La Riforma in Inghilterra ed in Francia La Riforma in Inghilterra 1. La Chiesa inglese, pur mantenendosi nell’obbedienza romana, non era più da tempo soggetta al diretto governo di Roma. I re della dinastia Tudor avevano ottenuto una quasi completa preminenza sull’ apparato ecclesiastico. Un ingresso della Riforma in Inghilterra fu favorito dai circoli umanistici che, sotto l’influenza di Erasmo, aspiravano alla riforma della Chiesa. 2. Enrico VIII attacca lo stesso Lutero con un trattato teologico datato 1521 e venne definito dal papa Leone X “difensore della fede”. Il legame tra corona e Chiesa di Roma era dunque assai forte. 3. I problemi nacquero per i contrasti con la curia romana dovuti a mere questioni matrimoniali: a. Sposato con Caterina d’Aragona, Enrico VIII chiede l’annullamento del matrimonio per poter sposare Anna Bolena. Annullamento che Roma non concede, e che viene offerto dal docile episcopato inglese (1531). b. Tre anni dopo, nel 1534, il re promulga l’Atto di supremazia, con il quale si nega ogni possibilità di intervento papale sull’episcopato inglese. Lui stesso si arroga il diritto di nominare il capo dell’episcopato inglese, che diventa l’arcivescovo di Canterbury; incamera i beni della chiesa. c. In Inghilterra non si può parlare di Riforma protestante, ma di vero e proprio scisma. La struttura istituzionale e teologica resta cattolica e, vivo Enrico VIII, poco venne concesso ai protestanti. Ma la chiesa inglese, la chiesa anglicana, si separò da quella di Roma ed ebbe nel Re il suo capo supremo. 4. Una temporanea apertura a luterani e calvinisti si ebbe con il regno del figlio di Enrico, Edoardo VI. Con la sua morte vi fu una ripresa del cattolicesimo sotto la regenza di Maria, figlia di Enrico VIII e di Caterina d’Aragona, rimasta cattolica. La restaurazione fu violenta e lei venne chiamata Maria la sanguinaria. 5. Nel 1558, con la morte di Maria, la figlia di Enrico VIII e di Anna Bolena, Elisabetta I, ristabilisce e completa il distacco con il cattolicesimo e la chiesa di Roma e stabilisce definitivamente i canoni ed i principi della Chiesa Anglicana. Elisabetta I sarà la regina che governerà in Inghilterra per tutta la seconda metà del XVI secolo. La Riforma in Francia: le guerre di religione 1.1547. Il re Enrico II si impegna nella repressione dell’eresia e nel ristabilimento dell’unità religiosa. La repressione del calvinismo fu violenta. Nel 1559 muore Enrico e prende il potere il giovinetto Francesco II, minore d’età. La reggenza viene preso dai Guisa, la famiglia nobiliare cattolica che estromette i protestanti (i Borbone) dal potere. 2.Nel 1560 muore anche Francesco II e prende la reggenza Caterina de’ Medici, in nome del figlio Carlo IX. I suoi tentativi di riconciliazione delle parti opposte furono vani. 3. Colloquio di Poissy, sett. Ott. 1561. Tentativo di riconciliazione dei cattolici e dei calvinisti francesi (detti ugonotti). Il colloquio fallisce così come l’editto di Amboise (1562) che dava agli ugonotti una certa libertà di culto. 4.Tra il 1562 ed il 1594 la Francia fu letteralmente dilaniata dalle Guerre di Religione. 5. Picco del contrasto fu la Notte di San Bartolomeo (24 agosto 1572) con la strage a Parigi di circa tremila ugonotti. Il papa coniò per l’occasione una medaglia celebrativa. 6. Alla fine del secolo, regnando Enrico III, la situazione diventa ancor più complessa. Il re prende le distanze dallo stesso partito cattolico, capeggiato dai Guisa, e indica come successore il protestante Enrico di Borbone. 7. Questi, nel 1593, sale al trono col nome di Enrico IV, abiurando il protestantesimo e convertendosi, e promulgando, nel 1596, l’Editto di Nantes con il quale il regno fu pacificato e fu attuata la convivenza tra le due confessioni cristiane. Ai protestanti viene concesso di praticare il proco credo privatamente dappertutto e apertamente in alcune roccaforti come la città di La Rochelle. L’editto verrà seguito fino al 1685, quando verrà cassato da Luigi XVI.