Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: “Ecco, io vengo - poiché di me sta scritto nel rotolo del libro per fare, o Dio, la tua volontà” . 1 Ebrei 10,5-7 ol messaggio per la quaresima “Rinfrancate i vostri cuori” che papa Francesco ha consegnato alla Chiesa abbiamo ricevuto una chiave di lettura per questo tempo propizio del cammino di fede. Papa Francesco ci invita a guarire dalla grande malattia dell’indifferenza che, come un virus letale, insidia la vita personale e comunitaria, spirituale e sociale. Il contenuto di quel messaggio ci aiuta realmente a fare un esame di coscienza approfondito che deve essere immediatamente vissuto nel clima di un’esperienza di grazia, che è la tangibilità di un Dio “non indifferente” alla vicenda degli uomini. Forti di queste prime suggestioni, abbiamo anche bisogno -come Chiesa di Nola- di incarnare il cammino quaresimale nella nostra esperienza viva. Ci viene in aiuto il Servizio Diocesano per la Liturgia che, mettendo insieme i temi del Sinodo diocesano si serve del contenuto della Traccia per il cammino del prossimo Convegno della Chiesa Italiana di Firenze, per proporci questo sussidio. Quale contenuto del testo troveremo le cinque tappe del cammino quaresimale, uno schema di proposta per l’esperienza degli Esercizi Spirituali alla Parrocchia, alcuni suggerimenti e attenzioni da tenere in questo tempo quaresimale e, infine, una scheda per la Quaresima in famiglia da proporre ai nuclei familiari per aprirsi all’esperienza della preghiera e della carità. Sono suggerimenti agili, non dettagliati, proprio nell’intenzione di lasciare larghi margini di creatività e di fattibilità da modulare secondo la vita e l’identità di ciascuna Comunità parrocchiale. Sono anche però occasione per portare avanti un cammino insieme, perché sempre più si viva l’esperienza di una sintonia e armonia. Nell’augurio reciproco di un cammino quaresimale che porti a tutti noi i segni di una vera conversione del cuore, viviamo questo tempo certi dell’esperienza della benedizione di Dio. Con le parole di papa Francesco “avremo un cuore forte e misericordioso, vigile e generoso, che non si lascia chiudere in se stesso e non cade nella vertigine della globalizzazione dell’indifferenza” condivido con voi l’augurio per una santa quaresima. Mons. Pasquale D’Onofrio Vicario Generale 2 Il Compianto di Cristo è uno degli affreschi del Beato Angelico che decorano il convento di San Marco a Firenze. Misura 192x166,50 cm e si tratta di un’opera dipinta con aiuti, in particolare il cosiddetto maestro della cella 2, risalente al 1440-1441 circa. Il Compianto è composto con le figure disposte a cerchio attorno al corpo morto di Gesù, con le tre pie donne, san Giovanni Evangelista e, in piedi a sinistra, san Domenico, che partecipa misticamente alla scena fornendo un esempio diretto per la meditazione dei frati. Sullo sfondo si vede la grotta col sarcofago già pronto, oltre ad alcuni alberi, dipinti con realismo, e un cielo scuro. In basso le rocce disegnano un arco che contribuisce a focalizzare l’attenzione sul centro della composizione. L’Angelico si dedicò alla decorazione di San Marco su incarico di Cosimo de’ Medici, tra il 1438 e il 1445, anno della sua partenza per Roma, per poi tornarvi negli anni 1450, quando completò alcuni affreschi e si dedicò alla statura di codici miniati per il convento stesso. Molto si è scritto circa l’autografia dell’Angelico per un complesso di decorazioni di così ampia portata, realizzato in tempi relativamente brevi. Gli