TEATRO ROSSETTI :Alessandro Gassmann regista e protagonista di RIII-Riccardo Terzo di Shakespeare Lo spettacolo è in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia da mercoledì 29 gennaio a domenica 2 febbraio 2014 per il cartellone Prosa”. «È un mostro che vive per fare del male, abbandonando totalmente le regole quando raggiunge il tanto agognato potere. Il suo è un furore violento, come feroce è la sua brama di potere e la sua diversità. Un ritratto di uomo che purtroppo ci riporta non solo alle deformità insite nella natura umana, ma anche ai fatti drammatici ed aberranti della nostra attualità politica» così Alessandro Gassmann descrive Riccardo III, che interpreta sul palcoscenico. «Tutte le sere – aggiunge – sul palco, mi sforzo di non pensare all’Italia di oggi e all’esercizio spregiudicato del potere a cui finora abbiamo assistito, ma dopo ogni rappresentazione c’è sempre qualcuno che dice di aver pensato al nostro presente durante lo spettacolo». Per l’artista romano quello con il malvagio Riccardo III è il primo incontro con un personaggio shakespeariano, che affronta da protagonista e regista, e dunque con una consapevolezza profonda e attraverso una lettura dal taglio interessante. Seguendo una poetica che ha connotato tutta la sua produzione recente, Gassmann studia Riccardo III con rigore nei confronti della materia shakespeariana ma anche attraverso una koiné di linguaggi scenici molto moderna. R III – Riccardo Terzo, fin dal titolo si annuncia come un’operazione nuova, un progetto costruito sul capolavoro di Shakespeare. Un progetto che naturalmente parte dalla traduzione e dall’adattamento del testo, che Alessandro Gassmann ha affidato a Vitaliano Trevisan, uno scrittore contemporaneo, colto, capace di rispondere al suo desiderio di un lavoro rispettoso dell’originale ma anche attuale, forte: «Una lingua asciutta, secca – ricorda Trevisan come una delle più immediate e stringenti richieste dell’attore e regista, fin dal loro primo incontro – che arrivi dritta, rendendo la trama chiara e coinvolgente. E un Riccardo gigantesco, fuori scala rispetto agli altri e alla scena, costretto a chinarsi per potersi specchiare, per passare da una porta, o per guardare qualcuno negli occhi». Lo scrittore rimane conquistato da questa visione: non è un caso che Shakespeare riservi a Riccardo III la parte più estesa che egli abbia mai scritto per un protagonista, superata solo da quella di Amleto. Bello che la statura scenica di questo irraggiungibile eroe/antieroe rispecchi la sua dimensione gigantesca vergata già sulla pagina, nel 1592, da uno Shakespeare trentenne. Riccardo III è infatti una sua opera giovanile, eppure costruita attorno a una figura complessa, mai incerta, perfetta nelle sue dinamiche psicologiche, straordinaria nelle sue voragini di perfidia, nelle sue macchinazioni, nel suo nero eroismo: domina il destino altrui manipolando le esistenze e si fa “regista” di quanto accade in scena. È di una malvagità sconvolgente, eppure è carismatico, possiede un fascino capace di soggiogare Lady Anna – che lo odia e ciononostante diviene la sua sposa – e le platee di ogni tempo. Il suo humor riesce ad alleggerire il respiro di un dramma altrimenti dalla cupezza gotica e incombente, segno che nello spettacolo permane sul piano della scenografia. Il plot vuole che Riccardo di York (secondo Shakespeare piccolo e deforme, in questa messinscena, mostruoso per la sua altezza, scelta che lascia intatta la metafora fra deformità estetica e degenerazione dell’anima) ambisca al trono d’Inghilterra. Per questo spinge il fratello re Edoardo IV a credere a una profezia, che indica in qualcuno il cui nome inizia per G colui che distruggerà la discendenza regale. Necessario dunque imprigionare il loro fratello Giorgio, che