il premio incontra…

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COMUNICATO STAMPA (21/07/2010)
La settimana dal 26 al 31 luglio porterà a Loano le sonorità della musica popolare con la sesta edizione del
Premio Nazionale Città di Loano per la musica tradizionale italiana.
Per sei giorni la musica sarà regina indiscussa con concerti, incontri con musicisti e giornalisti e con la
produzione evento “Il Folk dipinto di blu” dedicata a Domenico Modugno.
Nelle serate del festival, inoltre, saranno consegnati il Premio Miglior Album 2009, il Premio Realtà
Culturale e il Premio alla Carriera 2010.
Nato sei anni fa, il Premio Città di Loano, che vede la direzione artistica del giornalista musicale John
Vignola, promuove e valorizza la produzione contemporanea di musica tradizionale di radice italiana
attraverso il coinvolgimento di artisti, etichette discografiche, giornalisti e operatori culturali.
Il riconoscimento annuale alla migliore produzione musicale dell'anno precedente, come sempre, è stato
decretato da una prestigiosa giuria composta da una sessantina di giornalisti musicali. La giuria ha
assegnato il Premio Miglior Album 2009 al disco
Napoletana di Enzo Avitabile (Folkclub Ethnosuoni)
“La capacità di ribaltare gli stereotipi di un filone tanto stratificato come la musica napoletana, oltre alla
poetica popolare e dolente che, ancora oggi, si innesta molto bene sul territorio che canta, rendono
Napoletana un disco contemporaneo che ha già la solidità del classico. La ricerca culturale di Avitabile non
si disgiunge mai alla sua vicinanza alle radici, alle sofferenze e alle gioie quotidiane, che rendono questo
album un magnifico esempio di poesia canora, privo di qualsiasi supponenza o artificio ”. Con questa
motivazione John Vignola, direttore artistico del Premio, si fa portavoce della scelta della giuria del Premio.
Il Premio Miglior Album 2009 sarà consegnato a Enzo Avitabile il 29 luglio. L’artista partenopeo sarà
ospite del festival, in programma nella cittadina ligure, dal 26 al 31 luglio p.v.
La direzione del premio ha attribuito, poi, il Premio alla Carriera e il Premio Realtà Culturale dell'edizione
2010.
Il Premio alla Carriera 2010 è stato assegnato ad Ambrogio Sparagna, con la seguente motivazione:
“Un’attività fervida, nel campo della musica suonata e di quella ideata, che nel corso del tempo ha incrociato
canzone d’autore, didattica, poesia. Ambrogio Sparagna, dal Circolo Gianni Bosio alla collaborazione con
Francesco De Gregori, fino a La Notte della Taranta, ha dimostrato di saper coniugare meravigliosamente
ricerca e azione. Il suo organetto è diventato uno dei tratti distintivi della nostra arte popolare recente, grazie
a una curiosità e a una competenza che, oggi, è davvero di pochi”. L’artista ritirerà il riconoscimento il 31
luglio p.v.
Il Premio Realtà Culturale 2010 è stato conferito a FB-Folk Bulletin con la seguente motivazione: “Con la
sua attività ultratrentennale, FB-Folk Bulletin è diventato il punto di riferimento più importante per conoscere
a fondo la scena folk in Italia. Gli vanno riconosciute professionalità e passione, fin dagli esordi: un binomio
non facile da abbinare, soprattutto in Italia. Un primato, fra le riviste che si occupano di folk, di spettacolo
popolare e di culture tradizionali, che abbiamo deciso di sottolineare, doverosamente, con il nostro Premio
alla Realtà Culturale più significativa e meglio connessa con il territorio”. Il premio sarà consegnato il 28
luglio p.v.
Il Premio Città di Loano è organizzato dall'Associazione Compagnia dei Curiosi in collaborazione con
l'Assessorato al Turismo e alla Cultura del Comune di Loano, con il contributo dell'Assessorato allo
Spettacolo della Regione Liguria, della Provincia di Savona e il patrocinio dell'ANCI e del MEI.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
I CONCERTI
Ad inaugurare il festival sarà la serata prodotta dalla Fondazione Andrea Parodi e dalla Provincia di
Savona , che vedrà l’incontro sul palco di Loano di artisti sardi e liguri.
Il progetto “Andrea Parodi – Vuxi du Mä, ‘Ogh’e mare” (26 luglio) è un omaggio musicale che darà
voce alla doppia anima di Andrea Parodi, coinvolgendo il gruppo vocale sardo Balentes e la formazione
ligure Marco Fadda & Marco Cambri.
Il concerto sarà intervallato da alcune proiezioni video con momenti della carriera e della vita di Parodi,
immagini che cuciranno l’intero spettacolo in una maglia artistica che legherà la Liguria con la Sardegna
come se una fosse terra confinante dell’altra.
Il 27 luglio, alle ore 21.30, sul lungomare, nello Spazio Culturale Orto Maccagli, Gualtiero Bertelli e la
Compagnia delle Acque presenterà “Annicinquanta”, un concerto a tema che ripropone canzoni degli
anni del dopoguerra fino al boom, recuperate nelle tradizioni popolari o create dal genio di musicisti e
scrittori irripetibili.
Un contributo generoso al repertorio che sarà proposto viene dalle straordinarie canzoni nate dall’esperienza
di Cantacronache, sviluppatasi a Torino alla fine degli anni cinquanta, che annoverava tra i suoi attori Fausto
Amodei, Sergio Liberovici, Michele L. Straniero, Emilio Jona, Italo Calvino, Franco Fortini e molti altri.
Ci sono poi brani di autori come Ivan Della Mea, Alberto D’Amico, Gualtiero Bertelli che con le loro canzoni
hanno raccontato l’Italia che si affacciava al miracolo economico. E ancora canti presi dalla “musica leggera”
del tempo che aiutano a ricostruire quegli anni e quegli umori. Completano il repertorio rivisitato da Bertelli
canti e brano musicali di nuova composizione ispirati però alle tematiche ed al gusto musicale dell’epoca.
Sempre in Orto Maccagli, il 28 luglio, alle ore 21.30, suoneranno gli Ethnos, gruppo lucano presente con
un repertorio, riscoperto e rivisitato, dei musicanti provenienti dalla Valle dell'Agri in provincia di Potenza, che
con i loro strumenti - arpa popolare, violino , mandolino, flauto e chitarra - giravano il mondo proponendo i
loro canti antichissimi. In questa musica che attinge a tradizioni greche, marocchine, spagnole e portoghesi,
c’è la storia del meridione d'Europa, di una cultura che si nutre attraverso il Mediterraneo. Nel progetto
musicale degli Ethnos scorre la vita della civiltà contadina del popolo lucano, con sonorità folk
profondamente rinnovate in un progetto nato sia per recuperare (mediante un’accurata ricerca durata anni),
che per rivitalizzare un patrimonio immateriale che rischiava di scomparire.
Il 29 luglio, alle ore 21.30, nell’Arena Estiva Giardino del principe, Enzo Avitabile sarà ospite del festival
per ritirare il Premio Miglior Album 2009. Il cantante, compositore e polistrumentista presenterà una
piccola selezione di brani tratti da “Napoletana”, disco selezionato da una giuria di oltre sessanta giornalisti
musicali come miglior progetto artistico di musica tradizionale italiana del 2009.
La serata proseguirà con una proposta musicale che fonde la geniale e intensa voce di Enzo Avitabile e del
suo sassofono con la tradizione dei Bottari di Portico, le cui origini risalgono al tredicesimo secolo. Sul
palco, botti, tini e falci, scandiranno arcaici ritmi processionali che sono sana trance: non techno, ma "folk".
Il 30 luglio, sempre nel Giardino del Principe,a lle ore 21.30, si alzerà il sipario sullo spettacolo di
Riccardo Tesi e Maurizio Geri “Sopra i tetti di Firenze: omaggio a Caterina Bueno”. Insieme a Tesi e
Geri, a far rivivere il repertorio della grande interprete toscana ci saranno Claudio Carboni, Filippo Pedol,
Marzio Del Testa, Stefano Melone. Ospiti della serata: Lucilla Galeazzi, Nada e Davide Riondino.
Caterina Bueno ha rappresentato per oltre trent'anni la musica popolare toscana, che ha diffuso in Italia e
all'estero con impegno vibrante e appassionato. In questo progetto d’autore Maurizio Geri e Riccardo Tesi,
che hanno mosso i loro primi passi nel mondo dello spettacolo proprio al fianco della cantante toscana,
rileggono in maniera personale alcune delle pagine più importanti del suo repertorio, dando una nuova
veste a canzoni che hanno ancora molto da dire e voglia di essere cantate.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
La chiusura del festival sarà affidata anche quest’anno ad una originale produzione-evento: “Il Folk dipinto
di Blu”, in programma sabato 31 luglio, nel Giardino del Principe. Nel segno di un percorso di ricerca, la
nuova produzione intende sottolineare i legami tra la canzone d'autore e la musica popolare. In questo
viaggio, che nelle scorse edizioni ha toccato Luigi Tenco e Fabrizio De Andrè, non poteva mancare una
tappa dedicata a Domenico Modugno. A rileggere alcune pagine dell’opera dell’artista pugliese saranno
Alfio Antico, Lautari, Radiodervish, Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana, Riccardo Tesi
e Banditaliana, artisti che riprendono il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne
l'assoluta vitalità.
Nella serata sarà premiato Ambrogio Sparagna. All’artista sarà consegnata la Medaglia del Presidente
della Repubblica Italiana, che per il quarto anno consecutivo è stata conferita al Premio Nazionale Città di
Loano per la musica tradizionale italiana.
IL PREMIO INCONTRA…..
Il programma del festival sarà arricchito dalla quarta edizione dell'iniziativa il Premio Incontra…,
organizzata in collaborazione con etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali che saranno a Loano per
promuovere i loro progetti.
Il primo appuntamento, Martedì 27 luglio, sarà con Giuliana Fugazzotto, Gualtiero Bertelli, Valter Colle,
che alle 18.30, nel Giardino del Principe presenteranno il CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” I dischi a 78
giri e la vita in America degli emigranti italiani del primo Novecento (Nota, 2010). Il CD-Book raccoglie
un corpus di documenti audio di grande importanza in quanto molte delle incisioni rimangono l’unica
testimonianza diretta di artisti scomparsi prima che avesse inizio l’attività di ricerca etnomusicologica in Italia.
Conduce l’incontro il giornalista musicale Enrico de Angelis (Club Tenco).
Mercoledì 28 luglio, alle ore 18.30, si parlerà dell’album “…e l'italiano ride" (Felmay, 2010) di Mirco Menna
e la Banda di Avola, un disco particolarissimo dove i canoni classici della canzone d’autore colta, sposano
la tradizione delle bande di paese. A parlare del disco sarà il cantautore Mirco Menna, accompagnato dal
musicista Massimo Tagliata e dall’editore Beppe Greppi (Felmay). A condurre l’incontro sarà il giornalista
musicale Ciro De Rosa.
Lo spazio il “Premio Incontra..” ospiterà, Giovedì 29 luglio, un doppio appuntamento, spostandosi dal
Giardino del Principe nelle piazze e nei giardini della città. Dalle ore 16.30 fino a tarda sera, nei Giardini San
Josemaria Escrivà Balaguer si potranno incontrare i maestri liutai Ettore Losini “Bani” (pifferi e muse
delle “quattro province”), Valerio Gorla (bouzuki, mandole), Walter Rizzo (cornamuse francesi e polifoniche,
bombarde) che mostreranno al pubblico i tanti strumenti musicali nati dalle loro abili mani di artigiani.
Alle ore 18.30, in Piazza Palestro, insieme a Stefano Valla, Daniele Scurati, Annalisa Scarsellini si
potranno conoscere le “danze delle quattro province” con la presentazione dell’album “Per dove?” (Buda
Records, 2009) e un momento di animazione con le danze popolari. Condurrà l’incontro Ciro De Rosa.
Il programma del “Premio Incontra..” si chiuderà, Venerdì 30 luglio, alle ore 18.30, nel ridotto del Giardino
del Principe, con la presentazione della produzione dedicata a Domenico Modugno “Il Folk dipinto di Blu”. A
ricostruire i legami tra la produzione musicale dell’artista pugliese e la tradizione popolare italiana saranno Enrico De
Angelis, Riccardo Tesi, John Vignola.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
STAGE
27/29 luglio 2010
ore 11/13 - Palazzo Kursaal
Il programma dell’edizione 2010 sarà completato dallo stage di “danze popolari delle quattro province” a cura
di Annalisa Scarsellini.
La zona denominata delle Quattro Province è un'area appenninica culturalmente omogenea, ma suddivisa
amministrativamente in quattro provincie di quattro differenti regioni: Alessandria (Piemonte), Genova
(Liguria), Pavia (Lombardia) e Piacenza (Emilia-Romagna). Un territorio in cui il filo della memoria orale non
si è mai interrotto, permettendo così a un ricco repertorio di canti e di musica da danza, suonata con gli
strumenti tradizionali della zona, piffero e fisarmonica, di radicarsi ed evolversi nel tempo.