affreschi del piano terra vengono concordemente attribuiti all’Angelico, mentre più incerta e discussa è l’attribuzione dei quarantatre affreschi delle celle e dei tre del corridoio del primo piano. Se i contemporanei come frà Giuliano Lapaccini attribuiscono tutti gli affreschi all’Angelico, oggi, per un mero calcolo pratico del tempo necessario a un individuo per portare a termine un’opera del genere e per studi stilistici che evidenziano tre o quattro mani diverse, si tende a attribuire all’Angelico l’intera sovrintendenza della decorazione ma l’autografia di solo un ristretto numero di affreschi, mentre i restanti si pensa che vennero dipinti su suo cartone o nel suo stile da allievi, tra cui il fiorentino Benozzo Gozzoli (1420-1497). L’opera spicca per la cromia tenue e delicata, accordata su tonalità diverse ma armoniche nel complesso. La luce, tramite un chiaroscuro efficace, dà un forte rilievo plastico ai personaggi, che testimonia l’assimilazione dei principi scoperti da Masaccio. La collocazione spaziale, sebbene non eccessivamente profonda, per non creare una fonte di distrazione, è ben calibrata e composta con più punti di fuga, riuscendo a trasmettere la diversa posizione dei personaggi con efficacia Questa iconografia1 della cura pietosa del corpo di Gesù appena deposto dalla croce, con le donne e Giuseppe di Arimatèa che si raccolgono attorno a lui disteso, quasi come attorno ad una mensa, non è raro nella pittura dell’Angelico. La scena è contemplata, ancora una volta, da San Domenico, riconoscibile dalla stella che si staglia purpurea sullo sfondo della sua aureola, quella stella vista da sua madre al momento della sua nascita secondo le antiche agiografie, raccolte dal beato Jacopo da Varagine (12281298) nella sua Leggenda Aurea. Ha in mano un ramo di gigli, simbolo della purezza, simbolo che sembra piuttosto rivolto a Gesù che non alla sua personale scelta di castità, sebbene essa fosse proverbiale. Perché che cosa Il Compianto di Cristo si trova nella cella 2 del corridoio Est, lato esterno, nella fila di celle da cui si ritiene che sia iniziata la decorazione, e fa parte di quelle opere dipinte non direttamente dall’Angelico ma sotto la sua stretta sorveglianza e con piccoli interventi diretti. 3 è la castità se non la spiritualità di un corpo che si è speso tutto nel dono di sé? Gesù ha mostrato l’amore di Dio percorrendo le strade della Galilea, della Samaria, e della Giudea, sempre nel dono di un annuncio infaticabile, attraverso l’ascolto e la predicazione, le guarigioni e i miracoli, l’amore “di viscere” e la capacità di commuoversi, le veglie in preghiera e i giorni di vicinanza e di umano-divino sentire di fronte alle vicende umane. Nella sera del venerdì, vigilia dello shabbat, “quando già si accendono le prime luci”, tutto sembra concludersi qui, con il compianto dei suoi più vicini e le prime cure al suo corpo senza vita. Al di là di quello che suggeriscono alcuni esperti in materia, che sottolineano quanto sia più importante, per l’Angelico, “fermare l’attenzione dello spettatore” sulle azioni compiute dai dolenti in preparazione alle esequie, a noi sembra tanto più incisiva la scelta di soffermarsi sulla importanza del corpo, su questa incarnazione di Gesù ormai giunta al suo capolinea. BEATO ANGELICO – Giovanni da Fiesole, al secolo Guido di Pietro (Vicchio, 1395 circa – Roma, 18 febbraio 1455), detto il Beato Angelico o Fra’ Angelico, fu un pittore italiano. A vent’anni entrò nel convento di San Domenico di Fiesole. Tra il 