sarebbe erede diretto al trono: ma la prigione non basta a Riccardo che lo fa uccidere da due sicari. Il rimorso dà alla fragile fibra di re Edoardo il colpo di grazia, mentre Riccardo – con una manovra degna di un retore di prima grandezza – si assicura la mano di Lady Anna, fresca vedova del principe Giorgio. A Riccardo viene affidata anche la tutela del giovane erede al trono: di tale gesto di fiducia dei Pari immediatamente approfitta per eliminare altri possibili oppositori del suo piano ambizioso. Coglie l’occasione del trasferimento a Londra dell’erede al trono, per l’incoronazione, per rinchiuderlo col fratellino nella Torre: ecco che Lord Buckingham può usare la propria influenza per indurre il Consiglio di Londra a proclamare re proprio Riccardo. Egli, in un capolavoro di dissimulazione, accetta la corona con riluttanza. Invece, appena salito al trono, provvede ad eliminare i due nipoti, e la stessa sorte infligge alla moglie Lady Anna. Ora, per rinsaldare la propria posizione, ambisce infatti alla mano dell’unica figlia di Edoardo IV e di Elisabetta, i precedenti regnanti. Ma la giovane è già promessa al nobile Richmond: sarà la saggia Elisabetta, stavolta, a dissimulare. Appare propensa a concedere la mano della figlia al re, pronto a scontrarsi con Richmond che si è posto a capo dei molti che ormai si oppongono al suo regime sanguinario. In una scena celeberrima, Riccardo III nella notte che precede lo scontro definitivo fra i ribelli e il proprio esercito, vede i fantasmi di tutti coloro che ha assassinato che gli augurano la sconfitta. Premonizione che puntualmente si avvera sul campo di battaglia, quando Riccardo combatte con valore ma perde il proprio cavallo e soccombe. Con la morte di Riccardo e le nozze e l’incoronazione di Richmond, ha fine la Guerra delle due Rose, che oppose il ramo degli York a quello dei Lancaster e insanguinò il paese per lunghi anni. RIII-Riccardo Terzo di William Shakespeare, nella traduzione e adattamento di Vitaliano Travisa, con l’ideazione scenica e la regia di Alessandro Gassmann va in scena al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia in Abbonamento Prosa. Le scene sono di Gianluca Amodio, i costumi di Mariano Tufano, Marco Calmieri è il light designer dello spettacolo mentre la videografia è di Marco Schiavoni. Le musiche sono di Pivio & Aldo De Scalzi Venerdì 31 gennaio alle ore 17.30 al Café Rossetti Peter Brown presenta Riccardo III di Shakespeare. L’incontro è a ingresso libero fino a esaurimento dei posti disponibili. I biglietti per gli spettacoli sono in vendita presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it e allo e allo 040-3593511 E.L. Arriva per la prima volta Paolo Migone martedì 28 gen.2014 Politeama Rossetti – Sala Assicurazioni Generali Lo scienziato con l’occhio nero, al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia mette in scena Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere di Paul Deqandre. Lo scienziato dall’occhio nero di Zelig, solito ad affondare attacchi all’indirizzo delle donne, questa volta «“per colpa” di John Gray» arriva addirittura a difendere i gentil sesso. Inoltre Migone sottolinea che «le donne sono più preparate allo spettacolo e lo apprezzano di più. Loro hanno senz’altro letto il testo e costretto, trascinato, l’uomo che ci viene senza voglia… però poi anche lui finisce per apprezzare le cose che dico. Uno spettacolo che mi sta dando tante soddisfazioni: infatti sono state cinquantacinque le repliche messe in scena nel corso del 2013 e ne abbiamo previste «La messa in scena non ha lo scopo di condividere “verità”, ma soprattutto aiutare a comprendere l’incomprensibile» spiega Paolo Migone. «Parlo di vita quotidiana, di sesso, di tutto quello che può rapportare l’uomo e la donna e delle loro differenti