Del repertorio più arcaico fanno parte Alessandrina, Monferrina, Giga a due, Giga a quattro e Piana: danze
di gruppo, dai profondi significati socializzanti, tuttora ballate nelle “feste da piffero” in tutta l'area delle
Quattro Province. Polca “a saltini”, Valzer e Mazurca sono, invece, balli di coppia di origine “cittadina”. Si
sono diffusi nel territorio a partire dai primi del Novecento e, pur essendo di acquisizione più recente, sono
stati assimilati e reinterpretati con l'inserimento di varianti stilistiche mutuate dalle danze più antiche.
Il corso intende fornire un’introduzione a entrambi i repertori. Un particolare approfondimento sarà dedicato
alla Povera Donna, danza pantomimica legata alla ritualità carnevalesca, tramite la visione di materiali di
ricerca.
Annalisa Scarsellini e Stefano Valla costituiscono dal 1985 un'affiatata coppia di docenti e hanno tenuto
numerosi stages e corsi di danze delle Quattro Province in Italia e all'estero.
Annalisa, giornalista e ricercatrice, ha pubblicato contributi nei volumi: “Milano e il suo territorio” e “Pavia e il
suo territorio” della collana Mondo popolare in Lombardia, a cura del Servizio per la cultura del mondo
popolare della Regione Lombardia.
È tra i fondatori, nel 1979, del circolo Arci Laboratorio Danza, nato allo scopo di valorizzare e diffondere la
danza popolare italiana e internazionale a Milano, attraverso l'organizzazione di corsi, seminari, concerti,
feste a ballo, sfilate cittadine, rassegne estive e la creazione dello spazio Gabalo. Per il Laboratorio Danza
ha svolto dal 1980 al 1985 attività di insegnamento, programmazione e segreteria organizzativa.
Nel 1984 ha iniziato un lavoro di ricerca nell'Appennino delle Quattro Provincie (valli Staffora, Curone,
Borbera, Grue, Boreca, Trebbia, Fontanabuona...) con la collaborazione di Stefano Valla.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
PRODUZIONE - EVENTO
Lunedì 26 luglio 2010
ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
“ANDREA PARODI – VUXI DU MÄ, ‘OGH’E MARE”
concerto dedicato ad Andrea Parodi
una produzione della Fondazione Andrea Parodi, Provincia di Savona, Comune di Loano
con BALENTES (Sardegna) - MARCO CAMBRI & MARCO FADDA (Liguria)
La serata “Andrea Parodi – Vuxi du Mä, ‘Ogh’e mare” si inserisce nell’ambito delle iniziative che la
Fondazione Andrea Parodi promuove per creare occasioni di grande interesse musicale e culturale,
con l’obiettivo di valorizzare la lingua sarda, e più in generale le minoranze linguistiche dell’area
mediterranea, e di ricordare la figura del grande artista di origini sardo-liguri, noto come Voce e simbolo
della Sardegna.
Nella provincia di Savona, dove Andrea Parodi ha vissuto i primi 17 anni della sua vita, la Fondazione
propone un omaggio musicale che darà voce alla doppia anima di Andrea Parodi, quella sarda e quella
ligure, coinvolgendo il noto gruppo vocale sardo Balentes e la formazione ligure Marco Fadda & Marco
Cambri.
Il concerto sarà intervallato da alcune proiezioni video con momenti della carriera e della vita di Andrea
Parodi, immagini che cuciranno l’intero spettacolo in una maglia artistica che legherà la Liguria con la
Sardegna come se una fosse terra confinante dell’altra, così come è stato esattamente nella vita e
nell’arte di Andrea Parodi.
Le Balentes sono un trio vocale femminile sardo. Presente sulla scena nazionale dai primi anni novanta,
il trio ha acquisito una propria identità attraverso un repertorio che attinge alle sonorità sarde e
mediterranee. Negli ultimi anni ha collaborato con artisti nazionali ed internazionali.
Le BALENTES che hanno collaborato con Parodi negli ultimi anni della sua vita artistica, oggi
interpretano i brani dell’amico artista sardo-ligure, ri-arrangiati ed armonizzati per un trio vocale. Tra
questi: “Abacada”, “Umbras”, “Balai”, “No potho reposare”, e tanti altri. Il trio sarà accompagnato da
cinque musicisti (due chitarre, violoncello, basso, batteria).
I musicisti liguri Marco Fadda e Marco Cambri, presentano il loro progetto originale in lingua ligure: “A
curpi de pria e de tambuo”. Fadda & Cambri sono stati ospiti recentemente, nella loro formazione in
quartetto, al Premio Andrea Parodi tenutosi a Porto Torres a Dicembre 2009.
“A curpi de pria e de tambuo” (a colpi di pietra e di tamburo) è un progetto musicale nuovo, nato
dall’incontro tra il cantautore/poeta Marco Cambri ed il percussionista Marco Fadda. Entrambi liguri,
profondamente radicati nelle realtà della loro terra, rappresentano l’elemento di continuità e confronto fra
le antiche tradizioni contadine e la vivacità di Genova, intenso crocevia di popoli e culture diverse. La
Liguria della fatica, del lavoro dei campi, si concretizza in un dialetto difficile, carnale e nel battito
incessante di un universo percussivo che ne scandisce ritmo e respiro.
Oltre ad alcuni brani del loro repertorio (tra cui la bellissima e particolarissima “A battua“), Fadda e
Cambri eseguiranno una versione di “A foua”, brano di Andrea Parodi cantato in dialetto savonese. Si
esibiranno in quartetto (voce, chitarra, due set di percussioni).
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
PRODUZIONE - EVENTO
Venerdì 30 luglio 2010
ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
RICCARDO TESI, MAURIZIO GERI
“SOPRA I TETTI DI FIRENZE: OMAGGIO A CATERINA BUENO”
un progetto di Riccardo Tesi e Maurizio Geri
direzione musicale e arrangiamenti di Riccardo Tesi e Maurizio Geri
con CLAUDIO CARBONI (sax), FILIPPO PEDOL (contrabbasso),
MARZIO DEL TESTA (batteria), STEFANO MELONE (pianoforte e voce)
Ospiti: LUCILLA GALEAZZI, NADA E DAVIDE RIONDINO
A otto anni di distanza dalla fortunata esperienza di “Acqua Foco e Vento”, i pistoiesi M. Geri e R. Tesi
tornano a lavorare sulla musica tradizionale toscana per un sentito omaggio alla grande interprete e loro
“maestra”.
Caterina Bueno (San Domenico di Fiesole, 1943) scomparsa nell’estate del 2007, ha rappresentato per oltre
quarant’anni la musica popolare toscana, che ha diffuso in Italia e all'estero con impegno vibrante e
appassionato.
“Nella sua opera di interprete vocale e solista, Caterina ha espresso come nessun altro l’identità musicale e
culturale della Toscana profonda tanto da essere rico-nosciuta all’unanimità come “la voce della Toscana”.
Il suo lavoro di ricercatrice e il suo agire di artista hanno rappresentato una prospettiva coraggiosa e
innovativa di interpretare le espressioni che ci arrivano dal passato: nella sua maniera di intendere le
tradizioni non emergono nostalgie e rimpianto, ma memorie ed esperienze reali di vita, che nel presente
producono ancora pensiero, pensiero musicale, pensiero politico, consapevolezza sociale”. ( Maurizio
Agamennone)
In questo progetto d’autore Maurizio Geri e Riccardo Tesi, che hanno mosso i loro primi passi nel mondo
dello spettacolo proprio al fianco della cantante toscana, rileggono in maniera personale alcune delle pagine
più importanti del suo repertorio, dando una nuova veste a canzoni che hanno ancora molto da dire e voglia
di essere cantate.
L’organico pensato per l’occasione è formato dal solido nucleo di musicisti che frequentano Banditaliana Claudio Carboni (sax), Stefano Melone (pianoforte), Marzio Del Testa (batteria, percussioni), Filippo Pedol
(contrabbasso) – con la partecipazione di tre ospiti Lucilla Galeazzi, Nada e Davide Riondino.
La produzione nasce dalla collaborazione di tre festival toscani – Musica dei Popoli (Firenze), Sentieri
Acustici (Pistoia) e Lunatica (Carrara).
"Caterina Bueno ha raccolto una documentazione sonora imponente e rilevantissima, oggi senz’altro
meritevole di una conservazione adeguata, ma soprattutto di essere cantata e trasmessa alle nuove
generazioni. Entrambi dobbiamo a Caterina il fatto di essere diventati musicisti di professione: lei ha guidato
i nostri primi incerti passi nel modo dello spettacolo insegnandoci l'amore, la tradizione e la memoria, ma
anche il coraggio di rileggerla con la sensibilità e la libertà dell'artista".
Riccardo Tesi e Maurizio Geri
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
PRODUZIONE – EVENTO
Sabato 31 luglio 2010
ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
“IL FOLK DIPINTO DI BLU”
omaggio a Domenico Modugno
produzione – evento del Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana
realizzata con il contributo dell’Assessorato allo Spettacolo della Regione Liguria
da un’idea di John Vignola
con ALFIO ANTICO, AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA,
LAUTARI, RADIODERVISH, RICCARDO TESI E BANDITALIANA
Nel segno di un percorso di ricerca, “Il folk dipinto di blu” intende sottolineare i legami tra la canzone
d'autore e la musica popolare. In questo viaggio, che nelle scorse edizioni ha toccato Luigi Tenco e Fabrizio
De Andrè, non poteva mancare una tappa dedicata a Domenico Modugno.
A rileggere alcune pagine dell’opera dell’artista pugliese saranno Alfio Antico, Lautari, Radiodervish,
Ambrogio Sparagna & Orchestra Popolare Italiana, Riccardo Tesi e Banditaliana, artisti che riprendono
il concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità.
La vena autenticamente popolare di Modugno si incarna, in questo progetto, in una serie di canzoni che ne
riassumono anche l'importanza per la storia della musica tout court. Capace di coniugare il suo dialetto
d'origine con la scena melodica italiana, di non negarsi a sperimentazioni ardite, armoniche e liriche (non
solo la celebre e celebrata Nel blu dipinto di blu, ma pure Dove ... le nuvole, o Amara terra mia), senza mai
tradire la sua naturale inclinazione verso il bel canto, Modugno è stata una figura unica e innovativa. Un
artista che ha rifondato il modo di scrivere e di pensare, la propria tradizione, affiancandolo a una chiarezza
compositiva che è di pochi.
Il blu, il colore del cielo dipingerà la nostra produzione, ancora una volta affidata ad artisti che riprendono il
concetto contemporaneo di musica tradizionale per ribadirne l'assoluta vitalità e che troveranno nelle parole
e nelle note di Mimmo una strada piena di seduzioni e immersa nella storia del nostro paese.
Aprono i Radiodervish, con una rilettura di Amara Terra Mia, Tu Si Na Cosa Grande e Dio Come Ti Amo
che affonda le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana. E poi, lo spettacolo si
muove dal lavoro sui ritmi di Alfio Antico, vibrazioni che avvicinano l’arcaico con il contemporaneo in un
paesaggio sonoro che ben si sposa con brani quali Lu salinaru, Sciccareddu mbriacu o Lu tambureddu, alle
storie senza tempo dei Lautari, la Sicilia della Trinacria che reinterpreta Malarazza,
U piscispada,
Notte
Chiara, dalla rilettura rigorosa e nello stesso tempo vitale di Riccardo Tesi, che si cimenterà con Tu si na
cosa grande,
Amara terra mia,
Dio come ti amo, fino al premio 2010 alla carriera, Ambrogio Sparagna,
che affronterà le figure de Lu minaturi e Lu Giramunnu per riprendere quella che è un po’ la canzone simbolo
della serata, Amara terra mia. Un tentativo, speriamo riuscito, di rendere omaggio a una figura centrale nel
coniugare popolare con modernità.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
IL PREMIO INCONTRA…
… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
Martedì 27 luglio 2010
ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
GIULIANA FUGAZZOTTO, GUALTIERO BERTELLI, VALTER COLLE
presentazione del CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” I dischi a 78 giri e la vita in America degli
emigranti italiani del primo Novecento (Nota, 2010)
Conduce: Enrico De Angelis
Fra il 1893 e l’inizio della seconda guerra mondiale vengono registrate negli Stati Uniti circa 8000 matrici di
materiale tradizionale e popolare/popolaresco per il mercato degli immigrati italiani. Si tratta di un corpus di
grande importanza documentaria in quanto molte di queste incisioni rimangono l’unica testimonianza diretta
di artisti scomparsi prima che avesse inizio l’attività di ricerca etnomusicologica in Italia. Il repertorio
considerato nel CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” presenta documenti che parlano della vita degli emigrati
italiani negli States, del modo in cui affrontarono le difficoltà di inserimento nel nuovo mondo, dei conflitti che
nacquero all’interno delle famiglie con le nuove generazioni di italoamericani, dei problemi politici in cui si
trovarono coinvolti, delle diverse comunità di immigrati con cui dovettero confrontarsi, fino ai nostalgici ricordi
della terra d’origine e al desiderio di ritornare in patria.