1438 e il 1445 decorò con affreschi il chiostro e le celle del convento (ora museo) di San Marco a Firenze. Fra il 1445 e il 1448 affrescò nel Vaticano una cappella distrutta nel 1540 circa, e, forse, anche il ciclo di San Lorenzo e di Santo Stefano nella cappella di Niccolò V nello stesso palazzo. Le opere principali: il Giudizio Universale, l’Incoronazione della Vergine, la Madonna dei linaioli (1433), la grande Deposizione dalla Croce (circa 1436) tutte nel museo di San Marco, il polittico già a San Domenico a Perugia e ora nella Galleria Nazionale dell’Umbria (1437 ca.). La stupenda serie degli affreschi del convento di San Marco, caratterizzata da un’eccezionale semplicità, chiarezza delle forme e sapienza coloristica, culmina nella grande Crocefissione della sala del Capitolo. La qualifica di beato attribuitagli dalla tradizione gli è stata ufficialmente riconosciuta da Papa Giovanni Paolo II il 2 ottobre 1982 anche se, già dopo la sua morte, era stato chiamato Beato Angelico sia per l’emozionante religiosità di tutte le sue opere che per le sue personali doti di umanità e umiltà. Si narra inoltre che l’Angelico dipingesse in ginocchio non prendendo mai in mano il pennello senza aver prima recitato una preghiera e nell’atto di dipingere i crocifissi o il volto sofferente di Gesù durante la Passione, il suo animo fosse colmo di intensa commozione. Era “humanissimo e molto sobrio”, semplice nei suoi costumi e nel suo modo di fare e pensare “humilissimo e modesto”. Per l’arte non abbandonò mai la sua vocazione ed era solito dire che “chi fa cose di Cristo, con Cristo deve star sempre”. La fine di questa parabola del Gesù storico ci lascia sempre un poco “sgomenti”, come del resto ci accade ogni volta che ci muore una persona cara: che ne è della sua voce, del suo sguardo, della forza e del carisma che esercitava sugli altri, che ne è di questa presenza che dava tanto coraggio? Che ne è del mistero del suo passaggio su questa terra? Il venerdì ed il sabato santo vanno trascorsi nella consapevolezza di questa assenza, che viene a dare valore ad ogni lutto, ad ogni nostro umano cordoglio di fronte alla morte: ed è proprio da questa vicenda che inizia il nostro vero cammino di fede. 1 http://www.cenacoloitalia.it/fermarsi_ripartire/CompiantodiCri stomortoBeatoAngelico.html 4 La divisione in cinque tappe del tempo quaresimale. Seconda Domenica di Quaresima Per la nostra assemblea e per ciascuno di noi, perché in questo cammino sinodale, l’ascolto quotidiano delle parole e della opere di Gesù, trasfiguri le nostre povere vite in capolavoro di comunione. Preghiamo. Prima settimana: La Parola. Centri Ascolto della Parola, Lectio Divina… Seconda settimana: La Conversione. Celebrazione Penitenziale… Terza Settimana: L’Eucaristia. Adorazione Eucaristica prolungata Visita agli Ammalati… Terza Domenica di Quaresima Per la nostra comunità, perché accolga il dono dello Spirito, sorgente per un rinnovato impegno di conversione e grazie all’esperienza del Sinodo diocesano sia riconosciuta come il vero luogo di incontro con l’umanità del Cristo. Preghiamo. Quarta Settimana: Gli Esercizi Spirituali alla Parrocchia. Quinta Settimana: La Testimonianza. È in preparazione un sussidio per la Via Crucis. Sarà pubblicato sul sito della Diocesi. Quarta Domenica di Quaresima Per la Chiesa di Nola, perché diventi sempre più luogo di perdono e di riconciliazione e, grazie al Sinodo diocesano, sperimenti un’autentica vita di comunione annunciando sempre che l’unica salvezza del mondo è la