visioni, ovviamente in chiave comica. L’originalità dello spettacolo sta proprio nel fatto che ricorda le principali differenze di funzionamento tra i due sessi, sostenendosi su situazioni quotidiane che conosciamo tutti, tenendo presente il confronto di ogni generazione. Grazie al professor Paolo Migone, infine comprenderemo come fare di queste differenze una fonte di complicità, e non di conflitto». altre trenta quest’anno». Il “professor” Paolo Migone spiegherà la diversità funzionale tra uomo e donna nel divertente ed educativo adattamento teatrale di Paul Deqandre di Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere: – ospite del Teatro Stabile regionale, martedì 28 gennaio alle ore 20.30 – anche Trieste ospiterà Paolo Migone, comico, cabarettista, disegnatore e caratterista italiano, è da oltre dieci anni uno dei perni di Zelig su Canale 5. Nato a San Paolo del brasile ma cresciuto a Livorno, nella sua vita a ha svolto svariati corsi di teatro ed ha poi creato il personaggio che ormai tutti immediatamente riconosciamo dall’aspetto e dall’abbigliamento tipico dello “scienziato pazzo”. Ci fa divertire esprimendo la sua visione pessimistica del mondo: dalla vita di coppia, alla frenetica vita della metropoli milanese, alle ingiustizie della società italiana. Nel 2012 ha vinto il Delfino d’Oro alla carriera come miglior cabarettista dell’anno al Festival Nazionale Adriatica Cabaret. Gli Uomini vengono da Marte, le Donne da Venere di Paul Dewandre dal libro di John Gray, con Paolo Migone è diretto da Carlo Neri; la direzione musicale è a cura di Giovanni Psquini. Lo spettacolo è prodotto da Ridens Produzioni, in accordo on Bernard Olivier e Alain Diercky, in tour a cura di Erico Porecca. Lo spettacolo va in scena al Politeama Rossetti – Sala Assicurazioni Generali martedì 28 gennaio 2014 alle ore 20.30 ed è uno spettacolo programmato fuori abbonamento. I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it, mentre informazioni sono disponibili anche al telefono chiamando il Teatro allo 040-3593511. Nuovo appuntamento con il Teatro a Leggìo degli Amici della Contrada con “Io, Anton Cechov” di Claudio Grisancich. Appuntamento speciale con il Teatro a LeggÏo degli Amici della Contrada con la rappresentazione dell’inedito “Io, Anton Cechov”, di Claudio Grisancich, alla presenza dell’autore. Lunedì 27 gennaio 2014, alle ore 17.30, presso il Teatro Orazio Bobbio, per il quarto appuntamento della stagione 2013/14 di “Teatro a Leggio” organizzata dall’Associazione Amici della Contrada verrà proposto un’inedito del grande poeta triestino, mai rappresentato in teatro:“Io, Anton Cechov”. “Io, Anton Cechov”sarà diretto da Francesco Macedonio e conterà sull’interpretazione di Adriano Giraldi. Un testo ricco di spunti per conoscere Anton Cechov, l’uomo, il suo passato e le sue passioni. Il suo rapporto con la sorella, e con gli altri autori, ma soprattutto il suo amore per Olga Leonardovna Knipper, l’attrice che sposò. Sarà proprio attraverso una lunga lettera che l’autore scrive alla sua adorata moglie che verrano ripercorsi i momenti e i luoghi più importanti della sua vita e renderanno evidenti le affinità e le assonanze con lo stesso Grisancich. Claudio Grisancich ha pubblicato una quindicina di titoli fra raccolte di poesie e plaquettes; da ricordare: Noi vegnaremo, ,1966; Crature del pianzer crature del rider, 1989; 9 poesie scritte a Trieste,1992; Scarpe zale e altre cose, , 2000; Bora zeleste, 2000; Poesie-Antologia 1957/200 2003; Inventario, 2004; Su la strada de casa-Domov grede 2009. Per Anita (Un baseto de cuor ‘Ste pice parole voio dirte stasera), 2012. Autore di testi teatrali, fra i quali (tutti allestiti dal Teatro Stabile La Contrada, Trieste): A casa tra un pocoFebbraio 1902, i fuochisti del Lloyd: Un baseto