TEATRO ROSSETTI :Alessandro
Gassmann
regista
e
protagonista di RIII-Riccardo
Terzo di Shakespeare
Lo spettacolo è in scena al Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia
da mercoledì 29 gennaio a domenica
2 febbraio 2014 per il cartellone
Prosa”.
«È un mostro che vive per fare del male, abbandonando
totalmente le regole quando raggiunge il tanto agognato
potere. Il suo è un furore violento, come feroce è la sua
brama di potere e la sua diversità. Un ritratto di uomo che
purtroppo ci riporta non solo alle deformità insite nella
natura umana, ma anche ai fatti drammatici ed aberranti della
nostra attualità politica» così Alessandro Gassmann descrive
Riccardo III, che interpreta sul palcoscenico. «Tutte le sere
– aggiunge – sul palco, mi sforzo di non pensare all’Italia di
oggi e all’esercizio spregiudicato del potere a cui finora
abbiamo assistito, ma dopo ogni rappresentazione c’è sempre
qualcuno che dice di aver pensato al nostro presente durante
lo spettacolo».
Per l’artista romano quello con il malvagio Riccardo III è il
primo incontro con un personaggio shakespeariano, che affronta
da protagonista e regista, e dunque con una consapevolezza
profonda e attraverso una lettura dal taglio interessante.
Seguendo una poetica che ha connotato tutta la sua produzione
recente, Gassmann studia Riccardo III con rigore nei confronti
della materia shakespeariana ma anche attraverso una koiné di
linguaggi scenici molto moderna. R III – Riccardo Terzo, fin
dal titolo si annuncia come un’operazione nuova, un progetto
costruito sul capolavoro di Shakespeare. Un progetto che
naturalmente parte dalla traduzione e dall’adattamento del
testo, che Alessandro Gassmann ha affidato a Vitaliano
Trevisan, uno scrittore contemporaneo, colto, capace di
rispondere al suo desiderio di un lavoro rispettoso
dell’originale ma anche attuale, forte: «Una lingua asciutta,
secca – ricorda Trevisan come una delle più immediate e
stringenti richieste dell’attore e regista, fin dal loro primo
incontro – che arrivi dritta, rendendo la trama chiara e
coinvolgente. E un Riccardo gigantesco, fuori scala rispetto
agli altri e alla scena, costretto a chinarsi per potersi
specchiare, per passare da una porta, o per guardare qualcuno
negli occhi».
Lo scrittore rimane conquistato da questa visione: non è un
caso che Shakespeare riservi a Riccardo III la parte più
estesa che egli abbia mai scritto per un protagonista,
superata solo da quella di Amleto. Bello che la statura
scenica di questo irraggiungibile eroe/antieroe rispecchi la
sua dimensione gigantesca vergata già sulla pagina, nel 1592,
da uno Shakespeare trentenne. Riccardo III è infatti una sua
opera giovanile, eppure costruita attorno a una figura
complessa, mai incerta, perfetta nelle sue dinamiche
psicologiche, straordinaria nelle sue voragini di perfidia,
nelle sue macchinazioni, nel suo nero eroismo: domina il
destino altrui manipolando le esistenze e si fa “regista” di
quanto accade in scena. È di una malvagità sconvolgente,
eppure è carismatico, possiede un fascino capace di soggiogare
Lady Anna – che lo odia e ciononostante diviene la sua sposa –
e le platee di ogni tempo. Il suo humor riesce ad alleggerire
il respiro di un dramma altrimenti dalla cupezza gotica e
incombente, segno che nello spettacolo permane sul piano della
scenografia.