Nel libro sono inclusi il saggio Italiani in America: il repertorio di musica tradizionale e popolare/popolaresca
su dischi a 78 giri, una dettagliatissima guida all’ascolto con testi, traduzioni e riflessioni di tipo musicologico,
un capitolo sugli artisti con notizie biografiche, elementi di discografia, foto e materiali inediti.
Il saggio Settantotto giri in un minuto, quarantaquattromilacento campioni in un secondo completa il lavoro
introducendo i processi di conservazione passiva e attiva dei dischi sonori a 78 giri e inquadrandoli nel
progetto Preservation and On-line Fruition of the Audio Documents from the European Archives of Ethnic
Music, finanziato dalla Comunità Europea all’interno del programma Cultura 2000, dei cui risultati ottenuti
questo CD-Book costituisce un esempio.
Il CD-Audio allegato al libro permette di ascoltare tutti i documenti sonori presentati nel libro.
Mercoledì 28 luglio 2010
ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
BEPPE GREPPI, MIRCO MENNA, MASSIMO TAGLIATA
presentazione dell’album “…e l'italiano ride" Mirco Menna & Banda di Avola (Felmay, 2010)
Conduce Ciro De Rosa
La Banda i Avola giunge così alla sua seconda prova discografica dopo ’A Banna! del 2002, che era
incentrata sul repertorio bandistico siciliano dei primi anni del Novecento. La nuova produzione, “… e
l’italiano ride”, segna l'incontro della banda con Mirco Menna, cantautore bolognese. Il cantautore bolognese
è responsabile degli undici brani contenuti nel disco, in parte tratti dai suoi lavori precedenti (Nebbia di idee,
2002; Quanto ci vuole, 2005; Ecco, 2005), in parte composti ex novo per l’occasione.
Giovandosi come di consueto della produzione attenta di Fabio Barovero, la Banda di Avola sperimenta qui
con esiti felici il tentativo di coniugare la tradizione del modello cantautorale impegnato con lo scintillio dei
fiati che sempre caratterizza una formazione bandistica. I testi di Menna sono ironici, dissacranti, ma al
contempo presentano aspetti profondamente umani e poetici. Veicolati dalla voce originale dell’autore, essi
trovano una perfetta colonna sonora nella musica eseguita dalla Banda di Avola. Passaggi lirici si alternano
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
a fragorosi momenti d’insieme, suadenti attimi melodici ad arrembanti figurazioni ritmiche, a ulteriore
dimostrazione di come l’ensemble siciliano sappia porsi nella giusta disposizione d’animo a seconda di
quanto richiesto da ogni singolo tema.
La direzione della banda e gli arrangiamenti delle composizioni sono come di consueto affidati al maestro
Sebastiano Bell’Arte, responsabile, nel 1996, della rinascita della formazione e della scuola di musica a essa
collegata. Un’intuizione che ha permesso a molti giovani di intraprendere un percorso umano e artistico di
cui già da diverso tempo si sono visti i frutti L’età media dell’ensemble siculo è ben al di sotto dei vent’anni e
ciò risulta particolarmente sorprendente se si ascolta con attenzione … e l’italiano ride che privo di
qualsivoglia sbavatura e approssimazione è ricco invece di una forza e una passione musicale che traspare
a ogni istante.
Giovedì 29 luglio 2010
ore 16.30 – Giardini San Josemaria Escrivà Balaguer (Giardini Arena Estiva Giardino del Principe)
I MAESTRI LIUTAI
ETTORE LOSINI “BANI” (pifferi e muse delle “quattro province”), VALERIO GORLA (bouzuki,
mandole), WALTER RIZZO (cornamuse francesi e polifoniche, bombarde)
Ettore Lòsini ha ereditato dal padre il soprannome di "Bani", con il quale è ben noto in tutte le Quattro
Province, il tratto di Appennino a cavallo fra i territori di Piacenza, Alessandria, Genova e Pavia.
Nel suo laboratorio nel comune di Bobbio, in val Trebbia, nascono molti dei pifferi e delle muse che
mantengono vitale l'antica tradizione musicale di queste terre. Bani e` anche un estroso e spettacolare
suonatore di piffero, che ha gia` animato innumerevoli feste e balli in duo con il fisarmonicista Attilio Rocca
"Tilion" o con l'intera formazione dei Musetta, completata dalle cornamuse di Piercarlo Cardinali e
recentemente rilanciata dall'apporto della fagottista Marion Reinhard.
Valerio Gorla si è appassionato alla musica folk e agli strumenti utilizzati in tale ambito musicale fin da
quando era giovane. In particolare il suo interesse si è rivolto agli strumenti a plettro di cui ha iniziato a
raccogliere vari esemplari, cercando di imparare a suonarli. Attraverso articoli, manuali su l'uso di questi
strumenti ho raccolto anche informazioni sui vari cordofoni: metodi costruttivi, accordature e quant'altro
riuscissi a trovare. Alla fine degli anni '70 scoprì un libretto intitolato "compagna chitarra" (scritto da Marco
Cavedon) in cui veniva descritta la realizzazione di una chitarra, i nomi delle varie parti che compongono uno
strumento e le prime nozioni tecniche di costruzione.
Al termine del libretto i lettori venivano invitati a provare a costruire effettivamente uno strumento e,
seguendo il prezioso consiglio Valerio Gorla provò a fare un bouzuki a fondo piatto, strumento che allora
muoveva i primi passi, di difficile reperibilità anche nei paesi di origine. Questo è stato l'inizio di una
passione, di un'attività che dopo trent'anni e qualche centinaia di strumenti prosegue ancora inalterata.
Walter Rizzo suonatore di ghironda, bombarde e cornamuse, dal 1985 si occupa di musica folk in
particolare del centro della Francia e della Bretagna, fondando il gruppo “Le Saut du chat doré”.
Spronato dalla passione per la ricerca, si appassiona agli strumenti ad ancia iniziando a costruire i primi
prototipi di musette (cornamusa francese). Ad oggi è il principale liutaio in Italia di questo strumento.
Nel 1993 entra nella “Piva dal carner” che si occupa della musica tradizionale dell’Appenino reggiano,
gruppo col quale vince il premio della critica della rivista “Folk Bulletin”.
E’ uno dei fondatori del gruppo folk “BEV”, con il quale lavora fino al 2000. Nello stesso anno inizia la
collaborazione con l’ensemble “Picotage” che si occupa di canti natalizi francesi (noels). Intensa la sua
attività anche nel campo della musica antica, sia medievale che rinascimentale. Dal 1998 è parte integrante
dell’ensemble “Musica Officinalis” di Faenza, e collabora inoltre con: “Laus Veris” di Assisi, “Clamor et
gaudium” di Udine, “Euganeus Consort” di Monselice. Ha collaborato con i gruppi, “Consort Veneto” con la
direzione di G. Toffano, “la Compagnia dell’antico bordone” di Reggio E., “Concentus Euganeus” d’ Este, “La
Compagnia dell’asino che porta la croce” di Modena. Si è perfezionato sulla tecnica francese di ghironda col
M° Jean-François “Maxou” Heintzen. Svolge in tutta Italia seminari di cornamusa francese.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
Giovedì 29 luglio 2010
ore 18.30 – Piazza Palestro
STEFANO VALLA, DANIELE SCURATI, ANNALISA SCARSELLINI
presentazione dell’album “Per dove?” (Buda Records, 2009)
Conduce Ciro De Rosa
Profondamente legati al territorio delle Quattro Province e in particolare a Cegni, paese di Giacomo ed
Ernesto Sala (pifferai tra i più importanti del secolo scorso), Stefano Valla e Daniele Scurati sono
continuatori diretti del repertorio e del linguaggio musicale di questi musicisti. La loro attività è volta a
mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale di questa area montana e a stimolarne la diffusione
attraverso feste, concerti, stage e conferenze.
Per rendere conto della ricchezza del repertorio strumentale e vocale di questa regione e del dinamismo
della ricerca che Stefano e Daniele hanno condotto sulle forme della sua creatività, i due amici hanno
registrato un primo album dal titolo "E prima di partire", e poi un secondo, "Segni", quelli lasciati dagli antichi
a indicare il cammino. Questo terzo album, "Per dove?", continua il viaggio nel tempo, sulle orme della
tradizione e delle piste che esse aprono a nuovi sviluppi. Da dove e per dove? Così si pone la questione. Da
dove cominciare la storia di questo suono che è il marchio acustico della regione?... Un suono che Stefano
Valla e Daniele Scurati, portatori di una tradizione sempre viva, hanno elevato, a forza di ricerca, d'amore e
di "trasfigurazioni", a tal punto di perfezione da raccogliere l'approvazione di tutti, vecchi e giovani... Un
suono sollecitato in occasione delle feste maggiori di questo minuscolo angolo di paradiso, che gli attribuisce
tanta importanza quanta ne riceve sulle scene internazionali, dove suscita altrettanta commozione. Ed è
senza dubbio perché i valori umani sono qui così straordinariamente preservati che questa musica non si è
mai cristallizzata in un repertorio museale da rianimare, come succede in altre parti del mondo. Al contrario
la tradizione è molto vivace perché, anche nell'Italia della televisione commerciale e dell'americanizzazione,
in questi luoghi non si può nemmeno pensare ad una festa senza la coppia piffero/fisarmonica.
Venerdì 30 luglio 2010
ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
ENRICO DE ANGELIS, RICCARDO TESI, JOHN VIGNOLA
“IL FOLK DIPINTO DI BLU” anteprima
"Canzone d'autore" per eccellenza, quella di Domenico Modugno sprizza però da tutti i pori anche l'humus
del patrimonio musicale di tradizione popolare. Soprattutto il suo primo periodo artistico, riconducibile agli
anni Cinquanta, abbonda di decine di titoli che nella lingua, nelle strutture musicali e nello stile di canto
rimandano ai moduli dell'Italia centro-meridionale e mediterranea, profondamente radicati nell'uso ma
all'epoca ancora in funzione, almeno in parte. Curiosamente, in canzone lui pugliese praticò
prevalentemente il dialetto siciliano e poi quello napoletano: con ritratti popolareschi (girovaghi, tamburini,
minatori, «salinari»...), ninnananne, favole d'amore come quella fa-mosa del «pisci spada », scher-zi
paradossali come La ci-coria o La sveglietta, nostalgie, disperazioni, tenerezze dell'amore, della terra, delle
stagioni. Questi legami giustificano l'evento dedicato a Modugno dal festival di Loano nonché l'incontro della
vigilia, fissato appunto per mettere a fuoco l'ingerenza della tradizione etnica nel suo strepitoso talento
personale.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
I PREMI 2010
Premio Miglior Album 2009 al disco
Napoletana di Enzo Avitabile (Folkclub Ethnosuoni)
“Napoletana” è un progetto artistico che nasce da una grande volontà di recupero dell’antico lirismo napoletano, di
quella parte poetica più pura che da sempre si è difesa dal pericolo di essere impolverata e sbiadita dalla pericolosa e
stereotipata cartolina folklorica che da sempre si cerca di portare nel mondo: una Napoli fatta prevalentemente
dall’apparire e poco dall’essere. Un progetto-ricerca che si ricongiunge naturalmente alle fonti sonore, fatte di canti di
lavoro e villanelle, ma che al contempo è costituito da canzoni completamente inedite scritte nel cemento della città, con
uno sguardo al passato ed il cuore che respira l’odore del futuro. Musica nuova nata da un’arte antica, originale e piena
di sentimento, ricercata e innovativa nel linguaggio. La scala minore napoletana (armonica e melodica) è figlia del
tetracordo greco e rappresenta la culla di questo viaggio, che sotto l’asfalto dei rioni popolari di Napoli scopre le sue
antiche verità, le domande e le risposte universali ed eterne al disagio e alla sofferenza di tutti i giorni. I testi, poesie
crude ma intense che nascono nella strada, notificano tutto questo.
Gli intermezzi musicali con il sax sopranino e l’arpina napoletana, in coppia con la chitarra classica, danno vita a quadri
descrittivi di atmosfere musicali anch’esse nuove ed antiche. Sul sentiero di una delle scale rare recuperate e riutilizzate
da Avitabile troviamo “la scala nova” di origine popolare, risalente al XIV sec. Essa ripercorre una musica strumentale in
sintonia con i brani cantati.
