ENTE PER LE NUOVE TECNOLOGIE, L'ENERGIA E L'AMBIENTE Associazione EURATOM-ENEA sulla Fusione MODELLO ELETTROMAGNETICO DELLE BOBINE POLOIDALI ANDREA CAPRICCIOLI, PAOLO FROSI ENEA - Unità Tecnico Scientifica Fusione Centro Ricerche Frascati, Roma RT/2004/39/FUS Questo rapporto è stato preparato da: Servizio Edizioni Scientifiche - ENEA, Centro Ricerche Frascati, C.P. 65 - 00044 Frascati, Roma, Italia I contenuti tecnico-scientifici dei rapporti tecnici dell'ENEA rispecchiano l'opinione degli autori e non necessariamente l’opinione dell'Ente. MODELLO TERMICO DELLE BOBINE POLOIDALI Riassunto E’ stato scritto un modello agli elementi finiti assialsimmetrico semplificato di Ignitor per calcolare il campo magnetico dovuto alle correnti poloidali e di plasma. Sono state modellate le bobine poloidali, la camera a vuoto, l’aria ed il plasma. Si è fatto uso dell’elemento CIRCU124 per simulare correttamente le correnti impresse. E’ possibile aggiornare facilmente la geometria, i materiali e le correnti perché questi dati sono stati immessi in forma parametrica. Questi dati sono stati presi dai precedenti documenti dell’Ansaldo. Parole chiave: Ignitor, bobine poloidali, campo magnetico poloidale, elemento circ124, analisi fem POLOIDAL COIL ELECTROMAGNETIC MODEL Abstract A semplified axis-symmetric finite element model of Ignitor has been developed to calculate magnetic field due to poloidal and plasma current load. Poloidal coils, vacuum vessel, air and plasma have been modeled. CIRC124 element has been used to simulate properly current loads. It is possible to update geometry, materials and current loads because their data have been entered in a parametric form. These data have been taken from previous Ansaldo reports. keywords:Ignitor, poloidal coil, magnetic poloidal field, circ124 element, fem analysis INDICE 1. INTRODUZIONE ........................................................................................................... 7 2. GEOMETRIA ................................................................................................................. 9 3. MODELLO FEM, CARICHI E VINCOLI .................................................................... 11 4. SOLUZIONE E RISULTATI ........................................................................................ 15 BIBLIOGRAFIA ................................................................................................................. 20 7 MODELLO ELETTROMAGNETICO DELLE BOBINE POLOIDALI 1. INTRODUZIONE Il presente lavoro si colloca nell’ambito delle attività volte a realizzare il modello matematico della macchina IGNITOR ideata per studiare la fusione nucleare nel plasma. La progettazione di tale macchina verrà eseguita mediante il metodo degli elementi finiti. Il principio fondamentale della nostra attività è cercare di uniformare tutta l’analisi in un unico ambito di calcolo: infatti per lo studio elettromagnetico, termico e strutturale si è usato sempre il codice agli elementi finiti ANSYS Inc. Release 5.5. L’attività di calcolo può essere logicamente suddivisa nei seguenti passi: 1. analisi elettromagnetica degli avvolgimenti poloidali: noto lo scenario di corrente derivante dall’analisi “di equilibrio del plasma”, si ottiene l’andamento nel tempo della densità di flusso magnetico e le forze elettromagnetiche agenti sulle bobine medesime; 2. analisi termica degli avvolgimenti poloidali: noti i risultati della densità di flusso magnetico del punto precedente, necessari per tenere conto della magnetoresistenza, e note le correnti di scenario dall’analisi di equilibrio, si calcolano le temperature finali a cui giungono le bobine in questione; 3. analisi strutturale dell’intera load assembly: note le temperature delle bobine poloidali del punto 2 e le forze elettromagnetiche del punto 1, si valuta lo stato di sollecitazione dell’intera struttura. Il presente documento riassume i risultati ottenuti dall’analisi elettromagnetica delle bobine poloidali. 8 L’obiettivo di tale analisi consiste nella valutazione: • della densità di flusso magnetico prodotto dal solenoide centrale, • delle forze elettromagnetiche agenti sulle bobine poloidali e dovute alle interazioni tra corrente nelle bobine medesime e corrente di plasma. Tale modello presuppone come dati di ingresso: • l’andamento nel tempo delle correnti che passano nelle bobine poloidali, • la corrente di plasma. In figura 1 è riportata una sezione retta della macchina IGNITOR con i principali componenti: palo centrale, bobine poloidali, C-Clamp, bobine toroidali, camera a vuoto, criostato ecc ( rif. [1]). Fig. 1 - Vista in sezione della macchina IGNITOR 9 Per lo scopo di tale analisi è stato sufficiente un modello ad elementi finiti piano assialsimmetrico che comprende le bobine poloidali, il plasma e la camera a vuoto; siccome non ci sono materiali ferromagnetici, tutto è equivalente al vuoto e l’induzione magnetica è valutata considerando una regione illimitata esterna alle bobine. 2. GEOMETRIA I dati geometrici (rif. [2], [3]) delle bobine poloidali riportati per comodità nella tabella 1 sono stati inseriti nel modello per mezzo di file opportunamente formattati: così facendo il modello ha tutti i dati di input parametrizzati e risulta perciò molto flessibile: quindi, qualora dovessero intervenire variazioni della geometria e nelle correnti, questo può essere velocemente aggiornato e riprocessato. Il codice legge, per ogni bobina, il raggio interno, il raggio esterno, la quota del baricentro, l’altezza, il numero di spire attive, il numero di spire orizzontali, il numero di spire verticali, il coefficiente di riempimento e lo spessore dell’isolante contromassa. Il conduttore che costituisce le bobine è un profilato in rame a sezione rettangolare coperto con l’isolante (tessuto vetro e resina epossidica) ed avvolto a spirale che va poi a formare più strati cilindrici: tra questi strati si interpone altro isolante (isolante di spira il primo ed isolante di strato quest’ultimo) portati in conto con il fattore di riempimento; c’è poi anche l’isolante contromassa il cui spessore è stato volutamente sottratto dalle dimensioni nominali. Questa struttura interna della bobina non è stata però modellata: per l’analisi elettromagnetica è stato sufficiente tener conto della sezione globale. Le ragioni di questi fatti saranno evidenti in seguito. In figura 2 è riportato il modello geometrico: è simmetrico rispetto all’asse, ed è anche simmetrico rispetto al piano equatoriale: ma la seconda metà della geometria è generata direttamente e non è ottenuta copiando la prima metà per riflessione rispetto al piano mediano, cosicché, anche se simmetrico, cambiando opportunamente i file di input, il modello può essere utilizzato per simulare una asimmetria geometrica e/o nella distribuzione delle correnti. Allo stesso modo si costruisce la sezione della camera a vuoto noto che sia il profilo per punti: la camera a vuoto è costruita in inconel che non è ferromagnetico. 