Il plot vuole che Riccardo di York (secondo
Shakespeare piccolo e deforme, in questa messinscena,
mostruoso per la sua altezza, scelta che lascia intatta la
metafora fra deformità estetica e degenerazione dell’anima)
ambisca al trono d’Inghilterra. Per questo spinge il fratello
re Edoardo IV a credere a una profezia, che indica in qualcuno
il cui nome inizia per G colui che distruggerà la discendenza
regale. Necessario dunque imprigionare il loro fratello
Giorgio, che sarebbe erede diretto al trono: ma la prigione
non basta a Riccardo che lo fa uccidere da due sicari. Il
rimorso dà alla fragile fibra di re Edoardo il colpo di
grazia, mentre Riccardo – con una manovra degna di un retore
di prima grandezza – si assicura la mano di Lady Anna, fresca
vedova del principe Giorgio. A Riccardo viene affidata anche
la tutela del giovane erede al trono: di tale gesto di fiducia
dei Pari immediatamente approfitta per eliminare altri
possibili oppositori del suo piano ambizioso. Coglie
l’occasione del trasferimento a Londra dell’erede al trono,
per l’incoronazione, per rinchiuderlo col fratellino nella
Torre: ecco che Lord Buckingham può usare la propria influenza
per indurre il Consiglio di Londra a proclamare re proprio
Riccardo. Egli, in un capolavoro di dissimulazione, accetta la
corona con riluttanza. Invece, appena salito al trono,
provvede ad eliminare i due nipoti, e la stessa sorte infligge
alla moglie Lady Anna. Ora, per rinsaldare la propria
posizione, ambisce infatti alla mano dell’unica figlia di
Edoardo IV e di Elisabetta, i precedenti regnanti. Ma la
giovane è già promessa al nobile Richmond: sarà la saggia
Elisabetta, stavolta, a dissimulare. Appare propensa a
concedere la mano della figlia al re, pronto a scontrarsi con
Richmond che si è posto a capo dei molti che ormai si
oppongono al suo regime sanguinario. In una scena celeberrima,
Riccardo III nella notte che precede lo scontro definitivo fra
i ribelli e il proprio esercito, vede i fantasmi di tutti
coloro che ha assassinato che gli augurano la sconfitta.
Premonizione che puntualmente si avvera sul campo di
battaglia, quando Riccardo combatte con valore ma perde il
proprio cavallo e soccombe. Con la morte di Riccardo e le
nozze e l’incoronazione di Richmond, ha fine la Guerra delle
due Rose, che oppose il ramo degli York a quello dei Lancaster
e insanguinò il paese per lunghi anni.
RIII-Riccardo Terzo di William Shakespeare, nella traduzione e
adattamento di Vitaliano Travisa, con l’ideazione scenica e la
regia di Alessandro Gassmann va in scena al Teatro Stabile del
Friuli Venezia Giulia in Abbonamento Prosa. Le scene sono di
Gianluca Amodio, i costumi di Mariano Tufano, Marco Calmieri è
il light designer dello spettacolo mentre la videografia è di
Marco Schiavoni. Le musiche sono di Pivio & Aldo De Scalzi
Venerdì 31 gennaio alle ore 17.30 al Café Rossetti Peter Brown
presenta Riccardo III di Shakespeare. L’incontro è a ingresso
libero fino a esaurimento dei posti disponibili.
I biglietti per gli spettacoli sono
in vendita presso i consueti punti
vendita
del
Teatro
Stabile
regionale, attraverso il sito
www.ilrossetti.it e allo e allo
040-3593511
E.L.
Arriva
per
la
prima
volta
Paolo
Migone
martedì
28
gen.2014 Politeama Rossetti –
Sala Assicurazioni Generali
Lo scienziato con l’occhio nero,
al Teatro
Stabile del Friuli Venezia Giulia mette in scena
Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere di
Paul Deqandre.
Lo scienziato dall’occhio nero di Zelig, solito ad affondare
attacchi all’indirizzo delle donne, questa volta «“per colpa”
di John Gray» arriva addirittura a difendere i gentil sesso.
Inoltre Migone sottolinea che «le donne sono più preparate allo spettacolo
e lo apprezzano di più. Loro hanno senz’altro letto il testo e costretto, trascinato,
l’uomo che ci viene senza voglia… però poi anche lui finisce per apprezzare le cose
che dico. Uno spettacolo che mi sta dando tante soddisfazioni: infatti sono state
cinquantacinque le repliche messe in scena nel corso del 2013 e ne abbiamo previste
«La messa in scena non ha lo scopo di
condividere “verità”, ma soprattutto aiutare a comprendere
l’incomprensibile» spiega Paolo Migone. «Parlo di vita
quotidiana, di sesso, di tutto quello che può rapportare
l’uomo e la donna e delle loro differenti visioni, ovviamente
in chiave comica. L’originalità dello spettacolo sta
proprio nel fatto che ricorda le principali differenze di
funzionamento tra i due sessi, sostenendosi su situazioni
quotidiane che conosciamo tutti, tenendo presente il confronto
di ogni generazione. Grazie al professor Paolo Migone, infine
comprenderemo come fare di queste differenze una fonte di
complicità, e non di conflitto».
altre trenta quest’anno».