de cuor, colori di una solitudine; Alida Valli che nel Quaranta iera putela; Il compagno di viaggio, Lorenzo Da Ponte a Nova Jorca; ‘Ste pice parole voio dirte stasera. Con Roberto Damiani ha ordinato l’antologia Poesia dialettale triestina (1975) e l’edizione aggiornata La poesia in dialetto a Trieste (1989). Poeta soprattutto in dialetto, scrive e pubblica su riviste anche poesie e racconti in italiano; collabora con la RAI; sue poesie, presenti in numerose antologie, sono tradotte in ungherese, sloveno, inglese, francese e tedesco. Nel maggio del 2011, pubblica il volume Conchiglie – sessant’anni di poesia (1951-2011) che raccoglie per la prima volta l’intera sua opera in dialetto Nel 2000 il Comune di Trieste gli ha conferito il Sigillo trecentesco della città. L’ingresso alla lettura è riservato ai soci degli Amici della Contrada. Le sottoscrizioni all’Associazione possono essere rinnovate presso il Teatro Orazio Bobbio il giorno stesso della manifestazione, dalle 16.00 alle 17.00. La quota associativa è di euro 18 (15 per gli abbonati alla Contrada e 10 per chi presenta un nuovo socio). Informazioni: 040.390613; www.amicicontrada.it. [email protected]; Riprendono lunedì 27 gennaio i tradizionali “Lunedì Marinari” del Civico Museo del Mare. Da gennaio ad aprile 6 appuntamenti si snoderanno tra storia, scienza, cultura e soprattutto marineria e navigazione. Racconti di mare e di uomini di mare: dagli albori della storia alla stretta attualità. Nel 2014, ovviamente, molti appuntamenti ricorderanno l’anniversario della Grande Guerra, esaminandone gli aspetti storico marinari (come quando, il 24 febbraio la storica Marina Rossi racconterà “Gli ammutinamenti dei marinai nella base di Cattaro nel 1918: storia di mare, guerra e popoli”), quelli della vita dei civili (il 7 aprile Paolo Marz ci deluciderà sull’Evacuazione dei Pubblici Uffici durante la Grande Guerra: appunti di una Storia dimenticata”) e le implicazioni più attuali legate al collezionismo ( lunedì 27 gennaio Roberto Todero tratterà: “2014, Archivi privati e pubbliche virtù: la Nuova Legge sulla Tutela dei Beni della Grande Guerra”). Ma con la storia ci addentreremo sino ad oltre duemila anni fa con la presentazione di un libro che ricostruisce un’ipotesi affascinate: gli Antichi Navigatori Romani raggiunsero le Americhe? Ne parleranno il 17 marzo il Soprintendente Archeologico del Friuli Venezia Giulia Luigi Fozzati e il giornalista e scrittore Elio Cadelo. Gli strumeni di navigazione sono sempre stati fondamentali e sembrano oggi relegati dai navigatori computerizzati e dai sonar ad un passato remoto. Eppure sino a pochi decenni fa una carta nautica si tracciava e si rilevava a mano. Il 24 marzo Giulio Salvador ce lo ricorderà in “Idrografia, Ecoscandagli e gli albori delle Linee Batimetriche sulle Carte Nautiche”. Ma il mare, e per l’esattezza gli oceani, sono i grandi serbatoi e motori del clima terrestre. Quindi, inverni troppo miti e ondate di freddo, spesso si generano da grandi moti oceanici. Il climatologo Renzo Mosetti e la giornalista e scrittrice Marina Silvestri tratteranno l’argomento di stretta attualità il 10 febbraio, quando presenteranno: “CHE TEMPI! Clima e passato remoto”. Tutti i Lunedì Marinari sono ad ingresso libero (sino ad esaurimento dei posti) con inizio alle 18 nella Sala dei Portolani del Civico Museo del Mare di Trieste, in Via di Campo Marzio 5. Gli incontri si tengono grazie alla cordiale disponibilità del personale del Civico Museo del Mare e dei volontari dell’Associazione Cittàviva. TRIESTE A Casa della Musica si presenta “Giochiamo con l’arpa” Sabato 25 gennaio, alle 11, Percorso di sei appuntamenti per “spiegare” l’arpa ai bambini. Casa della Musica/Scuola di Musica55 di Trieste conferma il suo interesse per le proposte dedicate