Verona, Mercoledì 2 aprile 2014 N°08 Comunicato stampa La

Verona, Mercoledì 2 aprile 2014
N°08
Comunicato stampa
La valigia dei suoni diffonde jazz
La nona edizione della Valigia dei suoni della Fondazione Centro Studi Campostrini mette al
centro il veicolo di musica universale. Quattro concerti durante i quattro venerdì di giugno alle 21
in via Santa Maria in Organo, 2, a Verona.
Il jazz è stato spesso definito l’unica forma originale d’arte americana o la musica del ventesimo
secolo per eccellenza, ma, malgrado questi appellativi trionfali, si può dire che il jazz sia rimasto
anche una delle forme di espressione più spesso fraintese. Nella nona edizione della Valigia dei
Suoni la Fondazione Centro Studi Campostrini pone l’elemento jazzistico da sempre filo conduttore
di molti gruppi ospiti, ancora più in evidenza, sia nella forma più classica, definita mainstream, a
quella più sperimentale.
Quattro concerti nei quattro venerdì di giugno alle 21 nel cortile della fondazione in via Santa Maria
in Organo, 2, a Verona. La rassegna si svolge anche in caso di pioggia, si possono prenotare i propri
posti attraverso il sito dedicato www.valigiadeisuoni.it o telefonando al numero 045/8670770. Il
costo del biglietto intero è di 10 euro, 5 euro ridotto studenti o per possessori della Verona Card.
Inaugura la rassegna musicale La Valigia dei suoni venerdì 6 giugno alle 21 la jazz singer Lorena
Fontana, voce dal leggero profumo retrò, in una declinazione più contemporanea presente nel trio
per arpa, contrabbasso e batteria. Seguono venerdì 13 giugno alle 21 EZ Quartet + 1, cioè Enrico
Zanella e il suo quartetto insieme ad Andrea Burani alla batteria; venerdì 20 giugno alle 21 Galactus
Storm Meets Zappafrank, e venerdì 27 giugno alle 21 Park Stickney Trio.
Ecco il calendario della Valigia dei suoni:
 LORENA FONTANA: venerdì 06 giugno alle 21. Cantante, vocalist e compositrice
italiana vanta la collaborazione internazionale con numerose personalità del mondo
jazzistico, come Geoff Warren, Paolo Fresu, Kenny Wheeler oltre a rinomati italiani come
Pavarotti, Rita Pavone, Stefano Bollani, Andrea Centazzo, ecc. Dotata di una vocalità
particolarmente flessibile, nel corso degli anni Fontana si è dedicata non solo al canto jazz,
ma anche a molti altri generi musicali, tra cui la fusion, il pop, il rock, il gospel, la new-age,
la musica di tradizione orale, il tango, la musica celtica, e la musica classica cameristica e
contemporanea. Lorena Fontana ha una notevole capacità di improvvisazione, frutto della
sua formazione interculturale che l’ha vista per anni impegnata a Londra, in Italia e
ultimamente negli Stati Uniti dove realizza il suo ultimo album in collaborazione con
musicisti di altrettanto talento: il pianista Mitchel Forman del quale si conoscono gli
splendidi lavori discografici con Wayne Shorter, il contrabbassista Edwin Livingston, il
batterista Ralph Humphrey e il saxofonista Michael Rosen.