croce di Cristo. Preghiamo. Intenzioni per la Preghiera Universale In questo tempo di Sinodo Diocesano si propongono alcune intenzioni da aggiungere a quelle preparate dalla Comunità per la celebrazione domenicale. Quinta Domenica di Quaresima Per la nostra Chiesa di Nola in cammino sinodale, perché sia credibile testimone di Cristo, il crocifisso-risorto che vive per sempre. E porti frutti abbondanti di vita, gioia, libertà. Preghiamo Mercoledì delle Ceneri Per la nostra Chiesa Diocesana: perché attraverso il Sinodo, dia vita ad esperienze forti di comunione, di condivisione della Parola di Dio e della vita di ognuno. Preghiamo. Domenica delle Palme Per la nostra comunità e per ciascuno di noi perché in questo tempo di Sinodo, maturiamo la capacità di spendere e offrire la nostra vita per i fratelli e di essere testimoni della carità che non verrà mai meno. Preghiamo Prima Domenica di Quaresima Per la nostra Chiesa di Nola che vive il cammino Sinodale, perché, in questo tempo di Quaresima testimoni la verità di Cristo con il coraggio, frutto dell’ascolto della Parola. Preghiamo. 5 Una proposta per gli Esercizi Spirituali alla Parrocchia. Sera Meditazione Vespri e Benedizione Eucaristica È desiderio del Vescovo offrire alle parrocchie, una proposta per vivere, durante la prossima Quaresima, l’esperienza degli Esercizi Spirituali parrocchiali Il tema degli Esercizi Spirituali Alla luce della Traccia che il Comitato preparatorio ha proposto per accompagnare il cammino verso il 5° Convegno ecclesiale nazionale (Firenze 9-13 novembre 2015), sul tema ”In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”, si propone di meditare le “quattro forme vissute e incarnate” di umanesimo, che costituiscono il frutto delle narrazioni e delle testimonianze delle Chiese locali: «Quale figura dell’umano scaturisce dalla narrazione del cammino delle comunità? Essa è disegnata da linee comuni, preziose. […] È possibile riconoscerne quattro: un umanesimo che è in ascolto; concreto; plurale; d’interiorità e trascendenza» (Traccia, pp. 13-20) Gli Esercizi Spirituali sono sempre un momento forte nella vita di un credente, noi li proponiamo a tutti, con una formula che vuole inserirsi nella vita quotidiana. Chiediamo di rinunciare a tutto ciò che è possibile mettere da parte in questi giorni: impegni e divertimenti, chiacchierate con amici e hobby, letture e divagazioni…, mantenendo solo le responsabilità di lavoro e di famiglia; così ci si potrà dedicare all’ascolto della Parola di Dio e alla meditazione personale. Sembra giusto dare qualche indicazione perché l’esperienza possa essere ben condotta e portare frutti per la vita delle persone che vi parteciperanno. LUNEDÌ Un umanesimo in ascolto Sal 19; Sal 116; Mt 9,35-38; Lc 10,21-25; Gv 4,1-42 1. Fondamentale è il clima che si crea già al momento dell’ingresso in Chiesa, favorendo un vivo senso di comunione e di partecipazione. MARTEDÌ Un umanesimo concreto 2Re 4, 1-7; Dt 8,2-10; Lc 9,11-17; Fil 4,10-19 2. È importante il momento introduttivo con il quale si aiutano i fedeli a disporre l’animo al silenzio e all’ascolto del Signore. MERCOLEDÌ Un umanesimo plurale e integrale 1Re 17,1-16; Mt 15,21-28; Lc 4,16-30; Lc 10,25-37; Lc 17,11-19 3. Il momento della riflessione personale può essere vissuto anche nella forma dell’Adorazione del SS. Sacramento o della Venerazione della Santa Croce. GIOVEDÌ Un umanesimo di interiorità e trascendenza 1Re 19,3-15; Mt 16,13-21; Mc 1,33-38; Fil 2,1-11 4. A conclusione è bene offrire qualche suggerimento