Napoletana è l’antico che sa di nuovo, il nuovo che sa di antico. Napoletana fotografa una Napoli che utilizza la sue
risorse storiche come punto di partenza di una cultura che si muove nella consapevolezza delle proprie radici, delle
proprie capacità espresse ed inespresse per uno sviluppo culturale nazionale ed internazionale.
“La capacità di ribaltare gli stereotipi di un filone tanto stratificato come la musica napoletana, oltre alla poetica popolare
e dolente che, ancora oggi, si innesta molto bene sul territorio che canta, rendono Napoletana un disco contemporaneo
che ha già la solidità del classico. La ricerca culturale di Avitabile non si disgiunge mai alla sua vicinanza alle radici, alle
sofferenze e alle gioie quotidiane, che rendono questo album un magnifico esempio di poesia canora, privo di qualsiasi
supponenza o artificio”
La Giuria del Premio Giovanni Alcaini, Ricky Barone, Simonetta Bellucci, Daniele Bergesio, Marco Boccitto, Silvia
Boschero, Michele Bovi, Raffaello Carabini, Pietro Carfì, Giordano Casiraghi, Pietro Cheli, Gianni Ciaccio, Aldo Coppola
Neri, Valerio Corzani, Enrico de Angelis, Paolo De Bernardin, Flaviano De Luca, Ernesto De Pascale, Ciro De Rosa,
Paola De Simone, Giuseppe De Trizio, Paolo Del Ry, Enrico Deregibus, Salvatore Esposito, Gerardo Ferrara, Massimo
Ferro, Guido Festinese, Guido Giazzi, Mario Giovannini, Jonathan Giustini, Ezio Guaitamacchi, Federico Guglielmi,
Marco La Viola, Felice Liperi, Giorgio Maimone, Gigi Masciullo, Tiziano Menduto, Giorgio Meneghetti, Gaetano Menna,
Marco Miconi, Beppe Montresor, Anna Nacci, Alessandro Nobis, Giancarlo Nostrini, Rosario Pantaleo, Riccardo Piaggio,
Massimo Pirotta, Massimo Poggini, Claudio Ravasi, Ezio Riberi, Alessandro Rosa, Roberto G. Sacchi, Tito Saffioti,
Annalisa Scarsellini, Gianpiero Scazzola, Stefano Starace, Salvatore Titolo, Federico Valcalebre, Giovanni Vacca,
Gianluca Veltri, John Vignola, Antonio Vivaldi, Enrico Zagnagnoli,Paolo Zara
Premio alla Carriera 2010
ad Ambrogio Sparagna
“Un’attività fervida, nel campo della musica suonata e di quella ideata, che nel corso del tempo ha incrociato canzone
d’autore, didattica, poesia. Ambrogio Sparagna, dal Circolo Gianni Bosio alla collaborazione con Francesco De Gregori,
fino a La Notte della Taranta, ha dimostrato di saper coniugare meravigliosamente ricerca e azione. Il suo organetto è
diventato uno dei tratti distintivi della nostra arte popolare recente, grazie a una curiosità e a una competenza che, oggi,
è davvero di pochi”.
Premio Realtà Culturale 2010
a FB-Folk Bulletin
Con la sua attività ultratrentennale, FB-Folk Bulletin è diventato il punto di riferimento più importante per conoscere a
fondo la scena folk in Italia. Gli vanno riconosciute professionalità e passione, fin dagli esordi: un binomio non facile da
abbinare, soprattutto in Italia. Un primato, fra le riviste che si occupano di folk, di spettacolo popolare e di culture
tradizionali, che abbiamo deciso di sottolineare, doverosamente, con il nostro Premio alla Realtà Culturale più
significativa e meglio connessa con il territorio”.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
GLI ARTISTI
LE BALENTES
Le Balentes (Stefania Liori, Lulli Lostia, Pamela Lorico) cominciano la loro attività nel 1990 come coriste del
cantautore sardo Piero Marras.
Solo nel 1997, però, assumono un'identità propria creando, con la collaborazione di diversi autori tra cui
Rossella Faa (autrice della maggior parte dei brani), un repertorio cucito appositamente per tre voci
femminili.
Il repertorio è costituito sia da brani della tradizione sarda rielaborati che richiamano il caratteristico stile dei
tenores, sia da pezzi originali che, nonostante rimangano fortemente ancorati alle sonorità sarde, si ispirano
a vari generi musicali che spaziano dal rock alle musiche balcaniche.
Le Balentes cantano sia a cappella, con il semplice ausilio di piccole percussioni, sia accompagnate dai
musicisti
MARCO CAMBRI
Marco Cambri è un cantautore Genovese che con le sue poesie in musica riesce a trasmettere vibrazioni
che arrivano subito al cuore di chi le ascolta. L'uso del dialetto gli permette di dipingere con i colori più adatti
quadri suggestivi che riflettono senza nulla di scontato un umanità universale. Le sue canzoni a metà fra
realtà e favola evocano un mondo sospeso fra la terra e il mare, fra il profumo dell'erba tagliata e quello del
sale, scandito dal ritmo della pietra che affila la falce.
Anche chi non comprende il dialetto rimane incantato dalla musicalità, in grado di abbracciarlo, ninnarlo,
riportarlo nella dimensione antica ma sempre viva, di una storia raccontata davanti al fuoco.
MARCO FADDA
Specializzato nell’uso di una grande varietà di percussioni etniche e popolari, Marco Fadda (Genova,
08/09/67) nasce artisticamente nel 1994 con il gruppo “Avarta”, con cui incide due album, “Terre” (aut.prod.1998) “Cocci di mare” (World Music-1999). Nel 1997 vince, insieme a Dado Sezzi , la prima edizione del
“Percfest Memorial Naco” di Laigueglia. Nel 2000 entra nell’organico della “BiBa Band”, un ensemble che
comprende “Elio e le Storie Tese” ed altri musicisti come Stefano Bollani, Paolo Costa, Faso, Christian
Meyer, con il quale incide un doppio cd live . Inoltre collabora con il pianista e compositore Massimo
Colombo, con cui realizza cinque album (Great Naco Orchestra, Mondo, Luna, Sole, World Ensamble Live –
ed. Simphonia- ) . Dal 2001 collabora con i Novecento. Con la loro etichetta (NBM - Just Groove) partecipa
alla realizzazione di numerosi cd tra cui: “Drum’n voice” di Billy Cobham -2001- (con Eddie Gomez e i fratelli
Brecker) e “Drum’n voice II ”-2006- (con Frank Gambale, Airto Moreira, Novecento, Dominic Miller). “Dreams
of Peace” di Stanley Jordan – 2003 – (con Dave Liebman, Gregg Brown, Novecento, Guy Barker, Mimmo
Campanale) “Novecento featuring” dei Novecento – 2004 – (con Jeff Berlin, Toots Thielmans, Billy Preston)
“Toghether as One” di Gregg Brown – 2005 – ( con Sting, Dominic Miller, Airto Moreira, Novecento) “Again “
di Ronnie Jones – 2005 – (con Steve Lukater, Bill Evans) “Buena Suerte” di Armando Corsi – 2006 – ( Con
Bruno Lauzi, Mario Arcari) Nel 2003 prende parte, insieme ai Novecento (Pino e Lino Nicolosi), al tour di
Stanley Jordan “Dreams of peace” che ha toccato Spagna, Portogallo, Italia e Medioriente (Festival Jazz di
Dubai). Da 4 anni collabora con Riccardo Tesi & Banditaliana col quale ha intrapreso un’intensa attività
concertistica in tutta Europa e realizzato quattro cd (Scapoli, Lune, Crinali, Presente Remoto) e con il
chitarrista e compositore genovese Beppe Gambetta. Nell’estate del 2003 partecipa alla produzione
“Terracuza To” con Andrea Parodi e Noah presso il Teatro Lirico di Cagliari. Con lo stesso Andrea Parodi
lavora al progetto “A man du sa” che rimarrà purtroppo incompiuto. Nel 2004 partecipa al tour acustico di
Eugenio Finardi “Il silenzio e lo spirito”. Nel 2005 partecipa al tour acustico di Anna Oxa dal quale viene
realizzato il cd live “La musica è niente se tu non hai vissuto”. Dal 2003 collabora con Armando Corsi col
quale ha realizzato il cd “Buena Suerte” , con due brani di sua composizione. Recentemente ha partecipato
all’ “Arcangelo tour” di Ivano Fossati che si è concluso nel marzo 2007. Attualmente sta lavorando al suo
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primo progetto solista (percussioni e voci) in stretta collaborazione con il maestro Marco Canepa e collabora
con Billy Cobham in due suoi progetti live: "Drum'n voice"con la Nicolosi production e "Culture Mix".
GUALTIERO BERTELLI
Gualtiero Bertelli, è nato a Venezia, nell’isola della Giudecca, il 16 febbraio 1944.
La musica era una passione diffusa nella famiglia Bertelli, e Gualtiero fu avviato allo studio della fisarmonica
all’età di cinque anni. Non aveva ancora raggiunto l’età di sette anni che già si esibiva come solista nel
complesso di fisarmoniche del suo maestro.
Alla fine degli anni cinquanta percorre la sua stagione del rock e successivamente della canzone d’autore,
fondando due gruppi musicali che lo vedranno attivo fino al 1963. E’ stata questa la palestra nella quale si è
formato come cantante ed autore.
In questo periodo Gualtiero prende parte alla vita politica e culturale della sua città e viene in contatto con
pubblicazioni discografiche, musicisti e ricercatori che si occupavano di canto sociale. In particolare, grazie
all’amicizia con il musicista Luigi Nono, incontra Sergio Liberovici di Cantacronache, occasione che prepara
la svolta nell’attività musicale di Gualtiero Bertelli.
In quegli anni la ricerca demografica ed in particolare sul canto storico/politico si coniuga con l’attività di
autori, come Fausto Amodei e Ivan Della Mea, che con le loro nuove canzoni raccontano la realtà urbana
che si sta sviluppando a Torino, a Roma, un po’ ovunque nel nostro paese. Su questa strada si colloca il
lavoro di Gualtiero dal 1963 in poi, preparandosi all’inevitabile, e atteso, contatto con il Nuovo Canzoniere
Italiano, fondato da Gianni Bosio e Roberto Leydi attorno al quale si concretizzarono tutte queste
esperienze.
L’occasione per questo contatto fu offerta da un incontro che oggi non è esagerato definire storico, anche se
allora non se ne aveva la percezione, quello tra Gualtiero e Luisa Ronchini.
E’ il 1964: nasce il Canzoniere Popolare Veneto e con questo si sviluppa la ricerca sulla canzone popolare
veneziana e la composizione di nuove canzoni.
Dal 1965 Gualtiero Bertelli prende parte all’attività del Nuovo Canzoniere Italiano e entra a far parte del
gruppo di nuovi autori quali Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli e successivamente molti altri. Nello stesso
anno realizza il disco “’Sta bruta guera che no xe finia”, prima di una serie ricca di incisioni. Partecipa ai due
folk festival internazionali di Torino (nel 1965 e nel 1966) e a innumerevoli concerti. Nel 1972 fonda il Nuovo
Canzoniere Veneto che, con due formazioni diverse, sarà attivo fino al 1980.
Dopo una pausa di alcuni anni, nel 1987 Gualtiero Bertelli torna all’attività musicale con la pubblicazione del
LP “Barche de carta”. La canzone che dà il titolo all’album è stata premiata con la targa Tenco quale miglior
composizione in dialetto dell’anno.
Nel 2002 Bertelli pubblica il CD live “Quando la luna a mezzogiorno” accompagnato dal pianista Paolo
Favorido e da allora riprende in pieno l’attività musicale e teatrale, fondando anche “La Compagnia delle
Acque”, un gruppo di cantanti e musicisti con il quale ha inciso dei CD legati ai numerosi spettacoli sino ad
oggi realizzati.
E’ di questi ultimi anni la stretta collaborazione con l’editorialista e scrittore Gian Antonio Stella e con il vice
direttore del Gazzettino di Venezia Edoardo Pittalis.
Significativo il progetto a cui sta lavorando e che ha al centro la sua città: “Raccontare e cantare Venezia” un
insieme di spettacoli e pubblicazioni per far conoscere la storia e la cultura di una Venezia invisibile o poco
frequentata.
LA COMPAGNIA DELLE ACQUE
Nata nel 2002 da cantanti e musicisti di provenienza diversa, ha al suo attivo numerosi concerti, due CD di
canti dell’emigrazione (“Quando emigranti…” 2003 e “Povera gente” 2004 Edizioni NOTA Udine) e uno sugli
anni cinquanta. E’ un’associazione di musicisti, cantanti e ricercatori che dedicano la loro attenzione al
mondo della canzone popolare e d’autore delle diverse epoche e provenienze.