all’infanzia. E mentre fervono i preparativi per il nuovo Festival di Musica per bambini che ha in serbo molte sorprese nel 2014, continua l’attività didattica dedicata ai più piccoli che si arricchisce sempre di nuove attività. Sabato 25 gennaio, alle 11, alla Scuola di Musica 55/Casa della Musica , infatti, si presenta “Giochiamo con l’Arpa”, il percorso di sei appuntamenti che mirano a “spiegare” l’arpa ai bambini anche piccolissimi. Nel corso dei sei appuntamenti i bambini saranno accolti a gruppi (massimo di quattro) e staranno insieme alle loro insegnanti (professioniste della didattica per l’infanzia, attive su tutto il territorio regionale) con lo strumento a loro disposizione. Informazioni: TEL. +39 040 307309; da lunedì a venerdì dalle ore 15.00 alle 19.00; giovedì dalle 10.00 alle 12.00 “Mrs. Grey & me” un appuntamento con degli amici speciali al Teatro dei Fabbri Il Teatro ragazzi della Contrada prosegue la sua avventura dedicata ai bambini dai 3 ai 6 anni. Sabato 25 gennaio, quindi, i piccoli spettatori sono invitati al Teatro dei Fabbri per un terzo appuntamento con “Mrs.Grey & Me”, la rassegna che arricchisce anche la conoscenza della lingua inglese dal titolo Our friends: the animals. Paola e Mrs. Grey, si ritroveranno per parlare di animali. All’interno del negozio della magica signora Grey, si narreranno filastrocche e canzoni dedicate agli animali. I piccoli spettatori vivranno quindi una nuova esperienza imparando i nomi dei loro amici a quattro o più zampe, prima di dedicarsi, come sempre, ad assaporare delle prelibatezze d’oltremanica. Ancora una volta Sara Cechet Woodcock, sarà Mrs.Grey, mentre Enza De Rose si trasformerà nella giovane Paola. Gli appuntamenti con “Mrs.Grey & Me” sono fissati per tutti i sabati consecutivi fino all’8 febbraio alle ore 15.30 presso il teatro dei Fabbri. Biglietto d’ingresso unico 5,00 €. Informazioni: 040.390613; [email protected]; www.contradateatroragazzi.it. Furia avicola CONTATTO AL DA TEATRO Teatro S. Giorgio-Udine feb. 30-31 gen.1 L’opera drammaturgica di Rafael Spregelburd si sta diffondendo molto, dal suo Paese, l’Argentina, anche in Italia, e il carattere complesso e multiforme della sua opera ha attratto di recente anche un regista come Luca Ronconi (Il Panico – Premio Ubu 2013), mentre il suo talento è valso ai suoi testi ben due Premi Ubu consecutivi, nel 2010 e 2011, come miglior novità straniere. Furia avicola riunisce due atti unici della sua recente produzione, La fine dell’arte e Burocrazia, in una versione con attori italiani e portoghesi da lui stesso diretti con Manuela Cherubini. La fine dell’arte è un testo scritto nel 2012 durante l’esperienza di formazione europea dell’Ecole des Maîtres, diretta in quell’anno da Spregelburd in collaborazione con Manuela Cherubini, la regista e traduttrice che messo in scena in Italia alcuni dei suoi testi più interessanti. Burocrazia fa parte dell’opera teatrale tripartita, Tutto del regista e drammaturgo argentino Rafael Spregelburd. In ciascuna delle tre storie di Tutto si sviluppa un “tema”, dichiarato in primo piano da un sistema di titoli, a partire da tre domande e con un’impronta discorsiva: perché tutto nello ‘Stato’ diventa burocrazia? perché tutta l’arte diventa commercio? perché ogni religione diventa superstizione? In Burocrazia alcuni caratteristici burocrati decidono di dar fuoco ai propri uffici, ma non capiscono mai il perché… Venerdì 31 gennaio, al termine dello spettacolo, Rafael Spregelburd, Manuela Cherubini e la compagnia incontrano il pubblico testo di Rafael Spregelburd traduzione Manuela Cherubini regia Rafael Spregelburd e Manuela Cherubini interpreti Rita Brütt, Fabrizio Lombardo, Laura Nardi, Deniz Özdogan, Amândio Pinheiro, video Igor Renzetti immagini Ale Sordi produzione co-produzione