storia greca sintesi mia

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SPARTA
1100 a.C. INSEDIAMENTO DORICO
PELOPONNESO. PRIMI RE DI SPARTA
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ATENE
NEL 1000-750 a.C. ATENE È GOVERNATA DA RE O
ARCONTI A VITA
Notizie dai frammenti dei poeti Tirteo e Alcmane.
Solo alcuni frammenti dell’opera dello storico spartano
Sosibio (seconda metà III sec. a.C.).
Maggior parte delle notizie provengono da autori ateniesi
che enfatizzano il carattere oligarchico della polis
Spartana.
Sparta nacque in LACONIA (“laconicità”) lì dove prima
sorgeva Lacedemone, di cui fu mitico re Menelao. Come
gli altri centri micenei, Lacedemone fu distrutta nel 1200
a.C.
X secolo – “Ritorno degli Eraclidi”.
750 a.C. c.ca. Gli spartani diventano padroni della Laconia.
735-668 a.C. “GUERRE MESSENICHE”. SPARTA
CONQUISTA LA MESSENIA.
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Conquista che appagava i suoi problemi di fabbisogno
alimentare – successiva politica di mantenimento dei
confini.
In quest’epoca vive il poeta nazionale Tirteo che celebra
l’aretè militare spartana.
“Collettivizzazione” del valore epico – nuova tattica
oplitica = i guerrieri combattono l’uno affianco all’altro –
organismo collettivo – concezione di vita comunitaria.
668 a.C. c.ca (metà VII secolo):
COSTITUZIONE DI LICURGO A SPARTA (RHETRA).
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Tentativo di equilibrare i diversi poteri vigenti in città, ma
il regime spartano rimase un’oligarchia dai tratti
tipicamente aristocratici. Tuttavia, nei secoli le istituzioni,
da aristocratiche e genetiche, diventarono più statali
(cariche elettive, re = funzionari dello Stato come gli altri
magistrati).
Opera del re Pausania, scritta attorno al 400 a.C., sulla
costituzione di Licurgo andata perduta.
POPOLAZIONE SPARTANA DIVISA IN TRE GRUPPI:
- SPARTIATI
Cittadini, diritti civili e politici, ceto dominante, homòioi
(uguali), attività belliche e politiche, addestrati dall’età di
7 anni a regime di vita comunitario, sissìzi (pasti comuni).
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ILOTI
Discendenti degli indigeni privi di qualsiasi diritto civile e
politico.
Aristotele e Plutarco raccontano che ogni anno i magistrati
spartani dichiaravano formalmente guerra agli iloti Kryptèia.
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PERIECI
Abitanti delle comunità indigene situate attorno a Sparta.
Vincolati agli spartiati solo politicamente. Cittadini
autonomi delle loro polis.
LE ISTITUZIONI POLITICHE
- DUE RE
- APELLA - ASSEMBLEA POPOLARE
- GHERUSIA – CONSIGLIO DEGLI ANZIANI
- EFORATO
–
MAGISTRATURA
DI
CONTROLLO
CONDIZIONE FEMMINILE
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Le donne godevano di maggiori libertà che ad Atene.
Diversità nell’educazione e nel comportamento (sport,
vita sociale…).
Le patrukoi (ereditiere = epikleroi ateniesi) potevano
evitare i matrimoni sgraditi versando una compensazione
patrimoniale (l’informazione viene dalla “GRANDE
EPIGRAFE DI GORTINA”, documento molto importante
per conoscere le leggi doriche del V secolo a.C. iscritte su
un muro conservato nella città.)
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Mito: primo re egizio, Cecrope; Teseo riunisce le dodici
borgate attorno ad Atene; ultimo re, Codro, morto in battaglia
per respingere un’invasione dorica (storicamente
confermata: Atene, ex roccaforte micenea sopravvissuta alle
invasioni.
ATENE PRIMITIVA TRIBALE; Ogni tribù articolata in
FRATRIE (raggruppamenti di famiglie). Ogni cittadino
nascendo veniva iscritto in una fratria la cui appartenenza gli
assicurava pieni diritti civili e politici.
FRATRIA:
GHÈNE (aristocratici - eupatridès)
TÌASI (famiglie plebee)
ORGHEÒNES (cittadini e meteci che potevano godere di
alcuni diritti a condizione che un cittadino ateniese si rendesse
“garante-prostàtes” per loro).
Originariamente Atene era governata da un BASILÈUS (re-magistrato
unico). Progressivamente furono introdotte nuove magistrature di durata
annuale.
Fine VII secolo: primitiva monarchia cede il posto a un
nuovo REGIME ARISTOCRATICO:
ARCONTI (GOVERNATORI-PRINCIPALI MAGISTRATI):
ARCONTE BASILEUS
ARCONTE POLEMARCO
ARCONTE EPONIMO
A essi furono affiancati SEI ARCONTI (TESMOTETILEGISLATORI)
621-620 a.C. LEGGE DI DRACONE SULL’OMICIDIO.
Colpevolezza accertata durante un pubblico processo. Omicidio
volontario (giudicato dall’Areopago - pena di morte), omicidio
involontario (giudicato da 51 efeti - esilio). Di fronte a comportamenti
particolarmente offensivi (es. moichèia – rapporto sessuale illecito)
omicidio “legittimo”.
Il codice di leggi di Dracone è ricordato per la sua PARTICOLARE SEVERITÀ:
la pena di morte era la punizione anche per piccole infrazioni. Ogni
debitore, il cui stato sociale fosse inferiore a quello del suo creditore, ne
diventava automaticamente schiavo, mentre la punizione era più lieve
per chi avesse debiti nei confronti di una persona di classe inferiore. Il
codice di Dracone fu sostituito, proprio per la sua severità, da quello
di Solone.
CONDIZIONE FEMMINILE
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Donne promesse in moglie sin da bambine.
Potevano contrarre matrimonio una volta entrate nella
pubertà.
Obbligo di castità prima del matrimonio e di fedeltà coniugale
Un uomo ateniese poteva avere tre donne:

Moglie

Concubina

Etèra (prostituta di alto livello).
Infedeltà della moglie = reato di moichèia
Solo i figli maschi ereditavano; le figlie femmine erano
epìkleroi (“ereditiere”) che potevano trasmettere il
patrimonio ai figli maschi solo sposandosi.
Le epìkleroi erano tutelate dalla legislazione di Solone.
LE GUERRE PERSIANE 499-479 a.C.
NARRATE DA ERODOTO
GRECI E PERSIANI SI SCONTRANO PIÙ VOLTE FINO A UNA DEFINITIVA VITTORIA DELLA GRECIA CHE RICONQUISTÒ TUTTO IL LITORALE DELL’ASIA: CITTÀ
IONICHE RECUPERARONO LA LORO LIBERTÀ, QUINDICI ANNI DOPO LA PRESA DELLA CITTÀ DI MILETO.
499 a.C. RIVOLTA DELLE CITTÀ IONICHE
I re persiani Ciro e Cambise avevano creato un vastissimo Impero (dal fiume Indo all’Egitto). Nel 546 a.C. il re Ciro il Grande aveva sottomesso il regno di Lidia rendendo le CITTA
GRECHE DELLA COSTA ASIATICA “STATI SATELLITI” (tributi - servizio militare) dell’Impero. Affermazione nelle polis asiatiche, col favore dei persiani, dei tiranni locali.
IL TIRANNO DI MILETO, ARISTAGORA (alleato con Atene ed Eretria), guidò una RIBELLIONE delle città della confederazione ionica contro i persiani,
giungendo a CONQUISTARE E INCENDIARE SARDI, l’antica capitale del regno di Lidia e sede del governatorato persiano (evento dal gravissimo significato politico e
simbolico agli occhi del Gran Re – duro colpo inferto all’immagine dell’Impero e dell’autorità imperiale). Rientro in patria di Ateniesi ed Eretriesi; Caria, Licia e Cipro aderiscono alla
rivolta.
494 a.C. I PERSIANI SOFFOCANO LA RIBELLIONE DELLE CITTÀ GRECHE DELLA IONIA
Vendetta dell’imperatore persiano DARIO: BATTAGLIA DI LADE, sconfitta degli ioni. MILETO FU DISRUTTA E GLI ABITANTI VENDUTI COME SCHIAVI .
Alle altre città ribelli fu riservato un trattamento analogo; solo Samo fu risparmiata. Severa riaffermazione del domino persiano. Sgomento in tutta la GRECIA – CRISI decisiva
per la Ionia e, più in generale, per la Grecità microasiatica: Crisi politico-militare - Crisi socio-economica (decimazione delle classi più dinamiche, compresi i ceti dirigenti; città come
Chio e Mileto non avrebbero più recuperato il loro ruolo guida). Patti di alleanza tra città greche – ACCORDO MILITARE TRA ATENE E SPARTA.
492-490 a.C. PRIMA GUERRA PERSIANA
492 a.C. Il generale persiano MARDONIO, genero di Dario I, fu incaricato da quest’ultimo di attaccare la Grecia per mare, ma il tentativo fallì a causa di una terribile TEMPESTA,
con la DISTRUZIONE DI TUTTE LE NAVI (300 secondo Erodoto) presso il promontorio del monte Athos nella Penisola calcidica. Così, nonostante le diverse operazioni militari
portate vittoriosamente a termine in Tracia e non solo (raggiunse diverse città ioniche in cui impose la deposizione dei tira nni locali; missione terrestre in Tracia e Macedonia dove
venne affermato il dominio persiano su buona parte del territorio), a causa della tempesta fu COSTRETTO A RIENTRARE IN ASIA MINORE.
491 a.C. Offensiva diplomatica nei confronti delle città greche alle quali venne chiesto di CONSEGNARE “TERRA E ACQUA”, un atto che nell’ideologia imperiale persiana
significava la sottomissione al dominio del Gran Re. Sembra che Sparta e Atene reagirono addirittura uccidendo gli araldi del re Dario ed impegnandosi, con questo atto sacrilego,
alla guerra.
490 a.C. SCONFITTA PERSIANA A MARATONA
Seconda spedizione guidata dal generale persiano
DATI
e dal satrapo
ARTAFERNE
(nipote del re), accompagnati da Ippia, il figlio di Pisistrato. Conquista dell’Eretria e
deportazione della popolazione. BATTAGLIA DI MARATONA: 10.000 opliti al comando del generale
conosceva la strategia militare dei persiani). VITTORIA schiacciante della
perché vincolati da una festa sacra in onore di Apollo.
MILZIADE (ex soldato di ventura, ex tiranno di una città della Tracia;
FALANGE OPLITICA ateniese nonostante la mancanza degli spartani impossibilitati a combattere
480 a.C. SECONDA GUERRA PERSIANA
Ad Atene il partito conservatore di ARISTIDE (famiglia degli Alcmeonidi) era incline ad un accordo con i persiani, mentre il partito radicale di TEMISTOCLE (fece ostracizzare il
suo rivale e prese la guida della città) premeva per la GUERRA e per la COSTRUZIONE DI UNA FLOTTA DI TRIREMI (oracolo di Delfi). Costruzione di una FLOTTA POTENTISSIMA
(renderà Atene padrona dei mari), con i proventi delle miniere d’argento. A remare sulle navi erano chiamati i TETI, la parte più povera della popolazione, così il PESO DEI CETI
INFERIORI SI ACCREBBE NOTEVOLMENTE, perché per la prima volta parteciparono alla difesa della città.
SCONFITTA GRECA ALLE TERMOPILI: Il re persiano SERSE guidò la spedizione. La FLOTTA ATENIESE (gli Spartani pretesero il comando supremo della flotta e gli
Ateniesi, per tenere unite le forze li accontentarono, permettendo che la flotta fosse condotta dallo spartano Euribiade; le navi ateniesi erano però comandate da Temistocle) E LA
FLOTTA PERSIANA si scontravano nello stretto di mare antistante le Termopili, CAPO ARTEMISIO (battaglia navale - fronte marino della battaglia delle Termopili, perché gli
avvenimenti di una condizionavano le scelte dell'altra.) Il re di Sparta
LEONIDA,
con solo TRECENTO OPLITI, cercò di bloccare il passo delle TERMOPILI. SCONFITTA
SPARTANA. *La strenua resistenza dell’esercito spartano fu vanificata dall’aggiramento della posizione greca attraverso un sentiero negligentemente difeso dai Focesi e segnalato ai barbari da un disertore
greco, la “VIA ANOPEA”. Leonida, consapevole di essere stato aggirato, fece allontanare il grosso dell'esercito greco e rimase a guardia del passaggio solo con i suoi 300 Spartiati (700 Tespiesi, 400 Tebani etc.?).
La testa di Leonida venne portata a Serse in segno di vittoria (l’idealizzazione del sacrificio di Leonida legittimò la pretesa spartana di essere lo “Stato guida” nella lotta contro gli stranieri).
VITTORIA GRECA NELLA BATTAGLIA NAVALE DI SALAMINA La flotta greca fu costretta a ripiegare verso ATENE che sarà OCCUPATA poche settimane
più tardi. La popolazione venne evacuata sull’isola di Salamina. L’ammiraglio spartano Euribiade voleva ritirarsi nel Peloponneso. TEMISTOCLE, sapendo che gli alleati non
potevano fare a meno della flotta ateniese e temendo che le fragili alleanze tra le polis si sfaldassero, insistette per accettare la battaglia navale per il giorno successivo. NELLE
ACQUE DI SALAMINA SI SVOLSE UNA DELLE BATTAGLIE DECISIVE DELLA STORIA ANTICA: i persiani caddero nel tranello teso dai GRECI che, conoscendo bene i venti
e le correnti e avendo a disposizione navi molto più moderne e maneggevoli, riuscirono a DISTRUGGERE LA FLOTTA PERSIANA NEMICA che si trovò in grosse difficoltà
nell’angusto tratto di mare di Salamina.
479 a.C. VITTORIA GRECA Serse rientrò in Persia e in Grecia rimase accampato il generale persiano Mardonio alleato con alcune polis greche tra cui, in particolare TEBE.
BATTAGLIA DI PLATEA, in Beozia: l’esercito greco comandato dal re-generale spartano
battaglia.
PAUSANIA (nipote di Leonida) distrugge quello persiano. Mardonio muore in
ATENE
594-593 a.C. COSTITUZIONE di SOLONE (arbitro legislatore):
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TIMOCRATICA
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CANCELLAZIONE DEI DEBITI E DELLE IPOTECHE (SEISÀCHTEIA – “SCUOTIMENTO DEI PESI”):
(NON tutti uguali diritti: godimento dei diritti politici proporzionali al proprio patrimonio fondiario). Riordinò la
cittadinanza sulla base del reddito agrario.
Quattro classi: PENTACOSIOMEDIMNI
CAVALIERI
ZEUGITI
TETI
RIDISTRIBUZIONE DEI TERRENI TRA I CONTADINI.
PROIBIZIONE DELLA SCHIAVITÙ PER DEBITI.
Complessivamente la legislazione soloniana contribuì ad attenuare i privilegi ereditari delle famiglie aristocratiche, allargando la base della
partecipazione alla vita politica: tutti i cittadini, indipendentemente dalla ricchezza, potevano sedere in assemblea, o nei tribunali
(ISTITUZIONE DELL’ELIÈA = TRIBUNALE POPOLARE i cui componenti venivano estratti a sorte tra tutti i cittadini maschi che avessero
compiuto i trent’ anni), e tutti avevano l’obbligo del servizio militare
Nuove regole in materia di DIRITTO DI FAMIGLIA (distinzione matrimonio – concubinato, figli legittimi- illegittimi)
NUOVE NORME IN MATERIA DI SUCCESSIONE (anche chi non aveva eredi maschi poteva fare testamento)
561-510 a.C. TIRANNIDI DI PISISTRATO E DEI FIGLI IPPIA E IPPARCO
PISISTRATO 561-555 a.C.; dieci anni d’esilio; 546-528 a.C. – Tiranno d’Atene
(contribuì a farne una grande potenza – consenso
della classe media e popolare):
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Incentivi economici
Lavori pubblici
Politica estera attiva (colonie commerciali, potenziamento della flotta, protezione dell’isola sacra di Delo)
Politica culturale finalizzata alla costruzione del consenso
(Trascrizione poemi omerici – istituzione feste Dionisie = sviluppo del teatro).
