I.I.S. “BALILLA PINCHETTI” TIRANO CLASSI PARTECIPANTI 1°A A.F.M. 2°B A.F.M. LO SPORT INSEGNA 2°A A.F.M. 3°B A.F.M. E IL CORPO COMUNICA 3°A S.I.A. 4°B IGEA 4°A PROG. 5°B IGEA 5°A PROG. 3°C LICEO S.U. Coordinamento progetto prof.ssa Caterina Tognoli MONTAGGIO : Classe 4°A PROG. “LA FAVOLA DEL GRUPPO” Narrazione: I ragazzi scendono in campo e giocano con fair-play: hanno capito che il miglior gioco è quello di far squadra comunque vada. Hanno capito che si può vincere anche perdendo, basta dare il meglio di sé. Hanno capito che non sono i gesti eclatanti a esprimere valori, ma piccole azioni che spesso passano inosservate quale, ad esempio, lasciare che un compagno concluda l’azione che ti avrebbe dato gloria, applausi e soddisfazione. Gli studenti lasciano il campo con un arricchimento personale “la squadra non è la somma dei singoli, ma qualcosa di più”; ogni ragazzo sa di avere un ruolo specifico che lo lega a quello dei compagni e lo rende importante nel gioco collettivo. CAPITOLO 5 ANTEFATTO SPORT È SOLIDARIETÀ CONDIVISIONE VITTORIA/SCONFITTA Ma ahimè …… Un brutto giorno Girometto si ammalò e il gruppo si accasciò, ma anche questa era una lezione. Quando lui se ne andò, la tristezza trionfò. Qualcuno ricordò ciò che egli gli insegnò e il gruppo si rialzò. Nel cuore di tutti Girometto restò vivo col ricordo di un sorriso, di una vita sempre ricca di calore e di amicizia: un’amicizia solida e vera che nasce, cresce insieme non si chiede non si dà e non si toglie. “Certe amicizie nate negli ambienti sportivi restano per la vita…” Epilogo Bene ragazzi! Questa favola è finita. La lezione vi è servita? Allora…in campo. Alleniamoci alla vita! Gli studenti giocano a calcio a cinque; lo sfondo è gratificante; la situazione di gioco coinvolgente. Il vissuto di quei momenti rischia, però, di sfociare in una dimensione estranea al contesto. Un fallo segnalato viene vissuto come qualcosa da drammatizzare con gesti clamorosi, la simulazione di un torto subito serve ad attirare l’attenzione dell’arbitro. Un ragazzo si comporta da prima donna senza curarsi dei compagni che offrono il loro aiuto. Il docente decide quindi di far sedere gli alunni e dice loro: “La singola azione non porta alla vittoria, il lavoro da fare è enorme, ma bisogna farlo insieme. Vedete: iI successo dipende da tutti e da ciascuno. Per farvi capire cosa significa fare squadra e lavorare in équipe, vi voglio raccontare una storia…” “LA FAVOLA DEL GRUPPO” Liberamente tratto da il libro per l’infanzia “La Casa del Girometto” scritto da Maria Grazia Giumelli, regia di Tognoli Caterina CAPITOLO 1 Questa è la storia di un simpatico vecchietto di nome Girometto che dalla città volle scappare per se stesso ritrovare: era alla ricerca di uno spazio dove trovare il proprio tempo. “Lo spazio è volume che ci circonda da disegnare e da scolpire.” Era alla ricerca di un ritmo per vivere il proprio tempo. CAPITOLO 3 SPORT È UN MOMENTO PRIVILEGIATO, UNA CONDIVISIONE Così un giorno Girometto una festa volle fare per gli amici ringraziare. Narrazione: Oggi parole e parole si intrecciano tra loro nella grande trama di una comunicazione virtuale: non si conosce più il silenzio dell’ascolto. Molti stanno bene tra i rumori delle parole per non pensare al vuoto interiore. Niente più frenesia solo pace e armonia. Per far questo Girometto, se ne andò a vivere, solo soletto in un boschetto CAPITOLO 2 SPORT È AGGREGAZIONE SENSO DI APPARTENENZA Col passare del tempo Girometto conquistò la compagnia di graziosi animaletti, anch’essi soli, che gli diedero amicizia ed allegria. Si creò così in poco tempo un gruppo solidale, una grande famiglia. “Ciascuno aveva un ruolo; più nessuno era solo. Tutti avevano un potenziale e ciascuno si sentiva speciale.” Con la collaborazione ogni problema aveva risoluzione con grande soddisfazione. CAPITOLO 4 LO SPORT INSEGNA E EDUCA Il tempo passava, le stagioni si alternavano e l’allegra combriccola, con Girometto, ogni giorno imparava cose nuove. Con l’arrivo dell’autunno la famigliola aveva abbandonato le scorribande nel bosco… Una volta svegli gli animaletti, muovendosi imitando gli uccelli, preparavano le reti, catturavano i pesci e li riprendevano nei cesti. Muovendosi nel vento raccoglievano la legna e facendosi largo tra la nebbia, portavano a casa le provviste… Ed erano stanchi. In inverno la comitiva stava rintanata in casa ad ascoltare gli insegnamenti di Girometto, facendone tesoro. Tutti avevano trovato un giusto ritmo. Con l’arrivo della bella stagione la famigliola aveva ripreso le scorribande all’aria aperta. In estate le giornate trascorrevano all’insegna della tranquillità e disponibilità.