita alle Famiglie
nella modalità e nei tempi più opportuni.
   

La celebrazione del Battesimo in
Quaresima. È veramente opportuna?
Nessuna norma proibisce di celebrare il
battesimo in Quaresima. Una tale
proibizione sarebbe del tutto fuori luogo.
7
QUARESIMA in famiglia... Proponiamo per la sera del venerdì di ogni settimana di quaresima
QUARESIMA
un momento di preghierain
chefamiglia...
possa accompagnare
un pasto per
più la
frugale,
chevenerdì
si apra di
alla
condivisione
carità.
Proponiamo
sera del
ogni
settimanaedialla
quaresima
un momento di preghiera che possa accompagnare un pasto più frugale, che si apra alla condivisione e alla carità.
Preghiera.
Gesù agisce con durezza, perché vuol ridare a Dio il suo poPreghiera.
sto. ‐ Gesù, le cose materiali a volte ci fanno perdere di vista
Gesù
agisce
con durezza,
vuol ridare
a Dio
il suoaltri;
pole cose
più importanti
e perché
ci allontanano
da Te
e dagli
sto.
‐
Gesù,
le
cose
materiali
a
volte
ci
fanno
perdere
di
vista
purifica il nostro cuore con l’amore! ‐ Gesù, insegnaci a ri‐
lespettare
cose più
ci comportamento
allontanano da Te
e dagli
altri;e
colimportanti
silenzio edeun
idoneo
la tua
purifica
il
nostro
cuore
con
l’amore!
‐
Gesù,
insegnaci
a ri‐
nostra casa, la chiesa.
spettare col silenzio ed un comportamento idoneo la tua e
nostra
casa, la chiesa.
Impegno.
La quaresima è tempo di ascolto più frequente della Parola
Impegno.
e di preghiera. Troviamo nella nostra giornata un momento
La
tempo
di ascolto
più con
frequente
di quaresima
riflessione eè di
preghiera
per stare
Dio. della Parola
e di preghiera. Troviamo nella nostra giornata un momento
di riflessione e di preghiera per stare con Dio.
PRIMA SETTIMANA
PRIMA
SETTIMANA
Dal Vangelo
secondo Marco (1,12-15)
In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel
Dal
Vangelo
secondo
Marcogiorni,
(1,12-15)
deserto
rimase
quaranta
tentato da Satana. Dopo
In
quel
tempo,
lo
Spirito
sospinse
Gesù
nel Galilea,
desertoproclae nel
che Giovanni fu arrestato, Gesù andò
nella
deserto
rimase
quaranta
giorni,
tentato
da
Satana.
Dopo
mando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il
che
Giovanni
arrestato,
Gesù andò
nella nel
Galilea,
proclaregno
di Dio èfuvicino;
convertitevi
e credete
Vangelo».
mando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il
regno
di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Preghiera
Gesù ci annuncia un mondo nuovo e ci invita a realizzarlo
Preghiera
insieme a lui, senza paura, senza timore. Il suo punto di forGesù
annuncia unGesù,
mondo
e ci invita
a realizzarlo
za? Laci preghiera!
fa’ nuovo
che anche
noi sappiamo
fare
insieme
a lui, senza
paura,
senza
Il suodonaci
puntodecisiodi fordella preghiera
il nostro
punto
ditimore.
forza. Gesù
za?
preghiera!
Gesù,fare,
fa’ che
sappiamo
fare
ne eLacoraggio
per saper
ognianche
giorno,noi
la nostra
parte.
della preghiera il nostro punto di forza. Gesù donaci decisione
e coraggio per saper fare, ogni giorno, la nostra parte.
Impegno
La quaresima è un cammino che ci ripropone come modello
Impegno
Gesù, ci impegniamo a seguirlo con fiducia e ad imitarlo,
La
quaresima
è un cammino
che ci
cercando
di amare
con sincerità
chiripropone
ci è vicino.come modello
Gesù, ci impegniamo a seguirlo con fiducia e ad imitarlo,
cercando di amare con sincerità chi ci è vicino.
QUARTA SETTIMANA
QUARTA
Dal VangeloSETTIMANA
secondo Giovanni (3,14-21)
In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amaDal
secondo
(3,14-21)
to ilVangelo
mondo da
dare ilGiovanni
Figlio unigenito
perché chiunque creIn
tempo,
Gesùperduto,
disse a Nicodèmo:
haeterna.
tanto amadequel
in lui
non vada
ma abbia «Dio
la vita
Dio,
to
il
mondo
da
dare
il
Figlio
unigenito
perché
chiunque
creinfatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare
de
in lui non
vada perduto,
vitamezzo
eterna.
