Tutte le verità sulla magica economia delle applicazioni

20/4/2016
Tutte le verità sulla magica economia ­ Sette mila sviluppatori provenienti da ­ Il Sole 24 ORE
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16 febbraio 2014
Tutte le verità sulla magica economia delle
applicazioni
di Anna Volpicelli
Sette mila sviluppatori provenienti da tutto il mondo, Italia compresa, trecento speakers e due giorni di
workshop e conferenze per aiutare entrepreneur a sopravvivere nel magico mondo delle apps. È stato
questo Apps World 2014 North America . Un momento per fare il punto sulla difficile economia delle
applicazioni mobili. Il momento non è dei più facili. Oggi che il mercato delle app é per lo più saturo,
sviluppatori e start up in generale cercano di trovare nuove soluzioni per sopravvivere, conquistare nuove
fette di mercato e soprattutto monetizzare le loro idee. Secondo uno studio condotto da Portio Reserach
nel 2013 sono state lanciate più di 82miliardi di apps, per un totale di 20,4 miliardi in revenue. Un
fenomeno, sempre secondo la ricerca, in aumento che vedrà crescere i downloads fino a superare i 200
miliardi all'anno entro la fine del 2017, con ricavi pari a 63,5 miliardi dollari. Una dato interessante se si
pensa che solo il 91% degli americani possiede uno smartphone, e di questo il 50% scarica dalle 6 ­10 app a
settimana (fonte Pew reserach center). Un'abitudine o mania resa possibile anche dal fatto che nel 2013 il
91% delle app disponibili sul mercato sono state gratuite e solo il 9% a pagamento. Quello del freemiun
business app é una tendenza che va a vantaggio dei consumatori, ma a svantaggio dei developers. In base a
un'analisi condotta da Vision Mobile (visionmobile.com), il 67% dei developers guadagna circa 500 dollari
al mese per ogni app che costruisce. Come fare quindi per arricchirsi costruendo i propri sogni?
Le Tech cronache testimoniano quotidianamente di come le start up con una buona idea, tecnologia e
discrete capacità di networking siano state in grado di vendere la loro app a grandi compagnie, come
Google, Facebook, Twtter, le altre invece sono costrette a dividersi fra meeting con venture capitalist e
brainstorming per trovare soluzioni di guadagno concrete. Un' alternativa esplorata e per lo più
interessante sembra essere quella delle "app­in purchase", una startegia di business che permette di
scaricare la app gratuitamente e di acquistare contenuti a secondo dalle esigenze. Una soluzione, pero, che
non piace molto ai consumatori. Ecco perché é stata inventata l'opzione "try­before­you buy purchasing"
che permette agli utenti di scaricare gratis la preview di un gioco, per esempio, provarlo e poi decidere se
acquistarlo o meno. Un'altra tendenza nel campo della monetizzazione che sta emergendo è quella di far
leva sull'advertising network. «Oggi si parla molto di Native Adverstising ­ spiega Stefano Sassu, General
Manager di Ask Partner Network ­: una forma di advertising online per cui ogni singola pubblicità viene
creata in sintonia con la pagina o i contenuti del sito sul quale è ospitata. Facebook e Twitter sono stati i
precursori di questo nuovo trend e stanno in qualche modo definendo le regole del gioco per l'intero
mercato».
Una tattica adottata pienamente da AirPush, mobile ad network che si é qualificata seconda nella classifica
di Forbes per la sezione "aziende più promettenti 2014". L'azienda ha da poco acquisito Hubbl
(hubbl.com), una start up presente anche all'Apps World, specializzata in Native Adversiting. Sia che si
parli di pubblicità sia che si parli di localizzazione e personalizzazione dei contenuti, uno dei dibattiti più
caldi rimane sempre quello della privacy. Esistono, infatti, oggi una serie di start up, che stanno cercando
di offrire soluzioni per proteggere, non solo gli loro utenti, ma gli stessi sviluppatori. E' il caso di
Cryptanium (cryptanium.com), una start up che crea software di sicurezza per le app relativi a contenuti,
dati sensibili del cliente­utente e codici che proteggono dall'intrusione di hacker. Tale sistema non solo
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Tutte le verità sulla magica economia ­ Sette mila sviluppatori provenienti da ­ Il Sole 24 ORE
consente ai developers di conquistarsi la fiducia dei consumatori, ma garantisce loro la possibilità di
sperimentare e provare le proprie creazioni in modo trasparente.
Quella del "testing" sembra, inaftti, essere uno altro business trend in via di sviluppo. Ubertesters
(ubertesters.com), é una start up israeliana, che offre la possibilità di sperimentare la propria app prima
del lancio, cosi come Global Step, (globalstep.com) più specifica per gaming app. La sensazione in generale
é quella che in futuro vedremo la nascita di applicazioni che in qualche modo renderanno la vita più facile
a sviluppatori. "Questa ­ dice Matteo Daste, global counsel presso Squire Sanders, uno dei maggiori studi
legali a San Francisco ­ é una tendenza che si svilupperà nell'immediato futuro. Si parla di verticalizzazione
delle applicazioni, che vede la nascita di start up che offrono a sviluppatori soluzioni pratiche come per
esempio la creazione di codici». Come Snip2code (snip2code.com), una start up italiana appena entrata a
far parte di Plug and Play (plugandplaytechcenter.com), accelerator spagnolo con sede nella Silicon Valley
(hanno investito anche in Google), che offre un servizio che permette all'utente di cercare, condividere e
raccogliere i frammenti di codice utilizzati ogni giorno nelle attività di sviluppo delle applicazioni software.
Le innovazioni proposte all'Apps World non riguardano solo il mondo del mobile ma anche quello di
tablet e smart TV. Quella del cross­platform sarà un'altra tendenza futura. Lo stesso Tomer Cohen di
LinkedIn ha sottolineato l'importanza oggi di non focalizzarsi esclusivamente sul mobile app. «Le migliori
aziende ­ spiega ­ sono già passate a focalizzarsi su OS centric design». Il consiglio quindi é quello di aprire
la mente e sviluppare un approccio anche plaltform oriented per essere sicuri di offrire la migliore
esperienza agli utenti e rimanere sulla cresta dell'onda.
16 febbraio 2014
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