Chirurgia laparoscopica ad incisione singola minimanente visibile Introduzione La chirurgia laparoscopica ad incisione singola nasce dall'interesse di coniugare la miniinvasività della laparoscopia, ormai diventata tecnica consolidata da anni in molti tipi di interventi addominali, con la volontà di ottenere il massimo risultato estetico rendendo non visibile la cicatrice dell'intervento. Infatti questa tecnica sfrutta l'ombelico quale cicatrice naturale in cui nascondere l'incisione che viene effettuata e da cui vengono introdotti gli strumenti della laparoscopia attraverso un trocar particolare prodotto da diverse industrie a tale scopo. La tecnica risulta l'evoluzione di quei tentativi di eseguire la chirurgia senza cicatrici visibili inizialmente intrapresa per via transvaginale o transgastrica (NOTES) cioè introducendo particolari strumenti chirurgici attraverso la vagina dentro l'addome o attraverso una specie di gastroscopia e bucando lo stomaco, ma che sono state messe da parte per la difficoltà tecnica. Questa tecnica è conosciuta anche come SILS, LESS, SSL o altri acronimi a seconda dei dispositivi delle case produttrici pur essendo il principio lo stesso: utilizzare strumenti attraverso l'ombelico per ottenere un buon risultato estetico. Tecnica Si esegue un'incisione verticale dentro l'ombelico di circa 2 cm e si apre la fascia muscolare in modo da consentire il posizionamento del dispositivo (port) che permette l'introduzione degli strumenti della laproscopia alcuni dei quali sono prodotti appositamente per questa tecnica, mentre sono disponibili in commercio anche strumenti costruiti appositamente per questa tecnica. L'intervento viene condotto come i "normali" interventi in laparoscopia ovvero il tipo di intervento è lo stesso, anche se talvolta può essere necessario ricorrere a qualche artifizio tecnico per rispettare la sicurezza necessaria dettata dalla tecnica, ed al termine dell’intervento dopo aver rimosso il pezzo operatorio (ad esempio la colecisti, l'appendice, cisti ovarica, tratto intestinale o altro) e viene suturata la fascia muscolare. Così si ricostituisce l’integrità della parete addominale con cura per evitare l’insorgenza di laparoceli. Infine viene eseguita una sutura estetica dell'incisione che a fine intervento rimane tutta all'interno dell'ombelico e dopo un mese circa risulta praticamente invisibile. Tipi di interventi possibili Un aspetto importante per poter eseguire questi interventi è la forma dell’ombelico in quanto in alcune persone è molto adatta perché consente di nascondere molto bene l’incisione, mentre in altri casi può essere addirittura non possibili eseguire l’incisione intraombelicale per la particolare forma dello stesso. Come commento preliminare è opportuno dire che non sempre questa tecnica è fattibile e comunque si deve essere coscienti che in ogni momento può essere necessario, analogamente alla laparoscopia tradizionale, convertire l’intervento alle tecniche tradizionali. Questa tecnica si sta diffondendo molto per l'interesse che riscuote in particolare nelle giovani donne perchè non si vede la cicatrice dopo l'intervento. I tipi di intervento che possono essere effettuati sono la colecistectomia (asportazione della colecisti o cistifellea per calcolosi della colecisti), appendicectomia per appendicite, asportazione di cisti ovariche o altri interventi ginecologici. Altri interventi sono da considerarsi più sperimentali quali l'asportazione di tratti di intestino (resezioni coliche o di intestino tenue), asportazione di piccole lesioni superficiali del fegato, sleeve gastrectomy per obesità grave. In ogni caso tutti gli interventi, anche quelli che vengono effettuati più di frequente con questa tecnica, possono richiedere la conversione a laparoscopia tradizionale con tre o quattro "buchi". Risultati Il risultato è ottimo perchè dopo l'intervento il decorso postoperatorio è identico a quello della laparoscopia, per cui ci si può alzare subito, la dimissione avviene dopo circa due giorni per la colecistectomia, due o tre giorni per l'appendicectomia, il dolore è minimo e il risultato estetico eccellente. E' comunque fondamentale considerare che questa tecnica che viene richiesta prevalentemente per il risultato estetico è comunuque un intervento sovrapponibile a quello eseguito con la laparoscopia normale e quindi richiede anestesia generale. Come sempre il paziente deve essere informato delle possibili complicanze dell'intervento come la possibilità di infezione della ferita, della possibilie insorgenza di laparoceli anche se una buona chiusura del difetto fasciale non aumenta in modo significativo la presenza di laparocele, l’uso di analgesici necessari è analogo alla laparoscopia è simile. I vantaggi sono quelli già noti della laparoscopia ovvero immediata possibilità di alzarisi, ripresa dell’alimentazione e della canalizzazione intestinale immediata, scarso dolore postoperatorio. Particolare attenzione come sempre va anche posta per l’indicazione all'intervento, che deve essere valutata dal chirurgo a cui ci si affida.