CSS Teatro stabile di innovazione del FVG / Fattore K. Qui e Ora CON Valerio Mastandrea e Valerio Aprea DAL 24 AL 26 GEN Politeama Rossetti Valerio Mastandrea ritorna al Politeama Rossetti dove mancava dal 2007 quando come protagonista di uno spettacolo di Mattia Torre, autore e regista, ottenne alla Sala Bartoli una serie notevolissima di calorose accoglienze e di “sold out” con il monologo Migliore. Il ritorno a teatro con Qui e Ora – in Sala Assicurazioni Generali per la Stagione Prosa da venerdì 24 gennaio – è valso all’attore romano, uno fra i più ricercati artisti di teatro e del cinema della sua generazione, il Premio Hystrio 2013 per l’interpretazione. Anche per l’altro attore in scena, Valerio Aprea, si tratta di un ritorno al Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia. Infatti nel 2005 aveva calcato il palco e ricevuto l’apprezzamento del pubblico della Sala Bartoli nel monologo In mezzo al mare, vincitore della rassegna “Attori in cerca d’autore” nel 2003. Anche in questo caso il testo e la regia erano firmati da Mattia Torre. «È curioso che i personaggi dei due attori assomiglino molto a quelli che hanno interpretato nei loro rispettivi monologhi», ha affermato Mattia Torre parlando di Qui e Ora. Un feeling artistico consolidato quello tra Valerio Mastandrea e Valerio Aprea con il regista e autore, che spiega come cerchi di «condividere la creazione degli spettacoli con gli artisti, creare una squadra che ha un intento comune. In particolare questi due attori sono due vulcani e il lavoro di regia è anche un lavoro di ascolto delle loro proposte e di mediazione». Mattia Torre è autore di spettacoli teatrali, ma anche televisivo e cinematografico: fa parte della squadra di autori di Parla con me di Serena Dandini e della serie tv Boris, di cui ha poi firmato anche la regia del film per il cinema. «Come in tutte le mie scritture ho cercato di impostare la scrittura in modo che la comicità sia usata come mezzo per raccontare cose spaventose» ha spiegato Mattia Torre parlando di Qui e Ora. «I protagonisti sono due individui che rimangono coinvolti in un incidente stradale su due grossi scooter. Per una serie di concause non verranno soccorsi immediatamente e noi vivremo in presa diretta l’attesa dei soccorritori. Lo spettacolo mette in scena un’impossibile convivenza e pacificazione tra due mondi diversi, tra due modi diversi di vedere la realtà: racconto quindi di un paese privo di coesione e comune visione delle cose». Nonostante la durezza del testo, si ride molto con Qui ed Ora: si intraprende sorridendo un intrigante e significativo percorso critico e auto-critico (giacché i temi trattati ci riguardano molto) che curiosamente parte dalla “negazione” di un percorso, un incidente stradale in una via isolata, sperduta nell’anonima periferia romana a due passi dal Grande Raccordo Anulare. Qui e Ora con Valerio Mastandrea e Valerio Aprea, scritto e diretto Mattia Torre è prodotto da BAM Teatro. Le scene sono di Beatrice Scarpato, i costumi di Alessandro Lai e le luci di Luca Barbati. Lo spettacolo va in scena al Politeama Rossetti, Sala Assicurazioni, venerdì 24 gennaio alle ore 20.30, replica sabato 25 gennaio sempre alle ore 20.30 e domenica 26 gennaio alle ore 16.00. I biglietti si possono acquistare presso i consueti punti vendita del Teatro Stabile regionale, attraverso il sito www.ilrossetti.it, mentre informazioni sono disponibili anche al telefono chiamando il Teatro allo 040-3593511. E.L. IL Trieste Film Festival..giunto alla fine Trieste 22 gennaio 2014 In una serata di fine gennaio caratterizzata da un inedito clima tipico autunnale, anche questa edizione del Trieste Film Festival in una Sala Tripcovich gremita di un variegato pubblico in trepidazione per la premiazione finale, è giunta al