Dopo la morte di Pisistrato il potere fu assunto dai figli Ippia e Ipparco. Dispotismo. Congiura: Ipparco ucciso dai “TIRANNICIDI”
Armodio e Aristogitone. Gli aristocratici richiesero l’aiuto di Sparta che intervenne
rifugiò presso la corte del re di Persia.
510 a.C. per mettere fine alla tirannide. Ippia si
Nel 510 a.C., Clistene (della famiglia degli Alcmeonidi), insieme ad Isagora, esponente della frangia più conservatrice dell'aristocrazia ateniese, fu
responsabile dell'abbattimento della tirannide di Ippia.
Non dopo molto tempo, nacquero dei contrasti tra Clistene ed Isagora e quest'ultimo, volendo sbarazzarsi dell'avversario, dietro il pretesto della maledizione
degli Alcmeonidi (derivante dall'aver commesso sacrilegio al tempo del fallito colpo di Stato di Cilone), richiese ed ottenne l'aiuto spartano; Clistene fu,
nuovamente, costretto all'esilio. Il potere di Isagora, tuttavia, non durò a lungo: difatti, il tentativo di sciogliere la Boulé fallì sia per l'opposizione dei suoi
stessi membri sia perché il popolo, non desiderando il ritorno ad un regime oligarchico, costrinse Isagora ed i suoi sostenitori a rinchiudersi nell'Acropoli e poi
a lasciare Atene; poco dopo, la popolazione richiamava Clistene.
508 a.C. RIFORME DEMOCRATICHE DI CLISTENE
Pone le basi di una costituzione democratica:
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Nuove unità politico-amministrative:
DEMOS (prima 100, poi 180), raggruppati in 10 TRIBÙ (PHYLAI) e ogni tribù suddivisa in 3 sottogruppi, le TRITTÌE.
CIASCUNA TRITTÌA RAPPRESENTAVA UNA DETERMINATA CLASSE SOCIALE:
TRITTÌA DELLA MONTAGNA = Piccoli contadini.
TRITTÌA DELLA PIANURA = Aristocratici
TRITTÌA DELLA COSTA= Commercianti, pescatori, artigiani.
In ogni tribù le classi più povere (rappresentate da due trittìe su tre) avevano la maggioranza.
DEMOCRATIZZAZIONE in quanto le tribù rappresentavano la base per la partecipazione alla vita politica.
Tutta l’Attica fu divisa in demos-tribù-trittìe e vi si apparteneva per ragioni territoriali e non dinastiche = rafforzamento del legame tra il
singolo cittadino e la polis.
ORGANI DI GOVERNO:
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CONSIGLIO DEI CINQUECENTO O BOULÈ = Cinquanta rappresentanti per ciascuna tribù (garantì anche ai più poveri la possibilità di ricoprire
cariche di governo)
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ECCLESIA = Assemblea popolare alla quale avevano diritto di partecipare tutti i cittadini (sostituì, sostanzialmente, l’Areopago che
non ebbe più un ruolo decisivo).
ELIÈA = Tribunale popolare rinnovabile annualmente e composto da 6000 cittadini scelti per sorteggio. Fu istituito da Solone, ma fu Pericle
che rese possibile la partecipazione anche alle classi meno abbienti
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OSTRACISMO (da ostrakon = coccio)
Introdotto, secondo la tradizione, da Clistene, l’ostracismo consisteva nel MANDARE IN ESILIO CHI ERA RITENUTO PERICOLOSO PER
LA DEMOCRAZIA (arma nelle lotte tra le diverse fazioni politiche).
BATTAGLIA DI CAPO MICALE, di fronte l’isola di Samo: la flotta greca sbaraglia quella persiana.
480 a.C. VITTORIA GRECA CONTRO I CARTAGINESI AD IMERA I cartaginesi avevano cercato di impadronirsi di tutta la Sicilia al comando del generale Amilcare.
I greci si allearono con i tiranni di Siracusa (Gelone) e Agrigento (Terone) e sconfissero i cartaginesi che riuscirono a conservare solo qualche caposaldo nella parte orientale dell’isola.
V secolo a.C. APOGEO DI ATENE - L’ETÀ CLASSICA DELLA CIVILTÀ GRECA
ATENE: Grande sviluppo della democrazia ateniese. Atene, “Scuola della Grecia” (Pericle). Scontri armati alternati a periodi di tregua con i Persiani,
sorta di “guerra fredda”, ma sostanziale periodo di tregua e stabilizzazione dei confini per circa un secolo.
SPARTA: Politica di conservazione dell’equilibrio interno (efori), rinuncia di qualsiasi attività espansionistica. 468 a.C. Il vincitore di Platea, Pausania,
condannato a morte perché, volendo continuare la guerra, è accusato di complottare contro la costituzione.
477 a.C. FONDAZIONE DELLA “LEGA DI DELO o DELIO-ATTICA”
PATTO DI ALLEANZA TRA LE CITTÀ IONICHE E ATENE CHE NE ERA A CAPO: le città alleate dovevano contribuire alla difesa comune fornendo
contingenti militari oppure pagando tributi la cui riscossione era affidata ad Atene (primo germe della supremazia Ateniese - assoggettamento al
potere di chi riscuote il tributo). 468 a.C. SCONTRO TRA PERSIANI E LEGA DI DELO (comandata da Cimone) presso la foce del fiume Eurimedonte in
Asia minore. VITTORIA GRECA – Nuove città ioniche confluirono nella Lega – Controllo di tutto il mar Egeo.
Durante “L’ETÀ DI PERICLE”, la LEGA DI DELO subì l’IMPERIALISMO DEMOCRATICO DELLA “CITTÀ TIRANNO” ATENE. Nel 454 a.C. il tesoro federale
della Lega fu trasferito dall’isola sacra di Delo ad Atene (tesoro di stato nel Partenone – 1000 talenti – riserva strategica) che:
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Non rendeva più conto delle finanze del tesoro alle città ioniche.
Impose come moneta comune la dracma per tenere sotto il suo controllo l’economia delle altre città.
Non convocò più il consiglio della Lega.
Stroncò gli episodi di ribellione.
Inviò coloni (cleruchi = assegnatari di lotti di terreno) nelle città ioniche per controllarle meglio e insediarvi regimi democratici (largo
consenso da parte dei cittadini ateniesi che dipendevano per la loro sussistenza dalla città-Stato ateniese).
Contrapposizione, ad Atene, tra un PARTITO MODERATO (latifondisti, aristocratici), favorevole ad una politica di pace con Sparta e gli altri Stati, e un
PARTITO RADICALE (demos = artigiani, mercanti, marinai, piccoli proprietari terrieri) indirizzato ad una politica espansionistica.
Metà del V secolo a.C. TEMISTOCLE (partito radicale) intuì la possibilità di uno scontro con Sparta e la necessità di proteggere Atene via terra; per
questo premette per la COSTRUZIONE DELLE “LUNGHE MURA” (Μακρά Τείχη) che collegavano la città di Atene con i suoi porti, Pireo e Falero.
Raffreddamento dei rapporti tra Atene e Sparta.
470 a.C. TEMISTOCLE, mandato in esilio, si rifugia in Persia.
CIMONE, figlio di Milziade, riprende la collaborazione con Sparta. 464 a.C. Rottura della collaborazione con Sparta che chiede aiuto
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Iniziale prevalenza del partito moderato sotto la direzione di ARISTIDE.
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ad Atene contro la ribellione degli iloti arroccati sul monte Itome, ma poi congeda le truppe ateniesi di punto in bianco.
Successiva riscossa del partito radicale che, interpretando il malcontento degli ateniesi feriti nell’orgoglio per l’accaduto, fa condannare
CIMONE all’esilio, ostracizzandolo. Il potere ripassa al partito democratico sotto la direzione di EFIALTE che, però, viene assassinato e
sostituito da PERICLE.
460-429 a.C. “ETÀ DI PERICLE”
460 a.C. INIZIO DEL GOVERNO DI PERICLE
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Molti POTERI (poteri di controllo più che di iniziativa politica, dato che gli strateghi continuavano ad essere eletti e scelti tra le classi più
elevate) trasferiti all’ECCLESIA (assemblea popolare) togliendoli all’Areopago.
Diritto di un’INDENNITÀ per chiunque partecipasse all’assemblea o al tribunale popolare (quello di CITTADINO divenne un vero e proprio
MESTIERE).
I cittadini più ricchi erano tenuti alla LITURGIA (contributo a loro spese per le varie attività di pubblico interesse).
451 a.C. Legge che limita la CITTADINANZA a chi può dimostrare di avere entrambi i genitori ateniesi.
Sviluppo della CULTURA (Anassagora, Fidia…), protezione degli intellettuali, CIRCOLO DI ASPASIA. Cultura sofista: isegorìa (pari diritto di
parola) isonomìa (pari diritto giuridico). Graduale decadimento della filosofia sofistica.
Ingenti spese per il popolo e per splendide costruzioni monumentali (edificazione del Partenone, ricostruzione dell’acropoli distrutta dai
persiani) – Necessario aumentare i tributi e le riscossioni dagli alleati e aumentare i confini della Lega Delio-Attica =
= POLITICA ESTERA = IMPERIALISMO = Due fronti: SPARTA e la PERSIA
449 a.C. PACE DI CALLIA TRA ATENE E LA PERSIA
Nel 465 a.C. il principe egiziano Inaro chiese l’intervento di Pericle nella sua ribellione contro il domino Persiano. Atene interviene, ma nel 452 a.C. la
sua flotta viene distrutta. 449 A.C. PACE DI CALLIA: CHIUSE DEFINITIVAMENTE LO STATO DI BELLIGERANZA TRA GRECI E PERSIANI .
Atene ottenne l’autonomia delle città greche sulla costa asiatica, ma accettò la riconquista del dominio persiano su Egitto e Cipro, che Cimone aveva
tentato di sottrarre loro.
446 a.C. STIPULATA UNA PACE TRENTENNALE TRA SPARTA E ATENE raggiunta con la fine della Prima Guerra del Peloponneso (460
a.C. - 446 a.C. serie di scontri minori: nella competizione con Sparta per il predominio in Grecia, Atene riuscì ad ottenere il predominio sulla Beozia
457 a.C. e a far entrare nelle Lega delio-attica l’isola di Egina, ma dovette accantonare il progetto di un’ulteriore espansione in Grecia .
GUERRA DEL PELOPONNESO 431-404 a.C. (Seconda Guerra del Peloponneso)
DOPO UN CINQUANTENNIO (PENTEKONTETÌA = 479 A.C. FINE GUERRE PERSIANE, 431 A.C. INIZIO GUERRA DEL PELOPONNESO) DI PROGRESSO CIVILE PER ATENE E
DI “PACE ININTERROTTA”, INIZIÒ UN NUOVO PERIODO DI CONFLITTI PER IL MONDO GRECO CHE PORTERÀ ALLA SCONFITTA DI ATENE E ALLA FINE DEL SUO PERIODO AUREO.
LA POTENZA COMMERCIALE DI CORINTO E GLI INTRICATI RAPPORTI DI QUESTA CITTÀ CON LE SUE COLONIE SONO FRA LE CAUSE PRIME DELLO SCOPPIO DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO
ANCHE SE LA CAUSA PROFONDA VA RICERCATA NELLA CRESCENTE POTENZA DI ATENE TEMUTA E OSTEGGIATA DA SPARTA.
INIZIO DELLA GUERRA DEL PELOPONNESO. SERIE DI ATTI DI OSTILITÀ DI ATENE CONTRO SPARTA:
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Nel conflitto tra Corinto (alleata di Sparta) e la sua alleata Corcira (Corfù) interviene a favore di quest’ultima 433 a.C.
Vieta a Potidea, membro della lega di Delo, ma colonia di Corinto, di accogliere gli epidemiurghi, i magistrati che annualmente Corinto inviava a Potidea a
scopo di controllo e supervisione, e di abbattere le mura che congiungevano la città al mare. Al rifiuto di Potidea di sottostare alle richieste ateniesi, Atene
aveva inviato sul luogo una flotta che aveva dato inizio all'assedio della città. Ribellione di Potidea alle imposizioni di Pericle. 432 a.C.
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ESCLUDE MEGARA, ALLEATA DI SPARTA, DAI PORTI E DAI MERCATI DELLA LEGA DI DELO. Blocco commerciale di Megara 432-431 a.C.
Nell'estate del 432 a.C., su richiesta di Corinto, si radunò a Sparta l'assemblea federale della Lega del Peloponneso, per discutere sui provvedimenti
da prendere nei confronti di Atene, che era entrata in aperto conflitto con due città facenti parte della lega, Corinto e Megara. L’assemblea riconobbe che
Atene aveva violato i patti e si dichiarò favorevole alla guerra.
GUERRA ARCHIDAMICA (431-421 a.C.)
SPARTA, disponendo di un fortissimo esercito di terra, INVASE L’ATTICA E LA DEVASTÒ (popolazione dei campi evacuata dentro le mura di Atene).
PERICLE volle EVITARE LA BATTAGLIA CAMPALE, preparare Atene a sostenere l’assedio e sfruttare il dominio della propria flotta per incursioni
contro il nemico sino a logorarlo.
430 a.C. scoppiò la PESTE AD ATENE (sovrappopolata di profughi e in condizioni igieniche precarie - Tucidide)
429 a.C. MORTE DI PERICLE. IL POTERE PASSÒ A CLEONE molto criticato per la mancanza di equilibrio politico (per Aristofane è il prototipo del
demagogo corrotto e arrogante).
425 a.C. Atene, sotto il comando di CLEONE, occupò l’isola di Sfacteria (di fronte la costa messenica del Peloponneso) e catturò il contingente spartano che
la presidiava. Sparta reagì inviando il generale BRASIDA a invadere le colonie ateniesi del nord.
422 a.C. BATTAGLIA DI ANFIPOLI: MUOINO SIA CLEONE SIA BRASIDA
421 a.C. PACE DI NICIA TRA SPARTA E ATENE.
NICIA, esponente del partito moderato, indusse l’ecclesia ad accettare la pace. FINE DELLA GUERRA ARCHIDAMICA (dal nome del re spartano
Archidamo, che aveva diretto le operazioni militari nell’assedio dell’Attica nei primi anni di guerra). Si trattò, in realtà, di una TREGUA ARMATA; dopo
appena 6 anni riprese la guerra.
415 a.C. Il partito radicale di ATENE portò avanti una serie di provocazioni contro Sparta tra cui la SPEDIZIONE CONTRO LA PICCOLA ISOLA DI MELO,
colonia spartana neutrale che Atene voleva al suo fianco. I Meli si rifiutarono e Atene reagì con l’ESPUGNAZIONE DELL’ISOLA e il MASSACRO o RIDUZIONE IN
SCHIAVITÙ DEI SUOI ABITANTI. Sdegno di tutta la Grecia – Mutato clima politico influenzato dalle teorie di certi sofisti (legge del più forte – Callicle, Trasimaco,
Crizia).
416 a.C. Politica imperialistica: ALCIBIADE, l’uomo più autorevole del partito democratico, cercava risorse per sconfiggere definitivamente Sparta. Per
questo accettò la richiesta d’aiuto rivolta da Segesta (città siciliana alleata di Atene) in lotta contro Siracusa (ricca città siciliana).
415 a.C. SPEDIZIONE CONTRO SIRACUSA comandata da tre strateghi: ALCIBIADE, NICIA (accettò la nomina controvoglia in quanto contrario
alla spedizione), LAMACO. GIALLO POLITICO DELLE ERME: poco prima della spedizione vennero trovate molte immagini sacre al dio Ermes (le “ERME”)
mutilate. Atmosfera di caccia alle streghe (Tucidide, Andocide); qualcuno accusò ALCIBIADE che negò decisamente e partì ugualmente ma, dopo la sua
partenza, gli ateniesi mandarono in Sicilia la nave dello Stato, la “Salaminia” per prelevarlo, sottoporlo a processo e condannarlo a morte. Intuito il pericolo
ALCIBIADE FUGGÌ A SPARTA E NE DIVENNE PREZIOSO CONSIGLIERE.
