LEZIONE 12 - Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale

Concorrenza imperfetta
Cap.9
Obiettivi
• Le caratteristiche della concorrenza imperfetta
(le diverse forme di concorrenza imperfetta e
in confronto alla concorrenza perfetta)
• Perché esiste la concorrenza imperfetta
• Che effetti produce la concorrenza perfetta
quando si verifica sull’efficienza? Sul surplus
complessivo? Vale ancora la “mano invisibile”?
• Quali rimedi?
Concorrenza perfetta
• Ricordiamo che la concorrenza perfetta:
– Un mercato ideale che genera il massimo surplus
economico
– È anche una situazione “ideale” sostanzialmente
le condizioni che la determinano non sono mai
completamente rispettate
Caratteristiche di fondo I
• Le imprese non perfettamente concorrenziali
sono in grado di differenziare la propria
offerta rispetto a quella dei concorrenti.
– Price setters piuttosto che Price takers
• Hanno in parte controllo sul prezzo
– Il prezzo può essere maggiore del costo di
produzione
– Profitti di lungo periodo sono possibili
Caratteristiche di fondo II
• Mercati non perfettamente concorrenziali
– Riducono il surplus economico in varia misura
rispetto al riferimento della concorrenza perfetta
– Sono molto comuni
– Possono riflettere preferenze per la varietà di
prodotti
Le diverse forme di concorrenza
imperfetta I
– Monopolio perfetto (maggiore inefficienza)
• Una singola impresa che produce un
prodotto che non ha sostituti
Le diverse forme di concorrenza
imperfetta II
– Oligopolio (più efficiente di un monopolio)
• Un mercato in cui solo poche imprese
vendono un determinato prodotto
Le diverse forme di concorrenza
imperfetta III
– Concorrenza monopolistica (la più “vicina”
alla concorrenza perfetta e anche la più
“frequente”)
• Un numero abbastanza alto di imprese
che producono beni lievemente differenti
che possono essere, in parte, sostituti
l’uno dell’altro
Differenza fondamentale tra
concorrenza perfetta e non
– L’impresa perfettamente concorrenziale ha una
curva di domanda perfettamente elastica.
– L’impresa non perfettamente concorrenziale ha un
curva di domanda con pendenza negativa.
In concorrenza perfetta
– Domanda e offerta determinano il prezzo di equilibrio.
L’impresa non ha potere di mercato.
– Al prezzo di equilibrio, l’impresa vende la quantità
desiderata.
– Ad un prezzo superiore il prodotto rimarrà invenduto.
– Ad un prezzo inferiore, le vendite non aumentaranno
(perchè comunque l’impresa vende tutta la quantità
desiderata al prezzo di equilibrio).
– La curva di domanda dell’impresa è una retta orizzontale
tracciata in corrispondenza del prezzo di mercato
In concorrenza imperfetta
– L’impresa ha controllo parziale sopra il prezzo e
potere di mercato.
– La curva di domanda dell’impresa ha pendenza
negativa
Curve di domanda delle imprese
perfettamente e non perfettamente
concorrenziali
In concorrenza imperfetta le
imprese hanno potere di mercato
• Potere di mercato: capacità di un’impresa di
aumentare il prezzo di un bene senza che si
azzerino le sue vendite.
Perchè possono esistere mercati non
concorrenziali
1. Controllo esclusivo su input importanti (es. se vi è il
monopolio sull’estrazione dei diamanti grezzi)
2. Brevetti e copyright
3. Licenze o concessioni governative
4. Economie di Scala (monopoli naturali)
5. Economie di rete (possono dar vita a monopoli)
Le economie di scala
• Domanda
– Se un’impresa raddoppia la quantità di tutti I
fattori di produzione impiegati, cosa accade
all’output?
