Leggi le schede degli spettacoli finalisti!

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IN-BOX DAL VIVO – SIENA, 12-21 MAGGIO 2016
spettacoli selezionati per la prosa (sezione BLU) e residenze 2015
19 MAGGIO
Auditorium Casa dell'Ambiente, ore 15.30
L'INFERNO E LA FANCIULLA – PICCOLA COMPAGNIA DAMMACCO
Finalista In-Box Blu
con Serena Balivo; ideazione e drammaturgia: Mariano Dammacco, Serena Balivo; regia: Mariano Dammacco;
immagine di locandina: Stella Monesi; foto di scena: Jan Chmelik, Mara Lombardi.
Durata 51'
Provenienza: Emilia-Romagna
“L’inferno e la fanciulla” è un monologo con drammaturgia originale composta
da Mariano Dammacco insieme all’interprete Serena Balivo. I linguaggi scelti
sono quelli dell’allegoria e dell’umorismo, affiancati da una lingua altra,
poetica. In scena, l’attrice interpreta una surreale bambina, la fanciulla, e
conduce gli spettatori in un suo personale viaggio all’inferno. Si tratta di un
viaggio alla ricerca di una propria dimensione di adulto. Gli spettatori assistono
al confronto della fanciulla con le aspettative e le speranze riguardo la sua vita,
con le difficoltà e le delusioni legate alla ricerca di qualcuno che le sia affine. E
ancora, la fanciulla conoscerà la paura e l’insofferenza per l’autorità e scoprirà di essere capace di sentimenti
negativi quali la rabbia o la misantropia. Infine, lo spettacolo svelerà che il vero e proprio inferno sulla terra della
protagonista, o forse di molti di noi, sta nel rischio di non raggiungere mai una condizione di adulto, di restare
imprigionati in una proiezione mentale di se stessi adulti senza che questa si concretizzi mai in realtà.
Auditorium Casa dell'Ambiente, ore 18.00
LUNA PARK – DO YOU WANT A CRACKER - LEVIEDELFOOL
Finalista In-Box Blu
di e con Simone Perinelli; aiuto regia e consulenza artistica: Isabella Rotolo; regia: Simone Perinelli; foto: Simone
Rocchi. Ispirato all'opera di Cervantes e di Douglas Adams.
Durata 67'
Provenienza: Lazio
Atterrare in un non-luogo e rimanerci. Una notte: quell’arco di tempo utile a
mettersi in contatto con Dio prima che arrivi il mattino a dissolvere le
trasmissioni radio notturne, a spegnere i fari delle auto che sfrecciano sulla
tangenziale est di Roma. Una notte per entrare nella wunderkammer di Don
Chisciotte e un non-luogo per non pensare, ma solo attendere, preparandosi
una frase da dire. Perché forse un giorno arriverà un segno da un altro pianeta
e per effetto di una solidarietà, l’insieme dello spazio terrestre diventerà un
luogo. Essere terrestre significherà finalmente qualcosa. Prima di allora
bisognerà attendere e prepararsi una frase da dire. Perché è nell’anonimato di
un non-luogo che si prova in solitudine la comunanza dei destini umani.
“Do you want a cracker?”
Abbiamo raccolto quel sentimento di perdita dell’essere umano di fronte al cosmo e all’inevitabile ripetersi della
storia, collezionato le domande senza affrettarci a trovare risposte, perdendoci nel grande Luna Park che è la vita
stessa cercando, come Cervantes, di destreggiarci e mettere a confronto una realtà triviale con una realtà sublimata,
la parziale accettazione e il parziale rifiuto di entrambe.
Teatro dei Rozzi, ore 21.30
LITTLE EUROPA – VICOQUARTOMAZZINI
Residenza In-Box 2015
con Michele Altamura, Gabriele Paolocà, Gemma Carbone, Maria Teresa Tanzarella; idea e drama: Gabriele Paolocà;
regia: Michele Altamura, Gabriele Paolocà; scene: Alessandro Ratti; sound design e musica: Daniele De Virgilio; light
design: Daniele Passeri; costumi: Cristiana Suriani e Flavia Tomassi; tecnica: Marco Oligeri, Stefano Rolla.
Liberamente ispirato a “Il piccolo Eyolf” di Henrik Ibsen.
Durata 70'
Provenienza: Puglia
Passioni disordinate, impulsi solitari dell'anima, questo è ciò che si annida in
ognuno di noi e questo è ciò che portiamo nell'unione con l'altro. Il bisogno
di condivisione nasconde sempre, dall'altra parte della medaglia, la paura di
abbattere le fondamenta della nostra personalità. Qualunque sia l'unione,
una relazione di coppia, una nazione, un continente, il separatismo
individuale contamina la nostra visione del prossimo e il nostro giudizio a
riguardo. I compiti che queste relazioni ci impongono, siano questi la tutela
di un figlio o il rispetto di una cultura diversa dalla nostra, pretendono la
rinuncia ai nostri individualismi, ai nostri nazionalismi e ai nostri razzismi: pretendono l'allargamento dei nostri
orizzonti culturali. Little Europa è uno spettacolo che trae spunto dalla pièce Il piccolo Eyolf di Henrik Ibsen e mira a
generare una riflessione sulle motivazioni che spingono l'essere umano a costruire sistemi sociali e sulle motivazioni
che poi lo spingono a distruggerli. Little Europa indaga i luoghi comuni che definiscono le differenze presenti
all'interno della comunità europea, le porta all'eccesso, al punto di rottura. Little Europa immagina scenari posteuropei, apocalittici, mette l'uomo di fronte alla possibilità della fine.