413 a.C. DISFATTA ATENIESE IN SICILIA
Atene aveva perso Alcibiade, il suo miglio generale. L’assedio di Siracusa procedeva con lentezza. Nel 414 a.C. Siracusa era pronta alla resa quando arrivarono
un contingente spartano e una flotta da Corinto a rianimare la resistenza. Da Atene arrivò una flotta al comando di DEMOSTENE che, dopo aver
tentato un attacco via terra andato male, propose di ritirarsi a Catania per salvare l’esercito. Un’ECLISSI DI LUNA indusse gli indovini a proporre il RINVIO
DELLA PARTENZA. INDUGIO FATALE: I SIRACUSANI RIUSCIRONO A BLOCCARE DENTRO IL PORTO LA FLOTTA ATENIESE E A SCONFIGGERLA.
SCONFITTA TOTALE PER
ATENE: NICIA FU UCCISO E GLI ATENIESI IMPRIGIONATI NELLE CAVE DI PIETRA SIRACUSANE, LE “LATOMÌE”.
GUERRA DECELEICA 413-404 a.C.
LA SITUAZIONE PER ATENE DIVENTAVA SEMPRE PIÙ DIFFICILE:
-
Gli spartani ripresero la guerra in Grecia; seguendo le indicazioni del loro ormai consigliere militare Alcibiade, fortificarono la DECELEA (da qui il nome “Guerra Deceleica”),
-
una località dell’Attica dove mantennero un presidio fisso: così Atene era tenuta costantemente sotto assedio, le comunicazioni terrestri bloccate e l’estrazione d’argento
dalle miniere del Lauro resa impossibile.
Numerose città della LEGA DELIO-ATTICA decisero di disertare. La disfatta in Sicilia, infatti, convinse i membri della lega di Delo ad abbandonare la città egemone, specie
quando aumentò l'imposizione di tributi per sostenere il riarmo della flotta.
Il re di Persia si alleò con Sparta sperando di recuperare le città ioniche.
-
IL DEMOS VOLEVA, PERÒ, LA PROSECUZIONE DELLA GUERRA PER EVITARE CHE CADESSE LA DEMOCRAZIA CHE, GRAZIE AI TRIBUTI DEGLI ALLEATI, ASSICURAVA UN BUON LIVELLO DI VITA ALLE MASSE POPOLARI:
-
ATENE RICORSE AL TESORO DEL PARTENONE PER ALLESTIRE UNA NUOVA FLOTTA
411 a.C. COLPO DI STATO ANTIDEMOCRATICO AD ATENE: GOVERNO
DEI “QUATTROCENTO” che abolì la costituzione democratica e programmò la pace
immediata con Sparta.
-
ALCIBIADE si riappacifica con il popolo ateniese e RESTAURA LA DEMOCRAZIA.
-
406 a.C. BATTAGLIA NAVALE DI ARGINUSE: La flotta ateniese sconfigge quella spartana, ma gli ammiragli fautori della vittoria vengono processati e giustiziati per non aver
soccorso i superstiti di una tempesta verificata poco dopo la battaglia.
405 a.C. SCONFITTA ATENIESE AD EGOSPOTAMI: Priva di capaci comandanti, la flotta ateniese viene DISTRUTTA AD EGOSPOTAMI. Il comandante
spartano LISANDRO blocca Atene sia per terra sia per mare.
404 a.C. RESA DI ATENE
DURISSIME CONDIZIONI DI PACE – ATENE AVREBBE DOVUTO: ABBATTERE LE LUNGHE MURA - RINUNCIARE ALLA FLOTTA E
ALL’EGEMONIA MARITTIMA -- ABOLIRE LA COSTITUZIONE DEMOCRATICCA - ENTRARE COME STATO SATELLITE NELLA LEGA DEL PELOPONNESO – FAR
RIENTRARE GLI ESULI OLIGARCHI (che saranno i protagonisti del governo dei Trenta).
INSTABILITÀ DOPO LA GUERRA DEL PELOPONNESO
404. a.C. Scioglimento della Lega di Delo. Lisandro entra in Atene, regime oligarchico dei “TRENTA TIRANNI” (ovunque Sparta smantellò le
costituzioni democratiche e impose regimi oligarchici). ECCIDI – PERSECUZIONI - Presidio armato di 700 Lacedemoni sull’Acropoli; capi democratici condannati a morte e divieto
dell’insegnamento della dialettica (si mira ad abolire qualsiasi forma di vita pubblica); creazione di un corpo civico costituito da Tremila cittadini (chiunque ne sia escluso è esposto
alla pena di morte e alla confisca dei propri beni), scelti da Crizia, per sostenere i Trenta; con questo sistema sono eliminati tutti coloro che hanno voluto l’abbattimento dei
“Quattrocento”.
403 a.C. Ad Atene Trasibulo scacciò i Trenta e restaurò la DEMOCRAZIA (politica moderata verso gli avversari politici; solo chi si era maggiormente compromesso con
gli eccessi del regime democratico fu condannato a morte, per gli altri fu proclamata l’amnistia).
399 a.C. Processo e condanna a morte di Socrate (capro espiatorio).
401 a.C. Sparta invia un contingente di mercenari a sostegno di Ciro contro Artaserse (contesa dinastica tra i due dopo la morte del padre, re di Persia, Dario II). Nella
BATTAGLIA DI CUNASSA, in Mesopotamia, Ciro morì combattendo e gli spartani rientrarono in patria aprendosi la via con le armi (Senofonte, reduce di questa spedizione, la
racconta nell’Anabasi).
394 a.C. Nuovo re di Persia, Artaserse, ostile verso gli spartani che avevano sostenuto Ciro. Il re spartano Argesilao conseguì alcuni successi militari contro i Persiani in Asia
PERSIA-ATENE CONTRO SPARTA. LA PERSIA SCONFIGGE SPARTA NELLA BATTAGLIA NAVALE DI CNIDO: la flotta persiana, sotto il
comando dell’ateniese Conone, distrugge quella spartana. Come ricompensa per la vittoria, Atene ricevette grossi finanziamenti dalla Persia potendo, così,
ricostruire le Lunghe Mura e riavviare una politica di alleanze come quelle della lega di Delo.
Minore. Alleanza
386 a.C. “PACE DEL GRAN RE” (in riferimento al re di Persia) O “PACE DI ANTALCIDA” (dal nome dell’ambasciatore spartano che la stipulò). Temendo
che Atene potesse riacquisire la potenza di un tempo, SPARTA E LA PERSIA TORNANO AD ALLEARSI e impongono a tutte le città greche una PACE
DI COMPROMESSO che prevedeva:
-
La cessione incondizionata alla Persia delle città ioniche (Nell’ultima fase della guerra del Peloponneso – “guerra Deceleica” – la Persia si era alleata a Sparta nella speranza di
riacquisire le città ioniche. A guerra conclusa, però, Sparta aveva cercato di recuperarle intromettendosi nella contesa dinastica tra Ciro e Artaserse).
Il riconoscimento, da parte dei Persiani, dell’autonomia di tutte le altre città greche.
Lo scioglimento di tutte le Leghe tranne quella di Sparta.
In cambio della pace Sparta aveva venduto la libertà delle città ioniche, frutto della vittoria nelle Guerre Persiane, e si era piegata a fare il gendarme dei Greci per conto dei Persiani.
Nuove tensioni in Grecia a causa dei brutali interventi da parte di Sparta a favore delle oligarchie nelle varie città. Atene reagì costituendo una SECONDA LEGA
DI DELO 378 a.C.
TEBE,
sotto la guida di PELOPIDA ed EPAMINONDA, costituì la LEGA TRA TUTTE LE CITTÀ BEOTICHE. Sparta, temendo di perdere il suo
predominio in Grecia, inviò in Beozia un esercito per imporre ai Tebani lo scioglimento della loro Lega. Epaminonda sperimentò una NUOVA TATTICA
MILITARE che prevedeva il “battaglione sacro”. Gli spartani furono sconfitti e il loro re Cleombroto morì nella BATTAGLIA DI LEUTTRA
segnò la fine dell’egemonia spartana e il suo tramonto come polis determinato anche dalla ribellione degli iloti.
371 a.C. che
EGEMONIA TEBANA Per una decina d’anni TEBE fu la città più importante della Grecia, ma le morti di Pelopida ed Epaminonda (quest’ultimo morì nel
362 a.C. durante la BATTAGLIA DI MANTINEA - Spartani e Ateniesi contro Tebani) privò la città dei suoi più abili politici e ne interruppe lo sviluppo.
Metà de IV secolo a.C. Situazione di stallo: Dopo quasi un secolo di guerre civili, il sistema delle polis aveva denunciato i suoi limiti.
L’ASCESA DEI MACEDONI
La Macedonia era entrata per la prima volta nelle faccende greche come alleata di Atene durante la Guerra del Peloponneso. A contatto con il mondo greco,
la classe dirigente macedone ne aveva assunto usi e costumi. Alla fine del V secolo a.C. il re Archelao aveva fatto della CORTE DI PELLA (la capitale macedone)
un importante CENTRO DI CULTURA GRECA. Nel corso del IV secolo a.C. mentre progressivamente le polis greche si indebolivano, il regno di Macedonia si
rafforzava.
Il creatore della grandezza macedone fu FILIPPO II che prese il potere nel 359
a.C.:
-
RIORGANIZZÒ LO STATO E L’ESERCITO (in gioventù Filippo era stato ostaggio a Tebe dove aveva potuto studiare le innovazioni militari di Epaminonda):
-
evoluzione della falange oplitica con le “SARISSE” (lance lunghe fino a 6-7 metri).
Politica di ESPANSIONE MILITARE (penisola balcanica, miniere d’oro della Tracia dove sottrasse anche alcune colonie ad Atene).
Affermazione del CARATTERE GRECO DEL SUO REGNO: durante una guerra tra alcune polis della Grecia settentrionale, nel corso della quale era stato
addirittura saccheggiato il santuario di Delfi, si presentò alle polis greche come un alleato e protettore, difensore del diritto umano e divino. In poco tempo
sottomise tutta la regione e assunse la guida dell’anfizionia delfica 346 a.C.
LA REAZIONE ATENIESE DI FRONTE ALL’ASCESA MACEDONE:
-
PACIFISTI-FILOMACEDONI con l’oratore Eschine
RADICALI (“REPUBBLICA DEGLI AVVOCATI” con riferimento a Demostene), con l’oratore giudiziario Demostene, ritenevano che la vittoria di Filippo avrebbe
rappresentato la fine di Atene e della civiltà della polis. Ebbero la meglio i radicali e Atene si alleò con Tebe contro la Macedonia.
338 a.C. -FILIPPO II SCONFIGGE TEBANI E ATENIESI NELLA BATTAGLIA DI CHERONEA. FINE DELL’EPOCA DELLE LIBERE POLIS.
NUOVO CORSO POLITICO DI FILIPPO:
-
Convocò i rappresentanti di tutte le polis greche e le costrinse a unirsi nella “LEGA DI CORINTO” che, di fatto, era una completa sudditanza al regno di
Macedonia.
Resuscitò, come obbiettivo comune, l’antico tema della guerra al barbaro e ANNUNCIÒ UNA GRANDE SPEDIZIONE CONTRO LA PERSIA.
336 a.C. Filippo fu assassinato da alcuni congiurati.
Dopo la morte di Filippo II, il potere passò al figlio
duramente:
ALESSANDRO
che, di fronte ai tentativi di ribellione di Atene e Tebe alla sua dominazione, rispose
335 a.C. L’ESERCITO MACEDONE ESPUGNÒ TEBE E LA DISTRUSSE COMPLETAMENTE Tutti gli abitanti furono venduti come schiavi e la città
rasa al suolo ad eccezione della casa del poeta Pindaro. Questa devastazione rappresentò un terribile esempio per tutti ed estinse ogni velleità di ribellione.
334-326 a.C. - SPEDIZIONE CONTRO LA PERSIA – CONQUISTE DI ALESSANDRO
-
Prima di iniziare la sua campagna contro la Persia, ALESSANDRO si recò a Ilio (piccola città che sorgeva al posto dell’antica Troia) dove visitò la tomba di Achille.
-
334 a.C. Scontro con l’esercito persiano presso il fiume GRANICO (Frigia - Troade). Vittoria dell’esercito macedone. Città greche della Ionia sottratte al
dominio persiano. CONTROLLO DELL’ASIA MINORE
-
Alessandro si ferma a GORDIO in attesa di rinforzi; qui scioglierebbe il NODO DI GORDIO (secondo la leggenda sarebbe stato sciolto solo da un individuo destinato
a dominare l’Asia).
-
333 a.C. Scontro a lungo incerto a ISSO (Cilicia-Siria). La cavalleria greca al comando di Alessandro giunge quasi a catturare DARIO III che SCAPPA, lasciando
nelle mani dei macedoni il tesoro imperiale e la sua stessa famiglia. L’esercito persiano, privo di comandi, si arrende. Questa battaglia apre ad Alessandro la strada
verso la Fenicia e l’Egitto che conquisterà l’anno successivo.
-
Alessandro decide di impadronirsi delle regioni costiere: SIRIA, FENICIA (assedio di Tiro, la capitale che rifiutava di arrendersi), EGITTO (dove fu accolto come un
liberatore e fondò ALESSANDRIA); salutato come un faraone, si spinse nel deserto a visitare l’oracolo del dio Amon: qui i sacerdoti lo proclamarono FIGLIO DEL DIO.
-
Nel frattempo Dario III aveva radunato un altro esercito ma, comunque, CHIESE LA PACE ad Alessandro riconoscendogli tutti i territori che i Macedoni avevano
conquistato, a patto di conservare la parte orientale dei suoi domini. Alessandro però, mirava alla costituzione di un nuovo organismo statale che inglobasse
Oriente e Occidente e, per questo, RIFIUTÒ LA PACE.
-
331 a.C. Battaglia decisiva a GUAGAMÈLA (o ARBELA - Mesopotamia - attuale Iraq). VITTORIA MACEDONE. DARIO III FUGGE MENTRE ALESSANDRO
CONQUISTA LE CAPITALI DEL REGNO PERSIANO (SUSA, BABILONIA E PERSEPOLI). Definitiva vittoria sul Gran Re, consentendogli il riposo nelle regge di Babilonoa
e di Persepoli.
Poco dopo DARIO III SARÀ UCCISO DAL SATRAPO DI BATTRIANA, BESSO.
Besso aveva partecipato alla battaglia di Gaugamèla; durante la ritirata si formò fra i nobili persiani una congiura per sostituire il re Dario, ritenuto debole e incapace, con il satrapo
Besso. Il re, inizialmente, fu tenuto prigioniero ma, poiché Alessandro incalzava sempre più da vicino i fuggiaschi, fu assassinato (330 a.C.) e Besso assunse il titolo di re col nome di
Artaserse. Nella Battriana egli sperò di organizzare la resistenza, ma Alessandro lo inseguì (329 a.C.), lo fece uccidere e decretò per Dario un funerale grandioso e solenne.
Si estingueva con DARIO III la secolare dinastia degli Achemenidi, i sovrani che per due secoli avevano dominato un Impero senza pari nel mondo. La Persia scompariva dal
novero delle grandi potenze del mondo antico, ma lasciava un'eredità culturale incancellabile. La cultura persiana si fuse con quella greca, dando origine a quel periodo storico che va
sotto il nome di Ellenismo. Il ricordo della magnificenza dell'Impero achemenide non scomparve mai e allorché, a partire dal III secolo d.C., una nuova dinastia, i Sasanidi tornò sul trono
di Persia, non smise mai di rivendicare l'eredità dei sovrani achemenidi contro quelli che ormai erano diventati gli eredi di Alessandro Magno e dei regni Ellenistici: i Romani.
-
Alessandro volle continuare le sue conquiste e percorse l’altopiano iranico (Battriana, Sogdiana), sottomettendo le popolazioni locali e giungendo fin quasi ai
confini della Cina; di lì piegò a sud, verso la VALLE DEL FIUME INDO, dove sconfisse il re indiano PORO -326 a.C. BATTAGLIA DELL'IDASPE.