Per questo suo carattere aperto, non è identificabile con un gruppo musicale strutturato, in quanto utilizza
nelle diverse produzioni le voci, gli strumenti, gli interessi più coerenti con il materiale proposto. La
Compagnia ha realizzato e partecipato alla messa in scena di numerosi spettacoli ed eventi, tra cui
ricordiamo: “Radici” evento realizzato con Gian Antonio Stella e Marco Paolini nel 2004 al Palaverde di
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Villorba (Treviso); “Razze” evento realizzato con Gian Antonio Stella e Bebo Stortinel 2004 al Piccolo teatro
di Milano; “Aqua” evento progettato e realizzato da Gualtiero Bertelli con la partecipazione di Natalino
Balasso, Gian Antonio Stella e Maurizio Camardi a Scorzè, parco dell’Acquedotto del Mirese, luglio 2005;
“Quel lungo treno che porta al confine” spettacolo sulla grande guerra ideato da Gualtiero Bertelli coni testi di
Edoardo Pittalis e le immagini di Carlo Presotto presentato per la prima volta a Udine il 25 maggio 2005.
La Compagnia ha un assetto variabile a seconda dei temi trattati e si presenta con una formazione molto
nutrita.
A
Loano
ci
saranno:
Giuseppina Casarin, attenta interprete di canti popolari veneti e del repertorio italiano, si dedica a varie
attività musicali e teatrali. E’ stata avviata al canto popolare dall’incontro con Luisa Ronchini, di cui può
essere considerata l’ultima allieva, ma ha anche condotto ricerche autonome e con diversi musicisti. E’
animatrice di un trio femminile che lavora da tempo nel territorio veneto e che ora è parte integrante della
Compagnia.
Paolo Favorido, pianista e tastierista diplomato al conservatorio di Padova. Ha al suo attivo numerose
esperienze musicali classiche e contemporanee e da dieci anni collabora con Giuseppina Casarin. Suoi
sono gli arrangiamenti di tutte le esperienze musicali del gruppo nelle sue diverse formazioni, e suoi anche
gli arrangiamenti dell’ultimo CD di Bertelli. E’ musicista versatile e raffinato, capace di interpretare brani
complessi e contemporaneamente di rispettare la semplicità e l’autenticità del patrimonio popolare.
Sandra Mangini: attrice, regista e cantante popolare. Diplomatasi nel 1988 alla Scuola di Teatro “A
l'Avogaria” di Venezia ha proseguito glistudi frequentando diversi laboratori con attori, registi e danzatori tra
cui: Eugenio Barba e Giovanna Marini. Ha studiato canto corale e canto lirico e con Giuseppina Casarin
presenta spesso uno spettacolo di canti popolari per sole due voci. Collabora con la Compagnia della Acque
fin dalla sua nascita ed ha partecipato ad eventi e all’incisione del disco “Povera gente”.
Michele Troncon, batterista. Ha iniziato la sua collaborazione con La Compagnia in occasione delle
spettacolo “Il maestro magro”. E’ batterista e vibrafonista raffinato ed apprezzato. Ha al suo attivo numerose
sonorizzazioni di eventi e composizioni, spesso utilizzate in teatro. Ha lavorato con gruppi teatrali e musicali
più noti del panorama veneto e nazionale.
ETHNOS
Il Gruppo Ethnos nasce da un idea di Graziano Accinni chitarrista, compositore, arrangiatore di Moliterno in
provincia di Potenza (Lucania). Dopo le collaborazioni con Mina e Jan Anderson dei Jethro Tull, ma anche
con Dalla, Nava, Mirò, ed altri, decide di avventurarsi sulle strade della ricerca etnica, suo primo amore.
Nel gruppo oltre al chitarrista Graziano Accinni vi sono altri lucani con esperienze musicali variegate, jazz,
blues, pop, classica: Marco Tirone e Silvio De Filippo alle chitarre di provenienza classica e con esperienze
di Conservatorio. Alla voce c’è Giuseppe Forastiero interprete molto apprezzato, con la vocazione per il
teatro-canzone e una grande esperienza nell’ambito della musica popolare, ai loops elettronici
l’indispensabile Renato La Ghezza.
La passione manifestata dall’eclettico chitarrista lucano nella riscoperta musicale della storia della Basilicata,
muove dalla convinzione che il vissuto di ogni comunità possa coincidere con nuove letture interpretative e
forme espressive contemporanee: se ogni comunità sarà capace di ripensare in maniera creativa e critica il
suo passato, la coscienza di esso permetterà sia di individuare la distanza che lo separa dal presente che di
essere rievocato e valorizzato. Nei 16 brani del loro primo album, “O BANNU” (dalla figura del banditore
ormai scomparsa, che lancia un ultimo grido di una profezia inascoltata), scorre la vita della civiltà contadina
del popolo lucano, un’umanità che non crede in monachicchi, streghe e filtri magici, ma ne conserva la
ritualità, i gesti, ma anche i suoni, i sapori e i colori. Questo repertorio appartiene a quei musicanti
provenienti dalla Valle dell'Agri in provincia di Potenza, che con i loro strumenti: arpa popolare, violino ,
mandolino, flauto e chitarra, giravano il mondo, dall'Australia alla Francia, dall’Inghilterra alle Americhe
proponendo i loro repertori antichissimi. Ethnos trasforma nenie, canti alla Madonna, tarantelle e ballate
popolari in brani dalle caratteristiche tecniche nuove. L'incrocio delle voci interpretate con le chitarre danno
luogo a una varietà di echi che rimandano alla cultura greca e marocchina, altre voci ci riportano
inconsapevolmente alla cultura andalusa e al Fado portoghese: un’antica tarantella è suonata al triplo della
velocità originale, una polca apre ad un sound country americano e dopo un solo di banjo ritorna nei saloni
da matrimoni del Sud Italia. Una sperimentazione di grande impatto live. Gli Ethnos si muovono quindi tra
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due sponde, quella della comprensione delle radici antiche e quella della trasformazione evitando la rigidità
di una ricerca puramente scientifica, ma usando le melodie popolari come scambio tra modelli e possibilità
diverse, al fine di rivitalizzare un patrimonio immateriale che rischia di estinguersi. L’album, prodotto da
Scaramuccia Music in collaborazione con il cantautore Ennio Rega (distribuzione Egea), è composto da
brani di grande virtuosismo: Musa mediterranea, Polcabasilisca, Antidotum, Polca a matrimonio, Lucanae,
Tarantella all’aviglianese, O Bannu e brani che restituiscono armonie e melodie provenienti da canti
devozionali: Madonna del sacro monte, Rusariu, Crevu, Devozionale, e ancora brani descrittivi o racconti:
Sciucam, Fiore ri lu fiori, Vola e mena, Cirasieddu, Sona si vuoi sunà.
Musicisti con lo sguardo aperto verso il mondo che hanno deciso grazie all’occhio attento di Graziano
Accinni di esportare la cultura lucana in tutti i continenti. Da citare il grande successo ottenuto al “Berlino
Film Festival” durante la presentazione del film documentario “Uno scatto nell’Agri”, i concerti in Europa:
Parigi, Monaco e in Cina e Giappone: Shanghai, Hong Kong, Tokyo, i molti premi ricevuti in Regione da
Associazioni e circoli culturali che hanno voluto manifestare agli Ethnos il profondo apprezzamento per
l’opera di ricerca e divulgazione della ricchissima cultura della Basilicata. Recente il successo ricevuto in
Cina, dove sono stati Ospiti all’Expo Universale 2010.
ENZO AVITABILE
Il Conservatorio. Il pop. Il ritmo afro-americano. La musica antica della pastellessa e della zeza e il canto
sacro. Enzo Avitabile ha vissuto nella ricerca di un suono inedito, non solamente originale ma vitale ed
essenziale. Demolendo ogni sovrastruttura mercantile, ogni moda. Queste le vere note biografiche del
cantante, compositore e polistrumentista nato a Marianella, quartiere popolare di Napoli nel 1955 . Da
bambino, Avitabile ha studiato il sassofono; da adolescente si esibito nei club napoletani affollati dai clienti
americani. Quindi si è diplomato nella disciplina del flauto al Conservatorio di Napoli S. Pietro a Majella e ha
iniziato a collaborare con artisti pop e rock di tutto il mondo, da James Brown a Tina Turner, ma muovendosi
sempre sotto un cielo assolutamente personale, mai comune.
Tra il 1982 ed il 1994 vengono pubblicati dall’ etichetta discografica EMI i suoi primi 8 Albums : 1982
“Avitabile” suo album di debutto, 1983 “Meglio soul” (qui va ricordata la presenza di Richie Havens), 1984
“Correte in fretta”, 1986 “S.O.S. Brothers”, 1988 “Alta tensione” (produzione che seduce persino Afrika
Bambaataa, il quale dodici mesi dopo è felicissimo di partecipare alle incisioni di “Street Happiness”), 1990:
“Stella dissidente” che evidenzia lo stile personale dell'artista, 1991 “Enzo Avitabile “ prodotto da Corrado
Rustici, 1994 “Easy” disco di grande sperimentazione melodica che brilla anche per un duetto con Randy
Crawford nel brano “Leave Me or Love Me”.
Il 1996 costituisce una data che fa da spartiacque nella produzione di Avitabile. Una ritrovata fiducia nella
sua lingua madre e nella sua prosodia dilatata grazie a suggestivi arrangiamenti – anche digitali – segna il
ritorno ad un linguaggio originario arricchito da neologismi contemporanei, con albums come “Addò” e
successivamente “Aizetè” (la cui title-track è la colonna sonora del film “Incantesimo napoletano”).
Il 1999 costituisce un’altra pietra miliare della carriera di Avitabile, è l’anno della convocazione dell’Unicef. Il
brano “Mane e mane”, scritto per l’occasione, i cui proventi vengono devoluti per la scolarizzazione delle
bambine del Benin, è un toccante pezzo a due voci eseguito con Mory Kante, che è a tutt’oggi una delle
tracce che incarnano alla perfezione il dialogo spirituale, sociale e politico fra le culture del Mediterraneo , e
che dà inoltre il via alla realizzazione dell’album “O-issa”(1999).
Nel frattempo Enzo Avitatbile continua parallelamente a comporre musiche per Cinema, per Teatro
(“Decamerone” e “Beffa della vita e della morte”) , e a ricoprire il ruolo di autore per importanti donne della
canzone internazionale come l’ Italiana Giorgia e la palestinese Amal Murkus.
Nel 2004, è nuovamente di fronte ad un delicato bivio artistico: restare consapevole della propria tradizione
popolare o ignorarla e adeguarsi alle hit parade del secondo millennio?
Enzo Avitabile, decide di non rinunciare al patrimonio lessico/musicale della sua terra ed è in questo periodo
che nasce la voglia di incontrare, in un progetto musicale completamente nuovo, i Bottari di Portico
ensemble che fa del ritmo ancestrale la sua unica fede. Sul palco, botti, tini, falci strumenti atipici diretti dal
capopattuglia cadenzano antichi ritmi processionali che sono sana trance: non techno, ma “folk”.
Una proposta innovativa in cui fonde il personale sound con la tradizione di questi percussionisti, le cui
origini risalgono al XIII Sec.
«Ormai era diventato indispensabile disamericanizzare il mio linguaggio
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musicale», diceva Avitabile. E c’è senz’altro riuscito. Da questa esperienza con i Bottari, è nato “Salvamm’ ‘o
munno” che ha ottenuto ben quattro nomination ai BBC World Music Award -due nel 2004 e altri due nel
2005, nelle categorie “Miglior audience radiofonica” e “Miglior gruppo world-europeo”- , album specialissimo
perché spazia dal canto liturgico ai tradizionali a fronna, e include – tra le altre – le prestazioni di Khaled,
Manu Dibango, Zì Giannino del Sorbo, il Miserere di Sessa Aurunca, Luigi Lai, la Polifonica Alphonsiana e
Baba Sissoko.
Al 2006 risale la produzione discografica “Sacro Sud” (Ethnosuoni / Musiche Migranti), un progetto speciale
con cui Enzo abbraccia la musica sacra popolare.
Dall’anno accademico 2006/2007 presso l'Università degli Studi Suor Orsola Benincasa cura il laboratorio di
etnomusicologia "tradizione e cemento", del corso di laurea specialistica di Scienze della Formazione, che
ha come focus il recupero della tradizione nella civiltà urbana.
Nel 2007 è stato presentato l' ultimo lavoro discografico di Enzo Avitabile con la partecipazione dei Bottari di
Portico, un Album doppio il cui titolo è "Festa, Farina e Forca", di rivoluzionaria memoria, a cui partecipano
Matthew Herbert, Bill Laswell, Banco De Gaia, Manu Dibango, Djivan Gasparian e Luigi Lai. È la storia di un
uomo che scrive, suona e declama sillabe sacre, laiche, contemporanee. Attento ai popoli che abitano il
mondo.