• Rendimenti di scala costanti
– Se la quantità di tutti gli input viene modificata in
una certa proporzione, l’output varia nella stessa
proporzione
Le economie di scala
• Rendimenti di scala crescenti
– Se la quantità di tutti gli input viene modificata in
una certa proporzione, l’output varia in
proporzione maggiore. (dette anche ‘economie di
scala’)
• Un monopolio naturale deriva da economie di
scala
Le economie di scala e l’importanza dei costi fissi
(ossia indipendenti dal livello di produzione)
• Imprese con costi fissi alti e costi variabili bassi
Es. I costi legati alla produzione di software sono costi
fissi da sostenere solo nel momento di elaborazione
e scrittura del software. Questi costi vanno sostenuti
sia che si produca un solo “Cd” sia che se ne
producano migliaia. Una volta sostenuti questi costi,
la produzione di una ulteriore copia del programma
ha costi bassi…
In questi casi , dunque:
In cui si hanno costi marginali bassi
– Il costo medio totale diminuisce drasticamente
man mano che l’output aumenta.
– Esisteranno quindi economie di scala
Costo totale e costo totale medio per un
processo produttivo con economie di scala
Il costo totale cresce a un tasso
costante all’aumentare del prodotto
Il costo medio totale è sempre superiore
al costo marginale, ma la differenza si
riduce al crescere dell’output perchè I
costi fissi vengono distribuiti su un
numero maggiore di unità
Costi per due produttori di videogiochi (1)
Osservazioni:
Il costo fisso costitutisce un frazione ridotta del costo totale
Il costo per gioco è quasi identico
Vediamo invece cosa accade quando il costo fisso costituisce via via frazioni
crescenti del costo totale
Costi per due produttori di videogiochi (2)
Osservazioni
Il costo fisso costituisce una frazione consistente del costo totale
Sony ha un vantaggio di €1.67 in termini di costo medio totale
Sony può abbassare i prezzi, coprire i costi e attrarre clienti
Costi per due produttori di videogiochi (3)
Spostamento di 500,000 unità da Sega a Sony
Il costo medio totale per Sega sale a €20.20/unità
Il costo medio totale per Sony scende a €6.08
Un numero elevato di imprese non riesce a sopravvivere quando lo svantaggio
di costo è elevato
• Al crescere dei costi fissi, è più raro trovare
una struttura di mercato contraddistinta da
tante piccole imprese.
• E’ invece più probabile osservare la
concentrazione del potere di mercato fino al
monopolio naturale
Le economie di scala e l’importanza
dei costi fissi
• Oggi come oggi: Una percentuale crescente
dei costi di produzione è rappresentata da
investimenti fissi in ricerca e sviluppo
• Naturalista economico
– Perchè la stragrande maggioranza dei
microprocessori utilizzati nei personal computer è
venduta da Intel?
La massimizzazione del
profitto per il monopolista
• Un price taker (concorrenza perfetta) e un price
setter (concorrenza imperfetta) condividono due
obiettivi economici (che quindi sono gli stessi in
monopolio e in concorrenza):
– Massimizzare i profitti
– Scegliere il livello di output che massimizza la
differenza tra TR e TC: dove MB (ricavo marginale
dell’impresa)= MC
– Per l’impresa in Concorrenza Perfetta il prezzo
eguaglia esattamente il ricavo marginale, in
monopolio non è così
Il ruolo del ricavo marginale
– Concorrenza perfetta e monopolio
• Entrambi espandono l’output quando MR >
MC.
• Calcolano il MC in modo analogo
• Tuttavia:
–In concorrenza perfetta: MR = P
–In monopolio: MR < P (perchè?)