Nonostante la vittoria, l’esercito, stremato, si rifiutò di proseguire e Alessandro ritornò verso Babilonia dove stabilì la sua capitale e si dedicò
all’organizzazione dei territori conquistati. Sarebbe stato difficile controllare un regno di tali dimensioni senza la collaborazione delle popolazioni locali; per
questo Alessandro progettò un IMPERO ECUMENICO e favorì la FUSIONE TRA GRECI E PERSIANI. A tal fine furono promossi matrimoni misti e lo stesso Alessandro
sposò una nobile orientale, Roxane.
Influenzato dai modelli politici dei grandi regni orientali e dell’Impero Persiano, Alessandro accentuò i caratteri di ASSOLUTISMO MONARCHICO arrivando a
pretendere che i suoi stessi generali facessero la proskynesis (l’atto di prostrarsi al suolo) al suo cospetto. Man mano che gli atteggiamenti del re diventavano più
assolutistici, cresceva l’opposizione dei suoi antichi seguaci: diverse congiure furono represse e alcuni tra i principali generali macedoni (tra cui Parmenione)
furono condannati a morte.
-
323 a.C.- MORTE DI ALESSANDRO FORSE PER MALARIA O, PROBABILMENTE, PER AVVELENAMENTO.
300-30 a.C. -NASCITA, SVILUPPO E MORTE DELLE MONARCHIE ELLENNISTICHE
L’ultimo regno ellenistico, quello d’Egitto cessò di esistere nel 30 a.C. La politica di fusione etnica tra Greci e Persiani fu accantonata e la CLASSE DIRIGENTE fu
costituita da una RISTRETTA ÉLITE DI GRECI E MACEDONI; i Persiani vi avevano accesso in un numero estremamente ridotto = 3%).
Prima di morire Alessandro aveva affidato il suo anello col sigillo al generale Perdicca. L’assemblea dei comandanti riconobbe al figlio neonato di Alessandro il
diritto di successione e nominò Perdicca suo tutore. Perdicca e la famiglia di Alessandro furono presto eliminati e tra gli altri pretendenti al trono (DIADOCHI =
successori) iniziò un’interminabile serie di GUERRE DI SUCCESSIONE (durarono più di 20 anni) in cui nessuno riuscì a prevalere sugli altri, cosicché L’IMPERO
DI ALESSANDRO SI DISGREGÒ E SI FORMARONO UNA SERIE DI REGNI AUTONOMI SOTTO LA GUIDA DEI PRINCIPALI GENERALI MACEDONI:
REGNO DI SIRIA: Fondato dal generale Seleuco (dinastia dei Seleucidi) e ingrandito dal figlio Antiochio (280 a.C.). Questo regno comprendeva la
parte maggiore dell’Impero di Alessandro: immensi territori difficili da controllare. Per governarli fu incentivata una massiccia COLONIZZAZIONE: decine di
città greche furono fondate in ogni provincia (ANTIOCHIA, Seleucia etc.) Alcune province si staccarono dal potere centrale e qui le popolazioni persiane diedero
in seguito origine a un nuovo impero, erede di quello persiano: l’IMPERO DEI PARTI (grande potenza all’epoca dei Romani).
REGNO DI MACEDONIA: Governato inizialmente da Antipatro; dopo la sua morte guerre di successione. Nel 276 a.C. il potere passò ad Antigono
(dinastia degli Antigonidi governò per più di un secolo) che prevalse sul suo rivale Pirro (re dell’Epiro). Regno meno prospero e potente degli altri regni
ellenistici.
REGNO DI PERGAMO: Il principe Attalo I assunse un ruolo importante III secolo a.C. quando riuscì a respingere un’invasione di popolazioni celtiche (i
Galati). Sotto i discendenti di Attalo, Pergamo divenne una POTENZA MILITARE e un IMPORTANTISSIMO CENTRO CULTURALE (Biblioteca che rivaleggiava con
quella di Alessandria).
REGNO DI BATTRIANA: (odierno Afghanistan) Il governatore locale Diodoto si staccò dal regno di Siria III secolo a.C. e costituì un originalissimo Regno
greco-indiano.
LA GRECIA CON LA LEGA ACHEA (Città del Peloponneso con l’esclusione di Sparta) E LA LEGA ETOLICA (città della Grecia centrale):
ATENE: città importante dal punto di vista culturale – scuole filosofiche (Accademia, Liceo, scuole di Epicuro e Zenone).
L’ISOLA DI RODI: fiorì (eccezionali opere d’arte come il COLOSSO DI RODI) come altre città che facevano da crocevia tra la Grecia e i territori ellenizzati dell’Asia.
IL REGNO DEI TOLOMEI IN EGITTO: La formazione politica più vitale, nata dalla frantumazione dell’Impero di Alessandro, fu il regno d’Egitto, fondato nel
306 a.C. dal generale macedone Tolomeo. Per legittimare il loro potere, i suoi successori si presentarono come l’ultima dinastia dei faraoni, assumendone
-
le prerogative. La monarchia tolemaica attuò forme di sincretismo religioso per rafforzare il proprio potere. Greci ed Egizi convissero ciascuno con le proprie leggi
e abitudini anche se con il tempo si verificò una parziale commistione tra i due popoli.
La capitale fu ALESSANDRIA:
La città fondata da Alessandro Magno, il quale venne lì sepolto.
La città più popolosa e ricca del Mediterraneo.
La capitale culturale del mondo ellenistico (Museo – Biblioteca = Grande centro di diffusione della cultura greca; vi lavoravano dotti stipendiati dal re – Tolomei:
promozione della cultura per prestigio internazionale)
SINTESI
STORIA ROMANA
STORIA GRECA
FILOSOFIA
2300-1450 a.C. CIVILTÀ CRETESE-MINOICA
2000-1650 a.C. Scrittura geroglifica
2300-1700 a.C. PERIODO (PROTO)PALAZIALE - Fioritura della civiltà minoica. Sorgono i
primi grandi palazzi (palazzi antichi) a Cnosso Festo e Mallia.
Talassocrazia.
1750 a.C. Scrittura lineare A
1700-1450 a.C. PERIODO NEOPALAZIALE
500 Calamità naturale. Inizio periodo Neopalaziale.
1500 a.C. Terremoto sull’isola di Thera (oggi Santorini) – tsunami che raggiunse l’isola di
Creta (60 km)


L’ITALIA ANTICA E LE ORIGINI DI ROMA
ETRUSCHI:
Si stanziarono nel II millennio a.C. nella zona dell’attuale Toscana
Età ARCAICA: MONARCHIA – re elettivo (LUCUMONE) assistito da un consiglio
di anziani.
XI secolo a.C. STANZIAMENTO IN ITALIA DEGLI ILLIRI. SVILUPPO DELLA CIVILTÀ
VILLANOVIANA E NURAGICA. Popoli più antichi: Liguri (cultura di “Golasecca”),
Veneti (cultura di Este/Areste), ETRUSCHI (sviluppo della civiltà urbana che
influenzerà Roma), LATINI, Umbri, Iapigi (Dauni, Peucezi, Messapi/Calabri),
Enotri (Morgeti, Vitali), ITALICI (p. 35 Tod. RIUALITÀ DEL VER SACRUM –
SANNITI, Lucani, Bruzzi, Volsci, Ernici, Equi, Marsi, Peligni, Vestini, Marrucini,
Frentani. La loro espansione rappresenterà una minaccia per Roma, i Campani
e Taranto).
X-IX secolo a.C. PRIMI INSEDIAMENTI SUL COLLE PALATINO
1450-1220 a.C. PERIODO POSTPALAZIALE o MICENEO
1450 a.C. i Micenei (provenienti dalla Grecia continentale) invadono Creta, si insediano nei
palazzi e introducono la Scrittura «Lineare B».
3000-1200 a.C. CIVILTÀ MICENEA (Achei)
II° millennio a.C. Popolazione indoeuropea che si stanzia sul continente greco.
Metà del XV secolo: i Micenei conquistano l’isola di Creta e si insediano dei Palazzi.
«PRIMA COLONIZZAZIONE» - Costituzione di punti d’approdo o empori per il commercio in
Sardegna, Sicilia, isole Eolie. Espansione sulle COSTE DELL’ASIA MINORE: conquista di
TROIA 1250 a.C.
1200 a.C. CROLLO CIVILTÀ MICENEA
Fondazione di Cartagine 814 a.C.; avamposto fenicio, località strategica,
prosperità commerciale, rete di insediamenti in tutto il Mediterraneo. Prima
città-Stato dell’antichità.
VIII secolo a.C. INIZIO DELLA COLONIZZAZIONE GRECA IN ITALIA MERIDIONALE
E SICILIA
1200-800 a.C. MEDIOEVO ELLENICO
753 a.C. FONDAZIONE DI ROMA
1100 a.C. INSEDIAMENTO DORICO NEL PELOPONNESO. PRIMI RE DI SPARTA
1000-750 a.C. ATENE È GOVERNATA DA RE O ARCONTI A VITA
IX-VIII secolo a.C. - GRECIA ARCAICA - TRE differenti stirpi: DORI – IONI – EOLI
850 a.C. RIVOLUZIONE AGRARIA
VIII-VI secolo a.C. “SECONDA COLONIZZAZIONE”
PERIODO MONARCHICO 753-509 a.C.
776 a.C. GIOCHI PANELLENICI: ogni quattro anni a Olimpia gare sacre in onore di Zeus.
VI secolo a.C. STANZIAMENTO DEI CELTI NEL NORD ITALIA
735-668 a.C. “GUERRE MESSENICHE”. SPARTA CONQUISTA LA MESSENIA
750 a.C. c.ca. Gli spartani diventano padroni della Laconia.
Fine VII secolo: Ad Atene la primitiva monarchia cede il posto a un nuovo REGIME
ARISTOCRATICO.
668 a.C. c.ca (metà VII secolo): COSTITUZIONE DI LICURGO A SPARTA (RHETRA). Opera del
re Pausania, scritta attorno al 400 a.C., sulla costituzione di Licurgo andata perduta.
621-620 a.C. LEGGE DI DRACONE SULL’OMICIDIO.
VII secolo a.C. - Introduzione della MONETA
-
VII – VI sec. a.C. TALETE
DI MILETO
VII – VI sec. a.C.
ORDINAMENTI POLITICI DI NATURA TIMOCRATICA (SOLONE). Instabilità politica TIRANNIDE.
594-593 a.C. COSTITUZIONE di SOLONE
570 a.C. PITAGORA
NASCE A SAMO
ETRUSCHI
VI SECOLO: REPUBBLICA DI TIPO ARISTOCRATICO – magistrati eletti
annualmente: ZILHAT (= pretori) e MARU (= edili).
Non formarono mai uno Stato unitario, ma una confederazione di 12 città.
PRIMO POPOLO CHE TENTÒ UN PROCESSO DI UNIFICAZIONE DEL TERRITORIO
ITALICO:
VIII-V secolo: fondarono città in diverse zone della Pianura Padana.
ROMA NEL VI SECOLO FU GOVERNATA DA UNA DINASTIA ETRUSCA
VI secolo a.C. minacciati da Celti (distrussero le città etrusche della Pianura
Padana) e Romani.
540 a.C. BATTAGLIA DI ALALIA: ETRUSCHI E CARTAGINESI AFFERMANO IL LORO
PREDOMINIO SUL TIRRENO SCACCIANDO I GRECI DALLA CORSICA
DAGLI INIZI DEL V secolo a.C. inizia il loro declino:
509 a.C. – etruschi CACCIATI DA ROMA: FINE DEL PERIODO MONARCHICO E DEL
CONTROLLO ETRUSCO A ROMA
474 a.C. Flotta etrusca distrutta dai Greci davanti a Cuma
Seconda metà IV secolo a.C. – Prima metà III secolo a.C.: Tutta l’Etruria
sottomessa a Roma
504 a.C. VITTORIA SUL RE ETRUSCO PORSENNA
561-510 a.C. TIRANNIDI DI PISISTRATO E DEI FIGLI IPPIA E IPPARCO
510 a.C. Congiura: Ipparco ucciso dai “TIRANNICIDI” Armodio e Aristogitone. Gli aristocratici
richiesero l’aiuto di Sparta che intervenne per mettere fine alla tirannide. Ippia si rifugiò
presso la corte del re di Persia.
508 a.C. RIFORME DEMOCRATICHE DI CLISTENE (TRITTÌE).
LE GUERRE PERSIANE 499-479 a.C.
(GRECI E PERSIANI SI SCONTRANO PIÙ VOLTE FINO A UNA DEFINITIVA VITTORIA DELLA
GRECIA).
499 a.C. RIVOLTA DELLE CITTÀ IONICHE (guidate dal TIRANNO DI MILETO, ARISTAGORA)
494 a.C. I PERSIANI SOFFOCANO LA RIBELLIONE DELLE CITTÀ GRECHE DELLA IONIA
492 - 490 a.C. PRIMA GUERRA PERSIANA I PERSIANI INVADONO LA GRECIA E SONO
SCONFITTI A MARATONA DA MILZIADE (FALANGE OPLITICA ATENIESE)
480 -479 a.C. SECONDA GUERRA PERSIANA: SCONFITTA GRECA ALLE TERMOPILI (Leonida).
VITTORIA GRECA NELLA BATTAGLIA NAVALE DI SALAMINA (Temistocle – flotta di triremi)
479 a.C. VITTORIA GRECA NELLE BATTAGLIE DI PLATEA E CAPO MICALE
I GRECI RICONQUISTARONO TUTTO IL LITORALE DELL’ASIA, E LE CITTÀ IONICHE
RECUPERARONO LA LORO LIBERTÀ, QUINDICI ANNI DOPO LA PRESA DELLA CITTÀ DI MILETO.
480 a.C. VITTORIA GRECA CONTRO I CARTAGINESI AD IMERA.
APOGEO DI ATENE V secolo a.C. - L’ETÀ CLASSICA DELLA CIVILTÀ GRECA
477 a.C. FONDAZIONE DELLA “LEGA DI DELO o DELIO-ATTICA”. PATTO DI ALLEANZA TRA LE
CITTÀ IONICHE E ATENE CHE NE ERA A CAPO.
468 a.C. SCONTRO TRA PERSIANI E LEGA DI DELO - VITTORIA GRECA – Nuove città ioniche
confluirono nella Lega – Controllo di tutto il mar Egeo.
454 a.C. il tesoro federale della Lega fu trasferito dall’isola sacra di Delo ad Atene (tesoro di
stato nel Partenone – 1000 talenti – riserva strategica).
Metà del V secolo a.C. TEMISTOCLE - COSTRUZIONE DELLE “LUNGHE MURA”
460-429 a.C. “ETÀ DI PERICLE”
451 a.C. Legge che limita la CITTADINANZA a chi può dimostrare di avere entrambi i genitori
ateniesi.
449 a.C. PACE DI CALLIA TRA ATENE E LA PERSIA - CHIUSE DEFINITIVAMENTE LO STATO DI
BELLIGERANZA TRA GRECI E PERSIANI
446 a.C. STIPULATA UNA PACE TRENTENNALE TRA SPARTA E ATENE
GUERRA DEL PELOPONNESO 431-404 a.C.
Dopo un cinquantennio (PENTEKONTETÌA = 479 a.C. Fine guerre persiane, 431 a.C. Inizio
Guerra del Peloponneso) di progresso civile per Atene e di “pace ininterrotta”, iniziò un
nuovo periodo di conflitti per il mondo greco che porterà alla sconfitta di Atene e alla fine
del suo periodo aureo.
GUERRA ARCHIDAMICA (431-421 a.C.)
430 a.C. PESTE AD ATENE - 429 a.C. MORTE DI PERICLE IL POTERE PASSÒ A CLEONE
422 a.C. BATTAGLIA DI ANFIPOLI: MUOINO SIA CLEONE SIA IL GENERALE SPARTANO
BRASIDA
421 a.C. PACE DI NICIA TRA SPARTA E ATENE. NICIA, esponente del partito moderato,
indusse l’ecclesia ad accettare la pace. FINE DELLA GUERRA ARCHIDAMICA (dal nome del re
spartano Archidamo, che aveva diretto le operazioni militari nell’assedio dell’Attica nei primi
anni di guerra). Si trattò, in realtà, di una TREGUA ARMATA; dopo appena 6 anni riprese la
guerra.