Il “professor” Paolo Migone spiegherà la diversità funzionale
tra uomo e donna nel divertente ed educativo adattamento
teatrale di Paul Deqandre di Gli Uomini vengono da Marte, le
Donne da Venere: – ospite del Teatro Stabile regionale,
martedì 28 gennaio alle ore 20.30 –
anche Trieste
ospiterà Paolo Migone, comico, cabarettista, disegnatore e
caratterista italiano, è da oltre dieci anni uno dei perni di
Zelig su Canale 5. Nato a San Paolo del brasile ma cresciuto a
Livorno, nella sua vita a ha svolto svariati corsi di teatro
ed ha poi creato il personaggio che ormai tutti immediatamente
riconosciamo dall’aspetto e dall’abbigliamento tipico dello
“scienziato pazzo”. Ci fa divertire esprimendo la sua visione
pessimistica del mondo: dalla vita di coppia, alla frenetica
vita della metropoli milanese, alle ingiustizie della società
italiana. Nel 2012 ha vinto il Delfino d’Oro alla carriera
come miglior cabarettista dell’anno
al Festival Nazionale
Adriatica Cabaret.
Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da
Venere di Paul Dewandre dal libro di John
Gray, con Paolo Migone è diretto da Carlo
Neri; la direzione musicale è a cura di
Giovanni Psquini. Lo spettacolo è
prodotto da Ridens Produzioni, in accordo
on Bernard Olivier e Alain Diercky, in
tour a cura di Erico Porecca.
Lo spettacolo va in scena al Politeama
Rossetti – Sala Assicurazioni Generali
martedì 28 gennaio 2014 alle ore 20.30 ed
è uno spettacolo programmato fuori
abbonamento.
I biglietti si possono acquistare
presso i consueti punti vendita del
Teatro
Stabile
regionale,
attraverso
il
sito
www.ilrossetti.it,
mentre
informazioni sono disponibili anche
al telefono chiamando il Teatro
allo 040-3593511.
Nuovo appuntamento con il
Teatro a Leggìo degli Amici
della Contrada con “Io, Anton
Cechov”
di
Claudio
Grisancich.
Appuntamento speciale con il Teatro a LeggÏo degli Amici della
Contrada con
la rappresentazione dell’inedito “Io, Anton
Cechov”,
di Claudio Grisancich, alla presenza dell’autore.
Lunedì 27 gennaio 2014, alle ore 17.30, presso il Teatro
Orazio Bobbio, per il quarto appuntamento della stagione
2013/14 di “Teatro a Leggio” organizzata dall’Associazione
Amici della Contrada verrà proposto un’inedito del grande
poeta triestino, mai rappresentato in teatro:“Io, Anton
Cechov”.
“Io, Anton Cechov”sarà diretto da Francesco Macedonio e
conterà sull’interpretazione di Adriano Giraldi.
Un testo ricco di spunti per conoscere Anton Cechov, l’uomo,
il suo passato e le sue passioni. Il suo rapporto con la
sorella, e con gli altri autori, ma soprattutto il suo amore
per Olga Leonardovna Knipper, l’attrice che sposò. Sarà
proprio attraverso una lunga lettera che l’autore scrive alla
sua adorata moglie che verrano ripercorsi i momenti e i luoghi
più importanti della sua vita e renderanno evidenti le
affinità e le assonanze con lo stesso Grisancich.
Claudio Grisancich ha pubblicato una quindicina di titoli fra
raccolte di poesie e plaquettes; da ricordare: Noi vegnaremo,
,1966; Crature del pianzer crature del rider, 1989; 9 poesie
scritte a Trieste,1992; Scarpe zale e altre cose, , 2000;
Bora zeleste, 2000; Poesie-Antologia 1957/200 2003;
Inventario, 2004; Su la strada de casa-Domov grede 2009. Per
Anita (Un baseto de cuor ‘Ste pice parole voio dirte stasera),
2012. Autore di testi teatrali, fra i quali (tutti allestiti
dal Teatro Stabile La Contrada, Trieste): A casa tra un
pocoFebbraio 1902, i fuochisti del Lloyd: Un baseto de cuor,
colori di una solitudine; Alida Valli che nel Quaranta iera
putela; Il compagno di viaggio, Lorenzo Da Ponte a Nova Jorca;
‘Ste pice parole voio dirte stasera. Con Roberto Damiani ha
ordinato l’antologia
Poesia dialettale triestina (1975) e
l’edizione aggiornata
La poesia
in
dialetto a
Trieste
(1989). Poeta soprattutto in dialetto, scrive e pubblica su
riviste anche poesie e racconti in italiano; collabora con la
RAI; sue poesie, presenti in numerose antologie, sono tradotte
in ungherese, sloveno, inglese, francese e tedesco. Nel maggio
del 2011, pubblica il volume Conchiglie – sessant’anni di
poesia (1951-2011) che raccoglie per la prima volta l’intera
sua opera in dialetto Nel 2000 il Comune di Trieste gli ha
conferito il Sigillo trecentesco della città.