Dio,
il mondo,
ma perché
il mondoma
sia abbia
salvatolaper
di lui».
infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare
ilPreghiera.
mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui».
Dio ha deciso di amarci e non ci abbandona mai. Ha mandaPreghiera.
to Gesù, suo Figlio, che offrendo la sua vita per noi ci ha
Dio
ha deciso
di fa’
amarci
e non ci abbandona
mai. Ha
manda-a
salvati.
‐ Gesù,
che sappiamo
alzare il nostro
sguardo
to
suo Figlio,
chedell’amore
offrendo la
vita per noi
ha
te,Gesù,
sulla croce,
e gioire
in‐sua
condizionato
checiogni
salvati.
che sappiamo
alzare
il nostro sguardo
a
giorno ‐ciGesù,
doni; fa’
‐ Gesù,
fa’ che, sul
tuo esempio,
sappiamo
te,
sulla
croce,
e
gioire
dell’amore
in‐
condizionato
che
ogni
regalare un po’ del nostro tempo a Dio e a chi ci sta vicino
giorno ci doni; ‐ Gesù, fa’ che, sul tuo esempio, sappiamo
Impegno.
regalare
un po’ del nostro tempo a Dio e a chi ci sta vicino
La quaresima è tempo di penitenza e di digiuno, di solidaImpegno.
rietà e di carità. Ci impegniamo a staccarci maggiormente
La
quaresima
tempo di penitenza
di digiuno,
dalle
cose e a ècondividere
con chi ha emeno
di voi. di solidarietà e di carità. Ci impegniamo a staccarci maggiormente
dalle cose e a condividere con chi ha meno di voi.
SECONDA SETTIMANA
SECONDA
Dal Vangelo SETTIMANA
secondo Marco (9,2-10)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e GioDal
Vangelo
secondosu
Marco
(9,2-10)
vanni
e li condusse
un alto
monte, in disparte, loro soIn
tempo, Gesù
preseacon
e Gioli. quel
Fu trasfigurato
davanti
loroséePietro,
le sue Giacomo
vesti divennero
vanni
e li condusse
su un
altoche
monte,
disparte,
so-e
splendenti.
Venne una
nube
li coprìincon
la sua loro
ombra
li.dalla
Fu trasfigurato
davanti
a
loro
e
le
sue
vesti
divennero
nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato:
splendenti.
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e
ascoltatelo!».
dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato:
ascoltatelo!».
Preghiera.
Ai tre discepoli Gesù riserva un’esperienza eccezionale che
Preghiera.
prefigura la Resurrezione. ‐ Gesù, avvolgi con la tua luce la
Ai
tre discepoli
Gesùcapaci
riservadiun’esperienza
nostra
vita, rendici
trasparenza eccezionale
e preparaci che
alla
prefigura
la
Resurrezione.
‐
Gesù,
avvolgi
con
la tua
luceprela
Pasqua di Resurrezione. Gesù, donaci di trovare
nella
nostra
rendici
di per
trasparenza
preparaci
alla
ghiera vita,
la forza
checapaci
ci serve
diventareepersone
nuove,
Pasqua
di prenderci
Resurrezione.
donaci
trovare nella
precapaci di
cura Gesù,
degli altri
e didiinfondere
fiducia
inghiera
forza che ci serve per diventare persone nuove,
torno alanoi.
capaci di prenderci cura degli altri e di infondere fiducia inImpegno.
torno
a noi.
La quaresima è un cammino che domanda impegno costanImpegno.
te nelle piccole cose quotidiane. Ci sforziamo a compiere il
La
quaresima
unogni
cammino
domanda
impegno
nostro
dovereè di
giornoche
a scuola,
in famiglia,
incostanparrocte
nelle
quotidiane.
Ci di
sforziamo
a compiere il
chia,
sulpiccole
posto dicose
lavoro,
con senso
responsabilità.
nostro dovere di ogni giorno a scuola, in famiglia, in parrocchia, sul posto di lavoro, con senso di responsabilità.
QUINTA SETTIMANA
Dal Vangelo
secondo Giovanni (12,20-33)
QUINTA
SETTIMANA
Alcuni Greci si avvicinarono a Filippo e gli domandarono:
Dal
Vangelo
secondovedere
Giovanni
(12,20-33)
«Signore,
vogliamo
Gesù».