10 Tab. 1 - Dati geometrici delle bobine poloidali Numero Raggio bobina interno S1 S2.1 S2.2 S3 S4.1 S4.2 S5 S6 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S16 I1 I2.1 I2.2 I3 I4.1 I4.2 I5 I6 I8 I9 I10 I11 I12 I13 I14 I15 I16 0.2161 0.3236 0.4069 0.2161 0.3236 0.4069 0.2161 0.3236 0.3236 0.6967 0.9667 1.6987 1.8817 2.1097 2.3027 1.993 2.209 0.2161 0.3236 0.4069 0.2161 0.3236 0.4069 0.2161 0.3236 0.3236 0.6967 0.9667 1.6987 1.8817 2.1097 2.3027 1.993 2.209 Numero Raggio Quota Altezza Numero spire in esterno baricentro bobina spire senso attive orizzontale 0.322 0.1847 0.3685 42 4 0.4069 0.1847 0.3685 32 3 0.5356 0.1847 0.3685 54 5 0.322 0.5862 0.3685 42 4 0.4069 0.5862 0.3685 32 3 0.5356 0.5862 0.3685 54 5 0.322 0.9877 0.3685 42 4 0.5356 0.9877 0.3685 86 8 0.5356 1.522 0.6226 128 8 0.9023 1.656 0.4046 87 8 1.1666 1.787 0.4106 87 8 1.8493 1.389 0.1886 29 6 1.9883 1.301 0.2956 31 4 2.2673 1.189 0.4776 77 6 2.5003 1.019 0.6656 141 9 2.203 2.219 0.206 46 6 2.4109 2.25 0.275 46 6 0.322 -0.1847 0.3685 42 4 0.4069 -0.1847 0.3685 32 3 0.5356 -0.1847 0.3685 54 5 0.322 -0.5862 0.3685 42 4 0.4069 -0.5862 0.3685 32 3 0.5356 -0.5862 0.3685 54 5 0.322 -0.9877 0.3685 42 4 0.5356 -0.9877 0.3685 86 8 0.5356 -1.522 0.6226 128 8 0.9023 -1.656 0.4046 87 8 1.1666 -1.787 0.4106 87 8 1.8493 -1.389 0.1886 29 6 1.9883 -1.301 0.2956 31 4 2.2673 -1.189 0.4776 77 6 2.5003 -1.019 0.6656 141 9 2.203 -2.219 0.206 46 6 2.4109 -2.25 0.275 46 6 Numero spire in Coefficiente Materiale senso di verticale riempimento 11 0.79 CuAg 11 0.82 CuAg 11 0.8 OFHC 11 0.79 CuAg 11 0.82 CuAg 11 0.8 OFHC 11 0.79 CuAg 11 0.81 DSC_ 17 0.78 DSC_ 11 0.82 DSC_ 11 0.82 CuAg 5 0.8 CuAg 8 0.81 DSC_ 13 0.82 DSC_ 16 0.84 CuAg 8 0.75 CuAg 8 0.782 CuAg 11 0.79 CuAg 11 0.82 CuAg 11 0.8 OFHC 11 0.79 CuAg 11 0.82 CuAg 11 0.8 OFHC 11 0.79 CuAg 11 0.81 DSC_ 17 0.78 DSC_ 11 0.82 DSC_ 11 0.82 CuAg 5 0.8 CuAg 8 0.81 DSC_ 13 0.82 DSC_ 16 0.84 CuAg 8 0.75 CuAg 8 0.782 CuAg 11 Fig. 2 - Modello geometrico in ambiente ANSYS: sezione radiale delle bobine, della camera a vuoto, del plasma. Per quanto riguarda il plasma si è scelto il classico modello “a fili”: cioè le traiettorie delle particelle sono considerate costituire una regione dello spazio che si comporta come se fosse un conduttore a sezione finita (così come risulta dalla letteratura scientifica in merito); la scelta del numero e della posizione di tali conduttori è arbitraria tuttavia, provando con diverse configurazioni sono risultate piccole variazioni della soluzione soprattutto nelle zone lontane dal plasma come è, per esempio, la zona interna del solenoide e le sezioni delle bobine medesime, che sono proprio le zone di maggior interesse. il valore integrale della corrente di plasma è stato invece sempre rispettato, qualunque sia la scelta della distribuzione. Nel caso nostro si è assunta una distribuzione parabolica (del tipo 2 - x2) dove x è la distanza del centro della generica areola dal centro della camera assegnando una densità di corrente che rispetti tale valore integrale; le areole hanno una distribuzione spaziale di tipo ellittico così come risulta dalla figura 2. Sono possibili spostamenti lungo le direzioni radiale ed assiale nonché dilatazioni e contrazioni omotetiche al fine di simulare le variazioni geometriche di cui si è parlato sopra. 