20 MAGGIO
Teatro dei Rozzi, ore 12.00
IL MINOTAURO – VIAGGIO DI UN EROE – ZACHES TEATRO
Residenza In-Box 2015
con Gianluca Gabriele, Susannah Iheme, Daria Menichetti; coreografia, regia e drammaturgia: Luana Gramegna;
scene, luci, costumi e maschere: Francesco Givone; progetto sonoro e musiche originali: Stefano Ciardi;
collaborazione alla drammaturgia e scrittura: Enrica Zampetti; collaborazione artistica per scene, costumi e suono:
Alessia Castellano; tecnico del suono: Dylan Lorimer; consulenza drammaturgica: Simone Faloppa; promozione e
organizzazione: Isabella Cordioli.
Durata: 55'
Provenienza: Toscana
Rovine, suoni di calcinacci, pietra che si sgretola, figure statuarie
prendono vita e in un’atmosfera crepuscolare evocano il mito cui
appartengono. Il Minotauro è l’emblema non solo della creatura
mostruosa per antonomasia, diversa, reietta e maledetta, ma è anche il
simbolo della luminosa e prospera civiltà cretese che, antagonista di
Atene, viene da questa sovrastata e quindi tacciata come aberrante e
crudele. Ecco che la storia si fa mito e il conquistatore si fa eroe: Teseo.
Addentrandosi nello spettacolo, via via che ci si avvicina al mostro, si
penetra sempre più nell’interiorità dell’eroe: interiorità non sempre
luminosa e nobile, ma forse spiacevole e imprevedibile, labirintica, tanto
che, forse, ad un certo punto, vittima e carnefice si confondono. L’intento è quello di provocare un coinvolgimento
prima di tutto emotivo, ma in grado di far scaturire una riflessione profonda sulle controverse figure dell’eroe e del
mostro: cosa identifica l’uno e l’altro? Cosa fa nascere la nostra ammirazione o il nostro disprezzo? Cosa conta di più:
le imprese compiute o il come siano state compiute? Il lavoro, pensato per un pubblico dai 10 anni in su, immerge lo
spettatore come dentro un libro di storia dell’arte, in cui risuonano versi ispirati alla musicalità dell’epica omerica e
ai dirompenti cori tragici e in cui si muovono passi che guardano a danze tradizionali dall’ancestrale sapore rituale.
Auditorium Casa dell'Ambiente, ore 17.00
IL SOGNO DELL'ARROSTITO – ASTORRITINTINELLI TEATRO
Finalista In-Box Blu
di e con Alberto Astorri, Paolo Tintinelli; testi di: Alberto Astorri, Paola Tintinelli, Rita Frongia.
Durata 68'
Provenienza: Lombardia
“Altra terra e altro mare sospiravi” , Kavafis.
Sul palco un uomo e una donna, due compagni, due militanti politici, si
trovano a dar vita ad un comizio. Tentano disperatamente di animare
una festa dell’umanità nel vuoto d’amore di questo tempo. I due
protagonisti dicono di loro: “Rivoltiamoci ora non nella tomba”.
L’uno rappresenta la forza delle parole, l’altro la forza del lavoro.
Entrambi credono nell’utopia e nel riscatto per un mondo diverso da
quello in cui vivono. Mentre il tempo scorre sembrano portare avanti
gli stessi ideali, ma quasi senza accorgersi li tradiscono.
L'arrostito nel nostro immaginario è una persona che cuoce
lentamente su una graticola e man mano si sta in società, i roghi del
potere restringono lo spazio del sogno. Il sogno del cambiamento si trasforma – come insegna la storia – in
repressione e restaurazione.
Lo spettacolo è dedicato al poeta Federico Tavan.
Teatro dei Rozzi, ore 21.30
GIANNI – LA SOCIETA' DELLO SPETTACOLO / CAROLINE BAGLIONI
Finalista In-Box Blu
di e con Caroline Baglioni; supervisione alla regia: Michelangelo Bellani, c.l. Grugher; assistente alla regia: Nicol
Martini; luci: Gianni Staropoli; suono: Valerio Di Loreto; organizzazione: Mariella Nanni. Ispirato alla voce di Gianni
Pampanini.
