Enrico VIII Tudor 1 INTRODUZIONE Enrico VIII Tudor (Greenwich

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Enrico VIII Tudor
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INTRODUZIONE
Enrico VIII Tudor (Greenwich 1491 - Westminster 1547), re d'Inghilterra (1509-1547) e d'Irlanda (15411547), fondatore della Chiesa anglicana. Figlio di Enrico VII, salì al trono alla morte del fratello maggiore
Arturo, di cui sposò la vedova, Caterina d'Aragona, grazie a una dispensa papale ottenuta nel 1503 da
Giulio II.
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IL CONFLITTO CON LA FRANCIA
Desideroso di affermare il ruolo dell’Inghilterra sullo scacchiere europeo, allora dominato da Spagna e
Francia, nel 1511, consigliato dal suo favorito, il ministro e cardinale Thomas Wolsey, Enrico aderì alla
Lega Santa promossa da Giulio II contro la Francia; nel 1513 il suo esercito sconfisse le forze di Luigi XII
a Guinegatte e nella battaglia di Flodden Field, in Inghilterra, quelle di Giacomo IV di Scozia, che si era
alleato con il sovrano francese contro Enrico e aveva già invaso l'Inghilterra.
Nel 1514 la pace tra Francia e Inghilterra venne sancita dal matrimonio fra Maria, sorella di Enrico, e
Luigi XII. Nel 1520, però, l'Inghilterra abbandonò nuovamente la Francia e nella contesa franco-asburgica
si schierò a fianco dell'imperatore Carlo V; la guerra ebbe inizio nel 1523, ma dopo appena un anno, la
scarsità di fondi e il netto rifiuto del Parlamento di approvare nuove tasse costrinsero Enrico a ritirarsi dal
conflitto, lasciando che gli Asburgo divenissero una potenza incontrastata nell'Europa rinascimentale.
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LO SCONTRO CON IL PAPATO
Nel 1527 il sovrano annunciò la sua volontà di divorziare dalla moglie; dei sei figli nati dal matrimonio con
Caterina, sopravviveva soltanto una bambina, la futura Maria I d'Inghilterra, ma il re, desideroso di avere
un erede maschio, addusse il pretesto dell'invalidità della dispensa papale che aveva reso possibile il suo
primo matrimonio, per chiederne l'annullamento. Alle ragioni politiche si aggiungeva la volontà del
sovrano di ufficializzare la sua relazione con Anna Bolena, damigella della regina; il divorzio tuttavia
incontrava numerosi ostacoli ed era destinato a produrre conseguenze di grande portata.
L'imperatore Carlo V, nipote di Caterina, si oppose con fermezza alla rottura del matrimonio, forte del
potere esercitato dal Sacro romano impero sul papato. Nel 1528 il papa Clemente VII concesse a Thomas
Wolsey e a Lorenzo Campeggio, legato papale, la facoltà di discutere il caso davanti a un tribunale
ecclesiastico inglese; poco dopo, tuttavia, su pressione di Carlo V, il papa riesaminò il caso a Roma. Persa
la speranza nell’annullamento del matrimonio, Enrico destituì Wolsey, nominando al posto di questi
Thomas More che si rifiutò tuttavia di appoggiare la pretesa del sovrano. Approfittando del forte
movimento anticlericale da anni serpeggiante in Inghilterra, Enrico iniziò a recidere uno dopo l'altro tutti i
legami con il papato, incamerando i beni ecclesiastici, sostituendo i funzionari religiosi con laici e
affermando definitivamente la supremazia dello Stato sulla Chiesa.
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L’ATTO DI SUPREMAZIA E LO SCISMA D’INGHILTERRA
Nel 1533 il sovrano sposò segretamente Anna Bolena, incoronata regina dopo che l’arcivescovo di
Canterbury Thomas Cranmer ebbe dichiarato nullo il matrimonio con Caterina d’Aragona; un atto di
successione sancì la validità del legame con Anna Bolena e il diritto dei figli di questa a succedere al
trono. All’immediata scomunica papale Enrico rispose facendo approvare dal Parlamento l'Atto di
supremazia (1534), con il quale si fece proclamare capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, sancendone il
distacco da quella di Roma. Thomas More e il cardinale John Fisher furono mandati a morte per essersi
rifiutati di sottomettersi al sovrano.
Ancora privo di eredi maschi, nel 1536 Enrico accusò Anna Bolena di adulterio e la condannò alla
decapitazione; pochi giorni dopo l'esecuzione sposò Jane Seymour, la quale morì (1537) dando alla luce
l'atteso erede maschio, il futuro Edoardo VI. Nel 1540, su consiglio del nuovo cancelliere Thomas
Cromwell, sposò Anna di Clèves al fine di stabilire un legame tra l'Inghilterra e i principi protestanti
tedeschi, ma anche questo matrimonio ebbe vita breve e dopo alcuni mesi il sovrano divorziò per sposare
Caterina Howard. Cromwell cadde in disgrazia e fu giustiziato nel 1540. Nel 1542 la stessa Caterina fu
accusata di adulterio e decapitata. L'anno seguente Enrico sposò la sesta e ultima delle sue mogli,
Catherine Parr. Tra il 1542 e il 1546 l'Inghilterra fu coinvolta in una nuova guerra contro la Scozia e la
Francia. Le truppe di Enrico sconfissero gli scozzesi a Solway Moss nel 1542 e i francesi nel 1544.
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UN SOVRANO RINASCIMENTALE
Nel corso del suo lungo regno, Enrico VIII rafforzò il carattere autoritario del suo governo, ciò che anche
in seguito fu una caratteristica dei sovrani della dinastia Tudor, e incentivò il senso dell'unità nazionale
del paese; promosse inoltre lo sviluppo della flotta commerciale e creò una potente marina militare. Fu
un vero sovrano rinascimentale: colto, potente, abile anche nell'arte della caccia e nei tornei; accolse a
corte eruditi e artisti come il pittore tedesco Hans Holbein il Giovane, che dipinse la maggior parte dei
ritratti del sovrano e dei membri della famiglia reale. A lui si ispirò William Shakespeare nel suo dramma
storico Enrico VIII.
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