3. MODELLO FEM, CARICHI E VINCOLI Per il modello FEM è stato scelto l’elemento PLANE13 per l’aria (permeabilità magnetica relativa unitaria): è un elemento elettromagnetico, bidimensionale, assialsimmetrico, avente come grado di libertà nodale AZ (cioè la componente del potenziale vettore in direzione 12 ortogonale al piano dell’elemento: il codice ANSYS trova tale quantità come soluzione nodale e poi ottiene la densità di flusso magnetico per derivazione). L’elemento PLANE53, ad 8 nodi, è idoneo a modellare campi magnetici piani e assialsimmetrici, con varie opzioni sui gradi di libertà nodali: tale elemento si basa sulla formulazione del potenziale vettore magnetico (come l’elemento PLANE13) ed è applicabile alle seguenti analisi magnetiche in bassa frequenza: magnetostatica, correnti parassite (armoniche e transitorie), campi magnetici controllati in tensione (armonici e transitori), analisi accoppiate al circuito elettrico esterno. Nel caso del plasma tale elemento è stata usato assegnando ai nodi il grado di libertà AZ (come l’elemento plane13 per l’aria); la corrente di plasma è stata simulata imponendola come “carico di volume” (body force load); agli elementi del plasma è stata assegnata una resistività arbitrariamente elevata in modo tale da far sussistere solo le correnti applicate, annullando quelle indotte: infatti questo codice non deve aggiungere altre correnti oltre quelle già calcolate. Lo stesso elemento con le stesse opzioni è stato usato per modellare la camera a vuoto, assegnando il valore corretto della resistività dell’inconel (125E-8 Ohm*m) e lasciando quindi che le correnti indotte appaiano nella camera così come accade realmente. Invece per modellare le bobine di rame si è scelto sempre l’elemento 53 assialsimmetrico ma sistemando le opzioni in modo che abbia 3 gradi di libertà AZ,CURR,EMF attivi (potenziale vettore, corrente, caduta di potenziale): ciò equivale alla condizione di bobina accoppiata al circuito esterno (circuit-coupled stranded coil). Questo è costruito con l’elemento CIRCU124 che, con le opzioni opportune, può riprodurre sia il generatore esterno che l’elemento circuitale che rappresenta l’impedenza: tale semplice circuito deve essere poi collegato al dominio FEM (nella fattispecie gli elementi plane53 che simulano le bobine). Con tale scelta si riesce a simulare correttamente il fatto che le bobine siano controllate in corrente. Si ottiene così un circuito costituito da una sorgente di corrente indipendente attaccata ad un conduttore massivo: gli elementi CIRC124 accettano il carico lineare a tratti così come è l’andamento temporale dello scenario. Questo collegamento circuito esterno-dominio FEM deve essere ripetuto, ovviamente, per ogni bobina: a tal riguardo la generica sezione della bobina non deve avere nodi in comune con le altre: l’aver sottratto lo spessore dell’isolante contromossa è servito proprio a mantenere distinte le varie sezioni di rame. Per quanto detto la resistività del rame non è importante ai fini dell’analisi magnetica perché il generatore è tale da reagire al manifestarsi delle correnti indotte in modo tale da garantire un valore rigorosamente pari a quello impresso così come avviene nella realtà. Il generatore è definito con due nodi, l’impedenza mediante gli stessi nodi del generatore (in ordine inverso) più uno qualunque tra i nodi della sezione di rame (fig. 3). 