Lorena Fontana: voce/arrangiamenti
Alan Michael Rosen: sax soprano
Luigi Scerra: pianoforte
Stefano Senni: contrabbasso
Marco Frattini: batteria
Ufficio stampa
Fondazione Centro Studi Campostrini
Via S. Maria in Organo, 4, Verona
Tel: 045 8670 743 / 770 Fax: 045 8670 732
Elena Guerra - Mobile: 349 3949567, E-mail: [email protected]
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N°08
 EZ QUARTET +1: venerdì 13 giugno alle 21: il gruppo EZ QUARTET, fondato dal
chitarrista Enrico Zanella, si ispira alla leggendaria figura del chitarrista Django Reinhardt,
il primo ad accostare gli accordi jazz con i ritmi della tradizione gitana. Nato nel 2009, il
quartetto è composto da due chitarre manouche, un contrabbasso e un sax soprano/tenore e
propone, accanto a un repertorio di brani celebri di jazzisti americani ed europei, un nutrito
numero di pezzi originali. Lo spettacolo offerto dal quartetto ha un impatto immediato sul
pubblico, grazie alla freschezza del suono e ad uno swing coinvolgente. La ritmica
sottolinea perfettamente gli assolo e i virtuosismi degli altri strumenti. Il tutto contribuisce
alla creazione di un sound che non lascia indifferenti in una unione di ritmo, sensualità ed
energia sonora.
Enrico Zanella: chitarra solista
Giovanni Po: chitarra ritmica
Matteo Zucconi: contrabbasso
Simone Valla: sax
Andrea Burani: batteria (special guest)
 GALACTUS STORM MEETS ZAPPAFRANK: venerdì 20 giugno alle 21. Per celebrare
e rendere omaggio alla musica di un grande compositore, a vent’anni dalla sua scomparsa,
Galactus, gigantesco personaggio dei fumetti che gira per l’universo mangiando pianeti e la
donna invisibile dei Fantastici 4, intraprendono un viaggio alla scoperta dell’asteroide
Zappafrank. Nasce così Galactus Storm, progetto che attraverso l’arrangiamento e la
rilettura della musica di Frank Zappa, intende individuare nuove soluzioni interpretative,
spaziando dalle pagine più note a quelle meno conosciute. Grazie alla particolare alchimia
timbrica che lo contraddistingue, Galactus Storm produce una musica a volte turbolenta, a
volte riflessiva e cameristica, alla ricerca di un equilibrio tra sperimentazione e piacere
dell’ascolto. Gli arrangiamenti, la cura dell’interpretazione e il gioco dell’improvvisazione,
conducono a un risultato che è al tempo stesso rigoroso e libero, attento a mantenere
inalterata la qualità del materiale originale ma sempre pronto a sbizzarrirsi follemente
attraverso l’energia espressiva dei musicisti e sfruttando al meglio le potenzialità degli
strumenti.
Alessio Alberghini: sax baritono, flauto
Simone Pederzoli: trombone
Giorgio Casadei: chitarra elettrica, ukulele, arrangiamenti
Elisa Sala: marimba
 PARK STICKNEY TRIO: venerdì 27 giugno alle 21. Il trio è il risultato dell'incontro
iniziale, avvenuto nel 2002, tra Park Stickney e Dino Contenti nel corso di una insolita jamsession improvvisata durante il Festival jazz di Juan-Les-Pins. Nasce così il duo al quale,
subito dopo, si aggiunge Gigi Biolcati. Una complicità immediata si stabilisce tra i tre
musicisti. Essi hanno in comune un percorso musicale simile dalle mille sfaccettature e una
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curiosità insaziabile che li porta ad esplorare i confini per poi arrivare o ritornare, sempre, al
jazz e soprattutto all’improvvisazione, che ha un ruolo fondamentale nella gioia che hanno
nel suonare insieme. Il dialogo è molto fitto: è come se i tre strumenti si muovessero in
direzioni complementari. Stickney sa trasformare l’arpa in maniera imprevedibile. Talvolta
sembra di ascoltare una chitarra, poi un pianoforte, poi delle percussioni. Il programma è
molto vario e include naturalmente i grandi del jazz ma passa anche da Nino Rota, Henri
Mancini e Sting e dalle composizioni di Stickney. Ogni pezzo è un pretesto per
improvvisare unendo combinazioni sonore e ritmiche nuove tra i tre strumenti creando un
ponte diretto con il pubblico ed un impatto immediato.
Park Stickney: arpa elettrica
Dino Contenti: contrabbasso
Gigi Biolcati: percussioni
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