• In monopolio, il ricavo marginale è sempre
inferiore al prezzo
• Perché il monopolista può variare il prezzo a
cui vende senza perdere l’intera clientela, ma
per vendere una unità in più deve abbassare il
prezzo
• Il monopolista sa che abbassando il prezzo
aumenta i clienti, ma a tutti (sia ai clienti a cui
vendeva prima della riduzione di prezzo, sia ai
nuovi clienti) vende a un prezzo più basso
Beneficio derivante dalla vendita di
un’unità aggiuntiva per il monopolista
•Se P = €6, allora TR = €6 x 2 = €12
•Se P = €5, allora TR = €5 x 3 = €15
•Il MR della vendita della 3°unità = €3 (15-12)
•Per la 3°unità, MR = €3 < P = €5
Ricavo Marginale
in forma grafica
• Osservazioni
P
Q
TR
6
2
12
5
3
15
4
3
4
5
16
15
MR
3
1
-1
– MR < P
– MR diminuisce all’aumentare
della quantità
– MR < P perchè il prezzo varia (si
riduce per tutte le unità
vendute) per vendere un’unità
addizionale (diverso è il caso
della concorrenza perfetta in cui
posso variare la quantità
continuando a vendere allo
stesso prezzo…)
Ricavo marginale
in forma grafica
P
Q
TR
6
2
12
5
3
15
4
3
4
5
16
15
MR
3
1
-1
Curva del ricavo marginale per un monopolista
con una curva di domanda lineare
Osservazioni
L’intercetta verticale, a, è la stessa per MR e D
L’intercetta orizzontale per MR, Q0/2, è la metà dell’intercetta per D, Q0.
Curva di domanda e
curva del ricavo marginale
• Curva di domanda:
P=a-bQ
RT=aQ-bQ2 quindi MR=a-2bQ
• La regola del monopolista per la
massimizzazione del profitto
– Quando MR > MC, conviene espandere la
produzione
– Quando MR < MC, conviene ridurre la produzione
– I profitti sono massimizzati al livello di output per
il quale MR = MC.
Livello di output che consente di
massimizzare il profitto per il monopolista
Osservazioni:
•Se P = €3 & Q = 12
MR < MC è l’ouput deve essere ridotto
•I profitti sono massimizzati per 8 unità di output, dove MR = MC
•P = €4 per il quale quantità domandata = quantità offerta
Perchè la mano invisibile fallisce in regime
di monopolio?
Curve di domanda e del costo marginale
per un monopolista
• Il livello di output che consente di
massimizzare il profitto, pari a 8 unità, per il
quale MR = MC, è minore dell’output
socialmente ottimale di 12 unità
• Tra 8 e 12 unità, MB per la società > MC per la
società
• Il costo marginale della società coincide con
quello dell’impresa (quelli sono i costi),
mentre il beneficio marginale della società e
dell’impresa differiscono.
• Il beneficio marginale della società coincide
con la curva di domanda (quello è il valore
associato a ciascuna quantità marginale)
mentre il beneficio marginale dell’impresa è
l’aumento del ricavo dovuto alla vendita
dell’ultima unità
• Quindi l’output prodotto in monopolio è
quello per cui MR dell’impresa e MC sono
uguali e non è quindi possibile incrementare
quella quantità
• Tuttavia questo implica una perdita di
benessere sociale
Perdita netta di benessere
causata dal monopolio
Poichè MR < P, the
il monopolio
produce una
quantità minore di
quella socialmente
ottimale
Perdita netta di
benessere per la
società =
(1/2)(€2/unit)(4unit
s/wk) = €4/wk
Quindi, in monopolio non si ha una
situazione pareto efficiente…
• Monopolio
– I profitti sono
massimizzati quando MR
= MC.
– P > MR
– P > MC
– Perdita netta di
benessere
• Concorrenza perfetta
– I profitti sono
massimizzati quando MR
= MC.
– P = MR
– P = MC
– Nessuna perdita netta di
benessere
Perché può essere complesso risolvere il problema?
– Rendere effettive le leggi antitrust (l’analisi è complessa; si rischia
di impedire il raggiungimento delle economie di scala)
– Brevetti, copyright e innovazione (eliminare I brevetti significa
ridurre gli incentivi a innovare)
– Monopoli naturali