Nel maggio del 2008, dopo alcuni anni passati ad approfondire i suoi studi di composizione, viene eseguita
dall’ “Orchestra sinfonica del Teatro Marrucino di Chieti”, per la sua prima assoluta, la “Sinfonia n°1-La
Lazzara“, diretta dal M° Gabriele Di Iorio, noto flautista di fama Internzionale. A questo suo “debutto”, hanno
peraltro già fatto seguito altri Lavori, formando un nutrito repertorio di Musica Classica eseguito da vari
Maestri e Solisti di notevole caratura.
Sempre nel 2008 prende definitivamente vita “Napoletana”, pubblicato nel 2009 da FolkClub Ethnosuoni, un
progetto artistico che nasce da una grande volontà di recupero dell’antico lirismo napoletano.
Un progetto-ricerca che si ricongiunge naturalmente alla fonte come i canti di lavoro e le villanelle ma al
contempo è costituito da canzoni completamente inedite scritte nel cemento della città, con uno sguardo al
passato ed il cuore che respira l’odore del futuro. Musica nuova nata da un’arte antica, originale e piena di
sentimento, ricercata e innovativa nel linguaggio.
RICCARDO TESI
Compositore, strumentista, ricercatore: queste le anime della complessa e poliedrica personalità artistica di
Riccardo Tesi, autentico pioniere dell’etnica in Italia.
Dagli esordi decisamente folk nel 1978 al fianco di Caterina Bueno, alle odierne collaborazioni, la storia
musicale del pistoiese Tesi vive di una preziosa continuità fatta di passione e di curiosità onnivore, che dalla
tradizione toscana lo ha accompagnato al confronto con quelle italiane, basche, inglesi, francesi e malgasce,
con il jazz, il liscio e la canzone d’autore.
In perfetta simbiosi con la sua poetica della memoria, il suo strumento: l’organetto diatonico, antenato della
fisarmonica, al quale per primo in Italia, ha consacrato un intero disco intitolato “Il ballo della lepre” (1981).
Ciò che colpisce di Tesi è lo stile, chiaramente riconoscibile, attraverso il quale riesce a far parlare
all’organetto una lingua arcaica e nuova, dilatando il vocabolario e la tecnica di uno strumento rimasto a
lungo patrimonio esclusivo della tradizione; una scelta “splendidamente inattuale” che lo iscrive, per lirismo e
virtuosismo, al circolo di quanti, a tutte le latitudini hanno ridato dignità alla fisarmonica e ai suoi affini, in virtù
del quale nel 2002 ha ricevuto a Castelfidardo il premio “La voce d’oro”.
Le esperienze musicali con il gruppo sardo-toscano Ritmia, il duo con Patrick Vaillant, lo spettacolo di
canzoni occitane “Anita, Anita” ancora con Vaillant e Jean Marie Carlotti, il trio di organetti Trans Europe
Diatonique con John Kirkpatrick, Marc Perrone, Kepa Junkera, il trio jazzistico col mandolinista nizzardo e
Gianluigi Trovesi, hanno allargato i confini geografici e le frontiere musicali di Riccardo Tesi, insieme ad altre
collaborazioni di grande prestigio come quella col malgascio Justin Valì, con la cantante sarda
Elena Ledda, la cantante umbra Lucilla Galeazzi, con il gruppo siciliano Dounia, la portoghese Amelia Muge,
con l’arpista Vincenzo Zitello, con il clarinettista Gabriele Mirabassi, il tamburellista Carlo Rizzo, con il
pianista Rocco de Rosa, il flautista lusitano Rao Kyao, con il jazz partenopeo di Maria Pia de Vito, con i
chitarristi Beppe Gambetta, Reno Bandoni e Peppino D’Agostino, con l’etnojazz di Daniele Sepe, con
l’humor della Banda Osiris, con artisti dell’area rock come Francesco Magnelli, Ginevra di Marco (ex CSI e
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PGR), Piero Pelù e gli Skiantos, con il DJ Ominostanco fino alla grande canzone d’autore italiana con Ivano
Fossati, Fabrizio De Andrè, Ornella Vanoni, Gianmaria Testa, Giorgio Gaber, Carlo Muratori, Tosca, Luca
Nesti, Cisco.
Dal 1992 è il leader fondatore di Banditaliana, che attualmente è considerata una delle formazioni più
importanti del panorama world internazionale.
MAURIZIO GERI
Chitarrista cantante, le sue prime esperienze sono legate al recupero del repertorio tradizionale della
montagna pistoiese; sono i primi anni ’80 e durante la rassegna “Cantar Maggio” organizzata dal comune di
San Marcello P.se, Maurizio ha l’occasione di conoscere tre musicisti che segneranno fortemente il suo
percorso artistico: Caterina Bueno, Alberto Balia e Riccardo Tesi.
Con Caterina, Maurizio suona per una decina d’anni inizialmente l’organetto e successivamente ritorna al
suo primo amore: la chitarra. Il repertorio di Caterina è sterminato così come la sua conoscenza del mondo
tradizionale e la sua personalità artistica, abbraccia l’intero territorio nazionale, fra i suoi collaboratori c’è in
quel periodo un chitarrista sardo di grande talento: Alberto Balia.
E’ grazie a lui che Maurizio riprende lo studio sistematico della chitarra e approfondisce quelle tecniche che
lo porteranno alla formazione del suo attuale stile chitarristico; è di quel periodo il trio NURAGES con Alberto
e un mandolinista pugliese che sarà poi al fianco di Eugenio Bennato: Mimmo Epifani. Dalle ceneri di questo
gruppo nasce il Maurizio Geri Swingtet, formazione che prende spunto dalla tradizione zingara francese
(manouche) per rivisitare compositori italiani e proporre brani originali; unico gruppo italiano presente al
prestigioso festival jazz “Django Reinhardt” di Samois nel giugno 2000. Sono usciti due cd dal titolo
“Manouche e dintorni” (Felmay ‘97) e “A cielo aperto” (Visage ‘01).
Fondamentale è l’incontro con l’organettista Riccardo Tesi che nel ’94 da vita al quartetto BANDITALIANA
che vede al fianco di Maurizio, Ettore Bonafè (percussioni, vibrafono) e Claudio Carboni (sax), questa
formazione lo stimola a ricerche timbriche e soluzioni musicali nuove, a cavallo fra tradizione e
sperimentazione, elementi peculiari della personalità artistica di Tesi.
Numerose le incisioni a partire da “Un ballo liscio” (Silex ’97), “Banditaliana” (Il Manifesto ’98), “Thapsos” (Il
Manifesto ’01), “Lune” (Il Manifesto ‘04), “Crinali” (Felmay ‘06) e il lavoro sulla musica tradizionale toscana
“Acqua, foco e vento” (‘03) scritto a quattro mani con Riccardo Tesi.
Numerose le collaborazioni con musicisti delle più svariate aree, Nik Becattini, Mauro Palmas, Luca Di Volo,
Daniele Sepe ecc., così come i concerti nei festival di tutta Europa.
Il suo stile chitarristico fonde le tematiche legate alla musica etnica mediterranea con il fraseggio e
l’improvvisazione della musica swing-manouche.
LUCILLA GALEAZZI
Cantante umbra, autrice, ricercatrice di musica popolare dalla notevole tecnica esecutiva ed una raffinata
sensibilità musicale. Una carriera ricchissima di esperienze, grazie a collaborazioni con artisti del calibro di
Giovanna Marini e Roberto De Simone. La sua ricerca si è sempre orientata verso il mondo contadino
meridionale, riportando alla luce antiche ninne nanne, canti di lavoro e melodie popolari. Possiede una voce
di grande bellezza e calore, ricca di influenze espressive e stilistiche tipiche della nostra tradizione popolare,
è una delle cantanti più interessanti emerse negli ultimi anni nel panorama del folk revival italiano.
Si avvicina alla musica popolare ai tempi dell’Università, e con l’incontro dell’antropologo umbro Valentino
Paparelli e di Sandro Portelli. Nel ’77 entra nel nascente Quartetto Vocale di Giovanna Marini, con la quale
collabora, fino al 1994, a numerosi spettacoli e dischi. Nel 1982 crea in Francia un suo spettacolo dedicato
alle canzoni italiane degli anni sessanta: "Un sogno così ", con O.Calò e T.Gubitsch. E via via collabora con
Roberto De Simone, Ambrogio Sparagna. Nel 1990 è tra i vincitori del Festival di Recanati con la canzone "Il
canto magico delle sirene". Incontra anche la musica contemporanea ed il jazz, già collaborando negli anni
'80 con i musicisti dell'ARFI di Lyon con gli spettacoli "Quelque chose du Sud” e "Il salto", poi con il
trombonista G. Schiaffini nella sua operina ”Tautovox”, con il bassista P. Damiani, con il chitarrista C.
Barthelemy nello spettacolo "La gomme”, con il tubista M. Godard ed il sassofonista M. Riesler, il
violoncellista V. Courtois e il trombettista P. Minafra, con B. Tommaso e G. Trovesi nello spettacolo
”Giubileo”. Nel 1991 è solista nell'Orchestra Europea di Jazz a Strasburgo. Nel 1994 nasce il progetto
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"Cuore di terra", e per la prima volta si cimenta anche come compositrice di canzoni. Nel 2000 canta l’opera
“Folk Songs” di Luciano Berio, ed ancora canta nell’opera di Sergio Rendine “Passio et Resurrexio” (tra i
solisti M.Rosaria Omaggio e Mariano Rigillo, voci recitanti; Enzo Gragnaniello, Lucilla Galeazzi, Nando
Citarella, cantanti). Nel 2001 altri importanti appuntamenti: Festival “Banlieu Blues” di Parigi, Museo d’arte
contemporanea di Roma, “Fete de la Musique” a Parigi, al Festival Folk di Dranuter (il più importante del
Nord Europa), al Festival di Pina Bauch a Wuppertal (Germania) e a Perpignan. In questi anni, inoltre,
partecipa come voce solista alle colonne sonore di diversi films. Ad Arles è stata pubblicamente insignita ,
nel corso di un concerto, del premio dell’Accademia Charles Cros per il cd antologico pubblicato in Francia
dal titolo “Stagioni”. Sono numerosi i concerti all’estero: Francia, Austria, Belgio, Germania, Olanda. Lucilla
Galeazzi si è affermata sempre di più come un’artista capace di essere punto di riferimento nel suo genere,
ma con una versatilità della voce che riesce ad avvicinare la musica popolare a quella pop.
Nel 2003 è impegnata in una lunga tournee con lo spettacolo “La Tarantella” il cui Cd vince il premio
AWARDS della Musica . Nel 2006 incide il suo nuovo CD “Amore e acciaio” premiato con la Targa Tenco
2006 come Miglior Album in dialetto al Premio Tenco e come Miglior Album 2006 al Premio Nazionale Città
di Loano per la musica tradizionale italiana.
NADA
Nada Malanima conosciuta semplicemente come NADA, appena quindicenne fa il suo esordio al Festival di
Sanremo del 1969 con ”MA CHE FREDDO FA” che diventa un successo non solo in Italia ma in tutto il
mondo. Seguono “PA’ DIGLIELO A MA’ “ Sanremo 1970, “IL CUORE E’ UNO ZINGARO” con cui vince il
festival di Sanremo nel 1971 e il “RE DI DENARI” che si classifica al terzo posto al festival del 1972.
L’immagine di bambina prodigio cucitagli addosso comincia ad andarle stretta, Nada cerca la sua
dimensione in cui collocarsi e in cui confrontarsi.
Agli inizi degli anni settanta collabora con alcuni cantautori italiani: Riccardo Cocciante, Claudio Baglioni,
Antonello Venditti e altri. Poche le testimonianze sonore di queste collaborazioni: l’unico documento che li
raccoglie è il cd “MALANIMA SUCCESSI ED INEDITI 1969-1994” edito nel 1994 dalla RCA.
Nel 1973 dall’incontro con Piero Ciampi nasce “HO SCOPERTO CHE ESISTO ANCH’IO” un album in cui
Nada interpreta i brani scritti per lei dallo stesso Piero Ciampi, livornese come lei, uno dei personaggi più
geniali e al tempo stesso più ignorati della musica italiana. La scelta della cantante toscana spiazza il
pubblico e la critica.
Nel 1974 un altro passo in avanti con l’album “1930: IL DOMATORE DELLE SCIMMIE” frutto della
collaborazione con “la Reale Accademia di Musica” uno dei gruppi d’avanguardia del panorama musicale
degli anni ‘70.
Nel 1976 poi è la volta di “NADA”, un album che contiene quattro brani scritti per lei da Paolo Conte, oltre a
nuove composizioni di Piero Ciampi.
Negli anni successivi Nada passa dalla RCA alla Polydor, arrivano altri successi come PASTICCIO
UNIVERSALE, DOLCE PIU’ DOLCE, DIMMI CHE MI AMI e TI STRINGERO’. C’è anche la recitazione
nell’universo artistico di Nada.