termine. Nella Giornata di martedì 21 gennaio al Miela, l’altra sede dell’evento, ho assistito alla serata omaggio ad Alberto Farassino, noto regista, già docente all’università degli studi di Trieste. Dopo un piccolo grottesco fuori programma, causato da guasti tecnici, ho potuto ammirare alcune proiezioni in bianco e nero e a tratti cantate sulla disastrosa impresa coloniale Italiana in Africa e ad altri piccoli episodi del ventennio fascista; ma non vi si trovava davanti a veri e propri documentari; Alberto Farassino ha saputo trasmettere in maniera particolare, originale e suggestiva le proprie impressioni sul quel periodo della nostra storia. Ma torniamo alla serata di oggi; mi sono ridestato davanti a “Class Enemy“, una incredibile storia ambienta in una scuola Slovena. Come ho appena detto “incredibile”, ma non irreale e aggiungerei purtroppo. Tratta di una parte della vita dell’essere umano molto importante ma spesso trascurata: l’adolescenza. Anche per esperienza personale credo che questa fase che ognuno di noi vive non vada trascurata, perché è il passaggio dal mondo fatato infantile al mondo adulto, dove si cerca la propria sicurezza con tanti mezzi, attirando l’attenzione degli altri a tutti i costi; impegnandosi esageratamente nello studio, o facendo battute piu’ o meno carine o anche con delle prepotenze che possono creare incomprensioni e certe volte gli adulti, che siano genitori o professori faticano a capire. Il film è un ibrido di queste tematiche ottimamente interpretate e dirette. Dopo il suicidio di una ragazza in seguito al colloquio con un professore vi è un susseguirsi di eventi estremamente emozionanti. Il mio meraviglioso viaggio all’interno di questo festival mi ha arricchito tanto dal punto di vista personale e spero anche a tutti gli altri spettatori. Vi ricordo l’appuntamento all’approfondimento del maxi evento”La Grande guerra” di Monicelli e i “sentieri della Grande Gloria”. Andrea F. TUTTI I VINCITORI DEL 25° FESTIVAL DEL CINEMA DI TRISTE Il pubblico ha decretato i seguenti vincitori: CONCORSO LUNGOMETRAGGI PREMIO TRIESTE al Miglior lungometraggio in concorso (€ 5000) va a: STYD / SHAME di/by Jusup Razykov (Russia, 2013) JUSUP RAZYKOV CONCORSO DOCUMENTARI PREMIO ALPE ADRIA CINEMA al Miglior documentario in concorso (€ 2500) va: ex-aequo THE SPECIAL NEED di/by Carlo Zoratti (Italia-Germania /Italy – Germany, 2013) e SZERELEM PATAK / STREAM OF LOVE di/by Ágnes Sós STREAM OF LOVE (Ungheria / Hungary 2013) Special Need CONCORSO CORTOMETRAGGI /PREMIO TFF CORTI cortometraggio in concorso (€ 2000) va a: BOLES di/by Špela Čadež (Slovenia- Germania 2013) BOLES al Miglior ************************************************************** ******************************************************* Il PREMIO CEI (Central European Initiative) 2014 (€ 3000) viene assegnato alla regista ungherese Eszter Hajdú per il film JUDGMENT IN HUNGARY che meglio interpreta la realtà contemporanea e il dialogo tra le culture HESZTER HAJDU PREMIO “ESPANSIONI” assegnato dall’omonima rete a una donna distintasi in un settore del cinema alla regista ungherese Ágnes Sós PREMIO CORSO SALANI vincitore-premio-salani-conGrosoli-e-Margherita-Salani VOGLIO DORMIRE CON TE di Mattia Colombo “per la sua chiarezza di intenti che rende visibile, pur in questa iniziale fase produttiva, la compiutezza del progetto. Partendo da una storia personale l’autore cerca di raccontare un universo di relazioni sentimentali che fotografa il contemporaneo con partecipazione e lucidità espressiva” Premio MATTADOR per il miglior soggetto di 1.500 euro, offerto dalla Provincia di Trieste L’UOMO DI CELLULOIDE di Alessandro Padovani PROGETTO SELEZIONATO A MIDPOINT, CENTRAL EUROPEAN SCRIPT CENTER DI PRAGA MY LAST BIRTHDAY IN YUGOSLAVIA di Bojana Vidoslajevic ANDREAB..