13 Fig. 3 - Elementi CIRC124 (generatore ed impedenza) ed elementi PLANE53 della sezione di rame Inoltre, quando si esegue la mesh della generica bobina, bisogna definire alcune costanti reali (procedimento generale in ambito ANSYS) per l’elemento in uso che nella fattispecie sono: l’area della sezione della bobina, il verso della corrente e il fattore di riempimento letti da appositi file così come riportato sopra. Bisognava ancora imporre che tutti i nodi della sezione delle bobine avessero la stessa corrente (CP,n,CURR,all) come è nella realtà, e poi gli stessi nodi fossero collegati l’un l’altro secondo il grado di libertà EMF (caduta di potenziale). Di seguito si riportano i valori tabellati (tabella 2) della corrente in tutti i poloidali e la corrente di plasma. Così facendo si è modellata una regione limitata dello spazio: ciò è sufficiente se si è in presenza di materiali ferromagnetici in quanto, in questo caso, praticamente tutte le linee di forza passano nel ferro e nell’aria immediatamente adiacente; nel caso di materiali non ferromagnetici le linee di forza del campo decadono e si annullano all’infinito: per non modellare una regione infinitamente estesa sono stati predisposti in Ansys degli elementi appositi che raccordano all’infinito le linee del campo. Nel caso piano sono gli elementi INFIN110 che svolgono questa funzione e che sono stati messi immediatamente a ridosso dell’aria: ne risulta una configurazione globale come quella riportata in fig. 4; inoltre siccome il vettore induzione magnetica giace nel piano che contiene l’asse di simmetria, ci sarà una componente assiale (BY) ed una radiale (BX) a cui deve corrispondere una sola componente 14 (AZ) del potenziale vettore come si è visto per i gradi di libertà nodali; siccome per l’assialsimmetria bisogna imporre che l’induzione magnetica risulti tangente all’asse di simmetria medesimo, ciò si traduce nell’imporre che il potenziale vettore (AZ) risulti ivi nullo. Tab. 2 - tabella delle correnti dello scenario tempi S1 S2.1 S2.2 S3 S4.1 S4.2 S5 S6 S8 S9 S10 S11 S12 S13 S14 S15 S16 I1 I2.1 I2.2 I3 I4.1 I4.2 I5 I6 I8 I9 I10 I11 I12 I13 I14 I15 I16 Plasma -3 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 2.363 3.938 1 2.363 3.938 1 5 5.5 3 8 -0.91 -0.8 -0.745 1.12 0 0 1 2.363 3.938 1 2.363 3.938 1 5 5.5 3 8 -0.91 -0.8 -0.745 1.12 0 0 0 0.7 0.4 1.012 1.688 0.4 1.012 1.688 1 3 3 2 3.2 0.22 0 -0.8 -0.71 0 0 0.4 1.012 1.688 0.4 1.012 1.688 1 3 3 2 3.2 0.22 0 -0.8 -0.71 0 0 2.5 1.5 0 0 0 0 0 0 0.8 2.4 2.5 1.6 2.3 0.25 0 -0.9 -1.8 0 0 0 0 0 0 0 0 0.8 2.4 2.5 1.6 2.3 0.25 0 -0.9 -1.8 0 0 5.4 2.5 -1.85 -1.2 -2 -1.85 -0.938 -1.563 0.5 1.5 0.4 1.5 1.2 0.6 0.2 -1.69 -2.8 0 0 -1.85 -1.2 -2 -1.85 -0.938 -1.563 0.5 1.5 0.4 1.5 1.2 0.6 0.2 -1.69 -2.8 0 0 8 4 -2.8 -3.038 -5.063 -2.8 -2.85 -4.75 0.2 0.6 0 0.07 0 0.58 0.9 -1.3 -5.5 3.72 -3.72 -2.8 -3.038 -5.063 -2.8 -2.85 -4.75 0.2 0.6 0 0.07 0 0.58 0.9 -1.3 -5.5 3.72 -3.72 12 5 -2.8 -3.188 -5.313 -2.8 -3.113 -5.188 -0.3 -0.9 0 0 0 0.69 0.85 -1.3 -5.78 3.72 -3.72 -2.8 -3.188 -5.313 -2.8 -3.113 -5.188 -0.3 -0.9 0 0 0 0.69 0.85 -1.3 -5.78 3.72 -3.72 12 8 -4 -2.55 -4.25 -4 -1.8 -3 -0.2 -0.6 -4.5 1.8 0 1 0.68 -1.81 -4.79 0 0 -4 -2.55 -4.25 -4 -1.8 -3 -0.2 -0.6 -4.5 1.8 0 1 0.68 -1.81 -4.79 0 0 10 10 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 15 Fig. 4 - Modello FEM completo: bobine, plasma, aria, camera a vuoto e generatori. 