Scoperta da Sandro Bolchi che le affida la parte di Dora Manfredi nel PUCCINI televisivo, e sempre in
televisione recita nell’operetta l’ACQUA CHETA.
In seguito è in teatro protagonista al fianco di Giulio Bosetti nel DIARIO DI ANNA FRANK e in PIGMALIONE,
poi con Dario Fo ne “l’OPERA DELLO SGHIGNAZZO” tratta dall’OPERA DA TRE SOLDI di BRECHT, e con
Marco Messeri in AMORE E VAPORE.
Agli inizi degli anni ‘80 è saldamente in testa alle classifiche discografiche con l’album “SMALTO” e con il
singolo “AMORE DISPERATO” con cui nel 1983 vince il Festivalbar, Azzurro, Vota la voce.
Nel 1984 esce il disco completamente elettronico “NOI NON CRESCEREMO MAI” con la produzione dei
“GOBLIN” e nel 1985 “BACI ROSSI” scritto insieme a Mauro Lusini.
Dopo quattordici anni nel 1987 torna a Sanremo con una canzone scritta da lei: “BOLERO”
Nel 1992 esce l’album “L’ANIME NERE” scritto insieme a Varo Venturi.
Nel 1994 nasce il NADA TRIO (con Fausto Mesolella e Ferruccio Spinetti degli Avion Travel) e ottiene
innumerevoli apprezzamenti seguiti da molti concerti in clubs e teatri e partecipa al Premio TENCO e al
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festival Musicultura di Recanati. Il progetto viene documentato da un CD dal titolo “NADA TRIO” distribuito
solo nelle edicole dalla “OLIS” e successivamente nella distribuzione tradizionale da” Storie di note”.
La vera svolta fondamentale avviene nel 1999 con l’album “DOVE SEI SEI” prodotto da Mauro Pagani per la
Universal, interamente scritto da Nada sia le musiche che i testi, come avverrà sempre in seguito, ad
eccezione di “PICCOLI FIUMI” scritta da Gianmaria Testa , partecipa con la canzone “GUARDAMI NEGLI
OCCHI” al festival di Sanremo. un grande appassionato di “GUARDAMI NEGLI OCCHI” è Adriano
Celentano che scrive parole di ammirazione sul suo disco e invita Nada nella sua trasmissione TV a cantare
per lui e con lui la canzone “IL FIGLIO DEL DOLORE” che inserisce nel suo album.
Nada si inventa in parallelo mille progetti che si incrociano e si fondono, nel 2000 porta in giro lo spettacolo
“PIERO
CIAMPI
SI”
con
Rita
Marcotulli
al
pianoforte
e
Javier
Girotto
ai
sax.
Con Rita Marcotulli in seguito nasce anche un progetto per musica sacra, piano e voce: “LA TERRA E
L’ANIMA”.
Nel 2001 registra il bellissimo “L’AMORE è FORTISSIMO E IL CORPO NO” prodotto da Pasquale Minieri e
Fausto Mesolella per Storie di Note. Citto Maselli ne farà un video per sottolineare le durissime immagini del
G8 di Genova.
Nel 2003 “TUTTO L’AMORE CHE MI MANCA” prodotto da John Parish, per la “On the road”, disco
pluripremiato come migliore album dell’anno e come miglior testi e musiche del 2003 (premio SIAE).In
questo album è importante la collaborazione di Cesare Basile, un musicista “scomodo” che a sua volta
aveva chiamato Nada a cantare la canzone “SENZA SONNO” nel suo album.
Nello stesso anno viene pubblicato da “il Mucchio EXTRA” un Live della tournèe di “ Tutto l’amore che mi
manca “.
Sempre nel 2003 debutta come scrittrice con “LE MIE MADRI” per Fazi editori e riceve svariati premi tra cui il
prestigioso “Alghero donna “ nella sezione poesia.
Segue una tournèe nel 2004 e 2005 ispirata al libro, con Massimo Zamboni chitarrista e mente dei CCCP e
CSI e Luca Rossi e Simone Filippi degli USTMAMO’.
Da questa tournèe viene pubblicato da RadioFandango un CDlive dal titolo “L’APERTURA“.
Nel 2006 viene pubblicata la raccolta “LE MIE CANZONCINE 1999/2006” che contiene brani della recente
produzione di Nada e l’inedito “SCALZA”
Nel 2007 il nuovo album “LUNA IN PIENA” per RadioFandango/Edel con la produzione artistica di Nada, la
fotografa un’anima al passo dei tempi, un’artista che si confronta con il proprio presente al di fuori delle
mode e delle consuetudini.
Con LUNA IN PIENA partecipa al festival di Sanremo 2007, e non manca di stupire.
LUNA IN PIENA viene premiato come miglior album dell’anno al MEI 2007 e vince il premio PIVI e FUTURE
film come miglior video dell’anno.
Nel Maggio 2008 esce un antologia per RaiTrade “NADA live STAZIONE BIRRA” registrata nel Settembre
2007 in occasione dell’ultima data del concerto di “Luna in piena tour”. Oltre ai suoi maggiori successi
l’album contiene due brani inediti “STRETTA” di cui Nada è autrice di musica e parole e “NOVEMBRE” un
brano del gruppo “Les Fleurs des Maladives “ con cui collabora.
Nell’Ottobre 2008 esce il nuovo libro “IL MIO CUORE UMANO” per Fazi editore un romanzo autobiografico.
DAVIDE RIONDINO
Toscano, classe 1952, ha lavorato dieci anni a Firenze alla Biblioteca Nazionale. Artisticamente nasce con la
generazione dei cantautori degli anni Settanta: pubblica dischi e compone canzoni in quegli anni abbastanza
conosciute, come “ La canzone dei piedi ” e “Ci ho un rapporto”.
Giovanissimo (1975) debutta al teatro Zelig di Milano e comincia un percorso professionale che lo porta ad
esplorare quasi tutte le forme di comunicazione.
Nella musica comincia con un'opera prima passata quasi inosservata alla fine degli anni Settanta, un album
serioso come “Boulevard ”, quel “Tango dei miracoli ” ormai introvabile, uscito solo in edicola con illustrazioni
di Milo Manara, e poi “ Racconti picareschi ” (1989), “ Non svegliate l'amore ” (1991), “ Temporale ” (1994), “
Quando vengono le ballerine ” (1995). Partecipa a Sanremo in coppia con Sabina Guzzanti con la canzone “
Troppo sole ” (1995). Collabora come verseggiatore satirico a riviste ormai storiche come “ Tango ”, “Il
male”, “ Cuore ”, nonché a “ Comix ” e “ Manifesto ”.
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Nel cinema dopo “ Kamikazen” (1987) con Paolo Rossi, è la volta di “ Cavalli si nasce ” (1989), esordio
cinematografico del disegnatore Sergio Staino; La sua prima regia del 1997 è “ Cuba Libre ” (1997),
realizzato in collaborazione con la scuola di cinematografia dell'Avana.
Singolare anche la sua attività in televisione dove partecipa ad alcune delle trasmissioni televisive tra le più
interessanti e innovative della recente storia della televisione come Lupo solitario, Fuori orario, Aperto per
ferie, L'araba fenice, fino al personaggio che più gli dà popolarità presso il pubblico del piccolo schermo, quel
Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per il “ Maurizio Costanzo Show”; nel 2000 e 2001
partecipa al cast della trasmissione di Fabio Fazio “Quelli che il Calcio”. Nel 2002 partecipa alla trasmissione
“Velisti per caso”, navigando per un mese con Patrizio Roversi nella barca Adriatica. Nel 2003 partecipa alla
fortunata trasmissione di Rai 2 “ Bulldozer ”, condotta da Dario Vergassola e Federica Panicucci. Nel 2005
“Una poltrona per due” per LA 7.
Il teatro resta comunque la sua attività principale. Gli ultimi spettacoli realizzati da Riondino rappresentano
sempre di più la scelta di un teatro all'insegna della commistione di generi fra poesia, satira, testi classici più
o meno noti e musica dal vivo (eseguita anche con complessi bandistici o gruppi di strumentisti jazz o
classici): possiamo citare tra questi il “Trombettiere di Custer ”, con Antonio Catania Enrico Rava e Stefano
Bollani, “ l'Inferno ” prodotto da Magazzini con Sandro Lombardi, “ La buona novella ” di Fabrizio De Andrè, o
ancora “ Il poema di Garibaldi ” dall'autobiografia in versi di Giuseppe Garibaldi.
Le ultime fatiche sempre all'insegna della commistione di generi sono lo spettacolo “ Dedicato a Ernesto
Ragazzoni ”, con letture del poeta e “ Il Pittore e la modella ”, spettacolo –conferenza con David Riondino e
Milo Manara, con i disegni di Manara proiettati in grande schermo, l'operina “ La cantata dei pastori immobili”
insieme a Stefano Bollani e il recital “Fermata provvisoria”.
Dal 1999 si occupa di progetti speciali con i corpi bandistici allestendo alcuni spettacoli di interesse
nazionale come “La buona novella” di Fabrizio De Andrè, “Il Corsaro Nero” di Verne, “poema di Garibaldi” da
realizzarsi insieme alla banda dei vari luoghi in cui si allestisce lo spettacolo.
ALFIO ANTICO
Il nome di Alfio Antico racchiude in sé un genere nato vivendo in stretta simbiosi con la natura e con il
paesaggio agreste. L’esibizione di quest’artista rappresenta un viaggio per il suo pubblico, la cui meta è da
ritrovarsi nelle incontaminate valli dell’entroterra siculo: il ritmo delle vibrazioni della pelle del tamburo
siciliano a cornice, costruito dallo stesso Alfio, con la membrana di pelle seccata di un animale – quasi
sempre capra o pecora- tesa su telaio circolare di legno, sono un prolungamento di questo paesaggio.
Antichi miti, vecchie leggende e storie fantastiche prendono forma attraverso questo strumento caratteristico
con cui Alfio Antico riesce a dialogare. Poi i contatti e le collaborazioni con grandi artisti della musica e del
teatro (Eugenio Bennato, Fabrizio De Andrè, Lucio Dalla, Giorgio Albertazzi, Carmen Consoli,
Vinicio Capossela, Giovanni Sollima, tra gli altri) fanno di lui l'artista eclettico di oggi: musica, presenza,
gestualità; maestria e virtuosismo eccelsi.
Durante i sui spettacoli si abbandonano per pochi attimi i rumori caotici che affollano il mondo
contemporaneo per ritornare alle sonorità naturali, di cui si può godere solo in poche parti del mondo:
un’atmosfera arcaica e allo stesso tempo pastorale.
LAUTARI
Gruppo folk siciliano composto da Roberto Fuzio (voce, chitarra classica, acustica, percussioni), Puccio
Castrogiovanni (Fisarmonica, organetto, plettri, voce), Gionni Allegra (Contrabbasso, plettri, voce), Salvo
Farruggio (Batteria e percussioni) e Enrico Luca (Flauto, Sax soprano, piva).
Da oltre un ventennio I Lautari donano al pubblico reinterpretazioni di pezzi musicali della tradizione siciliana
ma anche brani da loro stessi composti e arrangiati. Il valore musicale e culturale del progetto artistico dei
Lautari ha consentito loro di collaborare in teatro con artisti e registi di grande spessore come Pino Micol,
Gabriele Lavia, Giorgio Albertazzi, Armando Pugliese, Peppe Barra, e di prendere parte alla realizzazione di
alcuni film, tra cui "La lupa" per la regia di Gabriele Lavia e "Storia di una capinera", per la regia di Franco
Zeffirelli. I Lautari hanno partecipato con successo al “Womad” (World Of Music Art and Dance),
il Festival mondiale itinerante ideato e fondato da Peter Gabriel e alla realizzazione del disco di Carmen
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Consoli “Eva Contro Eva”, cui segue la partecipazione al live della stessa Consoli. Il gruppo si è affermato a
livello internazionale grazie alla partecipazione all’album di Goran Bregovic, “Karmen” (With a happy end),
che contiene un brano scritto dai Lautari Lautari, “Focu di raggia”, ma anche con la partecipazione al Festival
Sete Sòis Sete Luas, per le date in Portogallo, in Spagna, in Israele e in Croazia.