415 a.C. SPEDIZIONE CONTRO LA PICCOLA ISOLA DI MELO, colonia spartana neutrale che
Atene voleva al suo fianco. I Meli si rifiutarono e Atene reagì con l’ESPUGNAZIONE
DELL’ISOLA e il MASSACRO o RIDUZIONE IN SCHIAVITÙ DEI SUOI ABITANTI.
416 a.C. Politica imperialistica: ALCIBIADE 415 a.C. SPEDIZIONE CONTRO SIRACUSA - GIALLO
POLITICO DELLE ERME: qualcuno accusò ALCIBIADE che FUGGÌ A SPARTA E NE DIVENNE
PREZIOSO CONSIGLIERE.
413 a.C. DISFATTA ATENIESE IN SICILIA - Demostene - ECLISSI DI LUNA - SCONFITTA TOTALE
PER ATENE: - “Latomìe”.
GUERRA DECELEICA 413-404 a.C. Gli spartani ripresero la guerra in Grecia; seguendo le
indicazioni del loro ormai consigliere militare Alcibiade, fortificarono la DECELEA (da qui il
nome “Guerra Deceleica”), una località dell’Attica dove mantennero un presidio fisso: così
Atene era tenuta costantemente sotto assedio. Il re di Persia si alleò con Sparta sperando di
recuperare le città ioniche. ATENE RICORSE AL TESORO DEL PARTENONE PER ALLESTIRE UNA
NUOVA FLOTTA
411 a.C. COLPO DI STATO ANTIDEMOCRATICO AD ATENE: GOVERNO OLIGARCHICO DEI
“QUATTROCENTO” (di cui fanno parte Crizia e Antifonte) che abolì la costituzione
democratica e programmò la pace immediata con Sparta. ALCIBIADE si riappacifica con il
popolo ateniese e RESTAURA LA DEMOCRAZIA.
406 a.C. BATTAGLIA NAVALE DI ARGINUSE: La flotta ateniese sconfigge quella spartana, ma
gli ammiragli fautori della vittoria vengono processati e giustiziati per non aver soccorso i
superstiti di una tempesta verificata poco dopo la battaglia.
405 a.C. SCONFITTA ATENIESE AD EGOSPOTAMI: Priva di capaci comandanti, la flotta
ateniese viene DISTRUTTA AD EGOSPOTAMI. Il comandante spartano LISANDRO bloccò
Atene sia per terra sia per mare.
404 a.C. RESA DI ATENE DURISSIME CONDIZIONI DI PACE – ATENE AVREBBE DOVUTO:
ABBATTERE LE LUNGHE MURA
Metà del VI sec. a.C.

ANASSIMANDRO
520 a.C.
Pitagora si trasferisce a
Crotone
515 a.C. PARMENIDE
nasce a Elea
500 a.C.
ANASSAGORA nasce a
Clazomene
497-496 a.C. Pitagora
muore a Metaponto
490 a.C. ZENONE nasce
a Elea
490 a.C. GORGIA nasce
a Leontini (Sicilia)
490 a.C. PROTAGORA
nasce ad Abdera
470 a.C. SOCRATE
nasce ad Atene
460 a.C. PRODICO
nasce a Ceo
490
a.C.
Socrate
incontra Parmenide e
Zenone, in occasione
delle Grandi Panatenee
456-455
a.C.
ANASSAGORA giunge
ad Atene dove si ferma
per vent’anni
444-443 a.C. Protagora
frequenta Atene e
partecipa
alla
costituzione
della
colonia di Turi; Ippia
nasce
a
Elide
(Peloponneso)
440 a.C. CRIZIA nasce
ad Atene
437-436
a.C.
Anassagora
viene
processato per empietà
- 428 a.C. Anassagora
muore a Lampsaco, in
esilio
432 a.C. Socrate salva la
vita ad Alcibiade ferito
durante la battaglia di
Potidea
430 a.C. L’oracolo
delfico, interrogato da
Cherofonte, risponde
che nessuno è più
sapiente di Socrate
428 a.C. Platone nasce
ad Atene
BATTAGLIA DI ARICCIA
496 a. C. BATTAGLIA DEL LAGO REGILLO: PACE CON I LATINI - NASCITA DELLA
LEGA LATINA
490-430 a. C. LA LEGA LATINA SI SCONTRA CON EQUI, VOLSCI E SABINI
LOTTA FRA PATRIZI E PLEBEI V sec. a.C. I PLEBEI fecero una sorta di obiezione
di coscienza in massa e SI RITIRARONO SUL MONTE AVENTINO (O MONTE
SACRO). Grazie al senatore Menenio Agrippa si arrivò ad un accordo con la
NASCITA DEL TRIBUNATO PLEBEO (= CONCILI TRIBUTI):
445 a.C. Abolizione della norma che stabiliva il divieto di matrimonio tra patrizi
e plebei.
CARTAGINESI E GRECI:
Grandi rivali di Cartagine, i Greci, con cui si scontrò in Sicilia nel 480 a.C.
(sconfitta dai tiranni Gelone di Siracusa e Terone di Agrigento) e nel 406 a.C.
(conquista di molte città greche, tra cui Agrigento). FLOTTA più potente del
Mediterraneo occidentale
451-450 a.C. Stesura delle XII TAVOLE
Testo delle XII Tavole distrutto durante l’incendio appiccato dai Galli a Roma
390 a.C. (p. 298).
Celti o Galli fondarono la loro capitale Milano e poi Torino, Bologna…. SACCO
DI ROMA 390 a.C. Brenno, sconfigge i Romani in Lazio, presso il fiume Allia,
penetrano in Roma e la saccheggiano.
396 a. C. CONQUISTA DI VEIO
367 a.C. LEGGI LICINIAE SEXTIAE (p. 305) I patrizi concedono ai plebei di
accedere al consolato.
340-338 a. C. GUERRE CONTRO I LATINI SCIOGLIMENTO DELLA LEGA LATINA
sostituita da un SISTEMA FONDATO SU PATTI DI ALLEANZA TRA LE SINGOLE
CITTÀ E ROMA che ponevano le CITTÀ LATINE IN CONDIZIONE DI INFERIORITÀ.
408
a.C.
Platone
diventa
allievo -di
Socrate

Tra la metà del IV secolo e i primi anni del III secolo, Roma sottomise l’Italia
centro-meridionale scontrandosi con le popolazioni italiche stanziate lungo la
dorsale appenninica: I Lucani, i Bruzi e, soprattutto, i Sanniti.
343-290 a. C. GUERRE SANNITICHE. CONQUISTA DELLA CAMPANIA (p. 305-307)
Sanniti dipinti come grandi guerrieri (Tito Livio)
Prima Guerra Sannitica 343-341 a.C.
Seconda Guerra Sannitica 326-304 a.C.
Umiliante sconfitta alle FORCHE CAUDINE 321 a.C.
RINUNCIARE ALLA FLOTTA E ALL’EGEMONIA MARITTIMA
ABOLIRE LA COSTITUZIONE DEMOCRATICCA
ENTRARE COME STATO SATELLITE NELLA LEGA DEL PELOPONNESO
INSTABILITÀ DOPO LA GUERRA DEL PELOPONNESO
404. a.C. Scioglimento della Lega di Delo. Regime oligarchico dei “TRENTA TIRANNI” ad
Atene (di cui fa parte Crizia)
403 a.C. Ad Atene Trasibulo scacciò i Trenta e restaurò la DEMOCRAZIA
401 a.C. BATTAGLIA DI CUNASSA, Spartani al fianco del pretendente al trono persiano Ciro
contro il fratello Artaserse.
394 a.C. Nuovo re di Persia, Artaserse. Alleanza Persia-Atene contro Sparta. LA PERSIA
SCONFIGGE SPARTA NELLA BATTAGLIA NAVALE DI CNIDO.
386 a.C. “PACE DEL GRAN RE” (in riferimento al re di Persia) o “PACE DI ANTALCIDA” (dal
nome dell’ambasciatore spartano che la stipulò). Temendo che Atene potesse riacquisire la
potenza di un tempo, Sparta e la Persia tornano ad allearsi e impongono a tutte le città
greche una PACE DI COMPROMESSO.
Nuove tensioni in Grecia a causa dei brutali interventi da parte di Sparta a favore delle
oligarchie nelle varie città. Atene reagì costituendo una SECONDA LEGA DI DELO 378 a.C.
TEBE, sotto la guida di Pelopida ed Epaminonda, costituì la LEGA TRA TUTTE LE CITTÀ
BEOTICHE. 371 a.C. BATTAGLIA DI LEUTTRA tra Sparta e Tebe (nuova tattica militare che
prevedeva il “battaglione sacro”.) Fine dell’egemonia spartana e il suo tramonto come polis
determinato anche dalla ribellione degli iloti.
EGEMONIA TEBANA Per una decina d’anni TEBE fu la città più importante della Grecia, ma
le morti di Pelopida ed Epaminonda (quest’ultimo morì nel 362 a.C. durante la BATTAGLIA
DI MANTINEA - Spartani e Ateniesi contro Tebani) privò la città dei suoi più abili politici e ne
interruppe lo sviluppo
Metà de IV secolo a.C. Situazione di stallo: Dopo quasi un secolo di guerre civili, il sistema
delle polis aveva denunciato i suoi limiti.
L’ASCESA DEI MACEDONI
Fine del V secolo a.C. - CORTE DI PELLA (la capitale macedone): importante centro di cultura
greca.
IV secolo a.C. mentre progressivamente le polis greche si indebolivano, il regno di
Macedonia si rafforzava.
359 a.C. Il creatore della grandezza macedone fu Filippo II
338 a.C. FILIPPO II SCONFIGGE TEBANI E ATENIESI NELLA BATTAGLIA DI CHERONEA. FINE
DELL’EPOCA DELLE LIBERE POLIS e INIZIO DELL’EGEMONIA MACEDONE SULLA GRECIA “LEGA DI CORINTO” - ANNUNCIÒ UNA GRANDE SPEDIZIONE CONTRO LA PERSIA.
336 a.C. Filippo fu assassinato da alcuni congiurati.
Il potere passò al figlio Alessandro che, di fronte ai tentativi di ribellione di Atene e Tebe alla
sua dominazione, rispose duramente:
335 a.C. L’ESERCITO MACEDONE ESPUGNÒ TEBE E LA DISTRUSSE COMPLETAMENTE
334-326 a.C. - SPEDIZIONE CONTRO LA PERSIA – CONQUISTE DI ALESSANDRO
334 a.C. Scontro con l’esercito persiano presso il fiume GRANICO (Frigia). Vittoria
dell’esercito macedone. Città greche della Ionia sottratte al dominio persiano.
333 a.C. Scontro a lungo incerto a ISSO (Cilicia). La cavalleria greca al comando di Alessandro
giunge quasi a catturare DARIO III che SCAPPA, lasciando nelle mani dei macedoni il tesoro
imperiale e la sua stessa famiglia. L’esercito persiano, privo di comandi, si arrende.
Alessandro decide di impadronirsi delle regioni costiere: SIRIA, FENICIA, EGITTO
Dario III CHIESE LA PACE. Alessandro RIFIUTÒ.
331 a.C. Battaglia decisiva a GUAGAMÈLA (o ARBELA nell’attuale Iraq). VITTORIA
MACEDONE. DARIO III FUGGE MENTRE ALESSANDRO CONQUISTA LE CAPITALI DEL REGNO
PERSIANO (SUSA, BABILONIA E PERSEPOLI).
Poco dopo DARIO III FU UCCISO DAL SATRAPO DI BATTRIANA, BESSO. Si estingueva con
DARIO III la secolare dinastia degli Achemenidi (a partire dal III secolo d.C., una nuova
dinastia, i Sasanidi tornò sul trono di Persia).
326 a.C. Alessandro piegò a sud, verso la VALLE DEL FIUME INDO, dove sconfisse il re indiano
PORO BATTAGLIA DELL'IDASPE.
L’esercito, stremato, si rifiutò di proseguire e Alessandro ritornò verso BABILONIA dove
stabilì la sua capitale e si dedicò all’organizzazione dei territori conquistati- FUSIONE TRA
GRECI E PERSIANI - ASSOLUTISMO MONARCHICO (proskynesis - l’atto di prostrarsi al suolo)
323 a.C.- MORTE DI ALESSANDRO
GUERRE DI SUCCESSIONE (durarono più di 20 anni) in cui nessuno riuscì a prevalere sugli
altri, cosicché L’IMPERO DI ALESSANDRO SI DISGREGò E SI FORMARONO UNA SERIE DI
REGNI AUTONOMI SOTTO LA GUIDA DEI PRINCIPALI GENERALI MACEDONI
300-30 A.C. -NASCITA, SVILUPPO E MORTE DELLE MONARCHIE ELLENNISTICHE
REGNO DI SIRIA: Fondato dal generale Seleuco (dinastia dei Seleucidi) e ingrandito dal figlio
Antiochio (280 a.C.). COLONIZZAZIONE: decine di città greche furono fondate in ogni
provincia (ANTIOCHIA, Seleucia etc.) Alcune province si staccarono dal potere centrale e qui
le popolazioni persiane diedero in seguito origine a un nuovo impero, erede di quello
persiano: l’IMPERO DEI PARTI (grande potenza all’epoca dei Romani)
REGNO DI MACEDONIA: Governato inizialmente da Antipatro; dopo la sua morte guerre di
successione. Nel 276 a.C. il potere passò ad Antigono (dinastia degli Antigonidi governò per
più di un secolo) che prevalse sul suo rivale Pirro (re dell’Epiro).

-
399 a.C. Processo e
condanna a morte di
Socrate
(capro
espiatorio).
388 a.C. Primo viaggio
in Sicilia di Platone
387 a.C. Platone fonda
l’Accademia
384 a.C. Aristotele
nasce a Stagira
367 a.C. Platone fa il
suo secondo viaggio in
Sicilia
367 a.C. Aristotele ad
Atene
entra
nell’Accademia
di
Platone
361 a.C. Terzo viaggio in
Sicilia di Platone
347 a.C. Aristotele
lascia Atene e rientra
ad Asso
347 a.C. Platone muore
ad Atene
347 a.C. Aristotele
diventa precettore del
figlio
dii
Filippo,
Alessandro.
347 a.C. Platone muore
ad Atene
Vittoria romana presso BOIANO 315 a.C. SANNITI COSTRETTI A CEDERE LA
CAMPANIA.
Terza Guerra Sannitica 298-290 a.C. Grande coalizione di popoli (Celti, Etruschi,
Sanniti). 295 a.C. Vittoria Romana a Sentino. Stipulazione di paci separate. I
Sanniti proseguono da soli la loro guerra, 290 a.C. Il console Manio Curio
Dentato riuscì a sconfiggerli alla resa, chiudendo definitivamente il conflitto.
REGNO DI PERGAMO: Il principe Attalo I assunse un ruolo importante III secolo a.C. quando
riuscì a respingere un’invasione di popolazioni celtiche (i Galati). POTENZA MILITARE CENTRO CULTURALE.
REGNO DI BATTRIANA: (odierno Afghanistan) Il governatore locale Diodoto si staccò dal
regno di Siria III secolo a.C. e costituì un originalissimo Regno greco-indiano.
LA GRECIA CON LA LEGA ACHEA (Città del Peloponneso con l’esclusione di Sparta) E LA LEGA
ETOLICA (città della Grecia centrale):
IL REGNO DEI TOLOMEI IN EGITTO: Fondato nel 306 a.C. dal generale macedone Tolomeo.
Per legittimare il loro potere, i suoi successori si presentarono come l’ultima dinastia dei
faraoni - Sincretismo religioso.
