I VESTITI NUOVI DELL’IMPERATORE
dal testo di Gianni Rodari
drammaturgia di Alessandro Del
Bianco
regia di Irina Galli
produzione Associazione A - Teatro5
età consigliata: dai 6 anni
tecniche utilizzate: teatro d’attore,
teatro di narrazione, danza, clown
durata: 50’
n° attori: 4/5 n° tecnici: 1
In una corte bislacca vi sono un re e una
regina molto vanitosi.
Il potere qui è potersi vestire, sentirsi
eleganti, più di tutti gli altri e più di tutti
belli. Anche se tanto belli non si è.
Il regno dell'apparire ha un serio problema:
riuscire a placare l'ira dell'imperatore che non ha nulla di nuovo da indossare. Una galleria
degli orrori in senso buono e bonario, un regno dell'apparire, che attende il momento più
importante della giornata: la scelta del vestito del Re.
Due sarti, giunti alla corte del re da luoghi sconosciuti, hanno la soluzione: un vestito che può
essere visto solamente da intelligenti e onesti.
Il re commissiona il lavoro, e tutta la corte caduta nel tranello applaude i vestiti nuovi
dell'Imperatore.
Tutta? No. Un bambino dice la verità: il sovrano è nudo.
In questo spettacolo abbiamo voluto ricreare, oltre al messaggio del testo di Gianni Rodari, il
regno deformato dell'imperatore, come lo sono un sogno o un quadro fantastico, i cui abitanti
sono creature paradossali quanto vere, persone il cui agire non sottostà a dettami morali o a
condizionamenti psicologici, ma vive di vita propria senza bisogno di giustificazione, come nel
teatro di Alfred Jarry.
E questo stile per noi è un veicolo per trasmettere nuovamente la nostra visione del teatro con
i ragazzi in cui è bello fare, esprimersi, estremizzare, deformare. La scelta dell'utilizzo della
tecnica e della poetica del clown va proprio in questa direzione. Lo spettacolo rappresenta una
tappa significativa della ricerca che la compagnia ha condotto per quindici anni sulla poetica di
Gianni Rodari, ricerca condotta nell'ambito dei laboratori teatrali per le scuole del territorio
lombardo e di percorsi di animazione del libro nelle biblioteche. Un aspetto fondamentale della
drammaturgia dello spettacolo è il linguaggio, che affonda le proprie radici nella "Grammatica
della fantasia", testo teorico di Gianni Rodari; infatti i personaggi e le scene dello spettacolo
prendono vita a partire dal gioco della libera associazione e del limerick. Il testo di Gianni
Rodari diviene quindi strumento per la creazione di relazioni, dinamiche e conflitti tra i
personaggi, evidenziando la deformità di un regno e di un modo di vivere in cui ciò che conta è
soltanto l'apparire.
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