L’ingresso alla lettura è riservato ai soci degli Amici della
Contrada. Le sottoscrizioni all’Associazione possono essere
rinnovate presso il Teatro Orazio Bobbio il giorno stesso
della manifestazione, dalle 16.00 alle 17.00. La quota
associativa è di euro 18 (15 per gli abbonati alla Contrada e
10 per chi presenta un nuovo socio).
Informazioni:
040.390613;
www.amicicontrada.it.
[email protected];
Riprendono lunedì 27 gennaio
i
tradizionali
“Lunedì
Marinari” del Civico Museo
del Mare.
Da gennaio ad aprile 6 appuntamenti si snoderanno tra storia,
scienza, cultura e soprattutto marineria e navigazione.
Racconti di mare e di uomini di mare: dagli albori della
storia alla stretta attualità. Nel 2014, ovviamente, molti
appuntamenti ricorderanno l’anniversario della Grande Guerra,
esaminandone gli aspetti storico marinari (come quando, il 24
febbraio la storica Marina Rossi racconterà “Gli ammutinamenti
dei marinai nella base di Cattaro nel 1918: storia di mare,
guerra e popoli”), quelli della vita dei civili (il 7 aprile
Paolo Marz ci deluciderà sull’Evacuazione dei Pubblici Uffici
durante la Grande Guerra: appunti di una Storia dimenticata”)
e le implicazioni più attuali legate al collezionismo ( lunedì
27 gennaio Roberto Todero tratterà: “2014, Archivi privati e
pubbliche virtù: la Nuova Legge sulla Tutela dei Beni della
Grande Guerra”). Ma con la storia ci addentreremo sino ad
oltre duemila anni fa con la presentazione di un libro che
ricostruisce un’ipotesi affascinate: gli Antichi Navigatori
Romani raggiunsero le Americhe? Ne parleranno il 17 marzo il
Soprintendente Archeologico del Friuli Venezia Giulia Luigi
Fozzati e il giornalista e scrittore Elio Cadelo. Gli strumeni
di navigazione sono sempre stati fondamentali e sembrano oggi
relegati dai navigatori computerizzati e dai sonar ad un
passato remoto. Eppure sino a pochi decenni fa una carta
nautica si tracciava e si rilevava a mano. Il 24 marzo Giulio
Salvador ce lo ricorderà in “Idrografia, Ecoscandagli e gli
albori delle Linee Batimetriche sulle Carte Nautiche”. Ma il
mare, e per l’esattezza gli oceani, sono i grandi serbatoi e
motori del clima terrestre. Quindi, inverni troppo miti e
ondate di freddo, spesso si generano da grandi moti oceanici.
Il climatologo Renzo Mosetti e la giornalista e scrittrice
Marina Silvestri tratteranno l’argomento di stretta attualità
il 10 febbraio, quando presenteranno: “CHE TEMPI! Clima e
passato remoto”. Tutti i Lunedì Marinari sono ad ingresso
libero (sino ad esaurimento dei posti) con inizio alle 18
nella Sala dei Portolani del Civico Museo del Mare di Trieste,
in Via di Campo Marzio 5. Gli incontri si tengono grazie alla
cordiale disponibilità del personale del Civico Museo del Mare
e dei volontari dell’Associazione Cittàviva.
TRIESTE A Casa della Musica
si presenta “Giochiamo con
l’arpa”
Sabato
25
gennaio,
alle
11,
Percorso di sei appuntamenti per
“spiegare” l’arpa ai bambini.
Casa della Musica/Scuola di Musica55 di Trieste conferma il
suo interesse per le proposte dedicate all’infanzia. E mentre
fervono i preparativi per il nuovo Festival di Musica per
bambini che ha in serbo molte sorprese nel 2014, continua
l’attività didattica dedicata ai più piccoli che si
arricchisce sempre di nuove attività.