280-272 a. C. GUERRA PIRRICA. GUERRA CONTRO TARANTO E PIRRO (p. 307-308)
. CONQUISTA DELL’ITALIA MERIDIONALE
264-241 a.C. PRIMA GUERRA PUNICA
241 a.C. LA SICILIA, Sardegna e Corsica DIVENTANO PROVINCE ROMANE.
222 a.C. Battaglia di Clastidium (Casteggio) contro i GALLI: TUTTA L’ITALIA SETTENTRIONALE VIENE SOTTOMESSA DAI ROMANI
219-202 a.C. SECONDA GUERRA PUNICA (p. 322-327)
215-205 a.C. Prima Guerra Macedonica).
202 a.C. ANNIBALE SCONFITTO A ZAMA
Scipione viene soprannominato L’AFRICANO.
Condizioni di pace – Cartagine deve:
Rinunciare a ogni possesso fuori dall’Africa
Consegnare la flotta
Pagare un’altissima indennità di guerra
Chiedere il consenso di Roma per dichiarare la guerra


200-146 a.C. ROMA CONQUISTA L’ORIENTE: LA MACEDONIA E LA GRECIA DIVENTANO PROVINCE ROMANE p. 329
DI PERGAMO e la REPUBBLICA DI RODI chiedono l’intervento di ROMA.
200-197 a.C. SECONDA GUERRA MACEDONICA Nella Grecia “liberata” cresce l’ostilità per Roma.

191-190 a.C. GUERRA SIRIACA CESSIONE DELL’ASIA MINORE A RODI E PERGAMO, ALLEATE DI ROMA.



171-168 a.C. TERZA GURRA MACEDONICA Macedonia smembrata in quattro repubbliche.
La Macedonia diventa una PROVINCIA ROMANA. La Grecia viene aggregata alla provincia Macedonia e ribattezzata ACAIA.
146 a.C. RASA AL SUOLO CORINTO.
149-146 a.C. TERZA GUERRA PUNICA
DISTRUZIONE DI CARTAGINE: NASCE LA PROVINCIA ROMANA D’AFRICA.
SCIPIONE EMILIANO inviato in Spagna a sedare la RIVOLTA DEI CELTIBERI. 133 a.C. Espugnata la capitale nemica Numanzia.
La SPAGNA diventa PROVINCIA ROMANA.
LA REPUBBLICA ROMANA DAL II AL I SECOLO a.C.
218 a.C. Lex Claudia = RAPIDA ASCESA DEL CETO DEI CAVALIERI
136-132 a.C. IN SICILIA PRIMA GRANDE RIVOLTA DI SCHIAVI RIFORMA AGRARIA DEI FRATELLI GRACCHI PER RICOSTRUIRE LA PICCOLA PROPRIETÀ CONTADINA – LA CLASSE SENATORIA LI ELIMINA
133 a.C. PROPOSTA DI RIFORMA AGRARIA DI TIBERIO GRACCO 123-122 a.C. PROPOSTA DI RIFORMA AGRARIA DI CAIO GRACCO (p. 348-350)
112-105 a.C. GUERRA CONTRO GIUGURTA, RE DI NUMIDIA.
107 a.C. CAIO MARIO (HOMO NOVUS - RIFORMA L’ESERCITO SU BASE VOLONTARIA105 a.C. Mario, col suo nuovo esercito, e Lucio Cornelio Silla (ufficiale di nobile famiglia che riuscì a catturare Giugurta
con l’inganno) VINCONO LA GUERRA CONTRO Giugurta.
_______________________________________________________________
VITTORIE DI MARIO CONTRO CIMBRI (Campi Raudii) 101 a.C. E TEUTONI (Aquae Sextie) 102 a.C. (p. 351)
91-88 a.C. RIVOLTA DEGLI ALLEATI ITALICI E GUERRA SOCIALE il Senato fu gradualmente costretto a concedere la cittadinanza ai socii italici.
88-85 a.C. GUERRA CONTRO MITRIDATE RE DEL PONTO dove Silla, nel giro di quattro anni, riesce a ristabilire la supremazia di Roma.
88-87; 83-82 a.C. GUERRA CIVILE: SCONTRO TRA MARIANI E SILLANISILLA MARCIA CON L’ESERCITO VERSO ROMA; 87 a.C.




83-82 a.C. BATTAGLIA DI PORTA COLLINA. Mario “il Giovane” si uccide.
82-79 a.C.
SILLA, DITTATORE A TEMPO INDETERMINATO, RIFORMA LA COSTITUZIONE E RAFFORZA IL POTERE DEL SENATO
LISTE DI PROSCRIZIONE
RADDOPPIO DEL NUMERO DEI SENATORI
LEX DE MAGISTRATIBUS (ORGANIZZA IL CURSUS HONORUM) VEDI p. 354
______________________________________________
LA FINE DELLA REPUBBLICA
76-72 a.C. rivolta indipendentista in Lusitania (attuale Portogallo). Gneo Pompeo, dopo aver sedato una rivolta in Etruria, interviene in Spagna 73-71 a.C. RIVOLTA DI SPARTACO –. L’EMERGENZA
MILITARE INCREMENTA IL POTERE DI POMPEO E CRASSO.
70 a.C.
CONTRO LE REGOLE COSTITUZIONALI POMPEO E CRASSO DIVENNERO CONSOLI. SMANTELLARONO LA COSTITUZIONE SILLANA
La LEX DE PIRATIS PERSEQUENDIS 67 a.C. (per risolvere il problema dei pirati nel Mediterraneo) e La LEX MANILIA 66 a.C. (per chiudere la guerra contro Mitridate) concedono a Pompeo poteri straordinari.
66-63 a.C. Guerra contro Mitridate CONQUISTA DELL’ORIENTE ELLENNISTICO CHE VIENE ORGANIZZATO IN UN SISTEMA DI PROTETTORATI E PROVINCE (SIRIA, CAPPADOCIA, BITINIA, PALESTINA,
TERRITORIO DELL’EX REGNO DEI SELEUCIDI).
62 a.C. Pompeo sbarca a Brindisi e chiede al Senato la ratifica dei provvedimenti presi in Asia e la distribuzione delle terre ai suoi veterani, ma il Senato risponde negativamente.
contrapposizione tra OPTIMATES (Marco Tullio Cicerone, Marco Porcio Catone pronipote de “il Censore”) e POPULARES (Lucio Licinio Crasso, Caio Giulio Cesare, Lucio Sergio Catilina)
63 a.C. CONGIURA DI CATILINA – Cicerone: Prima Catilinaria 62 a.C. Catilina muore nella battaglia di Pistoia)
60 a.C. PRIMO TRIUMVIRATO: CESARE, POMPEO, CRASSO - Accordo di Lucca
(p. 368-369)
59 a.C. Cesare, eletto console.
Cesare si assicura il comando proconsolare per cinque anni nella Gallia Cisalpina (Italia settentrionale) e nell’Illirico ottenendo il comando di quattro legioni.
58-52 a.C. CESARE CONQUISTA LA GALLIA sconfigge Vercingetorige BATTAGLIA DI ALESIA 52 a.C.
56 a.C. Cesare rientra in Italia e a LUCCA stringe un nuovo accordo con Pompeo e Crasso
52 a.C.. Pompeo CONSOLE SENZA COLLEGA – POTERE ASSOLUTO
49-45 a.C. GUERRA CIVILE: CESARE SCONFIGGE POMPEO
Cesare attraversa con le sue legioni il fiume Rubicone pronunciando la storica frase “IL DADO È TRATTO” - guerra civile- 48 a.C. Cesare sconfigge Pompeo nella battaglia di Farsalo (Tessaglia). Pompeo si
rifugia in Egitto presso Tolomeo XIII (fratello e marito di Cleopatra – dinastia dei Lagidi) che però, per ingraziarsi Cesare, lo fa uccidere. Cesare, giunto in Egitto e innamoratosi di Cleopatra, elimina
Tolomeo XIII e incorona Cleopatra regina d’Egitto.
47 a.C. Cesare sconfigge a Zela Farnace, re del Ponto.
46-45 a.C. Cesare sconfigge i pompeiani superstiti (Gneo e Sesto, figli di Pompeo, e Marco Porcio Catone,
45-44 a.C. CESARE PADRONE ASSOLUTO DI ROMA
TUTTI I POTERI CONCENTRATI NELLE SUE MANI: DITTATORE A VITA – Inviolabilità tribunizia/sacrosanctus – pater patriae – imperator – pontefice massimo (carica che ricopriva già dal 63 a.C.). Dimostrò
magnanimità e buon senso del governo – ORGANICA POLITICA RIFORMATRICE (p. 373).
44 a.C. “IDI DI MARZO” = 15 marzo MORTE DI CESARE - congiurati capeggiati da Bruto (figlio adottivo di Cesare “Tu quoque, Brute, fili mi!”) e Cassio (già seguace di Pompeo e poi passato dalla parte di
Cesare) uccidono Cesare in senato con ventitré pugnalate.
L’esercito cesariano era rimasto fedele ai suoi luogotenenti e in particolare ad ANTONIO. I congiurati cercarono rifugio in Campidoglio.
16 marzo. Antonio tentò di accreditarsi come successore di Cesare ratificando col Senato un accordo
17 marzo testamento di Cesare - suo erede il pronipote diciannovenne Ottaviano.
20 marzo. Funerale. La folla addolorata chiede la testa degli assassini di Cesare. Bruto e Cassio si rifugiano, rispettivamente, in Macedonia e in Siria.
INIZIO DELLA LUNGA CONTESA TRA ANTONIO e OTTAVIANO.
43 a.C. Pretese di Antonio (denunciate da Cicerone – “FILIPPICHE”) scontro con il Senato. Antonio, sconfitto a Modena, si rifugia nella Gallia Narbonese presso Marco Emilio Lepido, generale e proconsole
in quella provincia e suo fedelissimo. Entrambi verranno dichiarati nemici della Repubblica.
43 a.C. SECONDO TRIUMVIRATO: OTTAVIANO, ANTONIO, LEPIDO
pubblico e ratificato dai comizi. MAGISTRATURA STRAORDINARIA il cui compito era quello di DARE UNA NUOVA COSTITUZIONE ALLO STATO.
I Triumviri ricorsero alle LISTE DI PROSCRIZIONE; tra le vittime politiche vi fu Cicerone (pronunciando le Filippiche si era attirato l’odio di Antonio).
42 a.C. Battaglia di Filippi: completa vittoria dei Triumviri sui cesaricidi. Bruto e Cassio si suicidano.
41-40 a.C. Dopo la battaglia di Flippi, i Triumviri stabilirono che a ciascun veterano fosse assegnato un appezzamento di terra:
Ottaviano decise di procurarsele requisendole ai proprietari italici (tra cui anche Virgilio).
Antonio si recò in Oriente per riscuotere i tributi in parte destinati a questo scopo.
La moglie e il fratello di Antonio, Fulvia e Lucio Antonio, decisero di sobillare le popolazioni vittime degli espropri per organizzare una rivolta contro Ottaviano. Ufficialmente Antonio, che si trovava in
Egitto presso Cleopatra, non diede segno di sostenere i familiari.
40 a.C. BATTAGLIA DI PERUGIA. Punizione esemplare per i cittadini di cui circa trecento, tra i più illustri, vengono uccisi.
40 a.C. OTTAVIANO, ANTONIO E LEPIDO SI INCONTRANO A BRINDISI: NUOVO PATTO PER LA SPARTIZIONE DELLE PROVINCE:
Ottaviano: Imperio triumvirale delle province occidentali
Antonio: Imperio triumvirale delle province orientali
Lepido: Imperio triumvirale della provincia Africa (molto meno importante)
39 a.C. Accordo di Misene. Per mettere fine alla resistenza di Sesto Pompeo, i Triumviri gli accordarono per cinque anni il governo della Sicilia, della Corsica, della Sardegna e dell’Acaia.
Antonio rientra in Egitto dove, nonostante il matrimonio con Ottavia, continua la sua relazione con Cleopatra stabilendosi presso la CORTE DI ALESSANDRIA. MIRA A CREARE UN POTERE PERSONALE E
ASSOLUTO
Ottaviano riesce a impossessarsi del testamento di Antonio e, leggendolo in Senato, dimostra che il disegno politico del suo rivale è quello di instaurare una monarchia orientale di tipo ellenistico, dando
in eredità le province romane d’Oriente ai due figli avuti da Cleopatra.
IL SENATO DICHIARA ANTONIO NEMICO DELLA PATRIA E OTTAVIANO È INCARICATO DI MUOVERGLI GUERRA 32 a.C.
In gesto di spregio, Ottaviano dichiara guerra a Cleopatra e non ad Antonio i cui poteri erano decaduti con lo scadere del secondo quinquennio di triumvirato (33 a.C.).
31 a.C. ANTONIO SCONFITTO DA OTTAVIANO AD AZIO.
30 a.C. Assedio di Alessandria d’Egitto; nella confusione gira la falsa notizia della morte di Cleopatra, nell’apprenderla Antonio si suicida. Cleopatra si suicida a sua volta facendosi mordere da un aspide.
30 a.C. – 14 d.C.
FINE DELLA REPUBBLICA – OTTAVIANO PADRONE ASSOLUTO DI ROMA
DALLA REPUBBLICA ALL’IMPERO: L’ETÀ DI AUGUSTO
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OTTAVIANO MANTIENE FORMALMENTE IN VITA LE ISTITUZIONI REPUBBLICANE, MA DI FATTO CONCENTRA TUTTI I POTERI NELLE SUE MANI – LA REPUBBLICA SI TRASFORMA IN PRINCIPATO
SEDUTE SENATORIE DEL GENNAIO DEL 27 a.C.: MOMENTO FONDANTE DEL PRINCIPATO – Ottaviano restituisce al Senato e al popolo romano la RES PUBLICA rimessa da lui in piedi dalla catastrofe delle
guerre civili. In questa occasione riceve il titolo di Augustus.
Nella Roma “repubblicana”, AUGUSTO MODIFICA LA COSTITUZIONE per poter governare come un sovrano senza dichiararsi tale. A tal fine si fa eleggere console per diversi anni consecutivi a partire dal
27 a.C. si fa attribuire dal Senato (a cui valorizzò i poteri assicurandosene il controllo) il titolo di AUGUSTUS (degno di venerazione); assume la carica di PRINCEPS SENATUS (influenzando in modo
determinante il voto degli altri senatori); si fa conferire il TRIBUNATO DELLA PLEBE (tribunicia potestas) e il PROCONSOLATO (imperium proconsolare maius et infinitum) 23 a.C. (potendo così decidere
la politica sia a Roma che nelle province). 12 a.C. Augusto pontefice massimo.
DECENTRAMENTO DELLE FUNZONI AMMINISTRATIVE:
Cavalieri = Cariche in ambito amministrativo
NUOVI ORGANI DI GOVERNO/MAGISTRATI ALLE DIRETTE DIPENDENZE DI AUGUSTO = PREFETTI:
DIVISIONE DELLE PROVINCE IN:
PROVINCE DEL POPOLO O SENATORIE (PROVINCIAE POPULI ROMANI) RETTE DA UN PROCONSOLE
PROVINCE IMPERIALI (PROVINCIAE CAESARIS) POSTE SOTTO IL DIRETTO CONTROLLO DEL PRINCIPE E I CUI TRIBUTI FINIVANO NELLA CASSA PERSONALE DEL PRINCIPE (FISCUS) – MONARCHIA DI TIPO
ORIENTALE (per es. Egitto = Possedimento personale del principe)
ACCENTRAMENTO DEL POTERE NELLE MANI DEL PRINCEPS
DIBATTITO STORIOGRAFICO SULLA NATURA DEL PRINCIPATO: CITTÀ STATO, MONARCHIA ASSOLUTA O DIARCHIA (PRINCEPS-SENATO)?
CON LA RIFORMA DELL’ESERCITO AUGUSTO SI GARANTISCE L’APPOGGIO DEI MILITARI
18-9 a.C. LEGES IULIAE (MORALIZZAZIONE DELLA SOCIETÀ – EMANCIPAZIONE FEMMINILE).
LE LETTERE E LE ARTI FIORISCONO – MECENATE (VIRGILIO, ORAZIO, OVIDIO, TITO LIVIO, TACITO, SVETONIO).