che aiuti a rispondere con generosità alla Parola ascoltata. VENERDÌ “Volto di Cristo, Volto dell’Uomo” La Via Crucis Mattino Meditazione / Celebrazione Eucaristica Adorazione personale Ora media Pomeriggio Disponibilità per le Confessioni e colloqui 6 Valorizzazione del “Venerdì” come giorno per contemplare il Signore crocifisso con la pia pratica della Via crucis quale momento di preghiera dell’intera comunità. Nel pio esercizio della Via Crucis confluiscono pure varie espressioni caratteristiche della spiritualità cristiana: la concezione della vita come cammino o pellegrinaggio; come passaggio, attraverso il mistero della Croce, dall’esilio terreno alla patria celeste; il desiderio di conformarsi profondamente alla Passione di Cristo; le esigenze della sequela Christi, per cui il discepolo deve camminare dietro il Maestro, portando quotidianamente la propria croce (cf. Lc 9, 23). Uno svolgimento sapiente della Via Crucis, in cui parola, silenzio, canto, incedere processionale e sostare riflessivo si alternino in modo equilibrato contribuisce al conseguimento dei frutti spirituali del pio esercizio (Direttorio su Tuttavia il battesimo è anche aggregazione alla Chiesa e inserimento nel suo cammino (Cf RICA, Introduzione Generale, 4). L’anno liturgico è l’espressione di questo cammino ecclesiale e il contesto entro il quale si svolgono «tutti gli itinerari catecumenali propri delle diverse età della vita umana» (cf RICA, Present. CEI, 2; cf anche RdC 116). «Il modo più ordinario per seguire un itinerario di fede è di condividere il cammino della Chiesa nell’anno liturgico... Assumere il dinamismo proprio dell’anno liturgico significa vivere in comunione con tutta la Chiesa» (CEI, L’iniziazione cristiana, Nota 3, 36). Ora il battesimo, unitamente agli altri due sacramenti dell’iniziazione (Confermazione e prima partecipazione all’Eucaristia), per il loro stretto e fondamentale rapporto con il mistero pasquale, trovano la loro più significativa collocazione nella Veglia pasquale, come attesta l’antica tradizione liturgica della Chiesa, oppure, se vi sono difficoltà, nel tempo pasquale (cf RICA 55 e 58). Nel corso dell’anno, soprattutto per quanto riguarda i bambini, per i quali la tradizione della Chiesa non ama procrastinare troppo questo sacramento (cf CDC 867), le norme raccomandano che il battesimo sia celebrato in domenica, Pasqua settimanale (cf RBB 9; CDC 856). La Quaresima è il tempo della preparazione che dispone tutti i fedeli, senza distinzione, «alla celebrazione del mistero pasquale, in cui i sacramenti dell’iniziazione vengono inseriti» (RICA 21). «Solo per gravi necessità pastorali… è consentito di scegliere, oltre al periodo dell’iniziazione (= riti preparatori) che si svolge abitualmente in Quaresima, un altro tempo e particolarmente il tempo pasquale per celebrare i sacramenti dell’iniziazione» (RICA 58). Da questo testo si evince che, eccetto il caso di grave necessità (da intendersi anche di carattere pastorale e non solo in pericolo di morte; cf RBB 8), la Quaresima non è affatto il tempo opportuno per celebrare il battesimo se si vuole dare ad esso pienezza di senso nel giusto contesto ecclesiale. pietà popolare e liturgia, 131-135). Si invitano, altresì, le parrocchie della stessa Città a celebrare insieme la via Crucis. È opportuno evitare di pregare la Via Crucis di domenica poiché è il giorno del Signore Risorto. Il tempo quaresimale è anche l’occasione propizia per incontrare la gente dove vive. Nella relazione con il territorio si vive il mandato di Cristo, che raccomandò ai suoi discepoli «In qualunque casa entriate, dite Pace a questa casa» (Lc 10,5). Pertanto si consiglia di riprendere la visita alle Famiglie nella modalità e nei tempi più opportuni. La celebrazione del Battesimo in Quaresima. È veramente opportuna? Nessuna norma proibisce di celebrare il battesimo in Quaresima. Una tale proibizione sarebbe del tutto fuori luogo. 