Durata 67'
Provenienza: Umbria
Avevo circa tredici anni. Mio padre tornò a casa e disse che era arrivato
il momento di occuparci di Gianni. Era un gigante Gianni. Alto quasi due
metri, ma a me sembravano tre e nella mia mente è un film in bianco e
nero. Gianni sembra oggi un ricordo lontano, ma era lontano anche
quando c’era. Era lo zio con problemi maniaco-depressivi che mi faceva
paura. Aveva lo sguardo di chi conosce le cose, ma le ripeteva dentro di
sé, mica ce le diceva. Fumava e le ripeteva dentro di sé. Gianni non
stava mai bene. Se stavamo da me voleva tornare a casa sua. Se stava a
casa sua voleva uscire. Se era fuori voleva tornare dentro. Dentro e
fuori è stata tutta la sua vita. Dentro casa. Dentro il Cim. Dentro la
malattia. Dentro al dolore. Dentro ai pensieri. Dentro al fumo. Dentro la sua macchina. E fuori. Fuori da tutto quello
che voleva.
Nel 2004 in una scatola di vecchi dischi, ho trovato tre cassette. Tre cassette dove Gianni ha inciso la sua voce,
gridato i suoi desideri, cantato la sua gioia, detto la sua tristezza.
Un anno prima della mia nascita Gianni incideva parole che io, e solo io, avrei ascoltato solo venti anni dopo. E
improvvisamente, ogni volta mi torna vicino, grande e grosso, alto tre metri e in bianco e nero.
21 MAGGIO
Teatro dei Rozzi, ore 16.30
COME UN GRANELLO DI SABBIA – GIUSEPPE GULOTTA, STORIA DI UN INNOCENTE – MANA CHUMA TEATRO
Finalista In-Box Blu
con Salvatore Arena; testo e regia: Salvatore Arena, Massimo Barilla; scene: Aldo Zucco; musiche originali: Luigi
Polimeni; disegno luci: Stefano Barbagallo; equipe tecnica di scenografia: Antonino Alessi, Grazia Bono, Caterina
Morano; assistente alla regia: Ylenia Zindato; consulenza storica: Giuseppe Gulotta, Nicola Biondo.
Durata 62'
Provenienza: Calabria
A diciotto anni Giuseppe Gulotta, giovane muratore con una vita come
tante, viene arrestato e costretto a confessare l'omicidio di due
carabinieri. Il delitto nasconde un mistero indicibile: servizi segreti e
uomini dello Stato che trattano con gruppi neofascisti, traffici di armi e
droga. Per far calare il silenzio serve un capro espiatorio, uno qualsiasi.
Gulotta ha vissuto ventidue anni in carcere da innocente e trentasei anni
di calvario con la giustizia. Non è mai fuggito, ha lottato a testa alta,
restando lì come un granello di sabbia all’interno di un enorme
ingranaggio.
Raccontare questa vicenda pone davanti alla responsabilità di declinare
la drammaturgia, attraverso la vicenda umana di Giuseppe rendendo
giustizia alla sua dimensione personale, quella di una vita quasi interamente sottratta per ragioni inconfessabili.
Provare ad innescare un processo di identificazione, pur senza aver attraversato quello che lui ha attraversato, senza
aver sofferto quello che lui ha sofferto con un incredibile senso di dignità e consapevolezza. Provare a compiere
questo corto circuito narrativo riuscendo a sottrarsi a qualsiasi intento retorico.
Teatro dei Rozzi, ore 21.30
OPERA NAZIONALE COMBATTENTI presenta I GIGANTI DELLA MONTAGNA ATTO III – PRINCIPIO ATTIVO TEATRO
Finalista In-Box Blu
con Leone Marco Bartolo, Dario Cadei, Carla Guido, Otto Marco Mercante, Cristina Mileti, Giuseppe Semeraro;
drammaturgia: Valentina Diana; regia: Giuseppe Semeraro; bande sonore e musiche: Leone Marco Bartolo.
Durata 73'
Provenienza: Puglia
Opera Nazionale Combattenti è un eteronimo di Principio Attivo Teatro.
Ci siamo presi la libertà di prendere un testo classico come I giganti della
montagna e riscriverne la parte incompiuta. Lo spettacolo ne diventa un
naturale prolungamento. Questo gioco drammaturgico da un lato
rispetta fedelmente le ultime volontà di Pirandello, riguardo all'opera,
dall'altro ci permette di cogliere e rilanciare con grande libertà,
suggestioni e domande necessarie allora come oggi. Questo progetto
non nasce come una riscrittura, né una reinterpretazione dell'opera,
piuttosto una scrittura scenica originale di un atto mancante. E' stata
quella parte mancante, incompiuta che ha attirato il nostro interesse sin
da subito. Chi va oggi a teatro? Cosa interessa al pubblico? Chi è il
pubblico? Può avere il pubblico un vero e proprio ruolo scenico? In questo spettacolo ci sono due pubblici, uno
immaginario, evocato dietro un grande fondale bianco e uno reale presente in sala, tra questi due fuochi la nostra
compagnia, Opera Nazionale Combattenti si divide mettendo in scena un testo tagliente dove i piani tra realtà e
finzione si moltiplicano all'infinito. Non è un atto di presunzione né un mero gioco di stile e siamo ben consapevoli
del grado di pericolo in cui ci mettiamo, ma è un rischio che vogliamo correre con un buon grado di ironia e
autoironia. Un lavoro sulla forza del legame tra il pubblico e il teatro.
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