4. SOLUZIONE E RISULTATI Il codice esegue un’analisi transitoria per la durata dell’impulso (13 sec) salvando la soluzione ad ogni 0.5 sec: il carico in corrente è incrementato a rampa con passo di 0.1 sec. In fig. 5 riportiamo il risultato, per esempio per t=5 sec, del modulo del vettore densità di flusso magnetico (BSUM). E’ possibile eseguire anche il vector plot (fig. 6): cioè rappresentare in un dato istante lo stesso vettore densità di flusso in corrispondenza dei nodi per la parte di modello selezionata: per esempio le sezioni di alcune bobine. oppure diagrammare il campo lungo un percorso prestabilito (fig. 7): 16 Fig 5 - Distribuzione della densità di flusso magnetico per t = 5 s Fig. 6 - Rappresentazione vettoriale del campo magnetico per alcune bobine in questo caso il tratto scelto è una linea che parte dall’asse di simmetria e taglia le bobine 1, 2.1 e 2.2: il tratto costante rende conto dell’andamento del campo interno al solenoide, il tratto decrescente si verifica quando ci si allontana dall’asse e si intersecano le bobine. 17 Fig. 7 - Andamento del campo magnetico lungo una radiale che parte dall’asse di simmetria ed attraversa le bobine. Fig. 8 - rappresentazione vettoriale delle forze nodali agenti sulle bobine. 18 Fig. 9 - rappresentazione vettoriale delle forze nodali agenti sulla camera a vuoto. E’ anche possibile l’estrazione delle forze elettromagnetiche che agiscono sulle bobine (fig. 8) o sulla camera a vuoto (fig. 9): tali forze, per come è strutturato ANSYS, devono intendersi come risultanti sull’intera base di 360°. Per quanto riguarda il modulo della induzione magnetica, siccome tale grandezza serve per la successiva analisi termica (introduzione del modello costitutivo della magnetoresistenza), esso è stato estratto dal database di Ansys e scritto in appositi files. E’ stato scritto un file per ogni bobina e per ogni istante di tempo significativo cioè t = 0 sec., t = 0.7 sec., t = 1.5 sec., t = 2.5 sec., t = 4 sec., t = 5 sec., t = 8 sec.: tale file contiene le coordinate del baricentro degli elementi (che sono stati definiti in modo da avere le stesse dimensioni della sezione della spira in modo tale che si abbia un elemento per ogni sezione di spira) e il corrispondente valore dell’induzione magnetica. Per l’estrazione dal database dei valori di forza agenti sulle bobine poloidali si è proceduto in maniera sostanzialmente analoga: tuttavia in corrispondenza delle coordinate del baricentro del singolo elemento (per ogni bobina e per ogni istante) non si è scritto il valore della forza bensì una sorta di “densità di forza” cioè la forza divisa per la superficie dell’elemento e si è scritto in altri files il risultante (assiale e radiale) agente sull’intera bobina; questo perché, siccome tali valori devono essere dati in ingresso al modello dell’intera load assembly dove a 19 buon diritto si presume che non ci sarà una mesh così fitta per i poloidali, queste forze devono essere applicate a dei nodi che non necessariamente coincidono con quelli di questo modello; allora, applicando le procedure opportune, e portando in conto questa densità di forza e il risultante si riesce a conservare il valore integrale ed ad attribuirlo alla nuova mesh. 20 BIBLIOGRAFIA [1] ANSALDO IGN.ANE.N.1009.000 rev. 0 del 21/5/99) [2] Disegni ANSALDO IGN PAL D 1002 001/2 Rev 1 [3] Disegni CITIF CTF F CAV D 5016 Rev 0 del 15/3/96