Attraverso suoni tipici della cultura popolare siciliana, resi unici dagli strumenti caratteristici utilizzati, il
gruppo porta sul palco uno spettacolo suggestivo, intriso di tradizioni e storie che rievocano tempi passati
ancor oggi attuali. Nei loro testi si ritrovano gli antichi valori della cultura della Trinacria, essenziali più che
mai nel mondo attuale: il live de I Lautari è la chiara espressione del fenomeno della glocalizzazione. La loro
musica è un riportare al qui e all’ora leggende e tradizioni racchiuse nel patrimonio culturale della saggezza
popolare sicula, ma anche canzoni e testi persi in tempi remoti
RADIODERVISH
Nati a Bari nel 1997 dal sodalizio artistico tra Nabil Salameh (voce) e Michele Lobaccaro (basso e chitarre), i
Radiodervish sono tra i gruppi più affermati della scena world italiana con all’attivo sette dischi e la
partecipazione a prestigiosi festival e manifestazioni in Italia e nel mondo. In 12 anni di attività la formazione
pugliese ha interagito con numerosi musicisti internazionali tra i quali Noa, Franco Battiato, Orchestra Araba
di Nazareth, Jovanotti, Stewart Copeland, Caparezza, Nicola Piovani, CSI e ha spesso dialogato con altri
linguaggi espressivi dando vita a progetti speciali che hanno coinvolto Giuseppe Battiston, Carlo Lucarelli,
Valter Malosti e Teresa Ludovico.
Riconoscibili grazie agli inconfondibili intrecci sonori disegnati dall’incontro della melodia con testi che
affondano le radici sia nella tradizione araba che nella musica d’autore italiana, i Radiodervish sono stati
ospiti dei più importanti palcoscenici italiani (Premio Tenco, Festival di Villa Arconati a Milano, Primo
Maggio, Arezzo Wave, La Notte della Taranta, Mantova Musica Festival, Auditorium Parco della Musica,
Blue Note di Milano, Palazzo delle Esposizioni di Roma e Salone internazionale del libro di Torino) e
internazionali (Beirut, Bruxelles, Atene, Betlemme nella VII edizione del Concerto per la Vita e per la Pace,
Tel Aviv e Parigi al prestigioso Théatre de l’Olympia). A Loano il duo sarà accompagnato Alessandro Pipino
alla tastiere e fisarmonica.
AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA
Figlio di musicisti tradizionali di Maranola (LT), studia Etnomusicologia all'Università di Roma con Diego
Carpitella con cui realizza numerose campagne di rilevamento sulla musica popolare italiana. Nel 1976 dà
vita alla prima scuola di musica popolare contadina in Italia presso il Circolo Gianni Bosio di Roma dove nel
1984 fonda la Bosio Big Band, un'originale orchestra d'organetti con cui nel 1988 mette in scena “Trillillì,
Storie di magici organetti ed altre meraviglie”, un'opera " folk" che utilizza la favola come espediente
narrativo. Inizia una lunga attività concertistica in Francia e in Europa insieme a Lucilla Galeazzi e Carlo
Rizzo con cui pubblica in Francia nel 91 l'album Il Trillo.
Nel 1992 scrive l'opera “Giofà il servo del Re” e nel 1993 la cantata “Voci all'aria” per Radio Tre Rai.
Nel 1995 pubblica l'album “Invito” e compone “La via dei Romei”. L'opera, che ha fra i suoi protagonisti
Francesco De Gregori nel ruolo di cantastorie, viene accolta con ampi consensi al Grand Prix Italia '96. Per il
bicentenario della nascita di Giacomo Leopardi compone la cantata “Un canto s'udia pe' li sentieri”,
trasmessa in diretta radiofonica Rai per le celebrazioni leopardiane.
Nel 1999 compone per l'Accademia della Canzone di San Remo le musiche per “Sono tutti più bravi di me”,
un musical diretto da Emanuela Giordano e mette in scena per il Festival Musicorum Tempora di Villa
Adriana “La serva padrona” di Pergolesi, che ha fra gli interpreti Lello Arena nel ruolo di Vespone.
Per il Giubileo compone una “Messa popolare” per soli, coro, assemblea, orchestra d'archi e strumenti
popolari che viene presentata a Ravenna nel Duomo e a Roma nella Chiesa di S. Ignazio.
Pubblica l'album “L'avvenuta profezia, Viaggio nelle Pastorali e nei repertori del Natale”.
Nell'Aprile del 2001 ospite con la Bosio Big Band dei Concerti di Radio Tre dalla Sala Paolina del Quirinale e
pubblica l'album “Vorrei ballare”. A dicembre mette in scena “Voi ch'amate” una sacra rappresentazione per
attori, soli, coro e orchestra di strumenti popolari.
Nell'estate del 2002 compone con Giovanni Lindo Ferretti “Attaranta. Tradizione/Tradimento” e nella
primavera del 2003, su commissione della Regione Basilicata, “Passaggio alla città”, un'originale cantata su
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testi di Rocco Scotellaro. Nell'inverno del 2003 compone con Lindo Ferretti l'oratorio sacro Litania che viene
presentato in diretta radiofonica dalla Cappella Paolina del Quirinale e successivamente pubblicato dalla
Eidel. Contemporaneamente pubblica il suo decimo album dal titolo Ambrogio Sparagna dove riveste un
inedito ruolo di cantastorie.
Dal 2004 al 2006 è Maestro concertatore del Festival la Notte della Taranta dove per líoccasione fonda una
grande orchestra di sessanta elementi composta da strumenti popolari, con cui dà vita per tre anni di seguito
a spettacoli straordinari a cui prendono parte decine e decine di migliaia di spettatori e a cui partecipano in
qualità di ospiti anche Franco Battiato, Francesco De Gregori, Lucio Dalla, Gianna Nannini, Carmen Consoli,
Piero Pelù, Francesco Di Giacomo, Giovanni Lindo Ferretti , Peppe Servillo e tanti altri. Con l'Orchestra
popolare della Notte della Taranta realizza alcuni grandi concerti in Italia e all'estero, in particolare in Cina
nel maggio del 2006 con un grande concerto a Pechino. I risultati di questo lavoro sono stati pubblicati in
due dischi,registrati dal vivo in occasione dellíedizioni 2005 e 2006 della Notte della Taranta,editi
dall'Auditorium Parco della Musica di Roma.
Nell'inverno del 2006 pubblica l'album “Fermarono i cieli”, dedicato ai canti popolari sacri del repertorio di
Natale.
Nell'inverno del 2006 il Ministro dei Beni Culturali Francesco Rutelli lo nomina consulente per la musica
popolare nella Commissione ministeriale per la tutela e promozioni delle tradizioni popolari. Nell'estate del
2007 fonda l'Orchestra Popolare Italiana dell'Auditorium Parco della Musica di Roma, un grande gruppo
strumentale residente all’interno dell'Auditorium allo scopo di promuovere il repertorio della musica popolare
italiana.
Collabora al Ravenna Festival realizzando delle produzioni originali fra cui il “Dante Cantato”, uno spettacolo
che propone alcuni canti della Divina Commedia cantati secondo lo stile musicale dei pastori e “Sale un
canto mentre cala il sole”, uno spettacolo che realizza nelle saline di Cervia.
Ha inoltre al suo attivo un'intensa attività concertistica internazionale realizzata periodicamente in numerosi
paesi europei ed extraeuropei; un'ampia esperienza di didatta realizzata anche in ambito universitario, in
particolare a Parigi dove ha insegnato Etnomusicologia nel biennio 1991/1992 presso l'Ottava Università,e la
pubblicazione di numerosi saggi e documenti audiovisivi sulla musica popolare italiana.
RICCARDO TESI E BANDITALIANA
Banditaliana, gruppo fondato dall’organettista e compositore Riccardo Tesi, fonde in composizioni originali
ed eleganti arrangiamenti di tradizione toscana, profumi mediterranei, improvvisazioni jazz e canzone
d’autore. La formazione si è imposta in tutta Europa e oltreoceano (Canada, Australia, Giappone) come una
delle più interessanti nel panorama internazionale della world music.
Fin dal suo esordio nel 1992, sono elementi portanti della band Maurizio Geri, voce solista e chitarrista
funambolico il cui stile fonde le tematiche legate alla musica mediterranea con l’improvvisazione swingmanouche, e Claudio Carboni, sassofonista dotato di un fraseggio secco e preciso, cresciuto nella migliore
tradizione del liscio.
Banditaliana ha al suo attivo tre album. Il primo, “Banditaliana” (Il Manifesto, 1998), prodotto da Stefano
Melone (collaboratore di Ivano Fossati), ha ottenuto ampi consensi dalla stampa specializzata di tutto il
mondo ed è stato eletto album dell’anno dal referendum di Folk Bullettin. Il secondo, “Thapsos” (Il Manifesto,
2000), è stato eletto disco del mese da Jam e Rockstar, in Francia ha ricevuto il “Bravo” di Trad Magazine,
“Choc de la Musique” e la segnalazione di Repertoire. Il terzo, Lune (Il Manifesto, 2004) con la
partecipazione di Marco Fadda alle percussioni, Daniele Mencarelli al contrabbasso, Mirko Guerrini alle
tastiere, Patrick Vaillant al mandolino, il quartetto d’archi Archea e gli ospiti speciali Ginevra di Marco e
Francesco Magnelli (ex CSI e PGR), ha ottenuto nel 2005 il Premio Città di Loano per la musica tradizionale
italiana come “miglior album italiano di world music”. In formazioni allargate, Banditaliana ha messo in scena
numerosi progetti originali come “Acqua foco e vento” di R. Tesi e M. Geri (Il manifesto, 2005), “Crinali” di R.
Tesi e C. Carboni (Felmay, 2006), Presente Remoto, di R. Tesi (Il manifesto, 2007) e il recentissimo “Sopra i
tetti di Firenze”, di R. Tesi e M. Geri (Materiali Sonori, 2010), dedicato alla musica di Caterina Bueno.
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
26/31 luglio 2010
PROGRAMMA
Lunedì 26 luglio 2010
ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
FONDAZIONE ANDREA PARODI
“ANDREA PARODI – VUXI DU MÄ, ‘OGH’E MARE”
concerto dedicato ad Andrea Parodi
BALENTES (Sardegna) - MARCO CAMBRI & MARCO FADDA (Liguria)
Martedì 27 luglio 2010

ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
GIULIANA FUGAZZOTTO, GUALTIERO BERTELLI, VALTER COLLE
presentazione del CD-Book “Sta terra nun fa pi mia” I dischi a 78 giri e la vita in America degli emigranti italiani del
primo Novecento (Nota, 2010)
Conduce: Enrico De Angelis

ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli – lungomare
GUALTIERO BERTELLI E LA COMPAGNIA DELLE ACQUE - concerto
Martedì 27 luglio/Giovedì 29 luglio 2010

ore 11/13 – Palazzo Kursaal
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
STAGE DI DANZE DELLE “QUATTRO PROVINCE”
A cura di Annalisa Scarsellini
Mercoledì 28 luglio 2010

ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
BEPPE GREPPI, MIRCO MENNA, MASSIMO TAGLIATA
presentazione dell’album “…e l'italiano ride" (Felmay, 2010)
Conduce Ciro De Rosa

ore 21.30 - Spazio Culturale Orto Maccagli – lungomare
ETHNOS - concerto
Consegna del Premio Realtà Culturale 2010 a FB-Folk Bulletin
Giovedì 29 luglio 2010
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali

ore 16.30 – Giardini San Josemaria Escrivà Balaguer (Giardini Arena Estiva Giardino del Principe)
I MAESTRI LIUTAI: ETTORE LOSINI “BANI” (pifferi e muse delle “quattro province”), VALERIO GORLA (bouzuki,
mandole), WALTER RIZZO (cornamuse francesi e polifoniche, bombarde)

ore 18.30 – Piazza Palestro
STEFANO VALLA, DANIELE SCURATI, ANNALISA SCARSELLINI
presentazione dell’album “Per dove?” (Buda Records, 2009)
Conduce Ciro De Rosa

ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
ENZO AVITABILE & BOTTARI - concerto
Consegna del Premio Miglior Album 2009 a Enzo Avitabile per “Napoletana”
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
Venerdì 30 luglio 2010

ore 18.30 – Arena Estiva Giardino del Principe
IL PREMIO INCONTRA… etichette, artisti, giornalisti ed operatori culturali
ENRICO DE ANGELIS, RICCARDO TESI, JOHN VIGNOLA
“IL FOLK DIPINTO DI BLU” anteprima
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ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
RICCARDO TESI, MAURIZIO GERI
“Sopra i tetti di Firenze: omaggio a Caterina Bueno”
con CLAUDIO CARBONI (sax), FILIPPO PEDOL (contrabbasso), MARZIO DEL TESTA (batteria), STEFANO
MELONE (pianoforte e voce)
Ospiti: LUCILLA GALEAZZI, NADA E DAVIDE RIONDINO
Sabato 31 luglio 2010
ore 21.30 - Arena Estiva Giardino del Principe
“IL FOLK DIPINTO DI BLU”
produzione – evento del Premio Città di Loano per la musica tradizionale italiana dedicata a Domenico Modugno
con ALFIO ANTICO, LAUTARI, RADIODERVISH, AMBROGIO SPARAGNA & ORCHESTRA POPOLARE ITALIANA,
RICCARDO TESI E BANDITALIANA,
Consegna del Premio alla Carriera 2010 ad Ambrogio Sparagna
informazioni alla stampa: Lucia Campana cell. 347.8334469 [email protected]
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