7 QUARESIMA in famiglia... Proponiamo per la sera del venerdì di ogni settimana di quaresima QUARESIMA un momento di preghierain chefamiglia... possa accompagnare un pasto per più la frugale, chevenerdì si apra di alla condivisione carità. Proponiamo sera del ogni settimanaedialla quaresima un momento di preghiera che possa accompagnare un pasto più frugale, che si apra alla condivisione e alla carità. Preghiera. Gesù agisce con durezza, perché vuol ridare a Dio il suo poPreghiera. sto. ‐ Gesù, le cose materiali a volte ci fanno perdere di vista Gesù agisce con durezza, vuol ridare a Dio il suoaltri; pole cose più importanti e perché ci allontanano da Te e dagli sto. ‐ Gesù, le cose materiali a volte ci fanno perdere di vista purifica il nostro cuore con l’amore! ‐ Gesù, insegnaci a ri‐ lespettare cose più ci comportamento allontanano da Te e dagli altri;e colimportanti silenzio edeun idoneo la tua purifica il nostro cuore con l’amore! ‐ Gesù, insegnaci a ri‐ nostra casa, la chiesa. spettare col silenzio ed un comportamento idoneo la tua e nostra casa, la chiesa. Impegno. La quaresima è tempo di ascolto più frequente della Parola Impegno. e di preghiera. Troviamo nella nostra giornata un momento La tempo di ascolto più con frequente di quaresima riflessione eè di preghiera per stare Dio. della Parola e di preghiera. Troviamo nella nostra giornata un momento di riflessione e di preghiera per stare con Dio. PRIMA SETTIMANA PRIMA SETTIMANA Dal Vangelo secondo Marco (1,12-15) In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel deserto e nel Dal Vangelo secondo Marcogiorni, (1,12-15) deserto rimase quaranta tentato da Satana. Dopo In quel tempo, lo Spirito sospinse Gesù nel Galilea, desertoproclae nel che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella deserto rimase quaranta giorni, tentato da Satana. Dopo mando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il che Giovanni arrestato, Gesù andò nella nel Galilea, proclaregno di Dio èfuvicino; convertitevi e credete Vangelo». mando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo». Preghiera Gesù ci annuncia un mondo nuovo e ci invita a realizzarlo Preghiera insieme a lui, senza paura, senza timore. Il suo punto di forGesù annuncia unGesù, mondo e ci invita a realizzarlo za? Laci preghiera! fa’ nuovo che anche noi sappiamo fare insieme a lui, senza paura, senza Il suodonaci puntodecisiodi fordella preghiera il nostro punto ditimore. forza. Gesù za? preghiera! Gesù,fare, fa’ che sappiamo fare ne eLacoraggio per saper ognianche giorno,noi la nostra parte. della preghiera il nostro punto di forza. Gesù donaci decisione e coraggio per saper fare, ogni giorno, la nostra parte. Impegno La quaresima è un cammino che ci ripropone come modello Impegno Gesù, ci impegniamo a seguirlo con fiducia e ad imitarlo, La quaresima è un cammino che ci cercando di amare con sincerità chiripropone ci è vicino.come modello Gesù, ci impegniamo a seguirlo con fiducia e ad imitarlo, cercando di amare con sincerità chi ci è vicino. QUARTA SETTIMANA QUARTA Dal VangeloSETTIMANA secondo Giovanni (3,14-21) In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Dio ha tanto amaDal secondo (3,14-21) to ilVangelo mondo da dare ilGiovanni Figlio unigenito perché chiunque creIn tempo, Gesùperduto, disse a Nicodèmo: haeterna. tanto amadequel in lui non vada ma abbia «Dio la vita Dio, to il mondo da dare il Figlio unigenito perché chiunque creinfatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare de in lui non vada perduto, vitamezzo eterna. Dio, il mondo, ma perché il mondoma sia abbia salvatolaper di lui». infatti, non ha mandato il Figlio nel mondo per condannare ilPreghiera. mondo, ma perché il mondo sia salvato per mezzo di lui». Dio ha deciso di amarci e non ci abbandona mai. Ha mandaPreghiera. to Gesù, suo Figlio, che offrendo la sua vita per noi ci ha Dio ha deciso di fa’ amarci e non ci abbandona mai. Ha manda-a salvati. ‐ Gesù, che sappiamo alzare il nostro sguardo to suo Figlio, chedell’amore offrendo la vita per noi ha te,Gesù, sulla croce, e gioire in‐sua condizionato checiogni salvati. che sappiamo alzare il nostro sguardo a giorno ‐ciGesù, doni; fa’ ‐ Gesù, fa’ che, sul tuo esempio, sappiamo te, sulla croce, e gioire dell’amore in‐ condizionato che ogni regalare un po’ del nostro tempo a Dio e a chi ci sta vicino giorno ci doni; ‐ Gesù, fa’ che, sul tuo esempio, sappiamo Impegno. regalare un po’ del nostro tempo a Dio e a chi ci sta vicino La quaresima è tempo di penitenza e di digiuno, di solidaImpegno. rietà e di carità. Ci impegniamo a staccarci maggiormente La quaresima tempo di penitenza di digiuno, dalle cose e a ècondividere con chi ha emeno di voi. di solidarietà e di carità. Ci impegniamo a staccarci maggiormente dalle cose e a condividere con chi ha meno di voi. SECONDA SETTIMANA SECONDA Dal Vangelo SETTIMANA secondo Marco (9,2-10) In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e GioDal Vangelo secondosu Marco (9,2-10) vanni e li condusse un alto monte, in disparte, loro soIn tempo, Gesù preseacon e Gioli. quel Fu trasfigurato davanti loroséePietro, le sue Giacomo vesti divennero vanni e li condusse su un altoche monte, disparte, so-e splendenti. Venne una nube li coprìincon la sua loro ombra li.dalla Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: splendenti. Venne una nube che li coprì con la sua ombra e ascoltatelo!». dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l’amato: ascoltatelo!». Preghiera. Ai tre discepoli Gesù riserva un’esperienza eccezionale che Preghiera. prefigura la Resurrezione. ‐ Gesù, avvolgi con la tua luce la Ai tre discepoli Gesùcapaci riservadiun’esperienza nostra vita, rendici trasparenza eccezionale e preparaci che alla prefigura la Resurrezione. ‐ Gesù, avvolgi con la tua luceprela Pasqua di Resurrezione. Gesù, donaci di trovare nella nostra rendici di per trasparenza preparaci alla ghiera vita, la forza checapaci ci serve diventareepersone nuove, Pasqua di prenderci Resurrezione. donaci trovare nella precapaci di cura Gesù, degli altri e didiinfondere fiducia inghiera forza che ci serve per diventare persone nuove, torno alanoi. capaci di prenderci cura degli altri e di infondere fiducia inImpegno. torno a noi. La quaresima è un cammino che domanda impegno costanImpegno. te nelle piccole cose quotidiane. Ci sforziamo a compiere il La quaresima unogni cammino domanda impegno nostro dovereè di giornoche a scuola, in famiglia, incostanparrocte nelle quotidiane. Ci di sforziamo a compiere il chia, sulpiccole posto dicose lavoro, con senso responsabilità. nostro dovere di ogni giorno a scuola, in famiglia, in