Sabato 25 gennaio, alle 11, alla Scuola di Musica 55/Casa
della Musica , infatti, si presenta “Giochiamo con l’Arpa”, il
percorso di sei appuntamenti che mirano a “spiegare” l’arpa ai
bambini anche piccolissimi.
Nel corso dei sei appuntamenti i bambini saranno accolti a
gruppi (massimo di quattro) e staranno insieme alle loro
insegnanti (professioniste della didattica per l’infanzia,
attive su tutto il territorio regionale) con lo strumento a
loro disposizione.
Informazioni: TEL. +39 040 307309; da lunedì a venerdì dalle
ore 15.00 alle 19.00; giovedì dalle 10.00 alle 12.00
“Mrs.
Grey
&
me”
un
appuntamento con degli amici
speciali al Teatro dei Fabbri
Il Teatro ragazzi della Contrada prosegue la sua avventura
dedicata ai bambini dai 3 ai 6 anni.
Sabato 25 gennaio, quindi, i piccoli spettatori sono invitati
al Teatro dei Fabbri per un terzo appuntamento con “Mrs.Grey &
Me”, la rassegna che arricchisce anche la conoscenza della
lingua inglese dal titolo Our friends: the animals.
Paola e Mrs. Grey, si ritroveranno per parlare di animali.
All’interno del negozio della magica signora Grey, si
narreranno filastrocche e canzoni dedicate agli animali. I
piccoli spettatori vivranno quindi una nuova esperienza
imparando i nomi dei loro amici a quattro o più zampe, prima
di dedicarsi, come sempre, ad assaporare delle prelibatezze
d’oltremanica.
Ancora una volta Sara Cechet Woodcock, sarà Mrs.Grey, mentre
Enza De Rose si trasformerà nella giovane Paola.
Gli appuntamenti con “Mrs.Grey & Me” sono fissati per tutti i
sabati consecutivi fino all’8 febbraio alle ore 15.30 presso
il teatro dei Fabbri. Biglietto d’ingresso unico 5,00 €.
Informazioni:
040.390613;
[email protected];
www.contradateatroragazzi.it.
Furia
avicola
CONTATTO
AL
DA
TEATRO
Teatro
S.
Giorgio-Udine
feb.
30-31
gen.1
L’opera drammaturgica di Rafael Spregelburd si sta diffondendo
molto, dal suo Paese, l’Argentina, anche in Italia, e il
carattere complesso e multiforme della sua opera ha attratto
di recente anche un regista come Luca Ronconi (Il Panico –
Premio Ubu 2013), mentre il suo talento è valso ai suoi testi
ben due Premi Ubu consecutivi, nel 2010 e 2011, come miglior
novità straniere. Furia avicola riunisce due atti unici della
sua recente produzione, La fine dell’arte e Burocrazia, in una
versione con attori italiani e portoghesi da lui stesso
diretti con Manuela Cherubini. La fine dell’arte è un testo
scritto nel 2012 durante l’esperienza di formazione europea
dell’Ecole des Maîtres, diretta in quell’anno da Spregelburd
in collaborazione con Manuela Cherubini, la regista e
traduttrice che messo in scena in Italia alcuni dei suoi testi
più interessanti. Burocrazia fa parte dell’opera teatrale
tripartita, Tutto del regista e drammaturgo argentino Rafael
Spregelburd.
In ciascuna delle tre storie di Tutto si
sviluppa un “tema”, dichiarato in primo piano da un sistema di
titoli, a partire da tre domande e con un’impronta discorsiva:
perché tutto nello ‘Stato’ diventa burocrazia? perché tutta
l’arte diventa commercio? perché ogni religione diventa
superstizione?
In Burocrazia alcuni caratteristici burocrati decidono di dar
fuoco ai propri uffici, ma non capiscono mai il perché…
Venerdì 31 gennaio, al termine dello spettacolo, Rafael
Spregelburd, Manuela Cherubini e la compagnia incontrano il
pubblico
testo di Rafael Spregelburd
traduzione Manuela Cherubini
regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini
interpreti Rita Brütt, Fabrizio Lombardo, Laura Nardi, Deniz
Özdogan, Amândio Pinheiro,
video Igor Renzetti
immagini Ale Sordi
produzione co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del
FVG / Fattore K.