Filippo andò a dirlo ad
Alcuni
avvicinarono
Filippo e aglidirlo
domandarono:
Andrea,Greci
e poisiAndrea
e Filippoa andarono
a Gesù. Ge«Signore,
vogliamo
vedere
Gesù».
Filippo
andò
a dirlo sia
ad
sù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo
Andrea,
e poi
Filippoioandarono
a Gesù.
Geglorificato.
In Andrea
verità, ine verità
vi dico: sea ildirlo
chicco
di grano,
sù
rispose
loro: «È
che solo;
il Figlio
dell’uomo
sia
caduto
in terra,
nonvenuta
muore,l’ora
rimane
se invece
muore,
glorificato.
In verità,
in verità
vi dico:
il chicco
grano,e
produce molto
frutto.
Se unoiomi
vuole se
servire,
mi disegua,
caduto
in terra,
solo; se invece
dove sono
io, lànon
saràmuore,
anche rimane
il mio servitore.
Se unomuore,
serve
produce
molto
frutto. Se uno mi vuole servire, mi segua, e
me, il Padre
lo onorerà».
dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve
Preghiera.
me,
il Padre lo onorerà».
Gesù non conserva la sua vita, ma la dona. Morendo ci dice
Preghiera.
che l’amore è più forte di tutto. Gesù però vince la morte
per diventare
cammino
vitama
perlatutti
gliMorendo
uomini che
creGesù
non conserva
la suadivita,
dona.
ci dice
dono
in lui. ‐èGesù,
donadia ciascuno
di noi
di sapersi
che
l’amore
più forte
tutto. Gesù
però
vince lamettere
morte
in gioco,
comecammino
hai fattoditu,vita
perper
amore;
‐ Gesù,
fa’che
che,cresul
per
diventare
tutti gli
uomini
dono
in lui. ‐ Gesù,
dona seminare
a ciascunointorno
di noi dia sapersi
mettere
tuo esempio,
sappiamo
noi qualcosa
di
in
gioco,
come
hainascere
fatto tu,
per amore;
‐ Gesù, fa’ che, sul
buono
che
faccia
germogli
di bene.
tuo esempio, sappiamo seminare intorno a noi qualcosa di
Impegno.
buono
che faccia nascere germogli di bene.
La quaresima è il tempo della comunità. Ci impegniamo a
trascorrere un po’ di tempo con una persona sola.
Impegno.
La quaresima è il tempo della comunità. Ci impegniamo a
trascorrere un po’ di tempo con una persona sola.
TERZA SETTIMANA
Dal Vangelo
secondo Giovanni (2,13-25)
TERZA
SETTIMANA
Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a GerusalemDal
secondo
Giovanni
(2,13-25)
me.Vangelo
Trovò nel
tempio
gente che
vendeva buoi, pecore e
Sicolombe
avvicinava
Pasquai dei
Giudei e Gesù
salì afece
Gerusaleme, làlaseduti,
cambiamonete.
Allora
una frusta di
cordicelle
e scacciò
del tempio
e disse:
me.
Trovò
nel tempio
gentetutti
che fuori
vendeva
buoi, pecore
e
«Portate e,vialà di
qui queste
cose e nonAllora
fate della
casafrudel
colombe
seduti,
i cambiamonete.
fece una
Padre
mio un mercato!».
ricordarono
che
sta
di cordicelle
e scacciòI suoi
tutti discepoli
fuori delsitempio
e disse:
sta scritto:
zeloqueste
per lacose
tua casa
divorerà».
Allora
«Portate
via«Lo
di qui
e nonmifate
della casa
deli
Giudeimio
presero
la parola eI suoi
gli dissero:
«Quale
segno ci che
moPadre
un mercato!».
discepoli
si ricordarono
stri scritto:
per fare«Lo
queste
«Distruggete
sta
zelocose?».
per la Rispose
tua casaloro
mi Gesù:
divorerà».
Allora i
questopresero
tempio la
e in
tre giorni
farò risorgere».
Ma egli
parGiudei
parola
e gli lo
dissero:
«Quale segno
ci molavaper
delfare
tempio
del cose?».
suo corpo.
stri
queste
Rispose loro Gesù: «Distruggete
questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Ma egli parlava del tempio del suo corpo.
8