parrocchia, sul posto di lavoro, con senso di responsabilità. QUINTA SETTIMANA Dal Vangelo secondo Giovanni (12,20-33) QUINTA SETTIMANA Alcuni Greci si avvicinarono a Filippo e gli domandarono: Dal Vangelo secondovedere Giovanni (12,20-33) «Signore, vogliamo Gesù». Filippo andò a dirlo ad Alcuni avvicinarono Filippo e aglidirlo domandarono: Andrea,Greci e poisiAndrea e Filippoa andarono a Gesù. Ge«Signore, vogliamo vedere Gesù». Filippo andò a dirlo sia ad sù rispose loro: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo Andrea, e poi Filippoioandarono a Gesù. Geglorificato. In Andrea verità, ine verità vi dico: sea ildirlo chicco di grano, sù rispose loro: «È che solo; il Figlio dell’uomo sia caduto in terra, nonvenuta muore,l’ora rimane se invece muore, glorificato. In verità, in verità vi dico: il chicco grano,e produce molto frutto. Se unoiomi vuole se servire, mi disegua, caduto in terra, solo; se invece dove sono io, lànon saràmuore, anche rimane il mio servitore. Se unomuore, serve produce molto frutto. Se uno mi vuole servire, mi segua, e me, il Padre lo onorerà». dove sono io, là sarà anche il mio servitore. Se uno serve Preghiera. me, il Padre lo onorerà». Gesù non conserva la sua vita, ma la dona. Morendo ci dice Preghiera. che l’amore è più forte di tutto. Gesù però vince la morte per diventare cammino vitama perlatutti gliMorendo uomini che creGesù non conserva la suadivita, dona. ci dice dono in lui. ‐èGesù, donadia ciascuno di noi di sapersi che l’amore più forte tutto. Gesù però vince lamettere morte in gioco, comecammino hai fattoditu,vita perper amore; ‐ Gesù, fa’che che,cresul per diventare tutti gli uomini dono in lui. ‐ Gesù, dona seminare a ciascunointorno di noi dia sapersi mettere tuo esempio, sappiamo noi qualcosa di in gioco, come hainascere fatto tu, per amore; ‐ Gesù, fa’ che, sul buono che faccia germogli di bene. tuo esempio, sappiamo seminare intorno a noi qualcosa di Impegno. buono che faccia nascere germogli di bene. La quaresima è il tempo della comunità. Ci impegniamo a trascorrere un po’ di tempo con una persona sola. Impegno. La quaresima è il tempo della comunità. Ci impegniamo a trascorrere un po’ di tempo con una persona sola. TERZA SETTIMANA Dal Vangelo secondo Giovanni (2,13-25) TERZA SETTIMANA Si avvicinava la Pasqua dei Giudei e Gesù salì a GerusalemDal secondo Giovanni (2,13-25) me.Vangelo Trovò nel tempio gente che vendeva buoi, pecore e Sicolombe avvicinava Pasquai dei Giudei e Gesù salì afece Gerusaleme, làlaseduti, cambiamonete. Allora una frusta di cordicelle e scacciò del tempio e disse: me. Trovò nel tempio gentetutti che fuori vendeva buoi, pecore e «Portate e,vialà di qui queste cose e nonAllora fate della casafrudel colombe seduti, i cambiamonete. fece una Padre mio un mercato!». ricordarono che sta di cordicelle e scacciòI suoi tutti discepoli fuori delsitempio e disse: sta scritto: zeloqueste per lacose tua casa divorerà». Allora «Portate via«Lo di qui e nonmifate della casa deli Giudeimio presero la parola eI suoi gli dissero: «Quale segno ci che moPadre un mercato!». discepoli si ricordarono stri scritto: per fare«Lo queste «Distruggete sta zelocose?». per la Rispose tua casaloro mi Gesù: divorerà». Allora i questopresero tempio la e in tre giorni farò risorgere». Ma egli parGiudei parola e gli lo dissero: «Quale segno ci molavaper delfare tempio del cose?». suo corpo. stri queste Rispose loro Gesù: «Distruggete questo tempio e in tre giorni lo farò risorgere». Ma egli parlava del tempio del suo corpo. 8