Qui
e
Ora
CON
Valerio
Mastandrea e Valerio Aprea
DAL 24 AL 26 GEN Politeama
Rossetti
Valerio Mastandrea ritorna al Politeama Rossetti dove mancava
dal 2007 quando come protagonista di uno spettacolo di Mattia
Torre, autore e regista, ottenne alla Sala Bartoli una serie
notevolissima di calorose accoglienze e di “sold out” con il
monologo Migliore. Il ritorno a teatro con Qui e Ora – in Sala
Assicurazioni Generali per la Stagione Prosa da venerdì 24
gennaio – è valso all’attore romano, uno fra i più ricercati
artisti di teatro e del cinema della sua generazione, il
Premio Hystrio 2013 per l’interpretazione. Anche per l’altro
attore in scena, Valerio Aprea, si tratta di un ritorno al
Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Infatti nel 2005
aveva calcato il palco e ricevuto l’apprezzamento del pubblico
della Sala Bartoli nel monologo In mezzo al mare, vincitore
della rassegna “Attori in cerca d’autore” nel 2003. Anche in
questo caso il testo e la regia erano firmati da Mattia Torre.
«È curioso che i personaggi dei due attori assomiglino
molto a quelli che hanno interpretato nei loro rispettivi
monologhi», ha affermato Mattia Torre parlando di Qui e Ora.
Un feeling artistico consolidato quello tra Valerio Mastandrea
e Valerio Aprea con il regista e autore, che spiega come
cerchi di «condividere la creazione degli spettacoli con gli
artisti, creare una squadra che ha un intento comune. In
particolare questi due attori sono due vulcani e il lavoro di
regia è anche un lavoro di ascolto delle loro proposte e di
mediazione». Mattia Torre è autore di spettacoli teatrali, ma
anche televisivo e cinematografico: fa parte della squadra di
autori di Parla con me di Serena Dandini e della serie tv
Boris, di cui ha poi firmato anche la regia del film per il
cinema. «Come in tutte le mie scritture ho cercato di
impostare la scrittura in modo che la comicità sia usata come
mezzo per raccontare cose spaventose» ha spiegato Mattia Torre
parlando di Qui e Ora. «I protagonisti sono due individui che
rimangono coinvolti in un incidente stradale su due grossi
scooter. Per una serie di concause non verranno soccorsi
immediatamente e noi vivremo in presa diretta l’attesa dei
soccorritori. Lo spettacolo mette in scena un’impossibile
convivenza e pacificazione tra due mondi diversi, tra due modi
diversi di vedere la realtà: racconto quindi di un paese privo
di coesione e comune visione delle cose».
Nonostante la durezza del testo, si ride molto con Qui ed Ora:
si intraprende sorridendo un intrigante e significativo
percorso critico e auto-critico (giacché i temi trattati ci
riguardano molto) che curiosamente parte dalla “negazione” di
un percorso, un incidente stradale in una via isolata,
sperduta nell’anonima periferia romana a due passi dal Grande
Raccordo Anulare.
Qui e Ora con Valerio Mastandrea e
Valerio Aprea, scritto e diretto Mattia
Torre è prodotto da BAM Teatro. Le scene
sono di Beatrice Scarpato, i costumi di
Alessandro Lai e le luci di Luca Barbati.
Lo spettacolo va in scena al
Politeama
Rossetti,
Sala
Assicurazioni, venerdì 24 gennaio
alle ore 20.30, replica sabato 25
gennaio sempre alle ore 20.30 e
domenica 26 gennaio alle ore 16.00.
I biglietti si possono acquistare
presso i consueti punti vendita del
Teatro
Stabile
regionale,
attraverso
il
sito
www.ilrossetti.it,
mentre
informazioni sono disponibili anche
al telefono chiamando il Teatro
allo 040-3593511.
E.L.
IL
Trieste
Film
Festival..giunto alla fine
Trieste 22 gennaio 2014 In una serata di fine gennaio
caratterizzata da un inedito clima tipico autunnale, anche
questa edizione del Trieste Film Festival in una Sala
Tripcovich gremita di un variegato pubblico in trepidazione
per la premiazione finale, è giunta al termine. Nella Giornata
di martedì 21 gennaio al Miela, l’altra sede dell’evento, ho
assistito alla serata omaggio ad Alberto Farassino, noto
regista, già docente all’università degli studi di Trieste.