NEL CORSO DI UN QUARANTENNIO 27 a.C. – 9 d.C. AUGUSTO INTRAPRENDE MOLTE VITTORIOSE CAMPAGNE MILITARI, VOLTE SIA ALLA DIFESA DEI CONFINI SIA ALLA CONQUISTA DI NUOVI TERRITORI,
FISSANDO I CONFINI SUL RENO E SUL DANUBIO. PACE GARANTITA SOLTANTO DAL DOMINIO MONDIALE DI ROMA
27-19 a.C. PACIFICAZIONE DELLA PENISOLA IBERICA
Baschi, Asturiani e Cantabri incamerati nella PROVINCIA DELLA SPAGNA CITERIORE.
25 a.C. – 9 d.C. Campagne in Gallia e in Germania
Augusta Pretoria (Aosta).
PROVINCIA DEL NORICO.
PROVINCIA DI REZIA.
PROVINCIA DI PANNONIA.
MESIA
9 settembre del 9 d.C. BATTAGLIA DI TEUTOBURGO Le popolazioni germaniche sottomesse si ribellano sotto il comando di ARMINIO. ROMANI SCONFITTI DAI GERMANI A TEUTOBURGO I TERRITORI
CONQUISTATI AL DI LÀ DEL RENO VENNERO PERDUTI E AUGUSTO RINUNCIÒ AL PROGETTO DI RENDERE LA GERMANIA UNA PROVINCIA ROMANA. IL CONFINE FU STABILITO LUNGO IL RENO E IL DANUBIO.
SUL CONFINE ORIENTALE CONFLITTO CON I PARTI PER IL POSSESSO DELL’ARMENIA – AUGUSTO VOLLE EVITARE LA GUERRA, PORTANDO AVANTI UNA COMPLICATA AZIONE DIPLOMATICA (PREFERENZA
DI AUGUSTO PER LA DIPLOMAZIA (alleanze, trattati, protettorati) RISPETTO ALLA GUERRA – NUOVA ERA NELLA POLITICA ESTERA ROMANA).
14 d.C. Morte di Augusto e successione di Tiberio. Avrebbe potuto succedergli Germanico, il figlio di Druso, ma era troppo giovane e inesperto.
I PRIMI DUE SECOLI DELL’IMPERO - DINASTIA GIULIO-CLAUDIA 14-68 d.C.
Il principato nobiliare
TIBERIO 14-37 d.C.
POLITICA INTERNA:
Inizialmente abile e prudente, rispettosa delle LEGGI, delle TRADIZIONI (= Augusto), e delle prerogative del Senato. SOLLECITAZIONE DEL RUOLO DEL SENATO
POLITICA ESTERA:
CONSOLIDAMENTO DEL FRONTE DELL’ELBA CONTRO ARMINIO - Invia il nipote Germanico contro i Germani (sconfitti ripetutamente 14-16 d.C.), ma decide di non ritentare l’occupazione di quelle terre.
ULTIMA FASE DEL REGNO DI TIBERIO = DURISSIMA REPRESSIONE CONTRO VERI O PRESUNTI NEMICI POLITICI.
CALIGOLA 37-41 d.C.
“UNA PARABOLA ASSOLUTISTICA”
ELIMINAZIONE FISICA DEGLI OPPOSITORI POLITICI.
Continui atti di UMILIAZIONE DELLA CLASSE SENATORIA (pare che abbia nominato senatore il proprio cavallo).
VENA DISPOTICA E ORIENTALIZZANTE
CLAUDIO 41-54 d.C.
“UN BUROCRATE AL POTERE”
44 d.C. Conquista della BRITANNIA,
NERONE 54-68 d.C.
“LA CORTE DEGLI INTRIGHI”
politica di EPURAZIONE
POLITICA ESTERA VOLTA A ORIENTE:
Scontro con i PARTI per la reggenza in Armenia:
Interesse per la CULTURA GRECA –
ATTEGGIAMENTI DA SOVRANO ASSOLUTO
64 d.C. INCENDIO DI ROMA
65 d.C. (LA CONGIURA DI PISONE).
68 d.C., le LEGIONI SPAGNOLE, comandate dall’anziano generale Galba, si ammutinarono e proclamarono imperatore il loro comandante (ENTRATA IN GIOCO DELLE LEGIONI). La sommossa si estese a
Roma e Nerone, ormai completamente isolato (dichiarato “nemico pubblico” dal Senato), dovette suicidarsi.
LE NUOVE FORZE IN GIOCO PER LA SUCCESSIONE. GLI IMPERATORI DA FUORI ROMA
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Dopo la morte di Nerone, mentre il Senato era assolutamente esautorato, le legioni sostenevano, con le armi in pugno, i loro comandanti nella successione dell’Imperatore.
La crisi del 69 d.C. “ANNO DEI QUATTRO IMPERATORI”:
Galba
Otone
Vitellio
Flavio Vespasiano
“GUERRA CIVILE” FLAVIO VESPASIANO che fu proclamato imperatore dal suo esercito
L’ACCLAMAZIONE DELLE LEGIONI DIVENNE UN ATTO ESSENZIALE E PRELIMINARE DELL’INVESTITURA (SVOLTA POLITICA: IL PASSAGGIO DEI POTERI FU IMPOSTO DAGLI ESERCITI ATTRAVERSO UNA SERIE
DI COMBATTIMENTI (precedente con Claudio) – “GUERRA CIVILE”).
DINASTIA FLAVIA (dinastia italica) 69-96 d.C.
VESPASIANO 69-79 d.C.
IL POTERE DEGLI ESERCITI. L’ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL POTERE DEL PRINCIPE. POLITICA FINANZIARIA E DELLA CITTADINANZA.
Vespasiano, sabino di Rieti, apparteneva alla classe dei cavalieri e fu IL PRIMO IMPERATORE CHE NON PROVENIVA DALL’ARISTOCRAZIA (con lui, gli uomini nuovi italici giungevano al vertice di un lungo
processo) Per affermare legalmente i suoi diritti al trono, fece promulgare al Senato una legge speciale: la LEX DE IMPERIO VESPASIANI (simile a quella che era stata promulgata in passato per Augusto:
diritto dell’imperatore a concludere trattati internazionali, intervenire nelle elezioni dei magistrati e non essere vincolato da leggi e plebisciti – Con l’uomo nuovo si completava il processo di
ISTITUZIONALIZZAZIONE DEL PRINCIPATO,
TITO 79-81 d.C.
IL BREVE IMPERO DI TITO, POPOLARISSIMO PER LA SUA VITTORIA CONTRO GLI EBREI E PER AVER FATTO COSTRUIRE INSIEME AL PADRE IL COLOSSEO, VENNE BEN GIUDICATO DAGLI STORICI ANTICHI
PER LA MODERAZIONE DELL’IMPERATORE NEI CONFRONTI DEL SENATO.
DOMIZIANO 81-96 d.C.
UN PRINCIPE CONTRADDITTORIO – AUTOCRAZIA, RIFORMISMO, REAZIONE
AUTOCRATE:
Maturazione di un’amministrazione meno privatistica e più BUROCRATICA.
POLITICA MORALIZZATRICE – LA CENSURA:
DIRIGISMO IN ECONOMIA:
Continuazione della politica paterna di sostegno alla cultura.
Contenimento della coltivazione delle viti alla sola
POLITICA ESTERA:
Creazione di una struttura difensiva fra il Reno e il Danubio, il Lahn e il Meno, nei cosiddetti agri decumantes. Rinnovata concezione del LIMES (FRONTIERA FORTIFICATA - PASSAGGIO).
85 d.C. Domiziano dovette condurre un’azione contro il re di Dacia, Decebalo, che aveva creato un forte Stato accentrato, da dove faceva incursioni nei territori romani (la Mesia). (PACE COMPRATA).
Campagne in Britannia di Agricola; consolidamento delle conquiste romane 8390 d.C. DUE NUOVE PROVINCE DELLA “GERMANIA SUPERIORE E INFERIORE”.
DOMIZIANO MORÌ VITTIMA DI UNA CONGIURA (ORDITA DA PRETORIANI, SENATORI E, PROBABILMENTE, FAVORITA DALLA SUA EX MOGLIE DOMITILLA). FINE DELLA DINASTIA FLAVIA.
LA DINASTIA FLAVIA, NONOSTANTE LE CONTRADDIZIONI, I PUNTI OSCURI REPRESSIVI E LA REGRESSIONE IN FATTO DI DESIGNAZIONE SUCCESSORIA, CONSERVA PARECCHI MERITI:
RICAMBIO SOCIALE AL VERTICE DELL’IMPERO, ACCOMPAGNATO DA UN’OPERA DI MORIGERATEZZA E MORALIZZAZIONE.
INTEGRAZIONE PROVINCIALE E QUNDI IL RICAMBIO ANCHE NEL SENATO.
CONCEZIONE PIÙ BUROCRATICA DELL’AMMINISTRAZIONE.
ARTI E CULTURA
ATTIVTÀ EDILIZIA
STABILIZZAZIONE DI SITUAZIONI INCERTE AI CONFINI (IMPORTANTE PROVINCIALIZZAZIONE DELLE GERMANIE; ANNESSIONI MINORI IN ORIENTE; SISTEMATIZZAZIONE DELLE DIFESE AI CONFINI IN
OCCIDENTE).
ETÀ AUREA CHE INCONTRERÀ I PRIMI SEGNALI DI CRISI DURANTE IL PRINCIPATO DI MARCO AURELIO
NERVA 96-98 d.C.
L’OCULATO PRINCIPATO DI NERVA E L’INIZIO DELLA SUCCESSIONE PER ADOZIONE
LA CONCILIAZIONE. Nerva adottò alcuni PROVVEDIMENTI CHE SANASSERO LA DERIVA TIRANNICA E REAZIONARIA DEL SUO PREDECESSORE. La sua politica di conciliazione però, lo portò a prediligere una
CONTINUITÀ AMMINISTRATIVA, pur inaugurando una NUOVA FASE DEL PRINCIPATO.
I RAPPORTI CON IL SENATO furono caratterizzati da un atteggiamento di riguardo formale e, allo stesso tempo di autonomia di giudizio
Lex agraria che prevedeva assegnazioni di terre in Italia e in Africa; Institutiones alimentariae (poi sviluppate da Traiano)
LA SUCCESSIONE PER ADOZIONE. Compresa la necessità di ottenere l’appoggio dell’esercito, adottò il più prestigioso generale dell’epoca, Ulpio Traiano (comandava le legioni del Reno)
I NOBILI DI PROVINCIA. Nerva, ultimo principe italico, portava tuttavia avanti anche le nuove istanze dei nobili di provincia, già avvertiti come espressione di una mentalità più intraprendente e statuale.
Egli, inoltre, introduceva un’immagine di principe che, sebbene autonomo nell’esercizio del potere, si attenesse al rispetto formale delle istituzioni.
PRINCIPATO PER ADOZIONE (98 – 180 d.C.)
La dinastia provinciale 98-192 d.C.
TRAIANO 98-117 d.C.
LA DINASTIA PROVINCIALE. TRAIANO PATER PATRIAE. LE RIFORME POLITICO-AMMINISTRATIVE E L’ESPANSIONE
PRIMO IMPERATORE PROVINCIALE
100 d.C. Plinio il Giovane lesse in Senato, per l’elezione di Traiano a console, un’orazione in cui tratteggiava le caratteristiche dell’OPTIMUS PRINCEPS in contrapposizione a Domiziano.
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Sotto il suo governo L’IMPERO ROMANO RAGGIUNSE LA MASSIMA ESTENSIONE (principe conquistatore):
101 d.C. DACIA
116 d.C. ARMENIA ARABIA PETREA.
ADRIANO 117-138 d.C.
LA SVOLTA ADRIANEA. IL PRINCIPE INTELLETTUALE E IL RIFINITO NUOVO ASSETTO AMMINISTRATIVO DELL’IMPERO. L’UMANESIMO STOICO.
Prima di morire Traiano adottò un suo nipote, il nobile di origine spagnola ADRIANO, uomo di eccezionale CULTURA LETTERARIA E ARTISTICA.
Con lui L’EPOCA DELL’IMPERIALISMO ESPANSIONISTICO TERMINÒ DEFINITIVAMENTE – CONSOLIDAMENTO DEI CONFINI (“VALLO DI ADRIANO”, e “FOSSATUM AFRICAE”
PROVINCE – URBANIZZAZIONE
MERITI DI ADRIANO IN AMBITO CULTURALE:
DINASTIA DEGLI ANTONINI 138-192 d.C.
ANTONINO PIO 138-161 d.C.
IL PRINCIPATO MANSUETO
DINASTIA DEGLI “ANTONINI”.
Politica di pace (PAX ROMANA).
Nuovo stile di PRINCEPS AMMINISTRATORE – PATER 142 d.C. unico evento bellico in Britannia: rivolta dei Brigantes che comportò lo spostamento del vallum a 120 km a nord di quello adrianeo.
Rafforzamento del Limes di Germania e di Dacia.
DIARCHIA
MARCO AURELIO ASSOCIÒ A SÉ CON PARI POTERI IL FRATELLO ADOTTIVO LUCIO VERO, DAL QUALE LO DISTINSE SOLO L’AVERE, EGLI MARCO, IL PONTIFICATO MASSIMO. LA DIARCHIA, INAUGURATA DA
MARCO AURELIO (già lasciata intravedere con i Flavi), SAREBBE STATA POI RECUPERATA AMPIAMENTE A PARTIRE DAL III SECOLO.
MARCO AURELIO 161-180 d.C.
LA SVOLTA DELL’ASSOCIAZIONE AL POTERE (DIARCHIA). I RISCHI DELLE PRESSIONI DI POPOLI AD OCCIDENTE E IL RIACCENDERSI DEL CONTENZIOSO CON LA PARTIA. LA DELUSIONE DELLA SCELTA
EREDITARIA
(IMPERATORE FILOSOFO), STOICISMO, LIBRO DI MEDITAZIONI E PENSIERI “MEDITAZIONI” o “A SE STESSO” (≠ Cesare) da cui emergeva un profondo pessimismo (visione della vita profondamente mutata
rispetto al passato – senso della vanità dell’azione politica).
CRISI contemporaneo assalto di GERMANI E PARTI alle frontiere. EPIDEMIA DI PESTE BUBBONICA (165 d.C.) CONSEGUENZE CATASTROFICHE
TRIBÙ GERMANICHE DEI QUADI E MARCOMANNI forzarono il confine del Reno e giunsero sino ai confini dell’Italia, ad AQUILEIA (trauma – era dai tempi di Mario che una popolazione barbara non
metteva più piede in Italia) 175 d.C. ACCORDO EFFIMERO: Le tribù sconfitte si stanziarono oltre il Limes come alleate di Roma, ma presto ci fu una loro nuova ribellione
Situazione interna e internazionale fosca: la pressione ai confini era enorme e le risorse economiche e militari assai scarse.
Lucio Vero 161-169 d.C.
. Fin dalla sua ascesa al principato, Marco ottenne dal Senato che Lucio Vero gli fosse associato su un piano di parità (diarchia).. La formula era innovativa: per la prima volta alla testa dell'impero vi era
una collegialità e una parità totale tra i due princeps. In teoria i due fratelli, entrambi insigniti del titolo di Augustus, ebbero gli stessi poteri. In realtà Marco conservò una preminenza che Vero mai
contestò. Tra il 162 e il 166 Vero fu in Oriente al comando di una campagna militare contro la Partia. L'esercito portò con sé una TERRIBILE PESTILENZA, in seguito conosciuta come la "peste antonina" o
"peste di Galeno", che si diffuse a partire dalle fine del 165 per quasi un ventennio.
COMMODO 180-192 d.C.
IL RITORNO AL REGIME AUTORITARIO E ALLE CONGIURE DI CORTE
RITORNO AL SISTEMA DINASTICO.
TRATTI POPOLARESCHI e AUTOCRATICI (PRINCIPE DOMINUS - Senato completamente esautorato).
