COMUNE DI GUALTIERI ANTONIO LIGABUE: LO SPECCHIO NELL’OCCHIO L’arte per Ligabue è il linguaggio e l’espressione della propria vita, culmine formale della tensione ossessiva di poter comunicare il mondo che viveva, vedeva e sentiva, mischiando l’attualità alla memoria, che diventa la realtà. Effettua una trasposizione dei propri stati d’animo reinterpretando gli animali osservati allo zoo, nei circhi, nei musei di storia naturale o sulle figurine, mai in modo naturalistico o idealizzato, ma filtrati dallo stato della sua solitudine. Affrontando le scene “selvagge” o “domestiche”, trasmette quella meraviglia tragica e viva insita nelle forme in tensione degli animali e nei colori brillanti e “belli” come la vita stessa. Sentimenti vitali e semplici narrati in eccellenti sintesi tra colori e forme plastiche deformate dalla tensione interna, dalla identità del corpo del soggetto e del corpo di Ligabue stesso, raggiungendo espressionistiche dimensioni poetiche, quasi epiche, frutto di questa identità . Spesso Ligabue ha necessità di uno specchio come “magico” strumento appeso al collo per catturare le immagini del mondo. Ma lo specchio non le trattiene: sta a Liguabue trattenerle coi suoi riti sciamanici, bloccarle nella sua mente e trasportarle come icone coi colori o dargli forma nelle terre cotte. Ligabue mette alla prova anche se stesso con lo specchio negli autoritratti, che non sono che la conferma ininterrotta della propria esistenza, della necessità di creare un proprio doppio: un doppio oggettivo, altro dalla propria soggettività in crisi, ma che contemporaneamente ne è la sua conferma. Un “matto”, un diverso, fisicamente imbarazzante, psicologicamente inquietante, vittima di violenza affettive, uno spaesato, uno sradicato dai luoghi dove si svolse la sua esperienza adolescenziale, - ma spesso questi luoghi appaiono nei suoi dipinti all’orizzonte in una sintesi spazio temporale, che diventa realtà e desiderio – un uomo con le radici troncate, che sapeva riprodurre, fieramente, le storie emotive degli uomini attraverso la tragica bellezza degli animali. Uomo del suo tempo e contemporaneamente uomo di un suo tempo. Questo bisogno - tensione di comunicare agli altri e questa ricerca della propria identità, la conferma del suo stare nel mondo con un linguaggio di “non parole”, gli dà una dimensione ancora attuale, contemporanea, epoca di identità fluttuanti. Antonio Ligabue è comunque un “diverso” dentro la società in cui viveva e forse ancora oggi verrebbe visto come un “altro” e un “non appartenente”. Figlio di emigrati italiani in Svizzera Antonio era considerato comunque un “non svizzero”, mentre in Italia, da quando lo rimpatriarono nel 1919 a Gualtieri, era visto come “non italiano”. La sua fu una storia di un bambino e di un uomo solo e molto triste, fatta di sofferenze fisiche e psicologiche, ma anche di altissime poesia sulla vita raccontate coi colori e con la creta. 1 Obiettivi Far conoscere Antonio Ligabue ai bambini e ai ragazzi dai 5 ai 14 anni e dare stimoli affinché i ragazzi riflettano su di sé e sul “diverso”e possano esprimere le proprie emozioni con un linguaggio figurativo usando colori a tempera su carta, cartone e la modellazione con creta. Si propongono TRE LABORATORI rivolti a bambini e ragazzi dai 5 ai 14 anni. * Il Laboratorio 1. è proponibile anche per le scuole materne. 1. CERCA L’ANIMALE CHE C’È IN TE – (per Scuole materne, Primarie di primo e secondo grado). Facendo scegliere a ciascun ragazzo l’animale che meglio rappresenti la propria personalità e realizzarlo prima con una mimica facciale e corporea (es: cervo vigile che accudisce la compagna; tigre che attacca una gazzella; leone attaccato da un serpente, galli che s’azzuffano, buoi e cavalli al lavoro, ecc.); Attraverso il confronto con le opere di Ligabue – autoritratti o scene con animali - adottando un metodo di simulazione e/o di riflessione, far interpretare ai ragazzi col disegno e soprattutto col colore le proprie emozioni, filtrate attraverso l’imitazione dell’animale che scelgono d’interpretare. 2. DI CHE COLORE SONO OGGI? – (per Scuole materne, Primarie di primo e secondo grado). Il ritratto e l’autoritratto, per mezzo di specchi, realizzato non in modo naturalistico, ma deformato nelle forme e nei colori più consono allo stato d’animo o alla sensazione. 3. OMAGGIO A LIGABUE - (per Scuole Primarie di primo e secondo grado) Realizzare una piccola opera con Ligabue come tema e soggetto. (le scene o gli animali da scegliere dipendono dai quadri esposti al momento) 2 INTRODUZIONE A LIGABUE Successione delle fasi dei laboratori – tempi: dalle 2 alle 3 ore Tempi e modi dei Laboratori o semplici visite sono adattabili alla situazioni particolari, alla diversità degli utenti e alle loro esigenze. LABORATORIO 1 - L’animale che c’è in me Introduzione alla biografia di Ligabue (adattabile all’età dei bambini – ragazzi) Dialogare, stimolare e incuriosire i ragazzi con domande Quali animale ti senti? Mima l’animale nell’atteggiamento che immagini Dipingi l’animale come lo stai mimando Quali colori usi? LABOTATORIO 2 - Quell’altro nello specchio – Di che colore sono? Introduzione alla biografia di Ligabue (adattabile all’età dei bambini – ragazzi) Dialogare e stimolare i ragazzi con domande Sai dipingere il tuo volto riflesso dallo specchio? Vuoi dipingerti come sei, come vorresti o come ti senti? Scegli un tuo stato d’animo e riproducila: sei triste?; Sei allegro?; Sei annoiato?; Sei malato?; Sei orgoglioso?; Sei dubbioso?; Sei interessato?; Sei arrabbiato; ecc. LABORATORIO 3 - Incontriamo Ligabue Introduzione alla biografia di Ligabue Intervista a Ligabue (i ragazzi intervistano l’operatore investito della parte del pittore) Visione del film “Lo specchio, la Tigre e la Pianura” di Raffaele Andreassi Visita alla Mostra Atelier di pittura. Esposizione dei loro lavori 3