Dopo un piccolo grottesco fuori programma, causato da guasti
tecnici, ho potuto ammirare alcune proiezioni in bianco e nero
e a tratti cantate sulla disastrosa impresa coloniale Italiana
in Africa e ad altri piccoli episodi del ventennio fascista;
ma non vi si trovava davanti a veri e propri documentari;
Alberto Farassino ha saputo trasmettere in maniera
particolare, originale e suggestiva le proprie impressioni sul
quel periodo della nostra storia. Ma torniamo alla serata di
oggi; mi sono ridestato davanti a “Class Enemy“, una
incredibile storia ambienta in una scuola Slovena. Come ho
appena detto “incredibile”, ma non irreale e aggiungerei
purtroppo. Tratta di una parte della vita dell’essere umano
molto importante ma spesso trascurata: l’adolescenza. Anche
per esperienza personale credo che questa fase che ognuno di
noi vive non vada trascurata, perché è il passaggio dal mondo
fatato infantile al mondo adulto, dove si cerca la propria
sicurezza con tanti mezzi, attirando l’attenzione degli altri
a tutti i costi; impegnandosi esageratamente nello studio, o
facendo battute piu’ o meno carine o anche con delle
prepotenze che possono creare incomprensioni e certe volte gli
adulti, che siano genitori o professori faticano a capire. Il
film è un ibrido di queste tematiche ottimamente interpretate
e dirette. Dopo il suicidio di una ragazza in seguito al
colloquio con un professore vi è un susseguirsi di eventi
estremamente emozionanti.
Il mio meraviglioso viaggio all’interno di questo festival mi
ha arricchito tanto dal punto di vista personale e spero anche
a tutti gli altri spettatori. Vi ricordo l’appuntamento
all’approfondimento del maxi evento”La Grande guerra” di
Monicelli e i “sentieri della Grande Gloria”.
Andrea F.
TUTTI I VINCITORI DEL 25°
FESTIVAL DEL CINEMA DI TRISTE
Il pubblico ha decretato i seguenti vincitori:
CONCORSO LUNGOMETRAGGI
PREMIO TRIESTE al Miglior lungometraggio in concorso (€ 5000)
va a:
STYD / SHAME di/by Jusup Razykov (Russia, 2013)
JUSUP RAZYKOV
CONCORSO DOCUMENTARI
PREMIO ALPE ADRIA CINEMA al Miglior documentario in concorso
(€ 2500) va:
ex-aequo
THE SPECIAL NEED di/by Carlo Zoratti (Italia-Germania /Italy –
Germany, 2013)
e
SZERELEM PATAK / STREAM OF LOVE di/by Ágnes Sós
STREAM OF LOVE
(Ungheria / Hungary 2013)
Special Need
CONCORSO CORTOMETRAGGI /PREMIO TFF CORTI
cortometraggio in concorso (€ 2000) va a:
BOLES di/by Špela Čadež (Slovenia- Germania 2013)
BOLES
al
Miglior
**************************************************************
*******************************************************
Il PREMIO CEI (Central European Initiative) 2014 (€ 3000)
viene assegnato alla regista ungherese Eszter Hajdú per il
film JUDGMENT IN HUNGARY che meglio interpreta la realtà
contemporanea e il dialogo tra le culture
HESZTER HAJDU
PREMIO “ESPANSIONI” assegnato dall’omonima rete a una donna
distintasi in un settore del cinema alla regista ungherese
Ágnes Sós
PREMIO CORSO SALANI
vincitore-premio-salani-conGrosoli-e-Margherita-Salani
VOGLIO DORMIRE CON TE di Mattia Colombo “per la sua chiarezza
di intenti che rende visibile, pur in questa iniziale fase
produttiva, la compiutezza del progetto. Partendo da una
storia personale l’autore cerca di raccontare un universo di
relazioni sentimentali che fotografa il contemporaneo con
partecipazione e lucidità espressiva”
Premio MATTADOR per il miglior soggetto di 1.500 euro,
offerto dalla Provincia di Trieste
L’UOMO DI CELLULOIDE
di Alessandro Padovani
PROGETTO SELEZIONATO A MIDPOINT, CENTRAL EUROPEAN SCRIPT
CENTER DI PRAGA
MY LAST BIRTHDAY IN YUGOSLAVIA di Bojana Vidoslajevic
ANDREAB..