Il Principe cominciò ad esigere il riconoscimento della SUA DIVINITÀ e la sua identificazione con Ercole giungendo a ridenominare ROMA COMMODIANA.
Diffusione di nuovi culti di origine orientale (Magna Mater; Serapide).
INCAPACITÀ DI GESTIRE IL POTERE;
FINE DELLA GUERRA CON QUADI E MARCOMANNI e versamento di una consistente INDENNITÀ
LA CRISI DEL III SECOLO d.C. (p. 114)
Dopo l’uccisione di Commodo venne proclamato imperatore il prefetto di Roma Elvio Pertinace che presto fu assassinato dai pretoriani che, allora, misero all’ASTA IL TITOLO DI IMPERATORE. Il miglior
offerente fu il senatore Didio Giuliano. Di fronte a questa situazione, in varie province dell’Impero, gli eserciti si ammutinarono e proclamarono imperatori i loro generali. Alla fine, dopo aver eliminato i
rivali, prevalse il comandante dell’esercito stanziato sul Danubio, Settimio Severo che nel 193 d.C. occupò Roma e fondò una NUOVA DINASTIA, quella dei SEVERI.
DINASTIA DEI SEVERI 193-235 d.C.
SETTIMIO SEVERO 193-211 d.C.
I MILITARI AL POTERE
L’ “Imperatore militare”:
Rafforzò l’apparato bellico CONFINI SETTENTRIONALI difesi con efficacia.
195 d.C. PRIMA GUERRA PARTICA; 198 d.C. SECONDA GUERRA PARTICA.
In Oriente i PARTI furono SCONFITTI (ristabilita la dominazione romana sulla Mesopotamia):
SVOLTA: AL POTERE UN GRUPPO DIRIGENTE PROVINCIALE –
CARACALLA 211-217 d.C.
L’ESTENSIONE DELLA CITTADINANZA ROMANA
Promulgò un importantissimo editto: la CONSTITUTIO ANTONIANA 212 d.C., che concesse il DIRITTO DI CITTADINANZA A TUTTI GLI ABITANTI LIBERI
ELIOGABALO 218-222 d.C.
LA FALLITA ORIENTALIZZAZIONE DELL’IMPERO
ALESSANDRO SEVERO 222-235 d.C.
LA ROTTURA DEI RAPPORTI CON L’ESERCITO
BUONI RAPPORTI CON IL SENATO per RIDURRE L’INVADENZA DEI MILITARI NEGLI AFFARI DI STATO. I MILITARI 235 d.C., SI AMMUTINARONO E ASSASSINARONO ALESSANDRO SEVERO E LA MAMMA.
FINE DELLA DINASTIA DEI SEVERI.
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MASSIMINO IL TRACE 235-238 d.C.
IL PRIMO IMPERATORE “BARBARO”
SVOLTA STORICA: IL PRIMO IMPERATORE BARBARO perché, a differenza di altri imperatori del II e III secolo che pure erano nati fuori dal suolo italico, era completamente estraneo alla mentalità romana.
.
PERIODO DELL’ANARCHIA MILITARE 238-284 d.C.
CINQUANTENNIO DI GRAVISSIMA CRISI (238-284 d.C.) si susseguirono 21 imperatori, quasi tutti assassinati e in cui IL POTERE VENIVA ASSUNTO DA CHI AVEVA LA FORZA E I MEZZI PER IMPORSI.
DISSESTO ECONOMICO:
FRAGILITÀ DEI CONFINI DELL’IMPERO
GERMANI, a loro volta sospinti dai GOTI (OSTROGOTI E VISIGOTI)
In Oriente il REGNO DEI PARTI era diventato potentissimo (forte esercito) sotto la NUOVA DINASTIA DEI SASANIDI salita al potere nel 224 d.C. Sotto il comando dell’abile sovrano Saphur (Sapore I),
l’esercito dei Parti sfondò le difese romane occupando la grande città di Antiochia (capitale della Siria) e fu respinto a fatica.
La pace con i Parti (Roma conservava la Mesopotamia, ma pagava a Saphur un cospicuo contributo) venne conclusa da un generale arabo romanizzato, FILIPPO L’ARABO 244-249 d.C. che fu acclamato
Un’ennesima rivolta militare portò all’assassinio di Filippo l’Arabo e alla proclamazione del nuovo imperatore DECIO 249-251 d.C. che avviò una durissima REPRESSIONE, PER LA PRIMA VOLTA PER
EDITTO, QUINDI GENERALIZZATA E SISTEMATICA, CONTRO I CRISTIANI. VALERIANO fu il primo a instaurare una DIVISIONE DELL’IMPERO, affidando al figlio GALLIENO 253-268 d.C. il governo
dell’OCCIDENTE e tenendo per sé, VALERIANO 253-260 d.C., il governo dell’ORIENTE. Valeriano fu catturato in battaglia dai Parti e, dopo aver subito svariate umiliazioni, morì in prigionia
Rimase al potere solo Gallieno che riuscì con grandi difficoltà a difendere l’Italia dai Germani mentre i GOTI scesero in GRECIA e in ASIA MINORE dove seminarono DISTRUZIONE
IMPORTANTE INNOVAZIONE, LA DIVISIONE TRA CARRIERA CIVILE E CARRIERA MILITARE, ESCLUDENDO I SENATORI DAL COMANDO DELLE FORZE MILITARI.
Questo è un periodo di massima crisi per l’unità dell’Impero, alcune regioni, infatti, si resero autonome – COSTITUZIONE DI REALTÀ ISTITUZIONALI INDIPENDENTI:
IMPERO DELLE GALLIE (imperium Galliarum in Occidente – Gallie, Spagna, Britannia) dove le legioni si ammutinarono e proclamarono imperatore POSTUMO 259-268 d.C.
REGNO DI PALMIRA (in Oriente dall’Egitto all’Eufrate) La resistenza contro i persiani si era concentrata attorno alla città di Palmira, in Siria, dove il principe siriaco ODENATO costituì un regno autonomo
da Roma che, dopo la sua morte, resse con abilità politica, la moglie ZENOBIA 267-273 d.C.
Gli imperatori CLAUDIO II “IL GOTICO” 268-270 d.C. (Annientò un esercito di Goti nella grande battaglia di Naisso, nella Mesia superiore) e AURELIANO 270-275 d.C. (RIUNÌ SOTTO IL SUO DOMINIO
TUTTO L’IMPERO, PONENDO FINE AI REGNI AUTONOMI DELLE GALLIE E DI PALMIRA) RICOMPOSERO L’UNITÀ DELL’IMPERO (i Germani furono sconfitti in una serie di battaglie che riportarono la frontiera
sul Reno e sul Danubio). Aureliano costruì una nuova cinta muraria, le “MURA AURELIANE” 271 d.C. per difendere Roma dalle incursioni barbariche.
DA DIOCLEZIANO ALLA FINE DELL’IMPERO
DIOCLEZIANO 284-305 d.C.
Quando il potere giunse nelle mani di un generale della Dalmazia, DIOCLEZIANO, che riuscì a mantenere il potere per un ventennio, fu finalmente possibile uscire dalla confusione dell’“anarchia militare”,
RIORGANIZZARE L’IMPERO E DIFENDERNE EFFICACEMENTE I CONFINI. Diocleziano varò delle RIFORME CHE RINNOVARONO COMPLETAMENTE LO STATO ROMANO creando le condizioni affinché
l’imperatore non fosse più alla mercè degli eserciti e potesse, così, conservare l’unità dello Stato, rafforzando il potere imperiale e facendolo evolvere verso forme di MONARCHIA ASSOLUTA: l’imperatore
cessava di essere il primo magistrato dello Stato, per diventare il solo dominus dell’Impero.
RIFORMA DELL’ESERCITO (p.139)
RIFORMA DEL GOVERNO IMPERIALE: LA TETRARCHIA (governo dei quattro – governo collegiale) per regolare la successione al trono. (p.134; 139-140)
DUE “AUGUSTI” – DIOCLEZIANO (Oriente) e MASSIMIANO (Occidente) - Detentori del potere supremo.
DUE “CESARI” - GALERIO (Oriente) e COSTANZO CLORO (Occidente) - Imperatori subordinati.
QUATTRO NUOVE CAPITALI (Treviri, Milano, Sirmio, Nicomedia)
*L'ultima "capitale" dell'Impero romano d'Occidente fu invece Ravenna dal 402 al 476
RIFORMA FISCALE (p. 140-141) – effetto negativo = imbalsamare la società.
LA CRISI E L’EFFETTO CATASTROFICO DELLA “PIANIFICAZIONE ECONOMICA IMPERIALE” (p. 141)
La PERSECUZIONE CONTRO I CRISTIANI (editti 303-304 d.C.)
COSTANTINO 306-337 d.C.
Il meccanismo della Tetrarchia si inceppò subito dopo l’abdicazione dei due augusti Diocleziano e Massimiano 305 d.C. Alla morte di Costanzo Cloro, le truppe proclamarono Augusto il suo figlio illegittimo
Costantino. Alla proclamazione di Costantino fece eco quella di Massenzio, figlio di Massimiano (principio dinastico).
Dinanzi a tale situazione, Diocleziano e Galerio stabilirono una SECONDA TETRARCHIA 306 d.C.:
Due Augusti: GALERIO (Oriente) e LICINIO (Occidente)
Due Cesari: MASSIMINO DAIA (Oriente) e COSTANTINO (Occidente)
Massenzio restava come usurpatore a Roma, in Italia e in Africa.
La crisi del sistema tetrarchico portò a una lunga serie di guerre civili a cui Costantino associò una studiata propaganda ideologica, fino a giungere a divenire IMPERATORE UNICO 324 d.C.
BATTAGLIA DI PONTE MILVIO, presso i Saxa Rubra sulla via Flaminia, alle porte di Roma, 28 ottobre 312 d.C. Con la morte di MASSENZIO, tutta l'Italia passò sotto il controllo di Costantino.
L'anno seguente MASSIMINO DAIA veniva sconfitto da Licinio ad Adrianopoli e si dava la morte.
Durante questa campagna sarebbe avvenuta la celebre e leggendaria apparizione della croce sovrastata dalla scritta In hoc signo vinces ("con questo segno vincerai
Rimasti solo in due:
COSTANTINO fu proclamato imperatore in Occidente (“augusto” dal 313 d.C.)
LICINIO fu proclamato imperatore in Oriente
313 d.C. EDITTO DI MILANO
330 d.C. Fondazione di una nuova capitale “NUOVA ROMA” (nel luogo dell’antica Bisanzio) poi nota come COSTANTINOPOLI
DALLA DIARCHIA ALLA MONARCHIA. In seguito alla sconfitta di Licinio, che si arrese dopo le BATTAGLIE DI ADRIANOPOLI E DI CRISOPOLI 324 d.C. e venne successivamente ucciso,
COSTANTINO rimase L'UNICO AUGUSTO legittimando la DINASTIA COSTANTINIANA 268 - (ascesa al potere del presunto nonno, Claudio il Gotico) - 363 d.C. (fine dell’Impero di Giuliano l’Apostata).
Alla morte di Costantino 337 d.C. il potere passò ai figli Costantino II, Costante e Costanzo:
Costantino II venne deposto e ucciso
Costante morto vittima di una ribellione
Costanzo scelse come suo successore un cugino, GIULIANO,
GIULIANO L’APOSTATA 361-363 d.C.
 Intellettuale di formazione filosofica – TENTATIVO DI RESTAURAZIONE DEL PAGANESIMO– ESCLUSIONE DAL POTERE DELLA CLASSE DIRIGENTE CRISTIANA.
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IL CONFLITTO CON I VISIGOTI
Nel 364 d.C. Valentiniano è proclamato imperatore. Egli si associa al potere il fratello Valente. Vengono divise le competenze: l’Oriente va a Valente, l’Occidente a Valentiniano. Nel 367 d.C. Graziano (un
bambino di soli 8 anni che aprirà la via alla serie dei principi pueri), figlio di Valentiniano, è associato al potere. 378 d.C. BATTAGLIA DI ADRIANOPOLI CONTRO I GOTI. CATASTROFE: ESERCITO ROMANO
ANNIENTATO - MUORE VALENTE. I VISIGOTI DILAGARONO NELLA PARTE ORIENTALE DELL’IMPERO E TENTARONO PERSINO L’ASSALTO DI COSTANTINOPOLI. QUESTA SCONFITTA RAPPRESENTÒ
NELL’IMMAGINARIO COLLETTIVO ROMANO UN PUNTO DI ROTTURA, DIFFONDENDO UN SENTIMENTO DI GRAVE PROSTRAZIONE PSICOLOGICA: L’ESERCITO ROMANO, CONSIDERATO INVINCIBILE, ERA
STATO CLAMOROSAMENTE BATTUTO.
IL REGNO DI TEODOSIO 379-395 d.C.
 PACE CON I VISIGOTI stabilendo che questi si sarebbero accampati nelle province danubiane come alleati dell’Impero (PATTI CHE CONSENTONO LO STANZIAMENTO DEI GOTI NEI CONFINI DELL’IMPERO
- 380; 382;392 d.C.)
Gli storici sono divisi nel giudizio su questa politica: Una scelta obbligata che permetteva, al contempo, di assicurarsi l’a iuto di esperti combattenti? Oppure un autentico suicidio della classe dirigente
romana che, così, si consegnava inerme nelle mani di soldatesche straniere? Sta di fatto che in un primo tempo sembrò che la scelta di Teodosio desse buoni risultati e che si stesse formando una casta
dirigente goto-romana.
 380 d.C. editto di Tessalonica
 390 d.C. Prostrazione di fronte ad Ambrogio
 394 d.C. “Guerra di religione” contro Eugenio
395 d.C. MORTE DI TEODOSIO: LA DIVISIONE DEFINITIVA DELL’IMPERO ROMANO: IMPERO D’OCCIDENTE E IMPERO D’ORIENTE
Morte di Teodosio. Gli succedono i figli ARCADIO (Imperatore d’Oriente -sotto la tutela del goto Rufino) e ONORIO (Imperatore d’Occidente sotto la tutela del GENERALE VANDALO STILICONE (la scelta
di STILICONE indica il grado di ascesa dei barbari nelle strutture politiche e sociali dell’Impero).
406 d.C. INVASIONI BARBARICHE IN GALLIA E SPAGNA - CROLLO DELLA FRONTIERA DEL RENO - DATA DI NON RITORNO.
corrente antibarbarica (capeggiata da ONORIO), CONDANNA A MORTE DI STILICONE 408 d.C.
410 d.C. ROMA SACCHEGGITA DAI VISIGOTI di ALARICO
Nasce in Aquitania il PRIMO REGNO ROMANO-BARBARICO 418 d.C.
429 d.C. i VANDALI, del re GENSERICO CONQUISTARONO l’AFRICA.
A PARTIRE DAL 430 d.C. CIRCA, L’IMPERO D’OCCIDENTE FU DUNQUE COSTITUITO SOLTANTO DALL’ITALIA, DA ALCUNE PARTI DELLA GALLIA E DA BRANDELLI DI TERRE NEI BALCANI.
451 d.C. BATTAGLIA SANGUINOSISSIMA AI CAMPI CATALAUNICI TRA ATTILA, RE DEGLI UNNI, E EZIO, COMANDANTE (di origine gallica) DELL’ESERCITO ROMANO alleato con i Visigoti. Attila sconfitto.
452 d.C. ATTILA, riprese la strada dell’Italia, DEVASTÒ IL VENETO E RASE AL SUOLO AQUILEIA – Papa Leone I incontrò Attila sul Mincio e riuscì ad arrestarne l’assalto.
455 d.C. ROMA SACCHEGGITA DAI VANDALI di Genserico. Papa Leone I patteggia con Genserico le modalità “pacifiche” del saccheggio.
476 d.C. FINE DELL’IMPERO ROMANO D’OCCIDENTE. Il barbaro Odoacre (capo delle milizie barbariche al servizio dell’Impero) batte Oreste e depone Romolo Augustolo, che conclude la serie degli
imperatori d’Occidente. ODOACRE SI FA RICONOSCERE RE SULL’ITALIA DALL’IMPERATORE D’ORIENTE ZENONE.
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