Misura in laboratorio della massa a riposo dell’elettrone (mediante l’apparato di Thomson per la determinazione della carica specifica dell’elettrone) Premessa teorica Misura la velocità della particella mediante equilibrio delle forze elettromagnetiche. E FE mv se capita che B Allora da F E F E cioè p = 0 mv + + FB dp 0 dt FE = FB cioè v qE = qvB e quindi: E B In seguito si fa passare la particella in campo magnetico uniforme. mv B r Da F qv B ; quindi è K F v 0 t F v K = costante se si suppone di poter trascurare la perdita di energia elettromagnetica per irraggiamento (il moto è accelerato). Essendo quindi m0( – 1 )c2 costante, è costante anche , dunque anche v ; il moto è allora circolare uniforme e l’intensità dell’accelerazione sarà espressa dalla formula Dalla legge fondamentale F d m0 v dt dall’espressione della forza di Lorentz qBr m0 v dv v2 . dt r che in questo caso ( costante) diventa F m0 F qv B risulta v2 qvB m0 r ; sostituendovi infine l’espressione di v (E/B) si ottiene qB 2 r E m0 1 E cB dv ,e dt da cui: qB 2 r m0 E da cui 2 1 Misura del raggio di curvatura della traiettoria dei raggi catodici nell’apparato di Thomson Si sono determinate le coordinate di tre punti A, B, C . Nell’ipotesi che la traiettoria sia una circonferenza, tali punti la determinano univocamente. Per le caratteristiche dell’apparato il primo punto A ha coordinate (1,5 ; 0) espresse in centimetri . Conviene usare tale punto come origine di un sistema di riferimento, per cui le ascisse dei punti B e C dovranno essere diminuite del valore 1,5 . L’equazione della circonferenza sarà quindi x2 + y2 + ax + by = 0 e il suo raggio r sarà dato 2 a b dall’espressione r 2 2 2 . I valori di a e b sono determinati imponendo il passaggio per i punti di coordinate B(x B;yB) e C(xC;yC): q B x B a y B b 0 , avendo posto q B x B2 y B2 e q C x C2 y C2 q C x C a y C b 0 La soluzione del sistema è: . q y qC y B a B C xC y B y C x B q xB a b B yB Segue immagine da file excel 2 Procedura da eseguire in laboratorio 1° osservazione dei raggi catodici emessi dal tubo, quindi: Collegamento del filamento al generatore a 6/12 V ( all’accensione del circuito si vede l’emissione di energia elettromagnetica ma non si vedono i termoelettroni emessi); Collegamento del generatore di alta tensione in continua per alimentare il cannone elettronico (all’accensione con Vmax 3 kV si dovrebbero osservare i termoelettroni accelerati dalla d.d.p. tra filamento a potenziale 0 V e placchetta fessurata a 3 kV : l’impatto degli elettroni sulla griglia cartesiana in mica provoca la trasformazione dell’energia degli elettroni in energia luminosa di colore blu, mentre l’impatto sul vetro provoca emissione di energia luminosa di colore verdastro) 2° taratura del campo magnetico generato dalle bobine di Helmoltz: Togliere il tubo dal sostegno e lasciare le bobine di Helmoltz; Collegarle in serie ad un generatore di corrente continua a tensione variabile mediante potenziometro; A A E E Inserire il sensore di campo magnetico gestito dal GLX e compilare una tabella di correlazione tra l’intensità I fatta circolare nelle bobine e l’intensità B del campo magnetico; 3 3° Misura: riassemblare il tutto Alimentare il filamento; Alimentare il cannone; Accendere il campo magnetico e regolarlo in modo da rilevare facilmente le coordinate di tre punti della traiettoria circolare del raggio catodico; Rilevare la misura di B tramite l’amperometro collegato alle bobine [ B(I) ] rilevare la distanza tra le placche e accendere il campo elettrico deflettente (il generatore nuovo ad alta tensione è dotato di un voltmetro per misurare la d.d.p. applicata alle placche); regolare il campo elettrico in modo da raddrizzare il raggio catodico; in questa situazione la forza elettrica annulla la forza magnetica: v = E/B . Rilevare la misura di E tramite il voltmetro [E = V/d] Spegnere tutto. Elaborazioni dei dati: 4 Calcolo della massa a riposo: 5